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F1 2024 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Seconda tappa del trittico di gare che va dal GP di Spagna a quello di Gran Bretagna. Si va in casa del team campione in carica che pero’ mai come nel recente passato, almeno dal 2021, vede le sue sicurezze messe a dura prova dagli avversari.

Il Gp di Spagna ha visto il solito Verstappen vincere ma non e’ stata per niente una passeggiata, anzi si puo’ parlare piu’ di vittoria mancata da parte della McLaren e Norris.

immagine da rossomotori.it

Non e’ la prima volta che la McLaren non riesce a capitalizzare in una vittoria la superiorita’ vista in pista, indice di una squadra capace ma non ancora matura per diventare una serial winner.

E poi c’e’ sempre il fattore Max, che fa sempre la differenza, vieppiu’ quando vittoria e sconfitta sono cosi’ vicine tra loro.

L’A1 ring di casa Red Bull tra l’altro non sembra proprio il tracciato ideale per le ‘lattine’ per cui e’ lecito attendersi un’altro weekend con molti team in grado di lottare per il podio e la vittoria.

Chi potra’ emergere sul veloce e corto tracciato austriaco sara’ un bel rebus, reso ancora piu’ complicato dal fatto che questa sara’ tappa da gara sprint con weekend di gara rivoluzionato, quindi meno tempo per provare e meno margine per gli errori. Aggiungiamoci che e’ previsto anche un meteo poco stabile, quindi ancora piu’ complesso trovare la quadra tra qualifiche, gare corte e lunghe.

immagine da rossomotori.it

Ferrari arriva in Austria con molti interrogativi e qualche tensione di troppo. In Spagna non e’ andata male, gli aggiornamenti sono validi, peccato che qualcuno abbia fatto meglio, vedi Mercedes soprattutto, e in piu’ la Rossa continua a pagare una certa inconsistenza in qualifica che poi paga inevitabilmente in gara.

Tra Leclerc e Sainz c’e stata anche qualche parolina di troppo a fine gara, segno che in entrambi c’e una certa frustrazione piu’ che un conflitto interpersonale. Frustrazione che viene dal fatto che il moengasco non riesce a fare piu’ quella differenza in qualifica che prima gli veniva piu’ facile, mentre lo spagnolo e’ (era) ancora senza contratto per il 2025.

E’ notizia recentissima che alla fine lo spagnolo abbia firmato per Alpine, in coppia con Gasly che ha rinnovato il suo contratto. Chissa’ che questo non gli dia maggiore serenita’.

La frustrazione ha poi due origini ben definite, McLaren e Mercedes. Se per McLarene era lecito aspettarsi una lotta serrata considerando come si era chiuso il 2023, assolutamente inaspettata le scoppole prese dalla squadra di Brackley il cui 2024 sembrava un altro ‘anno della marmotta’ in stile 2023.

immagine da quotidianomotori.com

Invece la Mercedes e’ migliorata parecchio fino a stare stabilmente davanti alla Ferrari sia in Canada sia in Spagna. Com’e’ lontano il trionfo monegasco…

La vigilia del gp austriaco ha regalato grosse novita’ sia per Aston Martin sia Alpine, come gia’ visto. In Aston rinnovo del contratto per Stroll, ben oltre il 2026. Alonso si e’ gia’ detto molto felice, avra’ di sicuro i suoi buoni motivi…

Alpine come detto avra’ nel 2025 la coppia Sainz/Gasly con il gran capo Briatore a coordinare il tutto. Non mi dilunghero’ troppo sul rientro di Briatore, faccio solo notare che il suddetto si e’ reso protagonista di una frode sportiva accertata ed e’ stato all’epoca bandito dalla F1. Considerando lo stato dell’arte penso che questo dica gia’ tutto.

Tornando al Gp, sara’ davvero un weekend frenetico in cui chi azzecchera’ prima l’assetto avra’ maggiori chance di fare bene. Fondamentali su questo tracciato frenata e power unit, con tante staccate e ripartenze e una gestione del raffreddamento piu’ complicato data l’aria piu’ rarefatta. Pirelli portera’ le gomme piu’ morbide a disposizione dato l’asfalto poco esigente in termini di degrado.

Una grana in piu’ per la Red Bull potrenne arrivare dalla sua PU, gia’ in difficolta’ in Canada e con grosse probabilita’ di dover smarcare una quinta PU con conseguente penalita’. Il tracciato austriaco da questo punto di vista non aiutera’ e questo potrebbe fare il gioco dei suoi avversari.

Intanto sul fronte della sorella minore crescono le quotazioni di Lawson, prodotto del vivaio Red Bull, che minaccia seriamente il posto di Ricciardo. Il team junior dovrebbe essere solo l’anticamera del passaggio al team principale, cosa che a Ricciardo ormai e’ preclusa. A meno di una svolta nella sua deficitaria stagione, si attendono tempi difficili per ‘the honey badger’.

*immagine in evidenza da redbullring.com

Rocco Alessandro

F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’ARABIA SAUDITA

Da un deserto all’altro che in pratica non si nota la differenza, sara’ cosi’ anche l’esito della seconda prova del mondiale in Arabia Saudita?

Se c’erano dei dubbi sul fatto che la Red Bull potesse ricominciare da dove aveva lasciato nel 2023, il Gp del Bahrein ha immediatamente smentito ogni ipotesi di appannamento dei tori austriaci, nonostante il caos dirigenziale che stanno vivendo.

Ecco, da questo punto di vista e considerati gli ultimi sviluppi che vedrebbero entrare in scena prepotentemente la famiglia Verstappen, forse qualche motivo di distrazione o nervosismo potrebbe intaccare l’inattaccabilita’ del binomio Red Bull-Max Verstappen ma e’ piu’ una speranza che coltivano i suoi rivali che un qualcosa di tangibile.

immagine da funoanalisitecnica.com

Certo e’ che la lotta di potere intestina tra la proprieta’ thailandese (pro Horner) e quella austriaca (spalleggiata dai Verstappen e Marko) si sta rivelando intricatissima e che ormai getta lunghe ombre sul futuro del team, in primis sulla permanenza di Max Verstappen.

Le ipotesi sul campo sono tante, non ultima il fatto che l’entourage olandese non sia convintissimo della competitivita’ della Pu made in Red Bull che esordira’ a partire dal 2026 e quindi stia preparando in anticipo l’approdo su altri lidi piu’ appetibili in termini di possibilita’ di vittoria. Siamo ancora nel campo della fanta-F1 ma si sta delineando uno scenario da mezzogiorno di fuoco: o Horner o Verstappen. E Wolff sta gia’ sondando il campo…

In tutto cio’ ci si mette anche Ben Sulayem, indagato per aver tentato di interferire nel Gp di Arabia 2023 in merito alla penalita’ data ad Alonso e, pare, di aver fatto pressioni per non omologare il Gp di Las Vegas. Anche in questo caso e’ tutto da dimostrare e definire nel concreto ma non sorprende che il tutto salti fuori proprio quando il team piu’ vincente del circus e’ alle prese con grossi problemi di gestione delle sue figure chiave. Tra l’altro Ben Sulayem si e’ preso anche un bel rifiuto da parte di Max Verstappen alla richiesta di un sostegno nei confronti di Horner, tira davvero una brutta aria nelle stanze del potere.

Parlando di ”sport”, Ferrari arriva a Jeddah con stati d’animo contrastanti: da una parte la conferma che la monoposto e’ valida anche se non a livello della RB20 e dall’altro la conferma di tutta una serie di problemi che ne compromettono le ambizioni di lotta con Red Bull. L’ultimo problema e’ quello ai freni che hanno condizionato la gara dei rossi e che sembra non aver ancora trovato una causa ben precisa. Inutile dire che la Scuderia deve essere perfetta nell’arco di tutto il weekend per avere qualche possibilita’ di lottare ad armi quasi pari con Red Bull e al momento sembra uno scenario non ancora percorribile.

immmagine da racingnews365.com

Anche Mercedes arriva con sensazioni simili, con una monoposto che sembra valida ma azzoppata da inconvenienti tecnici alla PU nella prima uscita stagionale. Jeddah e’ un circuito dove serve molta efficienza aerodinamica e una PU che spinge forte, sara’ un bel banco di prova per loro.

McLaren e’ partita meglio rispetto al 2023, e non ci voleva tanto, aspettando con impazienza delle conferme che i curvoni veloci della Corniche potrebbe darle. Nel novero delle deluse invece fa gia’ parte Aston Martin, lontana parente di quella brillante di inizio 2023. Appuntamento alla seconda parte di stagione per maggiori soddisfazioni, anche se non e’ che sia scontato seguire il percorso che ha fatto la McLaren l’anno scorso.

Tra le cenerentole del gruppo invece c’e’ la Sauber che punta a replicare e migliorare la discreta forma fatta vedere in Bahrein, mentre in Racing Bulls ci sono gia’ state le prime avvisaglie di nervosismo tra i due piloti. Meno male che Tsunoda aveva dichiarato di essere cresciuto diventando piu’ calmo e maturo.

immagine da motorinolimits.com

Williams rimandata a causa dei tanti problemi avuti in Bahrein cerca riscatto in Arabia Saudita mentre e’ gia’ notte fonda, fondissima per Alpine che ha visto le dimissioni del DT Harman e del capo aerodinamica De Beer dopo il disastroso inizio di stagione. Ora saranno in tre ad avere le redini dei reparti principali del team ma la risalita si prevede molto lunga e molto difficile. Un’opportunita’ inattesa per Andretti che della crisi dei francesi potrebbe approfittare per entrare finalmente nel circus.

Non resta che attendere cosa dira’ la pista, con i suoi curvoni veloci e il basso degrado, in teoria tutti elementi che dovrebbero giovare alla rossa di Maranello. Max candidato numero uno alla vittoria, ovviamente ma inutile dire che molti occhi e orecchie saranno puntati piu’ su quello che potra’ succedere fuori dalla pista.

*immagine in evidenza da leaders-mena.com

Rocco Alessandro

NORRIS ILLUDE, HAMILTON SPRECA, VERSTAPPEN VINCE IN TEXAS

Austin, Texas. Quando, una decina di anni fa, qualcuno decise che era il momento di riportare la Formula 1 negli USA, dopo i disastri del decennio precedente, non si immaginava certamente che l’operazione avrebbe avuto un enorme riscontro di pubblico, specialmente dopo i primi anni di rodaggio, caratterizzati anche da difficoltà economiche.

E, invece, per una volta un nuovo circuito, costruito in una delle nazioni che, certamente, di autodromi nuovi non aveva bisogno, soprattutto per metterli a disposizione di una categoria “europea”, ha portato qualcosa di interessante, nonostante la presenza di Tilke. Perchè, indubbiamente, quello di Austin è un circuito che non ha nulla da invidiare alle piste classiche.

Il venerdì in pole, a sorpresa, ci va la tanto amata Ferrari dell’altrettanto amato Leclerc. Ma la garetta inutile del sabato la vince comunque Max. Che, però, la domenica deve partire in terza fila.

Allo spegnimento dei semafori, è subito lotta fra Leclerc e Norris, con l’inglese che ha la meglio. Dietro di loro, Sainz guadagna la posizione su Hamilton e si accoda al compagno di squadra. L’inglese si riprende la terza posizione al giro 4, quando lo spagnolo della Ferrari crolla di colpo, dovendo arrendersi anche a Verstappen.

Al giro 6 anche Hamilton supera Leclerc, e si butta alla caccia di Norris, che ha già un vantaggio di 3 secondi.

Al giro 11, Verstappen attacca Leclerc alla fine del lungo rettilineo, e lo accompagna gentilmente fuori pista. Per l’arbitro tutto ok, ovviamente. A questo punto, l’olandese si trova a 4 secondi da Hamilton, che segna il giro più veloce ma si trova ancora  a quasi 3 secondi da Norris.

Al giro 17 Max anticipa la propria sosta e costringe Norris a fare lo stesso al giro successivo ma, a differenza dell’olandese, monta la mescola più dura.  Anche Sainz si ferma, mentre Hamilton e Leclerc proseguono.

Con gomme nuove,  Verstappen vola e guadagna manciate di secondi su Lewis, al quale la squadra ha chiesto di allungare lo stint, probabilmente per tentare di fare un’unica sosta. Ma l’inglese non ce la fa più, ed entra quando è troppo tardi, perdendo così la posizione sull’olandese, che adesso è virtualmente secondo. In tutto, la sosta ritardata gli è costata quasi 10 secondi.

Al giro 23 si ferma Leclerc, quando ormai Norris l’ha raggiunto. Ovviamente questa sosta ritardata gli ha fatto perdere una vita rispetto ai primi, relegandolo in sesta posizione.

Al giro 25 l’inglese della McLaren commette un errore e Verstappen lo raggiunge. E due giri dopo, con una mossa a sorpresa, lo passa in fondo al lungo rettilineo e, come ampiamente previsto, si porta in testa alla gara.

Al giro 35, quando il distacco da Verstappen è salito a 3 secondi, e Hamilton gli si sta avvicinando,  Norris effettua la sua seconda ed ultima sosta. Verstappen si difende e si ferma. Ancora una volta Hamilton viene fatto fermare in ritardo, al giro 39, e questo gli costa altri secondi dai primi.

Al giro 44, dopo che tutti e tre hanno superato Leclerc, unico dei primi a tentare la carta dell’unica sosta, Verstappen ha 2 secondi di vantaggio su Norris che, a sua volta, ha 3 secondi su Hamilton. Che però evaporano velocemente, e al giro 49, dopo un breve ma intenso duello, Lewis si porta in seconda posizione.

Ma è troppo tardi, Verstappen è ad oltre 5 secondi, quelli che ha perso nella sciagurata prima sosta ritardata.

Finisce così con Verstappen che vince per la cinquantesima volta, davanti a Lewis, Lando, Sainz, Perez, Leclerc,, l’inesistente Russell, Gasly, il redivivo Stroll e Tsunoda, quest’ultimo autore anche del giro più veloce.

Fra una sola settimana il circus sarà a Città del Messico, in casa di Sergio Perez che, vista la situazione, potrebbe anche annunciare il ritiro. E questo sarà probabilmente l’unico motivo di interesse del prossimo week-end di gara.

P.S. Al sabato la Ferrari sacrifica la garetta di Sainz per provare la gomma rossa, palesemente inadatta. Alla domenica, sacrifica la gara di Leclerc per provare una improbabile strategia ad una sosta sola, che nemmeno la Pirelli consigliava. Questo dimostra che i due piloti hanno pari trattamento. 

P.S. 2 Vi consiglio di ascoltare il podcast “Beyond the grid” con Andrea Stella, pubblicato la scorsa settimana. Si capisce come mai la McLaren è cresciuta così tanto, e perchè, invece, la Ferrari non ce la può fare. 

P.S.3  Ho trovato molto bella l’idea della NASA si allestire in circuito una mostra sul progetto Artemis, con tanto di equipaggio a disposizione dei fan. Se questo è il tipo di intrattenimento a cui pensa Liberty Media per rendere più interessanti le giornate agli appassionati di corse, ben venga. Anche perchè, con le auto dal chilometraggio centellinato, qualcos’altro va trovato.

P.S. 4 Sempre a proposito di intrattenimento, ripeto per l’ennesima volta che gare come quella di oggi (come la corsetta di ieri) devono fare riflettere tanto. Le macchine sono abbastanza vicine, ma col fatto che è tutto ottimizzato, si vede sì qualche sorpasso, ma alla fin fine manca il sorpasso decisivo, quello che negli ultimi giri decide la vittoria. E l’incertezza non può derivare solo dalle gomme o dall’uso del DRS.

F1 2023 – GRAN PREMIO DEGLI USA

Arriva il primo di tre Gp nel continente Nord e Sud Americano, che vedrà in rapida successione le monoposto ad Austin, Città del Messico e Interlagos.

Con i mondiali matematicamente già decisi in tutta onestà resta ben poco da argomentare in questo finale di stagione, seppur con ancora cinque gare da disputare.

I team ormai pensano abbondantemente al 2024 e anche gli ultimi sviluppi sono ormai finiti. Ferrari ad esempio non ne porterà più, rimane solo la Mercedes e Aston Martin in pratica a introdurre un nuovo fondo sempre in ottica 2024.

Dicevamo del vuoto pneumatico che è intercorso tra l’ultimo Gp qatarino e questo di Austin. Quando non c’è più neanche Wolff a creare qualche polemicuccia allora si va dall’altra parte della barricata, in casa Red Bull. Ci sono tensioni in famiglia, tra i “grandi” Horner e Marko, con il primo che si è stancato del secondo e anche tra i “piccoli” con Perez che sembra sempre più vicino a perdere il sedile. Ma alla fin fine anche questo gossip spicciolo svanisce come una scorreggia nel vento.

immagine da gpblog.com

Approcciando il Gp di Austin rimane ben poco: gli spiegoni di Isola sull’asfalto sconnesso del circuito delle americhe, l’ennesima gara sprint di cui non si sentiva certamente il bisogno, la possibilità di McLaren di confermarsi la prima degli altri esclusa Red Bull, pardon Verstappen.

Ma francamente, a meno che la gara non si riveli imprevedibile e con una lotta reale, questo Gp degli USA passerà senza lasciare traccia se non nelle statistiche positive del 33 olandese e in quelle negative del 11 messicano. Poi se uno si appassiona alla lotta per il settimo posto nei costruttori tra Williams e Alfa Romeo liberissimo ma non mi sembra proprio un hot topic.

Spulciando tra le poche notizie degli ultii giorni da notare come il gp del Belgio, ultimamente un pò a rischio, sia stato confermato fino al 2025. Molto contento Domenicali “Spa è sinonimo di F1”. Certo, almeno finchè paga giusto?

Altre due riguardano due piloti un pò sfigatelli nell’ultimo periodo ma nel senso che si inguaiano con le proprie mani e reagiscono con la stessa capacità di attenzione di un pesce rosso.

immagine da f1enestadopuro.com

Uno è Hamilton, aka “il passeggiatore”, che forse voleva imitare il Raikkonen del Bahrein 2017 quando appiedato dalla sua Ferrari nelle FP1 si produsse in una delle sue tante e involontariamente iconiche azioni quando tornò verso i box camminando nel deserto del Sakhir. Hamilton non è risultato altrettanto “cool” attraversando la pista in pieno Gp dopo il suo incidente al primo giro, cosa proibita dal regolamento. La FIA riesaminerà il caso non tanto per imporre sanzioni più severe all’inglese ma per capire se non sia il caso in futuro di imporre sanzioni più pesanti. Hamilton non è stato di esempio per i piloti più giovani, dice la FIA. Eh insomma, è un periodo un pò così…

L’altra notizia è quella dell’indagine a carico di Stroll sempre da parte della FIA in seguito agli atteggiamenti post Q1 del Gp del Bahrain. In origine il collegio dei commissari sportivi non ha ritenuto di procedere con sanzioni ma la “spinta social” che ha stigmatizzato il comportamento del canadese, ha riacceso le luci sull’accaduto. Ora, Stroll non è stato certo un signore, ma umanamente mi sento di essere solidale con un ragazzo che da un pò di tempo a questa parte non sa più da che parte girare un volante di una F1 e era comprensibilmente scoglionato dall’ennesima figura di palta rimediata in pista. Un pò di nervosismo e frustrazione ci stanno e tutto sommato la reazione è stata si inopportuna ma neanche di una chissà qualche gravità, seguita da scuse doverose subito dopo. Insomma, la gogna social di gente che non ha neanche la patente continua a fare danni. Forse la FIA si è risentita più per i monosillabi rilasciati alla stampa dopo le suddette qualifiche. Anche quì, Raikkonen rimane unico, inimitabile.

immagine da planetf1.com

Dulcis in fundo, Ricciardo torna in pista reduce dalla frattura del polso rimediata al Gp olandese. Il suo ritorno non può che far piacere, ecco magari non a Tsunoda (e a Perez), ma è sempre una bella cosa avere un pilota di quel calibro in griglia. Meglio che torni subito in palla perchè le porte girevoli in Red Bull sono sempre in funzione e il dr.Marko potrebbe regalargli una seconda possibilità.

*immagine in evidenza da formulatours.com

Rocco Alessandro

PEREZ VINCE LA DOMENICA TRANQUILLA IN AZERBAIJAN

Quattro settimane di stop sono lunghe, per gli appassionati di Formula 1. Mi riferisco a quelli veri, che si sono sorbiti prima le voci dell’addio di Leclerc alla Ferrari, poi l’addio vero di Meekies, del quale sa però solo l’AlphaTauri, poi i proclami di resurrezione della rossa e, infine, l’approvazione del nuovo format “all entertainment” previsto per Baku.

Insomma, se lo spettacolo non arriva dai duelli (quelli veri, non grazie alle gomme o al DRS), gli spunti per divertirsi, anzi, per ridere, non sono mancati. 

Una cosa però è risultata vera: la già citata resurrezione della Ferrari. Carletto la piazza in pole sia il venerdì che il sabato, nel nuovissimo sciotaut (cit.) per la sprint. Per la verità, anche nel 2021, con una macchina tutt’altro che buona, c’era riuscito, perchè il monegasco su questa pista tira fuori sempre qualcosa di più che fa la differenza.

E, infatti, nella gara sprint tutto torna a posto, con Perez che ha facilmente ragione del ferrarista, e Verstappen che gli è rimasto dietro solo grazie ad un buco nella fiancata provocatogli dall’arrembante Russel, che si becca anche della testa di c***o dall’olandese, improvvisamente diventato insegnante di guida pulita.

Partenza molto tranquilla da parte di tutti, con i primi che mantengono le posizioni. Poi, come ampiamente previsto, non appena può utilizzare il DRS Max svernicia Leclerc sul rettilineo principale. Il monegasco non ci prova nemmeno a resistere. Dopo due giri, è il turno di Perez. 

Le Red Bull, però, non prendono il largo, e i distacchi fra i primi 3 restano attorno al secondo.

Al giro 10, Hamilton, in preda al graining e braccato da Alonso, si ferma per montare gomme dure. Contemporaneamente, De Vries rompe la sospensione anteriore e si ferma nella via di fuga. In Red Bull decidono di fare fermare Verstappen, che stava per essere attaccato da Perez, ma la direzione di gara fa uscire la safety car solo dopo che l’olandese ha completato il suo pit-stop. Questo consente a a Perez e a Leclerc di effettuare la loro sosta scavalcando Max. 

La gara riparte al giro 14, Bastano tre curve a Verstappen per riprendersi la seconda posizione, e una curva in più ad Alonso per beffare Sainz e prendersi la quarta.

Con le gomme dure, le due Red Bull fanno subito il vuoto, rifilando più di un secondo al giro a Leclerc e tutti gli altri.

Il distacco sale fino a 16 secondi, poi si stabilizza quando il monegasco, e Alonso che lo segue, smettono di andare di conserva. Questo avviene attorno al giro 40, quando inizia la battaglia per il giro veloce, che vede coinvolti i primi 4. Ma a fregarli tutti ci pensa Russell, che si ferma al penultimo giro per montare gomma soft, e segna facilmente il miglior tempo.

La gara finisce con Perez vincitore davanti a Verstappen, staccato di 3 secondi, Leclerc a 20 secondi dall’olandese a cogliere il primo podio del 2023, con Alonso incollato agli scarichi. Seguono Sainz, Hamilton, Stroll, Russell, Norris e Tsunoda.

Stranamente, un GP a Baku senza festival del carbonio, a parte una bandella volata nelle prime curve. Sicuramente, avrà influito la stringente necessità di imbarcare il materiale integro sugli aerei, destinazione Miami.

P.S. chi scrive deve ammettere che chi parlava di una Ferrari che ha lavorato bene nelle 4 settimane di sosta aveva ragione. La SF23 vista oggi è una macchina molto migliorata, non più la quarta forza ma la seconda alla pari dell’Aston Martin, e il distacco finale dalle Red Bull non è stato drammatico come ci si sarebbe potuti aspettare. Vedremo se gli aggiornamenti previsti per le prossime gare diminuiranno ancora il gap e potranno rompere un dominio che rischia di far diventare il mondiale di quest’anno ancora più noioso di quelli dello strapotere Mercedes.