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F1 2024 – GRAN PREMIO DI SINGAPORE

Con il Gran Premio di Singapore finisce la mini tournee asiatica autunnale del circus, ultimo appuntamento che anticipa una pausa lunga un mese prima del gp successivo, una scelta alquanto bizzarra in termini di logistica e gestione dei weekend di gara.

Si riparte da un gp che negli ultimi anni ha spesso regalato soddisfazioni alla Ferrari e questa edizione sembra andare nella stessa direzione.

La rossa di Maranello avrebbe potuto ambire ad un audace triello di vittorie  ma una tattica di gara alquanto conservativa e una gestione della gara altrettanto prudente di Leclerc a Baku hanno fatto si che la vittoria gli sia sfuggita in maniera quasi incomprensibile, un po’ come ha fatto la McLaren piu’ di una volta nella prima meta’ di campionato.

immagine da racing-statistics.com

Baku ha confermato la competitivita’ della rossa sui circuiti cittadini ma sara’ ricordata anche come l’ennesima occasione persa nel cercare la rincorsa al primo posto nel mondiale costruttori in seguito al botto di Sainz nel finale di gara, un incidente che potrebbe risultare decisivo.

Imperativo numero uno per la Scuderia e’ cercare di sfruttare appieno il tracciato favorevole di Marina Bay che dovrebbe vederla favorita per la vittoria al pari di una McLaren diventata ormai arma totale su ogni circuito e lanciatissima verso il titolo costruttori.

Proprio la squadra di Woking ha saputo arpionare una vittoria ormai insperata a Baku solo grazie ad una condotta di gara audace del suo ”secondo” pilota che pare pero’ avere ormai i galloni di prima guida in seno al suo team.

Singapore potrebbe essere un’altra occasione per bastonare di nuovo una Red Bull che sembra davvero alla deriva e per Norris forse una delle ultime occasioni per cercare realmente di riaprire il titolo piloti. Baku per lui e’ stata un’altra occasione mancata e si puo’ dire che in questa fase del campionato sia lui il piu’ grosso alleato di Verstappen nella corsa al titolo.

Red Bull ha salvato il salvabile in Azerbaigian, arrivando perfino a sfiorare il podio con Perez prima dello sciagurato botto con Sainz. Proprio il messicano potrebbe riscattare una stagione fin qui’ opaca su un tracciato che lo ha spesso visto protagonista, RB20 permettendo.

immagine in evidenza da planetf1.com

Chi invece si e’ un po’ ”perezizzato” e’ proprio l’olandese, incapace di trovare il bandolo di una matassa che si sta disfacendo tra le mani. Solo qualche episodio fortunato e un Norris in versione Santa Claus hanno fatto si che conservi incredibilmente ancora 59 punti sull’inglese.A bocce ferme Singapore potrebbe anche essere peggiore di Baku per la Red Bull ma aspettiamo il responso della pista.

Altra variabile impazzita resta la Mercedes, molto altalenante nelle prestazioni e poco ”sul pezzo” nelle ultime gare. Le frecce d’argento fanno molta fatica in qualifica e questo a Singapore potrebbe essere mortifero in termini di risultato finale. Per contro una eventuale competitivita’ potrebbe essere un altro grosso problema per i tori austriaci.

Singapore e’ un’altra di quelle piste che potrebbe aiutare chi lotta per i punti. Un incidente o una safety car sono molto probabili e regalare un buon piazzamento a chi ormai non ci sperava piu’, come Bearman a Baku. Fondamentale, ovviamente una buona qualifica e stare lontano dai guai, sperando che la’ davanti magari ci siano alzate di genio come quella vista nei giri finali del gp azero.

Come detto questo sara’ l’ultimo gp prima di una lunga pausa che arriva per la Red Bull come il gong salvifico per il pugile suonato ad un passo dal ko. Un modo per cercare di risolvere i problemi, tanti, che attanagliano la scuderia austriaca. Se il titolo costruttori sembra compromesso, quello piloti e’ ancora ampiamente nelle loro mani, a patto che la RB20 torni ad essere anche solo parente di quella che ha dominato la prima parte di campionato.

immagine da gpkingdom.it

Alcuni visionari vedono addirittura un Piastri o un Leclerc ancora in lotta per l’iride, forse dimenticando il talento di Verstappen oppure la straordinaria vena masochistica della Scuderia e del suo pilota di punta. Certo e’ che se Norris dovesse perdere il titolo per pochi punti a fine anno sara’ solo ed esclusiavamente per colpa sua e del suo team. 59 punti e 7 gare al termine, ovvero piu’ di 8 punti da recuperare a gara, non facile.

Ultima considerazione su un calendario di F1 e motoGP ormai starbordante, che fa il paio con la sovraesposizione mediatica che ormai quasi ogni sport professionistico sta raggiungendo.

Tralasciando gli ormai bulimici calendari del calcio che iniziano a scontentare anche gli stessi addetti ai lavori, mi chiedo quanto il saturare quasi ogni weekend dell’anno con una gara possa attrarre nuovi appassionati e sostenitori.

Personalmente, complice anche la sovraesposizione mediatica che social e piattaforme streaming operano, sono stanco di vedere monoposto e moto che girano in tondo in quasi ogni angolo del mondo, al punto da interrogarmi se non fosse meglio quando, qualche anno fa c’erano al massimo 16 gp e c’era un’attesa quasi spasmodica di ogni gara in calendario.

A mio parere tante gare moritificano l’eccezionalita’ e l’attesa di un evento che e’ sempre stato visto e vissuto come un qualcosa fuori dal comune ed esclusivo. Ora la sensazione che mi resta e’ quella di una serie di eventi banali, spettacolarizzati ad arte e in piu’ con la netta sensazione che il risultato finale sia manipolato. Puro intrattenimento.

Avranno di sicuro ragione loro, i padroni del vapore, a riempire sempre di piu’ il calendario e di conseguenza massimizzare i loro introiti. Per contro io, che non ho voce in capitolo, non mi diverto piu’ e neanche lo seguo piu’ di tanto.

Resta solo la viscerale attrazione per una macchina rossa e le sue avversarie, un aspetto piu’ instintivo che di reale interesse per un circus che ormai ha sempre piu clown e sempre meno motivi di reale interesse.

*immagine in evidenza da funoanalisitecnica.com

Rocco Alessandro

 

F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’AZERBAIGIAN

Il mondiale di F1 riparte dopo due settimane e arriva a Baku per il gp dell’Azerbaijan, primo appuntamento di un duetto di circuiti cittadini (Singapore nella settimana successiva) e piuttosto anomali come caratteristiche.

Si arriva a Baku con un mondiale costruttori ampiamente riaperto e uno piloti che, inaspettatamente, rischia di essere di nuovo in bilico. Molto dipendera’ proprio da questi due appuntamenti in cui la Red Bull e’ attesa ad una decisa inversione di tendenza.

Ormai e’ un fatto che, per tutta una serie di cause interne (Horner gate) ed esterne (direttive Fia piu’ o meno impattanti sulle performance del toro austriaco) la RB20 non e’ piu’ il riferimento della categoria e anzi, in base al circuito e alla forza degli avversari, puo’ diventare anche terza o quarta forza.

immagine da f1chronicle.com

Lo abbiamo visto a Monza dove Verstappen e’stato costretto a metterci una pezza per tutto il weekend non riuscendo a fare meglio di un sesto posto che sarebbe potuto benissimo essere un settimo.

La RB20 sembra essere diventata molto difficile da mettere a punto, tanto da scatenare il malumore di Verstappen, sempre piu’ nervoso negli ultimi weekend di gara. Per sua fortuna la Mclaren e Norris non sembrano avere un killer instinct sufficiente per affondare il colpo ma potrebbe essere solo questione di tempo.

Imperativo per loro e’ tornare quantomeno competitivi a Baku anche se non sembra essere proprio la pista piu’ adatta vista la sua caratteristica di essere un circuito stop&go.

Occasione ghiotta invece per Ferrari che predilige proprio questo genere di circuiti. Un altro vantaggio potrebbe essere rappresentato dal fatto che l’asfalto regolare di Baku consentirebbe di gestire meglio le altezze da terra e il porpoising che ancora affligge la rossa, eliminando quind un potenziale problema.

Sia Leclerc che Sainz avranno  buone carte da giocare a patto di fare una buona qualifica e potrebbero essere il vero ago della bilancia nella lotta ai due mondiali e un potenziale alleato della Red Bull.

immagine da newsauto.it

Proprio dalla rossa dovra’ guardarsi la McLaren che ha buttato via un’altra agevole vittoria a Monza a causa della lotta interna tra i loro piloti. Punti pesanti che potrebbero essere decisivi a fine anno se la Red Bull continuera’ ad essere cosi’ attaccabile.

A Woking si aspettano di essere sul pezzo anche a Baku e cercare di mettere ancora piu’ all’angolo gli anglo-austriaci ma forse farebbero meglio a mettere dei paletti piu’ rigidi in termini di lotta tra piloti.

Anche la Mercedes potrebbe unirsi alla lotta per la vittoria, un altro potenziale problema per la Red Bull. Usciti con le ossa rotte da Monza, si ritengono piuttosto convinti di poter essere della partita a Baku, sempre che la W15 non si riveli troppo complessa da mettere a punto.

Baku e’ una pista che potenzialmente puo’ offrire a tutti un’opportunita’ quindi anche i team minori nutrono fondate speranza di arrivare a punti. Tra questo sugli scudi ovviamente Aston Martin e Williams.

La qualifica ovviamente decidera’ molto dell’esito del gp e vedremo chi sapra’ prendersi piu’ rischi per cercare di partire davanti. Se la Ferrari dovesse dimostrarsi competitiva Leclerc sarebbe un ottimo candidato alla pole, anche se in passato il suo voler strafare gli ha gia’ fatto assaggiare dolorosamente i muretti di Baku.

Pista come detto stop&go, quindi dovrebbe prediligere quelle monoposto con un’ottima trazione e stabili in frenata oltre che con una gestione adeguata della PU, tutte caratteristiche che, in teoria, dovrebbero appartenere alla rossa. La mancanza di curvoni veloci invece dovrebbe penalizzare proprio la Red Bull, apparsa in difficolta’ anche in termini di velocita’ massime. Di sicuro Verstappen dovra’ fare gli straordinari per uscire da Baku con un buon risultato.

immagine da racing-statistics.com

Chiudiamo con l’annuncio dell’approdo di Newey in Aston Martin dal 2025. Alla fine  e’ andata come di poteva prevedere, ovvero il progettista inglese ha scelto di restare nella madrepatria guadagnando piu’ di quanto non abbia mai fatto fino a questo momento. Che poi questo renda la futura Aston Martin monoposto da titolo e’ tutto da dimostrare perche’ Newey ha fatto monoposto geniali cosi’ come autentici cancelli. La cosa che incuriosisce di piu’ sara’: in caso di monoposto da titolo, chi avra’ maggiori chance, Alonso o il figlio del proprietario Lance Stroll?

*immagine in evidenza da azernews.az

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO D’OLANDA

Finita la pausa estiva e’ nuovamente tempo di F1 che ricomincia il suo tour con il gran premio d’Olanda sul rinnovato circuito di Zandvoort.

Si arriva dal secondo successo stagionale di Hamilton, gentilmente ”donato” dal suo team mate Russell trovato sottopeso al termine del vittorioso gran premio del Belgio. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Hamilton con almeno due vittorie nel 2024. Merito certo di una Mercedes ritornata al top della performance ma anche di un pilota forse dato troppo presto per bollito.

Il trend delle ultime sette gare dovrebbe far preoccupare e non poco la Red Bull. Dal gp di Monaco a quello del Belgio Verstappen ha vinto ”solo” due volte di cui una in maniera piuttosto rocambolesca e praticamente regalata dalla McLaren in Canada dove quest’ultima era parsa nettamente superiore.

immagine da rossomotori.it

Se e’ pur vero che l’olandese ha ampiamente limitato i danni nei restanti gp e ha sfruttato il fieno in cascina accumulato nella primissima parte di stagione, cosa che gli consente di guidare la classifica con 78 punti su Norris e addirittura 100 su Leclerc, il trend delle ultime sette gare mostra come la Red Bull non sia piu’ il famigerato ”benchmark” tra le monoposto e solo gli errori degli altri team, vedi McLaren e Ferrari unito al talento dell’olandese, gli hanno consentito di arrivare alla sosta estiva con un vantaggio piu’ che rassicurante.

Cosa aspettarsi dalla ripresa delle ostilita’? Tutti sono piuttosto curiosi di verificare se la famosa rettifica al regolamento imposto dalla Fia sulla frenata asimmetrica, quindi un intervento diretto su presunti congegni illegali presenti sulle monoposto, possa affossare ancora di piu’ le prestazioni della Red Bull. Proprio il team austriaco e’ il maggiore indiziato di sviluppo e utilizzo di un meccanismo che consentiva appunto di variare la potenza frenante sull’assale posteriore, in pratica consentendo di utilizzare settaggi di sospensioni rigidi ottimali nelle curve veloci e con il  sistema, ora ufficialmente vietato,  che invece aiutasse la monoposto ad essere agile nei tratti lenti.

Siamo sempre nel campo dei rumors e delle voci di paddock, ufficiamente niente e’ stato scoperto e sanzionato ma sembra di vivere una situazione simile al famigerato ‘motorone’ Ferrari della stagione 2019, quando la Fia scopri’ qualcosa di illegale o comunque ai limiti del regolamento e interveni’ per porre rimedio.

Curiosita’ nel capire anche se qualche altra monoposto avra’ un effetto negativo sulle sue prestazioni dato che la Red Bull non sembra essere l’unico team coinvolto.

Fatto sta che per Verstappen si prospettano gp molto piu’ combattuti che in passato, cosa che ha gia’ fatto emergere aspetti del ”vecchio” Verstappen, come l’estrema rudezza nei sorpassi o il nervosismo in gara. Neanche a dirlo se prima dei recenti sviluppi Perez era sulla linea di galleggiamento ora e’ definitivamento sprofondato, buon per lui che abbia gia’ firmato il prolungamento del contratto…

immagine da funoanalisitecnica.com

Per quanto riguarda i rivali, detto della Mercedes che arriva in Olanda forte dei tre successi negli ultimi quattro gp, la McLaren e’ attesa ad una prova di efficienza sull’anomalo circuito olandese, caratterizzato dalle curve sopraelevate 3 e 14. Ben piu’ importante in ogni caso sara’ sfruttare una eventuale, minima, superiorita’ in pista per arrivare al successo, forse il fattore piu’ limitante in assoluto per la squadra di Woking quest’anno. Chiamato ad un cambio di passo anche Norris, piu’ volte troppo falloso nei confronti di Verstappen negli momenti topici.

Ferrari arriva avvolta come al solito in un alone di incertezza. Troppi gli alti e bassi in questa stagione per aspettarsi qualcosa di sicuramente positivo a Zandvoort, comsiderando anche la pista olandese non e’ mai stata amica da quando e’ rientrata in calendario. A Maranello si dicono certi di aver capito come stabilizzare il retrotreno agendo sui flussi verso il diffusore, vedremo se avranno ragione.

Nella parte bassa della classifica occhi puntati sulla Williams che portera’ un corposo pacchetto di aggiornamento con l’obbiettivo di lottare costantemente e senza troppa pena per i piazzamenti a punti. Anche Haas e Alpine arrivano con ottimismo considerando le buone performance delle ultime gare.

Ci si aspetta una gara con una lotta serrata soprattutto in qualifica che storicamente ha visto scarti minini tra le monoposto. Data la difficolta’ di sorpasso proprio la qualifica avra’ un peso cruciale sull’esito della gara. Il meteo sembra aggiungere una ulteriore variabile dato che e’ annunciata pioggia al sabato e asciutto alla domenica. In ogni caso bisognera’ avere sangue freddo e sfruttare il momento giusto per piazzare il giro veloce in qualifica.

Chiudiamo con una considerazione su una ”polemica” innescata da Kyle Larson, campione Nascar nel 2021, e dai media USA. Il pilota statunitense si dice convinto di essere piu’ completo dell’olandese, in particolare dice che avrebbe molta piu’ difficolta’ Verstappen ad andare forte con le vetture Nascar che lui su quelle di F1. E un suo collega statunitense cita anche una presunta ”arroganza” dei media non USA sulla superiorita’ dei piloti F1 rispetto a quelli che corrone nel motorport a quattro ruote USA.

immagine da planetf1.com

Premesso il fatto che e’ impossibile giudicare nel merito dato che non c’e’ mai stata la possibilita’ seppur remota di un confronto oggettivo, sorprende la facilita’ e, questa si’, arroganza da parte di Larson di dichiararsi superiore all’olandese. Una dichiarazione inutile e patetica considerando che, in primis da parte di chi l’ha detta, c’e’ la consapevolezza di non poter essere smentito mancando un vero confronto tra i due. I napoletani direbbero che Larson sta ‘facendo ammuina‘ ovvero agitarsi a vuoto, in questo caso per avere attenzione e/o soddisfare una certa frustrazione in merito al fatto di non essere sufficientemente considerato rispetto ai colleghi europei. Una cosa e’ certa, come al solito gli statunitensi non brillano per educazione e modestia e questo ne e’ un altro esempio, che fa il paio con il fatto che la squadra campione NBA si autoproclami ‘campione del mondo’. Magari e’ vero ma come ha avuto modo di dire il campione olimpico dei 100m, lo statunitense Lyles, ‘world champions of what?!’

*immagine in evidenza da geobrugg.com

Rocco Alessandro

 

 

F1 2024 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

Esaurito il temibile trittico di gare Spagna-Austria-Gran Bretagna si arriva al canonico appuntamento estivo dell’Hungaroring, ormai pista che si puo’ definire un vero classico del calendario F1.

Pista che evoca belle gare, grandi duelli e un caldo infernale, quindi le premesse per un bello spettacolo ci sono tutte. Quest’anno ancora di piu’ considerando il livellamento di prestazioni che i tre/quattro top team hanno dimostrato nell’ultimo mese.

Quattro diversi vincitori nelle ultime 5 gare, una Red Bull non piu’ dominante e salvata dal talento del suo pilota di punta, l’avanzare inpetuoso di McLaren e ancor piu’ Mercedes, quest’ultima davvero sorprendente, questo e’ il quadro definito alla vigilia del Gp ungherese.

immagine da newsauto.it

in tutto cio’ chi ha fatto un bel salto indietro e’, manco a dirlo e’ la Ferrari e soprattutto quello che dovrebbe essere il suo pilota di riferimento, Leclerc. Una crisi involutiva data paradossalmente da qualche aggiornamento sulla monoposto che ha innescato effetti non previsti nelle prestazioni in pista, in primis un fastidioso porpoising nelle curve veloci che limitano fortemente la competitivita’ della rossa.

In tutto cio’ il buon Leclerc si e’ afflosciato come un souffle’ riuscito male, basta dire che nelle ultime cinque gare ha messo insieme la miseria di 12 punti. Dodici. Meglio di lui Hulkenberg sulla Haas. Ripeto: Hulkenberg su una Haas. E’ risaputo che il ragazzo e’ un tantino emotivo e non e’ uno di quelli che si accontenta dei piazzamenti, soprattutto quando la macchina e’ lenta e ha una certa tendenza all’overdriving, ma questi risultati sono una spia importante di una crescente e inarrestabile frustrazione di chi, forse, comincia a rendersi conto di aver puntato sul cavall(in)o sbagliato.

immagine da oasport.it

Aggiungiamo al tutto l’incertezza nel determinare la struttura tecnica della Ges che verra’ e il quadro e’ davvero a tinte fosche, deprimenti. Cardile andra’ via, lusingato da Aston Martin e il tanto corteggiato Newey sembra che sia piu’ orientato verso McLaren e Aston Martin. Come dire, cornuti e mazziati…

Questo a tutto vantaggio di team come McLaren e Mercedes che ormai sembrano avere la Red Bull nel mirino. Solo quella di Verstappen perche’ ormai quella di Perez e’ dispersa come il suo pilota che sta rischiando moltissimo di essere appiedato a fine stagione, dato il rendimento imbarazzante e l’ancora piu’ mortificante confronto con il compagno di squadra.

Anche a Woking e Brackley pero’ non sono tutte rose e fiori. Da una parte McLaren che non ha ancora sviluppato quel killer instinct che la puo’ rendere una vincitrice seriale. In questo molto lo fanno i piloti, a mio parere neanche vicini alla ”carogna” sportiva e caratteriale di Verstappen.

Mercedes invece si gode un prepotente ritorno alla vittoria, due gare di fila vinte, ma che ancora subiscono in un certo senso la presenza ingombrante del loro epta campione del mondo ormai promesso sposo Ferrari.

Chi invece sta lavorando male in pista e benissimo in prospettiva futura e’ la Aston Martin che sta mettendo in piedi una struttura tecnica da vincitrice seriale. In tanti danno Newey praticamente gia’ accasato e se cosi’ fosse sarebbe davvero un problema per gli altri.

In questo marasma, l’unico che mantiene la rotta dritta, imperturbabile e, all’occorenza, dando qualche sportellata ”old style” e’ Verstappen. Il pilota olandese e’ riuscito , seppur sudando parecchio, ad aumentare il distacco in classifica pilota pur non avendo nell’ultimo mese la vettura piu’ veloce del lotto. Quando si poteva vincere ha vinto, quando c’era da accontentarsi lo ha fatto, quando ha dovuto marcare il territorio alla vechhia maniera ha risposto presente. Un pilota ormai maturo e pienamente consapevole di cosa bisogna fare per vincere. Chapeau.

immagine da funoanalisitecnica.com

Riguardo agli altri, vedremo se la Haas confermera’ quanto di buon fatto vedere negli ultimi Gp e chi tra Williams e Racing Bull si giochera’ i piazzamenti a punti.

Chiudiamo con le dolenti note Ferrari. La storia si ripete, aggiornamenti che non funzionano e fanno perdere la rotta, piloti frustrati, struttura tecnica incerta e ancora di piu’ guardando al futuro. Il paziente continua ad avere la stessa cronica malattia, invalidante sul lungo periodo. Tra Ungheria e Spa correranno con due pacchetti aerodiamici diversi, per la gioia dei piloti, nell’incertezza totale. Dal 2025 arrivera’ l’ennesimo presunto Messia, Hamilton ed e’ chiaro che sarebbe stato molto meglio Newey.

E i tifosi ferraristi continuano in processione al capezzale di un paziente cronicamente infermo, piu’ per abitudine che passione, in preda ad una stolida speranza.

*immagine in evidenza da driver61.com

Rocco Alessandro

 

F1 2024 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Dal trionfo di Monaco alla disfatta di Montreal, quale sara’ il prossimo capitolo della stagione ferrarista? Come spesso e’ successo l’umore attorno al mondo Ferrari vive di facili entusiasmi e repentini stati depressivi per cui il prossimo Gp in terra spagnola dovrebbe suggerire un certo realismo e un ottimismo piuttosto cauto.

Si va al Montmelo’ che come spesso si dice e’ la pista che decreta se una monoposto e’ davvero valida oppure no. Sara’ ancora una volta occasione per tutti i team per introdurre nuovi aggiornamenti e, cosa forse piu’ importante, capire se quelli introdotti di recenti sono validi o meno.

immagine da planetf1.com

Questo e’ il grosso interrogativo in casa Ferrari, che sembrava piuttosto convinta Monaco per poi tornare repentinamente sulle proprie convinzioni nel freddo weekend canadese. La pista catalana dovrebbe dire qualcosa di piu’ definitivo in merito alla bonta’ degli sviluppi introdotti e sulla direzione da seguire. Vasseur ha dichiarato che a Montreal ‘hanno imparato tanto’, frase spesso di circostanza che di per se vuol dire poco o nulla ma e’ l’unica cosa che si puo’ dire dopo un weekend assolutamente da dimenticare. Certo e’ che al Montmelo’ servira’ una gara solida e con tanti punti altrimenti il viale per un’altra stagione da mal di pancia sara’ ufficialmente imboccato.

Chi si aspetta risposte dalla gara spagnola saranno, per motivi diversi anche le altre tre scuderie top di questo 2024. Red Bull ha vinto in Canada ma con un po’ di fortuna e grazie esclusivamente a Verstappen ma e’ parsa in difficolta’ per tutto il weekend. Quale sara’ la vera Red Bull? Quella dominante delle prime gare o quella incerta dell’ultimo mese? Considerando l’uscita programmata di Newey e l’eco delle lotte interne non ancora sopite non e’ difficile immaginare che anche gli austriaci arrivino in Spagna con molte meno certezze rispetto al passato.

McLaren invece ha perso, forse, un’altra occasione a Montreal. Alla fine ha chiuso seconda e quinta ma le cose sembravano essersi messe bene fino a condurre ad una vittoria. Anche per loro quindi ci sara’ da capire quanto buona e’ la loro monoposto in Spagna, considerando che sembrano quelli piu’ vicini a pareggiare le prestazioni Red Bull. Una monoposto che sembra essere piu’ a suo agio su curve medio lente piuttosto che veloci ma difficile che non si giocheranno i posti per il podio.

immagine da the-race.com

Dulcis (si fa per dire) in fundo la Mercedes, sorprendente in Canada dove ha conquistato la pole e lottato per la vittoria che sembrava davvero a portata di mano. Gli ultimi sviluppi promettevano bene e la gara canadese e’ stata la conferma di cio’ seppur in condizioni meteo e di pista particolari. Ovviamente per loro, forse piu’ che per altri, diventa cruciale far bene a Barcellona per avere la fondata speranza di affrontare il proseguio della stagione giocandosi qualcosa di piu’ che qualche onorevole piazzamento. Intanto rumors sempre piu’ insistenti danno Kimi Antonelli come sostituto di Hamilton per il 2025. L’ottimismo trapelato dai test e le deroghe sulla giovane eta’ del pilota italiano sembrano andare proprio in quella direzione.

Questi i quattro team che con tutta probabilita’ si giocheranno i posti sul podio, per gli altri, a partire da Aston Martin sara’ caccia per le briciole che cadranno dalla tavola dei team piu’ competitivi.

Proprio Aston Martin fa parlare di se’ per i contatti avviati con Newey ma che sembrano portare ad un nulla di fatto a causa della richiesta esagerata di ingaggio fatta dall’ingegnere inglese. E poi, come spesso accade quando i risultati in pista latitano, ci sono le dichiarazioni adolescenziali di Alonso che prendono di mira Ferrari oppure che rivendicano i podi del 2023 fatti con un auto (a suo dire) che era la quinta del lotto partenti. Da uno della sua esperienza, carisma e intelligenza sportiva ci si aspetterebbe altro.

Come al solito Pirelli portera’ le mescole piu’ dure a disposizione, dato l’alto degrado che l’asfalto del Montmelo’ impone. Molta attenzione alle gomme poste sul lato sinistro e ai grandi trasferimenti di carico all’anteriore. Attese alte temperature ma anche possibilita’ di un po’ di pioggia domenica mattina.

Come tutti gli anni la gara spagnola decreta quasi sempre la monoposto che e’ il riferimento per la categoria. Non e’ un caso se negli anni del dominio Mercedes abbia vinto sempre una Mercedes e in questi attuali sempre una Red Bull. Quest’anno la situazione sembra piu’ fluida ma c’e da tenere da conto il fattore Max Verstappen.

immagine da ilpost.it

Ferrari e’ attesa, ancora un volta, ad un riscatto rispetto alla gara canadese. Chissa’ che non aiuti moralmente anche l’onda lunga del bis nella 24h di Le Mans, dove si e’ vista una squadra attenta, capace e sempre sul pezzo anche nelle avversita’.

*immagine da sport.es

Rocco Alessandro