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VERSTAPPEN VINCE PASSEGGIANDO A MONTREAL. LA FERRARI RECUPERA (UN PO’).

Stando alla meteorologia da gran premio, in Canada o piove a catinelle o fa un gran caldo. Più spesso la prima, basti ricordare il 1981, quando Gilles arrivò terzo nel diluvio facendo a meno dell’ala davanti.
Anche quest’anno, come peraltro lo scorso anno, è il turno dell’acqua a catinelle, materializzatasi già durante il sabato, e ripropostasi in gara.

La cosa non fa evidentemente nè caldo nè freddo a Verstappen, che è primo in qualsiasi situazione, e nemmeno ad Alonso, quest’anno sempre a ruota dell’olandese, a dimostrazione non solo che la classe non è acqua, ma che la classe si vede nell’acqua.
Chi invece di acqua ne fa da tutte le parti è la corazzata Ferrari, piloti compresi. A Maranello riescono a rovinare “Il miglior venerdì del 2023” (cit.) con una bella penalità a Sainz, costretto a partire 11°, e con un gran casino combinato con la strategia di Leclerc, le cui responsabilità vanno divise al 50% fra squadra e pilota. Il monegasco si schiera in un’anonima decima posizione.
Ma “il passo gara è buono ” (ri-cit.)

Il giorno della gara sull’isola di Notre-Dame splende un pallido sole. Allo spegnersi dei semafori, come al solito Max si invola, mentre Hamilton soffia la seconda posizione ad Alonso, che rischia di venire infilato pure da Russell.

Al giro 8 Sargeant si ferma e viene attivata la Vittual Safety Car, che dura pochissimo. Dietro Hulkenger, settimo, si è fermato un trenino comprendente quasi tutti gli altri a partire da Norris. Il tedesco è un osso duro e la sua Haas è velocissima sul dritto. Fra quelli bloccati ci sono i due ferraristi, con Leclerc nono e Sainz undicesimo.

Fortunatamente per tutti, Nico rientra ai box al giro 12, e lascia strada libera. Contemporaneamente Russell sbatte, ed esce la Safety Car. Ne approfittano tutti per fare la sosta, tranne le due Ferrari e Perez.

Al giro 17 la gara riparte, e Verstappen scava il solito solco, questa volta piccolo, fra sé e gli avversari. Al giro 23 Alonso rompe gli indugi e passa in tromba Hamilton. Sarà il secondo ed ultimo sorpasso visto oggi nelle prime 6 posizioni.

Al giro 37 Perez rientra ai box e consente cosí ai due ferraristi di fermarsi senza perdere la posizione. Il primo dei due a passare dal box è Sainz, seguito al giro dopo da Leclerc. Entrambi montano la gomma a mescola piú dura.

La Mercedes fa fermare anche Hamilton per montare gomme a mescola media, la migliore oggi. Al giro successivo è il turno di Alonso ,che però monta la gomma a mescola dura. E, infine, si ferma Verstappen, che monta gomma a mescola media.

A 20 giri dalla fine, i primi 6 sono separati da distacchi molto simili, fra i 3 i 5 secondi. Anche i tempi sul giro sono molto simili, con Verstappen che non annichilisce gli avversari ma dà l’impressione di andare a spasso.

Al giro 55 Russell, che era riuscito a rimontare fino all’ottava posizione, si deve ritirare.

Negli ultimi quindici giri non succede più nulla nelle prime posizioni, mentre la lotta per le posizioni dalla settima posizione, occupata da un ottimo Albon con la Williams, in giù. L’inglese riesce a resistere fino al traguardo agli attacchi di Ocon, a sua volta incalzato da Norris, sul quale però pende una penalità di 5 secondi che gli farà perdere la zona punti.

Un gran premio del Canada tutto sommato noioso finisce con Verstappen che coglie la sua 41a vittoria, eguagliando Senna, e la 100a per la Red Bull. Lo segue Alonso, al settimo arrivo nei primi tre su otto gare, ed Hamilton, a completare un podio occupato dai tutti i campioni del mondo che partecipano al mondiale 2023.

In quarta e quinta posizione le due Ferrari di Leclerc e Sainz, cui la squadra, una volta tanto, ha riservato una buona strategia. Sesto un inguardabile Perez, sul cui rendimento la sua squadra ha sempre più dubbi. Settimo Albon, ottavo Ocon, nono il padrone di casa Stroll, capace di bruciare proprio sul traguardo Bottas, che chiude la zona punti.

Si riparte da Montreal verso l’Austria con la sensazione che Aston Martin, Mercedes e Ferrari si siano un po’ avvicinate alla Red Bull (di Verstappen). E’ però necessario sottolineare che quello di Montreal è un circuito senza curve veloci, quelle per le quali è necessario avere il carico aerodinamico indispensabile per potere gestire al meglio le gomme. E non sappiamo nemmeno quanto Max si sia tenuto in tasca oggi, l’impressione è che abbia passeggiato. Meglio non farsi illusioni per le prossime gare. Soprattutto per la Ferrari e per chi ci ha continuato a ripetere per due ore che “la strada è stata ritrovata”. A meno di non volersi esaltare per un quarto e quinti posto.

P.S.
Il teatrino andato in scena sabato dopo le qualifiche davanti all’hospitality Ferrari ha del grottesco. Intervistato dall’inviata di Sky, Leclerc si era lasciato andare a pesanti critiche verso la squadra. Vasseur ha preteso che si presentasse all’intervista di fianco a lui per scusarsi e ritrattare, ammettendo di avergli parlato da solo nel suo ufficio, e, si può immaginare, non per fargli i complimenti per essere uscito in Q2. E’ vero che il monegasco, come già detto. non è esente da responsabilità, ma è anche vero che il suo TP francese, visto il momento, avrebbe anche potuto glissare ed evitare il chiarimento di fronte alle telecamere. Evidentemente, è cambiato il TP ma non è cambiato l’andazzo, e, di conseguenza, non cambieranno neanche i risultati. A meno, lo ripeto per la seconda volta, di non volersi esaltare per un quarto e quinto posto, come, in effetti, oggi è successo.

P.S. 2
Un episodio, passato un po’ sotto silenzio, dà l’idea di come funziono le cose in questo momento in Ferrari. Giovedì abbiamo visto le foto del casco celebrativo portato da Charles, avente lo stesso disegno di quello del grande Gilles ma, ovviamente, con gli sponsor attuali del pilota. Per deformazione professionale, mi sono immediatamente chiesto se questo non violasse qualche tipo di copyright. Ma mi sono anche dato subito la risposta: in Ferrari hanno fior di avvocati che avranno sicuramente analizzato la materia. E invece no. Il venerdì Leclerc indossava il suo solito casco, e il perchè è stato chiarito il sabato: la famiglia Villeneuve non era stata avvisata, e ha subito posto il veto perchè i problemi di copyright da me ipotizzati c’erano eccome. Poi, ovviamente, la situazione è stata sanata, con tanto di invito di moglie e figlia del mito canadese ai box Ferrari e, magari anche con un indennizzo economico, che, se anche fosse, non sarebbe di certo scandaloso. Ma la figuraccia non si cancella.

F1 2023 – GRAN PREMIO DEL CANADA

Quello che arriva a Montreal per il Gp del Canada è un mondiale F1 che sembra aver messo le cose in chiaro anche nella classifica piloti. Verstappen non ha fatto altro che sfruttare gi errori grossolani del suo compagno di squadra per portarsi a 53 punti di vantaggio, praticamente una sentenza.

immagine da f1sport.it

A questo punto l’aspetto più interessante diventa, come sempre negli anni di dominio incontrastato di un binomio pilota/scuderia, la lotta per essere i primi degli altri.

La gara di Barcellona, con il suo baillamme di aggiornamenti, ha decretato una Mercedes in grande ripresa, una Aston Martin che forse per la prima volta quest’anno non sa bene come reagire e una Ferrari il cui miglioramento, a detta dei suoi ingegneri, è quello di avere una monoposto lenta ma molto più prevedibile…

La tanto annunciata rivoluzione aerodinamica dovrà essere ancora necessariamente investigata per poterla sfruttare a dovere ma diciamo che, senza dubbio, la Ferrari non è riuscita a replicare l’efficacia ritrovata della W14 versione B.

immagine da funoanalisitecnica.com

La Scuderia sembra in piena bambola e naviga a vista in acque piuttosto tempestose. Una certa schizofrenia sembra pervadere anche i suoi uomini chiave, in primis Vasseur, che cerca di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno ma spesso fa la figura di quello capitato per caso.

Vedremo in una pista “start&stop” in cui conta tanto la trazione e la capacità di aggredire i cordoli come andrà la nuova SF23. A sensazione le prospettive non sembrano delle migliori.

Come detto Mercedes aspetta questa gara come una prova del nove definitiva per accertare la bontà del nuovo progetto. Sarà difficile che riescano a competere con Red Bull ma il tutto è visto come una prova generale in vista del 2024. Il rinnovo imminente di Hamilton in tal senso non fa che suffragare l’ipotesi che l’anno prossimo quelli di Brackley saranno di nuovo della partita.

Aston Martin dovrà riprendere le fila del discorso interrotto con una gara piuttosto anonima al Montmelò. E’ quasi naturale che una scuderia per niente abituata a competere sempre per i primi posti, abbia un calo dopo un inizio di stagione in cui ha sfruttato una monoposto già pronta. Ora viene il difficile, ovvero tenere il passo degli inseguitori che hanno mezzi e capacità per sviluppare la macchina. Se pensiamo a Ferrari dovrebbero essere tranquilli, molto meno se parliamo di Mercedes.

immagine da rossomotori.it

Anche Alpine cerca di inserirsi nel gruppo di quelli che contano e al momento le loro possibilità non sono poi così remote. In gara hanno già dimostrato di poter competere con Ferrari e il prossimo obbiettivo è l’Aston Martin.

Per McLaren invece il problema è quello di una monoposto Jekyll/Hyde: se va forte in prova va piano in gara e viceversa. Più banalmente la vettura, oltre a soffrire di un pessimo gusto nello scegliere le livree da parte del team, soffre molto le temperature elevate e un grosso degrado della gomma in gara. Lunga è la via per il 2024…

Le altre sorelle minori cercheranno al solito di raccattare quello che si può ma solo un pò di fortuna o una sapiente gestione tattica con eventuali safety car potranno regalare qualche chance.

La pista canadese è notoriamente poco abrasiva e Pirelli porterà le tre mescole più morbide della sua gamma. Le C5 si vedranno solo in qualifica ma le alte probabilità di pioggia al sabato potrebbero sconvolgere la griglia di partenza.

*immagine in evidenza da motorsinside.com

Rocco Alessandro