Troppi pochi giorni separavano Melbourne da Shanghai per sperare in cambiamenti importanti da parte delle squadre impegnate nel circus. Ciononostante, ciò che più ha spiccato in questo week end è stata la prestazione delle Haas le quali, dopo quell’inizio da incubo nelle lande australi, hanno letteralmente rivoltato la vettura riproponendone un livello prestazionale paragonabile a quello con il quale avevano chiuso la stagione 2024. Sorprendente, vero?
Anche Ferrari, il sabato, sembrava aver trovato uno spunto di quelli importanti e, con Hamilton, addirittura vincente. Come mio costume non mi abbasso a commentare o giudicare la “garetta” ma non posso fare a meno di rilevare la prestazione dei rossi del sabato per confrontarla con quella della domenica: tanto erano brillanti prima tanto sono stati opachi dopo.
Haas e Ferrari, due facce della stessa medaglia tecnica che vede queste monoposto 2025 assai imprevedibili nei comportamenti il che, a ragionamento minimo, dà l’indicazione su quanto i progettisti abbiano lavorato per migliorare le vetture da un anno all’altro correndo, evidentemente, non pochi rischi. La cosa sorprende ancora di più se si pensa che il 2025 è l’ultimo anno dell’attuale regolamento tecnico FIA, in via di radicale cambiamento il prossimo anno.
Perché?
Voci non troppo sotterranee, e diverse modifiche comunicate in corso d’opera al regolamento 2026, lasciano intendere che potrebbe esserci un rinvio. Così fosse allora si giustificherebbe l’impegno messo dalle squadre sulle vetture del 2025. D’altra parte, la lunga stagione che è appena iniziata, potrebbe consentire di testare molte delle soluzioni del nuovo regolamento, verificarne i parametri, giudicarne gli esiti e anche questo potrebbe spiegare l’imponente divario di prestazioni di queste nuove vetture con quelle dello scorso anno.
Fatto sta che le Haas e le Ferrari viste in Cina lasciano supporre che la prima parte della stagione possa essere capace di sorprendere ad ogni GP.
Oppure, che alcuni dalle parti di Maranello, sono già talmente al limite della ricerca prestazionale da incorrere in un clamorosissimo doppio errore di calcolo che porta all’inedita doppia squalifica nel GP.
Già, perché oltre alla inattesa strepitosa prestazione di Ocon (vero “driver of the day”) dobbiamo registrare una sorta di unicum nella storia della Formula 1 con due vetture dello stesso team squalificate per motivi differenti.
Il che danneggia i piloti incolpevolmente precipitati nel registro delle pagelle da più o meno felici e più o meno tristi protagonisti a nota a pie’ di pagina.
Ignara di tutti questi discorsi, McLaren conferma il dominio mostrato in Australia: scambiando l’ordine dei piloti il risultato non cambia.
PIASTRI voto: 10
Perfetto! L’avevamo rimandato dopo la discutibilissima gara di casa augurandogli di riprendersi prontamente e lui non ha mancato l’appuntamento. Pole e vittoria mai in discussione sulle quali non c’è molto da dire. La partenza è stata da manuale con chiusura “cattiva” nei confronti del pur ottimo Russell che finisce per regalare a Norris la seconda posizione. Di lì in avanti il dominio mostrato dall’australiano è stato imbarazzante per tutti, compagno di squadra compreso. Non ha nemmeno dovuto soffrire patemi legati alla strategia dal momento che le gomme bianche si sono dimostrate capaci di tenere bene il temuto graining il che ha consentito di fare un solo pit. L’assenza di SC lo ha favorito ma la sensazione è che il buon Oscar avesse talmente in mano il mezzo, oggi, che nulla avrebbe potuto impensierirlo. Bravissimo!
NORRIS voto: 7.5
Landino nostro porta a casa un importantissimo secondo posto che, per come si erano messe le cose in questo week end, va considerato un risultato di quelli che fanno ben sperare per la conduzione strategica della stagione. Inutile nasconderlo: così stando le cose Lando è il favorito d’obbligo per questo mondiale e devo fargli i complimenti per essere riuscito a raccogliere il massimo. Già, perché il suo sabato è stato pessimo e non mi riferisco solo alla “garetta” in cui a fatica riesce a mettersi dietro Stroll ma anche alle qualifiche in cui, pur avendo migliorato l’assetto sgangherato con cui era partito, non è riuscito a mettere insieme il miglior crono di cui pareva dotato facendosi sorprendere dall’ottimo Russell. Per sua fortuna la grinta di Piastri in partenza lo proietta al secondo posto. Da qui, nonostante una vettura non al massimo della condizione, riesce a gestire efficacemente tutte le fasi della corsa, pure quelle più difficili del finale in cui un problema al pedale del freno ha rischiato di farlo naufragare. Il voto apparentemente basso per una così bella posizione è l’effetto del sabato disastroso ma è comunque un buon momento per lui. Il Landino del passato si sarebbe fatto prendere dallo sconforto e probabilmente commesso qualche errore di troppo nella gara della domenica. Non così oggi. Se il buon giorno si vede dal mattino…
RUSSELL: voto 9
Giorgino continua a dire la sua. Dopo la sagace gara di Melbourne piazza la sua Mercedes nuovamente sul podio stavolta con una prestazione che non lascia dubbi. Solido e veloce, in tutte le fasi del week end, nessuna sbavatura in gara, pronto a cogliere gli aspetti strategici (novità della scorsa stagione: apprezzo quando i piloti lavorano per migliorare i loro punti deboli, soprattutto quando ci riescono) che mano a mano la pista riserva e alla fine il meritatissimo podio. La sua partenza allo spegnimento dei semafori è stata perfetta e solo la grinta di Oscar gli ha impedito di provare ad ambire a qualcosa di più. Mi è particolarmente piaciuto quando è stato messo sotto pressione da Leclerc quando il ferrarista sembrava avesse un ritmo migliore: nessuna sbavatura, nessun timore, nessun affanno. Colto il punto di debolezza del ferrarista proprio nella percorrenza di curva 12 (quella che immette nel lungo rettilineo) si è messo a gestire le gomme giro dopo giro proprio per cercare di non averle in sofferenza nella 12 che percorreva al doppio della velocità di Leclerc rendendo la sua pressione, di fatto, sterile. Dopo che LeClerc ha esaurito l’abbrivio non ha più temuto nulla. Bravissimo.
VERSTAPPEN voto 8
Sono sempre propenso a dare voti fantasmagorici a Max ma questa volta mi fermo un po’ prime delle numerazioni da eccellenza. Non che non meriti, per carità, ma ho avuto la sensazione che in gara abbia temuto un po’ troppo il consumo delle gomme e abbia guidato al di sotto delle sue possibilità. Vedere Max timoroso è decisamente un evento inedito quindi niente eccellenza. Quando, nel finale, si accorge di poter spingere fa un sol boccone di Leclerc con un sorpasso da antologia. La vettura non è certo quella che si aspettava, con il povero Lawson a remare nelle ultime posizioni, ma la magnificenza della sua guida, al momento, continua a non avere rivali. Se ne è vista una bella dimostrazione quando è stato mandato in onda un confronto del suo giro veloce con quello di Hamilton in versione “ghost”, quasi fosse un videogioco. Mai, artefatto televisivo, fu più utile per valutare la capacità di guida. In quel contesto, infatti, si vede chiaramente la RB21 sottosterzare ad ogni pie’ sospinto (contrariamente alla vettura di Hamilton in quel frangente parsa estremamente precisa) e la capacità di Max di controllare con precisione questi comportamenti ha dello strabiliante. Basandomi unicamente su quella ripresa è difficile dire se si è trattato di una scelta di assetto o di difetti di comportamento. D’altra parte le enormi difficoltà incontrate da Lawson possono spiegare un comportamento vettura che è ben al di sotto delle aspettative. Va aggiunto, inoltre, che almeno nei suoi primi anni, Max preferiva un assetto con anteriore puntatissimo e con evidente tensione verso il sovrasterzo che, grazie alla sua abilità, riusciva a controllare magistralmente. Si è vista meno, questa preferenza di assetto, negli ultimi due anni, evidentemente assecondato da una vettura al limite della perfezione. Quindi se la vettura, ora, è sottosterzante dubito che sia una scelta di Max e che quindi il nostro sia costretto a guidare sopra le righe riuscendo comunque a fare cose strabilianti. Un plauso ulteriore, dunque, non glie lo nega nessuno. Ma la preoccupazione che possa non riuscire sempre a fare i miracoli credo gli farà dormire sonni poco tranquilli.
OCON voto: 10
Come forse sa chi segue queste non-pagelle, Ocon non è nemmeno lontanamente il pilota del Circus che preferisco. Troppo ondivago nelle prestazioni, senza uno stile di guida riconoscibile, pure polemico e falloso alle volte pure oltremisura. E tuttavia capace, ogni tanto, di exploit fuori dal normale com’è accaduto, recentissimamente, a Interlagos quando sotto un diluvio di altri tempi ha messo paura persino a sua maestà Max! Ebbene oggi tutto mi aspettavo tranne che vedere Ocon issarsi al quinto posto di un GP. Dopo l’inguardabile inizio di stagione, con una Haas quasi due secondi al giro più lenta degli altri a Melbourne (in una pista pure corta!), e con solo una settimana a separare i due GP poteva mai esserci anche solo la minima speranza di non dover battagliare con Lawson per l’ultima posizione? Il sabato, in effetti sembra confermare il momento negativo con la “garetta” passata a eoni di distanza dai primi. Ma già nelle qualifiche pomeridiane si vede il nostro eroe strappare con i denti il passaggio del primo taglio. Nel Q2 poi si migliora ulteriormente mancando l’ingresso in Q3 per soli 30 millesimi. Notevole!. Ma il bello deve ancora venire. In gara, infatti, il buon Esteban decide che ne ha già abbastanza della “cenerentolaggine” cui la stagione lo stava destinando e sfodera una prestazione da urlo. OItre ad un ritmo decisamente inatteso, in linea con quello del Racing Bulls, tanto per intenderci, sfodera anche una serie di sorpassi da urlo, uno dei quali fa a gara con quello di Max a Leclerc sul migliore di giornata. Si tratta del sorpasso al nostro Antonelli al 16° giro in cui in una situazione assai complicata, con Antonelli che con DRS stava tentando il sorpasso su Tsunoda, il nostro si infila a destra nel residuo spazio rimasto a sua disposizione che… non c’è! È infatti costretto a mettere le ruote sulla sabbia a oltre 330 km/h e non solo non perde il controllo della vettura ma riesce persino a completare il sorpasso! Pelo sullo stomaco ne abbiamo? WOW! Al traguardo termina in settimana posizione e sarebbe già stato un risultato strepitoso ma la successiva squalifica dei due ferraristi lo issa al quinto posto che manda Ocon e Haas in paradiso perché contemporaneamente mette a punti anche Bearman.
ANTONELLI voto 6.5
Dopo la eccellente gara d’esordio in Australia, il nostro giovane alfiere si ritrova in Cina ad affrontare qualche difficoltà in più. Così come in Australia anche Shanghai lo vede incerto al sabato, probabilmente a litigare con gli assetti e l’asfalto apparentemente tritagomme rifatto da poco. Ma mentre in Australia si era rifatto brillantemente in gara qui in Cina lo vediamo in affanno per tutto il tempo, incapace anche solo minimamente di replicare il ritmo di Russell, a stento capace di tenere Tsunoda e costretto alla difesa. Scopriamo a fine gara che la bandella laterale persa da Leclerc in partenza è finita sotto la sua vettura rovinandogli il fondo. Se è così allora pazienza: sarà per un’altra volta. C’è comunque da dire che il nostro continua a macinare buoni punti.
ALBON voto 7.5
Ottimo, ottimo ottimo. Ancora una volta nei punti (e bene grazie alle squalifiche Ferrari). Non ho seguito in modo particolare la sua gara sicché non sono in grado di definirne i contenuti. In casi come questi ci si limita a rilevare l’esito e con ancora Q3, punti importanti in gara e il compagno di squadra tenuto a distanza meglio di così non si poteva fare.
BEARMAN voto 8
Il giovane britannico, non brillante in Australia come molti suoi compagni di matricolato o semi-matricolato, si rifà decisamente bene in Australia con una gara gagliarda zeppa di sorpassi e cardiopalma a gogo. Ho letto di qualche minimale polemica sui social per i suoi concisi team radio dopo ogni sorpasso ma trovo il suo “ciao” più simpatico che irrispettoso e, certamente, non meritevole di alcuna attenzione dei social (ma che avrà da fare la gente tutto il giorno? Non lavora? Non va a fare la spesa? Non ha un parente da aiutare, un bar da frequentare, amici con cui bersi qualcosa e farsi delle belle chiacchiere, bambini da accudire o addirittura, oddio perdonate per quel che sto per scrivere… un libro da leggere?!). Certamente Haas ha trovato un bel miglioramento sulla vettura e anche Bearman, come Ocon, ne ha saputo approfittare. Speriamo, per loro, che non sia un fuoco fatuo e che il trend continui. Bravo
STROLL voto 7
Il figlio di papà ha un’altra gara più che dignitosa finita a punti grazie alle squalifiche altrui. Ciò non toglie nulla ai suoi meriti: lì c’era lui e non altri e quel che conta è la posizione al traguardo. Null’altro da dire se non il fatto che AM continua comunque ad essere deludente: Newey ha molto da lavorare.
SAINZ voto 6
Agguanta i punti grazie alle squalifiche altrui ma in tutta la gara, a parte un bel sorpasso su Doohan colto dalle telecamere, è stato assai anonimo.
NOTE DI MERITO
Tsunoda se la stava cavando piuttosto bene in gara fino a che non ha ceduto l’ala anteriore. Hadjar non è andato benissimo in gara ma in qualifica ha fatto faville.
NOTE DI DEMERITO
Lawson, penultimo solo perché Doohan ha avuto 10 sec di penalità, pare sia già alla frutta e dopo la gara già si vociferava di sostituzione col giapponese.
[edit]: mentre “vado in stampa” si profila sul web l’ufficialità dello scambio di sedile con Tsunoda: la sensazione è che il piccolo Yuki stia viaggiando verso un harakiri o seppuku della sua carriera.
Sauber ha fatto il passo del gambero.
Doohan arriva al traguardo ma continua ad essere distantissimo da Gasly: anche lui, come Lawson, deve preoccuparsi per il suo sedile.
E poi? Chi altro metter nel demerito? Fatemici pensare… forse la Ferrari?
A parte le battute, i due piloti Ferrari non sono affatto andati male nel week end cinese con Hamilton (8) sugli scudi al sabato e Leclerc (7.5) alla domenica. Gli erroracci che hanno portato alla squalifica sono l’evidente segnale di un affanno tendente al disperato: quando calcoli peso e altezza da terra così al limite è evidente che non sai che pesci pigliare per far andare la macchina. E credo che sia questa considerazione (non la squalifica di per sé) quella che, oggi, preoccupa di più coloro che auspicano il ritorno al vertice del Cavallino. L’errore su Leclerc (già visto l’anno scorso con Russell a Spa) si spiega soprattutto in considerazione del fatto che la gara era prevista su due soste ma che alla fine se n’è potuta fare una sola: le gomme più consumate, la bandella persa e il troppo rischio corso sul peso minimo hanno fatto il patatrac. Ancora più clamoroso, a mio modesto avvisto, l’errore compiuto con Hamilton il cui fondo troppo consumato (seppure per soli 4 decimi di millimetro) è poco compatibile con il rialzo di assetto compiuto dopo la sprint. Non posso sapere ovviamente come e quanto abbiano deciso di rischiare (ammesso che non sia un vero e proprio errore di calcolo che però faccio fatica a credere) ma fatto sta che, come detto poc’anzi, si tratta di un segnale un poco disperato per cercare di dare a questa vettura performance altrimenti non ottenibili e considerato quanto opaca (paragonata alle aspettative create il giorno prima) la prestazione di Hamilton domenica non mi pare ne sia valsa la pena.
Portiamoci a casa il bel lavoro fatto da Haas che fornisce qualche motivo per sperare in un campionato più competitivo di quanto non sembri oggi.
Staremo a vedere
Ci vediamo a Suzuka!
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