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F1 2025 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Sembra finita ieri eppure è già arrivato l’inizio della nuova stagione di F1, anno 2025, l’ultimo prima dell’ennesimo cambio di regolamenti e di una (molto) teorica rivoluzione dei valori in campo.

Si riparte come da tradizione dal circuito dell’Albert Park di Melbourne, con orari di partenza che rimandano ad altri tempi in cui forse ci si divertiva di più anche se non ne sarei così sicuro.

Si riparte da cosa? E soprattutto con quale spirito (inteso quello di chi guarda le gare)? La risposta alla prima domanda è facile facile, per la seconda forse un pò meno, ma andiamo con ordine.

immagine da it.motorsport.com

Volendo guardare alla parte finale della stagione 2024 e ai test pre stagionali, troppo facile dire che la McLaren sembra la Red Bull dei mondiali 2 e 3 di Verstappen: veloce sul giro secco, devastante nel passo gara, detentori del titolo costruttori quindi non si può dire che non abbiano imparato a vincere. Ok, quindi tutto finito? Ovviamente no perchè poi le gare riservano sorprese e valori mutevoli in base alle condizioni del momento per cui possiamo dire che il padrone c’è ma ci sarà (si spera) anche lotta. E poi, onestamente, mi sta più sulle palle la McLaren e i suoi piloti che tutti gli altri team messi insieme per cui spero che perdano un mondiale che molti reputano già in tasca.

Si parlava di lotta e chi sembra essersi estraniato da essa è proprio il team del quattro volte campione Verstappen. Le (grosse) avvisaglie c’erano già state l’anno scorso e i test 2025 hanno confermato questo andazzo, con un Verstappen piuttosto contrariato. Ci sarà da limitare i danni nella prima parte di stagione per cercare di recuperare pian piano una rinnovata competitività ma quest’anno c’è un Newey in meno, un Horner che rischia di pagare ancora il suo essere “horny” e un Marko che parla come fosse al bar sport. E soprattutto un olandese in cerca di altri lidi…

immagine da f1sport.auto.cz

Ed eccoci arrivati alla beneamata Scuderia Ferrari che, come ogni anno rinvigorisce nello spirito e nel gradimento finchè le bocce sono ancora ferme. Progetto valido nel 2024 ma azzoppato dal solito sviluppo a gambero e da una serie di azioni autolesionistiche non banali, si ripresenta con una macchina evoluzione della 2024, forse anche troppo. Nuova geometria delle sospensioni anteriori che sembra abbia bisogno di una certa curva di apprendimento che i tecnici sperano sia veloce. Al momento si potrebbe dire bene ma non benissimo ma non mi preoccuperei più di tanto, anche perchè vale sempre lo stesso concetto: se non puoi vincere cerca almeno di non fare cazzate e i mondiali si vincono con gli sviluppi. Ecco appunto, non mi preoccuperei finchè questi non si palesano.

Mercedes quest’anno dovrebbe farsi preferire un pò di più anche solo per il fatto di aver messo in macchina un giovane pilota italiano di cui si parla molto bene. Chissà che dopo anni non si torni a vincere una gara proprio grazie ad Antonelli. La cosa fastidiosa è che sembra che al momento Ferrari e Mercedes siano più o meno sullo stesso livello. Si vedrà anche se riaffora già quella sgradevole sensazione di deja vù, sensazione che ricompare ogni volta inquadrano Wolff e Russell, due che proprio non mi vanno giù.

immagine da racingnews.365.com

Finite le fantastiche quattro è il momento dei wannabe e forse in cima quest’anno c’è la Williams, forte di una struttura tecnica finalmente adeguata e di un Sainz che ha lasciato tanti estimatori a Maranello.

Aston Martin è nell’ennesima stagione di transizione anche perchè tutti aspettano i frutti del lavoro del genio Newey già immortalato al lavoro col suo fidato tecnigrafo. Quindi ok il 2025 ma gli sforzi maggiori sono rivolti al 2026, stagione in cui Alonso ne farà 44. Incredibile come una persona intelligente come lui non abbia ancora trovato cosa fare da grande. Piccola considerazione personale: ma dopo venti e passa anni di professionismo non ti sei ancora rotto le palle di tutto il carrozzone?

Tra gli altri curiosità per quanto riguarda la Sauber ormai Audi che guarda al 2025 come trampolino per il 2026. Il nuovo Dt Binotto anche detto ditino sta lavorando per costruire un team vincente, sperando per i tedeschi che non voglia decidere anche i turni di pulizia dei locali di Inwil.

Menzione di demerito per Haas solo per il fatto di aver ingaggiato Ocon e mentre per Alpine solo applausi per averlo mandato via. Poi vabbè Alpine ritorna sul fondo della classifica del gradimento quando vedi chi la gestisce, l’ex bannato Briatore. Da queste cose si vede come il concetto di inclusività in F1 ha fatto passi da gigante, anche troppo.

Per quanto riguarda i piloti, si notano tante facce nuove tutte da verificare in quanto a capacità in pista. Se su Bearman e Lawson possiamo avere già delle certezze seppur parziali, i vari Hadjar, Bortoleto, Dohann e Antonelli, con i dovuti distinguo, sono tutti da scoprire. Mentre Antonelli sembra già un predestinato (quanta sfiga che porta questo appellativo), si parla benissimo di Bortoleto, mentre Hadjar e Dohann sembrano quelli più debolucci per motivi diversi: il primo verrà giudicato da Marko, il secondo ha già la spada di Damocle di Briatore e Colapinto sulla testa. Ottimo modo di cominciare la carriera in F1.

Sulla prima gara di stagione i luoghi comuni e il maniavantismo si sprecano, così come tutto e il contrario di tutto: Albert Park circuito atipico, andrà bene McLaren perchè è la macchina migliore, no saranno tutti vicini perchè il tracciato non è selettivo, il risultato finale dirà poco dei valori in campo ecc ecc ecc.

Di sicuro i 25 punti al vincitore valgono come quelli di qualsiasi altro Gp e quindi si torna a quanto detto in precedenza: se non puoi vincere allora cerca di salvare il salvabile e non fare scemenze, che poi questi sono i famigerati punti che puoi rimpiangere alla fine dell’anno (vero Ferrari?). Ah, sembra che la domenica di gara sia prevista pioggia…a proposito di errori da evitare a ogni costo.

Quindi eccoci alla partenza della circo che quest’anno conterà 24 fermate. E veniamo alla seconda domanda. Personalmente, data la lunghezza e la prospettiva di un possibile dominio McLaren sono già stufo ancor prima di cominciare. Speriamo che la Scuderia e i suoi piloti, un Antonelli o un Verstappen in versione destruction derby possano farci divertire perchè se speriamo che ci emozionino Norris e Piastri, ciao core…

Ultima domandina facile facile: meglio una stagione da protagonisti ma perdendo il mondiale sul filo di lana con Leclerc oppure vittoria del titolo con Sir Lewis Hamilton? Io non ho dubbi, in questo la penso come il Drake. Buon mondiale a tutti.

*immagine in evidenza da formulacritica.it

Rocco Alessandro

F1 2023 – GRAN PREMIO DEL BELGIO

Ultimo appuntamento prima del “rompete le righe” per la consueta lunga pausa estivo sull’ultimo (?) tracciato vecchio stile che la F1 ha ancora in calendario.

Una pista che una volta era davvero da pelo sullo stomaco, oggi di sicuro molto meno causa le mostruose downforce a cui ci hanno abituato le monoposto di ultima generazione ma questa è la realtà.

Una realtà che vede, parole di Wolffone nostro, una F1 in mezzo a tante F2, ovvero Verstappen a giganteggiare dall’alto del suo talento e della competitività della sua monoposto. Ormai si disquisisce sui gran premi di anticipo con cui l’olandese porterà a casa il terzo mondiale di fila e quanto durerà il filotto di vittorie consecutivo che è arrivato a sette.

immagine da it.dayfr.com

L’altro lato della medaglia in casa Red Bull è la “latifizzazione” che ha colpito il prode Perez da un pò di tempo a questa parte. Se è vero come dice lui che ha la stessa macchina del 33, allora la galleria degli orrori a cui ci ha abituato negli ultimi tempi è davvero da strizzacervelli. Errori in prova, in gara, lento in qualifica e con Ricciardo che gli soffia sempre più sul collo, il messicano sembra avviato ad un inevitabile addio a fine anno. Colpa sua o dell’ambiente tossico che in Red Bull aleggia spesso e volentieri sulle seconde guide, soprattutto da quando spadroneggia Verstappen?

L’album dei piloti trombati in casa Red Bull è ormai molto lungo e Perez sembra essere solo l’ultima figurina del mazzo. E’ in ottima compagnia e vedremo chi sarà il prossimo a finire nel tritacarne del dr.Marko.

Non fosse per Verstappen assisteremmo ad un mondiale piloti davvero affascinante con tanti piloti in ballo e con l’ultima novità McLaren ad aggiungere motivo di interesse. Ormai tutte le “F2” restanti pensano al 2024 e cercano di fare il possibile per arrivarci il più preparati possibile.

immagine da oasport.it

Ad un passo dalla pausa estiva possiamo promuovere senza dubbio Mercedes e McLaren, con la prima che, abbandonato lo sciagurato progetto “zero sidepods” ha messo in pista una monoposto degna e in divenire per il 2024. Sorpresissima McLaren soprattutto pensando a come era partita la stagione ovvero malissimo. Bravi Stella&company a rimettere mano ai progetti e mettere in pista una monoposto che è andata a podio negli ultimi 3 GP.

Bocciati senza appello in casa Ferrari, in cui la situazione può essere sintetizzata con una massima antica ma sempre attuale che coniò il sempre compianto Niki Lauda: “grande kasino!”. Al di là della confusione di ruoli tra chi è andato, chi è sulla via di  e chi deve arrivare, di un progetto figlio di un DT che poi ha lasciato sul groppone a chi è succeduto e allo psicodramma di due piloti che osciallano tra la rabbia e la depressione, quello che preoccupa di più è la sconcertante distanza che intercorre tra le dichiarazioni di intenti del giovedì pre-Gp e i risultati acquisiti di domenica pomeriggio.

Si naviga male e a vista in casa Ferrari, in cui spesso sono più i miraggi a tracciare la rotta che i progetti. Con ombre oscure e minacciose che si allungano anche sul 2024 e più in generale fino al cambio di regolamento tecnico sulle PU del 2026. Inutile tornare su discorsi già fatti e rifatti, ma la Ferrari sembra sempre più l’utile idiota della F1. Intanto le ultime dichiarazione pre-SPA sono: “conosciamo i nostri punti deboli, osiamo!”. Mah…

Chi ha preso esempio dalla Ferrari 2022 sembra essere l’Aston Martin: partita forte con una monoposto già in ordine ha via via perso velocità e risultati a causa di un progetto tecnico già plafonato a inizio stagione. Finiti i sogni di gloria per Alonso&co? Al momento si, essendo ormai quinta forza conclamata.

immagine da funoanalisitecnica.com

Chi invece va in vacanza contenta è la Williams, vera sorpresa tra le monoposto Cenerentola. Un progetto solido e lungimirante e un Albon versione deluxe hanno regalato tanti punti, con una possibile ultima gioia sulla pista belga definita adatta alle caratteristiche della monoposto di Grove.

In casa Alpha Tauri ci sarà un verifica ben più probante per Ricciardo e forse l’inizio della fine per Tsunoda. Il giapponese è stato già regolato in prova all’hungaroring e dovrà impegnarsi per spuntarla sui 6 km e passa di Spa, compito non facile quando vedi come è messo Perez e cosa potenzialmente ti può succedere se Marko si stufa di un pilota.

In casa Alfa e Haas ci deve essere invece una scommessa a chi fa più vaccate nell’arco di un weekend di gara, con in palio un premio piuttosto allettante considerando l’impegno che ci mettono ad autosabotarsi. Vediamo chi dei due la spunterà a Spa.

E arriviamo  all’Alpine, che sembrava essere la McLaren prima della McLaren e poi è sprofondata in un anonimato che ha dell’incredibile. Ora addirittura si vocifera di un “aiuto di stato” della FIA nei confronti della PU Renault che sembra essere di gran lunga la più spompata del circus. Quando anche Horner si dice d’accordo con una proposta del genere capisci quanto è fondo il fondo che hai toccato.

Dulcis in fundo una rapida considerazione sulle “nuove” Pirelli introdotte a partire da Silverstone e che sembrano essere state un fattore nella rinascita McLaren e nella discesa di Ferrari e Aston Martin. Mario Isola ovviamente dice che non c’è nessun nesso, Alonso e Vasseur hanno fatto dichiarazioni in senso opposto.

Premesso che è come discutere del sesso degli angeli, cambiare le regole a partita in corso non è mai una bella cosa. Già in passato questi cambiamenti hanno prodotto una variazione anche significativa dei valori in campo e non ci stupisce il fatto che anche questa volta sia successo lo stesso. Alla fine in un campionato dominato da Verstappen e in cui ci sono almeno 5 team che potenzialmente lottano per il podio va bene così ma che tristezza constatare che si fanno sempre più passi verso il puro intrattenimento e ci si allontana sempre più da quella che dovrebbe essere una competizione ad armi (quasi) pari.

P.S: mi sono imbattuto in una dichiarazione di Danika Patrick, forse la migliore esponente donna del motorsport degli ultimi 30 anni, che ha definito la natura, il modo di emergere nel motorsport come aggressivo e con un certo “killer instinct”, una componente più prettamente maschile e che non è altrettanto usuale da trovare nelle donne, spiegando così come mai si faccia così fatica a trovare piloti donna che possano competere allo stesso livello degli uomini. Penso che abbia fatto un’analisi molto intelligente della situazione. Ovviamente si è attirata le critiche social di chi predica la parità dei sessi in tutto e per tutto ma, se avesse torto, non si spiega allora come non ci sia ancora un pilota donna di livello in una delle massime serie del motorsport, a due e quattro ruote. Alla fine una Michèle Mouton non nasce tutti i giorni…

immagine da rallyssimo.it

*immagine in evidenza da funoanalisitecnica.com

Rocco Alessandro

 

F1 2023 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

La formula Red Bull/Verstappen…pardon la F1 fa tappa nell’ormai iconico Hungaroring per il penultimo appuntamento prima della pausa estiva.

Si perchè ormai ogni nuovo Gp non sembra essere altro che un “counting” al pallottoliere del dinamico duo che fa scempio in primis del suo compagno di squadra e poi del resto della griglia che assomiglia sempre più a quella di un barbecue.

Verstappen sembra avviato verso la settima vittoria di fila, cosa piuttosto probabile visto il pietoso stato di forma del suo compagno di team Perez. Quest’ultimo, oltre ai problemi in pista, avrà anche un altro problema: quello di tenersi stretto il sedile dall’assalto del figliol prodigo Ricciardo, tornato prima al simulatore Red Bull e ora tornato in griglia di partenza al posto dell’ennesima pilota scartato da Marko, il povero De Vries.

immagine da twitter.com/CanalplusF1

Ecco questo forse è il vero motivo di interesse del weekend, il ritorno in pista di Ricciardo sulla Alpha Tauri. Horner si è già speso in belle parole per lui commentando positivamente il test Pirelli fatto dall’australiano a Silverstone e quindi l’operazione comeback è ufficialmente iniziata. Tutti contenti quindi a parte de Vries ovviamente.

Per gli altri la tappa ungherese sarà l’ennesimo test in pista in ottica 2024. Tutti si presenteranno con qualche aggiornamento e per valutare meglio quelli già implementati per verificarne la bontà su una pista toboga come quella ungherese. Giustamente, considerando lo strapotere di Verstappen, in molti puntano al 2024 per cercare di farsi trovare pronti.

In Ferrari saranno ansiosi (o ansiogeni?) di verificare quale delle due SF23 si presenterà in pista, quella austriaca o quella di Silverstone. Sembra che la rossa sia diventata imprevedibile come la McLaren di qualche tempo fa. Hai voglia a dire come Genè che ormai non ha “veri punti deboli”… Forse a Silverstone si sarà confuso con qualche altra monoposto.

immagine da autotecnica.org

Mercedes dal canto suo continua l’opera di studio in previsione 2024 cercando di raccogliere nel frattempo tutto quello che cade dalla tavola imbandita di Verstappen e soci. Considerando il livello dei suoi competitor non dovrebbe avere vita difficile nel battagliare per i posti dal secondo in giù.

Anche l’Aston Martin vive un periodo di appannamento . Alonso e soci non vedono il podio da un paio di Gp e complice anche una McLaren rediviva, questa striscia negativa rischia di allungarsi. Alonso fa il pompiere della situazione ma il suo ottimismo, vero o falso che sia, non potrà avere effetto ancora per molto se i risultati saranno quelli delle ultime 3 settimane.

Per la Mclaren invece la possibile conferma di un ritrovato posto nelle posizioni che contano, cosa davvero imprevedibile pensando all’inizio di stagione.  Anche in Mercedes hanno allungato l’occhio agli aggiornamenti portati da Woking, segno che forse sono davvero sulla strada giusta.

La Williams invece sembra che invece correrà di rimessa in Ungheria, complice una pista non proprio adatta alle sue caratteristiche.

immagine da media.stellantis.com

Finalmente (?!) capiremo quale sarà il vero livello della Alpha Tauri con Ricciardo alla guida e di conseguenza il livello di Tsunoda. L’altra Alfa invece ha propositi bellicosi nei confronti di Williams e Haas che prevede di superare prima della pausa estiva. Considerando il livello medio dell’Alfa romeo visto fino ad ora mi sembrano delle dichiarazioni un pò azzardate.

E continuando nella tradizione del “cambiare tutto purchè nulla cambi”, in Ungheria debutterà il nuovo regolamento delle tyre allocations in qualifica. In pratica in Q1 tutti utilizzeranno le mescole hard, in Q2 le medium e in Q3 le soft, con una riduzione dei treni di gomme a disposizione che passa da 13 a 11. Alcuni team hanno già storto il naso in quanto viene ridotta la possibilità di scelta nel format di qualifica ma ormai il dado è tratto e la prova verrà ripetuta a Monza prima di una eventuale adozione per tutta la stagione 2024.

In definitiva, non pensiamo che questa novità possa preoccupare più di tanto Il primo della classe. Più incerta la situazione per quei team che fanno fatica ad utilizzare una delle tre mescole a disposizione e viene in mente sempre la Ferrari. Vedremo cosa succederà e se eventualemente ci sarà un nuovo capitolo della lotta tra poveri in casa Leclerc-Sainz.

*immagine in evidenza da itinari.com

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN ANNICHILISCE GLI AVVERSARI IN AUSTRIA. SI RIVEDE LA FERRARI.

Nel gran premio di casa della Red Bull cosa ci si può aspettare di diverso da un Verstappen dominante? Ovviamente nulla, e, infatti, l’olandese la piazza in pole al venerdì, seppur di poco davanti alla Ferrari di Leclerc improvvisamente rinvigorita da una ala anteriore “che la fa volare” (cit.).
Il week-end prevede gara sprint e relativo shoot-out, e questa volta Leclerc non vola, a causa delle condizioni umidicce alle quali non riesce ad adattarsi. E il dominio di Verstappen prosegue, al ritmo di 1 secondo al giro rifilato a tutti, compreso il compagno di squadra Perez sistemato fra curva 3 e 4 dopo aver mandato nell’erba il caposquadra.

La partenza non riserva troppe emozioni, e dopo solo un giro la gara è già neutralizzata a causa dei soliti detriti seminati in curva 1 conseguenti alle battaglie nelle retrovie. 

Si riparte al giro 4, e Verstappen scava subito un solco fra sè e le due Ferrari, con Leclerc davanti a Sainz che si attacca agli scarichi del compagno, facendo notare al proprio box di essere più veloce. A buon intenditor, poche parole, ma a Charles viene comunicato di stare tranquillo perchè non ci sarà battaglia.

Al giro 15 il motore della Haas di Hulkenberg esala l’ultimo respiro, e viene attivata la Virtual Safety car. Questo avviene quando i primi tre sono già transitati davanti all’entrata dei box, e non riescono ad approfittarne subito per un pit-stop a metà prezzo.  I due ferraristi lo fanno al giro successivo, con un doppio pit-stop lento. Leclerc riesce a mantenere la seconda posizione, mentre Sainz sprofonda in sesta e si lamenta con il proprio box per il trattamento ricevuto.

Lo spagnolo inizia a rimontare a suon di giri veloci, e in soli 3 giri si riporta in terza posizione, sverniciando nell’ordine Norris, Hamilton e Perez.

Al giro 21, viene data bandiera bianco-nera ad Hulkenberg, che è fuori gara da diverso tempo.

In questa fase della gara, Leclerc è più veloce di Verstappen, che, infatti, si ferma al giro 25 per montare la gomma più dura e provare ad andare fino in fondo. Leclerc si ritrova così al comando, e l’olandese esce in terza posizione subito dietro a Sainz, ma gli basta un giro per passare lo spagnolo. Che poi si becca pure 5 secondi per avere superato per più di tre volte i limiti della pista.

Al giro 35 Verstappen passa senza alcuna fatica Leclerc e si riporta al comando. Il ferrarista sembra non opporre alcuna resistenza, d’altra parte sa che non può in alcun modo tenere il ritmo, ed è inutile tentare di resistere. E, infatti, dopo il sorpasso tira i remi in barca, vittima di un degrado maggiore di quello preventivato. 

Al giro 47 viene fatto fermare Sainz, e a quello successivo è il turno di Leclerc. I ferraristi si trovano terzo e quarto dietro Verstappen e Perez. Per entrambi è prevista un’ulteriore sosta, che l’olandese compie al giro 50, e il messicano a quello successivo.

La seconda guida Red Bull si ritrova in quinta posizione a pochi secondi da Norris e Sainz, sui quali inizia velocemente a recuperare. Al giro 56 passa agevolmente l’inglese, mentre lo spagnolo gli rende la vita difficilissima e gli  servono 3 giri per guadagnare la terza posizione. Quando ci riesce, ne mancano solo 10 alla fine, e Leclerc è già troppo lontano. 

La gara sembra finita così, con Verstappen comodamente primo, ma all’olandese manca qualcosa. Il giro più veloce è infatti in mano al compagno di squadra, e la cosa non va bene. La squadra accetta di farlo fermare ai box per montare la gomma da qualifica, correndo un rischio sproporzionato rispetto al misero punticino che potrebbe guadagnare. Quando torna in pista, Leclerc è solo a 3 secondi, Max ha il tempo di preparare il giro veloce come se fosse in Q3, perdendo un altro secondo, e poi, ovviamente, piazza la tornata record proprio all’ultimo giro.

Un esempio di arroganza sportiva senza precedenti, per suggellare la 42a vittoria con la quale supera Ayrton Senna nella classifica di tutti i tempi. Al secondo posto un ritrovato Leclerc con l’altrettanto ritrovata Ferrari.  Terzo Perez, che ha raddrizzato una pessima qualifica, mentre Sainz, quarto, può recriminare per la penalità che gli ha fatto perdere il podio. Quinto un ottimo Norris, sesto Alonso, sempre in ombra per tutto il fine settimana, così come le Mercedes di Hamilton e Russell, tornate ad essere una “bad car”, per usare le parole di Toto Wolff. Chiudono la zona punti Gasly e Stroll.

Fra solo una settimana il circus sarà a Silverstone, dove Verstappen potrà continuare il suo dominio e, possibilmente, la Ferrari confermerà di essere ritornata la seconda forza, per farci sperare in una seconda parte del mondiale un po’ più divertente.

P.S. la gestione dei track limits è ridicola. Non dico altro, perchè non è, purtroppo, la cosa peggiore fatta dagli uomini FIA in questo week-end.

P.S. 2 senza Verstappen, il mondiale sarebbe combattutissimo, essendo difficile capire chi è la seconda forza. Prima abbiamo avuto l’Aston Martin, poi si è rivista la Mercedes, e, ora, sembra la Ferrari quella più in forma. E Perez sarebbe in lotta con loro, essendo chiaramente molto inferiore a Max. Ma, purtroppo per lo spettacolo, c’è Max e, forse, stiamo vivendo il dominio più importante della storia della Formula 1. A fine anno faremo i conti, ma la strada è quella.

P.S. 3 chi prevedeva che su un circuito diverso da quello canadese la Ferrari sarebbe tornata a soffrire (anche il sottoscritto) pare abbia sbagliato di grosso. O, forse, si riferiva alla Mercedes. 

F1 2023 – GRAN PREMIO DELL’AUSTRIA

Il mondiale F1 torna in europa per il primo dei quattro appuntamenti che porteranno alla pausa estiva dopo il Gp del Belgio. Vorremmo poter dire che saranno quattro tappe fondamentali per il mondiale e bla bla bla ma ormai, con entrambi i mondiali in ghiaccio e ipotecati dal duo Red Bull/Verstappen, tocca dirottare su altro le nostre (residue) attenzioni.

Cominciando dai padroni di casa, neanche a dirlo, che vorranno a maggior ragione segnare il territorio con una vittoria, magari con doppietta se Perez si riprende dal suo torpore estivo. La RB19 è un’arma totale su ogni pista e, salvo imprevisti, una vittoria lattinara è il minimo che ci si possa aspettare al Red Bull Ring.

immagine da ctcnews.ca

Po vabbè, al solito quel burlone di Marko ciurla nel manico affermando che sarà difficile, la Ferrari (Ferrari!? seriously?!) andrà forte eccetera eccetera… Vorremmo credergli ma su una pista piena di curvoni veloci, in cui le gomme soffrono forti sollecitazioni laterali e il turbo delle PU è messo sotto stress, viene diffcile pensare che la rossa possa avere qualche chance.

Proprio il gp austriaco del 2022 fu l’inizio della fine delle ambizioni Ferrari e l’ultima gioia prima della discesa nel baratro. Leclerc dominò la corsa ma Sainz fece esplodere la sua PU e da qual punto in poi è iniziata l’inesorabile discesa nella mediocrità di una monoposto in difficoltà con PU e carico aerodinamico. Non sappiamo cosa aspettarci dal gp di quest’anno anche se le previsioni non sembrano rosee. Ferrari si presenta con un nuovo fondo provato durante un filming day a Fiorano ma l’incognita più grande viene proprio dalla PU e dalla gestione delle gomme, due grossi handicap della rossa quest’anno. Il circuito di Montreal è un’altra cosa rispetto al Red Bull Ring e la resa della rossa potrebbe essere agli antipodi. Ma ormai non farebbe neanche notizia.

Anche Mercedes si aspetta molto dall’appuntamento austriaco nella valutazione complessiva della W14 versione B. in attesa di un corposo pacchetto di aggiornamenti previsto per la gara di casa di Silverstone, a Brackley dovranno valutare come si comporta la monoposto su una pista da curvoni veloci come il Red Bull Ring e capire se la rincorsa alla Red Bull e alla prima vittoria stagionale sta andando bene.

immagine da racingnews365.com

Intanto tiene ancora banco il rinnovo di Hamilton, quello con cui è un “dispiacere parlare di soldi” (Wolff cit), che sta ponendo delle condizioni al limite del ridicolo (bonus da 15 milioni di sterline per eventuale titolo mondiale aggiunto nello stipendio base anche senza la conquista dello stesso, rinnovo lungo e non 1+1, ruolo di ambassador Mercedes per 10 anni a fina carriera a 20 milioni l’anno…e magari anche una fettina di culo tagliata sottile). Ma si sà che tra amici un accordo si trova.

Aston Martin a parole arriva molto fiduciosa in Austria, convinta che gli ultimi aggiornamenti funzionano e sicura di essere della partita per un bel risultato. Alonso è bello carico e spera che prima o poi quelli davanti abbiano una giornata no per poter tornare alla vittoria che gli manca da un sacco di tempo. Ovviamente l’augurio di tutti è che si possa ripresentare il duello con Hamilton visto in Canada. Sarebbe troppo sperare che possa lottare con il 33 olandese ma chissà…

L’autarchica Alpine cercherà di continuare nel suo momento positivo e la rincorsa per entrare nel ristretto grupppo di chi lotta costantemente per il podio. In tal senso il recente ingresso di capitali grazie alla vendita del 24% delle azioni del gruppo è un ulteriore stimolo a far bene. L’unica pecca è che al momento il suo pilota immagine sia anche quallo più antipatico del circus, in attesa che Gasly ritrovi un pò di vèrve che da tempo gli manca.

Nel gruppetto delle cenerentola svetta senza dubbio la Williams, ormai abituata alla zona punti con Albon. Per continuità e risultati si fa preferire a tutte le altre che, un pò per monoposto davvero scarse un pò per piloti che stanno rendendo pochissimo, non riescono a uscire dalla mediocrità nella quale sono impantanate.

immagine da racingnews365.com

Pirelli porterà in Austria le mescole C3, C4 e C5, le più morbide a disposizione. Un bel banco di prova per squadre come Ferrari che si sono rivelate più volte davvero poco gentili nella gestione del degrado.

Di solito il Red Bull Ring offre delle gare divertenti, con imprevisti e problemi tecnici che aggiungono imprevedibilità ormai sconosciute su altre piste. Ci sarà anche la sprint, per cui molto meno tempo per i team per cercare il setup ottimale delle monoposto. Vasseur ha dichiarato che è stato fatto un gran lavoro al simulatore in previsione di questa gara e si aspetta una SF-23 vincente a breve. Come vorremmo credergli.

*immagine in evidenza da redbullring.com

Rocco Alessandro