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F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’ARABIA SAUDITA

Da un deserto all’altro che in pratica non si nota la differenza, sara’ cosi’ anche l’esito della seconda prova del mondiale in Arabia Saudita?

Se c’erano dei dubbi sul fatto che la Red Bull potesse ricominciare da dove aveva lasciato nel 2023, il Gp del Bahrein ha immediatamente smentito ogni ipotesi di appannamento dei tori austriaci, nonostante il caos dirigenziale che stanno vivendo.

Ecco, da questo punto di vista e considerati gli ultimi sviluppi che vedrebbero entrare in scena prepotentemente la famiglia Verstappen, forse qualche motivo di distrazione o nervosismo potrebbe intaccare l’inattaccabilita’ del binomio Red Bull-Max Verstappen ma e’ piu’ una speranza che coltivano i suoi rivali che un qualcosa di tangibile.

immagine da funoanalisitecnica.com

Certo e’ che la lotta di potere intestina tra la proprieta’ thailandese (pro Horner) e quella austriaca (spalleggiata dai Verstappen e Marko) si sta rivelando intricatissima e che ormai getta lunghe ombre sul futuro del team, in primis sulla permanenza di Max Verstappen.

Le ipotesi sul campo sono tante, non ultima il fatto che l’entourage olandese non sia convintissimo della competitivita’ della Pu made in Red Bull che esordira’ a partire dal 2026 e quindi stia preparando in anticipo l’approdo su altri lidi piu’ appetibili in termini di possibilita’ di vittoria. Siamo ancora nel campo della fanta-F1 ma si sta delineando uno scenario da mezzogiorno di fuoco: o Horner o Verstappen. E Wolff sta gia’ sondando il campo…

In tutto cio’ ci si mette anche Ben Sulayem, indagato per aver tentato di interferire nel Gp di Arabia 2023 in merito alla penalita’ data ad Alonso e, pare, di aver fatto pressioni per non omologare il Gp di Las Vegas. Anche in questo caso e’ tutto da dimostrare e definire nel concreto ma non sorprende che il tutto salti fuori proprio quando il team piu’ vincente del circus e’ alle prese con grossi problemi di gestione delle sue figure chiave. Tra l’altro Ben Sulayem si e’ preso anche un bel rifiuto da parte di Max Verstappen alla richiesta di un sostegno nei confronti di Horner, tira davvero una brutta aria nelle stanze del potere.

Parlando di ”sport”, Ferrari arriva a Jeddah con stati d’animo contrastanti: da una parte la conferma che la monoposto e’ valida anche se non a livello della RB20 e dall’altro la conferma di tutta una serie di problemi che ne compromettono le ambizioni di lotta con Red Bull. L’ultimo problema e’ quello ai freni che hanno condizionato la gara dei rossi e che sembra non aver ancora trovato una causa ben precisa. Inutile dire che la Scuderia deve essere perfetta nell’arco di tutto il weekend per avere qualche possibilita’ di lottare ad armi quasi pari con Red Bull e al momento sembra uno scenario non ancora percorribile.

immmagine da racingnews365.com

Anche Mercedes arriva con sensazioni simili, con una monoposto che sembra valida ma azzoppata da inconvenienti tecnici alla PU nella prima uscita stagionale. Jeddah e’ un circuito dove serve molta efficienza aerodinamica e una PU che spinge forte, sara’ un bel banco di prova per loro.

McLaren e’ partita meglio rispetto al 2023, e non ci voleva tanto, aspettando con impazienza delle conferme che i curvoni veloci della Corniche potrebbe darle. Nel novero delle deluse invece fa gia’ parte Aston Martin, lontana parente di quella brillante di inizio 2023. Appuntamento alla seconda parte di stagione per maggiori soddisfazioni, anche se non e’ che sia scontato seguire il percorso che ha fatto la McLaren l’anno scorso.

Tra le cenerentole del gruppo invece c’e’ la Sauber che punta a replicare e migliorare la discreta forma fatta vedere in Bahrein, mentre in Racing Bulls ci sono gia’ state le prime avvisaglie di nervosismo tra i due piloti. Meno male che Tsunoda aveva dichiarato di essere cresciuto diventando piu’ calmo e maturo.

immagine da motorinolimits.com

Williams rimandata a causa dei tanti problemi avuti in Bahrein cerca riscatto in Arabia Saudita mentre e’ gia’ notte fonda, fondissima per Alpine che ha visto le dimissioni del DT Harman e del capo aerodinamica De Beer dopo il disastroso inizio di stagione. Ora saranno in tre ad avere le redini dei reparti principali del team ma la risalita si prevede molto lunga e molto difficile. Un’opportunita’ inattesa per Andretti che della crisi dei francesi potrebbe approfittare per entrare finalmente nel circus.

Non resta che attendere cosa dira’ la pista, con i suoi curvoni veloci e il basso degrado, in teoria tutti elementi che dovrebbero giovare alla rossa di Maranello. Max candidato numero uno alla vittoria, ovviamente ma inutile dire che molti occhi e orecchie saranno puntati piu’ su quello che potra’ succedere fuori dalla pista.

*immagine in evidenza da leaders-mena.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DEL BAHREIN

Con il gran premio del Bahrein si apre ufficialmente la  stagione 2024 del mondiale di F1, che si prospetta con le sue 24 gare e 6 eventi sprint come la piu’ lunga di sempre. Forse sara’ prematuro dirlo ma ci sono buone possibilita’ che questa stagione sia solo una lunga e trionfale passerella per il quarto titolo consecutivo di Max Verstappen.

Eccesso di pessimismo? Aspettative troppo tafazziane verso la nuova stagione? Considerando come e’ finita nel 2023 e come e’ iniziata nel 2024 con i test pre-stagionali, tutto indica che l’olandese non dovra’ neanche sforzarsi troppo per portare a casa il titolo che lo metterebbe a fianco di Prost e Vettel.

immagine da gpfans.com

La nuova RB20, per sua stessa ammissione, ” fa quello che vuole lui” per cui, citando Alonso, e’ gia’ corsa per il secondo posto. Dicevamo della RB20 che sembra la versione riveduta, corretta e potenziata della RB19, aspetto che porta a pensare che possa essere possibile un filotto di 24 vittorie da parte della scuderia austriaca. Newey sembra aver di nuovo spostato il limite del possibile e l’unico granello di sabbia nell’ingranaggio potrebbe essere l’incapacita’ di Perez nello sfruttare al massimo la RB20, progettata per andare incontro allo stile di guida del 33 olandese,  e il famigerato ”Horny-gate” che potrebbe allontanare definitivamente Chris Horner dalla guida del team. Anche se fosse, il vantaggio competitivo sembra cosi’ ampio che solo una improbabile serie di eventi nefasti potra’ mettere in seria difficolta’ la Red Bull.

Ma siamo sinceri, questa stagione,a  meno di clamorose sorprese sembra essere un lungo viatico a quella del 2025 dove sono gia’ stati annunciati cambiamenti che potrebbero essere epocali. Il primo ovviamente e’ Hamilton in Ferrari, una roba incredibile almeno fino all’annuncio ufficiale di qualche settimana fa. Operazione che dal punto di vista sportivo non ha molto senso, molto di piu’ a livello commerciale e di appeal mediatico.  Ma ormai la Scuderia ha da tempo cambiato il suo dna da pura espressione motoristica e sportiva a brand globale con interessi in ogni ambito del lusso. Per Ferrari, considerando anche lo status acquisito nel Patto della Concordia, e’ un’operazione win-win, con buona pace dei tifosi duri e puri che ormai sono in via di estinzione.

immagine da motorsport.com

Una pedina che si sposta ne porta altre a fare lo stesso per cui ecco un Alonso candidato principale a prendere il posto dell’epta in Mercedes per una quadratura del cerchio che ripensando ai tempi del ”Gp2 engine” e’ quasi distopica. Wolff avrebbe poco da lamentarsi in termini di caratura del pilota, probabilmente molto di piu’ in termini umani: non ce lo vedo Alonso fare l’amicone di Wolff.

L’altra pedina da piazzare e’ quella di Sainz che si e’ ritrovato in mezzo ad un gioco piu’ grande di lui. Ancora non si sa bene dova possa approdare ma occhio al sedile traballante di Perez, per una reunion in stile Toro Rosso d’altri tempi. Considerando gli attuali rapporti di forza Red Bull-Ferrari, per lui si e’ chiusa una porta ma si aprirebbe un portone bello grande.

In attesa poi della rivoluzione (?) tecnica del 2026 e del tira e molla di Audi molto se non tutto porta a pensare che il binomio Red Bull-Verstappen possa comodamente arrivare a cinque mondiali di fila. Troppo il vantaggio e l’abilita’ del pilota in un contesto di continuita’ regolamentare e budget cap che lascia pochi margini di recupero, ulteriormente azzoppati da una scuderia che puo’ permettersi a meta’ campionato di pensare gia’ al progetto dell’anno successivo.

C’e’ un pero’ che forse non sara’ granche’ ma almeno lascia qualche speranziella di un lotta un po’ piu’ serrata rispetto a quella vista nel 2023. La nuova SF-24, seppur non proprio un esempio di ardimento tecnico e progettuale, sembra avere le carte in regola per ambire quanto meno a dare piu’ fastidio alla Red Bull e a prenotare il secondo posto tra i team. Sara’ poco ma in attesa di sfoderare nel 2025 la potente arma del ”culo” di Hamilton, e’ gia’ qualcosa…

Di pari passo ma speriamo un po’ piu’ indietro sembrano aver fatto lo stesso Mercedes e McLaren, anche loro in predicato per il ruolo di paggetti del toro austriaco. A loro si potrebbe aggiungere la nuova Visa Cash App RB F1 team ( che nome orribile), in pratica la RB19 con livrea diversa che ha fatto vedere di poter anche lei inserirsi nella lotta, non senza polemiche in termini di know-how condiviso con la sorella maggiore.

immagine da topgearitalia.com

Alonso ha gia’ messo le mani avanti in termini di competitivita’ della sua Aston Martin che non replichera’ lo sfolgorante avvio del 2023. Un po’ perche’ e’ vero e un po’ perche’ la strada che conduce a Brackley va preparata bene e per tempo.

Restano quelle che cenerentole erano e cenerentole sono rimaste in attesa del 2026, cambiando solo nome e livree ma sempre con aspettative piuttosto limitate. Sorvolando sulla discutibile scelta stilistica della Sauber F1 (ciao ciao Alfa Romeo), la palma della piu’ scarsa del lotto quest’anno sembra essere una lotta fra Alpine e Haas, con una leggera preferenza per i francesi.

Per questa prima stagionale  vale l’adagio che saranno competitivi i team che avranno acquisito la maggiore conoscenza possibile di monoposto nuove ancora con molti aspetti da comprendere appieno. Inutile dire che la favoritissima rimane Red Bull, anche se Marko sta gia’ cercando di mitigare lo spauracchio di un dominio a mani basse affermando che, almeno in qualifica, la lotta con Ferrari sara’ serrata. Le indicazioni dei test indicano un pacchetto di mischia Ferrari-Mercedes-McLaren-Visa cash ecc ecc in lotta per il secondo posto con la rossa che si fa preferire per consistenza sul passo gara.

Si corre al sabato per esigenze religiose legate al Ramadam, un po’ come ad Assen nelle moto dove la Domenica non si correva perche’ c’era da andare in chiesa. Paese che vai…

immagine da fiaformula2.com

Si parte giovedi’ con le libere e un occhio attento sarebbe il caso di puntarlo su Andrea Kimi Antonelli che debutta in F2 su Prema. Il frenetico gossip della F1 lo ha gia’ candidato a prendere il posto di Hamilton in Mercedes a partire dal 2025, lui che viene definito ”the next big thing” della F1. Giusto un pelo di pressione per un ragazzo che va forte ma che ha ancora solo 17 anni. Personalmente mi sta molto simpatico, ha un bel carisma e sarebbe bello vedere di nuovo vincere un pilota italiano dopo tanti anni.

*immagine in evidenza da tilke.de

 

MAX PASSEGGIA NEL PARCO, LA FERRARI SI ACCONTENTA

A Monza la Ferrari si risveglia. Sempre. Anche, se necessario, con l’aiutino. Nonostante la mediocre prova di Zandvoort solo una settimana fa, e a dispetto della definizione di “macchina sbagliata” che ne ha dato chi l’ha progettata, la SF-23 si rivela macchina adatta ai circuiti a basso carico, e infatti Sainz, dopo avere primeggiato in tutte le sessioni di prove libere, la piazza in pole davanti a Verstappen e ad un deluso Leclerc.

Dopo un rinvio di 20 minuti causato da Tsunoda il cui motore l’ha lasciato a piedi sul rettilineo verso la parabolica, la partenza non riserva alcuna emozione, e i primi 3 se ne vanno, con Sainz, Verstappen e Leclerc racchiusi in un secondo e mezzo.

Al giro 6 Max ci prova alla prima variante, ma Carlos tiene duro. Questo permette a Leclerc di avvicinarsi ai primi due. Il DRS a Monza non consente di fare la differenza, e questo rende i sorpassi molto difficili.

Dietro di loro, Russell cerca di tenere a bada Perez. Al giro 14 entrambi tagliano la prima variante, il messicano passa ma deve fare ripassare l’inglese.

Al giro 15 Sainz blocca alla prima variante, ed esce lentissimo dalla seconda curva. Max lo affianca al curvone e lo passa alla Roggia.
Subito dopo, Perez passa Russell.

L’ olandese dà 1 secondo al giro alle due rosse, e il suo compagno si avvicina a loro allo stesso ritmo.

Con le gomme finite, Sainz si ferma a montare la mescola più dura al giro 20. Al giro successivo entrano Verstappen e Leclerc. Charles esce di fianco a Sainz e i due iniziano a battagliare. Perez esce subito dietro di loro.

Al giro 31 Charles perde il DRS da Sainz, il messicano ci prova alla Roggia ma viene portato sull’erba. Al successivo passaggio sul traguardo non c’é però nulla da fare e il messicano guadagna la terza posizione.

Il vantaggio di Sainz sulla seconda guida Red Bull é tale da non consentirgli l’uso del DRS e Leclerc gli rimane incollato agli scarichi.

Al giro 41 però Sainz crolla, e Perez prova ripetutamente ad attaccarlo alla prima variante ma gli ci vogliono diversi giri per prendersi la seconda posizione.

Inizia poi una lotta senza quartiere fra i due ferraristi, con Leclerc che riesce a superare Sainz alla prima variante, ma ne esce molto lentamente, e i due quasi si toccano alla Roggia, con lo spagnolo che si riprende la terza posizione.

Carlos chiede di congelare le posizioni, ma Charles non ci sta. All’ultimo tentativo, il monegasco blocca tutte e 4 le gomme alla prima variante e dà addio alle speranze di podio.

Finisce così con Verstappen a prendersi tranquillamente la decima vittoria consecutiva, davanti a Perez, Sainz, Leclerc, Russell, Hamilton, un sempre ottimo Albon, Norris, Alonso, oggi in ombra con una Aston Martin inadatta ai circuiti veloci, e, a chiudere la zona punti, Bottas.

Monza chiude la stagione europea, e fra due settimane il circus riprenderà in oriente, nella notte di Singapore, per una gara che, si spera, sia un po’ più imprevedibile delle ultime che abbiamo visto.

P.S. Vasseur ha definito la pole di Sainz “una pietra miliare nella storia della Ferrari”. Se qualcuno ha capito perchè, è pregato di scriverlo nei commenti, perchè a me francamente sfugge il motivo. L’asticella del francese deve essere posta molto in basso, se si dichiara entusiasta per un terzo e quarto posto a Monza che nessuno già domani ricorderà più.

P.S. 2 in Mercedes chi ha ha coordinato il progetto di una macchina sbagliata per due anni di fila è stato cambiato di ruolo (nota bene, non licenziato) ed è stato richiamato chi precedentemente si era occupato di un progetto vincente. Se in Ferrari si dovesse fare la stessa cosa, bisognerebbe andare a cercare in quel di Varano, ovviamente senza alcuna speranza che la proposta venga accettata.

P.S. 3 10 vittorie consecutive di un pilota, 15 di una macchina. Chi ha permesso tutto questo deve riflettere a lungo, perchè se è vero che è giusto che a vincere siano i migliori, in uno sport così complesso come la F1 non è nè normale nè ammissibile che si arrivi a questo. Dominare va bene, ma monopolizzare no. E se in 14 stagioni si passa senza soluzione di continuità (a parte il 2021) da un dominio (Red Bull) ad un altro dominio (Mercedes) e, infine, ad un monopolio (di nuovo Red Bull), la cosa è ancora più inaccettabile. 

F1 2023 – GRAN PREMIO D’ITALIA

Ferrari. Monza. Gran premio d’Italia un anno dopo.

Cosa è cambiato? A conti fatti tanto, in realtà davvero ben poco e, guardando i risultati, in peggio.

Ci si approssima al Gp di casa per la Scuderia e il piatto piange, ma di brutto. Si arriva dall’ennesima scialba prestazione in casa di Verstappen, su una pista che sembra più un esercizio di stile che un luogo dove gareggiare. In Olanda è andata in scena una sintesi della condizione Ferrari del 2023: macchina lenta, piloti tra lo scontento e l’incazzato, strategie ai box ancora insufficienti. Non proprio un bel viatico per il gp di Monza.

immagine da motorbox.com

Nel 2022 c’era ancora Binotto e Leclerc conquistò l’ottava pole dell’anno, riuscendo ad artigliare comunque un secondo posto in una gara finita sotto safety car per l’avaria alla McLaren di Ricciardo. Oggi i tifosi ci metterebbero la firma con il sangue. Non vuole essere un’operazione nostalgia per gli uomini che nel frattempo sono andati via ma la realtà è che dopo un anno regna ancora un discreto caos nella GES, parzialmente mitigato dai continui annunci di acquisizioni di ingegneri da altri team.

Il weekend di quest’anno in quel di Monza vedrà con tutta probabilità una Ferrari in affanno, che non potrà ambire alla lotta per il podio, con l’aggravante che il tutto accadrà sotto l’occhio dei suoi tifosi. Vasseur cerca di gettare acqua sul fuoco parlando di una monoposto completamente revisitata (e ci mancherebbe…) per il 2024 ma ispira davvero poca fiducia. Non è solo colpa sua ma è il pregresso dei regressi, scusate il gioco di parole, a cui ha abituato la Scuderia negli ultimi anni ad abbattere in partenza le speranze di chi sogna una vettura competitiva.

In tutto ciò, fonti ben informate parlano di dati di affluenza quasi da record, con sold out per la gara domenicale e buoni numeri anche per le giornate di venerdì e sabato, nonostante l’aumento dei prezzi e il fatto che il circuito di Monza non è proprio all’avanguardia in  quanto a servizi offerti. E’ davvero il segnale che il pubblico della F1 è cambiato? Sono spariti i “dinosauri”, gli appassionati “veri” per accogliere un altro genere di spettatore, quello interessato più al contorno e al passaggio delle monoposto pur capendo poco di quello che sta succedendo?

immagine da motoremotion.it

I quasi 350mila attesi nel weekend potranno comunque essere testimoni di un evento storico, il decimo successo di fila di Verstappen che così facendo diventerebbe il primo pilota ad aver raggiunto un simile traguardo. Questo potenziale dato, unito a quello di una Red Bull che ha finora vinto tutte le gare della stagione in corso ( più l’ultima del 2022 ad Abu Dhabi), la dice lunga sullo strapotere degli anglo-austriaci e la dice ancora più lunga sulla pochezza e discontinuità dei suoi avversari.

A questo proposito non è un caso che la McLaren, partita in maniera orribile quest’anno, sia riuscita a raggiungere Mercedes, Aston Martin e Ferrari nella lotta al  podio. Le sporadiche incursioni di Alpine poi non fanno che confermare che di sicuro la Red Bull è quella che ha lavorato meglio ma le altre “big” hanno davvero fatto svariati passi indietro lasciando il campo libero ad altri contendenti.

Ecco, senza Red Bull sarebbe un campionato super appassionante ma sarebbe davvero quello che avremmo voluto vedere? Al momento i bibitari sono gli unici a viaggiare sul terrenno dell’eccellenza mentre gli altri affogano in un mare di mediocrità e purtroppo, la prima in questa shame list è proprio la Ferrari.

Addirittura la Williams, antica nobile sul punto di scomparire, si sta ritagliando un posto di tutto rispetto nella lotta per i punti e per le posizioni a ridosso del podio. Sarà l’effetto del budget cap oppure è solo l’effetto dello stato confusionale che attanaglia tanti team, tra cui Mercedes?

immagine da f1world.it

Come già detto ormai i Gp che restano alla fine del campionato, e sono molti, serviranno solo per aggiornare le statistiche del 33 e della Red Bull, quasi un esercizio di stile. Per gli altri sono solo una lunga serie di test per cercare di arrivare pronti al 2024. Ma c’è già chi dice che, considerando il dominio attuale Red Bull, bisognerà aspettare il 2026 con i nuovi regolamenti sui propulsori, per avere un rimescolamento delle carte. Leclerc in questi termini è stato chiaro. Eccesso di pessimismo? Speriamo di no, ma alla fine, se con questo “spettacolo” ci sarà comunque un nuovo record di affluenza a Monza, che senso ha parlare di lotta tra team e di una Ferrari competitiva? Il circus va avanti lo stesso e a gonfie vele, vince il più bravo dentro e soprattutto fuori dai box. Domenicali e Briatore felici. Sipario.

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN ANNICHILISCE GLI AVVERSARI IN AUSTRIA. SI RIVEDE LA FERRARI.

Nel gran premio di casa della Red Bull cosa ci si può aspettare di diverso da un Verstappen dominante? Ovviamente nulla, e, infatti, l’olandese la piazza in pole al venerdì, seppur di poco davanti alla Ferrari di Leclerc improvvisamente rinvigorita da una ala anteriore “che la fa volare” (cit.).
Il week-end prevede gara sprint e relativo shoot-out, e questa volta Leclerc non vola, a causa delle condizioni umidicce alle quali non riesce ad adattarsi. E il dominio di Verstappen prosegue, al ritmo di 1 secondo al giro rifilato a tutti, compreso il compagno di squadra Perez sistemato fra curva 3 e 4 dopo aver mandato nell’erba il caposquadra.

La partenza non riserva troppe emozioni, e dopo solo un giro la gara è già neutralizzata a causa dei soliti detriti seminati in curva 1 conseguenti alle battaglie nelle retrovie. 

Si riparte al giro 4, e Verstappen scava subito un solco fra sè e le due Ferrari, con Leclerc davanti a Sainz che si attacca agli scarichi del compagno, facendo notare al proprio box di essere più veloce. A buon intenditor, poche parole, ma a Charles viene comunicato di stare tranquillo perchè non ci sarà battaglia.

Al giro 15 il motore della Haas di Hulkenberg esala l’ultimo respiro, e viene attivata la Virtual Safety car. Questo avviene quando i primi tre sono già transitati davanti all’entrata dei box, e non riescono ad approfittarne subito per un pit-stop a metà prezzo.  I due ferraristi lo fanno al giro successivo, con un doppio pit-stop lento. Leclerc riesce a mantenere la seconda posizione, mentre Sainz sprofonda in sesta e si lamenta con il proprio box per il trattamento ricevuto.

Lo spagnolo inizia a rimontare a suon di giri veloci, e in soli 3 giri si riporta in terza posizione, sverniciando nell’ordine Norris, Hamilton e Perez.

Al giro 21, viene data bandiera bianco-nera ad Hulkenberg, che è fuori gara da diverso tempo.

In questa fase della gara, Leclerc è più veloce di Verstappen, che, infatti, si ferma al giro 25 per montare la gomma più dura e provare ad andare fino in fondo. Leclerc si ritrova così al comando, e l’olandese esce in terza posizione subito dietro a Sainz, ma gli basta un giro per passare lo spagnolo. Che poi si becca pure 5 secondi per avere superato per più di tre volte i limiti della pista.

Al giro 35 Verstappen passa senza alcuna fatica Leclerc e si riporta al comando. Il ferrarista sembra non opporre alcuna resistenza, d’altra parte sa che non può in alcun modo tenere il ritmo, ed è inutile tentare di resistere. E, infatti, dopo il sorpasso tira i remi in barca, vittima di un degrado maggiore di quello preventivato. 

Al giro 47 viene fatto fermare Sainz, e a quello successivo è il turno di Leclerc. I ferraristi si trovano terzo e quarto dietro Verstappen e Perez. Per entrambi è prevista un’ulteriore sosta, che l’olandese compie al giro 50, e il messicano a quello successivo.

La seconda guida Red Bull si ritrova in quinta posizione a pochi secondi da Norris e Sainz, sui quali inizia velocemente a recuperare. Al giro 56 passa agevolmente l’inglese, mentre lo spagnolo gli rende la vita difficilissima e gli  servono 3 giri per guadagnare la terza posizione. Quando ci riesce, ne mancano solo 10 alla fine, e Leclerc è già troppo lontano. 

La gara sembra finita così, con Verstappen comodamente primo, ma all’olandese manca qualcosa. Il giro più veloce è infatti in mano al compagno di squadra, e la cosa non va bene. La squadra accetta di farlo fermare ai box per montare la gomma da qualifica, correndo un rischio sproporzionato rispetto al misero punticino che potrebbe guadagnare. Quando torna in pista, Leclerc è solo a 3 secondi, Max ha il tempo di preparare il giro veloce come se fosse in Q3, perdendo un altro secondo, e poi, ovviamente, piazza la tornata record proprio all’ultimo giro.

Un esempio di arroganza sportiva senza precedenti, per suggellare la 42a vittoria con la quale supera Ayrton Senna nella classifica di tutti i tempi. Al secondo posto un ritrovato Leclerc con l’altrettanto ritrovata Ferrari.  Terzo Perez, che ha raddrizzato una pessima qualifica, mentre Sainz, quarto, può recriminare per la penalità che gli ha fatto perdere il podio. Quinto un ottimo Norris, sesto Alonso, sempre in ombra per tutto il fine settimana, così come le Mercedes di Hamilton e Russell, tornate ad essere una “bad car”, per usare le parole di Toto Wolff. Chiudono la zona punti Gasly e Stroll.

Fra solo una settimana il circus sarà a Silverstone, dove Verstappen potrà continuare il suo dominio e, possibilmente, la Ferrari confermerà di essere ritornata la seconda forza, per farci sperare in una seconda parte del mondiale un po’ più divertente.

P.S. la gestione dei track limits è ridicola. Non dico altro, perchè non è, purtroppo, la cosa peggiore fatta dagli uomini FIA in questo week-end.

P.S. 2 senza Verstappen, il mondiale sarebbe combattutissimo, essendo difficile capire chi è la seconda forza. Prima abbiamo avuto l’Aston Martin, poi si è rivista la Mercedes, e, ora, sembra la Ferrari quella più in forma. E Perez sarebbe in lotta con loro, essendo chiaramente molto inferiore a Max. Ma, purtroppo per lo spettacolo, c’è Max e, forse, stiamo vivendo il dominio più importante della storia della Formula 1. A fine anno faremo i conti, ma la strada è quella.

P.S. 3 chi prevedeva che su un circuito diverso da quello canadese la Ferrari sarebbe tornata a soffrire (anche il sottoscritto) pare abbia sbagliato di grosso. O, forse, si riferiva alla Mercedes.