Si dice che la necessità aguzzi l’ingegno. E c’è chi di ingegno, ma soprattutto di furbizia, ne ha da vendere.
Questa è la storia dell’unica monoposto di F.1 che vanti una percentuale di vittorie del 100%, frutto della mente geniale, ma in questo caso soprattutto furba, di Gordon Murray, uno dei migliori progettisti di un’epoca nella quale le auto nascevano dalla matita di una o al massimo due persone, e dove un team fra ufficio progettazione e squadra da inviare sui campi di gara faceva al massimo una decina di persone. Continua la lettura di L’aspirapolvere più veloce della storia: la Brabham BT46B→
Può sembrare (e forse lo è) una giornata normale, come tante altre.
Ma per noi appassionati di F.1, che amiamo questo meraviglioso sport e i suoi protagonisti a prescindere dal tifo per una squadra o l’altra, questo o quel pilota, il 18 Gennaio non è una data qualsiasi.
Oggi si festeggia un compleanno speciale.
Il 18 Gennaio del 1950, a Saint Jean sur Richelieu in Canada, nasceva Gilles Villeneuve.
Ho sempre subìto il fascino di questo paese lontano, quasi magico, fin da bambino quando mi dicevano che Babbo Natale arrivava dalla Lapponia su una slitta trainata da renne..
“Lapponia”?.. che paese potrà mai chiamarsi così? “Renne”? che razza di animali sono? Visti solo in tv, da noi non ci sono.. Slitte, neve, ghiaccio, freddo.. piaciuti sempre fin da piccino..
Polvere. Polvere. Dappertutto polvere.
Ma quanto cazzo di polvere c’è in questo parcheggio, come qualcuno si ostina a chiamarlo, un’area strappata al deserto e riattata a circuito di Formula 1? Qualche visionario dice che qui, Las Vegas 1981, in questo caldo ottobre, si sta facendo la storia. Continua la lettura di Stardust Memories→
Le grandi scoperte avvengono sempre per caso. O quasi, perchè chi le compie sta sempre cercando qualcosa, a volte di diverso, ma sempre con grande tenacia. E spesso farà la fortuna di altri, più che di se stesso.
Questa è la storia dell’ultima creazione vincente del più grande visionario che la F1 abbia mai avuto, colui che non faceva auto per vincere ma per esplorare nuove vie, alternando clamorosi successi ad altrettanto clamorosi flop, e assomigliando in questo a tutti gli altri visionari che l’umanità ha conosciuto.