Per nostra fortuna la Formula 1 non si presta quasi mai a essere perfettamente incasellata in un alveare di celle perfettamente esagonali in entomologico tripudio di ordine cosicché, dopo il noiosissimo teatrino giapponese, salutiamo festanti questo Gran Premio del Bahrain che ci ha divertito assai.
Già. Perché a parte il primo gradino del podio occupato da uno splendido Oscar Piastri questo GP ha dato molti motivi di tensione, incertezza e divertimento sportivo che pur non facendone il GP più spettacolare mai visto ne hanno comunque costituito gli ingredienti assai succulenti che ci aspettiamo di godere ogni volta. Bene così.
Il Bahrain ci dice anche che le scuderie, tutte, non stanno con le mani in mano e ad ogni GP portano modifiche e fanno esperimenti tali da cambiare, ogni volta, molte carte in tavola. Oggi, ad esempio, abbiamo visto progressi eccezionali da parte di Alpine che spunta inaspettatamente in Top 5 in qualifica grazie certamente ad un Gasly in stato di grazia ma anche con un Jack Doohan che è parso più in fiducia e capace, quindi, di non essere l’ectoplasmatica presenza vista al primissimo inizio di stagione.
La squalifica di Hulkenberg e l’anonima gara di Bortoleto fanno precipitare la Sauber riportandola al poco lusinghiero ruolo di ultima forza in campo occupata durante tutta la stagione 2024 e che dopo il fantastico 7° posto di Hulk in Australia sembrava poter evitare. È in caduta libera anche Aston Martin i cui problemi erano stati mascherati da… Stroll capace di portare buoni punti nelle prime due gare ma che, evidentemente, risaltano in modo ancora più lampante in piste ad alto tasso tecnico come Suzuka e Sakhir.
Ferrari è parsa in leggero progresso rispetto a Suzuka anche se lo sparigliamento strategico rimane un segnale preoccupante di consapevolezza della propria inferiorità non tanto (o non soltanto) rispetto a McLaren ma anche nei confronti di Mercedes. Infatti, deduco, se si considerassero allo stesso livello di Mercedes avrebbero scelto, come quasi chiunque altro, la gomma rossa in partenza anziché la gialla la cui adozione serviva per l’appunto a cercare di costruire un divario strategico su Russell che molto probabilmente pensavano di non ottenere a pari strategia. Sul piano prestazionale aggiungo anche che fino alla SC Mercedes e Ferrari non sembravano molto distanti da McLaren sennonché Piastri è ripartito dalla SC con un ritmo di oltre mezzo secondo più veloce di tutti (ribadito anche da Norris una volta che è riuscito a superare Leclerc). Sicché è difficile dire se questi progressi sono da considerarsi utili. Ma siamo fiduciosi e aspettiamo.
Chi esce da Sakhir delusissimo è invece Max Verstappen il quale, nonostante le sue magie, è incapace di spingersi oltre il settimo (!!!) posto in griglia e il sesto posto in gara strappato con i denti e la sua consueta tenacia a Gasly nell’ultimo giro. Sono francamente sorpreso perché il layout di Sakhir non è così distante, tecnicamente, da quello di Suzuka. Tuttavia, essendo Sakhir una sorta di estremizzazione di Suzuka (più curve veloci in appoggio, più rettilinei) viene da pensare che la RB21 abbia più problemi di quanti ne abbia Ferrari, ad esempio. Pensiero che viene solo parzialmente smentito dall’arrivo a punti Tsunoda (prima volta da Las Vegas 24 che la seconda RBR arriva nei punti) che però ha ottenuto il risultato grazie alla SC.
Insomma, sono tanti i temi proposti da questo GP e non aspettiamo altro che vedere i prossimi per sperare in altrettanta incertezza e tensione aggiungendo la curiosa statistica che in queste quattro gare del 2025 ha sempre vinto il poleman: sarà un caso?
Ma come si sono comportati i piloti?
PIASTRI voto 10 e pacca sulla spalla
E bravo Oscar! Fedele al suo soprannome di novello Iceman, approfitta pienamente dello scivolone in qualifica di Norris e conduce un GP con straordinaria fermezza. Nessun errore, nessuna sbavatura e nella parte finale, dopo la SC, addirittura con performance strabilianti ed inarrivabili per chiunque altro. La statistica più interessante che lo riguarda è che il buon Oscar va a punti in gara da 22 gare consecutive (più di Norris per intenderci, alla pari con Verstappen) e se parliamo di punti in generale, cioè considerando anche la “garetta” di Miami 2024, allora il numero di week end a punti sale a 30. Niente male per un giovincello con due sole stagioni sulle spalle…
RUSSELL voto 9
Ancora una volta il buon Giorgino si conferma veloce e molto molto solido. Il passo in avanti mostrato nella scorsa stagione, a livello di controllo gara ché di quello vettura c’erano pochi dubbi sin dal suo esordio, è ampiamente confermato. Quando nella parte centrale di gara un lanciatissimo Leclerc sembrava arrivargli sotto per farne un sol boccone non si è per nulla scomposto e ha gestito in modo eccezionale il distacco impedendo al monegasco di arrivare anche solo una volta in zona DRS. Stessa strategia, seppur facilitata da un minor numero di giri passati in tensione, la applica con Norris dopo che quest’ultimo era riuscito a superare Leclerc. Ecco, quando si dice che in Formula 1 non basta essere veloci ma bisogna “saper correre” sono queste le particolarità che saltano all’occhio. Ora, finché il gap prestazionale con McLaren rimane quello che è sarà difficile per Giorgino ambire a qualcosa di più che non sia il mettere in mostra le sue doti ma se il gap dovesse assottigliarsi, la solidità e la velocità mostrata in questo inizio di stagione potrebbero farlo assurgere al ruolo di contender. A maggior ragione se RBR continua con il passo del gambero impedendo a Max di battagliare. Staremo a vedere
NORRIS voto tutto sommato 6.5
Il “tutto sommato” va inteso alla lettera: sommando tutto il week end strappa la piena sufficienza grazie al podio. Il Norris calcolatore visto nei primi tre GP a Sakhir ha zoppicato un po’. Deludente, in particolare e ovviamente, è stata la qualifica ove, come in Giappone, non riesce a mettere insieme il giro migliore nell’ultimo tentativo del Q3 solo che stavolta gli costa parecchio di più: sesto posto in griglia. Poco male, però, perché si inventa una partenza strabiliante che lo porta dritto dritto al terzo posto in gara. Tuttavia, il posizionamento della sua vettura in griglia è goffamente sbagliato (immediatamente segnalato dal sempre attento Max) e viene penalizzato di 5 secondi. Decide, quindi, di anticipare il pit contando su un undercut che a Sakhir pare abbastanza remunerativo. La mossa riesce parzialmente perché, causa un assetto piuttosto carico, non gli è facilissimo il sorpasso. Riesce comunque a muoversi bene tant’è che si ritrova, nell’ultimo stint, non lontanissimo da Leclerc. L’operazione podio non sembra comunque facile perché il monegasco è gasatissimo ma arriva la Safety Car a facilitargli il compito dandogli la possibilità di pressare il ferrarista sin da subito. Ci mette un po’ a capire che non può farcela in curva 1, troppo ampio il divario di velocità di punta nonostante il DRS, e questo è forse il suo minus più importante della gara perché fosse riuscito a superare subito il secondo posto era ampiamente alla sua portata. Detto tutto ciò Landino nostro ha comunque motivi per sorridere perché conserva la testa del campionato ma è chiaro che la lotta con un Piastri così deciso la può vincere solo stando attento a non lasciare nulla per strada.
LECLERC voto 8.5
Ottima gara da parte del monegasco. Non sappiamo quante possibilità avesse di resistere al ritorno di Norris se non ci fosse stata la SC: tra le gomme bianche contro gialle e un gap cronometrico troppo ampio era assai difficile riuscirci. Però è chiaro che senza quella SC le possibilità sarebbero state più interessanti. La sua gara, in realtà, viene decisa in partenza: con le gomme gialle non riesce a resistere al ritorno di Russell e di Norris e non può far altro che accodarsi. Vista la velocità di punta mostrata da Ferrari in questo week end sarebbe stato molto interessante vederlo mantenere la seconda posizione al via. Ad ogni modo, il nostro porta a casa una gara molto gagliarda in cui, soprattutto nella parte centrale della gara in cui per parecchi giri è stato il pilota più veloce in pista, ha finalmente fatto vedere una Ferrari capace di dire la sua. Che ciò sia dovuto agli aggiornamenti o ad una scelta di assetto (probabilmente una combinazione delle due) non è dato sapere ma è importante dare questo segnale. Bello, in particolare, è stato rivedere Leclerc fare il tempone all’ultimo giro del Q3 (già visto parzialmente in Giappone): il difetto principale della stagione 2024 era proprio nella qualifica e spero che a Maranello stiano lavorando alacremente al mettere a posto questo dettaglio di non secondaria importanza. A maggior ragione se si considera il fatto che quattro poleman su quattro hanno vinto nel 2025. Non mi è dato sapere quanta voce abbia in capitolo sulla scelta strategica di partire con le gialle. Col il famoso senno del poi è evidente che è stata una scelta errata ma ciò che non comprendo è perché abbiano deciso di farla con entrambi i piloti. L’idea di partire con le gialle era di fare overcut su quelli con le rosse ma Leclerc, secondo in griglia, non poteva pensare di poter davvero vincere la gara sapendo che molto probabilmente avrebbe perso posizioni in partenza. L’idea più consona era quella di far partire Leclerc con le rosse, sperando quantomeno di tenere la seconda posizione in partenza o addirittura di poter attaccare Piastri nel primo giro (cosa del resto non impossibile vista la velocità di punta), e mettere le gialle a Hamilton costretto alla nona casella in griglia per poi gestire l’evoluzione della gara. La scelta effettuata, come accennato in premessa, dà più l’idea di una consapevolezza d’inferiorità rispetto a Mercedes. O no? Si accettano interpretazioni alternative.
HAMILTON voto 6
La sintesi della gara di Lewis è “poteva andare peggio”. In qualifica è parso molto, molto!, più incerto di Leclerc con la conseguenza di dover accontentarsi di una nona casella in griglia che dava ben poche speranze in vista della gara. Molto più consona per lui, rispetto a Charles, l’idea di partire con le gialle che alla fine ha pagato piuttosto bene. I replay ci mostrano che allo spegnimento dei semafori il suo è uno degli scatti migliori ma è sfortunato nel trovarsi bloccato nella staccata della prima curva. La sua gara nei primi due stint è sostanzialmente volta a gestire l’aspetto strategico: né alti né bassi ma va bene così. Diverso è il giudizio dell’ultimo stint in cui, con le bianche, pare ben poco a suo agio. Però è molto lontano dalle prestazioni di Leclerc il che, soprattutto nell’ultima parte della gara dopo la SC, è un minus non di poco conto. Se, infatti, fosse riuscito a pareggiare i tempi di Leclerc avrebbe potuto contribuire a salvarne il podio grazie alla possibilità di tenere Norris “nel panino” e con saggi interventi in rettilineo disturbarne in modo decisivo la pressione sul monegasco. Questo è quanto è veramente mancato alla gara di Lewis e la domanda su cosa avrebbe potuto fare Sainz in una situazione analoga sorge spontanea. Ad ogni modo, in interessanti dichiarazioni post-gara Lewis fa notare come la sua difficoltà, in questa fase di adattamento, è capire il funzionamento del freno-motore Ferrari rispetto a quello Mercedes che ha avuto prima (a suo dire, praticamente inesistente) e con i freni Brembo anziché i Carbon Industries che aveva prima. Mi ha colpito la nota sul freno-motore: in effetti potrebbe essere un punto non indifferente da gestire in staccata dopo 12 anni passati a farlo in modo diverso. Riuscirà il 40enne Hamilton a cambiare le sue abitudini per far fronte in modo efficace a queste differenze? Ai posteri…
VERSTAPPEN voto 6
È molto difficile dire qual è il break-even tra i demeriti della vettura e quelli di Max in questa gara. Se la RBR21 è la stessa degli scorsi GP, ove un Max stellare è riuscito a guidare oltre il suo reale valore, allora verrebbe da pensare che anche a Sakhir avrebbe potuto dire la sua con le stesse possibilità avute in precedenza. E invece abbiamo assistito ad uno dei peggiori week end di Max degli ultimi anni. Probabilmente sfiduciato da qualche problema alla vettura e dalla per lui inedita posizione in griglia non abbiamo visto certo il meglio che può dare. A questo aggiungiamo due pit stop con qualche secondo perso prima per il la segnalatore di via libera non funzionante e poi per una gomma che faticava ad entrare, il fatto che il secondo pit stop è stato fatto due giri prima della SC, uno Tsunoda che sgomitava da par suo nell’agone di centro gruppo a pochi secondi di distacco dalla RBR con il numero 1, una ventina di giri passati dietro a Ocon senza riuscire neanche a mettersi a distanza DRS e capiamo che questa gara Max la deve mettere nel dimenticatoio. Avevo pensato anche di mettere un voto insufficiente ma il nostro ha ben pensato di fare un sorpasso da urlo all’ultimo giro su Gasly.
GASLY voto 8.5
Sarebbe stato da 9 se non fosse per il sorpasso subito da Max (il che non è poi questo gran demerito ma se avesse resistito sarebbe stato meglio) proprio all’ultimo giro in curva 4. Che dire? L’Alpine sorprende tutti con prestazioni nettamente più convincenti di quelle viste nei primi tre GP. In tutta onestà non so quanti e quali aggiornamenti abbiano portato ma sta di fatto che non solo il buon Pierre piazza una qualifica tra le sue migliori (poi ulteriormente migliorata dalla retrocessione di Antonelli) ma sfodera una gara tanto solida quanto eccellente in cui la sua posizione, a parte per l’appunto l’ultimo giro, non è praticamente mai stata in discussione. Anche Doohan si è fatto vedere bene in qualifica (11° mancando il Q3 per pochi millesimi) il che significa che il miglioramento della vettura va giudicato netto e indiscutibile. Il buon Pierre ne approfitta da par suo e porta i primi (forse insperati) punti alla squadra e con la prospettiva, se questi miglioramenti non sono frutto di qualche casualità legata al circuito, di poterne portare altri in futuro.
OCON voto 8.5
Anche Ocon porta a casa una gara eccellente in un week end rovinato da un inutile errore in qualifica che ha rischiato di compromettere anche la sua partecipazione al GP. Fortunatamente per lui i meccanici sono riusciti a rimettere in sesto la vettura perché poi ha fatto una delle sue solite “Oconate”, stavolta in senso positivo perché partendo dal 14° posto in griglia è riuscito subito a guadagnare qualche posizione e poi decide di pittare tra i primi (al 9° giro). Quel che ne esce è una sorta di mega undercut perché a parte uscire davanti a Max e tenerlo dietro per tutto lo stint si ritrova, intorno al giro 20, in settima posizione dietro a Gasly. Posizione che mantiene, sempre davanti a Max, fino alla ripartenza da SC dopo la quale perde la posizione da Max (che mi sono perso). Da lì in avanti perde qualcosa ma riesce a tenere abbastanza per evitare che il ritorno di Tsunoda possa essere pericoloso. Bene!
TSUNODA voto 7
I primi punti in stagione Tsunoda (ebbene sì: con i racing bulls aveva fatto bene ma non abbastanza per entrare a punti) li prende con la RBR il che coincide con il ritorno a punti della seconda vettura del team RBR dopo un bel po’ di GP. Tra l’altro ciò accade in un GP dove il celebrato caposquadra zoppica vistosamente. E per molti giri, almeno fino alla SC il suo ritmo è stato del tutto in linea con quello di Max, duelli di centro gruppo permettendo. In fondo è questo quel che gli avevano chiesto e lui, solo alla seconda gara, porta a casa la pagnotta. Come già in Giappone arriva in Q3 e poi butta probabilmente via la possibilità di partire nelle immediate vicinanze di Max pasticciando nell’ultimo tentativo. È ancora presto per dare un giudizio sulla mossa di mettersi in RBR ma al momento tutto sommato non sta andando male e certamente Lawson, a Milton Keynes, è già un lontano ricordo.
BEARMAN voto 7
Tanto brutta la qualifica quanto bella la gara. Il giovane Ollie non si risparmia in quel di Sakhir e sfodera una bella prestazione che lo porta a punti per la terza gara consecutiva. L’avreste mai detto dopo l’orribile inizio di stagione di Haas? Il processo di crescita è in corso: deve sfruttare bene questa stagione per trovare la continuità che manca al suo compagno di squadra e affermarsi. Vedremo
NOTE DI MERITO
Il già citato Jack Doohan (6.5), che già in Giappone (a parte il ridicolo quanto pericolosissimo incidente che l’ha visto protagonista) non si era fatto disprezzare, approfitta della ritrovata competitività della vettura sfiorando il Q3 e facendo una gara per lui inedita, con lotte continue a centro gruppo che l’hanno visto protagonista, talvolta anche in positivo. La sua posizione finale risente di una penalità per track limits. Una iniezione di fiducia che non è ancora sufficiente per proteggere il suo sedile ma che quantomeno pone dubbi. Il suo problema, paradossalmente, è che con una vettura più competitiva il team aumenterà le aspettative ancora di più. Staremo a vedere
Sainz (7), dopo il disastroso inizio di stagione esce da Sakhir alzando finalmente la testa. La qualifica è eccellente: Q3, ottavo posto in griglia e soprattutto una bella zampata nei confronti di Albon che nei primi tre GP l’aveva surclassato. Anche in gara si da molto da fare, con bei duelli (uno piuttosto piccante con Hamilton) che lo vedono protagonista e comunque sempre davanti, e non di poco, ad Albon. Forse si da anche troppo da fare perché viene coinvolto in un paio di toccate con altri piloti una delle quali gli rovina la fiancata e lo costringe al ritiro. Però è una bella iniezione di fiducia per il prosieguo del campionato.
NOTE DI DEMERITO
Con tanti meriti espressi in pista è facile immaginare che i demeriti escano di conseguenza.
Disastrosa la AM con Alonso (6–) frustratissimo e Stroll (3) che torna ad essere un turista in pista.
Hadjar (5.5) fa una buona qualifica ma paga dazio in gara ove perde quasi tutti i duelli in cui è stato coinvolto (e per sua sfortuna spesso inquadrati).
Lawson (4) si prende le piste da Hadjar e gioca all’autoscontro un po’ con tutti: brutto segnale.
Albon (5) fa il passo del gambero.
Bortoleto (5) ha una vettura che può poco ma al momento non ha ancora fatto vedere un guizzo, una sessione, o qualunque altro elemento che ci possa far capire di che pasta è fatto. Il punto è che con la stessa vettura Hulk si sta dannando per portare a casa risultati mentre lui pare invece assai anonimo. Ma c’è ancora tempo e spero vivamente che ci faccia vedere qualcosa in più.
NOTE DI che cos’hanno combinato con i dati?
Hulk (7) gira bene in Q1 e si ritrova in Q2, gira da par suo e porta a casa anche una posizione in griglia (e farà poi un’ottima gara vanificata dalla squalifica) decente sennonché gli cancellano tutti i tempi perché il tempo del Q1 era viziato da un track limit. Anche in gara per molti giri la tabella dei tempi e dei distacchi era assai confusa o addirittura ammutolita al punto che la regia ha dovuto ricorrere ad un altro riquadro grafico per notificare i distacchi in tempo reale. Problemi ai trasponder (Russell, Ocon e mi pare anche Hadjar ogni tanto sparivano dalla classifica)? Problemi al sistema? In un mondo cui non mancano certo i fondi per gestire backup e high-availability dei sistemi la cosa mi sorprende non poco.
Ci vediamo a Gedda!
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