LE NON PAGELLE DI CINA 2025

Troppi pochi giorni separavano Melbourne da Shanghai per sperare in cambiamenti importanti da parte delle squadre impegnate nel circus. Ciononostante, ciò che più ha spiccato in questo week end è stata la prestazione delle Haas le quali, dopo quell’inizio da incubo nelle lande australi, hanno letteralmente rivoltato la vettura riproponendone un livello prestazionale paragonabile a quello con il quale avevano chiuso la stagione 2024. Sorprendente, vero?

Anche Ferrari, il sabato, sembrava aver trovato uno spunto di quelli importanti e, con Hamilton, addirittura vincente. Come mio costume non mi abbasso a commentare o giudicare la “garetta” ma non posso fare a meno di rilevare la prestazione dei rossi del sabato per confrontarla con quella della domenica: tanto erano brillanti prima tanto sono stati opachi dopo.

Haas e Ferrari, due facce della stessa medaglia tecnica che vede queste monoposto 2025 assai imprevedibili nei comportamenti il che, a ragionamento minimo, dà l’indicazione su quanto i progettisti abbiano lavorato per migliorare le vetture da un anno all’altro correndo, evidentemente, non pochi rischi. La cosa sorprende ancora di più se si pensa che il 2025 è l’ultimo anno dell’attuale regolamento tecnico FIA, in via di radicale cambiamento il prossimo anno.

Perché?

Voci non troppo sotterranee, e diverse modifiche comunicate in corso d’opera al regolamento 2026, lasciano intendere che potrebbe esserci un rinvio. Così fosse allora si giustificherebbe l’impegno messo dalle squadre sulle vetture del 2025. D’altra parte, la lunga stagione che è appena iniziata, potrebbe consentire di testare molte delle soluzioni del nuovo regolamento, verificarne i parametri, giudicarne gli esiti e anche questo potrebbe spiegare l’imponente divario di prestazioni di queste nuove vetture con quelle dello scorso anno.

Fatto sta che le Haas e le Ferrari viste in Cina lasciano supporre che la prima parte della stagione possa essere capace di sorprendere ad ogni GP.

Oppure, che alcuni dalle parti di Maranello, sono già talmente al limite della ricerca prestazionale da incorrere in un clamorosissimo doppio errore di calcolo che porta all’inedita doppia squalifica nel GP.

Già, perché oltre alla inattesa strepitosa prestazione di Ocon (vero “driver of the day”) dobbiamo registrare una sorta di unicum nella storia della Formula 1 con due vetture dello stesso team squalificate per motivi differenti.

Il che danneggia i piloti incolpevolmente precipitati nel registro delle pagelle da più o meno felici e più o meno tristi protagonisti a nota a pie’ di pagina.

Ignara di tutti questi discorsi, McLaren conferma il dominio mostrato in Australia: scambiando l’ordine dei piloti il risultato non cambia.

PIASTRI voto: 10

Perfetto! L’avevamo rimandato dopo la discutibilissima gara di casa augurandogli di riprendersi prontamente e lui non ha mancato l’appuntamento. Pole e vittoria mai in discussione sulle quali non c’è molto da dire. La partenza è stata da manuale con chiusura “cattiva” nei confronti del pur ottimo Russell che finisce per regalare a Norris la seconda posizione. Di lì in avanti il dominio mostrato dall’australiano è stato imbarazzante per tutti, compagno di squadra compreso. Non ha nemmeno dovuto soffrire patemi legati alla strategia dal momento che le gomme bianche si sono dimostrate capaci di tenere bene il temuto graining il che ha consentito di fare un solo pit. L’assenza di SC lo ha favorito ma la sensazione è che il buon Oscar avesse talmente in mano il mezzo, oggi, che nulla avrebbe potuto impensierirlo. Bravissimo!

NORRIS voto: 7.5

Landino nostro porta a casa un importantissimo secondo posto che, per come si erano messe le cose in questo week end, va considerato un risultato di quelli che fanno ben sperare per la conduzione strategica della stagione. Inutile nasconderlo: così stando le cose Lando è il favorito d’obbligo per questo mondiale e devo fargli i complimenti per essere riuscito a raccogliere il massimo. Già, perché il suo sabato è stato pessimo e non mi riferisco solo alla “garetta” in cui a fatica riesce a mettersi dietro Stroll ma anche alle qualifiche in cui, pur avendo migliorato l’assetto sgangherato con cui era partito, non è riuscito a mettere insieme il miglior crono di cui pareva dotato facendosi sorprendere dall’ottimo Russell. Per sua fortuna la grinta di Piastri in partenza lo proietta al secondo posto. Da qui, nonostante una vettura non al massimo della condizione, riesce a gestire efficacemente tutte le fasi della corsa, pure quelle più difficili del finale in cui un problema al pedale del freno ha rischiato di farlo naufragare. Il voto apparentemente basso per una così bella posizione è l’effetto del sabato disastroso ma è comunque un buon momento per lui. Il Landino del passato si sarebbe fatto prendere dallo sconforto e probabilmente commesso qualche errore di troppo nella gara della domenica. Non così oggi. Se il buon giorno si vede dal mattino…

RUSSELL: voto 9

Giorgino continua a dire la sua. Dopo la sagace gara di Melbourne piazza la sua Mercedes nuovamente sul podio stavolta con una prestazione che non lascia dubbi. Solido e veloce, in tutte le fasi del week end, nessuna sbavatura in gara, pronto a cogliere gli aspetti strategici (novità della scorsa stagione: apprezzo quando i piloti lavorano per migliorare i loro punti deboli, soprattutto quando ci riescono) che mano a mano la pista riserva e alla fine il meritatissimo podio. La sua partenza allo spegnimento dei semafori è stata perfetta e solo la grinta di Oscar gli ha impedito di provare ad ambire a qualcosa di più. Mi è particolarmente piaciuto quando è stato messo sotto pressione da Leclerc quando il ferrarista sembrava avesse un ritmo migliore: nessuna sbavatura, nessun timore, nessun affanno. Colto il punto di debolezza del ferrarista proprio nella percorrenza di curva 12 (quella che immette nel lungo rettilineo) si è messo a gestire le gomme giro dopo giro proprio per cercare di non averle in sofferenza nella 12 che percorreva al doppio della velocità di Leclerc rendendo la sua pressione, di fatto, sterile. Dopo che LeClerc ha esaurito l’abbrivio non ha più temuto nulla. Bravissimo.

VERSTAPPEN voto 8

Sono sempre propenso a dare voti fantasmagorici a Max ma questa volta mi fermo un po’ prime delle numerazioni da eccellenza. Non che non meriti, per carità, ma ho avuto la sensazione che in gara abbia temuto un po’ troppo il consumo delle gomme e abbia guidato al di sotto delle sue possibilità. Vedere Max timoroso è decisamente un evento inedito quindi niente eccellenza. Quando, nel finale, si accorge di poter spingere fa un sol boccone di Leclerc con un sorpasso da antologia. La vettura non è certo quella che si aspettava, con il povero Lawson a remare nelle ultime posizioni, ma la magnificenza della sua guida, al momento, continua a non avere rivali. Se ne è vista una bella dimostrazione quando è stato mandato in onda un confronto del suo giro veloce con quello di Hamilton in versione “ghost”, quasi fosse un videogioco. Mai, artefatto televisivo, fu più utile per valutare la capacità di guida. In quel contesto, infatti, si vede chiaramente la RB21 sottosterzare ad ogni pie’ sospinto (contrariamente alla vettura di Hamilton in quel frangente parsa estremamente precisa) e la capacità di Max di controllare con precisione questi comportamenti ha dello strabiliante. Basandomi unicamente su quella ripresa è difficile dire se si è trattato di una scelta di assetto o di difetti di comportamento. D’altra parte le enormi difficoltà incontrate da Lawson possono spiegare un comportamento vettura che è ben al di sotto delle aspettative. Va aggiunto, inoltre, che almeno nei suoi primi anni, Max preferiva un assetto con anteriore puntatissimo e con evidente tensione verso il sovrasterzo che, grazie alla sua abilità, riusciva a controllare magistralmente. Si è vista meno, questa preferenza di assetto, negli ultimi due anni, evidentemente assecondato da una vettura al limite della perfezione. Quindi se la vettura, ora, è sottosterzante dubito che sia una scelta di Max e che quindi il nostro sia costretto a guidare sopra le righe riuscendo comunque a fare cose strabilianti. Un plauso ulteriore, dunque, non glie lo nega nessuno. Ma la preoccupazione che possa non riuscire sempre a fare i miracoli credo gli farà dormire sonni poco tranquilli.

OCON voto: 10

Come forse sa chi segue queste non-pagelle, Ocon non è nemmeno lontanamente il pilota del Circus che preferisco. Troppo ondivago nelle prestazioni, senza uno stile di guida riconoscibile, pure polemico e falloso alle volte pure oltremisura. E tuttavia capace, ogni tanto, di exploit fuori dal normale com’è accaduto, recentissimamente, a Interlagos quando sotto un diluvio di altri tempi ha messo paura persino a sua maestà Max! Ebbene oggi tutto mi aspettavo tranne che vedere Ocon issarsi al quinto posto di un GP. Dopo l’inguardabile inizio di stagione, con una Haas quasi due secondi al giro più lenta degli altri a Melbourne (in una pista pure corta!), e con solo una settimana a separare i due GP poteva mai esserci anche solo la minima speranza di non dover battagliare con Lawson per l’ultima posizione? Il sabato, in effetti sembra confermare il momento negativo con la “garetta” passata a eoni di distanza dai primi. Ma già nelle qualifiche pomeridiane si vede il nostro eroe strappare con i denti il passaggio del primo taglio. Nel Q2 poi si migliora ulteriormente mancando l’ingresso in Q3 per soli 30 millesimi. Notevole!. Ma il bello deve ancora venire. In gara, infatti, il buon Esteban decide che ne ha già abbastanza della “cenerentolaggine” cui la stagione lo stava destinando e sfodera una prestazione da urlo. OItre ad un ritmo decisamente inatteso, in linea con quello del Racing Bulls, tanto per intenderci, sfodera anche una serie di sorpassi da urlo, uno dei quali fa a gara con quello di Max a Leclerc sul migliore di giornata. Si tratta del sorpasso al nostro Antonelli al 16° giro in cui in una situazione assai complicata, con Antonelli che con DRS stava tentando il sorpasso su Tsunoda, il nostro si infila a destra nel residuo spazio rimasto a sua disposizione che… non c’è! È infatti costretto a mettere le ruote sulla sabbia a oltre 330 km/h e non solo non perde il controllo della vettura ma riesce persino a completare il sorpasso! Pelo sullo stomaco ne abbiamo? WOW! Al traguardo termina in settimana posizione e sarebbe già stato un risultato strepitoso ma la successiva squalifica dei due ferraristi lo issa al quinto posto che manda Ocon e Haas in paradiso perché contemporaneamente mette a punti anche Bearman.

ANTONELLI voto 6.5

Dopo la eccellente gara d’esordio in Australia, il nostro giovane alfiere si ritrova in Cina ad affrontare qualche difficoltà in più. Così come in Australia anche Shanghai lo vede incerto al sabato, probabilmente a litigare con gli assetti e l’asfalto apparentemente tritagomme rifatto da poco. Ma mentre in Australia si era rifatto brillantemente in gara qui in Cina lo vediamo in affanno per tutto il tempo, incapace anche solo minimamente di replicare il ritmo di Russell, a stento capace di tenere Tsunoda e costretto alla difesa. Scopriamo a fine gara che la bandella laterale persa da Leclerc in partenza è finita sotto la sua vettura rovinandogli il fondo. Se è così allora pazienza: sarà per un’altra volta. C’è comunque da dire che il nostro continua a macinare buoni punti.

ALBON voto 7.5

Ottimo, ottimo ottimo. Ancora una volta nei punti (e bene grazie alle squalifiche Ferrari). Non ho seguito in modo particolare la sua gara sicché non sono in grado di definirne i contenuti. In casi come questi ci si limita a rilevare l’esito e con ancora Q3, punti importanti in gara e il compagno di squadra tenuto a distanza meglio di così non si poteva fare.

BEARMAN voto 8

Il giovane britannico, non brillante in Australia come molti suoi compagni di matricolato o semi-matricolato, si rifà decisamente bene in Australia con una gara gagliarda zeppa di sorpassi e cardiopalma a gogo. Ho letto di qualche minimale polemica sui social per i suoi concisi team radio dopo ogni sorpasso ma trovo il suo “ciao” più simpatico che irrispettoso e, certamente, non meritevole di alcuna attenzione dei social (ma che avrà da fare la gente tutto il giorno? Non lavora? Non va a fare la spesa? Non ha un parente da aiutare, un bar da frequentare, amici con cui bersi qualcosa e farsi delle belle chiacchiere, bambini da accudire o addirittura, oddio perdonate per quel che sto per scrivere… un libro da leggere?!). Certamente Haas ha trovato un bel miglioramento sulla vettura e anche Bearman, come Ocon, ne ha saputo approfittare. Speriamo, per loro, che non sia un fuoco fatuo e che il trend continui. Bravo

STROLL voto 7

Il figlio di papà ha un’altra gara più che dignitosa finita a punti grazie alle squalifiche altrui. Ciò non toglie nulla ai suoi meriti: lì c’era lui e non altri e quel che conta è la posizione al traguardo. Null’altro da dire se non il fatto che AM continua comunque ad essere deludente: Newey ha molto da lavorare.

SAINZ voto 6

Agguanta i punti grazie alle squalifiche altrui ma in tutta la gara, a parte un bel sorpasso su Doohan colto dalle telecamere, è stato assai anonimo.

NOTE DI MERITO

Tsunoda se la stava cavando piuttosto bene in gara fino a che non ha ceduto l’ala anteriore. Hadjar non è andato benissimo in gara ma in qualifica ha fatto faville.

NOTE DI DEMERITO

Lawson, penultimo solo perché Doohan ha avuto 10 sec di penalità, pare sia già alla frutta e dopo la gara già si vociferava di sostituzione col giapponese.

[edit]: mentre “vado in stampa” si profila sul web l’ufficialità dello scambio di sedile con Tsunoda: la sensazione è che il piccolo Yuki stia viaggiando verso un harakiri o seppuku della sua carriera.

Sauber ha fatto il passo del gambero.

Doohan arriva al traguardo ma continua ad essere distantissimo da Gasly: anche lui, come Lawson, deve preoccuparsi per il suo sedile.

E poi? Chi altro metter nel demerito? Fatemici pensare… forse la Ferrari?

A parte le battute, i due piloti Ferrari non sono affatto andati male nel week end cinese con Hamilton (8) sugli scudi al sabato e Leclerc (7.5) alla domenica. Gli erroracci che hanno portato alla squalifica sono l’evidente segnale di un affanno tendente al disperato: quando calcoli peso e altezza da terra così al limite è evidente che non sai che pesci pigliare per far andare la macchina. E credo che sia questa considerazione (non la squalifica di per sé) quella che, oggi, preoccupa di più coloro che auspicano il ritorno al vertice del Cavallino. L’errore su Leclerc (già visto l’anno scorso con Russell a Spa) si spiega soprattutto in considerazione del fatto che la gara era prevista su due soste ma che alla fine se n’è potuta fare una sola: le gomme più consumate, la bandella persa e il troppo rischio corso sul peso minimo hanno fatto il patatrac. Ancora più clamoroso, a mio modesto avvisto, l’errore compiuto con Hamilton il cui fondo troppo consumato (seppure per soli 4 decimi di millimetro) è poco compatibile con il rialzo di assetto compiuto dopo la sprint. Non posso sapere ovviamente come e quanto abbiano deciso di rischiare (ammesso che non sia un vero e proprio errore di calcolo che però faccio fatica a credere) ma fatto sta che, come detto poc’anzi, si tratta di un segnale un poco disperato per cercare di dare a questa vettura performance altrimenti non ottenibili e considerato quanto opaca (paragonata alle aspettative create il giorno prima) la prestazione di Hamilton domenica non mi pare ne sia valsa la pena.

Portiamoci a casa il bel lavoro fatto da Haas che fornisce qualche motivo per sperare in un campionato più competitivo di quanto non sembri oggi.

Staremo a vedere

Ci vediamo a Suzuka!

 

 

BASTIAN CONTRARIO (II) La doppietta

La settimana scorsa intitolai il primo “Bastian contrario” dell’anno “La figuraccia” e, mentre guardavo annichilito il GP di Cina svoltosi domenica scorsa (che lentamente andava a finire) con la doppietta McLaren, mi chiedevo tra me e me come diavolo avrei dovuto intitolare questo secondo articolo post race, visto che abbiamo confermato la figuraccia di sette giorni fa. Ebbene la stessa Ferrari mi è venuta in aiuto con l’ignominiosa doppia squalifica, fornendomi la giusta ispirazione, perché è innegabile che al pari di McLaren anche la Ferrari ha conquistato una doppietta, sebbene sia stata decisamente più amara.

Seguo la F1 da tanto tempo e, qualcuno direbbe anche da troppo, eppure non mi era mai successo di vedere una doppia squalifica da parte di una scuderia ne tanto meno da parte della stessa Ferrari, la quale l’ho vista attraversare momenti veramente bui, come il quadriennio 92 – 95 solo che anche in quei momenti tristi, sportivamente parlando, la Beneamata conservava contegno e dignità. Nella Ferrari di Vasseur evidentemente c’è del metodo in questa sorta di perverso autolesionismo, perché altrimenti non potrei definirlo: hanno trascorso tutto l’inverno a decantare le meraviglie di una macchina rivoluzionata al 90%, facendo sognare (o dovrei dire illudere per l’ennesima volta? Ad ogni modo, beati coloro che li hanno creduti!) i tifosi di tutto il mondo, hanno festeggiato l’arrivo del “Salvatore” Hamilton, manco fosse arrivato Cristo a dorso dell’asino alle porte di Gerusalemme, gli stessi piloti hanno affermato con incontenibile entusiasmo che avrebbero lottato per entrambi i mondiali ed alla fine cosa rimane di tutti questi fuochi artificiali pre stagionali? Una amarissima doppietta cinese che rimarrà nella storia della F1 e  soprattutto di quella della stessa Rossa, come il punto più basso mai toccato… è proprio vero che “Un bel tacere non fu mai scritto”.

Riflettendo su quanto accaduto, ci si rende conto che il danno è ancora più grave di quanto possa sembrare, visto e considerato che la doppia squalifica è per due motivi distinti e separati: Charles è arrivato alle verifiche sottopeso e, Lewis con il pattino del fondo usurato oltre il limite. Naturalmente al suddetto danno si aggiunge anche l’inevitabile beffa dato che le Ferrari, ammesso che fossero state illegali volontariamente (e naturalmente non lo erano!), comunque non avrebbero tratto vantaggio da quella violazione. Per quanto Vasseur vada dicendo che questo “Non è la fine del campionato”, riferendosi a cosa è successo l’anno scorso, con rispetto parlando mi verrebbe da dire al rubicondo francese, che l’attuale Ferrari non vale ne la McLaren che l’anno scorso portò un pacchetto (funzionante!) da mezzo secondo (!), ne la Red Bull che è capace di raddrizzare (e ritorneranno presto a mio dire) una intera stagione.

Grazie ad “AutoRacer.it” veniamo a scoprire che l’attuale problema della SF-25 è progettuale e quindi congenito e, contrariamente a quanto si possa immediatamente pensare, il problema non deriva dalla sospensione anteriore (di nuova concezione) bensì, da quella posteriore che non consente di impostarla sulla giusta rigidezza e da li, derivano tutti i casini di assetti che cambiano come il giorno e la notte tra il venerdì e la domenica. Alla luce di quanto detto, non faccio che pensare continuamente alle parole dei due piloti Rossi che in coro affermavano che avrebbero lottato per ambo i mondiali: sono fermamente convinto che quei due, se si sono sbilanciati a tal punto, è perché necessariamente erano a conoscenza di fatti certi, a riguardo della loro monoposto, che gli avrebbe consentito quindi di essere competitivi. Vedendo i risultati disastrosi di questi due primi GP mi viene da pensare o che tutti e due i piloti sono stati illusi dalla loro stessa squadra oppure, veramente hanno del potenziale solo che non capiscono come tirarlo fuori. Probabilmente la verità sta nel mezzo certo è che questa doppietta cinese, non solo ha complicato le cose in termini di punteggio in classifica, bensì ha fatto emergere dell’altro.

Nella collisione “fortuita” con Hamilton, Charles si è giocato dai venti ai trenta punti di carico sull’alettone anteriore e, nonostante questo, il monegasco andava più forte del compagno che aveva la vettura integra! Misteri della fede, che solo a Maranello sanno spiegare, intanto il buon Charles a fine GP ha detto che senza quel danno avrebbe potuto lottare per la vittoria. Ad essere franco non so che GP abbia visto LeClerc eppure ciò che è singolare è il fatto che lui, o il compagno, continuano a professare positività prestazionale quando è evidente che la SF-25 è in evidente affanno. Non stento a credere che se azzeccano l’assetto giusto la Rossa possa far male, ed infatti nella inutile Sprint Race, Hamilton lo ha dimostrato. Solo che li il carico di benzina era la metà (se non di meno) rispetto a quello imbarcato per la gara ed infatti la vettura italiana, a causa delle variazioni dell’assetto in funzione proprio del peso, si perde completamente. Mi sembra di vedere la Mercedes degli ultimi anni con la differenza che la vettura dei crucchi, quando azzeccava la finestra di operatività, faceva male eccome. Finestra che ora sembra essere stata centrata e qui, si apre un nuovo triste capitolo.

Infatti in tutto questo disastro, quello che più fa male, è vedere addirittura la Mercedes di Toto&Co. che sono seconda forza del mondiale quando poi, l’anno scorso, erano al quarto posto. Il mondiale 2024 è finito ai primi di Dicembre, mentre quello di quest’anno è iniziato a metà Marzo, ciò significa che la Ferrari di Vasseur in quattro mesi ha buttato nel water, per non dire altro, due posizioni di vantaggio in termini di “forza” in classifica costruttori che ad occhio e croce, in termini di tempo cronometrico, equivalgono all’aver perso tra i due e i quattro decimi al giro… chapeau! Come ho detto c’è del metodo in questa perversione e purtroppo, in questa miserrima doppietta cinese, la Ferrari ha letteralmente toccato il fondo. Se alla fine del GP australe si era detto, compreso il sottoscritto, di mantenere la calma perché quella vista non poteva essere la vera SF-25, dopo quanto accaduto in Cina per la Rossa di Maranello il mondiale si è messo decisamente in salita, perché allo stato attuale siamo quarta forza sebbene la classifica dica peggio, visto e considerato che siamo anche dietro la Williams! Già si parla di correttivi anticipati in Bahrein e comunque, il problema alla sospensione posteriore, non è risolvibile in tempi brevi. Una vera umiliazione per una squadra che, l’anno scorso, si è giocata il mondiale Costruttori fino all’ultima gara ed invece quest’anno, sta già facendo “i conti della serva” per capire se iniziare già a concentrarsi su l’anno prossimo. Fortuna che ora c’è una pausa di due settimane, perché si fosse corso già domenica prossima in Giappone, altro che doppietta… probabilmente saremmo stati direttamente doppiati.

Vito Quaranta

PIASTRI VINCE IN CINA. VASSEUR NELLA STORIA.

Quello di Melbourne è un circuito anomalo. Così si giustificava (in parte) la debacle rossa in Australia.

Era vero. Forse. 

Il week-end inizia con Hamilton che piazza la rossa in pole nella qualifica della garetta. Che il sabato domina incredibilmente, con un passo da fare impallidire gli avversari, in primis la McLaren, seconda con Piastri a debita distanza, e ottava con Norris.

E poi… e poi ci sono le qualifiche, dove tutto viene ristabilito, con la prima fila monopolizzata dalle due macchine color papaya, e le rosse in terza fila. Questa volta, a debita distanza ci sono loro.

Il GP di Cina 2025 non verrà ricordato, o, almeno, non per quello che è successo in pista.

Allo spegnimento dei semafori, Russell parte a fionda ma Piastri lo blocca e Norris lo passa. Le due Ferrari passano a loro volta Verstappen, ma Leclerc tocca Hamilton e rompe la bandella sinistra dell’ala anteriore. Farà tutta la gara con questo danno.

Dopo 12 giri le McLaren dettano il passo ma Russell resta a 2 sec. e le Ferrari a ruota. Verstappen é invece molto lontano.

Al giro 14 si fermano Hamilton e Max. Al giro successivo anche Piastri e Russell. Ancora un giro ed è il turno di Norris e Leclerc. Lando però perde la posizione su George, ma dopo 2 giri se la riprende.

Leclerc é nettamente più veloce di Hamilton ma non riesce a passarlo. A Lewis viene ripetutamente chiesto di fare passare il compagno. Dopo avere cincischiato un po’, ubbidisce e lo lascia andare.

Al giro 38 Hamilton, che stava subendo il recupero di Verstappen, si ferma per una seconda sosta, unico fra i primi a fare questa scelta. Che non pagherá, perchè non solo lui non riuscirà a riprendere Max, ma quest’ultimo passerà pure Leclerc.

Finisce così con Piastri vincitore, Norris secondo e Russell a completare il podio. Seguono Verstappen, Leclerc, Hamilton, Ocon, Antonelli, Albon e Berman.

Ma poi arrivano i commissari a cancellare l’opaca prestazione della Ferrari. Leclerc viene trovato sottopeso, e Hamilton con il fondo troppo consumato. Squalificati entrambi, per la gioia di Stroll e Sainz che entrano in zona punti.

Fra due settimane si va in Giappone. Circuito e gara normale hanno confermato quanto si era visto in Australia. Non è detto che convenga svegliarsi presto.

P.S. “Vasseur nella storia”, ho scritto nel titolo. Perchè? Semplice, mai un team principal Ferrari era riuscito a farsi squalificare due macchine nella stessa gara per motivi diversi. Ad onor del vero, ad un suo connazionale avevano sì squalificato entrambe le macchine, ma era poi riuscito farsele riammettere. Ed erano arrivate prima e seconda, non quinta e sesta.

P.S. 2 Quel TP aveva immediatamente presentato le dimissioni, prontamente respinte. Dubito che Vasseur farà la stessa cosa.

P.S. 3 Da Maranello avevano fatto filtrare segnali di grande ottimismo. Hanno speso decine di milioni per portare un quarantenne in quel di Maranello, oltre ai soldi spesi per rifare una macchina che si era giocata fino all’ultimo il titolo costruttori. E dopo due gare si ritrovano con un pugno di mosche. E neanche più la scusa della pista non rappresentativa.

P.S. 4 Leclerc ha detto che senza il danno all’ala poteva vincere perchè il passo era buono. Chissà se hanno misurato il plank anche a lui, o se si sono fermati al peso.

P.S. 5 Non mi si dica che il sabato Hamilton ha vinto. Ricordo un’altra occasione dove, in Cina, qualcuno ha vinto, ma prima e dopo non andava da nessuna parte.

P.S. 6 Vista l’ottima prestazione della Haas, con un Bearman in gran spolvero, se considerassimo solo le due gare vere, la Ferrari sarebbe l’ultima in classifica fra le auto con il suo motore. Complimenti.

P.S. 7 Quando si sono inventati il ritorno alle auto ad effetto suolo, ci avevano fatto credere che così si risolveva il problema della perdita di carico in scia. E, invece, è peggio di prima, perchè le auto devono viaggiare a 2 secondi se no distruggono le gomme. Complimenti.

P.S. 8 Faccio già i complimenti in anticipo anche per il bel regolamento 2026. Pare che i costruttori si siano accorti che per avere 50-50 fra endotermico ed elettrico il motore deve violare qualche principio della fisica. Non tutti, però, la Mercedes pare ci sia riuscita.

P.S. 9 Infine, suggerisco a Tsunoda di continuare ad abitare a Faenza. Si mangia molto meglio che a Milton Keynes.

F1 2025 – GRAN PREMIO DI CINA

Andato male l’ultimo esame? Niente paura, c’è subito l’esame di riparazione. Certo poi il problema è se anche questo non dovesse andare bene ma meglio non pensarci per il momento.

Deve essere più o meno questo il mood con cui tanti team e in testa Ferrari si approcciano al weekend di gara cinese: un vero e proprio esame di riparazione. Troppo brutto quello australiano che con tutta probabilità non rende merito di tutto il lavoro fatto in inverno dalla Scuderia, al netto di una monoposto che comunque non è certo il punto di riferimento.

Certo questa volta se i piloti se ne usciranno dopo le prove libere che “hanno dovuto perdere volontariamente competitività” allora saranno guai ma intanto non dovrebbe piovere e c’è la possibilità di mettere in piedi un weekend pulito, lineare, si spera con qualche soddisfazione.

immagine da carx.it

Come detto per il GP inaugurale, il mondiale si vince evitando di prendere topiche clamorose. Ecco Ferrari è già a quota uno, considerando la sciagurata decisione di rimanere fuori con pioggia battente e vanificando un possibile 4/5/6 posto. C’è anche da ricordare come finì la stagione 2022 a fronte di un gp australe dominato da Leclerc, quindi calma e gesso.

Detto ciò c’è molta curiosità su cosa potrà dire il weekend in terra cinese in termini di valori in campo sull’asciutto. Favorita non quotata ovviamente McLaren che sembra davvero aver messo in pista un’arma totale. Vediamo se Piastri farà ancora un regalino al suo team mate oppure ci sarà lotta vera sempre scandita però dalle papaya rules.

immagine da 1000cuorimotori.it

Alle loro spalle cercano conferma Mercedes e Red Bull che hanno già ampiamente affilato le armi in termini di sospetti nei confronti del team di Woking, sia sul lato gestione gomme sia in quello delle ali flessibili. Per team che nel recente passato hanno ampiamente fatto ricorso a soluzioni diciamo piuttosto controverse è un bel contrappasso, o per essere più prosaici, hanno davvero una bella faccia di guano ma tant’è, altrimenti non si chiamerebbe circus.

In Cina anche tanti piloti cercano un’occasione di riscatto, dai rookie a quelli più navigati. Il povero Hadjar si è già preso del piagnone da Marko e non è un bel viatico per la sua carriera in F1, gli altri a parte Antonelli hanno fatto tutti piuttosto male, vediamo chi uscirà da Shanghai con un bel voto.

immagine da planetf1.com

Tra i più attempati come non citare Alonso e Hamilton. Il primo uccellato da Stroll (e ho detto tutto), il secondo che è rimasto sul prudente in un weekend in cui sia la macchina sia i box gli hanno fatto capire che, al confronto con gli ultimi anni Mercedes, questo 2025 potrebbe essere molto più complicato. Se anche i giornalai della tua terra natia ti trattano come il vecchio riccone alle prese con il gran tour emiliano-romagnolo, è evidente capire l’aria che tira. Tempo poche gare e se continua così anche quelli italici ci sguazzeranno come i maiali nel trogolo.

Chi invece sembra in gita premio è Verstappen, che sembra correre con una rinnovata leggerezza data dal fatto che la sua Red Bull non è certo lo stato dell’arte. Meno pressione, stesso talento, ottima gara inaugurale. Se la Red Bull si riprende saranno, al solito, volatili per diabetici per tutti.

In Cina asfalto nuovo e solita evoluzione della pista che potrebbe fare vittime illustri. Non fatemi dire sempre i papabili che tanto li sapete già. A questo si aggiunge anche una direttiva FIA sulle ali flessibili che promette di fare molte vittime, gli ingegneri avranno di che divertirsi.

Cosa augurarsi da questo secondo GP dell’anno? Potrebbe portare la classica buona e cattiva notizia. Quella buona è che la SF-25 non è quella ciofeca vista in Australia (piloti compresi), quella cattiva (per tutti) è che la McLaren potrebbe già aver ammazzato il campionato.

Mal comune mezzo gaudio? Boh, forse per Verstappen che si divertirà a lottare nel gruppone come ai bei tempi, per altri decisamente no, considerando come era finito il 2024. Poi certo c’è sempre Alonso che resiste aspettando finalmente di guidare la macchina di Newey, della serie: stai attento a quello che desideri perchè potresti ottenerlo. Questo diceva Wilde. Più terra terra padre Maronno (per chi non lo conoscesse dieci minuti di vergogna) che potrebbe chiosare con un “E se poi te ne penti?!”

 

immagine da youtube.com

Purtroppo devo aggiungere in calce anche una notizia spiacevole, la morte di Eddie Jordan, fondatore della omonima scuderia che nel 99 accarezzò il sogno mondiale con Heinz Harald Frentzen e fece debuttare un giovanissimo Michael Schumacher nel 91. Portato via da un brutto male, come ce ne fossero di belli, ha fatto la storia della F1 in quelli che molti ricorderanno ancora come gli anni ruggenti e ruspanti della F1. Altra era, altra gente, chissà se la passione è ancora quella.

*immagine in evidenza da mundodeportivo.com

Rocco Alessandro

 

BASTIAN CONTRARIO (I): LA FIGURACCIA

Cosa rimane, dopo le tante feste pre stagonali ivi incluso il mega show milanese, dei tanti titoloni altisonanti dove Ferrari, per mano del “Salvatore” Lewis Hamilton (come se LeClerc fosse già arrivato alla frutta tra l’altro!), era già campione del mondo e, soprattutto mi chiedo e vi chiedo cosa rimane della Ferrari dopo il GP d’Australia, se non una grandissima figuraccia? Il mondiale di F1 che dopo anni riprende con le lunghe dirette notturne, dato che abbiamo iniziato dall’altra parte del mondo, lascia un cattivissimo risveglio ed un amaro in bocca che difficilmente verrà lavato via. Purtroppo per la Rossa di Maranello, i risultati a casa non si portano con le dirette su You Tube o, con le storie postate su Instagram, bensì coi fatti che solo il cronometro può decretare in maniera insindacabile e, quello della Tag Heuer (nuovo cronometrista ufficiale della F1), è stato impietoso.

Non ci sono scuse che reggono, sia in termini di giustificazioni che in termini di perdono, non c’è ragione che possa essere ascoltata dopo una figuraccia tale vista da tutto il mondo. La delusione e la rabbia è tanta perché, al di la delle aspettative, c’erano dei fatti inoppugnabili che lasciavano ben sperare per questo nuovo mondiale che si apprestava ad iniziare. Perché sia chiaro che chi vi scrive, di certo non si è lasciato abbagliare dalle mille luci che sono state sparate durante l’inverno, bensì si è basato sulla logica dei numeri che diceva che Ferrari, come McLaren, ha concluso il mondiale in crescendo e, l’inizio del nuovo campionato con medesimo regolamento, non poteva che riprendere la dove tutto è stato lasciato. Questa regola vale sicuramente per McLaren che, coerentemente con quanto appena detto, ha addirittura migliorato le sue prestazioni (avevamo avuto già un assaggio nei test invernali) mentre per la Rossa di Vasseur, questa regola rimane “un sentito dire” evidentemente. Immediatamente dopo la gara, ascoltando le dichiarazioni dei due alfieri Rossi, ripensavo alle loro parole dette nel pre stagione, in luogo del quale in coro dicevano che avrebbero lottato per il mondiale, mente appunto nel ring post race, semplicemente affermavano che non si aspettavano un risultato del genere. Nelle mie elucubrazioni, sicuramente inquinate dall’assenza di sonno, mi sono detto “Qui due le cose: o hanno perculato tutti, persino i loro stessi piloti, oppure è successo qualcosa in fase di regolazione della macchina ed in seguito non ci hanno capito più nulla”. La ciliegina sulla torta l’ha messa il nostro rubicondo Team Principal che, col suo inglese “sporcato” dal sua accento francese, ha dato la colpa alla strategia per la gara fallata! Mi chiedo se questo sia un film dell’orrore, perché con tutto quello che è successo dal Q3 del sabato alla bandiera a scacchi del giorno dopo, Vasseur se la prende con la strategia che forse, dopo quanto successo alle prestazioni della vettura, è l’ultimo dei problemi. Con una macchina che doveva promettere meraviglie (il suo rinnovamento al 90% è stato sbandierato in ogni dove) e, che invece ha mostrato delle performance mai all’altezza della situazione, tanto da finire dietro la Sauber di Binotto (!), Vasseur si preoccupa della strategia che si, non ha funzionato (quando mai?!), vero è che se fosse stato il contrario e quindi fossimo arrivati, usando le parole di LeClerc tra il quarto ed il terzo posto, comunque sarebbe stato un risultato amaro. L’amarezza del suddetto ipotetico risultato sarebbe provenuta non tanto perché comunque saremmo stati dietro a Red Bull e soprattutto McLaren, bensì perché quello sarebbe stato un esito che avrebbe sfruttato le altrui difficoltà generate dal caos che si era creato in quel momento, perciò non sarebbe stato veritiero dal punto di vista prestazionale. Sempre Vasseur asserisce che il passo che la SF-25 aveva era buono perché era uguale a quello della Mercedes di Russell. Non so che GP abbia visto il nostro Team Principal, visto e considerato che Charles, dopo aver superato in condizioni estreme Tsunoda ed Albon, non è mai stato in grado di avvicinarsi per impensierire Russell. La figuraccia rimediata quindi è duplice, perché oltre all’onta subita in pista, dobbiamo subire anche quella dovuta a delle dichiarazioni che veramente lasciano atterriti.

Cosa è successo a cominciare dal Q3 di sabato? La verità, solo quella che conta, la sa soltanto Vasseur e la sua squadra. Ragionando per logica, legata strettamente a queste monoposto, molto probabilmente hanno cambiato qualcosa nel setting della vettura e da li hanno perso il bandolo della matassa e, non hanno capito letteralmente parlando più nulla. Queste F1 ad effetto suolo sono delicatissime in termini di set up e, già in passato abbiamo visto che le squadre (a cominciare proprio dai top team), si sono trovate in forte difficoltà nel comprendere il loro comportamento in pista. Inoltre la SF-25 all’anteriore monta la pull rod, come schema sospensivo e, Ferrari non ha la stessa esperienza di McLaren, Red Bull o Mercedes nel gestire questo elemento, da qui la loro evidente difficoltà. In un campionato che ha lo stesso regolamento dell’anno scorso, con una squadra che proprio nel 2024 ha concluso in crescendo, mi risulta difficile pensare che abbiano sbagliato completamente il progetto. Questo lo affermo per rispondere a chi pensa che il mondiale 2025 sia già concluso nonostante sia appena iniziato. Non posso credere che piloti del calibro di Charles e Lewis vadano in giro a dire che lotteranno per il mondiale se non sapessero già in anticipo di che reale potenziale è dotato la loro vettura. Forse l’unica cosa buona che ha detto Vasseur, dopo la figuraccia rimediata, è stata quella che in Cina si ripartirà da zero.

Già perché Domenica prossima ci sarà immediatamente un altro GP che sarà fondamentale per due aspetti: il primo è quello che darà l’opportunità, agli uomini di Maranello, di rifarsi immediatamente della figuraccia rimediata nella terra dei canguri ed il secondo motivo, è quello che la pista di Shangai è un circuito vero come quello che ci sarà quindici giorni dopo in Giappone. Due grosse opportunità per gli uomini di Vasseur per capire affondo qual è il reale potenziale della SF-25, al fine di poterlo sbloccare definitivamente per poi rincorrere gli avversari: McLaren esplose, l’anno scorso, solamente a Miami per poi non fermarsi più. Se è vero quello che hanno detto immediatamente dopo i test e cioè, che c’è correlazione tra dati virtuali e reali, allora il problema quasi sicuramente è tutto nella comprensione della monoposto stessa. Mondiale finito dunque? Ragionevolmente mi sento di dire di no, solo che servono risposte immediate e forti già in una pista vera e probante come quella cinese prima e, quella nipponica dopo, e solo allora potremo tirare una linea che delineerà il confine tra il successo e l’ennesima figuraccia.

La debacle Rossa non mi ha permesso (non mancherò di certo di farlo in futuro) di scrivere del nostro Antonelli, il quale a soli diciotto anni ha dimostrato una calma, una freddezza, ed un comportamento tale da farlo sembrare un consumato veterano: rimontare dal fondo della pista senza sbagliare (unico rookie ad aver visto il traguardo… Bearman non lo è!), con tutta quella la pressione sulle spalle, non dev’essere stato uno scherzo. Eppure la sua gara è stata un crescendo, tanto da superare un esperto come Albon nel finale e ciò, ha permesso a lui di raggiungere il quarto posto nella classifica d’arrivo e, a Mercedes, di raggiungere il pari merito con McLaren nella classifica costruttori! Buona la prima caro Kimi e se il buon giorno si vede dal mattino, allora il futuro non può che essere radioso.

Vito Quaranta