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F1 2024 – GRAN PREMIO DI CINA

Dopo cinque anni si torna a Shanghai per il GP di Cina che mancava in calendario dal 2019 prima dell’avvento della pandemia covid-19.

E’ una bell’avvenimento questo del ritorno su uno dei ”tilkodromi” meglio riusciti di sempre, una pista che ha sempre offerto delle gare spettacolari e sfide tecniche non banali.

Molti degli attuali piloti hanno gia’ corso in Cina ma in realta’ per tutti sara’ come affrontare un nuovo circuito dato che le attuali monoposto non hanno molto a che fare con quelle del 2019 con un possibile rimescolamento dei valori in campo.

immagine da formulacritica.it

Ad aggiungere ancora piu’ incertezza e imprevedibilita’ il fatto che ci sara’ la prima prova sprint dell’anno con conseguente rivoluzione del format di gara del weekend. In molti piloti, Verstappen in primis da sempre avverso alla ‘garetta’ del sabato, hanno storto il naso poiche’ non ci sara’ il tempo necessario nelle libere per ottimizzare il setup delle monoposto e si correra’ un po’ al ”buio”.

Aiutera’ di certo il fatto che tra sprint e gara non ci sara’ piu’ il parco chiuso, con possibilita’ di modificare il setup tra i due eventi. Ovviamente e’ tutto di guadagnato per lo spettacolo e l’esito imprevedibile (o almeno meno scontato) del weekend di gara.

Oltre a questo si paventa anche la possibilita’ di pioggia nell’arco del weekend che non aiutera’ certo a trovare i giusti riferimenti di setup. Inutile dire che la pista, in pratica inutilizzata per cinque anni, avra’ una grossa evoluzione da venerdi’ a domenica e i team e piloti saranno chiamati ad un continuo adattamento alle condizioni in cui si troveranno a girare in pista. Un grande bonus per lo spettacolo e chi guarda da casa e una inutile serie di ostacoli per gli addetti al settore, un qualcosa che avvicina il circus ad un vero e proprio baraccone piuttosto che ad una competizione sportiva ma questo passa il convento ormai da tempo.

I valori in campo potrebbero mutare ma di sicuro non essere stravolti per cui Red Bull sempre favorita per la vittoria con Ferrari e Mclaren/Mercedes ad inseguire. Quanto da vicino sara’ la pista a dirlo ma i team hanno gia’ iniziato a rimpallarsi il ruolo di favorita, con Red Bull che vede Ferrari al top e Sainz che vede questo Gp piu’ simile a Suzuka che non a Melbourne.

immagine da rossomotori.it

Di sicuro chi deve cercare di approfittare della situazione e’ Leclerc, messo piuttosto in ombra dal team mate e che deve ritrovare il tocco magico in qualifica. Come lui anche il suo futuro compagno di squadra Hamilton che da inizio anno e’ stato regolarmente battuto da Russell. Per entrambi una bella occasione per tornare il pilota di riferimento del proprio team.

Per contro Perez e Sainz sono piu’ preoccupati di cio’che accade fuori della pista essendo al centro di un mercato piloti che si e’ improvvisamente calmato da quando Alonso ha annunciato il rinnovo con Aston Martin. Per loro rimane in piedi l’ipotesi Red Bull o Audi mentre in Mercedes prende sempre piu’ corpo l’ipotesi Antonelli nel 2025. Tutte illazioni ma qualcosa si dovra’ definire e, nel caso di Sainz, anche piuttosto in fretta.

Dal punto di vista tecnico Ferrari ancora senza novita’ tecniche di rilievo attese per Imola cosi’ come gran parte dei team ad eccezione di Alpine che fara’ debuttare un nuovo fondo che possa aiutarla a rendere meno tragicomica la situazione in cui versano.

Pirelli portera’ le mescole C2, C3 e C4 con grossi punti interrogativi in merito alla durata con un minor numero di set a disposizione, da 13 a 12. Insomma un’altra variabile che si somma a quelle gia’ descritte.

I team si avvicinano al ritorno sui circuiti europei dove saranno introdotti il grosso degli aggiornamenti tecnici che potrebbero cambiare la fisionomia del mondiale. Per il momento la sfida principale e’ quella di arrivare al weekend di gara piu’ preparati possibile in modo da avere piu’ tempo per il setup ”fine” delle monoposto e questo varra’ ancora di piu’ a Shanghai dove di tempo per provare ce ne sara’ ben poco. Ferrari ha dimostrato in passato di essere capace di arrivare preparata all’appuntamento in pista, fa ben sperare in ottica gara ma potrebbe non essere sufficiente per risolvere la variabile Verstappen, vero ago della bilancia di questo inizio di mondiale.

Sara’ un Gp divertente? Speriamo innazitutto che non sia in versione wrestling e quanto meno i tifosi locali saranno contenti, avranno l’opportunita’ per la prima volta dall’introduzione del Gp di Cina nel 2004 di vedere un loro connazionale battersi in pista. Ci e’ voluto piu’ tempo del previsto ma alla fine ce l’hanno fatta.

*immagine in evidenza da motorimagazine.it

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL GIAPPONE

Smaltita la sbornia da doppietta inaspettata? Oppure sbornia non e’ mai stata consapevoli che non si e’ trattato di una vera svolta ma di una vittoria figlia di una serie di episodi?

Comunque la pensiate arriva proprio al momento giusto una bella prova del nove, una pista che separa il grano dal loglio sportivamente parlando, il gran premio del Giappone sull’iconica (questa si) pista di Suzuka.

Eravamo abituati a vederlo molto piu’ tardi, a Settembre oppure Ottobre ma devo dire che il fatto che arrivi cosi’ presto e’ una bella notizia. In primis perche’ arrriva finalmente un circuito ‘vero’ dopo una serie di tracciati non proprio da ricordare e poi perche’ Suzuka e’ sempre una bella sfida, al limite, per piloti e team.

immagine da gpblog.com

Arriviamo da una roboante doppietta Ferrari in terra australe, davvero inaspettata e che, forse, sta facendo illudere in tanti, soprattutto quelli che seguono il circus via instagram. Intanto possiamo dire che con Verstappen in pista molto difficilmente si sarebbe arrivati ad un uno-due e che anche la vittoria di Sainz sarebbe stata una faccenda molto piu’ complicata.

Dobbiamo pero’ anche constatare che la Ferrari vista all’Albert Park e’ probabilmente la versione migliore da due anni a questa parte, dai tempi della ‘panciona’ del 2022 e questo vorra’ pur dire qualcosa. Veloce, affidabile e con una gestione del degrado gomma di primo livello, tutti aspetti che saranno messi a dura prova sul tracciato giapponese, quello dove ‘se vai forte a Suzuka vai forte dappertutto’.

il layout di Suzuka dovrebbe essere congeniale alle caratteristiche della SF-24, che si esalta sui curvoni veloci ma ancora di piu’ dovrebbe adattarsi alla Red Bull che da due anni spadroneggia con il 33 olandese.

Realisticamente la SF-24 deve puntare a riconfermarsi la seconda forza del mondiale, magari a distanza ravvicinata dalla Red Bull che invece dovrebbe riprendere il comando delle operazioni momentaneamente sfuggitole a Melbourne. Difficile che si possa an dare incontro ad uno scenario diverso da quello prospettato anche a frontre di un meteo incerto soprattutto per quanto riguarda la gara di Domenica. Sainz e Leclerc dovranno cercare di inserirsi in prima fila e tenere dietro in gara almeno Perez, vero punto debole della Red Bull attuale.

immagine da motorsportweek.com

Da tenere d’occhio anche la McLaren che al pari delle altre dovrebbe andare bene sui curvoni veloci di Suzuka mentre chi dovrebbe soffrire ancora e’ la Mercedes, affetta ormai da un porpoising cronico che ne limita molto le potenzialita’.  Aston Martin da temere soprattutto in qualifica mentre dovrebbero pagare qualcosa in ottica gara.

La cenerentole del gruppo dovranno presumibilmente lottare per le briciole, ovvero gli ultimi 2/3 posti che assegnano punti. Forse Racing Bulls si lascia preferire ma la situazione e’ molto fluida nel gruppone degli ultimi, non considerando la Alpine invece che, a dispetto di una piccola cura dimagrante e qualche upgrade dovrebbe comunque confermarsi l’ultima del lotto.

Ferrari non vince in Giappone da 20 anni e non sembrano esserci i presupposti neanche quest’anno a meno di eventi particolari come quelli visti in Australia. Il meteo incerto e il fatto che sono attese temperature non alte associate alle gomme Pirelli piu’ dure della gamma potrebbero introdurre la variabile graining che la rossa di Maranello ha gia’ dimostrato di saper ben gestire. In ogni caso sara’ un gran premio da seguire anche solo per la bellezza della pista e la curiosita’ nel vedere quali saranno davvero le differenza tra le varie monoposto, il vero primo test di stagione. Red Bull incalzata dalla Ferrari? Non succedera’, ma se succede…

immagine da f1sport.it

*immagine in evidenza da sportface.it

Rocco Alessandro

SAINZ RIENTRA E DOMINA IN AUSTRALIA. VERSTAPPEN FRENATO.

C’era un tempo in cui svegliarsi all’alba per vedere il GP d’Australia significava iniziare bene la domenica.

Accadeva quando la Red Bull faceva solo lattine, e la Mercedes solo motori. Poi le cose sono un po’ cambiate, ma l’aria australiana ha sempre fatto bene alle monoposto rosse.

Dopo avere dominato tutte le sessioni di prove libere, nonchè Q1 e Q2, la Ferrari si ritrova con Sainz, al rientro dopo l’operazione di appendicite, secondo e Leclerc quinto, poi promosso quarto, e il solito Verstappen in pole.

Partenza senza grandi emozioni, ma già al secondo giro Sainz si scatena e passa davanti a Verstappen, che si lamenta della macchina instabile. E al quinto giro il colpo di scena: esattamente 2 anni dopo l’ultimo ritiro, proprio in Australia, l’olandese è costretto ad abbandonare la gara con un freno in fiamme.

Al giro 9 iniziano i pit-stop, con Hamilton che rientra seguito al giro dopo da Russell. Al giro 12 è il turno di Leclerc e Norris. Nel frattempo, Sainz continua a macinare giri veloci, e il vantaggio sull’inglese della McLaren, secondo, sale a diversi secondi. Quando Lando si ferma, al giro 16, si ritrova dietro sia al monegasco della Ferrari che al compagno di squadra.

Al giro 17 è il turno del leader, che, però, si ritrova dietro ad Alonso. Contemporaneamente, Hamilton si ritira, e viene attivata la Virtual Safety Car. Nando ne approfitta così per fare il suo pit-stop e Sainz ritorna primo.

La Ferrari si ritrova così con le macchine nelle prime due posizioni, seguite dalle due McLaren. L’altra Red Bull di Perez naviga in un’anonima settima posizione.

A Leclerc viene detto di non attaccare Sainz, che comunque si cautela a suon di giri veloci. Al giro 29 il suo vantaggio è di ben 6 secondi, mentre dietro di loro la McLaren chiede a Piastri di fare passare Norris, che ha gomme di 6 giri più fresche rispetto a Charles.

Il monegasco si ferma al giro 35 per la sua seconda sosta, e si ritrova di pochissimo davanti a Perez e Alonso in lotta fra loro. Ma gli bastano due curve per metterli a distanza di sicurezza. Le due McLaren ancora non si fermano,

La sosta per Piastri arriva al giro 40, dopo un lungo che gli ha fatto perdere diversi secondi, e dare l’addio al podio in casa sua. Al giro successivo si ferma anche Norris, che rientra con 4 secondi di svantaggio da Leclerc. 

Per Sainz l’ultima sosta arriva al giro 41. Il suo vantaggio sul compagno di squadra scende da 10 a 5 secondi. 

Gli ultimi giri vivono del tentativo di Norris di avvicinarsi a Leclerc. Che non riesce, e la gara si conclude con il botto di Russell all’ultimo giro, che congela le posizioni.

Sainz vince così un GP dominato fin dalle prove libere, davanti a Leclerc che può recriminare sull’errore di ieri in qualifica. Norris completa il podio, seguito da Piastri, Perez a più di un minuto, Alonso, Stroll, Tsunoda, Hulkenberg e Magnussen.

Prossima tappa a Suzuka, circuito che non mente sulle qualità della monoposto. La SF-24 in Australia era più forte della RB20. Vedremo se saprà confermarsi in Giappone. 

P.S. C’è quasi un anno per cambiare idea. 

P.S. 2 Per una squadra che gestisce con Excel la distinta base della monoposto è normale non riuscire a produrre in tempo un terzo telaio. Quello che non è normale è appiedare un pilota perchè il compagno ha distrutto la propria auto. Perchè poi a punti non ci arriva nemmeno lui.

P.S. 3 Se, come dice Hamilton, la W15 ha molto potenziale, lo stanno nascondendo molto bene. E buttarla a muro non serve a tirarlo fuori.

P.S. 4 Steiner fa le interviste e le sue ex macchine arrivano entrambe a punti come non succedeva quando c’era lui. Giusto dare la precedenza all’aspetto ingegneristico anzichè a Netflix.

P.S. 5 Vive la France

P.S. 6 Non facciamoci troppe illusioni guardando la classifica del mondiale

F1 2024 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Il circus si sposta ancora piu’ a est per la prima di tre tappe che toccheranno Australia, Giappone e Cina. E’ arrivato il momento del GP australiano sull’ormai ”storico” circuito dell’Albert Park.

Ci si arriva da due doppiette Red Bull, schiacciasassi in pista a dispetto delle clamorose lotte intestine che hanno agitato le ultime settimane.

A dire il vero negli ultimi giorni sembra essere tornato un po’ di sereno o quanto meno non sono deflagrati altri leaks o sparate a mezzo stampa dichiarazioni bellicose da parte dei diretti interessati. Certo il futuro e’ ancora parecchio incerto e tutto da definire nei termini delle posizioni occupate dagli uomini chiave del team ma se addirittura Jos Verstappen si augura che ”il team ritrovi un po’ di calma” forse la fase acuta della crisi e’ superata. Oppure si rifiata per i fuochi di artificio finali che potrebbero far implodere quel meccanismo perfetto che al momento e’ la Red Bull targata Verstappen.

immagine da english.aawsat.com

In ogni caso, in pista c’e’ poco da stare allegri per gli altri dato che l’olandese cerchera’ la terza affermazione consecutiva, cosa tutt’altro che remota dato il fatto che Max non e’ mai stato seriamente impensierito da nessuno fino ad ora ed e’ sempre sembrato in totale controllo della situazione. Molto piu’ attaccabile invece Perez che comunque e’ riuscito ad assicurare al team due doppiette nelle prime due gare. Sui curvoni veloci dell’Albert Park il pronostico e’ tutto dalla loro parte.

Ferrari invece dovra’ cercare quella velocita’ che si e’ vista nella parte finale della gara saudita, con Leclerc al pari delle Red Bull. Il layout della pista dovrebbe favorirli, cosi’ come le gomme portate da Pirelli, le piu’ morbide a disposizione. La SF-24 sembra buona ma non ancora abbastanza da rappresentare una seria minaccia per gli austriaci, a meno che Leclerc non si inventi magie in qualifica e possa sfruttare situazioni impreviste in gara. Da risolvere in primis la difficolta’ di mandare in temperatura le gomme e utilizzarle nella finestra corretta di funzionamento, specie a serbatoio pieno, in pratica il contrario del problema dello scorso anno.

Dovrebbe essere della partita anche Sainz, ormai ristabilito dall’appendicectomia subita in Arabia Saudita. Ci piacerebbe rivedere il giovane Bearman anche perche’ e’ probabile che quella a Jeddah potrebbe essere la prima e ultima gara in Ferrari della sua carriera…

Mercedes arriva a fari spenti e deve far fronte ai problemi che le prime due gare hanno evidenziato sulla W15, soprattutto nei curvoni veloci di cui il tracciato australiano abbonda. Non sara’ un weekend facile per gli uomini di Brackley, alle prese anche con un Hamilton apparso parecchio sotto tono nelle prime di gare e regolarmente battuto dal suo compagno di team. L’appuntamento australiano non sembra proprio quello piu’ indicato per i sogni di gloria ma potrebbe servire molto nel cercare di capire come migliorare le carenze della W15 che, a detta degli esperti del settore, nelle simulazioni assicurava un livello di performance di almeno un secondo piu’ veloce.

immagine da fuoripista.net

A Brackely si consoleranno con altri due tecnici cresciuti in Ferrari che andranno a ingrossare l’organico della stella a tre punte. Un nome poi e’ piuttosto pesante, Simone Resta, uno che ha lavorato davvero bene in Ferrari per poi vivere una sorta di esilio in Haas con scarsa considerazione da parte dei vertici di Maranello. Lo scambio di tecnici tra top team e’ una prassi, non e’ il caso di preoccuparsi troppo quanto invece considerare l’ambiente in cui i tecnici possano esprimersi al meglio. Ecco questo, pensando al recente passato della Ferrari, dovrebbe preoccupare un po’ di piu’.

La McLaren sara’ invece tutta da scoprire, considerando che le curve veloci dell’Albert Park potrebbero valorizzarla. La MCL38 pero’ sembra una creatura alquanto difficile da sfruttare al meglio, in quanto necessita di un setup ottimale non facile da trovare.

In quanto agli altri team difficile capire chi potra’ esaltarsi o meno. La Aston Martin, considerando quanto visto a Jeddah, potrebbe far fatica soprattutto in gara a meno di un insperato aiuto da parte delle mescole Pirelli piu’ morbide. Alpha Tauri si gioca la carta Ricciardo, idolo di casa, che arriva gia’ avvertito da Marko in merito ai suoi scarsi risultati delle prime due gare.

immagine da motorsportweek.com

Alfa Romeo deve risolvere i problemi sul giro secco in modo da potersi giocare la buona velocita’ dimostrata in gara. Anche la Williams e’ a caccia dei primi punti in stagione ma sara’ dura considerato quanto visto in questo inizio di stagione. Possiamo dire invece che non rappresentera’ una minaccia la Alpine, ormai rassegnata a vivere questa prima meta’ di stagione come test per migliorare e fare qualcosa di buono nella seconda parte. C’e’ chi la vede gia’ assente dal mondiale del prossimo anno, ipotesi non cosi’ campata in aria nel caso dovesse replicare i pessimi risultati fino ad Abu Dhabi.

Ah, alla fine anche Ben Sulayem e’ stato scagionato dall’accusa di aver interferito con l’omologazione del Gp di Las Vegas e di aver voluto ”aggiustare” il risultato del Gp dell’Arabia Saudita 2023. Tanto rumore per nulla? Restiamo in attesa del prossimo ”scandalo” che fara’ parlare molto piu’ di quello che accade in pista.

*immagine in evidenza da autoracing1.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’ARABIA SAUDITA

Da un deserto all’altro che in pratica non si nota la differenza, sara’ cosi’ anche l’esito della seconda prova del mondiale in Arabia Saudita?

Se c’erano dei dubbi sul fatto che la Red Bull potesse ricominciare da dove aveva lasciato nel 2023, il Gp del Bahrein ha immediatamente smentito ogni ipotesi di appannamento dei tori austriaci, nonostante il caos dirigenziale che stanno vivendo.

Ecco, da questo punto di vista e considerati gli ultimi sviluppi che vedrebbero entrare in scena prepotentemente la famiglia Verstappen, forse qualche motivo di distrazione o nervosismo potrebbe intaccare l’inattaccabilita’ del binomio Red Bull-Max Verstappen ma e’ piu’ una speranza che coltivano i suoi rivali che un qualcosa di tangibile.

immagine da funoanalisitecnica.com

Certo e’ che la lotta di potere intestina tra la proprieta’ thailandese (pro Horner) e quella austriaca (spalleggiata dai Verstappen e Marko) si sta rivelando intricatissima e che ormai getta lunghe ombre sul futuro del team, in primis sulla permanenza di Max Verstappen.

Le ipotesi sul campo sono tante, non ultima il fatto che l’entourage olandese non sia convintissimo della competitivita’ della Pu made in Red Bull che esordira’ a partire dal 2026 e quindi stia preparando in anticipo l’approdo su altri lidi piu’ appetibili in termini di possibilita’ di vittoria. Siamo ancora nel campo della fanta-F1 ma si sta delineando uno scenario da mezzogiorno di fuoco: o Horner o Verstappen. E Wolff sta gia’ sondando il campo…

In tutto cio’ ci si mette anche Ben Sulayem, indagato per aver tentato di interferire nel Gp di Arabia 2023 in merito alla penalita’ data ad Alonso e, pare, di aver fatto pressioni per non omologare il Gp di Las Vegas. Anche in questo caso e’ tutto da dimostrare e definire nel concreto ma non sorprende che il tutto salti fuori proprio quando il team piu’ vincente del circus e’ alle prese con grossi problemi di gestione delle sue figure chiave. Tra l’altro Ben Sulayem si e’ preso anche un bel rifiuto da parte di Max Verstappen alla richiesta di un sostegno nei confronti di Horner, tira davvero una brutta aria nelle stanze del potere.

Parlando di ”sport”, Ferrari arriva a Jeddah con stati d’animo contrastanti: da una parte la conferma che la monoposto e’ valida anche se non a livello della RB20 e dall’altro la conferma di tutta una serie di problemi che ne compromettono le ambizioni di lotta con Red Bull. L’ultimo problema e’ quello ai freni che hanno condizionato la gara dei rossi e che sembra non aver ancora trovato una causa ben precisa. Inutile dire che la Scuderia deve essere perfetta nell’arco di tutto il weekend per avere qualche possibilita’ di lottare ad armi quasi pari con Red Bull e al momento sembra uno scenario non ancora percorribile.

immmagine da racingnews365.com

Anche Mercedes arriva con sensazioni simili, con una monoposto che sembra valida ma azzoppata da inconvenienti tecnici alla PU nella prima uscita stagionale. Jeddah e’ un circuito dove serve molta efficienza aerodinamica e una PU che spinge forte, sara’ un bel banco di prova per loro.

McLaren e’ partita meglio rispetto al 2023, e non ci voleva tanto, aspettando con impazienza delle conferme che i curvoni veloci della Corniche potrebbe darle. Nel novero delle deluse invece fa gia’ parte Aston Martin, lontana parente di quella brillante di inizio 2023. Appuntamento alla seconda parte di stagione per maggiori soddisfazioni, anche se non e’ che sia scontato seguire il percorso che ha fatto la McLaren l’anno scorso.

Tra le cenerentole del gruppo invece c’e’ la Sauber che punta a replicare e migliorare la discreta forma fatta vedere in Bahrein, mentre in Racing Bulls ci sono gia’ state le prime avvisaglie di nervosismo tra i due piloti. Meno male che Tsunoda aveva dichiarato di essere cresciuto diventando piu’ calmo e maturo.

immagine da motorinolimits.com

Williams rimandata a causa dei tanti problemi avuti in Bahrein cerca riscatto in Arabia Saudita mentre e’ gia’ notte fonda, fondissima per Alpine che ha visto le dimissioni del DT Harman e del capo aerodinamica De Beer dopo il disastroso inizio di stagione. Ora saranno in tre ad avere le redini dei reparti principali del team ma la risalita si prevede molto lunga e molto difficile. Un’opportunita’ inattesa per Andretti che della crisi dei francesi potrebbe approfittare per entrare finalmente nel circus.

Non resta che attendere cosa dira’ la pista, con i suoi curvoni veloci e il basso degrado, in teoria tutti elementi che dovrebbero giovare alla rossa di Maranello. Max candidato numero uno alla vittoria, ovviamente ma inutile dire che molti occhi e orecchie saranno puntati piu’ su quello che potra’ succedere fuori dalla pista.

*immagine in evidenza da leaders-mena.com

Rocco Alessandro