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SAINZ RIENTRA E DOMINA IN AUSTRALIA. VERSTAPPEN FRENATO.

C’era un tempo in cui svegliarsi all’alba per vedere il GP d’Australia significava iniziare bene la domenica.

Accadeva quando la Red Bull faceva solo lattine, e la Mercedes solo motori. Poi le cose sono un po’ cambiate, ma l’aria australiana ha sempre fatto bene alle monoposto rosse.

Dopo avere dominato tutte le sessioni di prove libere, nonchè Q1 e Q2, la Ferrari si ritrova con Sainz, al rientro dopo l’operazione di appendicite, secondo e Leclerc quinto, poi promosso quarto, e il solito Verstappen in pole.

Partenza senza grandi emozioni, ma già al secondo giro Sainz si scatena e passa davanti a Verstappen, che si lamenta della macchina instabile. E al quinto giro il colpo di scena: esattamente 2 anni dopo l’ultimo ritiro, proprio in Australia, l’olandese è costretto ad abbandonare la gara con un freno in fiamme.

Al giro 9 iniziano i pit-stop, con Hamilton che rientra seguito al giro dopo da Russell. Al giro 12 è il turno di Leclerc e Norris. Nel frattempo, Sainz continua a macinare giri veloci, e il vantaggio sull’inglese della McLaren, secondo, sale a diversi secondi. Quando Lando si ferma, al giro 16, si ritrova dietro sia al monegasco della Ferrari che al compagno di squadra.

Al giro 17 è il turno del leader, che, però, si ritrova dietro ad Alonso. Contemporaneamente, Hamilton si ritira, e viene attivata la Virtual Safety Car. Nando ne approfitta così per fare il suo pit-stop e Sainz ritorna primo.

La Ferrari si ritrova così con le macchine nelle prime due posizioni, seguite dalle due McLaren. L’altra Red Bull di Perez naviga in un’anonima settima posizione.

A Leclerc viene detto di non attaccare Sainz, che comunque si cautela a suon di giri veloci. Al giro 29 il suo vantaggio è di ben 6 secondi, mentre dietro di loro la McLaren chiede a Piastri di fare passare Norris, che ha gomme di 6 giri più fresche rispetto a Charles.

Il monegasco si ferma al giro 35 per la sua seconda sosta, e si ritrova di pochissimo davanti a Perez e Alonso in lotta fra loro. Ma gli bastano due curve per metterli a distanza di sicurezza. Le due McLaren ancora non si fermano,

La sosta per Piastri arriva al giro 40, dopo un lungo che gli ha fatto perdere diversi secondi, e dare l’addio al podio in casa sua. Al giro successivo si ferma anche Norris, che rientra con 4 secondi di svantaggio da Leclerc. 

Per Sainz l’ultima sosta arriva al giro 41. Il suo vantaggio sul compagno di squadra scende da 10 a 5 secondi. 

Gli ultimi giri vivono del tentativo di Norris di avvicinarsi a Leclerc. Che non riesce, e la gara si conclude con il botto di Russell all’ultimo giro, che congela le posizioni.

Sainz vince così un GP dominato fin dalle prove libere, davanti a Leclerc che può recriminare sull’errore di ieri in qualifica. Norris completa il podio, seguito da Piastri, Perez a più di un minuto, Alonso, Stroll, Tsunoda, Hulkenberg e Magnussen.

Prossima tappa a Suzuka, circuito che non mente sulle qualità della monoposto. La SF-24 in Australia era più forte della RB20. Vedremo se saprà confermarsi in Giappone. 

P.S. C’è quasi un anno per cambiare idea. 

P.S. 2 Per una squadra che gestisce con Excel la distinta base della monoposto è normale non riuscire a produrre in tempo un terzo telaio. Quello che non è normale è appiedare un pilota perchè il compagno ha distrutto la propria auto. Perchè poi a punti non ci arriva nemmeno lui.

P.S. 3 Se, come dice Hamilton, la W15 ha molto potenziale, lo stanno nascondendo molto bene. E buttarla a muro non serve a tirarlo fuori.

P.S. 4 Steiner fa le interviste e le sue ex macchine arrivano entrambe a punti come non succedeva quando c’era lui. Giusto dare la precedenza all’aspetto ingegneristico anzichè a Netflix.

P.S. 5 Vive la France

P.S. 6 Non facciamoci troppe illusioni guardando la classifica del mondiale

F1 2024 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Il circus si sposta ancora piu’ a est per la prima di tre tappe che toccheranno Australia, Giappone e Cina. E’ arrivato il momento del GP australiano sull’ormai ”storico” circuito dell’Albert Park.

Ci si arriva da due doppiette Red Bull, schiacciasassi in pista a dispetto delle clamorose lotte intestine che hanno agitato le ultime settimane.

A dire il vero negli ultimi giorni sembra essere tornato un po’ di sereno o quanto meno non sono deflagrati altri leaks o sparate a mezzo stampa dichiarazioni bellicose da parte dei diretti interessati. Certo il futuro e’ ancora parecchio incerto e tutto da definire nei termini delle posizioni occupate dagli uomini chiave del team ma se addirittura Jos Verstappen si augura che ”il team ritrovi un po’ di calma” forse la fase acuta della crisi e’ superata. Oppure si rifiata per i fuochi di artificio finali che potrebbero far implodere quel meccanismo perfetto che al momento e’ la Red Bull targata Verstappen.

immagine da english.aawsat.com

In ogni caso, in pista c’e’ poco da stare allegri per gli altri dato che l’olandese cerchera’ la terza affermazione consecutiva, cosa tutt’altro che remota dato il fatto che Max non e’ mai stato seriamente impensierito da nessuno fino ad ora ed e’ sempre sembrato in totale controllo della situazione. Molto piu’ attaccabile invece Perez che comunque e’ riuscito ad assicurare al team due doppiette nelle prime due gare. Sui curvoni veloci dell’Albert Park il pronostico e’ tutto dalla loro parte.

Ferrari invece dovra’ cercare quella velocita’ che si e’ vista nella parte finale della gara saudita, con Leclerc al pari delle Red Bull. Il layout della pista dovrebbe favorirli, cosi’ come le gomme portate da Pirelli, le piu’ morbide a disposizione. La SF-24 sembra buona ma non ancora abbastanza da rappresentare una seria minaccia per gli austriaci, a meno che Leclerc non si inventi magie in qualifica e possa sfruttare situazioni impreviste in gara. Da risolvere in primis la difficolta’ di mandare in temperatura le gomme e utilizzarle nella finestra corretta di funzionamento, specie a serbatoio pieno, in pratica il contrario del problema dello scorso anno.

Dovrebbe essere della partita anche Sainz, ormai ristabilito dall’appendicectomia subita in Arabia Saudita. Ci piacerebbe rivedere il giovane Bearman anche perche’ e’ probabile che quella a Jeddah potrebbe essere la prima e ultima gara in Ferrari della sua carriera…

Mercedes arriva a fari spenti e deve far fronte ai problemi che le prime due gare hanno evidenziato sulla W15, soprattutto nei curvoni veloci di cui il tracciato australiano abbonda. Non sara’ un weekend facile per gli uomini di Brackley, alle prese anche con un Hamilton apparso parecchio sotto tono nelle prime di gare e regolarmente battuto dal suo compagno di team. L’appuntamento australiano non sembra proprio quello piu’ indicato per i sogni di gloria ma potrebbe servire molto nel cercare di capire come migliorare le carenze della W15 che, a detta degli esperti del settore, nelle simulazioni assicurava un livello di performance di almeno un secondo piu’ veloce.

immagine da fuoripista.net

A Brackely si consoleranno con altri due tecnici cresciuti in Ferrari che andranno a ingrossare l’organico della stella a tre punte. Un nome poi e’ piuttosto pesante, Simone Resta, uno che ha lavorato davvero bene in Ferrari per poi vivere una sorta di esilio in Haas con scarsa considerazione da parte dei vertici di Maranello. Lo scambio di tecnici tra top team e’ una prassi, non e’ il caso di preoccuparsi troppo quanto invece considerare l’ambiente in cui i tecnici possano esprimersi al meglio. Ecco questo, pensando al recente passato della Ferrari, dovrebbe preoccupare un po’ di piu’.

La McLaren sara’ invece tutta da scoprire, considerando che le curve veloci dell’Albert Park potrebbero valorizzarla. La MCL38 pero’ sembra una creatura alquanto difficile da sfruttare al meglio, in quanto necessita di un setup ottimale non facile da trovare.

In quanto agli altri team difficile capire chi potra’ esaltarsi o meno. La Aston Martin, considerando quanto visto a Jeddah, potrebbe far fatica soprattutto in gara a meno di un insperato aiuto da parte delle mescole Pirelli piu’ morbide. Alpha Tauri si gioca la carta Ricciardo, idolo di casa, che arriva gia’ avvertito da Marko in merito ai suoi scarsi risultati delle prime due gare.

immagine da motorsportweek.com

Alfa Romeo deve risolvere i problemi sul giro secco in modo da potersi giocare la buona velocita’ dimostrata in gara. Anche la Williams e’ a caccia dei primi punti in stagione ma sara’ dura considerato quanto visto in questo inizio di stagione. Possiamo dire invece che non rappresentera’ una minaccia la Alpine, ormai rassegnata a vivere questa prima meta’ di stagione come test per migliorare e fare qualcosa di buono nella seconda parte. C’e’ chi la vede gia’ assente dal mondiale del prossimo anno, ipotesi non cosi’ campata in aria nel caso dovesse replicare i pessimi risultati fino ad Abu Dhabi.

Ah, alla fine anche Ben Sulayem e’ stato scagionato dall’accusa di aver interferito con l’omologazione del Gp di Las Vegas e di aver voluto ”aggiustare” il risultato del Gp dell’Arabia Saudita 2023. Tanto rumore per nulla? Restiamo in attesa del prossimo ”scandalo” che fara’ parlare molto piu’ di quello che accade in pista.

*immagine in evidenza da autoracing1.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’ARABIA SAUDITA

Da un deserto all’altro che in pratica non si nota la differenza, sara’ cosi’ anche l’esito della seconda prova del mondiale in Arabia Saudita?

Se c’erano dei dubbi sul fatto che la Red Bull potesse ricominciare da dove aveva lasciato nel 2023, il Gp del Bahrein ha immediatamente smentito ogni ipotesi di appannamento dei tori austriaci, nonostante il caos dirigenziale che stanno vivendo.

Ecco, da questo punto di vista e considerati gli ultimi sviluppi che vedrebbero entrare in scena prepotentemente la famiglia Verstappen, forse qualche motivo di distrazione o nervosismo potrebbe intaccare l’inattaccabilita’ del binomio Red Bull-Max Verstappen ma e’ piu’ una speranza che coltivano i suoi rivali che un qualcosa di tangibile.

immagine da funoanalisitecnica.com

Certo e’ che la lotta di potere intestina tra la proprieta’ thailandese (pro Horner) e quella austriaca (spalleggiata dai Verstappen e Marko) si sta rivelando intricatissima e che ormai getta lunghe ombre sul futuro del team, in primis sulla permanenza di Max Verstappen.

Le ipotesi sul campo sono tante, non ultima il fatto che l’entourage olandese non sia convintissimo della competitivita’ della Pu made in Red Bull che esordira’ a partire dal 2026 e quindi stia preparando in anticipo l’approdo su altri lidi piu’ appetibili in termini di possibilita’ di vittoria. Siamo ancora nel campo della fanta-F1 ma si sta delineando uno scenario da mezzogiorno di fuoco: o Horner o Verstappen. E Wolff sta gia’ sondando il campo…

In tutto cio’ ci si mette anche Ben Sulayem, indagato per aver tentato di interferire nel Gp di Arabia 2023 in merito alla penalita’ data ad Alonso e, pare, di aver fatto pressioni per non omologare il Gp di Las Vegas. Anche in questo caso e’ tutto da dimostrare e definire nel concreto ma non sorprende che il tutto salti fuori proprio quando il team piu’ vincente del circus e’ alle prese con grossi problemi di gestione delle sue figure chiave. Tra l’altro Ben Sulayem si e’ preso anche un bel rifiuto da parte di Max Verstappen alla richiesta di un sostegno nei confronti di Horner, tira davvero una brutta aria nelle stanze del potere.

Parlando di ”sport”, Ferrari arriva a Jeddah con stati d’animo contrastanti: da una parte la conferma che la monoposto e’ valida anche se non a livello della RB20 e dall’altro la conferma di tutta una serie di problemi che ne compromettono le ambizioni di lotta con Red Bull. L’ultimo problema e’ quello ai freni che hanno condizionato la gara dei rossi e che sembra non aver ancora trovato una causa ben precisa. Inutile dire che la Scuderia deve essere perfetta nell’arco di tutto il weekend per avere qualche possibilita’ di lottare ad armi quasi pari con Red Bull e al momento sembra uno scenario non ancora percorribile.

immmagine da racingnews365.com

Anche Mercedes arriva con sensazioni simili, con una monoposto che sembra valida ma azzoppata da inconvenienti tecnici alla PU nella prima uscita stagionale. Jeddah e’ un circuito dove serve molta efficienza aerodinamica e una PU che spinge forte, sara’ un bel banco di prova per loro.

McLaren e’ partita meglio rispetto al 2023, e non ci voleva tanto, aspettando con impazienza delle conferme che i curvoni veloci della Corniche potrebbe darle. Nel novero delle deluse invece fa gia’ parte Aston Martin, lontana parente di quella brillante di inizio 2023. Appuntamento alla seconda parte di stagione per maggiori soddisfazioni, anche se non e’ che sia scontato seguire il percorso che ha fatto la McLaren l’anno scorso.

Tra le cenerentole del gruppo invece c’e’ la Sauber che punta a replicare e migliorare la discreta forma fatta vedere in Bahrein, mentre in Racing Bulls ci sono gia’ state le prime avvisaglie di nervosismo tra i due piloti. Meno male che Tsunoda aveva dichiarato di essere cresciuto diventando piu’ calmo e maturo.

immagine da motorinolimits.com

Williams rimandata a causa dei tanti problemi avuti in Bahrein cerca riscatto in Arabia Saudita mentre e’ gia’ notte fonda, fondissima per Alpine che ha visto le dimissioni del DT Harman e del capo aerodinamica De Beer dopo il disastroso inizio di stagione. Ora saranno in tre ad avere le redini dei reparti principali del team ma la risalita si prevede molto lunga e molto difficile. Un’opportunita’ inattesa per Andretti che della crisi dei francesi potrebbe approfittare per entrare finalmente nel circus.

Non resta che attendere cosa dira’ la pista, con i suoi curvoni veloci e il basso degrado, in teoria tutti elementi che dovrebbero giovare alla rossa di Maranello. Max candidato numero uno alla vittoria, ovviamente ma inutile dire che molti occhi e orecchie saranno puntati piu’ su quello che potra’ succedere fuori dalla pista.

*immagine in evidenza da leaders-mena.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL BAHREIN

Con il gran premio del Bahrein si apre ufficialmente la  stagione 2024 del mondiale di F1, che si prospetta con le sue 24 gare e 6 eventi sprint come la piu’ lunga di sempre. Forse sara’ prematuro dirlo ma ci sono buone possibilita’ che questa stagione sia solo una lunga e trionfale passerella per il quarto titolo consecutivo di Max Verstappen.

Eccesso di pessimismo? Aspettative troppo tafazziane verso la nuova stagione? Considerando come e’ finita nel 2023 e come e’ iniziata nel 2024 con i test pre-stagionali, tutto indica che l’olandese non dovra’ neanche sforzarsi troppo per portare a casa il titolo che lo metterebbe a fianco di Prost e Vettel.

immagine da gpfans.com

La nuova RB20, per sua stessa ammissione, ” fa quello che vuole lui” per cui, citando Alonso, e’ gia’ corsa per il secondo posto. Dicevamo della RB20 che sembra la versione riveduta, corretta e potenziata della RB19, aspetto che porta a pensare che possa essere possibile un filotto di 24 vittorie da parte della scuderia austriaca. Newey sembra aver di nuovo spostato il limite del possibile e l’unico granello di sabbia nell’ingranaggio potrebbe essere l’incapacita’ di Perez nello sfruttare al massimo la RB20, progettata per andare incontro allo stile di guida del 33 olandese,  e il famigerato ”Horny-gate” che potrebbe allontanare definitivamente Chris Horner dalla guida del team. Anche se fosse, il vantaggio competitivo sembra cosi’ ampio che solo una improbabile serie di eventi nefasti potra’ mettere in seria difficolta’ la Red Bull.

Ma siamo sinceri, questa stagione,a  meno di clamorose sorprese sembra essere un lungo viatico a quella del 2025 dove sono gia’ stati annunciati cambiamenti che potrebbero essere epocali. Il primo ovviamente e’ Hamilton in Ferrari, una roba incredibile almeno fino all’annuncio ufficiale di qualche settimana fa. Operazione che dal punto di vista sportivo non ha molto senso, molto di piu’ a livello commerciale e di appeal mediatico.  Ma ormai la Scuderia ha da tempo cambiato il suo dna da pura espressione motoristica e sportiva a brand globale con interessi in ogni ambito del lusso. Per Ferrari, considerando anche lo status acquisito nel Patto della Concordia, e’ un’operazione win-win, con buona pace dei tifosi duri e puri che ormai sono in via di estinzione.

immagine da motorsport.com

Una pedina che si sposta ne porta altre a fare lo stesso per cui ecco un Alonso candidato principale a prendere il posto dell’epta in Mercedes per una quadratura del cerchio che ripensando ai tempi del ”Gp2 engine” e’ quasi distopica. Wolff avrebbe poco da lamentarsi in termini di caratura del pilota, probabilmente molto di piu’ in termini umani: non ce lo vedo Alonso fare l’amicone di Wolff.

L’altra pedina da piazzare e’ quella di Sainz che si e’ ritrovato in mezzo ad un gioco piu’ grande di lui. Ancora non si sa bene dova possa approdare ma occhio al sedile traballante di Perez, per una reunion in stile Toro Rosso d’altri tempi. Considerando gli attuali rapporti di forza Red Bull-Ferrari, per lui si e’ chiusa una porta ma si aprirebbe un portone bello grande.

In attesa poi della rivoluzione (?) tecnica del 2026 e del tira e molla di Audi molto se non tutto porta a pensare che il binomio Red Bull-Verstappen possa comodamente arrivare a cinque mondiali di fila. Troppo il vantaggio e l’abilita’ del pilota in un contesto di continuita’ regolamentare e budget cap che lascia pochi margini di recupero, ulteriormente azzoppati da una scuderia che puo’ permettersi a meta’ campionato di pensare gia’ al progetto dell’anno successivo.

C’e’ un pero’ che forse non sara’ granche’ ma almeno lascia qualche speranziella di un lotta un po’ piu’ serrata rispetto a quella vista nel 2023. La nuova SF-24, seppur non proprio un esempio di ardimento tecnico e progettuale, sembra avere le carte in regola per ambire quanto meno a dare piu’ fastidio alla Red Bull e a prenotare il secondo posto tra i team. Sara’ poco ma in attesa di sfoderare nel 2025 la potente arma del ”culo” di Hamilton, e’ gia’ qualcosa…

Di pari passo ma speriamo un po’ piu’ indietro sembrano aver fatto lo stesso Mercedes e McLaren, anche loro in predicato per il ruolo di paggetti del toro austriaco. A loro si potrebbe aggiungere la nuova Visa Cash App RB F1 team ( che nome orribile), in pratica la RB19 con livrea diversa che ha fatto vedere di poter anche lei inserirsi nella lotta, non senza polemiche in termini di know-how condiviso con la sorella maggiore.

immagine da topgearitalia.com

Alonso ha gia’ messo le mani avanti in termini di competitivita’ della sua Aston Martin che non replichera’ lo sfolgorante avvio del 2023. Un po’ perche’ e’ vero e un po’ perche’ la strada che conduce a Brackley va preparata bene e per tempo.

Restano quelle che cenerentole erano e cenerentole sono rimaste in attesa del 2026, cambiando solo nome e livree ma sempre con aspettative piuttosto limitate. Sorvolando sulla discutibile scelta stilistica della Sauber F1 (ciao ciao Alfa Romeo), la palma della piu’ scarsa del lotto quest’anno sembra essere una lotta fra Alpine e Haas, con una leggera preferenza per i francesi.

Per questa prima stagionale  vale l’adagio che saranno competitivi i team che avranno acquisito la maggiore conoscenza possibile di monoposto nuove ancora con molti aspetti da comprendere appieno. Inutile dire che la favoritissima rimane Red Bull, anche se Marko sta gia’ cercando di mitigare lo spauracchio di un dominio a mani basse affermando che, almeno in qualifica, la lotta con Ferrari sara’ serrata. Le indicazioni dei test indicano un pacchetto di mischia Ferrari-Mercedes-McLaren-Visa cash ecc ecc in lotta per il secondo posto con la rossa che si fa preferire per consistenza sul passo gara.

Si corre al sabato per esigenze religiose legate al Ramadam, un po’ come ad Assen nelle moto dove la Domenica non si correva perche’ c’era da andare in chiesa. Paese che vai…

immagine da fiaformula2.com

Si parte giovedi’ con le libere e un occhio attento sarebbe il caso di puntarlo su Andrea Kimi Antonelli che debutta in F2 su Prema. Il frenetico gossip della F1 lo ha gia’ candidato a prendere il posto di Hamilton in Mercedes a partire dal 2025, lui che viene definito ”the next big thing” della F1. Giusto un pelo di pressione per un ragazzo che va forte ma che ha ancora solo 17 anni. Personalmente mi sta molto simpatico, ha un bel carisma e sarebbe bello vedere di nuovo vincere un pilota italiano dopo tanti anni.

*immagine in evidenza da tilke.de

 

VERSTAPPEN VINCE L’INUTILE GP DI ABU DHABI

Una stagione a senso unico si chiude con un gran premio inutile su un circuito altrettanto inutile, almeno stando a quanto si è visto nelle 13 edizioni precedenti. Se si eccettua il 2021, il cui esito è stato definito artificialmente, ad Abu Dhabi non abbiamo mai visto gare entusiasmanti. Tutto troppo piatto, troppo perfetto, non ci possono essere sorprese.

E l’ultimo GP del 2023 non ha fatto eccezione. Verstappen in pole, Verstappen vince, e sono 19 gare per lui, 2 per Perez e una sola agli altri.

La partenza non riserva sorprese, con Verstappen solo leggermente infastidito da Leclerc, che poi si accoda in buon ordine seguito dalle due McLaren.

Dopo 12 giri, il ferrarista è ancora incollato all’olandese, con la McLaren di Norris a distanza di sicurezza.

Al giro 13 si ferma Alonso per un pit-stop anticipato (vi ricorda qualcosa?). Per lo spagnolo, l’obiettivo di oggi è guadagnare la quarta posizione in campionato. Al giro successivo si ferma anche Piastri, che esce proprio davanti a Nando. 

Al giro 15 si fermano anche Norris e Russell, quarto al momento. Lando è vittima di una sosta un po’ più lunga, e George gli passa davanti.

Verstappen si ferma al giro 17, con Leclerc che lo imita al giro successivo. Il monegasco si ritrova Russell attaccato agli scarichi.

In testa alla gara ora c’è Tsunoda, autore di un’ottima qualifica. Il suo box lo fa fermare al giro 23, molti giri dopo tutti gli altri, e il giapponese rientra in undicesima posizione.

Al giro 32 il distacco di Verstappen su Leclerc è aumentato fino a 7 secondi, a dimostrazione del fatto che con le gomme più dure la Red Bull è nettamente superiore non solo alla Ferrari, ma a tutti gli avversari.

Al giro 34, Norris apre la serie delle seconde soste. A ruota, nei giri successivi lo seguono Russell e Leclerc. Le posizioni non cambiano, anche se i tre si ritrovano molto vicini. 

Verstappen effettua la sua sosta molto tardi, al 43° giro. 

Le ultime tornate vivono solo grazie alla sfida fra Mercedes e Ferrari per il secondo posto nel mondiale costruttori. Decisiva è la lotta per la nona posizione fra Hamilton e Sainz, con l’inglese che passa davanti a 8 giri dalla fine, riportando la sua squadra al secondo posto. Ci pensa Perez a mettere in difficoltà gli anglo-tedeschi, superando Russell e prendendosi il terzo posto. Ma una discutibile penalità di 5 secondi per una collisione con Norris lo riporta quarto. Contento Toto, contenti tutti.

L’ultima gara della stagione finisce come altre 18, con Verstappen vincitore indisturbato, davanti ad un ottimo Leclerc e a Russell. Seguono Perez, Norris, Piastri, Alonso,  Tsunoda, Hamilton e Stroll.

Per il 2023 è tutto, appuntamento a febbraio 2024 sperando che l’off-season porti consiglio.

P.S. La stagione 2023 passerà alla storia come quella meno combattuta, ed è stato un peccato perchè ciò che ha mostrato Verstappen in certe occasioni è stato notevole, a livello delle imprese di altri grandissimi campioni. E non è corretto dire che la RB19 è un’astronave, la realtà, probabilmente, è che lui l’ha sfruttata bene a tal punto da risultare invincibile.

P.S. 2 Ieri Vasseur ha avuto l’ardire di affermare che dopo i primi test al simulatore con la SF-23, Leclerc era letteralmente scioccato. E allora tutti i proclami che arrivavano da Maranello prima dei test in Bahrain chi li metteva in giro? Gli ex fedelissimi di Binotto, che, stando a quanto ha dichiarato Elkann in settimana, non si era fatto amare molto? Ad ogni modo, visto l’inizio, la seconda parte della stagione ferrarista è stata molto migliore di quanto si potesse immaginare. Il secondo posto in campionato sarebbe stato più che meritato. E lo si sarebbe ottenuto facilmente, senza il tombino di Las Vegas e l’assurda penalità comminata a Sainz grazie all’opposizione di Toto.

P.S. 3 Se in Mercedes sapevano che la W13 era una carriola, perchè l’hanno riproposta anzichè dimenticarsela, come ora vogliono fare con la W14 che ne ha ereditato i concetti? Forse il defenestrato Elliot aveva tenuto nascosto a tutti i progetti della macchina per il 2023?

P.S. 4 Toto Wolff è un grande manager ma le sconfitte lo stanno facendo invecchiare male.

P.S. 5 Chi non è invecchiato male è Alonso, ritornato nelle posizioni alte del campionato, dopo 10 anni. La quinta posizione, per un pilota di 42 anni alla guida di una macchina non di prima fascia, è un risultato eccezionale.

P.S. 6 Simpatica l’iniziativa di Leclerc nel finale, dando la scia a Perez per cercare di fargli prendere 5 secondi su Russell mantenendo il terzo posto. La posizione finale in campionato davanti a Sainz dimostra quali devono essere le gerarchie in squadra per la fine della stagione. Con una macchina buona, è lui il vero rivale di Verstappen, senza se e senza ma. In 5 stagioni con la Ferrari, ha avuto un veicolo decente per mezza, e l’ha saputo sfruttare. Una sesta stagione mediocre sarebbe probabilmente l’ultima in rosso. E, forse, segnerebbe irrimediabilmente la fine dei suoi sogni di gloria, visti i tanti giovani rampanti (e a basso costo) che stanno arrivando.

P.S. 7 Pare che i miei P.S. vi piacciano, e ne sono onorato. Può darsi che li rivedrete anche prima del primo GP del 2024, se ci sarà qualcosa di interessante da commentare. E chissà se fra questo qualcosa continueranno ad esserci le sparate in uscita dalla GES. Oppure il sedile di Perez in bilico. Vedremo.