Alla fine il giorno tanto atteso è giunto e quindi tutto si è compiuto. Del resto non potrei esprimermi diversamente, dato che la venuta di Lewis Hamilton, è stata attesa come quella di un messia. Se proprio devo spendere due parole, sull’ingresso di Hamilton attraverso i “sacri” cancelli di Maranello, di sicuro in Ferrari hanno curato i dettagli e la foto del sir, davanti alla casa del Vecchio, è carica di simbolismo: la F40, l’auto che piace tanto al campione (c’è chi dice che invece ricorda i suoi anni… vacci a capire!), le suole delle scarpe rosse, le sette finestre alle sue spalle (tanti quanti i suoi titoli… meno male che non hanno voluto ricordare le sue vittorie altrimenti ci voleva un condominio alle sue spalle!), di cui una aperta perché pare che quella stesse a simboleggiare l’attesa del suo ottavo titolo. Diciamo che per i cabalisti e, anche complottisti dell’ultima ora, ce n’è di materiale su cui speculare. A noi poveri appassionati che frega solamente delle corse tutta questa presentazione, che di certo è già entrata nella storia, può emozionare o rimanere indifferenti il quanto basta, perché alla fine dietro tutti i sorrisi ad uso e consumo delle telecamere ciò che conta è solo quello che dirà la pista.
Ciò che mi ha particolarmente colpito di questo evento atteso da tutti (inutile negarlo che già nel 2024 eravamo con la testa a questa presentazione), è stata la totale eclissi di LeClerc. Sia chiaro la giornata di lunedì era totalmente di Lewis, come giusto che sia, cosi come quando scenderà in pista non ci saranno occhi che per lui come inevitabile che sia eppure, in tutta questa bufera mediatica ripeto, ciò che mi ha colpito è stata la totale assenza di LeClerc. La riflessione che ho elucubrato, della quale vi voglio mettere a parte, è quella che Hamilton come compagno non avrà Albon o Gasly (due nomi a caso e comunque tanto di cappello alla loro guida) bensì avrà un certo Charles LeClerc e, fino a prova contraria, non è Charles il compagno di Lewis bensì è esattamente il contrario. Bel fegato il monegasco ad accettare la sfida: ci è sempre stato raccontato che prima di firmare il campione inglese, Vasseur abbia chiesto il parere del monegasco il quale, di rimando, non ha mai fatto obiezioni a riguardo. Questo è ciò che ci è stato raccontato appunto, solo che se devo dubitare di quanto ci raccontano, vorrei proprio capire che posizione avrebbe assunto Ferrari se il numero sedici avesse detto di no. Comunque la si metta ci si deve levare tanto di cappello d’innanzi al monegasco perché, in un modo o nell’altro ha dovuto raccogliere la sfida e, a differenza del suo omologo in Red Bull, lui compagni facili non li ha mai avuti. Nella narrazione che si sta susseguendo in questi giorni, il buon Lewis è venuto a salvare la Beneamata portando il suo estro, il suo metodo, il suo entusiasmo e know how… il messia appunto. Premesso che senza macchina Hamilton (come tutti i suoi colleghi) non va da nessuna parte, vero è che viene da chiedermi “e Charles?”. No perché ripeto, qui ci si dimentica forse che il giovane monegasco non solo ha talento da vendere, bensì in queste stagioni ha maturato un’intelligenza tattica ed agonistica che solo il mezzo a sua disposizione ha limitato. Il mio discorso, che apparentemente è volto a spezzare una lancia in favore di Charles, vuole porre l’accento sul fatto che Hamilton a differenza di quanto si possa credere, non avrà affatto vita facile col compagno che si ritrova. Se solo ci dovessimo basare sull’ultima parte di stagione avuta dal campione inglese in Mercedes, allora non dico che dovremmo dire “pilota finito”, poco ci manca. La ragione ed il buon senso invece ci dicono tutto il contrario (non sia mai non fosse cosi!) e guai a sottovalutarlo, solo che c’è una piccola cosa che deve dare e darà al monegasco la spinta necessaria per fare bene: semplicemente che l’unica opzione che Charles ha è proprio quella che non ha e cioè, arrivare dietro all’inglese.
Vedete se Lewis dovesse arrivare in coda a Charles, in un modo o nell’altro nessuno gli dirà nulla (a meno che il divario sia alla Verstappen Vs Perez) e sono sicuro che le giustificazioni si sprecheranno. Al contrario se Dio non voglia fosse il contrario, non dico che la carriera di LeClerc è finita, quanto meno sarebbe messa in discussione. Purtroppo è l’amara verità visto e considerato che LeClerc, nonostante i tanti miracoli che ci ha regalato, non ha ancora vinto nulla a differenza del suo blasonato e scomodo compagno. Per questo parlo di “fegato” da parte di Charles perché egli ha sempre saputo, dal momento che gli hanno detto che avrebbero ingaggiato Hamilton, cosa sarebbe successo mediaticamente e soprattutto agonisticamente fuori e dentro la pista. Sono del parere che se quest’anno LeClerc dovesse riportare il titolo a Maranello, ebbene il suo iride ne varrebbe almeno due del suo collega olandese. Non me ne vogliano i tifosi di Verstappen, il quale mai come quest’anno appena finito, ha dimostrato il significato della parola campione eppure, come ho detto precedentemente l’asso orange, un compagno scomodo non ce l’ha mai avuto (salvo la breve parentesi con Ricciardo) e tutta la squadra gli è sempre stata devota… inutile raccontarcelo. A mio giudizio la chiave della supremazia di Charles su Lewis ce la insegna proprio il buon Max: come ho già detto in uno degli articoli precedenti, la chiave del successo di Verstappen nell’anno appena finito, è stata proprio la qualifica. Infatti egli, macchina o non macchina, era sempre nella parte alta della griglia. Allo stesso modo Charles dovrà imporre innanzitutto la sua esperienza, dato che conosce la squadra meglio del suo neo compagno, per non parlare del suo “killer instinct” che ha in qualifica perché è li che buona parte di un GP si giocherà tra i due ferraristi. Partendogli davanti, LeClerc potrà innanzitutto imporre il suo ritmo, per non parlare che potrà scavare un solco bello grande in classifica. Ciò sarà fondamentale perché se c’è un aspetto dove Hamilton fa ancora tanta paura è proprio sulla distanza e, se il britannico trova la quadra prima dell’arrivo dell’estate, allora saranno dolori per non dire altro. Eppure se stiamo assistendo a tutto questo e, nello specifico, all’ennesimo sacrificio da parte del monegasco è anche vero che LeClerc non deve fare altro che guardarsi allo specchio per capire di chi è “anche” la colpa. Charles si è sempre fidato “dell’amico” Vasseur, il quale lo avrebbe dovuto favorire e non avrebbe dovuto più permettere episodi come quello di Inghilterra 2022… evidentemente il buon LeClerc ha sottovalutato il fatto che il suo Team Principal rimarrà sempre una quinta scelta e, che dovrà sempre fare ciò che gli viene detto dall’alto e, l’arrivo di Hamilton, rappresenta in tutto e per tutto la Ferrari del Presidente… nel bene e nel male.
Nel leggermi avrete notato sicuramente che ho parlato di mondiale da giocarsi da parte di Charles, quasi che dia per scontato che lo farà. Non sono impazzito, solo che dopo quanto visto sino a qualche mese fa (Ferrari si è giocata il mondiale marche fino all’ultimo GP) e, considerando il rinforzo che è avvenuto sia dal lato tecnico che su quello agonistico, l’asticella gioco forza si è alzata e la Rossa ha semplicemente il dovere, come minimo, di lottare per ambo i mondiali… fare un passo indietro sarebbe solo un fallimento clamoroso. Il paradosso vuole che la Rossa ha più chance di giocarsi il campionato quest’anno che non l’anno prossimo, con buona pace di ciò che disse il Presidente a Dicembre 2022 (immediatamente dopo aver smantellato una squadra vice campione del mondo con Red Bull dominante): “Obiettivo 2026”.
Ben arrivato in famiglia Lewis Hamilton!
Vito Quaranta