LIQUI-MOLY BATHURST 12 HOURS

La 12 ore di Bathurst anno dopo anno è diventata sempre più una delle gare di riferimento per le GT a livello mondiale, accostandosi a 24 ore di Spa e Nurburgring. Con l’espansione della GT3, questa gara in terra australiana si è imposta in breve tempo nel panorama internazionale, tanto da diventare la tappa d’apertura dell’Intercontinental GT Championship lanciato dalla SRO. Il livello dei team e la grande partecipazione più o meno ufficiale dei costruttori contribuiscono a creare gare combattute e veramente tirate. Ma il fascino reale che rende unica questa gara è dato dalla fantastica pista di Mount Panorama con i suoi vertiginosi saliscendi e le magnifiche “Esse” cieche a sfiorare i muretti in picchiata. E’ una pista unica al mondo che ha tutte le caratteristiche che un tracciato dovrebbe avere: curve cieche, curve in contropendenza, rapidi trasferimenti di carico in velocità, lunghi rettilinei, frenate violente, riprese da bassa velocità in salita, frenate in discesa, muretti vicini che non perdonano e molti altri dettagli. In più la 12 Ore mette alla prova i piloti con la difficoltà della partenza in notturna e il rapido sorgere del sole che li abbaglia….tutto ciò con le vetture di altre classi più lente in pista.

Quest’anno la classica australiana raggiunge un nuovo record con 33 GT3 in pista e quasi 40 auto in totale. Inoltre nel 2020 sono confermati ben 9 costruttori impegnati in tutte le gare dell’IGTC: Mercedes, Audi, BMW, Porsche, Bentley, Ferrari, Lamborghini, Aston Martin e Honda. Molte delle case principali si servono come negli anni scorsi di team basati in Asia-Oceania supportati in maniera ufficiale dal costruttore; ancor più evidente è la presenza di specialisti di Bathurst impegnati regolarmente nel campionato australiano V8 Supercars. Alcuni dei campioni sono Van Gisbergen, Lowndes, Mostert, Whincup e Kelly.

La Porsche torna in difesa della vittoria “last minute” dell’anno scorso, schiera ben 3 vetture in classe PRO, così come Audi con il team Valvoline e Mercedes-AMG che porta al debutto la versione EVO della sua GT3. Per quanto riguarda la Bentley ci sono le due Continental ufficiali M-Sport, come le due nuove Aston di R-Motorsport iscritte nella PRO. Una sola vettura a testa per Ferrari, BMW, Honda e Lamborghini in lotta per la vittoria assoluta.

Fare dei pronostici è veramente difficile perché negli anni scorsi c’è sempre stata qualche neutralizzazione nel finale di gara a ricompattare il gruppo e sono scaturite grandi battaglie fino alla bandiera a scacchi. Non vediamo l’ora di vedere cosa accadrà domani!

ORARIO PARTENZA: h. 19.45 italiane di Sabato 1° Febbraio

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Buona gara!

Aury

Il BRING dice la sua sulle decisioni di YAMAHA

Mettere qualche twitt o un breve posto sui vari social era troppo risicato, per un argomento così scottante e dibattuto.

Cosa dire, manco iniziata la stagione 2020 che ormai il focus è incentrato sulla stagione 2021…cose che già non capisco in F1, meno che meno in MotoGP. Perchè? Semplice, basti guardare cos’è successo lo scorso anno con Lorenzo.

Ma torniamo al focus contratti;

Al netto di un Rossi che quasi sicuramente è alla sua ultima stagione, era dato praticamente per scontato il passaggio di Quartararo nel team ufficiale (occhio che da Misano aveva già una M1 ufficiale) . Già, il Francese ha mostrato buone prestazioni la scorsa stagione ed è arrivato vicino alla vittoria in qualche occasione, avendolo già in casa, era giusto dargli questa occasione.

Che sia un pilota per puntare al titolo, attualmente non vi è sicurezza, restando pur sempre un pilota che per ora ha mancato tutte le attese in Moto3 e in Moto2, pur se coadiuvato dai migliori team. Reggerà la pressione di chi deve dare le indicazioni di sviluppo? Vediamo nel 2020 se migliorerà rispetto al buon 2019.

Vinales, una buona riconferma per lui, ma pur essendo un suo seguace, ritengo che non sia il cavallo di razza per impensierire o mettere in difficoltà Marquez. Si è capace di gare fantastiche dove va in fuga, ma per riuscirci, dovrebbe avere una M1 molto ma molto forte, basterà?

Lorenzo, se dovesse tornare ad essere il pilota che era prima degli incidenti di Aragon e Thailandia, sarebbe un bell’affare per Yamaha, ma riusciremo a rivedere quel pilota? Se dovesse continuare ad essere quello dell’annata in Honda, potrebbe persino essere un danno nello sviluppo della M1

Ora mi darete del pessimista, probabile, ma chi è onesto sa che è la realtà dei fatti.

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Attualmente, senza una moto che sia superiore ad Honda e che renda possibile colmare il gap di valore di Marquez, sarà impossibile sperare che finisca l’era del Re Spagnolo.

Si sarebbe potuto scegliere altri piloti? No, attualmente per vedere delle stagioni combattute, c’è bisogno che il 93 decida di smettere per manifesta superiorità (forse dopo aver battuto ogni record)

Segnatevelo, in Thailandia arriverà la conferenza stampa dell’addio alla MotoGP di Rossi (di lui parlerò solo quel giorno)

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Saluti

Davide_QV

FORMULA ONE SEASON REVIEW: 1985

In queste reviews tutti san già tutto quindi penso che l’interesse vero e proprio risieda nel dire cosa non si sa e/o il proprio punto di vista, condivisibile o meno. La vulgata racconta che il povero Michele perse questo Mondiale per il passaggio dalle turbine KKK a quelle Garrett effettuato prima di Monza, GP al quale il nostro si presentò con 3 punti di ritardo dal Nasone francese. Balle: la 156/85 era alla frutta come sviluppo di telaio e soprattutto aerodinamica tant’è vero che, anche a portare a termine le ultime quattro gare del Mondiale (Monza/Brands/Kyalami/Adelaide, tutte finite in un arrosto del turbo Garrett salvo forse Adelaide ove se ben rammento cedette il famigerato “pezzo da 500 lire”), Prost il titolo lo vinceva lo stesso passeggiando perchè forse ma dico forse Michele la metteva sul podio in Australia ma nelle altre tre gare stava facendo fatica a metterla nei punti con le due Williams e le due Lotus ormai saldamente davanti alle Rosse in prova ed in gara (della Mecca di Prost già sapete). E’ invece interessante l’analisi del Mondiale fino a Zeltweg, GP dal quale Michele ed Alain uscirono a pari punti (50) nel WDC. Michele pagò caro un guasto di affidabilità ad Imola, indi quei due pisquani di Piquet e Patrese non trovarono nulla di meglio da fare a Monaco che tuonarsela una contro l’altro sul rettilineo del via causando indirettamente la foratura che costò la vittoria al nostro, poi secondo dopo una furiosa rimonta. La cancellazione di Spa, prevista due settimane dopo Monaco, fu avversa a Michele che dopo le qualifiche del venerdì era in Pole con Prost ultimo quando poi il sabato cedette l’asfalto tipo a Dallas l’anno prima e la Direzione Gara optò per rimandare la gara a Settembre dopo Monza.

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Ecco diciamo che con questi tre eventi avversi in meno assieme al “non” passaggio dalle KKK alle Garrett forse ma dico forse Michele poteva dire la sua fino alla fine del Mondiale. Tipo insomma arrivare ancora matematicamente in corsa ad Adelaide. Vero pure che dopo la vittoria di Monza Prost si mise a correre con un braccio fuori dall’abitacolo quando invece la superiorità del suo pacchetto era tale che, in caso di lotta vera e propria, avrebbe guidato ben diversamente. Due annotazioni veloci veloci da leccarsi le orecchie: Testa d’Uovo fiuta la possibilità di essere il primo TP nella Storia a vincere due WDC con entrambi i Piloti per due anni di fila al che rifila per tutto l’anno al Santo componentistica di quart’ordine costringendolo ad una sequela di ritiri raccapricciante. Sua Santità si vendicherà mandandolo a dar via il c**o disobbedendo agli ordini di Scuderia a Zandvoort segnando così la sua ultima vittoria in carriera. Il Prete proverà a fare come Dennis nel 2008 con decisamente meno successo (ride). Il Vecchio invece (siamo tornati nel 1985) straccia il contratto con le superbe KKK passando alle acerbe Garrett temendo che la nazionalità delle prime favorisse la Porsche che equipaggiava le Mecca. Per evitargli di fare una stronzata galattica del genere sarebbe servito un Furia plenipotenziario in sella al Cavallino, invece c’era quel viscido figuro di Imola 1982 ed i suoi soci. Punto

07/04/1985 THE BRAZILIAN GP: RIO

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Vince Prost ma il debutto della 156/85 è decisamente solido: Michele si piazza ottimo secondo e Pinotto quarto. Quest’ultimo verrà licenziato immeditamente dopo la gara con la scusa di imprecisati “problemi fisici”. La verità non si seppe mai ma puzzò sempre di storiaccia. Elio chiuse il podio della gara di apertura del Mondiale

21/04/1985 THE PORTOGUESE GP: ESTORIL

(IMMAGINE DA FORMULA PASSION)

Prima, schiacciante (e bagnata) vittoria in F1 di ASdS imprendibile per tutti dall’inizio alla fine. Prost la tuona in pieno rettilineo vittima dell’acquaplaning, penserà di aver toccato il fondo sull’acqua ma arriverà una domenica di primavera del 1991 a fargli cambiare idea. Michele si piazza nuovamente secondo e si issa in testa al WDC, terzo chiude Gianni sulla Renault con la livrea più bella che ci sia mai stata in F1

05/05/1985 THE SAN MARINO GP: IMOLA

(IMMAGINE DA YOUTUBE)

Leviamo le cazzate dal tavolo anche qua: al box Ferrari sapevano perfettamente che Stefan Johansson non avrebbe finito la gara. Gli dissero di alzare a dismisura la pressione del turbo (fino al 1987 rimarrà libera) per favorire la sua imperiosa rimonta che lo porterà al primo posto sapendo che i consumi non gli avrebbero consentito di terminare il GP. Si sperava più o meno impunemente in una Bandiera Rossa esposta assieme alla Bandiera a Scacchi (sic) che ovviamente non si vide e quindi Stefan finì il carburante a quasi due giri dalla fine. Verrà comunque classificato sesto dopo la squalifica di Prost, primo, per aver corso sottopeso. La vittoria andrà all’intelligente De Angelis il quale, mentre il compagno di squadra farà il fenomeno salvo finire la benzina a 3 giri dalla fine, gestirà da Campione gara e benzina meritandosi ampiamente la vittoria

19/05/1985 THE MONACO GP: MONTECARLO

(IMMAGINE DA F1 SPORT)

Partiamo dalle prove: quello che parlava con Dio dopo averla messa in pole il sabato esce due volte a gomme finite per impedire agli altri di migliorare il suo tempo. Scandaloso l’impeding a Michele, che chiuderà subito dopo di lui in classifica, con la Gazzetta dello Sport che domenica mattina titola:”il Commendatore Ferrari ordina ad Alboreto una bistecca alla Senna sulla griglia di partenza”. Al via ASdS scatta in testa, manomette (disinserendolo) il limitatore di giri contravvenendo gli ordini precisi del suo box e rompe il V6 Renault come da programma. Michele è in testa e sta dominando quando fora sui detriti del già citato incidente Piquet/Patrese. Perde tantissimo tempo, riparte terzo dai box, passa Elio in pista e chiude secondo dietro ad Alain “più culo che anima” Prost

16/06/1985 THE CANADIAN GP: MONTREAL

(IMMAGINE DA F1 SPORT)

Il picco più alto della 156/85. Doppietta schiacciante di Michele e Stefan con quest’ultimo fermato dai box avendone più del primo alle prese con problemi di misfire. Prost chiudendo terzo intelligentemente commenta che è finendo sul podio in gare avverse come questa che si vince il Mondiale. Quanta verità

23/06/1985 THE USA GP: DETROIT

(IMMAGINE DA RACEFANS.NET)

In Canada aveva debuttato l’ultima evoluzione del V6 turbo Honda che già alla gara dopo a Detroit vince in modo schiacciante con Keke. Punto di svolta per la stagione del Team di Grove che da ora in avanti si giocherà la vittoria in ogni gara. Stefan e Michele chiudono secondo e terzo col muretto che curiosamente non impone uno scambio di posizioni in un GP nel quale Prost di ritira. Mah

07/07/1985 THE FRENCH GP: PAUL RICARD

(IMMAGINE DA CIRCUS F1)

Ultima vittoria della Brabham in F1 e prima della Pirelli in F1. Brutto ritiro di Michele con Prost terzo e Keke secondo. Pauroso incidente di ASdS a Signes per un cedimento meccanico. Buon quarto Stefan che passa sul Mistral il povero Elio all’ultimo giro con quest’ultimo che commenterà:”la Ferrari andava 30kmh più forte di me”

21/07/1985 THE BRITISH GP: SILVERSTONE(IMMAGINE DA AYRTON SENNA DA SILVA.COM)

ASdS parte in testa e lì rimane finchè non finisce la benzina a 4 (!!!!) giri dalla fine. Vince Prost con Michele ottimo secondo (con 28 litri di benzina rimasti nel serbatoio) e Laffite terzo. La gara è a tutti gli effetti un’ecatombe di affidabilità e consumi

04/08/1985 THE GERMAN GP: NURBURGRING

(IMMAGINE DA MOTORSPORT IMAGES)

Se Montreal 1985 è stato l’apice della 156/85 Nurburgring 1985 sarà quello della carriera di Michele Alboreto il quale parte settimo e vince in modo schiacciante annichilendo prima il Leader Rosberg poi Prost che inseguendolo finisce in testacoda all’ultima curva per chiudere secondo. Terzo nuovamente Laffite. Michele se ne va dalla Germania in testa al Mondiale con 5 punti di vantaggio su Prost. Sarà la sua ultima vittoria in F1 e l’ultima volta che starà in testa al Mondiale da solo. Fa rabbia, vero?

18/08/1985 THE AUSTRIAN GP: ZELTWEG(IMMAGINE DA PINTEREST)

Il povero Mandingo si produce in gara in un incidente simile a quello di Gilles (e Didier) portando a casa la pelle ma non il contratto con la Ligier con Guy che lo licenzia subito dopo. Vince Prost con ASdS secondo, Michele chiude ottimamente terzo dopo un weekend tutto in salita. Si riparte dall’Austria coi due contendenti per il titolo a pari punti, 50

25/08/1985 THE DUTCH GP: ZANDVOORT(IMMAGINE DA MOTORSPORT TOTAL.COM)

Inizia la discesa. Michele si qualifica male e nel finale di gara è costretto giù dal podio dai continui zigzag di quello che parlava con Dio. Davanti è ancora più ilare la cosa con Sua Santità che si fa beffe di Dennis e della componentistica di quart’ordine rifilatagli tutto l’anno e non fa passare Prost mettendo a segno la sua ultima vittoria in F1

08/09/1985 THE ITALIAN GP: MONZA(IMMAGINE DA MOTORSPORT.COM)

Ferrari come detto nell’introduzione passa da KKK a Garrett prima della gara, Michele si qualifica settimo ed è anonimamente sesto quando cede il turbo USA. Solita botta di sfiga per Prost che, mentre è secondo ad una vita da Rosberg, eredita la vittoria per il cedimento del motore del finnico. Resto del podio brasiliano con Piquet che precede ASdS. Il Mondiale di fatto finisce qua coi 12 punti che separano Michele da Prost a 4 gare dalla fine

15/09/1985 THE BELGIAN GP: SPA 

(IMMAGINE DA TWITTER)

In pole a giugno, ritirato a settembre dopo non esser mai stato in gara. Povero Michele. Vince ASdS davanti a Mansell con Prost che, in virtù del terzo posto, porta a 16 i punti di vantaggio sul nostro. Penosa scena ai box Ferrari con la 28 di Stefan che cade dai cavalletti durante il pit. Poveri noi, eravamo già nel 1986 e non lo sapevamo….

06/10/1985 THE EUROPEAN GP: BRANDS HATCH(IMMAGINE DA ART  AND GENIUS)

Game over: Prost parte malissimo e viene sopravanzato da entrambe le Ferrari che partivano molto più indietro. Michele come da copione rompe il turbo mentre Mansell mette a segno finalmente la sua prima vittoria in carriera (alla fine della sua quinta stagione completa….) chiudendo davanti ad ASdS ed Alain che, col terzo posto, chiude i conti per il WDC assicurandosene matematicamente la vittoria essendo ormai 20 punti in vantaggio su Michele. Olè

19/10/1985 THE SOUTH AFRICAN GP: KYALAMI

“Quello che da fortemente fastidio è che la Ferrari non è stata superata in performance solo dalla Mclaren, ma anche da Williams e Lotus” –  De Adamich/Grand Prix

Prima doppietta della storia per la Williams-Honda col Mansueto che precede Keke. Terzo il neoiridato Prost. Ferrari mai in gara come da copione. E’nnamo

03/11/1985 THE AUSTRALIAN GP: ADELAIDE

(IMMAGINE DA RACEFANS.NET)

Primo GP d’Australia della Storia della F1 sul meraviglioso tracciato di Adelaide che diverrà un appuntamento fisso fino al 1995 quando pagherà colpe non sue per via dell’incidente di Hakkinen, dovuto al dechappamento di una gomma della sua Mclaren. Vince Keke dopo un duello senza esclusione di colpi con ASdS (Autosprint titolerà “nemico pubblico numero 12” scrivendo delle scorrettezze di quello che parlava con Dio). Secondo Laffite e terzo il povero Streiff. Epico quarto posto di Ivan Capelli, alla seconda gara con la Tyrrell dopo Brands Hatch, che chiuderà in preda al dolore per una lesione al fondoschiena provocata da un taglio procuratosi in gara nell’abitacolo. Michele si ritira dopo aver rischiato di fare un bel risultato. L’anno si chiude, il 1986 sarà senza vittorie e c’era da aspettarselo perchè di solito quando il Ferrarista resta con l’amaro in bocca l’anno dopo gli va pure peggio. Vedasi Gilles tra il 1979 ed il 1980

(IMMAGINE IN EVIDENZA DA MOTORIEMOTION.IT)

Rolex 24 at Daytona 2020

La stagione automobilistica si apre come di consueto con la grande classica in Florida sul celebre triovale di Daytona. Negli ultimi anni questa gara ha avuto una grande crescita ed un sempre più intenso richiamo internazionale, tanto che moltissimi piloti e molti team europei decidono di competere. Dopotutto è il più grande palcoscenico del panorama americano in fatto di Endurance, ed è seconda solo a Le Mans.

Proprio in occasione di questa gara, è stato annunciato da ACO e IMSA che le prossime regole permetteranno alle stesse vetture di correre a Le Mans, come a Daytona e a Sebring. Questa convergenza globale è un passo storico per l’endurance, poiché si può dire che si torna a decenni fa, quando gli stessi prototipi gareggiavano in tutto il mondo. Sono stati fatti molti sforzi e sono serviti mesi di discussioni per trovare una piattaforma comune o comunque comparabile, ma tutto si è risolto nel migliore dei modi per i fan. Le nuove LMDh (Le Mans Daytona hybrid) saranno di fatto le DPi 2.0 e avranno sempre i telai in comune con le LMP2, ma motore e carrozzeria a scelta del costruttore. La novità è l’adozione di un sistema ibrido (KERS) agente sull’asse posteriore in grado di aumentare le prestazioni della classe. Ciò è essenziale per far competere queste vetture con le nuove Hypercar del WEC, che di base dovrebbero essere più veloci delle attuali DPi. Di sicuro ACO e IMSA si sono prese un impegno non indifferente ed il lavoro da fare è molto, ma la ricompensa potrebbe essere fantastica. Con questa mossa ci si auspica infatti, che molti costruttori si aggiungano al panorama endurance con dei programmi ufficiali per gareggiare nelle grandi classiche mondiali. Nei mesi passati ci sono state molte indiscrezioni riguardanti alcune case, fra cui Ford e Mclaren, pronte ad entrare in Endurance solo se si fosse raggiunta la convergenza fra WEC e IMSA; bè ora ci siamo e sta alle case farsi avanti!

L’edizione 2020 della Rolex 24 segna un decremento degli iscritti rispetto agli ultimi anni, infatti ci sono meno di 40 equipaggi, ma la qualità è davvero alta.

In classe DP, dove ci si gioca la vittoria assoluta, saranno al via 8 vetture di cui le 2 Acura Penske che hanno vinto il campionato, le 2 Mazda e 4 Cadillac. Le qualifiche di giovedì ci hanno proposto una Mazda velocissima con Jarvis, a bissare la pole dell’anno scorso. A seguire le Acura e poi le Cadillac, sempre efficaci in gara piuttosto che sul giro singolo. Questa Daytona è la gara della maturità per Acura e Mazda, dato che fino ad ora sono state in grado si di vincere, ma mai le gare più lunghe, in cui le Cadillac americane si dimostrano sempre più consistenti ed affidabili. Montoya non ha fatto mistero che l’obiettivo di quest’anno per l’Acura è vincere le gara di durata, a cominciare da Daytona. I team Cadillac non vogliono di certo mollare, e infatti il WTR, vincitore lo scorso anno, ritorna con le new entry Dixon e Briscoe; mentre l’Action Express punta tutto sulla #31 di Nasr, Derani, Albuquerque e Conway.

In LMP2 ci sono solo 5 Oreca 07 e purtroppo è la classe meno interessante da seguire, per lo più composta da team di basso profilo e gentleman driver.

La GTLM presenta importanti novità per il 2020. La più clamorosa riguarda la nuova generazione della Corvette, che segna la fine di un’era e dell’icona Corvette fin dagli anni ’50. La nuovissima C8R è infatti la primissima Corvette a motore centrale della storia, cambio più che radicale per una delle case maggiormente rappresentative del concetto di “muscle car” americana. Il V8 Chevy è ovviamente rivisto, ma è l’anima che accomuna la nuova creatura alle precedenti. Il rombo di una Corvette non può mancare! Daytona sarà il debutto anche della Porsche 911-19 in IMSA e per la prima volta sarà impegnata in una gara di 24 ore, dopo aver già corso 4 gare WEC. La nuova arma di Weissach si è dimostrata subito veloce e costante, tanto da monopolizzare la prima fila con record della pista nelle qualifiche. Seconda fila per le già citate nuove C8R, ancora da svezzare per estrarre tutta la performance dal pacchetto. 5^ e 6^ posizione per le due BMW M8 del RLL Team guidate dai piloti ufficiali BMW. Prestazione sottotono per la Ferrari del Risi Competizione che chiude la griglia di classe; è vero che dopo il Roar la 488 GTE ha ricevuto un piccolo ritocco al ribasso sulla potenza, ma è troppo poco per spiegare la prestazione abbastanza deludente. Di sicuro il team Risi ha dei piloti esperti e si saranno preparati al meglio per la gara più che per il giro secco, che in una 24 ore non conta nulla.

Come sempre la classe più nutrita è la GTD, dove sono ammesse di fatto tutte le vetture GT3. Questa categoria è dedicata maggiormente a gentleman, ma non mancano gli equipaggi con piloti di classe mondiale specialisti delle GT. La gara sarà combattutissima con ben 9 marchi diversi rappresentati in pista, e tutti con qualche chance di successo. Quest’anno ci saranno molte auto nuove/evoluzioni, come le due Aston Martin Vantage GT3 al debutto in IMSA. In più ci sono le versioni EVO per Mercedes, Lamborghini e Ferrari. Nelle qualifiche di giovedì la Porsche #9 del Pfaff Racing ha conquistato la pole….ma ancora una volta vuol dire veramente poco in una gara così. La chiave è riuscire nella famosa “trouble free race”, in modo da arrivare alle ultime Safety Car nelle prime posizioni ed in grado di attaccare nello sprint finale.

 

La 24 Ore di Daytona scatterà alle 19.40 italiane di sabato 25 Gennaio e sarà possibile seguirla live integralmente sul sito ufficiale IMSA, con tanto di onboard a scelta.

Non ci resta che preparare una bella pizza e una birra, accomodarsi sul divano col PC e godersi la prima classica dell’anno!!

Buona Rolex24!

 

LINK UTILI

http://www.spotterguides.com/wp-content/uploads/2020/01/SG_20_DAY_ONLINE_v1.pdf

https://imsatv.imsa.com/

https://livetiming.alkamelsystems.com/imsa

 

Aury

07 Ottobre 2012 – Il distacco più ridotto di sempre.

Mondiale Sbk 2012, una stagione che ha visto 3 piloti giocarsi il titolo fino all’ultima corsa. Una stagione forse fra le più equilibrate e pazze.

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Un inizio di stagione che pareva partito ancora all’insegna di Checa, il campione in carica, ma che ben presto inzia un affanno prestazionale, come se il binomio con la 1098 non ne avesse più…

Rea otteneva la sua solita incredibile vittoria ad Assen con una Honda più che obsoleta e nel frattempo iniziavano le alternanze di successi fra Biaggi su Aprilia, Melandri su Bmw e Sykes.

Nella fase estiva il Romano ottiene una buona presenza sul podio e vince un filotto di 3 gare consecutive, sembra che si possa rivedere un suo nuovo trionfo, ma così non sarà.

Mentre Sykes inanella pole su pole, in gara non riesce a gestire le gomme, sprecando molte corse, dando a Melandri la possibilità di vincere vari gp, arrivando al vertice di classifica prima del gp di Germania.

Ma anche quando si pensa che sia finalmente il turno di Marco e Bmw, arriva il disastro, con 5 ritiri in 6 manche.

Sykes nello stesso periodo invece iniziava a vincere spesso e Biaggi si trova a dover correre da ragioniere, con una Aprilia in affanno e le sue prestazioni in calo.

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Si arriva all’ultima corsa, tutto è ancora aperto per i 3, la gara vede trionfare Guintoli, davanti a Melandri e Sykes, con Biaggi che cade incredibilmente, aprendo ancora più la corsa al titolo per tutti.

Gara 2 deciderà le sorti, Sykes parte in maniera indiavolato, deciso a trionfare, sperando che Max non ottenga più che un sesto posto. Melandri esce di gara presto, Biaggi pare non imbroccarne una, è in difficoltà, ma si salva attaccando un Checa che non ne ha più, lo passa e a fine gara riuscirà a far quinto.

Dicevo prima, distacco ridotto; già il titolo 2012 venne deciso per 1/2 punto fra primo e secondo, con Biaggi che porta a casa la sua sesta iride mondiale, davanti a Sykes.

(Il punteggio dimezzato di Monza costò caro, ma questa è un’altra pagina di storia da narrare)

Storia e passione #blogdelring

Saluti

Davide_QV