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F1 2025 – GRAN PREMIO DI CINA

Andato male l’ultimo esame? Niente paura, c’è subito l’esame di riparazione. Certo poi il problema è se anche questo non dovesse andare bene ma meglio non pensarci per il momento.

Deve essere più o meno questo il mood con cui tanti team e in testa Ferrari si approcciano al weekend di gara cinese: un vero e proprio esame di riparazione. Troppo brutto quello australiano che con tutta probabilità non rende merito di tutto il lavoro fatto in inverno dalla Scuderia, al netto di una monoposto che comunque non è certo il punto di riferimento.

Certo questa volta se i piloti se ne usciranno dopo le prove libere che “hanno dovuto perdere volontariamente competitività” allora saranno guai ma intanto non dovrebbe piovere e c’è la possibilità di mettere in piedi un weekend pulito, lineare, si spera con qualche soddisfazione.

immagine da carx.it

Come detto per il GP inaugurale, il mondiale si vince evitando di prendere topiche clamorose. Ecco Ferrari è già a quota uno, considerando la sciagurata decisione di rimanere fuori con pioggia battente e vanificando un possibile 4/5/6 posto. C’è anche da ricordare come finì la stagione 2022 a fronte di un gp australe dominato da Leclerc, quindi calma e gesso.

Detto ciò c’è molta curiosità su cosa potrà dire il weekend in terra cinese in termini di valori in campo sull’asciutto. Favorita non quotata ovviamente McLaren che sembra davvero aver messo in pista un’arma totale. Vediamo se Piastri farà ancora un regalino al suo team mate oppure ci sarà lotta vera sempre scandita però dalle papaya rules.

immagine da 1000cuorimotori.it

Alle loro spalle cercano conferma Mercedes e Red Bull che hanno già ampiamente affilato le armi in termini di sospetti nei confronti del team di Woking, sia sul lato gestione gomme sia in quello delle ali flessibili. Per team che nel recente passato hanno ampiamente fatto ricorso a soluzioni diciamo piuttosto controverse è un bel contrappasso, o per essere più prosaici, hanno davvero una bella faccia di guano ma tant’è, altrimenti non si chiamerebbe circus.

In Cina anche tanti piloti cercano un’occasione di riscatto, dai rookie a quelli più navigati. Il povero Hadjar si è già preso del piagnone da Marko e non è un bel viatico per la sua carriera in F1, gli altri a parte Antonelli hanno fatto tutti piuttosto male, vediamo chi uscirà da Shanghai con un bel voto.

immagine da planetf1.com

Tra i più attempati come non citare Alonso e Hamilton. Il primo uccellato da Stroll (e ho detto tutto), il secondo che è rimasto sul prudente in un weekend in cui sia la macchina sia i box gli hanno fatto capire che, al confronto con gli ultimi anni Mercedes, questo 2025 potrebbe essere molto più complicato. Se anche i giornalai della tua terra natia ti trattano come il vecchio riccone alle prese con il gran tour emiliano-romagnolo, è evidente capire l’aria che tira. Tempo poche gare e se continua così anche quelli italici ci sguazzeranno come i maiali nel trogolo.

Chi invece sembra in gita premio è Verstappen, che sembra correre con una rinnovata leggerezza data dal fatto che la sua Red Bull non è certo lo stato dell’arte. Meno pressione, stesso talento, ottima gara inaugurale. Se la Red Bull si riprende saranno, al solito, volatili per diabetici per tutti.

In Cina asfalto nuovo e solita evoluzione della pista che potrebbe fare vittime illustri. Non fatemi dire sempre i papabili che tanto li sapete già. A questo si aggiunge anche una direttiva FIA sulle ali flessibili che promette di fare molte vittime, gli ingegneri avranno di che divertirsi.

Cosa augurarsi da questo secondo GP dell’anno? Potrebbe portare la classica buona e cattiva notizia. Quella buona è che la SF-25 non è quella ciofeca vista in Australia (piloti compresi), quella cattiva (per tutti) è che la McLaren potrebbe già aver ammazzato il campionato.

Mal comune mezzo gaudio? Boh, forse per Verstappen che si divertirà a lottare nel gruppone come ai bei tempi, per altri decisamente no, considerando come era finito il 2024. Poi certo c’è sempre Alonso che resiste aspettando finalmente di guidare la macchina di Newey, della serie: stai attento a quello che desideri perchè potresti ottenerlo. Questo diceva Wilde. Più terra terra padre Maronno (per chi non lo conoscesse dieci minuti di vergogna) che potrebbe chiosare con un “E se poi te ne penti?!”

 

immagine da youtube.com

Purtroppo devo aggiungere in calce anche una notizia spiacevole, la morte di Eddie Jordan, fondatore della omonima scuderia che nel 99 accarezzò il sogno mondiale con Heinz Harald Frentzen e fece debuttare un giovanissimo Michael Schumacher nel 91. Portato via da un brutto male, come ce ne fossero di belli, ha fatto la storia della F1 in quelli che molti ricorderanno ancora come gli anni ruggenti e ruspanti della F1. Altra era, altra gente, chissà se la passione è ancora quella.

*immagine in evidenza da mundodeportivo.com

Rocco Alessandro

 

F1 2024 – GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI

Dopo una inusuale pausa di quasi un mese torna il mondiale di F1 sulla pista di Austin per il gran premio degli Stati Uniti.

Un weekend questo molto saturo in termini di competizioni motoristiche che vedra’ in contemporanea scendere in pista F1, il motomondiale, la superbike e il mondiale rally. Non e’ forse un po’ troppo? Magari un minimo di coordinamento in merito tra i vari organi direttivi avrebbe giovato.

In ogni caso si torna in pista per il primo di sei appuntamenti che chiuderanno il mondiale F1, su una pista piuttosto selettiva e difficile da interpretare.

Il nuovo asfalto, le previsioni meteo che prevedono molto caldo saranno un bel rebus soprattutto per la gestione gomme nella gara lunga. Diciamo gara lunga perche’ ci sara’ anche la sprint questa volta, con tutto quello che comporta a partire dal limitato tempo a disposizione per le prove libere.

Lo stato dell’arte e’ quello di un mondiale piloti che ancora non si capisce se sia un discorso ancora aperto o chiuso. Cinquantadue i punti che separano Verstappen e Norris, con il primo in evidente affanno nelle ultime gare e il secondo che si trova a guidare la monoposto piu’ completa del lotto ma forse ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Diciamo che a parti invertite il mondiale sarebbe una faccenda molto aperta.

immagine da rsi.ch

In Red Bull non ci hanno capito granche’ nell’ultimo mese e mezzo di gare e la lunga pausa e’ stata positiva quanto meno per cercare di capire cosa non funziona e come porvi rimedio. Gli austriaci sembrano piuttosto convinti di aver risolto gran parte dei loro problemi e si presentano a d Austin convinti di potersela giocare. Al momento, la sensazione e’ che la loro piu’ grossa certezza sia solo Verstappen, il resto verra’ di conseguenza se la monoposto risultera’ davvero migliorata.

A Woking invece sperano fondamentalmente che una (o tutte e due) tra Ferrari e Mercedes possa infilarsi tra loro e la Red Bull. Difficile che la sosta abbia potuto far evaporare totalmente l’evidente vantaggio nei confronti degli austriaci ma per riaprire davvero il mondiale serve che Verstappen sia ricacciato indietro anche dagli altri competitor.

Competitor che arrivano con grosse speranze ma poche certezze in quanto Ferrari portera’ una nuova ala anteriore giudicata ‘estrema’ mentre il nuovo fondo dovrebbe esordire in Messico. In  generale la Scuderia sta facendo grossi sforzi nel cercare di colpare il gap gia’ in questa stagione con l’obbiettivo di travasare le modifiche valide anche sulla vettura del 2025. Vedremo cosa succedera’ ad Austin anche se Sainz ha gia’ spostato il target vittoria in Messico e Las Vegas.

immagine da quattromania.it

Per Mercedes vale un po’ lo stesso: novita’ per la W15 ma tutte da verificare in pista, per cui grandi aspettative che sperano non vengano frustrate dalla realta’ dei fatti.

Lo scarso tempo a disposizione per le prove libere sara’ un problema un po’ per tutti, ma forse meno per la McLaren che si presentera’ con una monoposto meno sperimentale e meno criptica rispetto ai suoi avversari.

In pratica tutti i team si presenteranno con novita’ sulle loro monoposto e per tutte ci sara’ il problema di trovare in fretta la quadra dato il poco tempo a disposizione. A meno che la gara sprint non venga utilizzata come un lunga sessione di test per trovare l’assetto giusto da utilizzare poi nella gara di domenica.

Questo di Austin potrebbe essere un vero spartiacque nella lotta al campionato, sia per quanto riguarda i tanti punti in palio sia dal punto di vista delle prestazioni. Il tracciato texano e’ uno di quelli dove tutti gli aspetti della monoposto vengono messe alla prova e andare bene sul COTA potrebbe rappresentare una garanzia di competitivita’ anche per gli ultimi appuntamenti del mondiale.

immagine da automagazine.pt

Per chiudere, salutiamo per sempre, almeno al volante di una F1, Daniel Ricciardo che sara’ sostituito da Lawson sulla Racing Bulls. L’australiano sembrava appartenere al cesto di quelli buoni, magari non fenomenali ma molto buoni, poi un paio di sliding doors, tipo l’aver rifiutato la Ferrari per accettare i soldi della Renault, hanno un po’ annacquato una ottima carriera. Si e’ garantito una agiatissima pensione anticipata e chissa’ se, potendo scegliere, non cambierebbe qualcosa di quanto fatto.

Un augurio anche a Lawson che avra’ l’ingrato compito, in pratica, di guadagnarsi il posto in Racing Bulls nel 2025 nelle restanti sei gare del mondiale. Cosa non facile quando chi decide se resti e’ il dott. Marko.

*immagine in evidenza da sportspromedia.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Dal trionfo di Monaco alla disfatta di Montreal, quale sara’ il prossimo capitolo della stagione ferrarista? Come spesso e’ successo l’umore attorno al mondo Ferrari vive di facili entusiasmi e repentini stati depressivi per cui il prossimo Gp in terra spagnola dovrebbe suggerire un certo realismo e un ottimismo piuttosto cauto.

Si va al Montmelo’ che come spesso si dice e’ la pista che decreta se una monoposto e’ davvero valida oppure no. Sara’ ancora una volta occasione per tutti i team per introdurre nuovi aggiornamenti e, cosa forse piu’ importante, capire se quelli introdotti di recenti sono validi o meno.

immagine da planetf1.com

Questo e’ il grosso interrogativo in casa Ferrari, che sembrava piuttosto convinta Monaco per poi tornare repentinamente sulle proprie convinzioni nel freddo weekend canadese. La pista catalana dovrebbe dire qualcosa di piu’ definitivo in merito alla bonta’ degli sviluppi introdotti e sulla direzione da seguire. Vasseur ha dichiarato che a Montreal ‘hanno imparato tanto’, frase spesso di circostanza che di per se vuol dire poco o nulla ma e’ l’unica cosa che si puo’ dire dopo un weekend assolutamente da dimenticare. Certo e’ che al Montmelo’ servira’ una gara solida e con tanti punti altrimenti il viale per un’altra stagione da mal di pancia sara’ ufficialmente imboccato.

Chi si aspetta risposte dalla gara spagnola saranno, per motivi diversi anche le altre tre scuderie top di questo 2024. Red Bull ha vinto in Canada ma con un po’ di fortuna e grazie esclusivamente a Verstappen ma e’ parsa in difficolta’ per tutto il weekend. Quale sara’ la vera Red Bull? Quella dominante delle prime gare o quella incerta dell’ultimo mese? Considerando l’uscita programmata di Newey e l’eco delle lotte interne non ancora sopite non e’ difficile immaginare che anche gli austriaci arrivino in Spagna con molte meno certezze rispetto al passato.

McLaren invece ha perso, forse, un’altra occasione a Montreal. Alla fine ha chiuso seconda e quinta ma le cose sembravano essersi messe bene fino a condurre ad una vittoria. Anche per loro quindi ci sara’ da capire quanto buona e’ la loro monoposto in Spagna, considerando che sembrano quelli piu’ vicini a pareggiare le prestazioni Red Bull. Una monoposto che sembra essere piu’ a suo agio su curve medio lente piuttosto che veloci ma difficile che non si giocheranno i posti per il podio.

immagine da the-race.com

Dulcis (si fa per dire) in fundo la Mercedes, sorprendente in Canada dove ha conquistato la pole e lottato per la vittoria che sembrava davvero a portata di mano. Gli ultimi sviluppi promettevano bene e la gara canadese e’ stata la conferma di cio’ seppur in condizioni meteo e di pista particolari. Ovviamente per loro, forse piu’ che per altri, diventa cruciale far bene a Barcellona per avere la fondata speranza di affrontare il proseguio della stagione giocandosi qualcosa di piu’ che qualche onorevole piazzamento. Intanto rumors sempre piu’ insistenti danno Kimi Antonelli come sostituto di Hamilton per il 2025. L’ottimismo trapelato dai test e le deroghe sulla giovane eta’ del pilota italiano sembrano andare proprio in quella direzione.

Questi i quattro team che con tutta probabilita’ si giocheranno i posti sul podio, per gli altri, a partire da Aston Martin sara’ caccia per le briciole che cadranno dalla tavola dei team piu’ competitivi.

Proprio Aston Martin fa parlare di se’ per i contatti avviati con Newey ma che sembrano portare ad un nulla di fatto a causa della richiesta esagerata di ingaggio fatta dall’ingegnere inglese. E poi, come spesso accade quando i risultati in pista latitano, ci sono le dichiarazioni adolescenziali di Alonso che prendono di mira Ferrari oppure che rivendicano i podi del 2023 fatti con un auto (a suo dire) che era la quinta del lotto partenti. Da uno della sua esperienza, carisma e intelligenza sportiva ci si aspetterebbe altro.

Come al solito Pirelli portera’ le mescole piu’ dure a disposizione, dato l’alto degrado che l’asfalto del Montmelo’ impone. Molta attenzione alle gomme poste sul lato sinistro e ai grandi trasferimenti di carico all’anteriore. Attese alte temperature ma anche possibilita’ di un po’ di pioggia domenica mattina.

Come tutti gli anni la gara spagnola decreta quasi sempre la monoposto che e’ il riferimento per la categoria. Non e’ un caso se negli anni del dominio Mercedes abbia vinto sempre una Mercedes e in questi attuali sempre una Red Bull. Quest’anno la situazione sembra piu’ fluida ma c’e da tenere da conto il fattore Max Verstappen.

immagine da ilpost.it

Ferrari e’ attesa, ancora un volta, ad un riscatto rispetto alla gara canadese. Chissa’ che non aiuti moralmente anche l’onda lunga del bis nella 24h di Le Mans, dove si e’ vista una squadra attenta, capace e sempre sul pezzo anche nelle avversita’.

*immagine da sport.es

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN VINCE L’INUTILE GP DI ABU DHABI

Una stagione a senso unico si chiude con un gran premio inutile su un circuito altrettanto inutile, almeno stando a quanto si è visto nelle 13 edizioni precedenti. Se si eccettua il 2021, il cui esito è stato definito artificialmente, ad Abu Dhabi non abbiamo mai visto gare entusiasmanti. Tutto troppo piatto, troppo perfetto, non ci possono essere sorprese.

E l’ultimo GP del 2023 non ha fatto eccezione. Verstappen in pole, Verstappen vince, e sono 19 gare per lui, 2 per Perez e una sola agli altri.

La partenza non riserva sorprese, con Verstappen solo leggermente infastidito da Leclerc, che poi si accoda in buon ordine seguito dalle due McLaren.

Dopo 12 giri, il ferrarista è ancora incollato all’olandese, con la McLaren di Norris a distanza di sicurezza.

Al giro 13 si ferma Alonso per un pit-stop anticipato (vi ricorda qualcosa?). Per lo spagnolo, l’obiettivo di oggi è guadagnare la quarta posizione in campionato. Al giro successivo si ferma anche Piastri, che esce proprio davanti a Nando. 

Al giro 15 si fermano anche Norris e Russell, quarto al momento. Lando è vittima di una sosta un po’ più lunga, e George gli passa davanti.

Verstappen si ferma al giro 17, con Leclerc che lo imita al giro successivo. Il monegasco si ritrova Russell attaccato agli scarichi.

In testa alla gara ora c’è Tsunoda, autore di un’ottima qualifica. Il suo box lo fa fermare al giro 23, molti giri dopo tutti gli altri, e il giapponese rientra in undicesima posizione.

Al giro 32 il distacco di Verstappen su Leclerc è aumentato fino a 7 secondi, a dimostrazione del fatto che con le gomme più dure la Red Bull è nettamente superiore non solo alla Ferrari, ma a tutti gli avversari.

Al giro 34, Norris apre la serie delle seconde soste. A ruota, nei giri successivi lo seguono Russell e Leclerc. Le posizioni non cambiano, anche se i tre si ritrovano molto vicini. 

Verstappen effettua la sua sosta molto tardi, al 43° giro. 

Le ultime tornate vivono solo grazie alla sfida fra Mercedes e Ferrari per il secondo posto nel mondiale costruttori. Decisiva è la lotta per la nona posizione fra Hamilton e Sainz, con l’inglese che passa davanti a 8 giri dalla fine, riportando la sua squadra al secondo posto. Ci pensa Perez a mettere in difficoltà gli anglo-tedeschi, superando Russell e prendendosi il terzo posto. Ma una discutibile penalità di 5 secondi per una collisione con Norris lo riporta quarto. Contento Toto, contenti tutti.

L’ultima gara della stagione finisce come altre 18, con Verstappen vincitore indisturbato, davanti ad un ottimo Leclerc e a Russell. Seguono Perez, Norris, Piastri, Alonso,  Tsunoda, Hamilton e Stroll.

Per il 2023 è tutto, appuntamento a febbraio 2024 sperando che l’off-season porti consiglio.

P.S. La stagione 2023 passerà alla storia come quella meno combattuta, ed è stato un peccato perchè ciò che ha mostrato Verstappen in certe occasioni è stato notevole, a livello delle imprese di altri grandissimi campioni. E non è corretto dire che la RB19 è un’astronave, la realtà, probabilmente, è che lui l’ha sfruttata bene a tal punto da risultare invincibile.

P.S. 2 Ieri Vasseur ha avuto l’ardire di affermare che dopo i primi test al simulatore con la SF-23, Leclerc era letteralmente scioccato. E allora tutti i proclami che arrivavano da Maranello prima dei test in Bahrain chi li metteva in giro? Gli ex fedelissimi di Binotto, che, stando a quanto ha dichiarato Elkann in settimana, non si era fatto amare molto? Ad ogni modo, visto l’inizio, la seconda parte della stagione ferrarista è stata molto migliore di quanto si potesse immaginare. Il secondo posto in campionato sarebbe stato più che meritato. E lo si sarebbe ottenuto facilmente, senza il tombino di Las Vegas e l’assurda penalità comminata a Sainz grazie all’opposizione di Toto.

P.S. 3 Se in Mercedes sapevano che la W13 era una carriola, perchè l’hanno riproposta anzichè dimenticarsela, come ora vogliono fare con la W14 che ne ha ereditato i concetti? Forse il defenestrato Elliot aveva tenuto nascosto a tutti i progetti della macchina per il 2023?

P.S. 4 Toto Wolff è un grande manager ma le sconfitte lo stanno facendo invecchiare male.

P.S. 5 Chi non è invecchiato male è Alonso, ritornato nelle posizioni alte del campionato, dopo 10 anni. La quinta posizione, per un pilota di 42 anni alla guida di una macchina non di prima fascia, è un risultato eccezionale.

P.S. 6 Simpatica l’iniziativa di Leclerc nel finale, dando la scia a Perez per cercare di fargli prendere 5 secondi su Russell mantenendo il terzo posto. La posizione finale in campionato davanti a Sainz dimostra quali devono essere le gerarchie in squadra per la fine della stagione. Con una macchina buona, è lui il vero rivale di Verstappen, senza se e senza ma. In 5 stagioni con la Ferrari, ha avuto un veicolo decente per mezza, e l’ha saputo sfruttare. Una sesta stagione mediocre sarebbe probabilmente l’ultima in rosso. E, forse, segnerebbe irrimediabilmente la fine dei suoi sogni di gloria, visti i tanti giovani rampanti (e a basso costo) che stanno arrivando.

P.S. 7 Pare che i miei P.S. vi piacciano, e ne sono onorato. Può darsi che li rivedrete anche prima del primo GP del 2024, se ci sarà qualcosa di interessante da commentare. E chissà se fra questo qualcosa continueranno ad esserci le sparate in uscita dalla GES. Oppure il sedile di Perez in bilico. Vedremo.

F1 2023 – GRAN PREMIO DI ABU DHABI

Ed eccoci, finalmente, all’ultimo atto del mondiale F1 per il 2023. Dopo 22 GP (dovevano essere 23 se non fosse stato per l’annullamento del Gp Emilia Romagna) tutti in vacanza o quasi, dato che nell’immediato post gp ci saranno i young driver test.

Si chiude una delle edizioni più monocolori di sempre, con un dominio pressochè totale della Red Bull e in particolare di Max Verstappen che va a Yas Marina in cerca della 19esima vittoria stagionale. In pratica con una sola stagione ha collezionato più vittorie che gente come Peterson, Hunt, Reutemann, Andretti, Ascari, Graham Hill, Moss non sono riusciti in una intera carriera. E’ solo una banale statistica senza contenuto ma la dice lunga su quanto sia cambiato il mondo della F1 anche solo rispetto ai tempi di Hakkinen e Schumacher, con il finlandese che in carriera di Gp ne ha vinti 20.

immagine da newsbytesapp.com

Ad essere onesti quest’ultimo appuntamento non ha molto da dire, il sentimento comune è quello di chiudere questo capitolo sperando che già l’anno prossimo si possa vedere più competizione almeno tra due team.

A tenere banco, ad essere proprio di manica larga, è la contesa per il secondo posto nel mondiale costruttori tra Ferrari e Mercedes. Contesa che , se non fosse stata per la decisione demenziale della FIA a Las Vegas in merito al famoso tombino che ha dilaniato la macchina di Sainz, sarebbe una pura formalità per Ferrari.

D’altronde si vede che il vento è cambiato dopo l’affaire Masi e tra TD39 ad minchiam e decisioni come quella di Las Vegas, i teutonici riescono a imporre molto più facilmente il loro volere. A conti fatti, un tombino rischia di far ballare molti milioni di dollari da un team all’altro. Speriamo almeno che l’astinenza alla vittoria delle frecce d’argento continui anche ad Abu Dhabi e oltre se possibile.

immagine da fanpage.it

Intanto è ancora aperta la strada ad un possibile risarcimento per i danni subito dalla numero 55 di Sainz. Si stima un danno superiore al milione di dollari, non proprio bruscolini.

Ad “allietare” l’attesa per l’inizio delle ostilità un pò di gossip da clickbait con protogonisti Hamilton e Horner che si accusano a vicenda di essersi cercati in merito ad un possibile approdo dell’inglese alla Red Bull. Sembra che l’eptacampione si sia offerto o comunque si stato al centro di trattative con i tutti i team più ambiti, cosa che Wolff da buon wolf quale è, avrà saputo sfruttare in sede di rinnovo del contratto dell’inglese mitigando le sue esagerate richieste economiche.

E notizia, seppur non ancora ufficiale che sia Leclerc che Sainz hanno rinnovato i loro contratti in Ferrari. Se per Sainz la cosa era una pura formalità, per il monegasco c’erano più incertezze ma l’assenza di un sedile libero negli altri due top team ha chiuso in anticipo qualsiasi accenno di trattativa. Speriamo solo, per Charles e per noi tifosi, che questa unione porti qualche soddisfazione in più rispetto a quelle viste negli ultimi 4 anni.

Per quest’ultimo round Pirelli porterà le gomme più morbide a disposizione. Favorito d’obbligo il solito Verstappen, da valutare la competitività di Mercedes e Ferrari con McLaren che dovrà necessariamente rifarsi dopo il weekend anonimo di Las Vegas.

Ultimo giro di giostra dunque per un intrattenimento che è diventato iperbolico, esagerato per appuntamenti e durata ma che lascia una senso di inconcludenza, poco da ricordare e per cui emozionarsi. La strada ormai già imboccata è quella di uno show sempre più veloce e dalla durata sempre più breve, vedi le garette sprint e con una spada di Damocle bella grossa anche sulla durata della gara domenicale, ritenuta sempre più troppo lunga e noiosa.

immagine da formulapassion.it

Per contro, a tutta questa voglia di cambiamento si contrappone una logica lobbistica di un mondo chiuso e autoreferenziale in merito all’entrata di nuovi team. I dieci team stanno trattando Andretti come un campagnolo che vuole imbucarsi ad un ricevimento di gala, il tutto per non “diluire” gli introiti che vengono destinati in percentuale ad ogni team. Per non parlare del conflitto costante tra Fia e F1, Domenicali e Ben Sulayem in cui spesso ci perde solo la credibilità di uno sport che di sportivo non ha più molto.

Si pensa già al 2024 e a come rompere un dominio Red Bull che sembra inscalfibile. Difficile che gli anglo-austriaci possano autosabotarsi in stile Ferrari, c’è da sperare in un inverno particolarmente fertile di idee per uno o più degli altri tre top team. Altrimenti meglio mettersi l’animo in pace fino al cambio regolamentare del 2026, in attesa del prossimo dominatore.

*immagine da blog.abudhabicityguide.com

Rocco Alessandro