Archivi tag: Mercedes AMG F1 team

MAX PASSEGGIA NEL PARCO, LA FERRARI SI ACCONTENTA

A Monza la Ferrari si risveglia. Sempre. Anche, se necessario, con l’aiutino. Nonostante la mediocre prova di Zandvoort solo una settimana fa, e a dispetto della definizione di “macchina sbagliata” che ne ha dato chi l’ha progettata, la SF-23 si rivela macchina adatta ai circuiti a basso carico, e infatti Sainz, dopo avere primeggiato in tutte le sessioni di prove libere, la piazza in pole davanti a Verstappen e ad un deluso Leclerc.

Dopo un rinvio di 20 minuti causato da Tsunoda il cui motore l’ha lasciato a piedi sul rettilineo verso la parabolica, la partenza non riserva alcuna emozione, e i primi 3 se ne vanno, con Sainz, Verstappen e Leclerc racchiusi in un secondo e mezzo.

Al giro 6 Max ci prova alla prima variante, ma Carlos tiene duro. Questo permette a Leclerc di avvicinarsi ai primi due. Il DRS a Monza non consente di fare la differenza, e questo rende i sorpassi molto difficili.

Dietro di loro, Russell cerca di tenere a bada Perez. Al giro 14 entrambi tagliano la prima variante, il messicano passa ma deve fare ripassare l’inglese.

Al giro 15 Sainz blocca alla prima variante, ed esce lentissimo dalla seconda curva. Max lo affianca al curvone e lo passa alla Roggia.
Subito dopo, Perez passa Russell.

L’ olandese dà 1 secondo al giro alle due rosse, e il suo compagno si avvicina a loro allo stesso ritmo.

Con le gomme finite, Sainz si ferma a montare la mescola più dura al giro 20. Al giro successivo entrano Verstappen e Leclerc. Charles esce di fianco a Sainz e i due iniziano a battagliare. Perez esce subito dietro di loro.

Al giro 31 Charles perde il DRS da Sainz, il messicano ci prova alla Roggia ma viene portato sull’erba. Al successivo passaggio sul traguardo non c’é però nulla da fare e il messicano guadagna la terza posizione.

Il vantaggio di Sainz sulla seconda guida Red Bull é tale da non consentirgli l’uso del DRS e Leclerc gli rimane incollato agli scarichi.

Al giro 41 però Sainz crolla, e Perez prova ripetutamente ad attaccarlo alla prima variante ma gli ci vogliono diversi giri per prendersi la seconda posizione.

Inizia poi una lotta senza quartiere fra i due ferraristi, con Leclerc che riesce a superare Sainz alla prima variante, ma ne esce molto lentamente, e i due quasi si toccano alla Roggia, con lo spagnolo che si riprende la terza posizione.

Carlos chiede di congelare le posizioni, ma Charles non ci sta. All’ultimo tentativo, il monegasco blocca tutte e 4 le gomme alla prima variante e dà addio alle speranze di podio.

Finisce così con Verstappen a prendersi tranquillamente la decima vittoria consecutiva, davanti a Perez, Sainz, Leclerc, Russell, Hamilton, un sempre ottimo Albon, Norris, Alonso, oggi in ombra con una Aston Martin inadatta ai circuiti veloci, e, a chiudere la zona punti, Bottas.

Monza chiude la stagione europea, e fra due settimane il circus riprenderà in oriente, nella notte di Singapore, per una gara che, si spera, sia un po’ più imprevedibile delle ultime che abbiamo visto.

P.S. Vasseur ha definito la pole di Sainz “una pietra miliare nella storia della Ferrari”. Se qualcuno ha capito perchè, è pregato di scriverlo nei commenti, perchè a me francamente sfugge il motivo. L’asticella del francese deve essere posta molto in basso, se si dichiara entusiasta per un terzo e quarto posto a Monza che nessuno già domani ricorderà più.

P.S. 2 in Mercedes chi ha ha coordinato il progetto di una macchina sbagliata per due anni di fila è stato cambiato di ruolo (nota bene, non licenziato) ed è stato richiamato chi precedentemente si era occupato di un progetto vincente. Se in Ferrari si dovesse fare la stessa cosa, bisognerebbe andare a cercare in quel di Varano, ovviamente senza alcuna speranza che la proposta venga accettata.

P.S. 3 10 vittorie consecutive di un pilota, 15 di una macchina. Chi ha permesso tutto questo deve riflettere a lungo, perchè se è vero che è giusto che a vincere siano i migliori, in uno sport così complesso come la F1 non è nè normale nè ammissibile che si arrivi a questo. Dominare va bene, ma monopolizzare no. E se in 14 stagioni si passa senza soluzione di continuità (a parte il 2021) da un dominio (Red Bull) ad un altro dominio (Mercedes) e, infine, ad un monopolio (di nuovo Red Bull), la cosa è ancora più inaccettabile. 

F1 2023 – GRAN PREMIO D’ITALIA

Ferrari. Monza. Gran premio d’Italia un anno dopo.

Cosa è cambiato? A conti fatti tanto, in realtà davvero ben poco e, guardando i risultati, in peggio.

Ci si approssima al Gp di casa per la Scuderia e il piatto piange, ma di brutto. Si arriva dall’ennesima scialba prestazione in casa di Verstappen, su una pista che sembra più un esercizio di stile che un luogo dove gareggiare. In Olanda è andata in scena una sintesi della condizione Ferrari del 2023: macchina lenta, piloti tra lo scontento e l’incazzato, strategie ai box ancora insufficienti. Non proprio un bel viatico per il gp di Monza.

immagine da motorbox.com

Nel 2022 c’era ancora Binotto e Leclerc conquistò l’ottava pole dell’anno, riuscendo ad artigliare comunque un secondo posto in una gara finita sotto safety car per l’avaria alla McLaren di Ricciardo. Oggi i tifosi ci metterebbero la firma con il sangue. Non vuole essere un’operazione nostalgia per gli uomini che nel frattempo sono andati via ma la realtà è che dopo un anno regna ancora un discreto caos nella GES, parzialmente mitigato dai continui annunci di acquisizioni di ingegneri da altri team.

Il weekend di quest’anno in quel di Monza vedrà con tutta probabilità una Ferrari in affanno, che non potrà ambire alla lotta per il podio, con l’aggravante che il tutto accadrà sotto l’occhio dei suoi tifosi. Vasseur cerca di gettare acqua sul fuoco parlando di una monoposto completamente revisitata (e ci mancherebbe…) per il 2024 ma ispira davvero poca fiducia. Non è solo colpa sua ma è il pregresso dei regressi, scusate il gioco di parole, a cui ha abituato la Scuderia negli ultimi anni ad abbattere in partenza le speranze di chi sogna una vettura competitiva.

In tutto ciò, fonti ben informate parlano di dati di affluenza quasi da record, con sold out per la gara domenicale e buoni numeri anche per le giornate di venerdì e sabato, nonostante l’aumento dei prezzi e il fatto che il circuito di Monza non è proprio all’avanguardia in  quanto a servizi offerti. E’ davvero il segnale che il pubblico della F1 è cambiato? Sono spariti i “dinosauri”, gli appassionati “veri” per accogliere un altro genere di spettatore, quello interessato più al contorno e al passaggio delle monoposto pur capendo poco di quello che sta succedendo?

immagine da motoremotion.it

I quasi 350mila attesi nel weekend potranno comunque essere testimoni di un evento storico, il decimo successo di fila di Verstappen che così facendo diventerebbe il primo pilota ad aver raggiunto un simile traguardo. Questo potenziale dato, unito a quello di una Red Bull che ha finora vinto tutte le gare della stagione in corso ( più l’ultima del 2022 ad Abu Dhabi), la dice lunga sullo strapotere degli anglo-austriaci e la dice ancora più lunga sulla pochezza e discontinuità dei suoi avversari.

A questo proposito non è un caso che la McLaren, partita in maniera orribile quest’anno, sia riuscita a raggiungere Mercedes, Aston Martin e Ferrari nella lotta al  podio. Le sporadiche incursioni di Alpine poi non fanno che confermare che di sicuro la Red Bull è quella che ha lavorato meglio ma le altre “big” hanno davvero fatto svariati passi indietro lasciando il campo libero ad altri contendenti.

Ecco, senza Red Bull sarebbe un campionato super appassionante ma sarebbe davvero quello che avremmo voluto vedere? Al momento i bibitari sono gli unici a viaggiare sul terrenno dell’eccellenza mentre gli altri affogano in un mare di mediocrità e purtroppo, la prima in questa shame list è proprio la Ferrari.

Addirittura la Williams, antica nobile sul punto di scomparire, si sta ritagliando un posto di tutto rispetto nella lotta per i punti e per le posizioni a ridosso del podio. Sarà l’effetto del budget cap oppure è solo l’effetto dello stato confusionale che attanaglia tanti team, tra cui Mercedes?

immagine da f1world.it

Come già detto ormai i Gp che restano alla fine del campionato, e sono molti, serviranno solo per aggiornare le statistiche del 33 e della Red Bull, quasi un esercizio di stile. Per gli altri sono solo una lunga serie di test per cercare di arrivare pronti al 2024. Ma c’è già chi dice che, considerando il dominio attuale Red Bull, bisognerà aspettare il 2026 con i nuovi regolamenti sui propulsori, per avere un rimescolamento delle carte. Leclerc in questi termini è stato chiaro. Eccesso di pessimismo? Speriamo di no, ma alla fine, se con questo “spettacolo” ci sarà comunque un nuovo record di affluenza a Monza, che senso ha parlare di lotta tra team e di una Ferrari competitiva? Il circus va avanti lo stesso e a gonfie vele, vince il più bravo dentro e soprattutto fuori dai box. Domenicali e Briatore felici. Sipario.

Rocco Alessandro

F1 2021 – GRAN PREMIO EMILIA ROMAGNA

E chi l’avrebbe mai detto, un anno dopo, di ritrovarsi ad aspettare e commentare la seconda edizione del Gp dell’Emilia Romagna. Si pensava ad un Gp una “tantum” e invece il circus ritorna sulle rive del Santerno, con la ferma convinzione da parte degli organizzatori di restarci anche per i prossimi anni.

Si torna su uno dei circuiti dimenticati per anni dalla F1 per ragioni economiche e sempre molto apprezzato dagli addetti ai lavori in pista, in primis i piloti: l’Enzo e Dino Ferrari di Imola.

Un circuito ricco di storia e di storie stupende e tragiche, il primo vero banco di prova capire molto meglio da che parte della bilancia si indirizzerà il mondiale 2021. Il tutto ancora senza la presenza di pubblico, che per Imola è davvero un grosso rimpianto.

Archiviato il Gp del Bahrain che ha fatto capire chi è messo meglio in termini di power unit, si arriva in una pista corta , nervosa che mette alla prova la stabilità delle monoposto, in cui la potenza “pura” della power unit non è così importante quanto invece il carico aerodinamico e meccanico che ogni monoposto saprà generare.

Viene facile pensare che, per quanto visto in Bahrain, la Red Bull sia la logica favorita per il gran premio imolese. La power unit Honda sembra aver fatto quell’ultimo step evolutivo che la mette (quasi) al pari con quella Mercedes e anche il pacchetto aerodinamico della RB16B sembra essere all’altezza di quello dei giorni migliori.

immagine da tuttomotoriweb.it

Una pista come l’Enzo e Dino Ferrari sembra perfetta per l’attuale stato di forma della Red Bull, ipotizzando addirittura due vetture capaci di andare a podio. D’altro canto già in Bahrain poteva arrivare la vittoria per Verstappen, vanificata da qualche problemino meccanico di troppo e da una gran gara di Hamilton.

Anche in casa Mercedes si attende con ansia il riscontro della pista per capire se le tre settimane di pausa sono servite a migliorare la W12. E’ opinione comune che la vettura ha un gran potenziale ma vedersi annichiliti in qualifica e in riferimento alla fatica terribile con cui è arrivata la vittoria di Hamilton in Bahrain, di sicuro saranno stati giorni di lavoro febbrili a Brackley.

Due le aree sotto osservazione: la power unit che non è ancora possibile utilizzare al 100% e il retrotreno. Ad Imola sarà fondamentale avere una macchia stabile, reattiva e prevedibile sui tanti saliscendi e freante in appoggio, sarà interessante verificare se Mercedes avrà svolto correttamente i compiti a casa.

Per Ferrari è la gara di casa e l’aspetto positivo è che ci arriva in condizioni migliori rispetto al 2020. Il Bahrain ha evidenziato come la SF21H sia finalmente una monoposto che può giocarsela soprattutto in qualifica, almeno dalla seconda fila in giù. L’incognita sarà capire se sarà stato fatto un passo in avanti anche in gara, aspetto piuttosto deficitario in Bahrein.

Potrebbero aiutare le basse temperature previste per il weekend di gara, sia nell’alzare la soglia di utilizzo della power unit che in Bahrain è stata utilizzata in maniera conservativa a causa delle elevate temperature atmosferiche, sia per quanto riguarda il degrado delle gomme in gara. Anche Mercedes potrebbe beneficiare delle basse temperature per mettere alla frusta la sua power unit che dall’inizio dei test prestagionali soffre le alte temperature.

immagine da scuderiafans.com

Se i rossi riusciranno a mettere insieme una buona qualifica non dovrebbe poi essere difficilissimo portare a casa un buon risultato in gara, in quanto da sempre quella di Imola è una pista dai sorpassi difficili e anche quest’anno, safety car permettendo, dalla strategia che si prevede a singola sosta.

Si rinnova dunque il duello con McLaren e Alpha Tauri su un terreno completamente diverso. Per tutte è tre (quattro se includiamo anche la Aston Martin) sarà fondamentale la qualifica, che si prevede con distacchi molto ridotti. Il pilota potrà fare la differenza più che in altre occasioni e mettere una seria ipoteca sul risultato finale.

Per quanto visto in Bahrain, possibile che Alpha Tauri e McLaren siano più favorite di Ferrari, con Aston Martin (e soprattutto l’oggetto misterioso Vettel) che dovrà riscattare la magra figura fatta all’esordio stagionale. Anche in questo caso, ribadiamo che i piloti potranno fare davvero una gran differenza.

immagine da 7upsports.com

La Alpine forse non è proprio ascrivibile al pacchetto delle “ultime della classe” ma non sembra possa avere la forza di inserirsi nel pacchetto di mischia sopra citato. Alonso torna su una pista che lo ha visto vincere dopo uno straordinario duello con Schumacher nel 2005 e sarà di sicuro un grande bonus per la sua scuderia.

La Williams si dice sicura di poter essere molto più competitiva che in Bahrain ma non al punto di poter puntare ad un piazzamento nei primi 10, sempre che Russel non si inventi una magia in qualifica.

Alfa Romeo era stata pronosticata dagli addetti ai lavori come una possibile monoposto da centro classifica, cosa ampiamente smentita dal Gp del Bahrain. Ad Imola potrebbe esserci una buona occasione di riscatto, se i piloti sapranno metterci quel qualcosa in più. E’ risaputo che Kimi dà il meglio in gara ma questa volta serve davvero anche un gran giro al sabato.

immagine da circusf1.com

Haas porterà invece il primo e ultimo pacchetto di sviluppo del 2021. Non ci si aspettano miracoli dalla gara imolese, se non un’altra occasione per i suoi giovani piloti per imparare il mestiere di pilota di F1. Mick Schumacher arriva su una pista dove il padre ha saputo fare meraviglie, speriamo ne tragga particolare ispirazione. Per Mazepin sarebbe già un ottimo risultato concludere il weekend riducendo fortemento il numero di errori visti all’esordio.

Che tutto sia diverso rispetto alla prima gara stagionale lo conferma anche il meteo, previsto alquanto freddo per tutto il weekend e (scarse a dire il vero) possibilità di pioggia in gara. Pirelli invece porta le stesse mescole viste in Bahrain, prevedendo una sola sosta. Probabile che il 90% della gara si deciderà tra le qualifiche del sabato e una strategia efficace alla domenica. Sempre che il Maze(s)pin di turno non voglia aggiungere una variabile da safety car.

Sembra tutto apparecchiato per Verstappen, ma si era detto per il primo GP stagionale. Fondamentale sarà avere un Perez a giocarsela in qualifica in modo da poter essere in condizioni di parità nel gioco dei pit stop con Mercedes. Ma sempre con due soli primattori protagonisti: Hamilton e Verstappen.

*immagine in evidenza da iracing.com

Rocco Alessandro

 

 

ESPERTO, MESSICANO E DISOCCUPATO: PEREZ RIMONTA E VINCE A SAKHIR

Quando il gatto non c’è i topi ballano. Col settimo mondiale in tasca, Hamilton si prende il Covid ed è costretto a dare forfait per la replica in Bahrain. E così si materializza il sogno di molti suoi detrattori: vedere qualcun altro sulla sua macchina per dimostrare che le vittorie sono solo merito del mezzo a sua disposizione.

E la Mercedes decide di accontentarli. Anzichè utilizzare il pilota di riserva designato, Stoffel Vandoorne, convoca George Russel, che passa così dalla vettura peggiore a quella migliore. C’è chi è pronto a scommettere che l’inglese ridicolizzerà Bottas, e dimostrerà la suddetta teoria. E si tratta di una scommessa vinta. O quasi.

Dopo un venerdì passato in cima alla lista dei tempi, il giovane George manca la pole di soli 26 millesimi, dimostrando così di che pasta è fatto. Dietro di lui, in seconda fila, un altro “predestinato” fa un miracolo piazzando una inguardabile SF1000 in quarta posizione con un giro incredibile.

La curiosità è grande quando si spengono i semafori, e gli avvenimenti non deludono le attese. La superiorità di Bottas evapora in pochi metri, con Russel che lo supera in tromba mentre per lui le prime curve sono un incubo. Si ritrova così braccato da Verstappen, Perez e Leclerc. A quest’ultimo non par vero di poter lottare per la seconda posizione, e così arrivando in curva 5 si butta, come suo solito, all’interno alla ricerca di un varco che non c’è, perchè a sinistra non ha il suo compagno di squadra bensì Perez. Il quale chiude e viene centrato dal ferrarista, che rompe la sospensione. Verstappen, per evitare il messicano, va largo e finisce contro le barriere. 

E così i tre più pericolosi rivali delle Mercedes sono fuori in un colpo solo. Forse.

Dopo qualche giro di Safety Car, la gara riparte e mentre Russel sembra Lewis Hamilton e se ne va indisturbato, Bottas sembra Bottas e si fa superare pure da Sainz, per poi riprendersi la seconda posizione quando lo spagnolo va lungo nella parte mista del tracciato.

Per 60 giri la gara vive con Russel in pieno controllo e Bottas ad inseguire a debita distanza. Mentre Perez, precipitato in ultima posizione dopo lo scontro con Leclerc, rimonta e raggiunge i migliori degli altri.

Si preannuncia un trionfo per il giovane inglese, ma Aitken, il pilota che l’ha sostituito alla Williams, gli mette i bastoni fra le ruote: perde la macchina all’ultima curva, sbatte e la sua ala rimane in mezzo alla pista. La direzione gara decide di far uscire la Safety Car per recuperarla, e la Mercedes decide di ricordare al mondo quanto sono bravi nelle operazioni ai box. Col risultato ormai acquisito e nessun problema di gomme denunciato dai piloti, viene effettuato un inutile doppio pit-stop che si trasforma in una comica. A Russell vengono montate le gomme destinate a Bottas, e il team se ne accorge quando il finlandese arriva sulla piazzola. Dopo un lungo ragionamento, gli rimontano le sue gomme vecchie, e lo rispediscono in pista in quarta posizione. Russell è costretto a rientrare per rimontare le gomme giuste, e ritorna in pista in quinta posizione. Il suo sogno di vittoria sembra ormai svanito, ma quando la Safety Car si fa da parte, George dimostra di non temere niente e nessuno. In tre giri si sbarazza nell’ordine di Bottas, Stroll e Ocon, e va alla caccia di Perez, incredibilmente in prima posizione dopo una rimonta dal 18° posto. 

Ma quando l’inglese arriva a 2 secondi dal messicano, e mancano ancora 10 giri, dal box lo richiamano nuovamente per una sospetta foratura. Rientrerà in fondo al gruppo, e la sua giornata si concluderà comunque con i primi punti, ma con molto meno di ciò che poteva portare a casa.

Gli ultimi giri sono una passeggiata per Perez, mentre il duello per i restanti due posti del podio sembra più intenso, con Sainz che pare in grado di superare almeno Stroll, terzo. Ma non succederà nulla, e la gara finisce così con un podio inedito composto da Perez, che coglie così la sua prima vittoria in quella che potrebbe essere la sua penultima gara in Formula 1, da Ocon e  da Stroll.

Seguono Sainz quarto, Ricciardo quinto e con tanto da recriminare. Sesto un inguardabile Albon, poi Kvyat, Bottas, Russell, sul quale pesa una possibile squalifica per il pasticcio delle gomme, e Norris, incapace di rimontare dall’ultima posizione.

Solita gara triste per Vettel, dodicesimo, mentre i due debuttanti Aitken e Fittipaldi chiudono ultimi.

Ora manca solo Abu Dhabi per chiudere la stagione più anomala della storia della Formula 1. E’ molto probabile che Hamilton non riesca a rientrare, e Russell avrà così un’altra occasione per dimostrare quanto vale, prima di ritornare nelle retrovie. E per Bottas sarà l’ennesimo incubo.

P.S. chi scrive aveva giudicato male il circuito “esterno” di Sakhir. Il mix di tre rettilinei e qualche curva lenta, su soli 3.5 km, si è dimostrato in grado di fornire un ottimo spettacolo. Anche questo sarà materiale su cui dovranno lavorare i capi della Formula 1 per capire come far sì che tutte e 23 le gare del calendario siano spettacolari come quella di oggi. Oltre, ovviamente, a chiedere ad Hamilton di prendersi una lunga vacanza. O a convincere la Mercedes ad affiancare a Lewis un avversario vero. Almeno per il 2021.

 

*immagine in evidenza dalla pagina Facebook ufficiale della Formula 1

F1 2020 – GRAN PREMIO DI SAKHIR

Ci si poteva aspettare una conclusione di campionato piuttosto anonima , considerando i due mondiali già assegnati e gli ultimi tre GP su circuiti non proprio entusiasmanti,  e invece il caso ha voluto dare una decisa ravvivata al circus della F1.

Archiviato, per fortuna senza conseguenze, il botto di Grosjean di Domenica scorsa, il primo colpo di scena si è avuto con la positività al covid-19 dell’epta campèon Lewis Hamilton con conseguente rinuncia al neonato Gp di Sakhir.

Hamilton dovrà aspettare l’esito di un successivo tampone negativo per avere il via libera per l’ultimo GP stagionale ad Abu Dhabi ma tutto dipenderà dalla velocità con cui riuscirà a debellare il virus e non è detto che possa riuscirci in tempo utile per l’ultimo GP.

Vacanze forzate quindi per l’inglese che lascia il sedile ad un altro inglese, reputato dagli addetti ai lavori come “the next big thing”: George Russel prenderà il suo posto alla guida della W11 almeno per il GP di questo weekend.

immagine da motorsportmagazine.com

Battuta la concorrenza di Vandoorne, per il giovane inglese un’occasione d’oro per dimostrare di valere tutto l’apprezzamento che Wolff gli ha tributato in questi anni e valorizzare l’academy Mercedes dalla quale è stato svezzato.

Un pò tutti si aspettano una grande prestazione considerando quello che Russell ha fatto vedere alla guida della derelitta Williams ( più in prova che in gara ad essere onesti). Dovrà tenere a bada l’emozione e la pressione di dover “per forza” fare bene sulla monoposto migliore del lotto. Un cattivo risultato non gli stroncherebbe la carriera ma forse lo farebbe uscire dalle grazie di chi, attualmente, comanda in Mercedes.

Contestualmente, in Williams correrà al posto di Russell il 25enne inglese Jack Aitken, attualmente in Formula 2 con risultati non proprio entusiasmanti. Obiettivo numero uno: non fare danni. Numero due: finire la gara. Tutto il resto è grasso che cola.

immagine da crash.net

Anche per Bottas sarà un weekend carico di tensione. Da un lato l’occasione di non avere tra le ruote il suo tirannico compagno di squadra abituale e quindi grosse chance di portare a casa il bottino grosso. Dall’altro dovrà guardarsi da Russell che è tutt’altro che un fermo e che farà di tutto per far capire ai piani alti che vale più del finlandese.

Per entrambi il caso ha voluto che si debbano confrontare su un circuito “nuovo” quindi con pochi riferimenti.  A vantaggio di Bottas ovviamente il fatto di conoscere perfettamente sia la W11 che la squadra, mentre Russell dovrà giocoforza avere un minimo periodo di adattamento. Considerando lo stato di forma psico-fisica di Bottas non sarei così sicuro di portarla a casa facile.

Tempo di annunci per Haas, scuderia che avrà una line-up giovanissima per il 2021. Ufficializzati sia Mazepin (anche grazie ai tanti soldi del papà) che Mick Schumacher. Tra i due, entrambi impegnati in F2, quello più talentuoso è di sicuro il figlio del grande Michael.

immagine da drivetribe.com

Il suo problema saranno le aspettative che tutto il mondo della F1 avrà sulla sua carriera essendo il figlio di uno dei più grandi di questo sport. Già sotto l’ala protettrice dell’Academy Ferrari,  il suo sarà un 2021 di apprendistato in cui dovrà cercare di non farsi condizionare troppo dal turbinio di opinioni e aspettative che inevitabilmente lo travolgeranno. Intanto deve cercare di chiudere la pratica della vittoria del campionato di F2, al suo ultimo appuntamento sempre in Bahrein per coronare una settimana da ricordare a lungo.

Haas che dovrà gestire l’esordio di un altro rookie in sostituzione del convalescente Grosjean: Pietro Fittipaldi, nipote del grande Emerson. A prima vista potrebbe essere l’ennesimo esempio che essere “parente di…” può garantire ottime opportunità di carriera nel motorsport al di là del talento che si possiede. Il suo storico nelle categorie inferiori lascia pensare che Fittipaldi sia solo un buon mestierante delle corse a motori, con un nome e un portafoglio adeguato a sostenerne i sogni di gloria. Per la Haas non farà un gran differenza,  considerando che dovrà pensare solo a difendersi alla meno peggio sul tracciato stile indy car del Sakhir.

immagine da fuoritraiettoria.com

Finiti gli “annunci” passiamo alla gara su un tracciato che definire atipico è un eufemismo, almeno per gli standard recenti della F1. In pratica si correrà sull’anello esterno del circuito del Bahrein che dopo curva 4 abbandonerà la sezione guidata per una parte inedita molto veloce e che si ricongiungerà nell’ultima curva al rettilineo principale.

Risultato? 3543 metri di lunghezza (solo Montecarlo è più breve) e un passo sul giro stimato abbondantemente sotto il minuto, addirittura 53/54 secondi in prova, il tutto per 87 giri. Quanto di più vicino ad un ovale si sia mai visto in F1.

Meno curve e più rettilinei, con le PU che avranno un peso specifico ancora maggiore rispetto al tracciato standard, con una gestione dell’ibrido meno vincolata dalla lunghezza del circuto. L’unico vantaggio potrebbe essere la minore usura delle gomme, data l’assenza di curve impegnative e una configurazione aerodinamica a basso carico.

Aspetto potenzialmente negativo, almeno in qualifica, il selvaggio gioco di scie già tristemente visto a Monza nel 2019 e una q1 particolarmente affollata. Vedremo quale sarà il metro di giudizio della direzione gara se si dovessero ripetere i trenini all’insegna del “vai avanti tu che a me scappa da ridere”.

Il pronostico, cà va sans dire, è tutto a favore delle frecce nere Mercedes, che potranno far valere la loro PU superiore al resto del lotto partenti. Di nuovo in sofferenza la Ferrari, meno rispetto al Gp appena corso (forse…) poichè dovrebbero avere meno probelmi nella gestione gomme in gara ma saranno comunque zavorrati dalla solita PU e da una monoposta con scarsa efficienza.

Possibili sorprese la Renault e McLaren, a loro agio quando le medie sul giro sono elevate. Più in difesa la gara di Red Bull, che non potrà contare sulla gestione gomme superiore in gara e dovrà affidarsi quasi esclusivamente alla PU Honda. Ovviamente in difficoltà i motorizzati Ferrari.

immagine da sonsektor.com

GP scontato quindi? Non è detto perchè una grande variabile saranno le qualifiche, in cui essere al posto giusto nel momento giusto farà la differenza nel passare il taglio verso la q3 e le differenze minime sul giro esalteranno quei piloti che riusciranno a mettere insieme un giro senza errori, con piloti che potrebbero finire indietro in griglia anche con monoposto in teoria più quotate.

In gara invece le monoposto con PU più performanti dovrebbero avere vita abbastanza facile nei sorpassi, con l’incognita di mantenere le gomme nella giusta temperatura di esercizio nei lunghi tratti in rettilineo, così come l’impianto frenante.

Un GP in formato “indycar” che potrebbe cambiare la gerarchia dei valori in pista tra le monoposto. Chissà che, per una volta, un format del genere non si riveli anche divertente da guardare in tv.

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro