BASTIAN CONTRARIO: L’ACQUA CHE BOLLE

Il GP cinese di domenica scorsa, indipendentemente dal risultato scontato, ha dato fin troppi spunti per non poterne parlare, tant’è vero che, osservando gli eventi che si accavallavano, mi sembrava di vedere l’acqua che bolle in pentola e, infatti, mi sono chiesto cosa bollisse in quel bel pentolone che si chiama carrozzone della F1. Di sicuro l’acqua non bolle per Verstappen, il quale lentamente si sta avviando a conquistare il suo quarto scontato mondiale di fila, in perfetto Vettel style e, caso mai questa situazione fosse durata oltre il 2025, di sicuro avrebbe raggiunto Hamilton in carrozza e, comunque, non è affatto detto che non ci riesca anche con il nuovo regolamento… sigh. Per lui è tutta discesa e anche se il suo mentore Helmut Marko, con la faccia tosta che lo contraddistingue, percula il mondo dicendo che questo del 2024 non è un dominio perché è un mondiale tirato, penso che ci perdonerà se non siamo d’accordo con lui. Perché se da un lato dice bene che questo non è un domino, dall’altro il sottoscritto afferma che questo è un assolo dell’olandese, che è anche peggio. Su una pista viscida ed insidiosa, letteralmente parlando, visto che gli organizzatori hanno avuto la brillante idea di versare bitume sull’asfalto per renderlo più consistente e guardabile (o dovrei dire guidabile?), dato che non si correva lì da cinque anni (dalle parti mie si chiama “pezza a colori”), senza contare di omettere di comunicarlo anche a Pirelli (l’espressione di Mario Isola era tutta un programma!), mentre gli altri cercavano di capire su quali assetti era meglio puntare l’olandese, tra un prato e l’altro che prendeva fuoco sotto la pioggia (i classici fenomeni dell’autocombustione dati dalle scintille delle monoposto… non mi dite che non lo avete mai visto?), andava a vincere quella miseria che si chiama Sprint Race prima e GP dopo, senza particolari problemi se non quelli di capire come far divertire il pubblico sopra le tribune. Eppure se questo è il suo momento, come Lewis e Seb prima di lui, qualcosa mi dice che presto l’acqua nella pentola andrà in ebollizione anche per lui. A fine 2025, cioè dopo che con molta probabilità avrà vinto il suo quinto titolo consecutivo, la musica presumibilmente dovrà cambiare ed egli, con il suo entourage, dovrà decidere di “che morte dovrà morire”. Scrivo questo perché le stilettate tra il suo boss Horner e Wolff (altro che acqua in ebollizione!) non si risparmiano, anzi, ormai hanno anche gettato i guantoni.

Il boss Mercedes è sempre più insofferente a riguardo del futuro pilota che dovrà mettere al posto di Hamilton (bella dimostrazione d’affetto per Russell tra l’altro… del resto l’affetto in F1 sta come il sentimento esistente tra un cliente e la sua meretrice che paga) e, ormai, nemmeno si nasconde più a riguardo del fatto di volere in sella proprio il campione olandese, il che stride non poco sia perché evidentemente il “poro” Russell non è considerato il cavallo su cui puntare e sia perché bisogna sempre capire, ammesso e non concesso che Max arrivi in Mercedes, che fine debba fare Kimi Antonelli il quale, in squadra con l’asso olandese, verrebbe letteralmente stritolato. Allora mi chiedo cosa bolle in pentola Toto? Cosa stai preparando? Nel frattempo che Wolff mi risponda, ci pensa Horner a farlo, a Toto si capisce e pure per le rime dicendo che “Max ha un contratto fino al 2028 (Horner lo sa quanto vale un contratto in F1, sì? Secondo me lo sa, solo che non può dire altrimenti) e che nel frattempo Wolff si preoccupi dei problemi che tiene in casa sua, visto che è indietro persino ai suoi team clienti”… alè! Non c’è che dire, proprio un gran bel pentolone che bolle. Sono sicuro che lo stesso Horner è consapevole che il suo campione (di certo non pupillo, viste le vicissitudini che sta avendo col padre il quale a sua volta è “molto assente” durante i weekend di gara) potrebbe salutare baracca e burattini e di certo questo non avverrà prima del 2026. Per quale motivo Max dovrebbe andare via anticipatamente e regalare un mondiale su un piatto d’argento al suo eventuale sostituto? Perché tanto, fino all’anno prossimo, la storia che stiamo vedendo ora non farà altro che ripetersi e se qualcuno si illude che con l’arrivo di Hamilton in Ferrari le cose cambieranno radicalmente si sbaglia di grosso. La potenziale futura destinazione di Verstappen, quella più logica, è quella di andare in Aston Martin solo quando sua maestà Alonso (che partenza domenica scorsa… solo lui può!) avrà deciso di appendere il casco al chiodo e, fino al 2028, di cose ne succederanno, senza contare che questo al momento più che fantamercato è fantascienza.

A proposito di Hamilton, sempre il buon Toto tra le sue tante esternazioni, ha anche detto che vede il suo campione “insolitamente felice” nonostante l’attuale situazione nella quale versa la sua attuale squadra: “sarà perché sa che deve andare in Ferrari” ha chiosato il boss. Cosa bolle in pentola lo sa solo sir Lewis, di sicuro il campione inglese sta contando i giorni per poter lasciare il carrozzone dei crucchi, che tanto gli ha dato e dal quale ha succhiato più che poteva, per poter ritornare finalmente su una monoposto competitiva per poter lottare per le posizioni che gli competono, anziché rimontare dalle ultime posizioni per un misero nono posto. Nel frattempo che Hamilton arranca nelle ultime posizioni, il suo futuro compagno di acqua che bolle non se ne fa mancare. Finalmente il buon Charles ha alzato la testa (per non dire altro) e si è messo di traverso al suo compagno. Con questo voglio precisare (l’equivoco è sempre dietro l’angolo) che non è che ciò che è successo in gara domenica scorsa mi fa piacere, in quanto detesto il compagno, semplicemente voglio sottolineare che poiché è lui il futuro della squadra è giusto che si faccia sentire. Sebbene quello a cui abbiamo assistito è la classica guerra tra poveri, è anche vero che Sainz (il quale come già detto in passato non ha più nulla da perdere), nella Sprint Race c’è andato giù duro e, giustamente, il compagno gli ha restituito il favore senza tanti complimenti nella gara alla domenica. Certo, Russell e Hulkenberg hanno ringraziato per l’inatteso regalo eppure, da che mondo è mondo, il primo avversario con il quale ti devi scannare e che devi sconfiggere è quello che condivide il tuo box, quindi è stato giusto ciò che ho visto in pista. Certo è che è stata meno bella la prestazione della SF24 e della squadra come andamento generale in gara: il GP cinese è stata la prima vera battuta d’arresto di questa solida Ferrari che abbiamo visto sino ad ora e che, comunque, rimane seconda forza del mondiale. Allo stato attuale non vedo particolari segnali d’allarmi, dato che in Giappone la Ferrari doveva andare male e McLaren (è con loro che ci giocheremo il secondo posto nel mondiale marche) bene ed invece è stato tutto il contrario… esattamente com’è successo domenica scorsa anche se a parti invertite. Come già detto dagli amici di Form1a.uno, in Cina, la McLaren ha sovraperformato e Ferrari l’esatto opposto: sottoperformato. Più che una questione di piste congeniali è una questione di situazioni ambientali (freddo, vento… bitume) e, sarà un caso, quello cinese è stato il primo appuntamento con il format della Sprint Race (sigh) dove questo, inevitabilmente, sottrae tempo alle prove libere che servono a provare gli assetti (che Ferrari ha cannato). Solo che questo è uguale per tutti, quindi non resta che vedere cosa bolle in pentola per Miami, visto e considerato che ci ritroveremo nuovamente la Sprint, cercando di estrarre tutto il potenziale dall’attuale SF24, aspettando la versione “2.0” che arriverà ad Imola… Charles e Carlos permettendo, visto che, se vogliono, loro di acqua ne sanno far andare in ebollizione in poco tempo.

Vito Quaranta