Tutti gli articoli di Pier Alberto

VERSTAPPEN MAGNIFICO AD INTERLAGOS. NORRIS SBAGLIA TUTTO.

Interlagos e pioggia sono sinonimi, esattamente come Montecarlo e Safety Car. Si salva solo la garetta, dominata dalle McLaren con Norris vincitore grazie al favore di Piastri.

Ma, subito dopo, l’acqua inizia a cadere copiosa, e le qualifiche si disputano, con pista ancora bagnata, la mattina della gara, in un festival di bandiere rosse e con le prevedibili sorprese, prima fra tutte Verstappen che non passa il Q2. 

La pole va a Norris, con Russell di fianco e le due ex-Toro Rosso subito dietro, con in mezzo Ocon.

Prima che si spengano i semafori, Stroll, i cui meccanici avevano riparato l’auto incidentata durante le qualifiche, va a sbattere, e la partenza viene ovviamente abortita. Norris, però, non ha studiato il regolamento e, una volta arrivato in griglia, riparte per un altro giro. Lo seguono Russell, Tsunoda e Lawson, mentre gli altri aspettano che la direzione gara li autorizzi, inevitabilmente, a fare pure loro un altro giro. Tutti e 4 vengono messi sotto investigazione da parte della direzione gara.

Lo start viene dato nuovamente dopo 15 minuti, e Norris spreca per l’ennesima volta la pole, facendosi superare da Norris. 

I primi 20 giri vedono Verstappen rimontare come una furia fino alla settima posizione, ma arrivato dietro a Leclerc la sua avanzata si ferma. 

Il primo a fermarsi per mettere gomme intermedie nuove è Leclerc, al giro 25. Subito dopo, Hulkenberg si inchioda in curva 1, e viene attivata la Virtual Safety Car. Il tedesco riesce però a ripartire, e proprio mentre Russell e Norris si fermano, la VSC viene tolta e, in questo modo, non traggono nessun vantaggio.

La pioggia è aumentata tantissimo, e al giro 29 i piloti chiedono a gran voce la bandiera rossa. Russell procede in modo estremamente prudente, e Norris lo supera. Subito dopo viene fatta uscire la Safety Car. In questo momento, in testa alla gara c’è Ocon, seguito da Verstappen e Gasly. 

Al giro 32, Colapinto dà il colpo di grazia al bilancio 2024 della Williams, distruggendo la seconda monoposto nel giro di poche ore. Albon, infatti, aveva disintegrato la sua Williams durante il Q3, quando aveva la possibilità di partire nelle prime file, e non ha potuto prendere il via.

Inevitabile la bandiera rossa, con conseguente grande favore per i primi 3, che possono usufruire così di un pit-stop gratis.

Si riparte con 36 giri ancora da percorrere e tutti con gomme intermedie. Piove meno, ma l’acqua sulla pista è tantissima. Norris va lungo e si fa superare da Russell. Ocon rifila un secondo al giro a Verstappen, e lo distanzia rapidamente. 

Al giro 40 Sainz la sbatte per la seconda volta nella giornata, e viene attivata la Safety Car.

La gara riparte dopo 3 giri, e Norris combina l’ennesimo disastro, facendosi passare da Leclerc, che passa pure Russell, e andando lungo alla prima curva, precipitando in settima posizione. Nel frattempo, Verstappen, con un’altra staccata micidiale, passa Ocon e si porta in testa.  

Charles commette un errore, e si fa ripassare da Russell. Il ferrarista è in grande difficoltà e viene braccato da Norris, cui Piastri, penalizzato di 10 secondi per una precedente collisione, ha ceduto la posizione.

Gli ultimi giri non riservano sorprese, e Verstappen torna così a vincere, ridicolizzando gli avversari, davanti alle improbabili Alpine di Ocon e Gasly. Seguono Russell, Leclerc, Norris, Tsunoda, Piastri, Lawson e Hamilton.

Fra due settimane si correrà a Las Vegas. Il campionato piloti è di fatto finito oggi, mentre per quello costruttori ci potrebbe essere ancora un po’ di lotta. A chi sbaglia di più.

P.S. Verstappen ha capito che d’ora in poi non gliene verrà fatta passare una. Se la penalità inflittagli dopo la garetta era sacrosanta, lo scherzetto di mettere bandiera rossa subito dopo che lui era uscito dai primi 10 e prima che finisse il giro, è parsa una mossa studiata ad arte. E un bel segnale che, dopo l’impunità concessagli a partire dal 2021, con relativi favori che gli sono valsi pure quel mondiale, ora i santi in paradiso li ha qualcun altro.

P.S. 2 ma Max non ha bisogno di santi in paradiso, e oggi ne è la dimostrazione. A memoria, non ricordo nessuno che sia riuscito a vincere una gara completamente bagnata partendo così indietro.

P.S. 3 la Ferrari poteva sperare nel titolo costruttori. Ma se non si approfitta delle condizioni pazze e la si mette a muro, le speranze vanno all’anno prossimo.

P.S. 4 un week-end di potenziale dominio da parte della McLaren si è trasformato in un disastro a causa della dabbenaggine dei due piloti e di chi li gestisce. Il mondiale costruttori lo vinceranno, ma per quello piloti non c’è speranza nè per quest’anno nè per il prossimo, a meno che non mettano in pista una macchina che dà 1 secondo tondo alla Red Bull.

P.S. 5 in condizioni difficili, ma poi neanche tanto, fra il giro di ricognizione e il primo giro, si è visto chi non merita di stare  sulla griglia. Il riferimento e a Stroll, di cui abbiamo già parlato, e a Perez, giratosi completamente da solo durante la prima tornata.

P.S. 6 il sette volte – quasi otto – campione del mondo ha disputato la seconda gara di fila nelle retrovie, a battagliare con i giovanotti di belle speranze e a lamentarsi della macchina. Sono abbastanza sicuro che  in Mercedes stiano contando le gare che mancano alla fine del campionato. 

P.S. 7 almeno si spera che il campionissimo sia un po’ più continuo nel rendimento rispetto al matador, il quale è stato capace di passare dalla modalità “oggi non mi batte nessuno” a quella “oggi la sbatto due volte” nel giro di una settimana.

P.S. 8 prima o poi ci spiegheranno perchè la Red Bull ha buttato via un anno con Ricciardo, e, anche, come mai ora si parli di mettere Colapinto sulla macchina di Perez. Quello tosto ce l’hanno già. Forse è troppo tosto?

P.S. 9 vive la France, oggi più che mai.

P.S. 10 attendiamo dalla sempre tempestiva FIA le decisioni a proposito delle pressioni delle gomme Mercedes, regolate quando non era permesso, e, soprattutto, del pasticcio di Norris & c. in partenza.

 

SAINZ DOMINA IN MESSICO. VERSTAPPEN PUNITO.

La nuova F1, quella delle gare combattute e delle penalizzazioni a go-go, tranne che per Verstappen, sbarca in Messico che, giova ricordarlo, è una pista ubicata a 2200 metri d’altezza e l’aria è più rarefatta.

E’ passata solo una settimana da Austin e la musica non cambia. Le due Ferrari se la giocano con Max e Lando, i cui rispettivi compagni di squadra sono lontani dalla lotta, questa volta molto lontani, visto che Piastri e Perez non passano la Q1.

E la pole la fa Sainz, che sembra incredibilmente in palla, forse perchè non vuole sprecare le ultime occasioni che ha, in carriera, per vincere.

Allo spegnimento dei semafori, Verstappen parte meglio di Carlos, che cerca di affiancarlo in curva 1 ma, ovviamente, viene spinto fuori e deve accodarsi.

Dietro si toccano Tsunoda e Albon. Ritiro per entrambi e Safety Car.
Da segnalare Perez che, qualificatosi in penultima fila, riesce a beccarsi una penalità per errato posizionamento sulla griglia di partenza.

Si riparte al giro 7 e Sainz, con una manovra da antologia, passa Verstappen, che prova a difendersi duramente senza successo. Al giro successivo, Max viene attaccato da Norris, che lo passa ma viene buttato fuori, come al solito. L’inglese taglia ma sta davanti, ma l’olandese lo riattacca e i due vanno larghi, con Leclerc li supera entrambi.

Max si becca due penalitá, per un totale di 20 secondi, e questa é una notizia. Evidentemente le proteste dei colleghi sono servite a qualcosa.

Al giro 23 le due Ferrari comandano indisturbate, con Verstappen a 5 secondi e Norris a 6.

Al giro 27 Max si ferma e, scontando la penalità, precipita quindicesimo.

Al giro 31 é il turno di Norris, seguito, a quello successivo, da Leclerc. Ancora un giro ed é il turno di Sainz.

Al giro 40 le due Ferrari marciano tranquille al comando, con Norris a 5 secondi da Leclerc. Verstappen é risalito in sesta posizione, e davanti ha Hamilton ad 8 secondi.

A 10 giri dalla fine, complici i doppiati, Norris si porta ad un solo secondo da Leclerc. Ma non deve nemmeno tentare il sorpasso, perché il monegasco rischia di piantarla nel muro e deve fare passare l’avversario.

Ma non c’è più tempo per andare a prendere Sainz, che vince un GP dominato, davanti a Norris, Leclerc, Hamilton, Russell, Verstappen, Magnussen, Piastri, Hulkenberg e Gasly.

La Ferrari ha guadagnato un bel po’ di punti sulla McLaren e, con 4 gare e 2 sprint, si trova a 29 lunghezze, che non sono molti. Mentre per Norris le speranze di vincere il titolo si riducono, non solo per i punti da recuperare, ma anche perchè Verstappen gli ha fatto capire che è disposto a tutto pur di tenerselo dietro. E i commissari non saranno sempre così severi.

Fra solo una settimana si va in Brasile, e, visto che non c’è due senza tre, ci sono buone speranze di continuare a divertirci

P.S. Il BOP della FIA sta decisamente dando i suoi frutti. Meglio così o aggiungere peso a chi vince come fanno nel WEC? La differenza è che la zavorra viene dichiarata, ciò che ha fatto passare un’auto dal vincere 40 gare di fila a al non riuscire ad arrivare podio no.

P.S. 2 ma, visto che rallentare la macchina non basta, è giusto che intervengano anche sul pilota, che la smetta di prendersi certe libertà, così siamo sicuri sicuri di continuare a vedere uno spettacolo entusiasmante.

P.S. 3 L’avevo già detto ma lo ripeto: la Ferrari rimpiangerà a fine stagione il black-out avuto dopo Montecarlo, nel momento in cui la forma era al massimo.

P.S. 4 Oggi Fernando ha fatto 400. Questo record gli resterà probabilmente per lunghissimo tempo. E ha ancora tempo per stabilire qualche altro record, sperando che arrivi a godersi la macchina di Newey.

P.S. 5 in questo week-end la gang di Sky si è superata. Probabilmente il clima festoso del Messico ha peggiorato la situazione. Forse pensano di attirare i giovani con questa modalità di racconto. Ma non escluderei la possibilità che i giovani li seguano solo per farsi due risate.

P.S. 6 In una interessante intervista al podcast “High Performance”, Otmar Szafnauer, ex TP di Alpine, ha raccontato come funzionavano le cose nella squadra francese, dalla quale è stato allontanato lo scorso anno. Dal suo racconto, si capisce come mai la squadra francese si trovi nella situazione attuale. Vive la France.

P.S. 7 c’è chi supera Verstappen e chi non riesce a passare Russell che ha l’ala rotta. E c’è chi viene assunto dopo 3 anni che combina poco o niente, con uno stipendio da favola, e chi viene mandato via al massimo della forma.

LA FERRARI DOMINA AD AUSTIN. PUNTO.

Dopo la pausa autunnale, la F1 riprende dal Texas, ed è subito polemica. Qualcuno (la McLaren) ha spifferato alla FIA che la rivale per il titolo utilizza un trucchetto per cambiare l’altezza del vassoio in parco chiuso, cosa vietatissima dal regolamento e dal suo spirito.

Il delegato FIA e il suo tirocinante, in diretta mondovisione controllano e sigillano la brugola relativa. Questo trick doveva permettere alla Red Bull di andare bene sia in qualifica che in gara. E, infatti, Max fa la pole della garetta, e la vince pure, e poi manca la pole della gara vera solo perchè Russell decide di distruggere gli upgrade contro le barriere.

Garetta che ci offre un gusto duello fra i due ferraristi e una totalmente inutile prova di forza di Sainz ai danni del compagno. I due ferraristi si ritroveranno poi a partire appaiati in seconda fila.

Si spengono i semafori e i primi quattro scattano tutti benissimo. Ma c’è uno più furbo degli altri, e si chiama Charles. Verstappen attacca Norris, che gli ha lasciato un portone aperto, e lo porta largo. Leclerc, che probabilmente aveva già capito in anticipo cosa sarebbe successo, si infila indisturbato portandosi al comando. Max deve poi difendersi anche da uno scatenato Sainz, portatosi al terzo posto. Al terzo giro, quando Leclerc è ampiamente al sicuro dal DRS, Hamilton finisce ingloriosamente la sua gara nella ghiaia, e viene fatta uscire la safety car.

Si riparte al giro 5, con Max molto aggressivo, ma Leclerc ne ha di più e si mette a distanza di sicurezza. 

Sainz prova a stare vicino a Max, ma la sua macchina ha un problema e il distacco sale ad 1.5 sec. Per fortuna dello spagnolo, le cose si sistemano, ma ormai l’olandese è fuori portata.

Al giro 13, Charles ha già  5 secondi di vantaggio su Verstappen, con Sainz a 1.7 e Norris a ben 3 secondi dallo spagnolo.

Al giro 22 la Ferrari fa rientrare Sainz. Verstappen non si difende dall’undercut, e, ovviamente, nemmeno Leclerc lo fa, dall’alto degli ormai 10 secondi di vantaggio.

Al giro 26, Max rientra ai box, e ne esce ampiamente dietro a Carlos. Al giro successivo, si ferma anche Leclerc.

Le due McLaren non si fermano e, anzi, iniziano a girare più veloci di quelli che si sono fermati. Al giro 31, Leclerc raggiunge Piastri che non oppone resistenza. Contemporaneamente, si ferma Norris, che rientra in pista molto lontano da Verstappen. Al giro successivo è il turno di Oscar.

Con gomme nuove Lando e Oscar viaggiano 1 secondo al giro più veloce rispetto a Verstappen e Leclerc. Poi si calmano, e torna in cattedra la Ferrari, con i due piloti che, al giro 40, sono i più veloci in pista.

Al giro 44, Norris raggiunge Verstappen, e il duello inizia al giro 47.   Al giro 52 Lando tenta all’esterno di curva 12 e sorpassa Max passando per la via di fuga. L’olandese, che a sua volta è uscito dalla pista, vuole la posizione indietro, e l’inglese non gliela dà. L’incidente viene investigato, e il pilota delle McLaren si becca 5 secondi di penalità.

Finisce così con una splendida doppietta Ferrari, 18 anni dopo l’ultima negli USA. Seguono Verstappen, Norris, Piastri, Russell, Perez, Hulkenberg, Lawson, subito a punti al ritorno, e un grande Colapinto.

Tolta l’ala flessibile alla McLaren, tolto il trick alla Red Bull, la Ferrari domina. E’ sicuramente un caso. Vedremo in Messico, fra una settimana.

P.S. A Norris mancano solo i baffetti, e poi il clone del Leone è completo. 

P.S. 2 Le strategie della McLaren le fanno Topolino e Paperino.

P.S. 3 La Ferrari non porterà a casa nessun titolo quest’anno, ma la responsabilità non sarà, per una volta, della macchina.

P.S. 4 Hamilton che si qualifica in ultima fila senza avere avuto un problema specifico, e poi la insabbia dopo 3 giri, è qualcosa che deve far riflettere. Soprattutto la Ferrari che lo ha ingaggiato pagandolo profumatamente, per mandare in Williams uno che proprio scarso non è.

P.S. 5 A proposito di Williams, Colapinto ha dimostrato che non sempre il valore di un pilota si può misurare in relazione al compagno di squadra. Dipende da quanto quest’ultimo è scarso. E lo stesso discorso lo si può fare per Lawson.

P.S. 6 La penalità data a Russell è vergognosa.

P.S. 7 Verstappen corre con un regolamento tutto suo e può fare quello che vuole (vedi la partenza). Non da ora. Gli altri no. E anche questo è vergognoso.

P.S. 8 Austin è una pista meravigliosa. Quando vince la Ferrari ancora di più.

P.S. 9 Clean air is queen.

P.S. 10 Vive la France.

P.S. 11 (serio) Questa doppietta Ferrari è stata un raggio di luce per la mia regione, in uno dei week-end più neri della sua storia. Che possa restare anche questo trionfo nella memoria di chi ha passato una notte di paura e una giornata passata a spalare il fango e a svuotare abitazioni, cantine e garage dagli oggetti rovinati dall’acqua.

NORRIS DOMINA A SINGAPORE. VERSTAPPEN TIENE DURO.

Quelli della notte. Di Singapore. Non sono rossi, fra uno spreco e l’altro. Ma sono Norris e Verstappen, che occupano la prima fila, seguiti dalle due Mercedes, come al solito in altalena.

Si spengono i semafori, e Norris questa volta parte bene, riuscendo a rimanere davanti a Verstappen. La partenza non riserva grandi emozioni, e la prima parte della corsa è uguale a quelle degli anni scorsi, un lungo trenino di auto distanziate da pochi secondi.

Quest’anno, però, il treno è un po’ più lungo, con la locomotiva Norris che dopo 17 giri ha già 11 secondi di vantaggio su Verstappen, il quale ne ha altri 9 su Hamilton.

Le due Ferrari, accreditate di un ottimo passo gara, si trovano imbottigliate in 8a  posizione con Leclerc e in 12a con Sainz, pagando una qualifica piena di errori.

Al 18° giro Hamilton è il primo dei leader a fermarsi, essendo partito con gomme soft. Gli altri restano in pista, con Norris che incrementa ancora il suo vantaggio nei confronti di Verstappen.

Bisogna aspettare fino al giro 28 per vedere Russell fermarsi. Ma l’inglese si trova a 40 secondi da Norris. E Leclerc riesce finalmente a superare Hulkenberg ma si trova ad un minuto da Norris. Per il suo ingegnere di pista, al quale stava manifestando tutta la sua frustrazione, “la gara inizia adesso”.

Al giro 30 si ferma Verstappen. L’olandese esce dietro a Leclerc, ma gli basta un giro per passarlo. Contemporaneamente, Norris va lungo e sfiora la barriera con l’ala, perdendo diversi secondi. Si ferma subito ai box per cambiare le gomme e controllare, ma non sembrano esserci danni gravi.

Al giro 37 si ferma Lerclerc. Charles rientra in 8a posizione, dietro anche al suo compagno di squadra. Manca solo Piastri, al momento in seconda posizione. La sua sosta avviene al giro 39. L’australiano esce subito dietro ad Hamilton, che riesce però a superare subito.

E, al giro 46, passa anche Russell, prendendosi il podio. Nel frattempo, Leclerc, con pista libera, inizia letteralmente a volare, mettendo in mostra il potenziale che la sua macchina non ha potuto esprimere oggi.

Al giro 48, Norris, che guida la gara con un vantaggio di 24 secondi su Verstappen, sfiora per la seconda volta le barriere. Questo lo sveglia dal torpore in cui era evidentemente piombato, e segna il giro più veloce. Che gli verrà poi tolto dal Ricciardo all’ultimo giro.

Finisce così con Norris vincitore dominante, davanti a Verstappen, Piastri, Russell che è riuscito a contenere la rimonta di Leclerc. Poi Hamilton, Sainz, Alonso, Hulkenberg e Perez.

Ora ci sono ben 4 settimane di pausa, prima di riprendere ad Austin. Mancano 6 gare alla fine, ma è già possibile affermare dove andranno i due mondiali.

P.S. dopo la vittoria di Monza e la buona prestazione di Baku, già si parlava di una Ferrari in lizza per il mondiale costruttori. Ma quando la macchina va, non funziona tutto il resto. E per il mondiale, eventualmente, ci si penserà l’anno prossimo. O quello successivo. 

P.S. 2 Vanzini che sospetta che Alonso non attacchi Hulkenberg perchè ha una Ferrari dietro (riguardatevi il giro 24) è un insulto a chi paga il canone per ascoltare i deliri suoi e di qualche altro soggetto che lo accompagna. Vale anche per la MotoGP, dove si ascoltano stupidaggini simili, tutte figlie della linea editoriale rossa.

P.S. 3 sarà un sollievo per il box Mercedes non dovere più sentire l’anno prossimo i lamenti di Lewis sulle gomme.

P.S. 4 venerdì Verstappen non andava da nessuna parte. Oggi è arrivato secondo, anche se a mezzo minuto. Il suo quarto mondiale sarà tutto merito suo, non della macchina o della FIA.

P.S. 5 L’ala della McLaren era regolare per la FIA ma non per la Red Bull. E, di conseguenza, la dovrà cambiare.

P.S. 6 Per la prima volta nella storia, non si è vista la Safety Car a Singapore. La sostituzione di Sargeant ha dato i suoi frutti.

P.S. 7 Hulkenberg è come le obbligazioni, un investimento senza rischi.

P.S. 8 Probabilmente non rivedremo più Ricciardo in gara, ma speriamo di rivederlo come commentatore, così continuerà a portare un po’ della sua allegria contagiosa. Mi immagino già le interviste a Vasseur. Buone per Zelig.

PIASTRI FREGA LECLERC E VINCE A BAKU. SAINZ E PEREZ DISPERATI.

Trionfo a Monaco, poi il nulla. Trionfo a Monza, e poi cosa succederà?
Il calendario riserva a Leclerc la sua terza gara di casa, quella dove è riuscito a fare tre pole di fila senza mai vincere. Come a Monaco.
E il sabato arriva la quarta, con Sainz terzo a confermare che la Ferrari pare avere trovato il bandolo della matassa. Fra di loro Piastri (come a Monaco), mentre Norris è relegato al fondo della griglia, e Verstappen è pure dietro Perez.
Con le Mercedes non eccezionali, e un circuito dove si può passare in un solo punto, la strada sembra spianata per Charles.

Allo spegnimento dei semafori, il monegasco scatta benissimo, mentre Piastri è più lento ma riesce a mantenere la seconda posizione. Perez riesce invece a sopravanzare Sainz, così come Verstappen riesce a portarsi davanti a Russell ed accodarsi al ferrarista in quinta posizione.

Dopo 10 giri, Leclerc ha già 3 secondi di vantaggio su Piastri, che inizia a lamentarsi delle gomme posteriori. L’unico che non sembra soffrire con le coperture è proprio Charles. 

Al giro 13 si ferma Verstappen, che aveva accumulato 5 secondi di ritardo da Sainz, e ben 7 dal compagno di squadra. Al giro successivo, si ferma anche Russell, che lo seguiva in sesta posizione. E, di conseguenza, un giro ancora dopo, Perez.

Il messicano si ritrova dietro a Norris, che lo blocca quanto basta per consentire al compagno di squadra di fare la sua sosta e rimanere davanti.

Al giro 17 si ferma anche Leclerc, e rientra di pochissimo davanti a Piastri e Perez. Per sua fortuna, in mezzo c’è Albon. Il vantaggio su Piastri, a questo punto, è di soli 1.3 sec., quando prima del pit-stop era di 6.

E infatti al giro 20 l’australiano passa di prepotenza grazie al DRS ma con una staccata favolosa in curva 1. Il monegasco si attacca alla coda dell’australiano, con Perez che, a sua volta, lo segue da vicino,.

Per una decina di giri, Charles segue come un ombra Oscar, e alla 29a tornata prova a tornare davanti, ma il pilota della McLaren si difende bene. L’australiano, in questa fase, sembra avere un passo inferiore a quello del pilota Ferrari.

Leclerc ci riprova al giro 33, ma, di nuovo, Piastri chiude la porta. I due escono lentissimi da curva 1, e Perez si accoda.

Per 14 giri i primi due viaggiano letteralmente incollati, ma a 4 giri dalla fine le gomme di Leclerc sono finite, e, mentre Piastri se ne va, Perez attacca Leclerc, gli passa davanti ma il ferrarista con una staccata impossibile tiene la seconda posizione. I due escono lentissimi da curva 1 e Sainz riesce a passare il messicano. Ma non resiste alla tentazione di mettere le ruote di fianco a quelle del compagno di squadra, lasciando la porta aperta a Checo, che si infila. Nel successivo rettilineo, lo spagnolo si sposta impercettibilmente a sinistra non pensando di avere l’avversario all’interno, ed entrambi finiscono contro il muro.

Finisce così con Piastri davanti a Leclerc, terzo Russell che, dopo una gara anonima, finisce sul podio. Quarto Norris, rimontato dalla 17a posizione, poi Verstappen, alle prese con mille problemi, Alonso, Albon, Colapinto, già a punti alla sua seconda gara, Hamilton, e Bearman, anche lui alla seconda gara e di nuovo a punti con una scuderia diversa.

Il circus riparte per Singapore, dove si correrà fra una sola settimana, con la McLaren che torna in testa al mondiale costruttori dopo oltre un decennio. E sembra destinata a rimanerci.

P.S. in settimana è stata ufficializzato il passaggio di Newey alla Aston Martin. Contento Alonso, che ora potrà avere “la macchina degli altri” come regalo di compleanno. Per tutti gli altri, “non è un uomo solo che fa la differenza”. Ma i soldi sì, e Stroll ne ha messi veramente tanti.

P.S. 2 Alla fine dell’anno, sicuramente alla Ferrari rimpiangeranno l’errore fatto dopo la gara dominata a Monaco, quando hanno trasformato una buona macchina in una vettura mediocre. Ma rimpiangeranno anche le occasioni perse, come quella di oggi.

P.S. 3 E’ meglio un pilota che paga 0.5M$ a gara e fa danni per altrettanto una sì e una no, o uno che paga cifra analoga ma sta costantemente davanti al compagno di squadra alla seconda gara?

P.S. 4 la gara di oggi, tutta la gara, anzi, tutto il week-end dall’inizio alla fine, partenza compresa, sono la migliore spiegazione possibile del perchè in Ferrari hanno tenuto Leclerc e non Sainz. D’altra parte è stato proprio lui a dichiarare che “su questa pista ha sempre fatto fatica”.

P.S. 5 al contrario, Checo Perez va bene solo su questa pista, al punto da far sembrare Verstappen un debuttante. E non c’è da meravigliarsi se appena vede un buco ci si infila incurante delle conseguenze. Al di là dell’imperdonabile errore strategico di Sainz, la responsabilità dell’incidente è tutta sua.

P.S. 6 in McLaren hanno sicuramente già capito con chi torneranno a vincere il mondiale piloti. L’anno prossimo.

P.S. 7 Clean air is queen

P.S. 8 viva il carbonio e la sua flessibilità. E anche la FIA che stavolta ha deciso di tenere aperto il campionato non vietando una soluzione di dubbia regolarità, esattamente come faceva quando la Mercedes dominava, in quel caso per NON tenere aperto il campionato.

P.S. 9 Vive la France