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F1 2024 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

Esaurito il temibile trittico di gare Spagna-Austria-Gran Bretagna si arriva al canonico appuntamento estivo dell’Hungaroring, ormai pista che si puo’ definire un vero classico del calendario F1.

Pista che evoca belle gare, grandi duelli e un caldo infernale, quindi le premesse per un bello spettacolo ci sono tutte. Quest’anno ancora di piu’ considerando il livellamento di prestazioni che i tre/quattro top team hanno dimostrato nell’ultimo mese.

Quattro diversi vincitori nelle ultime 5 gare, una Red Bull non piu’ dominante e salvata dal talento del suo pilota di punta, l’avanzare inpetuoso di McLaren e ancor piu’ Mercedes, quest’ultima davvero sorprendente, questo e’ il quadro definito alla vigilia del Gp ungherese.

immagine da newsauto.it

in tutto cio’ chi ha fatto un bel salto indietro e’, manco a dirlo e’ la Ferrari e soprattutto quello che dovrebbe essere il suo pilota di riferimento, Leclerc. Una crisi involutiva data paradossalmente da qualche aggiornamento sulla monoposto che ha innescato effetti non previsti nelle prestazioni in pista, in primis un fastidioso porpoising nelle curve veloci che limitano fortemente la competitivita’ della rossa.

In tutto cio’ il buon Leclerc si e’ afflosciato come un souffle’ riuscito male, basta dire che nelle ultime cinque gare ha messo insieme la miseria di 12 punti. Dodici. Meglio di lui Hulkenberg sulla Haas. Ripeto: Hulkenberg su una Haas. E’ risaputo che il ragazzo e’ un tantino emotivo e non e’ uno di quelli che si accontenta dei piazzamenti, soprattutto quando la macchina e’ lenta e ha una certa tendenza all’overdriving, ma questi risultati sono una spia importante di una crescente e inarrestabile frustrazione di chi, forse, comincia a rendersi conto di aver puntato sul cavall(in)o sbagliato.

immagine da oasport.it

Aggiungiamo al tutto l’incertezza nel determinare la struttura tecnica della Ges che verra’ e il quadro e’ davvero a tinte fosche, deprimenti. Cardile andra’ via, lusingato da Aston Martin e il tanto corteggiato Newey sembra che sia piu’ orientato verso McLaren e Aston Martin. Come dire, cornuti e mazziati…

Questo a tutto vantaggio di team come McLaren e Mercedes che ormai sembrano avere la Red Bull nel mirino. Solo quella di Verstappen perche’ ormai quella di Perez e’ dispersa come il suo pilota che sta rischiando moltissimo di essere appiedato a fine stagione, dato il rendimento imbarazzante e l’ancora piu’ mortificante confronto con il compagno di squadra.

Anche a Woking e Brackley pero’ non sono tutte rose e fiori. Da una parte McLaren che non ha ancora sviluppato quel killer instinct che la puo’ rendere una vincitrice seriale. In questo molto lo fanno i piloti, a mio parere neanche vicini alla ”carogna” sportiva e caratteriale di Verstappen.

Mercedes invece si gode un prepotente ritorno alla vittoria, due gare di fila vinte, ma che ancora subiscono in un certo senso la presenza ingombrante del loro epta campione del mondo ormai promesso sposo Ferrari.

Chi invece sta lavorando male in pista e benissimo in prospettiva futura e’ la Aston Martin che sta mettendo in piedi una struttura tecnica da vincitrice seriale. In tanti danno Newey praticamente gia’ accasato e se cosi’ fosse sarebbe davvero un problema per gli altri.

In questo marasma, l’unico che mantiene la rotta dritta, imperturbabile e, all’occorenza, dando qualche sportellata ”old style” e’ Verstappen. Il pilota olandese e’ riuscito , seppur sudando parecchio, ad aumentare il distacco in classifica pilota pur non avendo nell’ultimo mese la vettura piu’ veloce del lotto. Quando si poteva vincere ha vinto, quando c’era da accontentarsi lo ha fatto, quando ha dovuto marcare il territorio alla vechhia maniera ha risposto presente. Un pilota ormai maturo e pienamente consapevole di cosa bisogna fare per vincere. Chapeau.

immagine da funoanalisitecnica.com

Riguardo agli altri, vedremo se la Haas confermera’ quanto di buon fatto vedere negli ultimi Gp e chi tra Williams e Racing Bull si giochera’ i piazzamenti a punti.

Chiudiamo con le dolenti note Ferrari. La storia si ripete, aggiornamenti che non funzionano e fanno perdere la rotta, piloti frustrati, struttura tecnica incerta e ancora di piu’ guardando al futuro. Il paziente continua ad avere la stessa cronica malattia, invalidante sul lungo periodo. Tra Ungheria e Spa correranno con due pacchetti aerodiamici diversi, per la gioia dei piloti, nell’incertezza totale. Dal 2025 arrivera’ l’ennesimo presunto Messia, Hamilton ed e’ chiaro che sarebbe stato molto meglio Newey.

E i tifosi ferraristi continuano in processione al capezzale di un paziente cronicamente infermo, piu’ per abitudine che passione, in preda ad una stolida speranza.

*immagine in evidenza da driver61.com

Rocco Alessandro

 

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL CANADA

Come al solito, anche se questa volta forse c’e’ piu’ di un fondato motivo che lo giustifica, dopo ogni vittoria Ferrari ottenuta senza colpi di fortuna o altro, si scatena una insana euforia che porta in tanti a pensare cose in divenire che molto spesso scompaiono come neve al sole.

Con questo spirito ci si approssima al Gp del Canada, sulla pista dedicata a Gilles Villeneuve, tutti in attesa di una Ferrari pronta a bissare il successo di Monaco.

Basta davvero una serie di buone prestazioni per giustificare tutto questo ardimento? Da una parte c’e’ una Ferrari oggettivamente nella versione migliore da tempo a questo parte, dall’altra una Red Bull che, dall’addio formale ma non effettivo di Newey sembra aver smarrito quel vantaggio competitivo visto fino a poche settimane fa.

immagine da gpblog.com

I media cavalcano alla grande la situazione, vogliono un campionato riaperto e lottato e amplificano quelle che al momento sono solo sensazioni, mezze verita’, piccoli bluff.

La cosa davvero certa e’ che sia McLaren, l’altra nobile decaduta, che Ferrari si sono avvicinati alle prestazioni della RB20, con il risultato che ormai stare davanti a Perez non rappresenta neanche piu’ una sorpresa. Solo Verstappen e i suoi fedelissimi restano a difendere il fortino che sembrava un corazzata invincibile e si ritrova adesso con i nemici a distanza ravvicinata. La pista fara’ capire se questa distanza e’ reale o artefatta e la pista canadese sembra essere il primo vero banco di prova molto impegnativo per gli austriaci.

Una pista con asfalto rinnovato, cordoli alti e la reintroduzione dell’erba nella via di fuga delle curve 8 e 9. La RB20 ritrovera’ quei cordoli alti che tanto l’hanno fatta soffrire a Monaco oltre ad un asfalto rifatto ma comunque sconnesso, tipico dei tracciati cittadini.

immagine da total-motorsport.com

Presto per darla automaticamente in difficolta’ ma di sicuro sara’ sotto l’occhio degli addetti ai lavori. D’altro canto non sono tutte rose e fiori per Ferrari che ritrova tutta una serie di curve medio lente che sono state un po’ il punto debole di questo inizio di campionato. Si punta sull’ottimo grip meccanico implementato per risolvere il problema ma sara’ la pista a giudicare se sara’ sufficiente o meno.

In Ferrari, al solito, puntano molto sul lavoro fatto al simulatore per arrivare gia’ pronti alle prime prove libere e compiere solo il ‘fine tuning’ prima delle qualifiche del sabato. Potrebbero esserci le condizioni per un clamoroso bis dopo la vittoria di Monaco ma e’ tutto da verificare.

Anche McLaren arriva con grosse aspettative, considerando la buona prova di Monaco e l’ottim trend di crescita delle ultime gare. Le dichiarazioni dei team principal variano dal maniavantismo markiano (non siamo i favoriti), allo spirito volenteroso vasseuriano (siamo vicini, dobbiano colmare il gap), la fiducia wolffiana (stiamo crescendo , siamo fiduciosi), insomma ognuno se la canta e se la suona come al solito, in attesa che la pista emetta i suoi verdetti.

immagine da funoanalisitecnica.com

Oltre al nuovo asfalto anche il meteo potrebbe giocare un ruolo chiave dato che sono attesi temporali nel weekend di gara, mentre Pirelli portera’ le mescole piu’ morbide a disposizione, fattore che potrebbe rivelarsi delicato nella gestione delle gomme posteriori, particolarmente sollecitate a Montreal date le numerose ripartenze da curve medio lente.

In definitiva, grossa attesa per questo appuntamento canadese, non fosse altro per quell’aria di ‘fine della tirannia’ imposta dal duo Red Bull/Verstappen. Anche le classifiche di entrambi i campionati alimentano questa speranza, anche se il ribaltone sembra piu’ facile nel campionato costruttori che in quello piloti.

In ogni caso sara’ interessante vedere se Ferrari e McLaren avranno compiuto un altro step nell’avvicinamento alle prestazioni Red Bull, ma guai a dare per spacciato il vero fattore della scuderia austriaca, Max Verstappen.

In conclusione due notizie, entrambe riguardanti Alpine. La prima e’ bella, Ocon a fine anno lascia la scuderia dopo i fatti di Monaco. Alpine l’avrebbe lasciato a casa fin da subito ma ha voluto evitare beghe legali. In ogni caso non penso che ne sentiremo la mancanza. La notizia brutta e’ il ritorno del ‘bandito’ (scegliete voi l’accezione che preferite) Briatore come supervisor del team Alpine. Uno che in teoria era stato bandito dalla F1 dopo il Singapore gate che e’ di fatto costato il mondiale a Massa nel 2008, rientra con il benestare di Domenicali, che divento’ team principal ferrari proprio in quel 2008. Com’era quella massima sull’erba cattiva?

*immagine in evidenza da tripadvisor.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DI MONACO

Da un circuito storico all’altro , si parte dall’Enzo e Dino Ferrari di Imola per arrivare all’iconico cittadino del Principato di Monaco. Anche qui’, sara’ ripetitivo come discorso, ma l’iconicita’ e’ tutto un retaggio del passato, in una F1 che, magari a torto, veniva percepita come una vera sfida tra temerari, sfida che le strette vie del Principato sublimavano come pochi altri circuiti.

Oggi, complice anche le dimensioni extralarge delle monoposto attuali, questa sfida rimane parzialmente confermata nelle qualifiche mentre la gara e’ solo un noioso torpedone che raggiunge il punto piu’ imbarazzante al passaggio alla Loews, una roba che neanche i Suv in fila per arrivare a Portofino puo’ reggere il confronto.

immagine da motorbox.com

Detto cio’ e soddisfatto il momento del ‘si stava meglio quando si stava peggio’, torniamo alla stretta attualita’ che vede una curiosa teoria parzialmente confermata dalla realta’ dei fatti: la Red Bull puo’ essere battuta o quanto meno regolarmente insidiata. E a fare tutto cio’ non e’ la Ferrari, migliore candidata considerando il trend dell’ultima stagione bensi’ la McLaren che sotto la guida di Stella cometa ha fatto un salto che avremmo definito quantico anche solo un anno fa. 

Bravi loro e male per i Rossi che pero’ hanno dimostrato di poterci entrare a fare a spallate in quel gruppetto, soprattutto se elimineranno qualche defaillance in qualifica e nelle strategie di gara (si lo so, non ridete…). A parte gli scherzi, la SF-24 e’ migliorata dopo l’ultimo step di sviluppo imolese e Leclerc si aspetta molto anche da quelli che verranno introdotti a breve, sempre posto il fatto che gli altri non migliorino di pari passo se non di piu’.

A Monaco la Ferrari viene data come la favorita dagli addetti ai lavori e se non fosse per il fatto che questi ultimi si sono sbagliati piu’ volte di quanto faccia Leclerc quando va in overdriving, ci sarebbe anche da credergli. In ogni caso ci si aspetta molto dalla Scuderia e chissa’ se per la prima volta Leclerc potra’ essere profeta in patria.

immagine da motori.it

Ovviamente sia Verstappen che la McLaren, che per l’occasione sfoggera’ una livrea dedicata a Senna, non sono d’accordo e cercheranno di sovvertire questo pronostico con il risultato che ci aspetta una lotta infuocata in qualifica, per la gara chissa’.

Mercedes, inaspettatamente, non esce con le ossa rotte da Imola e addirittura punta anch’essa a formare un forza 4 di scuderie in lotta per il podio e per la vittoria. Non so quanto possa essere giustificato questo ottimismo ma evidentemente gira roba buona in quel di Brackley.

immagine da rossomotori.it

Chi e’ chiamata ad un riscatto e’ l’Aston Martin, inguardabile a Imola e piuttosto sottotono negli ultimi Gp. Se neanche Alonso riesce a metterci una pezza e le sue prestazioni si avvicinano a quelle del compagno di team la situazione e’ grave, soprattutto per un team che per risorse economiche e outlook sembra essere in rampa di lancio per arrivare a giocarsi il mondiale nel 2026.

Le altre dovranno accendere un cero a santa Devota e sperare in qualche exploit in qualifica, magari con qualche inaspettato regalino di qualche pilota piu’ quotato. Acchiappare un buon posto in griglia e poi fare catenaccio fino alla bandiera a scacchi. In questo potrebbe aiutare la minaccia di pioggia in qualifica che sembra piuttosto reale.

Di Alpine non parlo piu’ dato che li avevo dati per dispersi a Imola e invece, tutto sommato, non sono poi andati cosi’ male. Ecco, diciamo che questa volta spero vadano bene…

Sul fronte mercato piloti sembra che Sainz sia rimasto con il classico cerino in mano: solo l’Audi resta come valida opzione che seppur potenzialmente vincente e’ un po’ un salto nel buio. Sia Red Bull che Mercedes sembrano puntare su altro: usato sicuro e obbediente Perez per gli austriaci e fascinazione e scommessa italiana per i tedeschi che sembrano voler promuovere dal 2025 Kimi Antonelli.

In chiusura piccola nota su Ferrari: nel nuovo patto della Concordia il bonus storico dedicato alla Scuderia sara’ confermato ma in qualche modo ‘congelato’, ovvero una cifra fissa che non seguira’ un eventuale andamento al rialzo dei ricavi che il circus potra’ ottenere, come avviene tutt’ora. Chissa’ come la prenderanno i grandi capi di Torino…

Rocco Alessandro

 

F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’EMILIA ROMAGNA

Dopo un anno dalla cancellazione dell’edizione 2023 a causa dell’alluvione, si torna sul circuito del Santerno per la prima tappa europea del mondiale 2024.

E’ sempre un piacere tornare su quello che molti appassionati definiscono’”terra santa” della F1, il circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, considerando l’unicita’, la storia e i corsi e ricorsi storici che lo hanno visto protagonista.

Pista ‘vecchio stile’, stretta, tecnica, in cui il pilota puo’ fare la differenza se riesce ad acquisire la giusta confidenza e non a caso amatissima dai piloti.

immagine da funoanalisitecnica.it

Ci si arriva dopo un’inaspettata vittoria McLaren con il pilota la cui ricerca del primo sigillo era diventata in pratica un meme, Lando Norris. Determinanti gli sviluppi portati in pista a Miami e anche una buona dose di fortuna grazie ad una safety car sfruttata al momento giusto ma si sa che chi vince festeggia e chi perde spiega e anche questo caso non fa eccezione.

Il Gp imolese e’ anche il primo vero crocevia della battaglia degli aggiornamenti sulle varie monoposto, in virtu’ delle sue caratteristiche di pista ‘vera’ che riesce a dare i giusti feedback in termini di bonta’ o meno degli sviluppi.

A parte Mclaren che ne ha gia’ portati parecchi a Miami, tutti gli altri proveranno il primo grande step evolutivo. Ci si aspetta molto da quello Ferrari, piu’ volte annunciato, sul punto di vederlo gia’ a Miami e poi nuovamente rinviato.

immagine da funoanalisitecnica.it

Attesa grande (come ogni sviluppo che viene da Maranello) mista ad una certa apprensione data dal fatto che in passato e’ gia’ capitato piu’ volte che la montagna partorisse il topolino oppure addirittura neanche quello. Non ci aspetta miglioramenti miracolosi ma una migliore resa delle gomme in qualifica e una maggiore capacita’ di sfruttare il potenziale della monoposto in gara, miglioramenti sufficienti da permettere ai nostri di giocarsela piu’ da vicino con la Red Bull.

Anche loro porteranno delle novita’, un pacchetto che Marko, dall’alto della sua arroganza ha definito come ‘previsto da mesi’ con il sottinteso che anche in questo csao per gli altri non c’e’ speranza. Certo e’ che la pista imolese potrebbe adattarsi come un guanto alle caratteristiche della RB20 per cui restano i favoriti d’obbligo.

La grande nobile in decadenza Mercedes non sara’ da meno, con degli aggiornamenti che pero’, a detta di Wolff, mitigheranno soltanto la cronica instabilita’ della W15 che necessita di ‘parecchi GP’ prima di trovare una cura definitiva ai suoi problemi. Si prospetta l’ennesima gara in sordina. Curiosita’ invece nel tastare il polso del pubblico italiano nei confronti di quello che nel 2025 sara’ ufficialmente uno dei due idoli di casa, sir Lewis Hamilton. Di sicuro sara’ un weekend diverso da quelli sperimentati in passato con la priorita’, per una volta, di tenersi dietro il suo compagno di squadra.

immagine da planetf1.com

Ovviamente anche tutti gli altri team porteranno il loro carico di novita’ sperando che questo ‘carico’ si traduca in pista in monoposto piu’ competitive , fermo restando che con tutta probabilita’ il fanalino di coda restera’ l’Alpine. A proposito della scuderia francese sembra che i due piloti stiano cercando in tutti i modi una diversa sistemazione per il 2025, come dargli torto poverini.

Sara’ un Gp importante per tanti motivi, in primis per capire se davvero le inseguitrici Ferrari e McLaren potranno avere solide speranze di lotta con Red Bull nel proseguio della stagione. Occhio al meteo che rimane un po’ incerto nell’arco del weekend con possibile peggioramento alla domenica, con temperature non elevate che di sicuro non andranno a favore dei Rossi di casa.

Restano ovviamente sempre aperte le vicende del mercato piloti che vede Sainz ancora non accasato definitivamente a nessuna squadra, Sempre il lizza Mercedes, Audi e Red Bull, con la prima che forse si fa preferire per il migliore compromesso (per il pilota) tra ingaggio e prospettive di competitivita’. In casa Ferrari invece annunciati due nuovi tecnici di peso in arrivo da Mercedes e il cambio al muretto di Leclerc che passa da Xavi Marcos a Bryan Bozzi.

Ormai anche il ‘buon’ Marcos era diventato un meme vivente in termini di errori commessi in gara nei confronti del suo pilota e alla fine, inevitabile, e’ arrivato il cambio della guardia, sperando che non si passi dalla classica padella alla brace.

Imola di solito regala sempre gare appassionanti , anche solo per il fatto che e’ una pista in cui c’e’ lotta vera anche senza bisogno di millemila sorpassi. I tifosi della rossa sperano che cosi’ come Imola 2022 segno’ l’inizio della fine di quel mondiale, cosi’ l’edizione 2024 possa farla svoltare in positivo. Si aspettano gli sviluppi, sperando che non siano come Godot.

*immagine in evienza da hideaways.in

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DI MIAMI

Ultima gara oltre oceano prima del ritorno in Europa, si corre sul circuito cittadino di Miami per il sesto gp stagionale.

Miami terra di conquista olandese, tanto per cambiare, con Verstappen che ha vinto entrambe le due edizioni fin qui’ disputate, una decisamente sudata nel 2022, molto piu’ agevole quella del 2023. Potenzialmente il suo rivale piu’ accreditato potrebbe essere il suo compagno di squadra che sui circuiti cittadini trova quasi sempre quel pizzico di velocita’ in piu’ ma niente che non possa essere gestito da Max.

Sara’ un’altro weekend di gara con il format della sprint race per cui si ripropongono le difficolta’ del caso: poco tempo per trovare il giusto setup, pista poco utilizzata e quindi con una grande evoluzione nell’arco dei tre giorni di gara.

immagine da rossomotori.it

In casa Ferrari l’unica novita’ saranno le nuove livree azzurre, in omaggio ai 70 anni della Ferrari sul suolo americano e comunque colore utilizzato piu’ volte negli anni ’50 e ’70 dal Cavallino. Si era paventata l’introduzione di un nuovo fondo ma pare che, alla luce delle buone indicazioni al simulatore, la SF-24 rimarra’ immutata e si cerchera’ di sfruttarne appieno il potenziale prima del ritorno in Europa e del primo pacchetto di aggiornamenti. Forse non bastera’ per impensierire la RBR20 ma, se tutto va bene, dovrebbe bastare per respingere l’assalto della McLaren.

McLaren che invece introdurra’ una serie di aggiornamenti definiti ”corposi” quindi con il dichiarato intento di mettersi dietro Ferrari e avvicinarsi alla Red Bull. Il Gp di Cina e’ stato confortante da questo punto di vista considerando l’ottimo risultato ottenuto e a Woking si cerchera’ di calvalcare l’onda dell’ottimismo per arrivare in Europa ancora piu’ agguerriti.

Chi ancora latita e’ la Mercedes e la sua W15, uscita malconcia dal gp cinese e con cronici problemi di bilanciamento. Sembra aver perso definitivamente il tocco magico il team di Brackley che non riesce a sfornare una vettura competitiva ormai da tre anni. Come se non bastasse quello che dovrebbe essere il ‘fattore’ Hamilton non si sta rivelando tale, anzi, facendo nascere il sospetto che sia gia’ con la testa altrove, un po’ piu’ a sud, sulla via dell’Abetone.

immagine da paddocknews24.com

In casa Aston Martin invece le novita’ sono attese piu’ fuori dalla pista che dentro, in quanto e’ notizia recente il divorzio tra Newey e la Red Bull. Che qualcosa bollisse in pentola lo si era capito ma sorprende che la notizia sia gia’ certa a questo punto della stagione. Ora la domanda e’: dove si accasera’ il ‘genio ‘ Newey? Ferrari o Aston Martin? Rumors indicano la trattativa con Ferrari gia’ in fase avanzata, anzi gia’ praticamente fatta, altri invece che Aston Martin abbia fatto ad Adrian un’offerta di quelle a cui non e’ possibile dire di no e che consentirebbe all’ingegnere inglese di spostarsi giusto di qualche decina di chilometri da Milton Keynes a Silverstone, fattore a suo dire limitante nel dire di no a Ferrari tante volte negli anni passati.

Per quanto riguarda gli altri poco da segnalare se non che Haas provera’ a fare bene essendo Miami gara di casa e Sauber futura Audi che si e’ gia’ assicurata Hulkenberg in attesa di formalizzare (…?) anche Sainz.

immagine da planetf1.com

Questa stagione rischia davvero di passare alla storia piu’ per quello che e’ accaduto fuori dalla pista che dentro. L’onda lunga dell’affaire Horner sembra stia facendo ancora danni, come ultimo effetto quello della partenza di Adrian Newey. Un Newey che lo stesso Horner aveva di recente definito ‘non fondamentale’ o comunque non ”unico artefice‘ dello stato dell’arte ingegneristico della Red Bull attuale. Dichiarazioni che non sono state accolte di buon grado e hanno prodotto l’accellerata dipartita di cui stiamo parlando. Si potrebbe innescare un pericoloso domino e il prossimo ad andare via, seppur con tempistiche sicuramente meno stringenti, e’ Verstappen che di sicuro non vorra’ vedere diminuite le sue chance di giocarsi il titolo alla luce della rivoluzione tecnica del 2026.

Ci sara’ tanto di cui parlare, da leggere, vero o falso che sia. Chissa’ che anche il Gp di Miami possa essere all’altezza di cotanto interesse.

*immagine in evidenza da raceexperencies.com

Rocco Alessandro