Tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine, citava l’oracolo in Matrix e, Dio ti ringrazio, il lungo (non lunghissimo visto che l’anno prossimo il nuovo mondiale avrà un GP in più… sigh) mondiale 2023 è terminato per davvero. Abu Dhabi è la cornice che fa da sfondo alla conclusione di questi mondiali alternati nel monopolio tra AMG e Red Bull e, col tempo, ne ho imparato ad apprezzare le qualità. Forse sto scrivendo un’eresia, qualcuno potrebbe dire addirittura che sto bestemmiando, eppure mi sono reso conto che, per andare forte su questa pista, devi essere al top. Non sarà un caso dunque che Ferrari non ci abbia mai vinto e non è un caso, che poiché è l’ultimo GP dell’anno, (le monoposto ci arrivano con dei semplici adattamenti visto che gli sviluppi sono terminati già da tempo… a meno che non ci si debba giocare il mondiale proprio su quella pista, si capisce) su quella pista o ci arrivi che la monoposto è già forte oppure sarà un continuo remare (chiedere ad Alonso cosa accadde nel 2010). Proprio per questo, tale circuito di “cornuti e mazziati” ne ha fatti tanti nella sua storia e, di certo, le aspettative non sono state disattese nemmeno domenica scorsa.
La carrellata inizia proprio dalla strabiliante McLaren di Zac Brown & Andrea Stella che, da dopo l’estate, è stata un continuo crescendo e che solo la sua tardiva ripresa, unito alla coriacea insistenza del duo AMG Ferrari nel lottare per il mondiale marche, gli ha impedito di raggiungere il clamoroso traguardo di seconda forza. La casa di Woking si è presentata nel week end di gara coi favori del pronostico, immediatamente dopo Red Bull si capisce, solo che sia in qualifica (dove ci si aspettava addirittura una pole) sia in gara, deludono non poco. Ho letto giudizi molto positivi nei loro riguardi e, non si discute sul loro operato, tuttavia il risultato ottenuto va stretto come una scarpa più piccola di una taglia. Norris viene beffato al sabato da “San Charles” per poi, sia lui che il compagno, venire surclassati dallo stesso ferrarista, Russell e Perez che partiva addirittura nono, quando il passo gara doveva essere il loro forte… “cornuti e mazziati” appunto. Come ho detto già di recente (il GP del Giappone e di Austin sono stati rivelatori), la McLaren, se davvero avrà la possibilità di giocarsi il titolo contro la Red Bull di Verstappen, dovrà dare molto di più di quanto ha mostrato in questa ultima parte di campionato. Con la conclusione del GP di Abu Dhabi, gli si può e si deve lasciare il beneficio del dubbio, visto che sono esplosi come una supernova solo da poco. Vero è che per il 2024 dovranno concretizzare il loro potenziale, perché c’è da specificare che la squadra di Milton Keynes, non è forte solo perché ha una super vettura, bensì è tutta la squadra che è praticamente perfetta (i pit stop della Red Bull sono un incanto… ormai sembra che la monoposto nemmeno si fermi!). Sia Norris che Piastri, sono giovani talentuosi, solo che quanto mostrato sino ad ora, soprattutto Lando in Texas, lascia non pochi interrogativi. Ovvio che se McLaren dovesse essere davvero competitiva, tutti, nessuno escluso, dovranno tirare fuori gli attributi per poter fronteggiare Verstappen e la sua Scuderia.
Purtroppo, il vero e grande cornuto e mazziato del GP di domenica scorsa, manco a dirlo, è stata proprio la Beneamata… per la serie non ci facciamo mai mancare nulla. Il primo della Ferrari che ne esce con le ossa rotte è Sainz, il quale è stato pompato (soprattutto dalla stampa dei suoi connazionali) per tutta la settimana come pretendente di diritto al quarto posto in classifica piloti, assieme proprio al Matador Alonso. Purtroppo per Carlos, non solo non ha raggiunto l’obiettivo che comunque lascia il tempo che trova, addirittura si è visto soffiare l’agognata posizione (a pari merito con Alonso appunto) proprio dal suo compagno di squadra che in classifica era non poco attardato… “cornuto e mazziato” appunto. C’è da dire che la disfatta dello spagnolo ferrarista è figlia della politica o meglio della totale assenza di politica da parte della sua stessa squadra. Ciò che gli è successo a Las Vegas è da annoverare negli annali della sfiga motoristica (su venti piloti, chi si porta via il tombino?), vero è che, ciò che ne è seguito dopo, è da annoverare nella vergogna delle azioni politiche che una squadra possa muovere. Mi sono già espresso in merito, nel mio ultimo Bastian contrario, di cosa accaduto nel Nevada eppure il totale silenzio di Ferrari in merito ha fatto si che quella falla di punti persi a Las Vegas si siano sommati a quanto successo domenica scorsa e, purtroppo, il totale è pari a zero. Il buon Carlos è venuto meno (sportivamente parlando) proprio nell’ultimo appuntamento, proprio nel momento del bisogno e la sua assenza, sia in gara che in classifica, ha purtroppo fatto la differenza… esigua aggiungerei, dato che AMG ha surclassato la Rossa per solo tre miseri punti. Che beffa! Proprio per questo il risultato ottenuto fa ancora più male. Su queste righe non faccio che ripetermi e, purtroppo, non mi sbaglio a riguardo: l’azione di Wolff in Nevada ha portato i suoi frutti dimostrando ancora una volta, caso mai ce ne fosse bisogno, cosa significa comandare e chi, tra AMG e Ferrari (Red Bull è un altro animale!), comanda sul serio. Toto voleva a tutti i costi quel secondo posto, a scapito di sacrificare qualche ora in galleria del vento (ri sigh!), perché quel risultato, soldi a parte, salva almeno la faccia di una delle squadre più dominante di sempre, da una stagione da zero vittorie e, quindi, pressoché disastrosa. Missione compiuta dunque e quindi ci si può affacciare al 2024 con maggiore fiducia. Quella stessa fiducia (mal riposta a mio dire) che sprizzava da tutti i pori Vasseur alle interviste, visto che asseriva che ci siamo giocati la vittoria contro la RB19 di Max.
Ad essere sinceri, non so quale film il buon Frederic abbia visto dagli schermi del muretto, dato che il tri campione del mondo si è limitato a passeggiare tra le curve disegnate nel deserto di Abu Dhabi e, ammesso e non concesso che fosse vero quello che abbia affermato, “San Charles” è arrivato al traguardo con un ritardo di quasi diciannove secondi. A mio dire c’è molto da riflettere su quanto accaduto e poco di cui rallegrarsi, perché se è vero sembra che la Ferrari apparentemente abbia concluso in crescendo, lo è altrettanto che il risultato disatteso del secondo posto nei costruttori gridi innanzitutto vendetta, sia per come lo abbiamo perso (strategia adottata per Carlos quanto meno fantasiosa) e sia perché la Ferrari è stata l’unica squadra, a parte Red Bull, a vincere un GP sui ventitré disputati… più cornuti e mazziati di così penso che si muoia, come si suol dire. Usando una battuta caustica, dato che la rossa non è riuscita a conquistare nuovamente il secondo posto nei costruttori, penso che la tifoseria sia d’accordo nel dire che questa è la monoposto della passata stagione, salvo dire che sarebbe stata figlia degli sviluppi del nuovo Team Principal caso mai fossero riusciti nell’intento prefissato. Come ho detto all’inizio di questo scritto, Dio ti ringrazio il mondiale è finito e con esso anche le scuse alle quale aggrapparsi. Vasseur ha completato il suo tirocinio, dato che ha vissuto un anno lungo ed intenso, ergo, ormai è completamente addentro la GeS e sa bene cosa vuole, come e dove intervenire. Dall’anno prossimo, monoposto e risultati saranno solo figli del suo operato ed io, in primis, da ferrarista quale sono, gli auguro di riuscire a risollevare le sorti della Rossa. Mi permetto di dare un piccolo consiglio al TP e alla gestione Ferrari tutta: evitiamo, per favore, dichiarazioni clamorose e sensazionalistiche, così che se le cose dovessero andare male, almeno, eviteremo brutte figure… e di essere “cornuti e mazziati”, appunto!
Vito Quaranta
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.