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VERSTAPPEN DOMINA A BARCELLONA. LA MERCEDES SI RIPRENDE, LA FERRARI NO.

Quando si installano gli aggiornamenti, si sa, ci si deve aspettare di tutto. Tranne che per la Ferrari, dove, per bene che vada, non succede assolutamente niente. A Barcellona la rossa cancella gli sviluppi frutto di un lavoro di tre anni e si presenta con le fiancate stile Red Bull, così come aveva già fatto la Mercedes a Montecarlo. Il giudizio dei piloti dopo le libere è molto cauto, ma quando si fa sul serio Leclerc si ritrova penultimo, e Sainz secondo, ben distanziato dal solito Verstappen e aiutato certamente dalle condizioni meteo, in continua evoluzione.

Quando si spengono i semafori, Sainz sembra potere attaccare Max, ma l’olandese tiene duro e mantiene il comando. I primi due in lotta rallentano molto in curva 2 e sorprendono chi li segue, con Norris che tampona Hamilton ed é costretto a fermarsi vanificando l’ottima qualifica. Qualche curva dopo, Stroll attacca Lewis e si prende la terza posizione, che l’inglese si riprenderà al giro 7. Chi pare in difficoltá é Alonso, partito in quarta fila e incapace di rimontare.

Al giro 10, Verstappen ha 5 secondi di vantaggio su Sainz, seguito a 2 secondi da Hamilton. Leclerc é risalito dall’ultima all’undicesima posizione, mentre Perez, partito undicesimo, é giá ottavo.

Al giro 16 Sainz viene fatto fermare per montare gomma a mescola media. Lo spagnolo stava per essere attaccato da Hamilton, il quale, con pista libera, inizia a girare sui livelli di Verstappen, per poi rallentare e iniziare a perdere nuovamente mezzo secondo al giro.

Ad un terzo di gara, Max ha 10 secondi di vantaggio sulla prima delle due Mercedes e 20 sulla seconda di Russell. E sta correndo con una mescola più dura. Si tratta quindi di una superiorità imbarazzante.

Al giro 25 si ferma Hamilton per montare gomma a mescola media, e rientra dietro a Sainz. Al giro successivo é il turno di Russell. Si ferma poi anche Verstappen, che monta la gomma a mescola più dura, così come il compagno al giro successivo. Nel frattempo, Hamilton ha superato Sainz e si é portato in seconda posizione. Lo spagnolo é in grossa difficoltà e perde 3 secondi al giro da Russell. Le sue gomme sono vittima del graining. E, al giro 25, l’inglese si prende facilmente la terza posizione.

Al giro 42 doppio pit-stop per la Ferrari, per montare la gomma più dura. Al giro 46 si ferma invece Russell per montare quella più morbida.

Al giro 51 é il turno di Hamilton e Perez, mentre al giro 53 Verstappen é l’ultimo a fermarsi. Per tutti le gomme montate sono quelle più morbide. Il messicano si riprende subito la quarta posizione ai danni di Sainz.

E Verstappen completa il dominio spagnolo segnando il giro più veloce alla quintultima tornata.

Finisce così con Verstappen davanti alle due Mercedes di Hamilton, e Perez, distanziate di quasi trenta secondi. Poi Perez, Sainz, le due Aston Martin di Stroll e Alonso, oggi stranamente in ombra, Ocon, un ottimo Zhou e Gasly a chiudere la zona punti. Dentro la quale avrebbe dovuto esserci Tsunoda, penalizzato assurdamente per una difesa aggressiva al cinese. Leclerc, autore di una gara anonima nelle retrovie, chiude undicesimo.

Il teatro del prossimo dominio dell’accoppiata Red Bull-Verstappen, e della prossima disfatta Ferrari, sarà Montreal, fra due settimane. La pioggia, che a Barcellona non si è vista, resta l’unica possibilità di divertimento che è concessa quest’anno agli appassionati che non siano di nazionalità olandese.

P.S. lo abbiamo già detto. Il mondiale 2023 potrebbe essere il primo nella storia della F1 in cui un team vince tutte le gare, e, a questo punto, non è improbabile che Verstappen batta anche il record di vittorie ottenute da un solo pilota. Merito sicuramente suo e del team, ma, è bene sottolinearlo, in questo dominio c’è anche molto demerito da parte degli avversari, Mercedes e Ferrar in primis, perchè con le risorse che hanno farsi battere in questo modo è francamente inaccettabile. E la cosa grave è che, almeno per la Ferrari, non solo non c’è un accenno di risalita, ma si ha proprio l’impressione che si inizi pure a scavare.

P.S. 2. Che Vasseur non fosse esattamente un TP all’altezza della Ferrari lo si era già capito quando con le forbici correva dietro a Giovinazzi per tagliargli il codino. Ma che fosse in grado di fare peggio di Arrivabene e Binotto ai microfoni degli intervistatori era francamente non prevedibile. Il primo anno del francese passerà probabilmente alla storia come uno dei peggiori della Scuderia, e, mi si permetta, i paragoni con l’era Todt non reggono, perchè è evidente che i due personaggi in comune abbiano solamente la nazionalità.

P.S. 3. Sono proprio curioso di vedere come la stampa di regime difenderà la prestazione odierna.

F1 2023 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Ultimo Gp del trittico di Maggio, si arriva sulla pista madre di tutti i test, il circuito che, a detta di chi ci capisce davvero, è il più probante per valutare la bontà o meno di una monoposto. Una pista che quest’anno torna al suo vecchio layout, con la scomparsa (finalmente!!!) della chicane tra curva 13 e 14 e il ritorno delle due curve da raccordare ad alta velocità.

Da sempre pista sulla quale vengono introdotte tonnellate di aggiornamenti alle monoposto reduci dalle fatiche oltreoceano, è letteralmente l’ultima spiaggia per le residue ambizioni Ferrari per questo 2023. Buttato il ferro a fondo se consideriamo la lotta per il mondiale, gli aggiornamenti che verranno introdotti sulla SF23 saranno fondamentali per cercare di continuare e chiudere in maniera dignitosa e proattiva questa stagione e prenderla come volano per il 2024.

immagine da funoanalisitecnica.com

Tante novità per la rossa a partire da una nuova veste aerodinamica che secondo i rumors dovrebbe risprendere le forme Red Bull, un nuovo fondo e una sospensione posteriore aggiornata. Assomiglia molto ad un “all in” questo pacchetto di aggiornamenti per Ferrari che al momento non ha ancora trovato una soluzione ai grossi problemi, soprattutto di gestione gomme, che affliggono la SF23.

Storicamente i mega pacchetti di aggiornamenti hanno sempre funzionato poco per la rossa e, considerando quello che è successo da inizio anno ad oggi, non c’è da essere granchè fiduciosi. Certo è che se anche questo presunto step in avanti dovesse risultare fallimentare, sarebbe davvero difficile per la GES continuare la stagione in corso.

Non solo Ferrari porterà novità ma in pratica tutti i team esclusa, forse, la Mercedes che ha fatto debuttare al nuova W14 a Monte Carlo.

Red Bull non dorme sugli allori e lavora alacremente per cercare di vincere, non lo ammetterano mai ma è così, tutti i GP previsti dal calendario. Anche a Monte Carlo Verstappen è apparso in pieno controllo della situazione, artigliando una gran pole al sabato e gestendo con freddezza i vari momenti topici della gara domenicale. Per contro Perez ha praticamente consegnato nelle mani dell’olandese il mondiale 2023, se mai era stato davvero in gioco. Cosa che a Marko&soci va più che bene. L’unico cruccio al momento per loro può essere quello di una corte serrata che altri team stanno facendo ai suoi tecnici a suon di dollari. Beh, avercene di questi problemi…

immagine da infomotori.com

Mercedes dovrà verificare se la sua nuova monoposto è davvero un step in avanti rispetto a quella di inizio anno. Il GP di Monaco ha già dato buone indicazioni ma ovviamente il vero test è quello del Montmelò. Chissà che non siano i grigi di Brackley i rivali più pericolosi per il GP Grand Slam della Red Bull.

Chi invece ha perso una bella occasione per vincere è stata la Aston Martin, a conti fatti solo per poco più di un decimo, il distacco che ha separato Alonso dalla pole sul principato di Monaco. Considerate le caratteristiche della AMR23 dovrebbero lottare per il podio anche nella prova catalana anche se per la vittoria la sensazione è che debbano sperare in qualche grosso guaio da parte Red Bull. Sarà importante per loro, considerando la quantità di aggiornamenti per tutti i team, rimanere stabili almeno come seconda forza del campionato.

immagine da autosport.com

Dietro questi team sarà interessante capire chi avrà davvero fatto il salto di qualità. McLaren arriva da una gara incoraggiante e vorrà confermare i progressi per cercare di raddrizzare un inizio di campionato davvero sotto tono. Stesso discorso per Alpine, ringalluzzita dall’incredibile podio di Ocon a Monaco e che, per bocca del suo direttore sportivo Permane, si aspetta di essere lì con Mercedes e davanti a Ferrari.

Pirelli porterà le mescole più dure a sua disposizione, una scelta ovvia considerando le caratteristiche del tracciato, molto pesante in termini di sollecitazioni e degrado sulle gomme. La novità sarà invece la possibilità di provare una nuova specifica di gomme che esordiranno a partire del GP di Gran Bretagna. Saranno delle gomme che,  a parere di Pirelli, non andranno a modificare i valori in pista. Vasseur invece ripone qualche speranza di crescita per la SF23 in merito alle nuove gomme. Uno dei due avrà ragione.

Tanti aggiornamenti per tutti, tante speranze di miglioramento da confermare, alla fine la pista come sempre darà il suo verdetto. Non ce ne vogliano in Ferrari ma i loro tifosi penso si siano già messi nell’ottica di prendere altre sberle in faccia questo weekend. Alonso vinse la sua ultima gara proprio al Montmelò su Ferrari nel lontano 2013. Se uno si sente fortunato potrebbe anche puntare qualche eurino su di lui.

*immagine in evidenza da kilometroschequentan.goodyear.eu

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN FA 14 IN MESSICO. FERRARI SOTTO ZERO.

A Città del Messico l’argomento che tiene banco è sempre quello: il budget cap. Stavolta a tenere banco è la sentenza che, come ampiamente prevedibile, consiste in una bella dose di tarallucci e vino per la Red Bull. Le reazioni ai vari team principal sono da comica, ma per questo rimando agli immancabili PS.

Dopo la proverbiale quanto inutile superiorità Ferrari nelle prove libere, le qualifiche riservano la sorpresa di una Mercedes a livello delle Red Bull e di una Ferrari inguardabile. La pole va comunque a Verstappen, con le due frecce d’argento di Russell ed Hamilton a seguire, e l’idolo di casa Perez a chiudere la seconda fila. Leclerc si fa superare perfino dall’Alfa di Bottas, il che la dice lunga sulle difficoltà della rossa. Rimando anche in questo caso al PS per una considerazione sui commenti dei ferraristi a proposito della débacle in qualifica.

Si spengono i semafori e Verstappen, come al solito, parte benissimo. Russell si fa invece superare sia da Hamilton che da Perez.
Leclerc e Sainz duellano per qualche curva ma poi Charles ae la prende persa e lascia in pace il compagno.

Le due Ferrari oggi non vanno, e si staccano rapidamente. I primi 3, invece, restano racchiusi in meno di 3 secondi. Fino al giro 10, perché poi, inesorabilmente, Verstappen si allontana, anche se Hamilton partito con gomma a mescola media, prova a tenere il passo, al contrario di Perez che, invece, si ritrova ben presto a debita distanza.

Al giro 23, le gomme soft di Max iniziano a calare, come quelle del messicano, che si ferma per primo per montare gomma a mescola media. Verstappen si ferma 2 giri dopo, con una scelta ovviamente identica. Ad Hamilton viene detto di continuare per almeno altri 6 giri.

Al comando ci sono quindi le due Mercedes, con Russell staccato di 5 secondi dal compagno. Ma Max gira 1 secondo più veloce.
Al giro 29 si ferma Leclerc per montare gomma media. Si ferma anche Hamilton, per montare gomma dura, evitare l’undercut da parte di Perez e tentare di andare fino in fondo. Lewis era contrario a questa scelta e voleva continuare.

Cosa che fa Russell, al comando, che non si vuole fermare e chiede al suo box di montare la gomma soft per il finale di gara. Ma non viene accontentato e al giro 35 si ferma per montare gomma dura.
Al giro 38 Perez raggiunge Hamilton che, come prevedibile, si lamenta delle gomme, al pari del suo compagno. Verstappen è ormai lontanissimo, ma in Mercedes sono sicuri che le sue gomme non dureranno fino alla fine.

E si sbagliano, perché Max arriva alla fine senza problemi con oltre 10 secondi di vantaggio su Hamilton, che ha continuato a lamentarsi per tutta la seconda parte di gara e, almeno, è riuscito a tenere a bada l’idolo di casa Perez, che sale sul podio per il tripudio del pubblico.

Quarto Russel, quinto, seguito, a quasi un minuto, da Sainz, con a ruota Leclerc. Settimo un ottimo Ricciardo. Nonostante una penalità di 10 secondi. Ottavo Ocon, nono Norris e decimo Bottas. Da segnalare il solito magnifico Alonso, migliore degli altri per quasi tutta la gara e poi costretto all’ennesimo ritiro a pochi giri dalla fine.

Con la sua quattordicesima vittoria stagionale, Verstappen stabilisce il nuovo record superando Schumacher (2004) e Vettel (2013), fermi a 13. Fra due settimane il Circus farà tappa ad Interlagos per la penultima gara, e Max potrà facilmente mettere a segno la quindicesima, perché di avversari, quest’anno, non ne ha più.

P.S. 1: Horner che fa la vittima accusando la FIA di avere penalizzato il welfare Red Bull, Wolff che si dice soddisfatto della sentenza, Seidl che dice che è ora che quelli della Red Bull smettano di raccontare balle e, infine, Binotto che accusa la FIA di esserci andata troppo leggera e che Verstappen si meritava la perdita del mondiale 2021. E’ evidente che ogni dichiarazione si porti dietro un certo tipo di vissuto, e che, alla fin fine, abbiano tutti fatto la figura dei burattini comandati da un burattinaio che aveva ben chiaro cosa dovesse accadere in questi due anni. Burattini fino ad un certo punto, però, perché alla fin fine tutti ci guadagnano tanti soldi da questa situazione.

P.S. 2, Dopo le prove, abbiamo sentito Leclerc e Sainz parlare di qualcosa di strano al motore, e Binotto dire chiaramente che quella di Città del Messico è una pista difficile, e che qualche volta non si riesce a mettere tutto assieme. Traduzione: i piloti non hanno fatto un buon lavoro. In Ungheria era colpa della macchina (e Charles diceva il contrario), qui no (e sempre Charles ha detto il contrario). Meglio che si mettano d’accordo prima di farsi intervistare. Ma, soprattutto, è bene che il team principal inizi a chiedersi perchè, dopo avere ripetuto per due anni che l’obiettivo era il 2022, i tifosi si trovano davanti ad una stagione che sembra la 2019 al contrario. Oppure la 2013, fate voi. E dopo entrambe ci ricordiamo bene che stagioni ci furono.

P.S. 3.  Abbiamo avuto 7 terribili anni di dominio Mercedes, poi un 2021 eccitante, e ora un 2022 con il più grande dominio di un pilota mai visto in Formula 1. Auguriamoci di non vedere questa solfa fino al 2025, con tutto il rispetto per il grandissimo talento di Verstappen, a cui non conviene uno scenario del genere, perché alla storia potrebbe passare il fatto che ha vinto il primo mondiale grazie a Masi, e gli altri guidando un’astronave fatta da Newey. Hamilton sa bene cosa voglia dire.

F1 2022 – GRAN PREMIO DEL MESSICO

Seconda gara back to back nel continente americano per il Circus che passa dal Texas a Città del Messico per il GP del Messico sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez.

Messo in cascina anche il titolo costruttori e in attesa delle fantomatiche sanzioni che la FIA deve comunicare a Red Bull per lo sforamento del budget cap, il Gp del Messico vedrà il grande idolo di casa Perez cercare di togliere una vittoria già opzionata dal suo compagno di squadra e cercare di riprendersi il secondo posto nel mondiale piloti.

Vedremo se l’aria (rarefatta) di casa darà quel surplus in più al pilota messicano e anche quanto Red Bull (che è sempre attenta alle questioni di… marketing) vorrà strizzare l’occhio al sempre numeroso pubblico presente in circuito.

immagine da mexicodailypost.com

Il GP del Messico è per sua natura atipico in termini di condizioni ambientali che i team troveranno, con meno downforce generato dal corpo vettura, turbo della PU che dovrà girare a regimi più alti per compensare la perdita di potenza del motore termico causata rarefazione dell’aria e qualche problema in più in termini di raffredamento del corpo vettura e dei freni.

Ragionando in questi termini viene da pensare che le monoposto che riescono a generare tanto downforce saranno quelle favorite, e questo mette in pole sia Red Bull che Ferrari, con la prima che si fa preferire per una maggiore efficienza aerodinamica e l’accoppiata ibrido-turbo superiore rispetto a Ferrari. Dovrebbe venire un pò meno una delle armi principali del team campione del mondo, ovvero la velocità in rettilineo a DRS aperto, dato che l’ala posteriore non incide granchè a livello di DRS chiuso/aperto.

Il GP di Austin ha confermato un Verstappen sempre sul pezzo, una Mercedes in ascesa e una Ferrari bella al sabato e non un granchè alla domenica. In Messico le cose potrebbero cambiare soprattutto per Mercedes che potrebbe risentire di una downforce meno accentuata rispetto ad altre piste. Il pronostico comunque va sempre e comunque a favore della Red Bull.

immagine da motorbox.com

Intanto una possibile spiegazione della rossa “bella di sabato” viene, manco a dirlo dalle conseguenze della famigerata TD39. L’introduzione della TD39 sembra abbia in parte compromesso il bilanciamento aerodinamico della SF75, con conseguente irrigidimento delle sospensioni per cercare di porvi rimedio. Questo però ha indirettamente compromesso l’ottima gestione gomme che la rossa aveva dimostrato prima della sosta estiva, con il suo apice nel GP d’Austria.

Pirelli porterà le stesse mescole viste ad Austin e sarà da verificare su una pista front-limited quale sarà il degrado delle gomme anteriori, a fronte anche di una pista che migliorerà sensibilmente col passare delle sessioni di prove libere.

Tornando al discorso budget cap, sono attese decisioni ufficiali entro questo venerdì, giusto per dare il pretesto per qualche polemica in più.

Notizia fresca invece l’approdo definitivo di Audi in F1 in collaborazione con la Sauber. Non è ancora chiaro chi avrà le quote di maggioranza ma immaginiamo che Audi non vorrà essere solo un semplice sparring partner, l’ambizione è quella di arrivare a vincere per cui faranno sul serio fin da subito.

immagine da cadenaser.com

Per il resto vedremo in che modo i commissari di gara si renderanno ridicoli nel dipanare le inevitabili diatribe che si avranno nel weekend di gara. Difficile fare peggio del trattore in pista a Suzuka, dello specchietto di Alonso e della “Strollata” di Austin ma si sa che non c’è mai un limite al peggio.

*immagine in evidenza da alvolante.it

Rocco Alessandro

F1 2022 – GRAN PREMIO DEL GIAPPONE

Dopo Singapore è ancora tempo di grandi ritorni, ma questo è grnade per davvero, un GP che definire storico è riduttivo, il GP del Giappone sul circuito di Suzuka.

Ultima edizione disputata quella del 2019, poi i due anni di covid hanno lasciato in bianco la casella di Suzuka sul calendario del mondiale F1. Finalmente si torna a correre su un circuito che è tra i preferiti di ogni pilota che si reputi tale, per velocità, tipologia di curve e “pelo” che bisogna necessariamente avere.

Primo vero match point per Verstappen che se vince con il giro veloce non avrà bisogno di guardare ai risultati di Leclerc per potersi fregiare del secondo mondiale piloti della sua carriera.

immagine da news.verstappen.com

Abbiamo già detto come sia un titolo più che meritato, figlio di una stagione praticamente con zero errori, tante vittorie e una simbiosi perfetta con la sua RBR18. Unica pecca forse il fatto di aver lasciato il pallino delle pole position in mano a Leclerc ma alla fine i punti che contano si fanno alla domenica e su questo Verstappen ha dato lezioni a tutti.

A parte questo appunto, il tema che tiene banco nel mondo della F1 è lo “scandalo – non scandalo”  del budget cap infranto da Red Bull e Aston Martin.

Ovviamente è stato già detto tutto e il contrario di tutto, con Mercedes e Ferrari a fare la parte delle indignate e incazzate, Red Bull a proclamarsi innocente e prendendosela con la FIA per la fuga di notizie e la Fia a cercare di buttare acqua sul fuoco, rimandando al mittente ogni accusa e prendendo tempo per una decisione definitiva a Lunedì 10 Ottobre.

immagine da granprix247.com

Quindi Verstappen eventualmente ha tutta la possibilità di festeggiare con tranquillità il suo secondo titolo (se tutto andrà bene) ma non abbiamo grossi dubbi che quelli della Red Bull non passeranno la notte in bianco preoccupati dalle decisioni prese dalla FIA la mattina del 10 Ottobre. Con tutta probabilità quello che è stato sbandierato come un’infrazione grave sarà derubricata a infrazione minore con una sanzione pecuniaria e pressochè simbolica.

D’altronde come giudicare correttamente le voci di spesa di una società, la Red Bull, che è divisa in 6 differenti società e le cui voci di spesa potrebbero essere assegnate ad una società piuttosto che all’altra in teoria non legata al mondo F1? Altri artifici di questo tipo in passato sono stati fatti un pò da tutti, vedi Ferrari con lo spacchettamento dei tecnici in HAAS o anche in Alfa Romeo.

Alla fine, colmo dei colmi, l’unica “innocente” del gruppo sarà la Mercedes, cosa che da già da pensare a quanto sia diventato schifoso il mondo della F1, sempre più spettacolo e sempre meno sport.

Tornando a bomba sul GP del Giappone, sarà un weekend difficile per tanti, in primis per la concreta possibilità di pioggia nell’arco del weekend. Pioggia e Suzuka fanno venire in mente sempre brutti ricordi e l’inefficienza della direzione gara degli ultimi tempi non fa ben sperare per un weekend di gara gestito correttamente e con la dovuta imparzialità.

Pirelli porterà le gomme più dure a disposizione e proprio la gestione delle gomme in gara, se asciutta sarà, sarà la chiave del GP, date le forti sollecitazioni laterali a cui sono sottoposte e l’alto degrado che impone l’asfalto di Suzuka. Un problema per Ferrari e un vantaggio per Red Bull in termini di rendimento delle coperture, guardando quello che è successo dalla ripresa dalla pausa estiva in poi.

Dalla parte dei rossi curiosità nel provare il nuovo fondo previsto già per Singapore che potrebbe dare una mano in termini di bilanciamento e drag in rettilineo.

immagine da honda.racing

Il Gp del Giappone segna anche un “ritorno” della Honda nel mondiale F1. Detta così sembra una barzelletta dato che Honda non è mai davvero andata via concedendo a Red Bull lo sfruttamento della sua proprietà intellettuale per la PU ora targate Red Bull. Ora però tornerà nuovamente il logo sulle fiancate della RBR18 e Alpha Tauri, a suggellare l’accordo per la fornitura delle PU fino al cambio regolamentare del 2026.

Tutto già deciso o quasi in termini di lotta per il campionato, l’hype si sposta sulla FIA e su place del la Concorde, che è un pò una contraddizioni in termini o una presa per il culo se vogliamo essere meno prosaici: di concordia da quelle parti, quando c’è di mezzo la FIA, la F1 e team di F1 vari ed eventuali, se n’è sempre vista ben poca.

*immagine in evidenza da marca.com

Rocco Alessandro