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MOTOGP 2022-GP D’ARAGONA

Aragon 2021 segnò il momento dell’iniziazione alla vittoria del nostro Francesco Bagnaia. E che iniziazione… una bella battaglia nientepopodimeno che con sua maestà Marc Marquez. Facile adesso dire che quel Marc non era quello di un tempo, ma in quel frangente di stagione riusciva ad essere competitivo nonostante l’infortunio.

(immagine tratta dal sito ufficiale della Motogp)

Da quel giorno di un anno fa le vittorie sono state ben 10, numeri da fuoriclasse assoluto. Eppure il nostro Pecco “paga” il fatto di guidare quella Ducati che ormai è universalmente considerata la moto migliore di tutte.

A lui interessa poco in questo momento, perché è focalizzato sul completare quella rimonta che pareva impossibile due mesi fa e che potrebbe diventare impresa epica in caso di vittoria finale. Eppure ci sarà sempre chi avrà da ridire, da sospettare, da giudicare, da criticare, senza tener conto che poi le gare le devi vincere davvero sull’asfalto.

Aragon non è di certo pista Yamaha, quindi il leader Fabio Quartararo avrà di che non dormire la notte. Sarà costretto a fare gli straordinari nelle curve per recuperare quel gap che inevitabilmente pagherà sul lungo rettilineo aragonese.

Il resto della griglia ha i compiti ben definiti come nelle ultime gare. Bagnaia “potrebbe” contare su più scudieri tutte le domeniche, se questi non pensassero di asfaltarsi come fatto a Misano in un giro e mezzo…

Avere dietro gente come Bastanini, Miller, Zarco, Martin (demoralizzatissimo dopo il mancato accordo con il team ufficiale) sarebbe opportuno per il riavvicinamento alla vetta. Mancano 6 gare a fine stagione: Pecco potrebbe anche farcela da solo vincendole tutte con Fabio sempre secondo e sarebbe Campione in virtù del maggior numero di vittorie. Ma non è verosimile che possa vincerle tutte realizzando una striscia di 10 vittorie consecutive.

Di fatto i ducatisti non hanno più molto da chiedere per se stessi in questa stagione. Dopo l’ufficializzazione nel team Factory di Bastianini e le conferme della line up Pramac è arrivata anche la conferma per entrambi Mooney Vr46. Possono dare gas e far gioco di squadra, qualora ci riuscissero.

In mezzo a loro ci sarà anche un gran bel Maverick Vinales che pare risorto nelle ultime gare. Ha dichiarato di arrivare ad Aragon con l’intenzione di vincere la gara adesso che la sua Aprilia lo asseconda: potrebbe pure provarci. Più appannato il suo compagno Espargaro che ha perso una posizione in classifica generale ma che vorrà far di tutto per mantenere almeno quella.

Veniamo alle note lietissime. Marc Marquez ha annunciato il suo rientro e chissà… ci regalerà un’altra delle sue perle? L’infortunio lo ha reso più “mortale” e gli ha donato più “indulgenza” da parte di coloro che si erano stufati del suo dominio (ivi compreso chi scrive). Se recupererà il feeling potrebbe essere colui che avrà il compito di “decidere” il mondiale 2022. Sono pronto a scommettere che vincerà almeno la gara delle “giapu” in quel di Aragon salvo risalire la china sin dai prossimi appuntamenti.

Al rientro anche Mir sulla Suzuki e Cal Crutchlow che prenderà il posto di Dovizioso ritirato sulla Yamaha RNF.

Con LCR che ha confermato Nakagami (farà coppia con Rins ex Suzuki), si completa un altro tassello dello schieramento 2023. In pratica rimane un unico posto in GasGas Tech3 per il quale il favorito ad affiancare Pol Espargaro dovrebbe essere Augusto Fernandez. Il team userà delle KTM versione 2023.

Usciranno da giro “buono” Remy Gardner e Raul Fernandez, ovvero i due “ufficiali KTM” Moto2 che si contesero il campionato 2021. Un anno solo di Motogp per loro sotto l’ala di KTM e Red Bull… insomma come per i “cugini” a quattro ruote?

Buona gara a tutti e che vinca il migliore……

 

Salvatore V.

 

 

(immagine in evidenza tratta dal sito di sportmediaset)

MOTOGP2021-GP DI STIRIA

Si riparte.

La mia memoria recente fa fatica a ricordare ben cinque settimane di stop. Mi pare follia fermare tutti gli uomini del carrozzone (non solo i piloti) per poi costringerli a continui tour de force con back to back talvolta addirittura tripli, trasferte indicibili e numero di gare sempre crescenti. I tempi sono cambiati, ma non necessariamente in meglio. Al netto dei piloti, che sono solo l’apice di questa piramide che viaggia intorno al mondo, penso ai meccanici che spesso e volentieri si sparano nottate sane a riparare i danni della pista.

Questo è quanto mi sentivo in dovere di dire, perché anche la sicurezza passa attraverso questo pensiero. Far lavorare sotto stress tutti non mi pare un modus operandi che ben si sposa con gli slogan che sempre più spesso ci si mette in bocca. Ma io sono io e io non conto un…..

 

Andiamo avanti.

Si aprono i cancelli del Red Bull Ring per il doppio appuntamento di Stiria e Austria. Chi si aspettava stravolgenti novità di mercato durante questa pausa è rimasto deluso. Dovizioso NON è andato in Aprilia e Rossi NON ha annunciato né il ritiro e nemmeno la strabiliante notizia di salire sulla Ducati Aramco del suo team 2022.

In compenso abbiamo la notizia “dolceamara” del rientro di Cal Crutchlow in sostituzione del nostro Morbidelli ancora convalescente, e la splendida notizia della Wild Card per Dani Pedrosa che sarà in pista con una KTM ufficiale. Il piccolo spagnolo ha contribuito più di qualsiasi collega al miglioramento della moto austriaca. Il minimo sindacale era permettergli di riassaporare il profumo della competizione. Bravi gli austriaci.

A tal proposito credo che in HRC si stiano facendo qualche domanda. Perdere Pedrosa anche come collaudatore è stato un errore che se fosse stato compiuto da Ducati non avrebbe sorpreso: con Honda si, ma come sappiamo li adesso regna Puig.

Restando dalle parti di Tokio, la pausa è invece servita parecchio a Marc Marquez. Ha potuto allenarsi senza stressare le ferite durante il weekend di gara. Sui socials è apparso in forma strepitosa. Faceva paura prima, figuriamoci adesso. Non mi stupirei se ci trovassimo ad assistere ad un rimontone storico.

Il tracciato è storicamente riserva di caccia privatissima di Ducati che vince qui sin dall’ingresso del circuito nel giro della MotoGp. Ad onor del vero lo scorso anno ci ha vinto anche KTM con Oliveira al secondo appuntamento del back to back. La domenica prima avrebbe potuto vincerla Pol Espargaro se non si fosse asfaltato nella seconda parte di gara dopo la bandiera rossa a seguito del botto Zarco-Morbidelli.

Quindi Ducati e KTM favorite? Chissà, perché Marcolino non puoi escluderlo più ormai. E puoi escludere il leader del campionato Fabietto Quartararo? No di certo. Vuoi escludere Mir campione in carica? Mah, lo scorso anno era in testa e probabilmente avrebbe portato a casa la gara se la stessa non fosse stata sospesa dopo il lancio dalla moto senza paracadute di Maverick Vinales.

Personalmente godrei non poco nel vedere una vittoria proprio dello spagnolo che lo scorso anno ha lasciato qui almeno due delle sette vite che aveva.

Gara incerta, ruggine da togliere motori da “sgolfare”. Tante incognite con una sola certezza: la voglia di rivederli correre.

Il desiderio di chi scrive? Una a Pecco per fargli perdere la verginità ed una a Maverick alla faccia del 2020.

 

MOTO2

Facile pronosticare l’ennesima lotta interna tra i piloti del team Ajo. Entrambi in forma smagliante e con moto preparate meglio degli altri. Sulla pista di casa sarà più dura del solito per chiunque. Noi restiamo sempre in attesa di un guizzo dei nostri portacolori. In ogni caso la stagione ha preso irreversibilmente la strada della sede di KTM, anche se il telaio non è KTM….

 

MOTO3

Se trattasi di gara di casa per i rampolli KTM della classe intermedia, diventa quindi gara di casa anche per Pedro Acosta. Non che il ragazzo si faccia problemi a vincere ovunque, però con i ragazzini tutto è possibile. W&S

 

Salvatore V

 

(Immagine in evidenza tratta dal sito insella)

MOTOGP 2020-GP SPAGNA JEREZ DE LA FRONTERA- POST GP

CRAC MARQUEZ – GIOIA QUARTARARO

Doveva essere un giorno memorabile per il motociclismo, il giorno dello scontro tra il Re e la NextGen della MotoGP. Un giorno che tante volte abbiamo vissuto, pensiamo ad Austin 2013 o Estoril 2008 per citarne due “recenti”.

Ebbene così non è stato. Tutti, compreso me, aspettavamo lo scontro tra Fabio e Marc ed invece lo spagnolo ha pensato bene di regalarci una gara delle “sue”. Dopo pochi giri scivola alla 4, perde l’anteriore ma…la salva col gomito ed incredibilmente rimane in piedi nella sabbia. Il gruppo lo scalza e si ritrova 16°.

Comincia un rimonta furiosa che lo porta a 5 giri dalla fine incollato al 2° posto di Vinales. La rimonta era completa ma nella stessa curva in cui ad inizio gara aveva compiuto il miracolo, gli Dei del motociclismo decidono che era il momento del calvario.

Highside bruttissimo, anteriore che gli spezza il braccio (omero) e gara (stagione⁉️) finita.

Quartararo vince il GP in un weekend dominato a tratti ed offuscato dalla grandezza di Marquez e della sua impresa incompiuta. Vinales chiude secondo e sul gradino più basso del podio finisce Dovizioso che scalza Miller nelle battute finali.

Ottima la gare delle KTM, a tratti molto veloci e costanti. Mi chiedo perché Pol abbia scelto di andare via…

MOTO2 – Vittoria di Jorge L…Luca Marini

Si. Sembrava di vedere in pista Jorge Lorenzo. Gara brutta e noiosa, il Pilota che scappa in testa e martella un giro dopo l’altro tempi stratosferici.

Luca Marini ha trionfato in modo spettacolare sulla pista di Jerez, confermando le buone sensazioni dello scorso anno. Un Pilota cresciuto tantissimo dal punto di vista sportivo e pronto, a mio avviso, a vincere il Mondiale.

2° posto per il Jap Nagashima che è saldamente in testa al Mondiale mentre al 3° posto chiude Jorge Martin.

 

MOTO3 – FALANGE SPARTANA

Sembrava di essere alle Termopili. Per tutta la gara si è avuta l’impressione di trovarsi di fronte l’esercito di Serse contro le falangi Spartane. Arenas, Arbolino ed Ogura erano gli Spartano mentre tutto il resto era una carica continua ed indomabile…

Celestino Vietti e Darryn Binder da un lato, McPhee, Fernandez e Migno dall’altro. Una gara piena di sorpassi condita dalla bella prestazione anche di Jeremy Alcoba ed a tratti (fino alla caduta) di Deniz Oncu.

Ultimo giro non adatto ai malati di cuore, trionfa il più furbo di tutti. Vince ancora Albert Arenas che bissa il successo del Qatar e guida la classifica Mondiale a punteggio pieno.

 

Si correrà già settimana prossima sempre ad Jerez e sicuramente non ci saranno Marquez e Rins. Sentiamo possano rientrare presto.

 

Immagine in copertina (tratta da MotoGP.com) dedicata al Pilota che ha fatto emozionare milioni di appassionati. Torna presto Fenomeno…

Francky

 

JEREZ DE LA FRONTERA PRE-GP

Dopo tutte le parole al vento fatte in questi mesi “FINALMENTE” è l’unica che mi sentirei di usare per introdurre la stagione che parte.

E “FINALMENTE” abbiamo anche finito di assistere alle cazzate sulla Playstation perché, se è vero che le 4 ruote in virtuale a qualcuno sono pure piaciute e in parte riescono a “somigliare” molto alla lontana al reale, credo che le serate con i piloti smanettare sul jopypad siano state davvero tristi (per non dire terribili) per coloro che hanno avuto il fegato di seguirle.

Finalmente riascolteremo i protagonisti narrare di fatti veri e non del nulla cosmico. Finalmente li rivedremo lanciati nella mischia come nell’immagine di sopra.

Uno bravo adesso prenderebbe in rassegna tutte le case e tutti i team per farne un articolo di introduzione lungo quanto la Divina Commedia: non lo farò, perché non sono bravo e pure  certo di annoiare ancora. BASTA, che sia data voce ai motori!

(immagine tratta da formulapassion)

Sono passati troppi mesi dall’ultima volta in pista ma i rapporti di forza saranno gli stessi del 2019. Con line-up immutate dovremo attendere l’anno prossimo venturo per vedere realizzati tutti quei cambiamenti auspicati (ed in parte già definiti) che dovrebbero metter sale al campionato.

Il favorito d’obbligo indovinate chi è? I bookamkers accettano solo scommesse in cui incassano loro.. Marquez parte alla conquista dell’ennesimo titolo “aiutato” dalla sequela di gare che si correranno in territorio spagnolo, manco ne avesse bisogno.. Battute a parte l’annata è quella che è, questo il calendario che sono riusciti a metter insieme e va benissimo così..

Avremo due gare a Misano e mancherà l’appuntamento storico sulle colline del Mugello: in Toscana si sono fatti ammaliare dalle sirene della Formula 1 sciogliendo i dubbi che in un primo momento erano venuti agli appassionati notandone l’assenza in calendario. Purtroppo la F1 mangia tutto quello che c’è intorno e noi appassionati di due ruote patiremo l’assenza dell’appuntamento più bello della stagione.

Scriverò un ovvietà, certo, ma sarà un campionato “strano” il cui claim sarà “non cadere”: in un campionato corto il minimo errore potrebbe immediatamente tagliare fuori chiunque dalla lotta per il bottino grosso compreso Marc, il quale ha però l’attitudine a cadere nei giorni in cui non si fanno i punti o vittorie.

Per portarsi avanti con il lavoro Dovizioso è caduto col cross fracassandosi una clavicola. L’italiano più “accreditato” non dovrebbe pagar troppo l’accaduto perché (operato d’urgenza.. e non dite che in Italia la Sanità non funziona) è tornato ad allenarsi dal giorno dopo per tenere in forma muscoli e riflessi. Gli allenamenti del pilota sono ormai senza la moto vera, quindi dovrebbe cambiar poco. Magari ci sta pure che abbia  “scontato” una delle cadute annuali nelle quali qualsiasi pilota inevitabilmente incappa.

Non sarà presente in griglia Andrea Iannone. Colpito dalle vicissitudini sul doping, la sua squalifica è ancora oggetto di discussione sulla durata e Gresini lo sostituirà con il collaudatore Bradley Smith almeno per i primi due appuntamenti di Jerez. Mi sanguinano gli occhi a leggere certe notizie su Andrea, perché per tanti versi aveva del potenziale sconfinato da poter incanalare nel polso destro piuttosto che in tutte quelle vicende extra sport in cui è finito. Peccato.

Buona parte dei piloti correranno da “separati in casa” come vuole la moda del momento anche tra le 4 ruote: Lorenzo (che è sempre avanti..) riposerà addirittura da “separato al box” in quanto le voci di un suo ritorno a mangiare il ragù alla bolognese continuano ad essere alimentate: il manager di Dovizioso non ha escluso addirittura un anno di stop per il suo assistito. In questo momento storico il manubrio più “battagliato” par essere quello dell’Aprilia al quale si sono proposti sia Zarco che Cal.

Policio Espargarò è già stato ufficializzato in HRC e Marquez jr indirizzato a prendere il posto di Crutchlow da Lucio Cecchinello.

Ancora in stand By le notizie sul contratto di Rossi/Petronas che potrebbero essere ufficializzate proprio nel weekend di Jerez

Che si accendano le miscele nei cilindri e che si vedano ruote fumanti, le impennate di Miller per “sghiaiare” la moto, il gomito di Marc usato come le rotelle della bici dei bambini.

Basta ragazzi, basta parole che mi sono “tediato” da solo figuriamoci voi che avete letto.

FINALMENTE…..

PS. Quasi dimenticavo…..ci sono anche la Moto2 e la Moto3: guardatevele senza troppe parole vuote.. Ne riparliamo a gare finite.

 

Buon Mondiale a tutti

 

(Immagine in evidenza tratta da wikipedia)

Salvatore V.

LA TOP 10 DEL DECENNIO. IL 2010-2019 DELLA MOTOGP

Si chiude un altro decennio in MotoGP.  Si chiude nel segno del cambiamento, quel cambiamento partito nel 2009 (fornitura unica degli pneumatici, il “monogomma”) che di fatto ha livellato  non di poco il Mondiale. Quello fu il primo di una serie di “piccoli passi” che hanno portato a stagioni di MotoGP con gare tirate sino all’ultima curva e con distacchi davvero risicati tra il vincitore ed il secondo.

È tempo di tirare le somme ed andare ad analizzare chi, nel corso di questo decennio ha lasciato un segno tangibile sulla storia della categoria Regina.

Colgo l’occasione per ringraziare dal primo all’ultimo Pilota che hanno dato il 110% in ogni gara, in ogni sessione di prova ed in ogni test. Si estende il mio grazie anche a tutti coloro che lavorano dietro le quinte…

A tutti loro va il grazie degli appassionati del Motorsport.

Se per le prime posizioni di questa Top10 è stato abbastanza “facile”, la difficoltà maggiori sono emerse nella seconda metà della classifica e sopratutto chi lasciare, a mio modesto parere di appassionato, fuori da questa personalissima classifica. Penso a Marco Simoncelli inanzitutto, che non ha avuto il “tempo” di dimostrare in pieno il suo potenziale ed il cui ricordi vive in tutti noi. Penso a Ben Spies che stregó tutti nel giro di pochi GP, ad Andrea Iannone che riportò la vittoria a Borgo Panigale ben 5 anni dopo Stoner, oppure a quel matto Australiano di Jack Miller capace di passare direttamente dalla Moto3 alla MotoGP.

Andiamo adesso a scoprire le 10 posizioni di questo decennio.

10^ POSIZIONE

FABIO QUARTARARO – Si proprio lui. Perché? Semplice. Trovatemi un altro che abbia messo a ferro e fuoco il paddock salendo su una moto clienti (M1 bistrattata dal Team Ufficiale nel 2018). Risposta? NON ESISTE. Anzi è esistito ma bisogna tornare indietro di 21 anni ed a quella gara a Suzuka del 1998 della classe 500.  Il Diablo ha conquistato 6 pole positions e ben 7 podi, solamente la vittoria gli è mancata. Certamente è il futuro della categoria.

9^ POSIZIONE

ALEX RINS – Un altro pezzo pregiato del futuro della categoria. In 3 anni di MotoGP ha collezionato 2 vittorie ed 8 podi riportando la Suzuki nella parte alta della classifica. Un Pilota che ha fatto della costanza e della crescita “step by step” un cavallo di battaglia. Pilota che non ha mai disdegnato la bagarre e le carenate, Assen 2018 vi ricorda niente? Merita un posto in questa Top10.

8^ POSIZIONE

CAL CRUTCHLOW – Il Re degli Indipendenti. Il britannico ha disputato 9 stagioni in MotoGP avendo gareggiato sempre con Team indipendenti (ad eccezione del disastroso anno nel Team Ufficiale Ducati) ottenendo ben 3 vittorie, 19 podi, 4 pole position e 4 giri veloci in gara. È uno dei pochi Piloti ad aver trionfato in una gara della MotoGP e del Mondiale SBK (doppietta nel 2010 a Silverstone su R1 davanti in entrambe le manche ad un certo Jonathan Rea…). Un Pilota senza peli sulla lingua che ha certamente infiammato paddock e tribune.

7^ POSIZIONE

MAVERICK VINALES – Top Gun entra di diritto nella Top10 di questa decade.  7 vittorie, 23 podi, 9 pole e 9 giri veloci dopo 5 stagioni nella classe Regina. Dopo un 2015 di apprendistato sia per lui che per la rientrante Suzuki (si ritirò dalle corse a fine 2011), nel 2016 riportò la casa di Hamamatsu sul gradino più alto del podio vincendo una spettacolare gara a Silverstone, regalando alla Suzuki la vittoria dopo ben 9 anni da quella di Vermulen a LeMans. Incredibile il suo passaggio alla Yamaha M1 con la quale, al primo anno riuscì a salire sul podio finale mettendo dietro il più blasonato Valentino Rossi. Insieme a Quatararo e Rins sarà uno dei prinipali protagonisti della prossima decade.

6^ POSIZIONE

ANDREA DOVIZIOSO- Il Dovi entra di diritto nella Top10 essendo stato il Pilota Italiano più vincente in questo decennio. Ben 13 vittorie, 58 podi, 7 pole e 11 giri veloci. É il Pilota che ha battuto più spesso Marc Marquez all’ultima curva, vincendo alcuni GP epici. A memoria il più bello è quello di Motegi, in Giappone, sotto una pioggia battente che ha tenuto gli appassionati incollati alla TV. Il Titolo Mondiale è  l’unica cosa che é veramente mancata al Dovi in questo decennio, avendo avuto il pregio di cucirsi addosso una moto col tempo ed il duro lavoro, risollevandola dalla situazione disastrosa del biennio 2011-2012.

5^ POSIZIONE

VALENTINO ROSSI – Qualcuno potrebbe chiedersi “Perché davanti al Dovi se ha vinto di meno!?!” Semplice… a 39 anni salire sul podio del Mondiale non è da tutti. In queste 10 stagioni ha ottenuto 12 vittorie (-1 da Dovi), 70 podi (+12 su Dovi), 7 pole (= Dovi) e 13 giri veloci (+2 su Dovi). Ha chiuso ben 5 volte sul podio Mondiale in 10 anni e nel triennio 2014-15-16 si è classificato al 2° posto nel Mondiale. Ha regalato vittorie memorabili (Misano 2014 e Barcellona 2016 su tutte), mentre negli ultimi tre anni ha faticato molto. Sicuramente è stato uno dei protagonisti di questo decennio dopo aver monopolizzato il precedente.

4^ POSIZIONE

DANIEL PEDROSA – Ai piedi del podio il più forte Pilota ad aver corso nella classe Regina a non aver vinto il Titolo Mondiale più ambito. Vuoi per il fisico minuto, vuoi per la tanta sfortuna, vuoi il destino ma…. in questo decennio ha corso 9 stagioni e vinto ben 23 GP, 74 podi, 18 pole e 30 giri veloci in gara. Ha regalato emozioni infinite generando un amore profondo per il suo personaggio, quasi fosse un fumetto… Uno stile di guida unico e bellissimo da apprezzare che entra di diritto nella storia del motociclismo.

3^ POSIZIONE

CASEY STONER – Il canguro mannaro ha corso solamente 3 stagioni in MotoGP prima del suo ritiro a soli 27 anni. Vincitore del Titolo Mondiale nel 2011 al suo primo anno sulla Honda ufficiale, ha trionfato in 18 GP, 35 podi, 21 pole e 12 giri veloci in gara. Onestamente non trovo le parole giuste per descrivere Casey, il rammarico per quanto avrebbe potuto dare al nostro sport è altissimo. Sopratutto quanto sarebbe stato bello vedere un confronto diretto con Marc Marquez… Entra di diritto sul podio della TOP10 del decennio.

2^ POSIZIONE

JORGE LORENZO – Il Magnifico ha vinto 3 dei 10 Mondiali disputati (2010-2012-2015) vincendo ben 42 GP, 96 podi, 34 pole e 25 giri veloci. La sensazione è che sia stato l’unico veramente in grado di impensierire Marc Marquez, il più temuto in assoluto da quest’ultimo. Ha dominato la prima parte del decennio vincendo 3 Mondiali nelle prime 6 edizioni salvo rallentare la sua corsa al Titolo quando, nel 2017, cambiò squadra andando nel Team Ufficiale Ducati. Memorabile la sua affermazione al Mugello nel 2018 (in foto) e sopratutto al Red Bull Ring in Austria con un duello corpo a corpo negli ultimi 10 giri con Marc Marquez. La scellerata scelta di Ducati e Lorenzo di separarsi e l’anno in Honda HRC hanno lasciato tantissimi rimpianti…

1^ POSIZIONE – RE DEL DECENNIO👑

Marc Marquez nella celebre “salvata” del GP di Valencia nel 2017.

MARC MARQUEZ – 6 Titoli Mondiali,127 GP disputati, 56 vittorie (44%), 95 podi (75%), 62 pole (49%) 56 giri veloci in gara (44%). SERVE ALTRO⁉️⁉️⁉️ 

Si serve altro. Ha riscritto la storia di questo sport come mai nessun altro in tempi recenti.

Ha vinto il Titolo Mondiale all’esordio nella categoria ed ha alzato l’asticella ad un livello altissimo per chiunque. È riuscito ha creare un modo per salvare un scivolata rialzando la moto con l’ausilio di gomito e ginocchio. Il tutto condito da una serenità disarmante fuori la pista salvo poi diventare uno spietato killer in pista.

Ha vinto il Mondiale il condizioni di inferiorità di moto, su tutte le annate 2016 e 2017. È stato l’assoluto dominatore di questo decennio. Il mese di febbraio, all’inizio del nuovo decennio (2020-2029) compirà 27 anni….. Tra 10 anni sarà in testa a questa stessa classifica⁉️

Ai posteri l’ardua sentenza.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1212737194844139520?s=19

 

Francky Longo.

 

 

(Foto tratte dal sito motogp.com)

P.S. Foto in copertina dedicata al più grande rimpianto di questo decennio…

 

 

 

E’ FINALMENTE SUONATA L’ULTIMA CAMPANELLA DEL 2019

E anche il 2019 è messo negli annali del Motomondiale

Una stagione da poche emozioni in MotoGP, per quello che riguarda la corsa iridata. Marquez  che ha segnato il passo fin da subito, lasciando solo l’illusione agli altri o qualche gara di gioia.

Un ennesimo “noioso” trionfo, che lo porta maggiormente nell’olimpo dei più grandi di sempre, candidato al dominio anche nella prossima stagione.

Il quesito è: Che compagno di box pensionerà nel 2020?

Il 2018 ci aveva fatto vivere quello di Pedrosa, ma clamorosamente, il 2019 ci ha fatto salutare il campionissimo Lorenzo. Due piloti di cui non serve citar numeri o risultati e star a narrarne il valore, ma uniti nell’aver ottenuto davvero poco in una stagione dove il binomio Honda/93 ha dimostrato tutto il suo potenziale.

Tiriamo un due somme?

  • Honda

Una stagione che dimostra ancora una volta che la sua moto funziona bene con un solo pilota, con gli altri alfieri che raccimolano solo piazzamente e vedono il podio quasi con il binocolo, il giorno in cui mai il fenomeno dovesse accasarsi in un’altro team, potrebbe presentare un conto pesante, ma nel frattempo festeggiano la tripla corona, ottenuta quasi esclusivamente da un solo pilota, a dimostrazione del potenziale del binomio Marquez Honda.

Crutchlow, Nakagami, Lorenzo e Zarco, han tutti ottenuto prestazioni da moto clienti di team di terza fascia, ma non me la sento di dar loro delle responsabilità, un caso potrebbe starci, ma 4 su 4 è troppo dai.

  • Ducati

Una moto che pareva la favorita per il titolo, che alla prima gara ha fatto sognare, ma che nell’andare della stagione è stata riassorbita dal gruppo. Speriamo nel 2020, ma grosse speranze non paiono al momento esserci.

Dovizioso è stato ancora una volta il miglior pilota per la casa di Borgo Panigale, regalando due belle gare in Qatar e sopratutto a Zeltweg. Il giorno in cui imparerà a scendere in pista sempre con quella mentalità, potrà farci sognare, anche se il miglior Dovi, lo abbiam già visto nel 2017, tuttavia, chissà.

Petrucci ha fatto una stagione mirata al rinnovo di contratto, ottenuto quello, ciao tutti, in perfetto stile da politico Italiano, si è adagiato alla poltrona da cui non lo schiodano. Troppo poco dopo la bella vittoria del Mugello.

Miller è diventato finalmente un bravo pilota veloce e costante, meritevole di salire sulla Ducati di Petrucci, con 5 buoni terzi posti stagionali.

Bagnaia come debutto è abbastanza deludente, con una stagione in cui non ha mostrato ne la velocità e men che meno capacità di non fare errori clamorosi, segno che il giorno che smetterà di cadere, non lo porterà subito a ottenere bei risultati. C’è da lavorare e tanto, ma purtroppo dovrà saltare i test, quindi già non si comincia bene il 2020.

  • Yamaha

Una moto che è migliorata parecchio da inizio stagione, ma che ha trovato maggior costanza nella fase finale di stagione, con il team satellite e un rookie. Il buon Quartararo è stato artefice di quattro secondi posti nella fase finale, giocandosi per tre volte la gara, portandoci a sperare in un 2020 che lo vedrà contendere molte vittorie e chissà se magari anche qualcosa di più. Una stagione davvero convincente per lui.

Vinales, miglior Yamahista e terzo nel mondiale, chiude con la metà dei punti rispetto a Marquez, cifra che fa fin spavento pronunciarla, e le due vittorie stagionali, salvano una stagione troppo zeppa di alti e bassi.

Rossi? Forse nel 2018 era meglio non firmare quel rinnovo di due stagioni, perchè ormai pare sia definitivamente cominciata la parabola discendente, con prestazioni che lo fan sembrare tornato in sella alla Ducati del 2011-2012, peccato che sotto il sedere abbia la M1. Non è il giusto finale di carriera per un campione qual’è.

Morbidelli, un pilota che ha ottenuto troppo poco, ma che mostra gli stessi difetti delle prime stagioni in moto2, dove aveva un buon giro in qualifica, un buon passo per la prima metà gara, ma che deve imparare a gestire la seconda fase di gara, quando ci riuscirà, potrà farci vedere belle cose, per ora la sufficenza è striminzita o regalata.

  • Suzuki

Stagione iniziata quasi con il botto, con quella bellissima vittoria ad Austin e il secondo posto a Jerez, poi però qualcosa si è perso con un annata passata ad arrivare a un pelo dal podio o in posizioni molto di rincalzo. Qualche errore dei piloti, come ad Assen, ma la casa Giapponese ha ancora tanto da lavorare per mettersi costantemente li con i big.

Rins, due vittorie stagionali davvero belle, con quella di Silverstone arrivata giocando molto di tattica con Marquez. qualche errorino nella fase centrale di stagione, ma un passo abbastanza costante per massimizzare quello che si poteva con una moto non ancora a livello.

Mir un chiaro scuro, con un inizio di stagione deludente e un infortunio che lo ha tagliato fuori per 2 gare, ma dal suo ritorno, si è messo a testa bassa ed ha iniziato a tenere una buona costanza, risultando prestazionalmente veloce come il suo compagno di box.

  • Aprilia

Un team che sappiamo bene essere in continuo sviluppo, in attesa di una rivoluzione per il 2020, dove verranno portate molte modifiche alla moto, con un motore che sarà totalmente nuovo nelle sue geometrie. Stagione che definire positiva sarebbe eufemistico, quando il miglior risultato è un sesto posto.

Espargarò e Iannone han fatto quel che si poteva e forse alle volte anche più di quello che dovevano, finendo in ghiaia. Lo Spagnolo è stato più costante dell’Italiano, sia in qualifica che in gara.

  • KTM

La strada è ancora lunghissima per diventare un team almeno di centro gruppo costante ed aver avuto 4 moto, non è servito a vedere alcun miglioramento prestazionale. Nel bilancio stagionale, i picchi massimi si toccano con il settimo posto di Espargarò a Misano, dopo aver ottenuto una seconda posizione in griglia.

Nell’annata della scuderia Austriaca, va ricordato l’abbandono a stagione in corso di Zarco, che consenzientemente con il team, ha deciso di rescindere il contratto a stagione in corso, senza completare il campionato. Qualcosa che a memoria, non si era mai vista nella massima serie e che mina la professionalità del pilota Francese.

  • MOTO 2

Stagione alquanto indecifrabile, dove a inizio stagione pareva dovesse essere una passeggiata per Baldassarri, ma dal passaggio alla gomma da 200, si è trasformata in un filotto di vittorie di Marquez.

Tutti a pensare che fosse solo talento dello Spagnolo? No, perchè la seconda metà di stagione, il fratello del fenomeno ha iniziato ad arrancare, con un Binder che ha messo assieme un numero di vittorie pari a quelle del campione del mondo e risultati ben più convincenti, tanto da chiudere l’anno a soli 7 punti.

Per il 2020 è da capire quali saranno le scelte di mercato, se arriverà la probabile decisione di vedere Alex Marquez in Hrc ufficiale assieme al fratello Marc.

Onestamente? Una follia se si avverasse.

  • MOTO 3 

La stagione ha preso una linea di vero dominio verso il finale di stagione, con un Dalla Porta che ha maggiormente massimizzato i risultati, più che aver dominato la categoria, riuscendo a far sbagliare un altrettanto costante Canet, che quando si è trovato ad alzare il ritmo per chiudere le corse davanti al rivale, è incappato in molti errori.

Da precisare che alcune cadute non sono state di sua responsabilità, ma avrebbero cambiato di poco l’esito della classifica finale

Per il 2020 è impossibile fare un pronostico, pensando che in questa stagione han vinto 12 piloti diversi.

  • RINGRAZIAMENTI

I doverosi ringraziamenti vanno a tutti coloro che seguono e supportano questa mia voglia di narrare il Motomondiale.

Al Boss Andras, per darmi praticamente carta bianca nella gestione (forse alle volte me ne concedo pure troppa)

A Icemankr7, alias Salvatore, per essere un dannato malato quanto me di questo mondo, oltre che una persona sempre sul pezzo, pronta  a dar supporto quando serve e stimolo per nuovi argomenti, quando prevalica la noia nelle corse. Onesto? Più che un amico, quasi un fratello e lui sa perchè.

A LucaBKK che usa i nostri articoli per avviare la sua prossima attività turistica della zona Asiatica. Scherzo, il ragazzo ne sa e tanto di corse e quando serve un aiuto, non si tira mai indietro.

A Valther, che quando può ci aiuta sempre, con articoli di pre e post gara persona sempre informata, seppur zeppo di mille impegni personali.

A Francky il nuovo acquisto Jolly tutto fare, che sviscera statistiche e aneddoti con una passione presente in poche persone, saltando dal mondo pistaiolo a quello delle road race.

  • Signori e Signore…

…ANCHE QUESTO è IL BLOG DEL RING…

…quel covo di appassionati, a cui piace dire la loro, con infinita competenza, umiltà e dedizione, che speriamo di riuscire a trasmettervi.

Grazie ancora a voi tutti.

P.S. JORGE, ti aspettiamo nel 2021 😉

Saluti

Davide_QV