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F1 2024 – GRAN PREMIO DI ABU DHABI

Alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati all’ultima puntata della serie tv sportiva targata F1, puntata 25 di 25 e ci siamo arrivati con ancora (?) un mondiale costruttori da assegnare.

Il tutto si giochera’, e visto gli ultimi accadimenti sembra proprio un giochino creato ad arte, sul tracciato Yas Marina di Abu Dhabi. Ventuno i punti che separano Ferrari da McLaren che ha fallito un match point abbastanza comodo lo scorso weekend in Bahrain.

immagine da sportstar.thehindu.com

Ventuno punti. Tanti? Pochi? La logica dice che la squadra di Woking e’ ancora la netta favorita non tanto perche’ si puo’ accontentare di non rischiare e di piazzarsi sul podio o a ridosso di quest’ultimo ma perche’ la Ferrari e’ praticamente costretta a fare doppietta e considerando lo storico che ha a Yas Marina  e la sua matrice genuinamente autolesionista, sembra davvero una mission impossible.

Comunque, al solito la pista parlera’, magari con qualche intervento dalla regia e sapremo se dopo 26 anni il titolo costruttori tornera’ a Woking. Ovviamente, trattandosi di un circuito piuttosto insulso ci saranno altri pretendenti alla vittoria e a complicare la vita dei due contendenti.

Verstappen vorrebbe chiudere con una vittoria, giusto per prepararsi bene al 2025. In Mercedes sono in buona forma e si apprestano a chiudere l’era Hamilton, pronto per l’ottovolante rosso e di sicuro proveranno a inventarsi qualcosa. Quindi il weekend si annuncia piuttosto teso e, come spesso accade in questi casi, vincera’ chi sbaglia meno e chi avra’ piu’ fortuna, insomma non proprio la zona di comfort della Ferrari.

Anche Alpine e Haas si giocano ancora qualcosa cosi’ come Racing Bulls ma i punti a disposizione per eventuali ribaltoni sono pochi e difficile che la classifica cambiera’ piu’ di tanto.

immagine da haasf1team.com

Ultimo giorno di scuola quindi che ci da’ l’opportunita’ di fare qualche considerazione spicciola su cio’ che e’ e cio’ che sara’ in divenire:

– ho appena letto ( che poi la notizia sia fondata o meno e’ un altro discorso) che la F1 e’ lo sport piu’ popolare (gulp!) al mondo con ben 750 milioni di fan, di cui il 41% donne e con una forte crescita in medio oriente. Sara’ ma io ricordavo che prima della F1, in quanto a numeri vengono calcio, cricket, pallacanestro, hockey su prato (!!!), tennis, pallavolo e finanche il ping pong (quest’ultimo con 900 mln di appassionati). A parte questo e’ vero che il circus a quattro ruote diventa sempre piu’ popolare. Il problema con la F1 e’ che piu’ diventa popolare meno importanti sembrano essere i tecnicismi e la competizione e sempre di piu’ (importanti) lo spettacolo ed eventualmente il dramma, la polemica, la lite. Anche in questo caso obbiettivi raggiunti, complimenti a Liberty Media.

– il quasi otto volte campione Hamilton che arrivera’ in Ferrari sara’ quello del Bahrain o quello visto in gara a Las Vegas? La domanda e’ tutto sommato sciocchina  e tendenziosa ma la cosa piu’ importante e’: sara’ la stessa domanda che si stara’ facendo Vasseur? Ad Elkann la cosa non interessa piu’ di tanto, anche perche’ da un certo punto di vista l’arrivo di Hamilton non fara’ che bene al brand e ai conti. Lo sport e’ secondario. Detto cio’ io sono e resto particolarmente curioso di come sara’ il canto del cigno dell’epta.

– il sedile di Perez, nonostante la lauta mancia che si porta nel portafoglio sembra molto piu’ traballante del solito. Davvero l’anno prossimo Verstappen avra’ un nuovo pilota da bullizzare? Oppure il soldo fara’ valere le sue ragioni?

– in molti indicano il 2025 come l’anno buono per Ferrari e dal 2026 un nuovo dominio Mercedes causa PU fantasmagorica. Secondo voi quale delle due ha piu’ probabilita’ che si avveri?

-il calendario 2025 sara’ di 24 gare piu’ 6 sprint race, quindi gia’ meglio rispetto a quest’anno ma sempre tante, troppe.  Il problema vero e’ che Ocon sara’ in griglia anche l’anno prossimo.

*immagine in evidenza da pexels.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL QATAR

Ultimi due appuntamenti per il mondiale di F1 e iniziamo col dire che ne avrei(emmo?) fatto volentieri a meno. In primis perche’, a costo di essere ripetitivi, 25 gare piu’ 6 sprint race sono davvero tante, troppe e poi si corre su circuiti che non aggiungono granche’ al racconto di questa stagione.

intendiamoci, circuiti inutili come quello di Las Vegas che almeno ha avuto la fortuna di consacrare per la quarta volta consecutiva Max Verstappen, che entra cosi’ in una ristretta cerchia di eletti.

Assegnato il titolo piloti resta quello dei costruttori che, alla luce degli ultimi avvenimenti, solo un cataclisma potra’ non far si’ che venga vinto dalla McLaren.

immagine da liberoreporter.it

I motivi sono due: 24 i punti di vantaggio sulla Ferrari a due gare piu’ una sprint dalla fine e una pista, quella di Losail sulla carta molto piu’ favorevole alla squadra di Woking piuttosto che quella di Maranello.

La Ferrari ha sprecato una bella occasione a Las Vegas, in verita’ piu’ per colpa di una Mercedes rinata che per colpe proprie, e purtroppo, come gia’ detto in passato, deve rimpiangere amaramente il blackout occorso dopo il Gp di Montecarlo, quando ha infilato una serie di controprestazioni al limite dell’imbarazzante. Niente e’ ancora deciso ma un harakiri McLaren a Losail appare alquanto improbabile.

In teoria anche Red Bull e’ ancora in gioco ma i punti di distacco in questo caso sono 53 e, considerando che corrono in pratica con una macchina sola, rappresentano una sentenza.

Se vogliamo c’e’ anche un mini campionato costruttori che vede tre team, Haas – Alpine -Racing Bulls, racchiusi in quattro punti. Molto probabile che ci sia piu’ lotta tra questi tre piuttosto che tra i due top team davanti.

immagine da gpkingdom.it

Detto cio’, speriamo almeno che la pista di Losail regali una gara quanto meno avvincente, cosa che storicamente e’ avvenuta spesso. Inutile dire che gli sguardi sono gia’ rivolti alla prossima stagione in cui ci saranno tanti cambiamenti, uno su tutti l’arrivo a Maranello di Lewis Hamilton.

Come gia’ detto, l’operazione sembra piu’ economico-commerciale che squisitamente sportiva ma per un brand globale come Ferrari e’ un qualcosa di normale, anzi direi logico.

Certo dal punto di vista sportivo restano forti dubbi considerando che si manda via un ottimo pilota come Sainz per prendere un quarantenne che (forse) ha gia’ dato il suo meglio ma, come al solito, sara’ la pista a parlare.

L’operazione avra’ comunque i suoi lati positivi a prescindere, come quello di dare un valore definitivo al livello di Leclerc. La logica dice che, considerando eta’, abilita’ e ruolo consolidato all’interno del team non dovrebbe avere grosse difficolta’ a battere Hamilton ma se pensiamo che quest’ultimo non e’ di certo l’ultimo arrivato, sa giocare bene dal punto di vista psicologico e ha tutta l’intenzione di provare a vincere l’ottavo titolo, la lotta potrebbe essere piuttosto serrata.

immagine da motors-addict.com

Personalmente sono curioso, anche perche’ alla fin fine tutto dipende dal carro che avranno sotto il sedere, altrimenti diventa una lotta tra poveri come piu’ volte successo negli ultimi anni.

E anche per un altro motivo: Leclerc e’ in F1 dal 2018, in Ferrari dal 2019, tradotto sono sette stagioni. Al di la’ delle vittorie ottenute o quelle perse per strada, quello che il monegasco sembra non avere ancora acquisito e’ la freddezza e la gestione di alcune situazioni di gara e all’interno del box, in pratica proprio gli aspetti che al momento fanno si che la sua carriera e quella di Verstappen si allontanino come due rette divergenti, e non parliamo solo di titoli e statistiche.

Leclerc sembra (sembrava?) appartenere al cesto di quelli buoni buoni (vedi Verstappen) ma una certa immaturita’ di base ed eccessiva emotivita’ sembrano ancora minare il suo potenziale. Per dire, Sainz al suo confronto non ha sfigurato e, con tutto il bene che si puo’ volere allo spagnolo, non stiamo parlando di un fenomeno generazionale.

Per Leclerc quindi suonera’ la campana nel 2025, si spera per lui che non suonera’, sportivamente parlando, a morto. Poi tutto il resto, tutto il bailamme che Hamilton si portera’ dietro, a torto o a ragione, contera’ zero. Il cronometro sara’ l’unica pietra di paragone.

*immagine in evidenza da promoracing.it

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DI LAS VEGAS

Eccoci (finalmente) al conto alla rovescia finale di questo mondiale 2024, terz’ultimo gp che si corre a Las Vegas, sull’omonimo street circuit.

Avremmo voluto arrivarci con un mondiale piloti ancora in bilico e invece Verstappen ha pensato bene di dare una lezione di guida in Brasile mettendo la definitiva ipoteca sul suo quarto mondiale consecutivo. Una vittoria senza appello per gli altri alle prese con macchine piu’ o meno inguidabili e abilita’ di guida sicuramente inferiori.

immagine da automagazine.pt

Ora i punti di vantaggio dell’olandese volante sono 62, una enormita’ a tre gare dalla fine e che vede la tappa di Las Vegas teatro del primo match point. Improbabile che Max riesca a chiudere la questione gia’ in Nevada ma lo stato confusionale in pista e post gara brasiliana di Norris potrebbe renderlo possibile, speriamo per lui che queste tre settimane di stop abbiano avuto l’effetto di riportare un po’ di equilibrio e grinta all’inglese che ha dovuto semplicemente constatare di non essere ancora pronto per l’iride.

Il gp di Las Vegas si classifica nella categoria dei circuiti atipici, per disegno e condizioni atmosferiche. In pratica sono tre lunghi rettilinei connessi da una serie di curve medio-lente, non proprio il massimo dell’esperienza di guida, il tutto condito da temperature atmosferiche che si attesteranno tra i 10 e i 15 gradi celsius.

Ecco, quest’ultima non e’ proprio una bella notizia per la Ferrari e le sue speranze di conquistare il mondiale costruttori. E’ risaputo che la Rossa non ama le temperature basse, cosa che potrebbe dare grossi problemi in qualifica in quanto non riesce facilemente a scaldare le gomme e in gara in termini di scivolamento e graining.

immagine da livegp.it

Il circuito ricavato dalle ”strip” di Las Vegas impone una configurazione aerodinamica a basso carico, un utilizzo importante della PU, grande stabilita’ in frenata e trazione in uscita dalle curve. Le basse temprature saranno una sfida per tutti i piloti che dovranno cercare di non perdere troppa temperatura di gomma nei rettilinei tra una curva e l’altra, con il basso carico aerodinamico che non aiutera’ di certo.

Si diceva che la Ferrari possa essere la grande favorita, lo stesso Sainz l’aveva messa tra le piste piu’ favorevoli ma ci sara’ il grosso ostacolo legato alle temperature.

Di queste problematiche potrebbero avvantaggiarsi sia McLaren che Red Bull, meno condizionate dalle temperature basse. In casa McLaren forse e’ un bene che il mondiale piloti sia ormai archiviato cosi’ da dedicare ogni energia a quello costruttori.

immagine da metronews.it

Dall’altra parte invece, tirato il grosso sospiro di sollievo in Brasile, Verstappen potra’ approfittare con meno pressione di ogni occasione favorevole che si presentera’ e siamo sicuri che non si fara’ grosso scrupolo a sfoderare nuovamente la sua guida aggressiva nei corpo a corpo.

Come detto la pista anomala associata alle particolari condizioni atmosferiche potrebbe portare a qualche sorpresa su chi potra’ puntare ad un gran risultato e chi no. Da mettere in conto anche, trattandosi di un circuito cittadino, la possibilita’ di una o piu’ safety car che potrebbero sconvolgere le tattiche di gara e relativi pit stop.

Inutile raccontarsela, il gp di Las Vegas e’ piu’ che altro un enorme spot che la F1 gira nella terra dei  loro attuali proprietari e proprio nella citta’ piu’ iconica in termini di show business. L’ennesimo obolo da pagare per un avvenimento che e’ sempre meno sport e sempre piu’ intrattenimento, ”esperienza”.

Probabilmente e’ anche giusto che sia cosi’, lo sport di questi tempi e’ sempre piu’ ‘hype’ e meno contenuti, si vogliono massimizzare i guadagni e l’esposizione mediatica. Poco importa delle manovre piu’ o meno lecite dietro le quinte che indirizzano il successo verso l’uno o l’altro concorrente.

Il circus e’ sempre stato una lotta all’ultimo sangue se si guarda agli imbrogli e al vantaggio da capitalizzare, soprattutto se irregolare, la storia di questo sport ne e’ piena, dai tempi delle benzine ‘speciali’ fino alle ali flessibili di quest’anno. La narrazione e’ quella che conta, accontentare un’aspettativa, avere il giusto numero di highlights da ritwittare sui social.

immagine da formulalibera.it

Inutile fare i bacchettoni, e’ giusto cosi’. Non e’ sport? Forse un tempo c’erano altri personaggi, altri piloti e il brivido del vero pericolo? Sono d’accordo ma sono discorsi da boomer. Sport  non lo era neanche prima e anche e soprattutto gli appassionati di vecchia data lo sanno. E’ cambiata la forma e il focus dell’intrattenimento ma alla fine sempre li’ siamo, un giochino quasi vero, quasi giusto, sicuramente manipolato ma giusto quel poco che lo rende ancora piu’ affascinante e vendibile. Oggi e’ diventata una grande serie tv da 25 episodi, ognuna con le sue sottotrame e colpi di scena. L’unica cosa che non cambia e’ che la Ferrari vince poco.

*immagine in evidenza da visitlasvegas.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL BRASILE

Ultimo appuntamento del trittico nel continente americano e prima gara dell’ultimo mese di mondiale F1, il gran premio del Brasile rischia di essere un vero spartiacque per decidere le sorti delle due classifiche mondiali.

Si corre sullo storico circuito di Interlagos con il format gara sprint + gp domenicale, tanti punti in palio, poco tempo per mettere a punto le monoposto e una pista che offre molte occasioni di contatti ravvicinati.

Chi ci arriva meglio, sorpresa, e’ la Ferrari che cerchera’ di concedere il tris dopo le due vittorie ad Austin e Citta’ del Messico. Non sara’ facile perche’ con tutta probabilita’ sara’ la Mclaren il benchmark sul tracciato brasiliano ma e’ indubbio che la fiducia del team e la solidita’ dei loro piloti sara’ un’arma in piu’.

immagine da newsf1.it

Le simulazioni sembrano aver dato gia’ ottimi riscontri ma restano due incognite da verificare: il nuovo asfalto e le temperature non altissime che si prevedono nell’arco del weekend. Considerando anche la qualifica storicamente sempre molto serrata in termini di distacchi e di traffico sara’ fondamentale trovare il giusto momento per il giro veloce e settare la monoposto considerando il poco tempo a disposizione causa la gara sprint.

La McLaren si approssima ad Interlagos con il ruolo di favorita e non e’ una sorpresa considerando la velocita’ messa in mostra nella seconda parte del gp messicano. Paradossalmente, pur essendo complessivamente la migliore monoposto, rischia di perdere sia il mondiale piloti che quello costruttori.

Norris non sembra avere la solidita’ e lucidita’ necessaria quando conta e il rendimento in calo di Piastri sono una bella zavorra per le ambizioni del team, a tutto vantaggio di un Verstappene e una Red Bull che, con le buone e le cattive, stanno portando a casa con successo un mondiale piloti che da meta’ campionato in poi e’ sembrato molto meno sicuro di quanto la classifica lasci intendere.

immagine da funo analisitecnica.com

Chi invece giochera’ di rimessa sara’ la Mercedes che per bocca del suo team principal Wolff sta lavorando in ottica 2025 e che vede difficile inserirsi nella lotta per la vittoria con Ferrari e McLaren.

Tra gli underdog si fa preferire la Haas, davvero rinata dopo l’abbandono di Steiner, mentre per Aston Martin, Williams e Racing Bulls sara’ complicato cercare di arpionare qualche punto. Alla deriva ormai la Sauber in attesa della trasformazione in Audi.

Pirelli portera’ mescole piu’ morbide rispetto al 2024, aspetto che potrebbe sfavorire la Ferrai in ottica qualifica, considerando la minore capacita’ della rossa di ”accendere” la gomma e qualche vantaggio in gara se si pensa all’ottima gestione del degrado acquisita con gli ultimi aggiornamenti. Sara’ da verificare come la combo asfalto nuovo+temperature basse impattera’ sul comportamento degli pneumatici.

Come detto fondamentale sara’ la qualifica, vera ancora di salvezza di Verstappen negli ultimi gp. Se dovesse ciccare anche quella potrebbe essere un weekend molto complicato per l’olandese, che dovra’ anche stare attento a non esagerare nel corpo a corpo in termini di penalita’ in gara e punti sulla superlicenza, al momento sei su dodici. A questo si aggiunge anche una possibile penalita’ in griglia per cambio della PU che comporterebbe cinque posizioni di arretramento in griglia nella gara di domenica. Questo mondiale piloti l’olandese se lo dovra’ sudare parecchio.

*immagine in evidenza da motorsportguides.com

Rocco Alessandro

 

 

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL MESSICO

Come di consuetudine dal Texas al Messico e’ questione di un attimo e il circus ritorna in pista per il Gp del Messico sulla pista dedicata ai fratelli Rodriguez.

Secondo di un trittico di GP che si concludera’ il prossimo weekend in Brasile, il gp messicano e’ solitamente una tappa particolare per le condizioni ambientali in cui si disputera’. Aria rarefatta, difficolta’ di gestione delle temperature di freni e PU e componente turbo della suddetta che ”pesera”’ di piu’ sul piatto delle prestazioni, saranno un rebus che i team dovranno cercare di risolvere in fretta e potrebbero far emergere team che non ci si aspetta.

Inaspettati come l’esito del gp texano che ha visto una Ferrari dominante e un Verstappen allargare la forbice di punti nei confronti di Norris. Davvero impronosticabile e che mette sotto un’altra luce questo finale di stagione.

immagine da reportageonline.it

In Messico potrebbero cambiare molte cose ma e’ indubbio che la Scuderia si presenta con l’intenzione di ripetere il successo di Austin. Questa e’ una delle tappe che Sainz, insieme a Las Vegas, aveva pronosticato come piu’ probabili per una vittoria delle rosse e lo diventa a maggior ragione dopo i fasti texani.

Come al solito dopo un successo cosi’ netto, gli uomini di Maranello hanno dovuto fare i conti con una ventata di ottimismo ed euforia che gia’ in passato e’ stata presto abbattuta da controprestazioni piuttosto eloquenti. Sarebbe un peccato se anche questa volta a Maranello perdessero l’occasione di cavalcare l’onda di un successo che potrebbe davvero aprire grosse prospettive guardando al mondiale costruttori. Per quello piloti ci vorrebbe un mezzo miracolo oppure uno scambio Norris/Verstappen e non sembra proprio il caso.

Austin poteva essere un altro chiodo sulla bara per Red Bull e invece, ovviamente grazie al 33 olandese, si e’ rivelata probabilmente come la tappa decisiva per la conquista del mondiale piloti. Max esce da Austin con piu’ punti di distacco nei confronti di Norris rispetto a Singapore e gia’ questo ci fa capire come la tappa texana sia stata un successo. La RB20 sembra aver fatto un passo in avanti in termini di prestazioni ma, nel confronto con McLaren, e’ apparso piu’ che mai lampante che la differenza vera l’hanno fatta i piloti di punta.

immagine da racingnews365.nl

Proprio Norris ha dovuto ammettere nel post GP di aver ”guidato come un Muppet” allo start del GP fino a curva 1. Troppo morbido l’inglese e spietato e cinico l’olandese come al suo solito, che puo’ contare anche su una certa benevolenza da parte degli steward. La Mclaren c’e’ ma non cosi’ forte come ci si sarebbe aspettati ad Austin, con un Piastri oltretutto molto al di sotto dei suoi standard. Tutto e’ ancora possibile ma nubi minacciose di stagliano all’orizzonte.

Chi ha perso il bandolo della matassa e’ la Mercedes, afflitta dalla imprvedibilita’ della W15, la sui finestra di utilizzo molto stretta condiziona piloti  e prestazioni. E in questo momento chi ne soffre di piu’ sembra essere l’epta campione inglese, non un bel viatico verso l’approdo a Maranello ma si sa che in Via Abetone non ci arriva mica solo perche’ e’ (stato?) un signor pilota.

Come detto in Messico potrebbe essere una manna per i team che si giocano i punti per i piazzamenti fino al decimo posto. Racing bulls, Haas e Williams si fanno preferire sulle altre considerando soprattutto la verve delle new entry Colapinto e Lawson, mentre Alpine, Sauber e Aston Martin sembrano tagliate fuori anche se quest’ultima potrebbe sfruttare le condizioni uniche di Citta’ del Messico per un prova quantomeno dignitosa.

immagine da motorsport.com

Pirelli portera’ le mescole piu’ morbide a disposizione con una gara che si prevede, safety car permettendo, con un solo pit stop.

Dogliamoci subito l’imbarazzo dicendo che e’ alquanto improbabile che la Ferrari posssa rapprsentare in questo finale di stagione il classico ‘godereccio’ tra i due litiganti, quanto meno se si considera l’obbiettivo grosso di un successo in una delle due classifiche mondiali. Red Bull e soprattutto McLaren non sono improvvisamente sparite e torneranno piu’ forti rispetto a quelle viste in Texas anche se il piu’ grosso nemico della Ferrari e’, come storicamente accade, la Ferrari stessa.

C’e’ da considerare che la doppietta di Austin su una pista molto esigente e completa e’ pero’ un bel biglietto da visita in vista del finale di stagione e che potrebbe portare a scenari davvero inaspettati. Vediamo se la sindrome da auto-sabotaggio restera’ lontana da Maranello oppure se sara’ comunque meno impattante dei vari trick vietati a McLaren e Red Bull.

Tanto alla fine sappiamo gia’ che rimpiangeremo amaramente il blackout che la Scuderia ha avuto tra Giugno e Luglio, quando si e’ sbagliato tutto quello che si poteva e alla fine il mondiale lo vincera’, giustamente, quello che ha sbagliato meno portandosi a casa il quarto mondiale consecutivo.

*immagine da notizienazionali.it

Rocco Alessandro