IL PUNTO DELLA REDAZIONE

Il mondiale 2024 di certo non verrà ricordato per le emozioni che la pista ci ha regalato (fino ad ora), diciamocela tutta. Certo, la Ferrari si presenta al terzo GP della stagione (Australia), con una doppietta da sogno e che tanto morale fa… “buttala via” direte voi. Eppure se già sappiamo come andrà a finire (diciamo che è dal 2010 che già conosciamo in anticipo l’esito del mondiale ancora primi che inizi) questa stagione, il mondiale 2024 verrà ricordato soprattutto, se non esclusivamente, per le emozioni che riceviamo fuori dalla pista. Purtroppo questo è sintomatico del male dell’attuale F1, la quale per definizione, dovrebbe essere attraente soprattutto per quello che succede in pista, mentre in realtà, accade esattamente l’opposto e nel frattempo l’organizzatore del circo (chiamasi Liberty Media) ringrazia e non poco, visto l’hype che si sta generando per l’anno prossimo e per quelli che seguiranno.

L’annuncio di Hamilton ha aperto le danze di questa spasmodica attesa per l’anno prossimo (sebbene il defenestramento di Guenther Steiner poco prima di capodanno, sia stato il preludio a tutto quello che sarebbe seguito), annuncio, che ha addirittura influenzato il valore azionario in borsa della stessa Ferrari. Mossa geniale quella di Elkann, almeno da questo punto di vista, che al momento non ha fatto altro che dargli ragione e, chissà cosa ci aspetta l’anno prossimo, soprattutto se il re nero ritorna nelle posizioni che gli competono. Nemmeno il tempo di riprenderci dalla notizia della venuta di sir. Lewis, che ci pensa Red Bull e la soap opera che avviene all’interno delle mura di casa sua, per continuare a tenere alto il livello di interesse verso la F1. Al di la se può fregare o meno se il Team Principal bibitaro ci abbia provato con la ragazza del papà del campione del mondo in carica, è anche vero che questo episodio è stato l’effetto scatenante del domino che ne è seguito, soprattutto in questa settimana appena passata e cioè, l’annuncio della dipartita del genio che è stato artefice dei tanti mondiali vinti da Red Bull e cioè, Adrian Newey e, della conseguente possibile partenza anticipata di Max Verstappen verso Mercedes! Per la serie “non ci si annoia mai”, ben venuti sulle montagne russe delle emozioni fuori pista, che sebbene lasciano il tempo che trovano perché come un fiammifero bruciano subito ed in poco tempo, almeno ci danno la possibilità di poter parlare di qualcosa in questo mondiale avaro di suspense finale.

In meno di una settimana, tanto si è detto soprattutto sulla partenza di Newey da Red Bull, a causa appunto dei casini che stanno succedendo in seno al team e quindi, alla cattiva aria che si sta respirando, anche se le continue vittorie stanno solo portando ossigeno necessario per respirare e quindi tenere il team unito. Intanto la bomba è esplosa e, la dipartita del genio inglese fa capire che quella in Red bull in realtà, è solo una pace armata dovuta al fatto che sanno che da qui a fine novembre avranno vinto in carrozza nuovamente. Ciò che mi ha colpito dell’annuncio di questa partenza, oltre al comprensibile entusiasmo (sebbene sia stato oltremodo smodato), è stata la certezza (quello che ho letto in giro…) che Newey si diriga in Ferrari e che riporti la Beneamata al posto che si merita. Premesso che la mossa (geniale) di far venire Hamilton in Ferrari, è stato un segnale potente per tutta la concorrenza in luogo del quale la rossa ha fatto capire chiaramente che ha voglia di vincere, è anche vero che la presenza del campione inglese è un fortissimo potenziale richiamo per il geniale connazionale bibitaro. Tutto vero e non si nega, eppure (c’è sempre il trucco!) a bocce ferme, bisogna fermarsi a riflettere e cercare di capire cosa diavolo stia succedendo realmente, perché allo stato attuale la Ferrari del prossimo futuro mi sembra Miami e cioè, la città più ambita da parte dei pensionati americani dove potersi godere la loro meritata pensione. Non me ne vogliate cari appassionati che mi leggete, solo che passati gli entusiasmi (ricordate il cerino citato poc’anzi?) del momento, qui bisogna fermarsi a riflettere e la logica dice che il geniale Adrian Newey, ha quasi sessantasei primavere (il 26 dicembre levate il “quasi”) e, ancora non si è capito quando e se lascerà la Red Bull. Facendomi i conti della serva mi rendo conto che, ammesso che la sua prossima destinazione sia Ferrari, se siamo fortunati Red Bull lo libera anticipatamente alla fine di quest’anno, ciò significa che il geniale vecchietto si dovrà sparare circa nove mesi di gardening, che sono parenti ad un anno, quindi Newey arriverà in Ferrari a Gennaio 2026 e cioè, quando la “SF26” sarà già pronta. Ciò significa che il contributo del genio sarà solo marginale e cioè, che potrà durante l’anno, apportare dei correttivi per poter lavorare sulla sua prima  Ferrari solamente per il 2027. Se Red Bull invece decide di tenersi il genio fino a fine contratto e cioè fino a fine 2025, ovviamente tutto è posticipato e comunque non ci si illuda, perché il gardening comunque sarà di almeno sei mesi (e possiamo scommettere che con uno cosi “pericoloso” libero, la sua ex squadra gli imporrà comunque l’anno di sosta), ciò significa che Adrian Newey arriverà in Ferrari a fine 2026, per iniziare a lavorare l’anno dopo in squadra, per progettare la sua prima Ferrari solo nel 2028! Per quella data quanti anni avrà il geniale progettista inglese? Davvero vogliamo credere che un uomo di quasi settant’anni, dopo che ha vinto l’impossibile e che quindi ha la pancia piena, abbia le forze e la voglia di gettarsi a capofitto in una nuova sfida che richiederà lacrime e sangue (perché in tutto questo stiamo dando per scontato che la sua prima Ferrari, ammesso sempre che ci arrivi a Maranello, sia subito vincente) e per di più, in terra straniera? Ammesso che ci riesca quanto tempo, il popolo ferrarista, avrà dovuto aspettare per vincere di nuovo un mondiale? Come si incastrerà Newey con l’attuale staff tecnico (Cardile in primis) e con il prossimo arrivo di Serra da Mercedes?

Allo stato attuale la proposta (concreta e vera, perché Ferrari gli ha offerto ponti d’oro… quando si ha la voglia di vincere il portafogli si apre che è una bellezza!) da parte della Rossa, mi sembra più un’incredibile trovata pubblicitaria che, assieme a quella fatta ad Hamilton, non può che andare a rimpolpare il valore delle azioni in borsa. Se mai Newey verrà in Ferrari il suo vero ruolo sarà, a mio avviso, quello di consulente proprio come il buon vecchio Rory Byrne, papà delle macchine che hanno dato la possibilità alla Rossa di vincere “qualcosina” tra il 1999 ed il 2004. Vi faccio un’altra domanda: in veste di consulente, il buon Rory, quanto ha inciso sulle prestazioni in pista dell’attuale Rossa? La consulenza di Newey, eventualmente arrivi in Ferrari, a mio giudizio dovrà essere quella di erudire, “fare scuola” agli attuali ingegneri e soprattutto a quelli futuri, al fine di colmare quella lacuna che perseguita Maranello da almeno un ventennio, che poi si chiama aerodinamica e tutto quello che ruota attorno ad essa. Il sottoscritto si augura vivamente di sbagliare conti e ragionamenti e, che la Ferrari con l’eventuale arrivo di Newey, sia vincente davvero da subito altrimenti, il botto che ne seguirà da questo potenziale fallimento strategico lo ricorderemo per un pezzo.

Chi invece sta lavorando sul futuro, a differenza della Ferrari, è proprio l’imbronciato Toto, che vediamo con la stessa espressione ad ogni GP ormai: l’idea di Toto è quella di sostituire Hamilton con Verstappen e, a quest’ultimo, gli sarebbero stati offerti cento cinquanta milioni (se è all’anno, nemmeno ci voglio pensare!) di euro, oltre che il ruolo di ambasciatore e sicuramente la garanzia che nessuno ci proverà con la ragazza di turno del padre! Ovviamente il campione olandese, proprio come Hamilton, vuole le sue dovute garanzie tecniche per il futuro prima di fare il grande salto. Tutto è aleatorio, tutto è in divenire… di certo le emozioni fuori pista non mancano.

Buon GP di Miami a tutti e, a proposito di emozioni non vi eccitate troppo, con l’azzurro “Plata” e “Dino”, della Ferrari americana che vedremo in Florida.

Vito Quaranta