Terzo giorno di test a Barcellona all’insegna della stabilità meteorologica: sole, temperature intorno ai 28 gradi (asfalto) e poco vento hanno aiutato i team nei loro programmi di sviluppo. Ecco: così nel 2017. Dopo un anno esattamente l’opposto: Neve, freddo e pioggia al pomeriggio ci hanno permesso di vedere tanti pupazzi di neve ma praticamente zero attività in pista, a parte qualche giro “goliardico” di qualche pilota temerario.
Ho letto alcune polemiche per quanto riguarda la scelta dei team di non girare con l’asfalto bagnato, nonostante siano condizioni che troveremo durante la stagione a cui poi le scuderie (e piloti) si trovano impreparati. Anche in questo caso il motivo si può trovare ragionandoci un pochino: le Pirelli Cinturato sono sì gomme da bagnato, ma hanno un working range incompatibile con le temperature della pista (sotto i 5° gradi) e quindi impossibili da riscaldare e far aderire all’asfalto.
Un altro chiarimento da fare, che ho provveduto a compiere anche stamattina sul mio profilo Twitter (per questo seguitemi per avere qualche commento “live”) riguarda la polemica causata dai media spagnoli sulla decisione di alcuni team di non recuperare questa giornata di test direttamente venerdì. La lamentela nasce per vari motivi, per lo più “personali” che reali, e la scelta di opporsi va vista con un’ottica positiva (e non complottista), dato che i team Mercedes e Ferrari, autori dell’opposizione, avrebbero desiderato recuperare quelle giornate la prossima settimana, possibilmente venerdì e sabato, con un meteo clemente e temperature normali, per avere riscontri veri dalla pista e per evitare di girare soltanto per regalare titoloni ai giornali (nonostante la loro attività non si fermi comunque, dato che una seconda vettura continua a girare sui banchi dinamici).
Per gli amanti dei dati, ecco il riepilogo della giornata:
Agli amanti delle foto, invece, dedico una carrellata di immagini di questa memorabile terza giornata di Test!
A domani con l’analisi dell’ultima giornata dei test 1!
Giorno 2 dei Test a Montmelò: giornata molto complessa per tutti, scuderie, piloti e appassionati, a causa del freddo (metà mattina con 0°C) e della neve (subentrata nel pomeriggio), che hanno condizionato il lavoro ma che sono stati sfruttati per numerosi test aerodinamici (con i consueti “rastrelli” e vernici fluo per misurare i flussi). Nella mattinata inoltrata fino alla prima parte del pomeriggio (11-16 circa) il meteo migliore e la pista (leggermente) più calda (5°C) hanno permesso ai team di provare vari stint e vari setup, sempre dal valore piuttosto relativo ma che comunque delineano un quadro più chiaro circa le sensazioni della giornata di ieri.
Anche questa seconda giornata di test è filata piuttosto liscia: un paio di bandiere rosse per qualche fuoripista, come quello che ha coinvolto Charles Leclerc insabbiatosi in curva 4 e quello di Sebastian Vettel, fuoripista dopo aver segnato il tempo migliore del suo stint. Entrambi senza alcuna conseguenza per le vetture.
Il team che ha compiuto meno giri in assoluto è stata la Haas: pochi giri per un problema al DRS e tante sbandate a causa delle gomme fuori range. Si preannuncia ancora un anno in discesa? Di certo la colpa non è della vettura e l’obiettivo di stare a 1 secondo dalla Ferrari pare utopico al momento…
Penultimo tempo per Charles Leclerc e la sua Sauber C37: nonostante il fuoripista ha compiuto numerosi giri e numerosi stint, anche con SuperSoft (l’unico). 81 tornate e 3 secondi di distacco dal leader, con una vettura che, a quanto si dice nel paddock, ha il primato (al momento) di retrotreno ballerino. Da verificare il potenziale a temperature più consone, ovviamente.
Nono tempo per Ocon e la VJM11. La vettura appare ancora “inesplorata” ma i test aero e qualche long run stanno permettendo al team di capirne le potenzialità. Ocon è soddisfatto del lavoro ed è contento del feeling con la monoposto, nonostante l’asfalto non permettesse lunghe sessioni di lavoro sul setup. 79 giri per lui.
100 giri e due piloti (Sirotkin 52 al mattino, Kubica 48 al pomeriggio) per Williams. Numerosi short run per allenare il pilota ufficiale, long run invece per Kubica (girando anche più veloce di Sirotkin), vero e proprio sviluppatore della monoposto. Infatti proprio da lui provengono le parole più significative: “la vettura ha delle aree con molto potenziale che va sfruttato. Ho lavorato per indirizzare il team nella risoluzione delle aree carenti”.
Sesto posto e ben 82 giri per Gasly e la Toro Rosso Honda, che continua a meravigliare il paddock per l’affidabilità mostrata. Dopo le parole di Hartley ieri, in cui spiegava l’errore fatto da McLaren a lasciare i nipponici data la potenza (secondo lui superiore al Renault 2017) e la guidabilità della PU, il pilota francese ha confermato quanto di buono c’è nel packaging complessivo, girando a un solo decimo da Sainz a parità di gomma. E, secondo me, saranno da tenere d’occhio per la lotta nel middlefield… Honda permettendo ovviamente.
Quinto posto e 65 giri, invece, per Sainz e la Renault RS18, “smontata” oggi dopo l’esuberante giornata di ieri. Hanno comunque rispettato il programma di giornata, secondo quanto riferisce Alan Permane, lo Sporting Director. Il pilota spagnolo invece ritiene che la giornata di oggi possa essere considerata solo un allenamento fisico, visto che le temperature sono tutt’altro che simili a quelle che troveremo fra poche settimane…
67 giri quasi tutti nel pomeriggio per Max Verstappen e la sua RB14, affetta da un problema all’alimentazione (già manifestatosi nel filming day). Quarto posto in classifica a solo 1 millesimo da Vandoorne su McLaren. La Red Bull anche oggi si è mostrata una vettura davvero ben nata, terminando la giornata con un tempo solo di 2 decimi più lento di quello di Seb a pari gomma (Medium) e 4 rispetto a quello di Bottas, sempre su gomma Media.
Terzo posto “falso” per Vandoorne e la MCL33, in quanto compiuto con gomma HyperSoft, ben 3 mescole più morbida di quella usata da Verstappen. La Mclaren ha compiuto solo 37 giri, manifestando problemi di surriscaldamento allo scarico (e conseguente cottura del cofano motore) e un bilanciamento tutt’altro che perfetto (già manifestato nella giornata di ieri, al contrario di quanto dicesse qualche reporter). Al momento, nonostante Honda sia andata via, la situazione è migliorata di poco, ma siamo sicuri (e lo è lo stesso pilota belga) che evolverà verso il meglio velocemente.
Secondo tempo di giornata per Valtteri Bottas e la sua Mercedes W09, che non si è alternato quest’oggi con Hamilton per risparmiare tempo (pausa pranzo saltata per tutti per approfittare della temperature leggermente più calde). Ben 94 giri, lavoro di aerodinamica al mattino (con vari sensori che hanno “spaventato” qualcuno inutilmente per la loro forma) e di setup al pomeriggio. Ottimo tempo con gomma Media a 3 decimi dal leader di giornata, con il quale si sono “stuzzicati” in pista varie volte… chiaro segno di battaglia per questo 2018.
Primo tempo, maggior numero di giri in assoluto (98) per Sebastian Vettel e la SF71H. Anche per lui prima parte di giornata dedicata a test aero (principalmente altezza vettura al posteriore con le consuete luci) e ben 4 stint (2 su Soft, 2 su Medium) da mezzogiorno in poi. La vettura continua a suscitare pareri positivi per la stabilità mostrata e anche il rumore della PU, più forte e più gracchiante, chiaro simbolo del taglio di cilindri per favorire l’erogazione (più evidente, tra l’altro, anche sulla PU Mercedes 2018). Dai video fatti da tifosi in pista confermo le sensazioni degli addetti ai lavori, ma, ovviamente il vero potenziale è lontano dall’essere mostrato, come confermato dallo stesso Seb, a causa delle temperature.
Come “plus” speciale stasera riporto anche i tempi degli stint dei 3 top team, che ho provveduto a schematizzare per renderli di più chiara fruizione. In giallo i best time.
Finalmente si accendono le Power Unit di F1 e comincia la Pre-Season 2018 con i consueti test sul circuito di Catalunya, a pochi km da Barcellona: tanta trepidazione sia per vedere le nuove vetture in pista (dopo estenuanti analisi e tante immagini), sia per l’ondata di maltempo che sta investendo l’Europa in questi giorni. Ci si aspettava infatti pioggia (che è arrivata nel pomeriggio) ma tutto sommato piloti e team hanno portato avanti un discreto lavoro valutativo sulle nuove monoposto, complici anche delle temperature non molto indicative (circa 8°C, molto distanti da quelle che troveremo nei GP) ma stabili.
Al contrario dello scorso anno, in cui l’inaffidabilità delle Power Unit Honda e Renault ha condizionato il lavoro di diversi team (McLaren, Red Bull, Toro Rosso e Renault), questa prima giornata di test è filata piuttosto liscia: poche bandiere rosse ad eccezione di qualche fuoripista, come quello che ha coinvolto Fernando Alonso dopo pochi minuti a causa di un dado ruota difettoso e quello di Nikita Mazepin, pilota russo test driver della Force India, incappato in un errore di inesperienza.
Il team, infatti, che ha compiuto meno giri in assoluto è stata la Force India: con soli 22 giri e 11esimo tempo (su 12). La vettura, molto simile alla VJM10 del 2017, è sembrata piuttosto buona (secondo le parole del pilota) e nel comportamento complessivamente migliore della precedente, ma ha sofferto di problemi di gioventù: un sensore rotto ha provocato surriscaldamento dei freni e anche il test driver ha dovuto cambiare la posizione del sedile per migliorare la visibilità con Halo.
In linea con le aspettative il team italo-americano Haas-Ferrari: tempi da centro classifica: 10° a 2,5 sec dal leader di giornata e soli 55 giri. Secondo Romain Grosjean la giornata è stata positiva, nonostante le temperature molto rigide e il nuovo asfalto non abbiano aiutato a trovare il feeling con la vettura, anche in frenata (solito tallone d’Achille). Bisogna considerare però che girano con una SF70H ridipinta.. diciamo non proprio una vettura da metà classifica…
Molto da “piedi per terra” l’inizio della Williams: in pista con entrambi i piloti (Stroll al mattino e Sirotkin al pomeriggio) che hanno pensato di più a “svezzare” la nuova FW41 (e non distruggerla) che a spingere (com’è giusto che sia). Nono tempo per Stroll, ultimo invece per Sirotkin, ben 22 secondi più lento del compagno.
Inizio entusiasmante invece per la Toro Rosso motorizzata Honda: ben 93 giri e nessun problema con Hartley al volante. Il pilota neozelandese si è detto particolarmente contento del bilanciamento della vettura, nonostante le temperature glaciali della pista non agevolassero il tyre working range. Ha sottolineato inoltre che lo ha impressionato la guidabilità del motore Honda: chissà, magari è la volta buona per i giapponesi di ricevere complimenti…
63 giri per la Alfa Romeo Sauber C37 con Ericsson al volante. La vettura elvetica ha impressionato il pilota svedese riguardo “potenziale” mostrato, tuttavia le temperature e i vari cambiamenti di setup (aerodinamico e meccanico), essendo una vettura praticamente nuova rispetto alla 2017, ne hanno impedito la dimostrazione, chiudendo con l’11esimo tempo. Domani si attende il debutto al volante di Charles Leclerc.
Molto positivo il debutto della Renault RS18 con Nico Hulkenberg e Carlos Sainz (che hanno guidato al mattino e al pomeriggio rispettivamente). La vettura si è mostrata subito veloce e affidabile, secondo il pilota tedesco tutt’altra cosa rispetto al 2017, grazie anche all’enorme sviluppo del team con sede a Enstone rispetto a pochi mesi fa. Pochi giri invece per Sainz, alle prese anche lui con un pomeriggio inutile per temperature e pioggia…
Inizio non dei migliori invece per McLaren, con alla guida Alonso. La sessione comincia con un inconveniente tanto curioso quanto pericoloso, che ha condizionato il lavoro del team inglese per un paio d’ore abbondanti. La vettura, comunque, nei giri in pista è sembrata tutt’altro che bilanciata, con Fernando che è stato costretto a “domarla” per più volte, segno di un non perfetto setup iniziale ma che comunque lascia l’asturiano positivo per il proseguimento dei test. Gli è stato chiesto anche un parere a fine sessione riguardo all’affidabilità mostrata dalla PU Honda e ha risposto “Non importano i giri fatti nel pre-stagione se poi il motore non si avvia in Australia…”.
Terzo tempo di giornata (e 80 giri) per Kimi Raikkonen e la sua Ferrari SF71H. Paparazzata in tutti i modi (anche a causa della bufera mediatica del Filming Day di ieri), la neonata vettura di Maranello ha subito impressionato per le sue doti telaistiche. Giornalisti e addetti ai lavori in pista hanno parlato di vettura ben piantata all’asfalto e con un’ottima trazione, che ha permesso al pilota finlandese delle perfette traiettorie in pista. L’impressione, confermata dallo stesso Kimi, è che non abbiano spinto: l’obiettivo era raccogliere dati (aerodinamici soprattutto, con sensori sul fondo e rastrelli sul diffusore di nuova concezione) e non provare il tempo. Da sottolineare le parole del pilota “tutto quello che abbiamo provato ha funzionato e la macchina ha risposto come ci aspettavamo”…
Secondo tempo di giornata per Valtteri Bottas (e Lewis Hamilton nel pomeriggio) con la W09 EQ Power+ Hybrid. “Solo” 83 giri (molto meno di quelli che si erano prefissati) per il team campione del mondo. La vettura ha dato impressioni “positive”, nonostante abbia mostrato un marcato sottosterzo a causa delle gomme non perfettamente in temperatura, che ha costretto i piloti a zigzagare continuamente sul rettilineo per generare temperatura (segno anche di una maggiore “gentilezza” sulle gomme della nuova vettura). Da sottolineare anche un escursione fuori pista di Hamilton in curva 9.
Leader di giornata è stato Daniel Ricciardo: la RB14 si è mostrata a suo agio e affidabile sulla pista spagnola, tanto da compiere ben 105 giri (anche con gomme da bagnato sul finale). Il pilota italo-australiano ha dichiarato di essere contento del setup trovato con la vettura, dimostrato anche dalle grandi staccate che ha compiuto e dall’ottimo comportamento a centro curva della vettura, che gli ha permesso di spingere forse di più dei suoi colleghi. Domani toccherà al baby-fenomeno Verstappen confermare le stesse sensazioni…
In conclusione, una giornata all’insegna del freddo e del maltempo (sul finale). Tutti concordano nel dire che è stata poco indicativa, sia nei tempi, sia nel comportamento delle vetture ma fatto sta che, nonostante tutto, le impressioni della vigilia sono state rispettate: Red Bull più competitiva rispetto al 2017, Ferrari telaisticamente solida e Mercedes ancora alle prese con una diva meno “capricciosa” ma ancora non perfettamente prevedibile come le due rivali. Nota di merito al nostro amico Fabrizio Colombari per le notizie utilissime dal tracciato.
Salve a tuttiRingers e benvenuti alla Presentazione dei Test di F1 che si svolgeranno come di consueto sulla pista di Barcellona del Montmelò.
Oggi ufficialmente, con i filming day di Ferrari e Williams, si chiude la “pausa” invernale e comincia la stagione 2018. Tante sono state le parole spese per descrivere e analizzare le vetture 2018, tante sono state le comparazioni. Ovviamente Regina delle analisi è stata la Ferrari SF71H, che, come sempre, elettrizza i tifosi (e le relative tastiere) italiani e non.
In attesa di vederle realmente in pista già da domani, 26 Febbraio, vi lascio qualche video dei filming day di alcuni team, con il piacere di condividere con voi il sound delle Power Unit Mercedes, Ferrari, Renault e Honda 2018 (più una clip di Kubica con la Williams).
Per quanto riguarda l’analisi delle vetture e delle loro potenzialità invece attendo la pista: credo sia la scelta più giusta e coerente per capire il comportamento delle nuove monoposto 2018. Approfitto anche per dirvi che, così come nel 2017, ogni sera sul Blog del Ring, troverete un resoconto (con relativo commento/analisi) di ogni giornata di test.
Finita anche questa 3 giorni di test per la Motogp, che fornisce nuovi aspetti e forse nuove certezze, con grossi grattacapi per molti, ed un Dani Pedrosa che svetta con il miglior tempo assoluto, scendendo fino al crono di 1.29.7, senza l’utilizzo di alette.
Il test di Sepang ci aveva lasciati con un Jorge Lorenzo che sembrava rinfrancato e convinto di se, mentre da questa 3 giorni, ne esce quanto mai confuso e con un’umore molto basso. Ma come per lui, pure il duo Yamaha non ha di che esultare, mentre in Honda regna la più totale ed assoluta serenità sul proprio potenziale. Bando alle ciance e andiamo analizziare la situazione, costruttore per costruttore:
Honda
Il due Marquez e Pedrosa non ha praticamente avuto alcun problema in tutti i 3 i giorni, con la moto che si è adattata sin da subito al tracciato, sia come telaio, che come motore. Se dobbiamo avere un’incertezza, forse la si può legare solamente all’utilizzo o meno delle alette, che in HRC pare proprio non servano, visti i tempi sia su giro secco, che su passo gara. Nell’ultima giornata, Marquez ne ha tessuto le lodi, pur ammettendo che necessitino di uno stile di guida differente, per poter funzionare. Durante i test è stato riprovato il forcellone in carbonio, ed anche su questo aspetto, non ci sono critiche dai piloti. Giudizi positivi anche da Crutchlow, che è stato sempre nei primi pure lui, sia come passo gara ma anche nel giro secco.
Ducati
Nel team ufficiale, ci sono sensazioni e giudizi davvero all’opposto uno dall’altro, con un Andrea Dovizioso quanto mai contento della GP18, mentre un Jorge Lorenzo che non è riuscito a trovare feeling e un setting adeguato per tutti i tre giorni. Lo Spagnolo è tornato pure a provare la GP17, senza tuttavia migliorare la situazione, uno stato davvero confusionale per lui. Notizie positive giungono anche da Petrucci e Miller, con entrambi spesso rapidi sul passo gara. La Ducati è stata il team con le maggiori innovazioni portate in pista, con una quantità smisurata di forme d’ala (sempre più grandi) e persino un telaio forato nella zona del canotto di sterzo, per migliorare il feeling in staccata ed inserimento curva. Dovizioso ha approvato la soluzione, che troverà ulteriori modifiche e miglioramenti.
Yamaha
Situazione di probabile grave allarme, con una moto che è molto difficile da settare, che rende complicata la vita ai suoi piloti. Sia Rossi che Vinales han trovato molta problemi nella ricerca di una strada di setting, con soluzioni che portano a dei miglioramenti, per poi di punto in bianco, andare a peggiorare la prestazione. Vinales, nella giornata di oggi, è arrivato persino a richiedere la M1 dei primi suoi test dello scorso anno, ammettendo di non capirci nulla della moto 2018. Rossi più cauto nelle dichiarazioni, ammette che la situazione sia preoccupante, ma tuttavia la moto attuale sia megliore della 2017. Ci sarà da attendere che i Giapponesi capiscano come migliorare la gestione della centralina, per sperare di arrivare ai livelli di Ducati e Honda. La moto risulta molto indietro su questo aspetto, generando difficoltà nell’usura gomma, nella staccata ed in uscita di curva. In Tech3 continua a parlare troppo Zarcò, che ottiene buoni tempi, ma girando con la M1 2016, dopo aver abbandonato la 2017. Ribadisco, se stava zitto a Novembre/Dicembre, quando elogiava la 2017, forse era meglio.
Suzuki
Sia Iannone che Rins sono molto contenti della linea di sviluppo della moto, ed hanno approvato anche il pacchetto aerodinamico, che ha dato ottimi risultati anche qui, dopo il test Malese. La moto attualmente è veloce e costante sul passo gara, ma pecca ancora nel giro secco. Nel team c’è molta positività da parte di tutti, attendiamo le conferme nei prossimi test in Qatar.
Aprilia
Prestazioni ancora deludenti, ma i piloti si sono concentrati molto sulle evoluzioni della moto, portando a casa quasi 200 giri a testa, cosa non di poco conto. Son state evidenziate delle problematiche nelle curve da Stop and Go, ma ci si sta lavorando a testa bassa. Sia Espargarò che Redding al momento non dan segnali di sofferenza, attendiamo e speriamo che migliori presto, magari con l’arrivo di una vera moto 2018.
KTM
si provano mille soluzioni, ma il tutto è ancora assolutamente indecifrabile, con tempi ancora distanti dai primi. C’è ancora molto da fare.
Parentesi Michelin
La casa Francese ha portato qui delle gomme che si pensava potessero adattarsi al tracciato Thailandese, mentre sin da subito ci si è accorti che le mescole fossero inadeguate e non si rabbe riusciti a percorrere tutti i giri della gara. Si è optato per una soluzione più dura e lenta, ma per l’evento ufficiale ci sarà da lavorare.
Saluti
Davide_#waitingchampionshipseason_QV
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