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PIASTRI VINCE IN UNGHERIA. MAX NERVOSO.

Il circuito di Budapest in passato ha alternato gare noiosissime a gare pazze. Vista la piega che ha preso il mondiale, con il dominio Verstappen-Red Bull ormai svanito, ci sono buone speranze di diversi.

E, infatti, le qualifiche riservano una prima fila tutta McLaren, con Norris in pole e Verstappen in terza posizione, piuttosto arrabbiato, 

Si spengono i semafori e, come al solito, Norris non ha uno scatto entusiasmante. L’inglese non trova di meglio da fare che mandare contro il muro il suo compagno di squadra. Il risultato è che alla prima curva arrivano in tre, con Verstappen all’esterno che deve andare nella via di fuga perchè Lando non gli lascia spazio, mentre all’interno Piastri sfila in prima posizione.

Ovviamente la manovra di Max fa infuriare Norris, e dopo due giri all’olandese viene chiesto di cedere la posizione.

Piastri distanzia rapidamente il compagno di squadra, il quale a sua volta mette a distanza di sicurezza Verstappen, che è seguito da vicino da Hamilton e Leclerc.

Il primo a fermarsi al giro 17 è Hamilton, seguito al giro successivo da Norris e poi da Piastri.

Verstappen attende 5 giri ad effettuare la sua sosta, e perde la posizione su Lewis, con l’inglese ben 7 secondi davanti a lui. 

In testa alla gara c’è quindi Leclerc, che si ferma al giro 24, e ritorna in pista in quinta posizione, quella che aveva prima che iniziassero le soste.

Max recupera su Lewis e al giro 35 tenta l’attacco, passa davanti ma va largo in curva 2 e l’inglese si riprende la terza posizione. Chi, però, sta letteralmente volando è Leclerc, che al giro 38 si unisce al duo. 

Al giro 41 entrano ai box contemporaneamente Hamilton e Leclerc. In questo modo, i due passano virtualmente davanti a Max. Il quale è letteralmente furioso col suo muretto che si è evidentemente fatto fregare.

Al giro 45 la McLaren fa fermare Norris. Si tratta di un’anomalia perchè solitamente la precedenza viene data al pilota davanti. Dal box rassicurano Piastri sul fatto che la mossa serve per coprirsi da Hamilton. Oscar si ferma due giri dopo, ed è abbondantemente dietro a Lando. Al quale viene detto di rifare passare il compagno di squadra nel momento che ritiene più opportuno.

Al giro 50, Verstappen effettua la sua seconda sosta e, come previsto, rientra in quinta posizione dietro a Leclerc. 

Al giro 52, Piastri si trova a 3.5 secondi dal compagno, e la squadra lo informa che se gli arriverà vicino lo farà passare. Contemporaneamente, Norris fa finta di non sentire le comunicazioni dai box.

Al giro 54, Verstappen, ancora furioso per la strategia che gli hanno affibbiato, raggiunge Leclerc. L’olandese impiega 3 giri a passarlo, ma inesorabilmente si riprende la quarta posizione.

Nel frattempo, il box McLaren cerca di convincere Norris a ridare la posizione, preconizzando scenari catastrofici per le sue gomme e ripetendogli che sono sicuri che farà la cosa giusta. E gli ricordano anche i meeting della domenica mattina.

Al giro 63, Verstappen raggiunge Hamilton, prova una prima volta a passarlo ma l’inglese tiene giù il piede. Ci riprova al giro successivo alla staccata di curva 1, si affianca all’interno ma perde il controllo dell’auto e urta violentemente la Mercedes andando lungo. Rientra in quinta posizione dietro a Leclerc e il box lo sgrida definendo il suo “un comportamento infantile”. 

Al giro 67, a Norris viene chiesto un’altra volta di lasciare passare il compagno. Questa volta l’inglese esegue l’ordine. 

Finisce così con Piastri che coglie, a 22 anni, la sua prima meritatissima vittoria, davanti a Norris, Hamilton, al suo 200° podio, Leclerc, Verstappen, Sainz, Perez, Russell, Tsunoda e Stroll.

Fra solo una settimana si correrà a Spa. Questa volta il risultato non è scontato, e ci saranno tanti conti da regolare. Per fortuna.

P.S. Dopo avere contribuito in modo determinante a perdere gare già vinte, oggi che erano imbattibili la McLaren è riuscita comunque a mostrarsi inadeguata, facendo fermare ingiustamente Norris per primo quando non ce n’era bisogno, e costringendosi a mettere in scena uno squallido teatrino finale. La macchina c’è, la mentalità per vincere il mondiale ancora no.

P.S. 2 Norris che ritratta le accuse a Verstappen, Norris che sbaglia la partenza e mette quasi a muro il compagno facendo quasi passare Max, Norris che restituisce la posizione alla fine. Se vincerà un mondiale, lo farà solo con una macchina dominante e un compagno debole o sfavorito dalla squadra. Come Mansell.

P.S. 3 Questa notte alle tre, Max ha fatto il suo stint alla 24 ore virtuale di Spa. Gli altri probabilmente dormivano, e se non dormivano non stavano di sicuro al simulatore. Prima della gara avrei scritto che questo è il motivo per il quale lui ha vinto 7 gare e gli altri una a testa. Ma, visto il suo comportamento di oggi, credo sia invece più giusto dire che il ragazzo ha bisogno di un po’ di riposo.

P.S. 4 Oggi si sono visti palesemente gli effetti della guerra scatenata da Horner in Red Bull. La macchina non va più come prima, e fra Max e il team si sta alzando un muro. Le scaramucce di oggi in radio non erano finte come quelle dello scorso anno. Max vincerà sicuramente il mondiale, ma i rapporti andranno sempre peggiorando, e non si possono escludere scenari interessanti. Soprattutto per Leclerc.

P.S 5 in settimana si è letto che l’arrivo di Newey è stato bloccato da Vigna perchè l’inglese si era un po’ allargato, pretendendo l’arrivo di 20 ingegneri di sua fiducia, oltre ad uno stipendio faraonico e alla possibilità di lavorare da remoto. Nel frattempo, Cardile si è tutelato andandosene a prendere un sacco di soldi in Aston Martin. Si sta lavorando per il futuro, non benissimo, ma i risultati di queste azioni si stanno indubbiamente già vedendo in pista, perchè ora la Ferrari può solo raccogliere le briciole lasciate dagli altri. Ma non preoccupatevi, “si tratta solo di pochi decimi”. Terrificante.

P.S. 6 Qualcuno dovrà prendere il posto di Perez da Zandvoort. Quel qualcuno si deve preparare psicologicamente a diventare un comprimario. Ma solo fino a fine stagione.

P.S. 7 Mentre il pilota cui hanno pagato la formazione vince la sua prima gara, l’Alpine sprofonda sempre di più. Vive la France.

P.S. 8 Devo fare ammenda per avere sostenuto, all’inizio dell’anno, che Verstappen avrebbe vinto tutte le gare, mettendo anche nei titoli dei resoconti un bel progressivo. Ebbene, come mi capita spesso non ci prendo, e, infatti, abbiamo avuto fino ad ora 7 vincitori diversi, e la gara di oggi è stata divertentissima. Per questo, dobbiamo ringraziare principalmente il già citato Horner.

P.S. 9: su una cosa però ci avevo preso, e cioè che oggi avrebbe vinto Piastri. La prima parte del titolo è stata scritta alle 14.37. Posso dimostrarlo…

IL RE E’ TORNATO. HAMILTON VINCE A SILVERSTONE.

Per una giornata storica, che ha visto il ritorno alla vittoria, con tanto di pianto finale, di colui che detiene quasi tutti i record della Formula 1, nonchè il completamento di una “traiettoria” che ha visto la Mercedes risorgere dopo due anni passati fra concetti sbagliati, saltellamenti incorreggibili e conseguenti anonime lotte nelle retrovie, per una giornata così, dicevo, la fredda cronaca non serve. Passiamo quindi direttamente ai p.s.

P.S. quando ho visto Verstappen farsi passare da tutti, ad inizio gara, e senza opporre resistenza, ho pensato: “questo ha in serbo qualcosa”.

P.S. 2 e, infatti, lo ritroviamo secondo. “Ci fossero stati altri due giri.. “(cit.)

P.S. 3 non potevamo non aspettarci la scena madre finale. E vengono a fagiolo, per questo, le parole del mitico Landerio, che mi ha fatto compagnia per tutta la giornata in quel di Imola: “questo bisognerebbe metterlo in frigo fra una gara e l’altra, e tirarlo fuori solo per correre”.

P.S. 4 una squadra vincente, con un pilota assassino, avrebbe vinto le ultime 4 gare. E il pilota in questione dopo i fatti di Spielberg non avrebbe ritrattato le doverose frasi del dopo gara. E, invece, anche oggi ci hanno riservato pit-stop ritardati e tappetini rossi. Dopo l’Austria avevo scritto che Norris assomiglia sempre di più a Mansell (a parte il tappeto rosso, s’intende, e l’attaccamento al muro degli avversari), oggi aggiungo che la McLaren assomiglia sempre di più alla Williams del 1991.

P.S. 5 Poco fa ho visto Leclerc festeggiare con la coppa in mano. Si trattava però di Arthur. Nel medesimo istante, io, poco distante da lui nella pit-lane di Imola, guardavo sullo smartphone suo fratello arrancare nelle retrovie a Silverstone. E mi sono chiesto se gliene fregasse qualcosa (di suo fratello, intendo).

P.S. 6 Penso che il suddetto fratello avrebbe certamente preferito guidare una LPM2 ad Imola, oggi, e lottare per qualcosa di importante.

P.S. 7 Il che mi ha fatto immediatamente anche pensare che quella di oggi potrebbe essere una delle ultime vittorie di Hamilton.

P.S. 8 Ormai è chiaro che il pacchetto di aggiornamenti Ferrari è da buttare via. Peccato solo che una settimana fa sia Vasseur che Charles ripetessero che la strada era giusta e che valeva la pena continuare. Ci ha pensato Sainz a dire come stavano le cose, e, ovviamente, aveva ragione. Il che getta un’ombra sinistra sulle scelte future della gestione attuale.

P.S. 8 in ogni caso, la Ferrari ha fatto il giro più veloce…

P.S. 9 … e, aggiungo, una macchina fatta fra Maranello e Parma, è arrivata a pochi secondi da Carlos. Visto che la Haas ha un budget che è circa la metà di quello Ferrari, qualche domanda è giusto farsela.

P.S. 10 Vive la France

RUSSELL VINCE A SORPRESA IN AUSTRIA. LANDO FURIOSO.

Red Bull Ring. Una delle tante gare di casa di Verstappen. Risultato scontato, si direbbe.

E, infatti, l’inutile garetta del sabato e le qualifiche sono a senso unico.

Allo spegnimento dei semafori, come al solito, Verstappen parte a fionda e alla fine del primo giro ha più di un secondo di vantaggio su Norris e Russell. Dietro, Leclerc paga duramente una bruttissima qualifica venendo risucchiato dal gruppo e toccato poi da Piastri che gli rompe l’ala anteriore costringendolo ad una fermata ai box.

Le due Mercedes lottano duramente per il terzo posto, con Hamilton che passa Russell che, però, si riprende subito la posizione.

Al giro 11 Max ha già 5 secondi di vantaggio su Norris, che a sua volta ha 3 secondi di vantaggio su Russell, che ora è seguito da Sainz.

Il primo dei primi a fermarsi è Hamilton, al giro 22. Al giro successivo è il turno di Sainz e Russell. Al giro 24 si fermano anche Max e Lando.

Dopo la sosta, il vantaggio di Verstappen è salito a 7 secondi. Su di lui incombe una possibile penalità di 5 secondi, a causa di una presunta unsafe release in occasione del pit-stop. Penalità che, ovviamente, non gli verrà data.

Al giro 47 Russell effettua la sua seconda sosta. Al giro successivo è il turno di Sainz. Al giro 51 si fermano anche Verstappen e Norris. Ma Max ha un problema, e il suo vantaggio evapora completamente.

Al giro 55 Lando attacca una prima volta, Max, ovviamente, chiude la traiettoria e l’inglese inizia protestare via radio denunciando un cambio di traiettoria.

Al giro 59 Lando si infila all’ultimo, ma va largo e deve ridare la posizione. Ci riprova al giro 63, questa volta va largo Max e resta davanti. A regola, dovrebbe ridare la posizione, ma, ovviamente, non lo fa.

Al giro successivo Verstappen chiude un’altra volta la porta in faccia all’inglese, i due però stavolta si toccano e bucano entrambi. Norris è costretto a ritirarsi, mentre l’olandese si ferma per sostituire la gomma e rientra in quinta posizione.

La quantità di detriti lasciati in pista dalla macchina di Lando è tale da costringere la direzione gara ad attivare la Virtual Safety Car.

Si riprende quando mancano 4 giri alla fine, con Russell che ha un vantaggio di 3 secondi su Piastri, che aveva appena superato Sainz.

Le sorprese sono finite, e Russell vince così il suo secondo GP, davanti a Piastri, Sainz, Hamilton, Verstappen, Hulkenberg, Perez, Magnussen, Ricciardo e Gasly.

Prossima fermata: Silverstone. Nel 2021 assistemmo ad un duello all’arma bianca fra un olandese e un inglese. C’è la concreta possibilità di vedere il bis.

P.S. se riesci a passare davanti a Verstappen, e poi gli spalanchi la porta alla curva successiva, non lamentarti poi se non vinci. E se il giorno dopo la sorte ti consente di avere una nuova occasione, anzi, più di una, e finisce come è finita oggi, evidentemente devi ancora studiare un po’, se vuoi stare davanti al tuo ora ex amico fraterno…

P.S. 2 … considerando anche che hai la macchina migliore e che le due gare scorse le dovevi vincere.

P.S. 3 Il trionfo di Montecarlo è stato e resterà il punto più alto della stagione della Ferrari.

P.S. 4 Il che porta all’inevitabile conclusione che nulla è cambiato da quando c’era Binotto, che nulla aveva cambiato rispetto a quando c’era Arrivabene, che a sua volta non aveva risolto i problemi che c’erano con Domenicali. Aspettate pure Newey fiduciosi, mi raccomando.

P.S. 5 Perez che si fa buggerare da Hulkenberg con la Haas è lo specchio di quanto vale oggi la Red Bull. 

P.S. 6 E Verstappen è comunque arrivato davanti al compagno di squadra nonostante un giro fatto su tre ruote.

P.S. 7 Ad un certo punto fra penalità presunte, posizioni da ridare, proteste per cambi di traiettoria, non ci si capiva più nulla. Non c’era veramente motivo, per un duello come quello di  oggi, di mettere in discussione qualsiasi cosa. La pista è la pista, se uno esce c’è la ghiaia o ci sono i salsicciotti, si penalizza da solo. Se poi uno cambia traiettoria, l’altro si deve sviluppare. Come ai bei tempi, quando, però, un contatto poteva costare caro. Oggi non più, lasciateli correre che si divertono e ci divertiamo pure noi.

P.S. 8 Se Leclerc assomiglia sempre di più ad Alesi, Norris assomiglia sempre di più a Mansell. Alla fine lo fanno sempre fesso.

VERSTAPPEN 7 DI 21 A BARCELLONA. A MARANELLO E’ NOTTE FONDA.

Montmelò. Il circuito che “se vai bene lì vai bene ovunque” (già detto ma vale la pena ricordarlo).

E la McLaren sta andando bene ovunque, tanto è vero che Norris la piazza in pole, davanti a Verstappen con una RB20 che non sembra essere più l’arma invincibile. Ma anche la Mercedes sembra diventato un “bolide”, con Hamilton e Russell che la piazzano in seconda fila. Relegando le rosse aggiornate in terza.

Allo spegnimento dei semafori, i primi due pensano a darsi fastidio e ne approfitta Russell che supera tutti dall’esterno. Ma la sua leadership dura solo un giro, perchè Max lo passa in tromba dall’esterno in curva 1 al secondo giro.

Al giro 4 le due rosse sono già staccate di 5 secondi dai leader. I due si sono pure toccati, con Sainz costretto ad andare largo tagliando curva 1.

Verstappen non riesce a scappare via, e al giro 11 i primi 6 sono racchiusi in soli 5 secondi. Sainz tallona Hamilton ma il DRS non è sufficiente per passarlo.

Al giro 15 rientrano ai box Russell e Sainz, L’inglese è vittima di una sosta lunga ma riesce a stare davanti allo spagnolo,  Al giro successivo si ferma Hamilton, che perde la posizione su Carlos.

Con pista libera, Norris gira immediatamente molto più veloce di Verstappen, che si ferma subito ai box.

Al giro 19, Lewis si riprende di forza la posizione su Sainz. Norris e Leclerc non si fermano, e c’è il dubbio che vogliano tentare di completare la corsa con una sola sosta. E, invece, al giro 23 vengono fermati entrambi, ritrovandosi poi nelle retrovie, con l’inglese quinto e il monegasco addirittura dietro ad una delle due Alpine.

Al giro 35, Norris, dopo avere superato Sainz ed Hamilton, ingaggia un duello epico con Russell. I due percorrono affiancati da curva 3 a curva 6, e alla fine la spunta Lando, con George che subito dopo si ferma per la sua seconda sosta. Così come Sainz, che era stato raggiunto da Leclerc.

Con pista libera, Norris si rimette a volare, esattamente, come era accaduto precedentemente, e guadagna secondi su secondi a Verstappen.

Al giro 44 si ferma Hamilton per montare la gomma a mescola più morbida. La stessa scelta la fa Verstappen, che effettua la sua sosta al giro successivo.

Ancora una volta Norris non viene fatto fermare subito, e paga un secondo e mezzo a Max.  Poi effettua la sua sosta, per la verità non velocissima, riuscendo a rimanere davanti a Russell. Ma ora si trova ad 8 secondi dall’olandese, con 17 giri da percorrere.

Gli ultimi giri trascorrono relativamente tranquilli, con Mercedes e Ferrari che fanno invertire le posizioni a propri piloti. Questo consente a Leclerc di tentare di riprendere Russell, senza avere successo.

Il GP di Spagna 2024 finisce così con Verstappen vincitore, Norris secondo con tanto su cui riflettere, e Hamilton di ritorno sul podio. Poi Russell, Leclerc, Sainz, Piastri, Perez, Gasly e Ocon.

Fra una sola settimana c’è Spielberg, casa della Red Bull. Chissà chi vincerà…

P.S. il sorpasso che ha consentito a Max di prendere la prima posizione al secondo giro è la ulteriore conferma di cosa, in questo momento, faccia la differenza. Alla faccia di chi lo definisce “campione inutile”

P.S. 2 per fortuna degli appassionati di sci, fra cui chi scrive, costui è rimasto a commentare la F1.

P.S. 3 sempre costui ci racconta nei remote garage c’è un grande schermo con una torta che riporta esattamente dove i piloti si ritroveranno dopo la sosta ai box. Evidentemente quella di Ferrari e McLaren era andata a male…

P.S. 4  … ed è evidente che combattere contro Verstappen senza essere almeno perfetti non è possibile.

P.S 5. in Alpine arriva Briatore, e improvvisamente la macchina passa dalle ultime posizione alle prime dieci. Si definisce il “genio” della F1, e ha ragione. Vive la France, et aussi l’Italie.

P.S. 6 Qualcuno si è chiesto perchè abbiano costruito una copia del Cantagallo prima di curva 10.

P.S. 7 Sainz che si lamenta del sorpasso di Hamilton, chiedendosi perchè esistono le regole, non si può veramente sentire.

P.S. 8 E questo fa il paio con l’attacco inutile a Leclerc con tanto di danneggiamento della macchina del compagno di squadra. Il quale nell’intervista post-gara ha spiegato, molto onestamente e senza polemiche, perchè non sia stata una gran mossa.

P.S. 9 Ma, comunque, sono 2 decimi e mezzo al giro, come ad inizio stagione, quindi che problema c’è? “E’ tutto aperto” (doppia cit.).

P.S. 10 le interviste di Vanzini a Vasseur sono al livello delle comiche di Stanlio e Ollio.

VERSTAPPEN 6 DI 21 IN CANADA’. FERRARI DALLE STELLE ALLE STALLE.

In Canadà piove. Niente di nuovo. Ma 3 giorni di tempo quasi da lupi era un po’ che non si vedevano in occasione del GP.

Sarà il tempo, sarà quel che sarà, fatto sta che nelle qualifiche disputate con la costante minaccia della pioggia, mai concretizzatasi, davanti è ritornata la Mercedes, con Russell che la piazza in pole a pari tempo con Verstappen. Per le Ferrari, dopo il trionfo di Montecarlo, è notte fonda, con entrambi i piloti relegati in sesta fila e Leclerc arrabbiatissimo.

La pioggia arriva la domenica, e anche tanta. Le macchine vanno in griglia con la pista fradicia, e l’asfalto freddissimo. Gomme intermedie per tutti, tranne le due Haas che azzardano la gomma full wet.

Partenza tranquilla, e 9 team su 10 temono di avere sbagliato. La pista è molto più bagnata del previsto, e questo, ovviamente, agevola Magnussen e Hulkenberg che rimontano rapidamente.

Ma la cuccagna per loro dura solo 6 giri, perchè poi la pista inizia ad asciugarsi, e spunta pure il sole. Magnussen si ferma ma il suo box non è pronto con le gomme intermedie, vanificando il buon lavoro fatto fino a quel momento.

Davanti Russell guida le operazioni con un vantaggio di due secondi e mezzo su Verstappen. Continuano i problemi per la Ferrari, con Leclerc decimo in difficoltà con il motore, e Sainz ancora più indietro in difficoltà forse con se stesso.

Al giro 15, Max è attaccato agli scarichi dell’inglese, che inizia a lamentarsi del consumo delle gomme intermedie. Dietro di loro, Norris si avvicina velocemente. Si aspetta nuovamente la pioggia, e tutti cercano di farle durare il più possibile, passando sulla parte bagnata della pista nei rettilinei.

Al giro 16, Verstappen va lungo alla prima curva, e si ritrova così Norris sulla coda. Bastano 5 giri all’inglese della McLaren per sopravanzarlo senza pietà, grazie anche al DRS. E al giro successivo è il turno di Russell, che va pure lungo e si fa passare anche da Max.

Le McLaren volano. Norris distanzia Verstappen di 5 secondi, mentre Piastri ha raggiunto George.

Al giro 25, Sargeant si gira in punto pericoloso e spegne l’auto. Viene attivata la Safety Car. Ne approfittano Verstappen, Russell e Piastri per cambiare le gomme, e tutti decidono di  continuare con gomma intermedia. Al giro successivo entra anche Norris, ma si deve accodare a Russell, in terza posizione.

Al giro 29, Leclerc entra per un reset e monta le slick. Al giro successivo rientra la Safety Car. E ricomincia a piovere. E pure forte. A Charles viene detto di rimanere fuori perchè la pioggia durerà solo due giri. Ma, ovviamente, la macchina non sta in strada, e il monegasco è costretto a rientrare per rimontare le gomme da bagnato. Nel frattempo, il problema al motore si è risolto.

Lo scroscio dura poco, e la pista si asciuga velocemente. Il primo a fermarsi, al giro 44 è Hamilton, seguito da Piastri, Russell e Verstappen al giro successivo. Norris resta fuori qualche altro giro, ma l’azzardo non paga, perchè non solo non riesce a stare davanti a Max, ma, con le gomme non in temperatura, perde subito 4 secondi e poi, anche la posizione su Russell. Il quale commette un errore subito dopo, e Lando si riprende la seconda posizione.

Al giro 53, nella stessa curva perdono il controllo dell’auto sia Perez che Sainz. Quest’ultimo viene urtato anche da Albon. Tutti e 3 sono costretti al ritiro, con quest’ultimo che lascia la macchina in pista, ed esce nuovamente la Safety Car. Le due Mercedes ne approfittano per montare gomme nuove.

La gara riparte quando mancano 12 giri alla fine. Max scappa via e si porta subito fuori dalla zona DRS. Al giro 64 Russell attacca Piastri, che tiene duro. I due si toccano, e ad avere la peggio è l’inglese, che taglia l’ultima chicane e perde la posizione pure nei confronti del compagno di squadra. Al quale il sorpasso sull’australiano riesce senza problemi. Salvo poi farsi superare nuovamente da George qualche giro dopo.

Finisce così con Verstappen meritatissimo vincitore, davanti a Norris, che ha più di un motivo per recriminare, Russell (idem), Hamilton, Piastri, Alonso, Stroll, Ricciardo, Gasly e Ocon.

Fra due settimane si va sulla pista che “se si va bene lì si va bene ovunque”. Vedremo se la RB20 è quella di inizio stagione o quella di Monaco, e se la SF-24 è quella di Monaco o quella di oggi.

P.S. E’ evidente che per la Red Bull qualcosa sia cambiato da Imola. Lo dice la posizione di Perez, mai così costantemente in basso, nonchè il fatto che oggi  Max la vittoria se la è dovuta sudare (e sono sicuro che si sia divertito molto più del solito). Si vocifera di qualcosa che è stato fatto cambiare a Miami dalla FIA. Ma da Miami non c’è più nemmeno Newey ai box. Sicuramente entrambe le cose non c’entrano niente.

P.S. 2 Dopo il disastro ferrarista in qualifica, la voce principale di Sky non la finiva più di ripetere “in gara sarà un’altra storia, ne sono sicuro”. Infatti… 

P.S. 3 Chissà se a Sky fanno, ogni tanto, qualche sondaggio sulla qualità del loro commento percepita dagli utenti.

P.S. 4 Analogamente al commentatore di Sky, su siti molto quotati dopo Monaco si è iniziato a leggere che la Ferrari può legittimamente aspirare al titolo costruttori. Infatti..

P.S. 5 La scorsa settimana pare ci sia stato un CDA Mercedes…

P.S. 6 La conferma di Perez per due anni avrà sicuramente qualche spiegazione… così come ce l’ha quella di Tsunoda, destinato ad invecchiare in Toro Rosso.

P.S. 7 Quello che non ha una spiegazione è il fatto che piloti come Lawson, Bearman, Doohan siano costretti ad invecchiare davanti ad un monitor nei box.

P.S.8 Curioso sentire i piloti che si lamentano della visibilità mentre uno di loro guadagna una decina di posizioni in 2 giri. Ma “quello è matto” (cit.).

P.S. 9 Vive la France (questa volta per i due condottieri, uno della Francia e l’altro della Ferrari).