Archivi tag: Spa-Francorchamps circuit

F1 2023 – GRAN PREMIO DEL BELGIO

Ultimo appuntamento prima del “rompete le righe” per la consueta lunga pausa estivo sull’ultimo (?) tracciato vecchio stile che la F1 ha ancora in calendario.

Una pista che una volta era davvero da pelo sullo stomaco, oggi di sicuro molto meno causa le mostruose downforce a cui ci hanno abituato le monoposto di ultima generazione ma questa è la realtà.

Una realtà che vede, parole di Wolffone nostro, una F1 in mezzo a tante F2, ovvero Verstappen a giganteggiare dall’alto del suo talento e della competitività della sua monoposto. Ormai si disquisisce sui gran premi di anticipo con cui l’olandese porterà a casa il terzo mondiale di fila e quanto durerà il filotto di vittorie consecutivo che è arrivato a sette.

immagine da it.dayfr.com

L’altro lato della medaglia in casa Red Bull è la “latifizzazione” che ha colpito il prode Perez da un pò di tempo a questa parte. Se è vero come dice lui che ha la stessa macchina del 33, allora la galleria degli orrori a cui ci ha abituato negli ultimi tempi è davvero da strizzacervelli. Errori in prova, in gara, lento in qualifica e con Ricciardo che gli soffia sempre più sul collo, il messicano sembra avviato ad un inevitabile addio a fine anno. Colpa sua o dell’ambiente tossico che in Red Bull aleggia spesso e volentieri sulle seconde guide, soprattutto da quando spadroneggia Verstappen?

L’album dei piloti trombati in casa Red Bull è ormai molto lungo e Perez sembra essere solo l’ultima figurina del mazzo. E’ in ottima compagnia e vedremo chi sarà il prossimo a finire nel tritacarne del dr.Marko.

Non fosse per Verstappen assisteremmo ad un mondiale piloti davvero affascinante con tanti piloti in ballo e con l’ultima novità McLaren ad aggiungere motivo di interesse. Ormai tutte le “F2” restanti pensano al 2024 e cercano di fare il possibile per arrivarci il più preparati possibile.

immagine da oasport.it

Ad un passo dalla pausa estiva possiamo promuovere senza dubbio Mercedes e McLaren, con la prima che, abbandonato lo sciagurato progetto “zero sidepods” ha messo in pista una monoposto degna e in divenire per il 2024. Sorpresissima McLaren soprattutto pensando a come era partita la stagione ovvero malissimo. Bravi Stella&company a rimettere mano ai progetti e mettere in pista una monoposto che è andata a podio negli ultimi 3 GP.

Bocciati senza appello in casa Ferrari, in cui la situazione può essere sintetizzata con una massima antica ma sempre attuale che coniò il sempre compianto Niki Lauda: “grande kasino!”. Al di là della confusione di ruoli tra chi è andato, chi è sulla via di  e chi deve arrivare, di un progetto figlio di un DT che poi ha lasciato sul groppone a chi è succeduto e allo psicodramma di due piloti che osciallano tra la rabbia e la depressione, quello che preoccupa di più è la sconcertante distanza che intercorre tra le dichiarazioni di intenti del giovedì pre-Gp e i risultati acquisiti di domenica pomeriggio.

Si naviga male e a vista in casa Ferrari, in cui spesso sono più i miraggi a tracciare la rotta che i progetti. Con ombre oscure e minacciose che si allungano anche sul 2024 e più in generale fino al cambio di regolamento tecnico sulle PU del 2026. Inutile tornare su discorsi già fatti e rifatti, ma la Ferrari sembra sempre più l’utile idiota della F1. Intanto le ultime dichiarazione pre-SPA sono: “conosciamo i nostri punti deboli, osiamo!”. Mah…

Chi ha preso esempio dalla Ferrari 2022 sembra essere l’Aston Martin: partita forte con una monoposto già in ordine ha via via perso velocità e risultati a causa di un progetto tecnico già plafonato a inizio stagione. Finiti i sogni di gloria per Alonso&co? Al momento si, essendo ormai quinta forza conclamata.

immagine da funoanalisitecnica.com

Chi invece va in vacanza contenta è la Williams, vera sorpresa tra le monoposto Cenerentola. Un progetto solido e lungimirante e un Albon versione deluxe hanno regalato tanti punti, con una possibile ultima gioia sulla pista belga definita adatta alle caratteristiche della monoposto di Grove.

In casa Alpha Tauri ci sarà un verifica ben più probante per Ricciardo e forse l’inizio della fine per Tsunoda. Il giapponese è stato già regolato in prova all’hungaroring e dovrà impegnarsi per spuntarla sui 6 km e passa di Spa, compito non facile quando vedi come è messo Perez e cosa potenzialmente ti può succedere se Marko si stufa di un pilota.

In casa Alfa e Haas ci deve essere invece una scommessa a chi fa più vaccate nell’arco di un weekend di gara, con in palio un premio piuttosto allettante considerando l’impegno che ci mettono ad autosabotarsi. Vediamo chi dei due la spunterà a Spa.

E arriviamo  all’Alpine, che sembrava essere la McLaren prima della McLaren e poi è sprofondata in un anonimato che ha dell’incredibile. Ora addirittura si vocifera di un “aiuto di stato” della FIA nei confronti della PU Renault che sembra essere di gran lunga la più spompata del circus. Quando anche Horner si dice d’accordo con una proposta del genere capisci quanto è fondo il fondo che hai toccato.

Dulcis in fundo una rapida considerazione sulle “nuove” Pirelli introdotte a partire da Silverstone e che sembrano essere state un fattore nella rinascita McLaren e nella discesa di Ferrari e Aston Martin. Mario Isola ovviamente dice che non c’è nessun nesso, Alonso e Vasseur hanno fatto dichiarazioni in senso opposto.

Premesso che è come discutere del sesso degli angeli, cambiare le regole a partita in corso non è mai una bella cosa. Già in passato questi cambiamenti hanno prodotto una variazione anche significativa dei valori in campo e non ci stupisce il fatto che anche questa volta sia successo lo stesso. Alla fine in un campionato dominato da Verstappen e in cui ci sono almeno 5 team che potenzialmente lottano per il podio va bene così ma che tristezza constatare che si fanno sempre più passi verso il puro intrattenimento e ci si allontana sempre più da quella che dovrebbe essere una competizione ad armi (quasi) pari.

P.S: mi sono imbattuto in una dichiarazione di Danika Patrick, forse la migliore esponente donna del motorsport degli ultimi 30 anni, che ha definito la natura, il modo di emergere nel motorsport come aggressivo e con un certo “killer instinct”, una componente più prettamente maschile e che non è altrettanto usuale da trovare nelle donne, spiegando così come mai si faccia così fatica a trovare piloti donna che possano competere allo stesso livello degli uomini. Penso che abbia fatto un’analisi molto intelligente della situazione. Ovviamente si è attirata le critiche social di chi predica la parità dei sessi in tutto e per tutto ma, se avesse torto, non si spiega allora come non ci sia ancora un pilota donna di livello in una delle massime serie del motorsport, a due e quattro ruote. Alla fine una Michèle Mouton non nasce tutti i giorni…

immagine da rallyssimo.it

*immagine in evidenza da funoanalisitecnica.com

Rocco Alessandro

 

VERSTAPPEN DOMINA A SPA. LA FERRARI NON SI CONFERMA MA SI CONFORMA.

Dopo 4 settimane l’università della F1 riparte con uno degli esami più difficili, la pista di Spa.

L’attesa maggiore é per capire che effetto avrà la direttiva tecnica fatta su misura per la Mercedes. E le qualifiche dicono che alla Red Bull non ha fatto nè caldo nè freddo, perchè Verstappen rifila distacchi abissali a tutti. Ma dovrà partire 14° per via del cambio del motore. Dietro di lui anche Leclerc, per lo stesso motivo. 

In pole si ritrova così Sainz, con Perez assieme a lui in prima fila, ma il distacco é notevole.

Si spengono i semafori e Sainz scatta bene, mentre Perez perde la posizione nei confronti di Alonso e delle due Mercedes. Alla fine del rettilineo del Kemmel, Hamilton attacca lo spagnolo chiudendogli la porta in faccia. Lo scontro é inevitabile, e per l’inglese é il ritiro. Al giro successivo Latifi si gira e manda Bottas nella ghiaia, provocando l’uscita della safety car. Leclerc é costretto a fermarsi per togliere una visiera a strappo infilatasi nella presa dei freni anteriore destra.

La gara riparte al giro 6, e Sainz di nuovo riesce a prendere una buona distanza su Perez, risalito in seconda posizione. A Verstappen bastano 8 giri per riportarsi in terza posizione, dietro al messicano.

Al giro 11 Max prova il primo attacco al compagno di squadra, che però non lo fa passare. Ci riesce al giro successivo, e si porta in testa alla gara, perché nel frattempo Sainz si é fermato ai box. Gli è bastato un quarto di gara per passare da 14° a primo.

Pur avendo la gomma più morbida, Verstappen riesce a girare su tempi ottimi, e chiede di estendere lo stint. Il suo compagno di squadra viene fermato prima, e rientra in pista a debita distanza da Sainz, e di poco davanti a Leclerc, che tenta di attaccarlo ma senza successo.

Al giro 15 si ferma Max e Sainz torna in testa. Ma ci resta poco perché bastano 3 giri all’olandese per sverniciarlo. E dopo 2 giri viene passato anche da Perez.

Le due Red Bull sembrano di un’altra categoria. E al giro 26 la Ferrari prova a fare qualcosa di diverso mettendo gomma dura a Sainz e richiamando Leclerc per montare gomma a mescola media con la quale dovrà percorrere gli ultimi 18 giri.

Perez viene fermato al giro 27 per evitare l’undercut, e anche a lui vengono montate gomme dure. Al giro 31 é il turno di Max, che monta ancora una volta gomma media.

Il finale di gara vive sul tentativo di rimonta di Russell, che arriva a 2 secondi da Sainz ma poi non riesce a raggiungerlo. Ma, soprattutto, la Ferrari riserva a Leclerc l’ormai proverbiale topica strategica: lo fermano a 2 giri dalla fine per fargli tentare il giro veloce (ci sarebbe voluto un miracolo, più che un set di gomme nuove, vista l’enorme superiorità di Verstappen), ma sbagliano i calcoli e il monegasco finisce dietro ad Alonso, che supera solo nel corso dell’ultimo giro, Punto aggiuntivo sfumato ma, soprattutto, Charles si becca una penalità per avere superato il limite di velocità all’entrata dei box, così da quinto viene retrocesso sesto, per la gioia del furbo Fernando che porta così a casa un ottimo risultato in una gara che per lui poteva finire dopo poche curve.

Sotto la bandiera a scacchi passano così nell’ordine Vertappen, Perez, Sainz, Russel, Leclerc, anzi no, Alonso, Ocon, Vettel, Gasly e Albon.

Ora si va a casa di Verstappen, a Zandvoort, dove l’olandese potrà fare il consueto bagno di folla ed essere festeggiato come ormai certo campione del mondo 2022, mentre nella gara successiva, a Monza, sarà la Ferrari a doversi meritare un bagno di folla. Molto difficile, considerando quello che si è visto oggi.

P.S. Si è molto discusso sulla direttiva TD 39 entrata in vigore proprio a Spa, citata in premessa e chiesta dalla Mercedes per ridurre il famigerato porpoising, che “può creare danni permanenti ai piloti”. Si diceva che questo avrebbe avvicinato la Mercedes stessa a Red Bull e Ferrari, le quali avrebbero perso due decimi. E invece, non inaspettatamente, la Red Bull non solo non ha perso, ma ha pure guadagnato rispetto al resto del gruppo, mentre ad averci rimesso è, abbastanza evidentemente, la Ferrari, che ora è praticamente pari a Mercedes quanto a prestazione. Si può certamente dire che una gara non è sufficiente per trarre conclusioni, ma c’è da scommettere che, purtroppo, le prossime gare non cambieranno la situazione e il rischio concreto è quello di vedere un finale di mondiale simile a quello del 2013, quando, sempre a causa di un cambio di regolamento, in quel caso riguardante le gomme, Vettel e la Red Bull vinsero le ultime 9 gare. E, guarda caso, anche allora a rimetterci fu la Ferrari, e a guadagnarci fu la Mercedes. Corsi e ricorsi storici.

P.S. 2: a proposito di topiche Ferrari, va citato anche l’errore commesso in qualifica, quando a Charles sono state montate gomme nuove per tirare la scia al compagno. Ma un errore, o due, o tre, o quattro, possono capitare, no?

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @F

F1 2022 – GRAN PREMIO DEL BELGIO

Finite le ferie riparte il mondiale F1 da quello che è il Gp per antonomasia, il GP del Belgio sul tracciato di Spa-Francorchamps.

Tracciato che quest’anno ha subito diverse modifiche delle quali la più macroscopica riguarda la curva forse più famosa del mondo del motorsport, la sequenza Eau Rouge-Radillion.

Le modifiche riguardano più le vie di fuga e la superficie che il layout vero e proprio, con lo spianamento dei dossi di cui si erano lamentati i piloti, un nuovo cordolo per la prima salita in curva più filante rispetto al passato e una via di fuga più grande.

immagine da auto.everyeye.it

All’esterno di tre curve, Bruxelles, Blanchimont e La Source,  è stata riposizionata la ghiaia, con i piloti che dovranno fare molta più attenzione ai track limits e a cercare il limite delle loro monoposto.

Vedremo se questi cambiamenti avranno ridato alla pista belga quell’alone di sfida vera per i piloti che negli ultimi anni si era decisamente persa.

Il Gp del Belgio segna anche l’inizio della direttiva 039, quella pagliacciata voluta da Mercedes in merito al porpoising e alla flessibilità del fondo piatto. Ferrari e Red Bull l’hanno da sempre osteggiata e non si dichiarano particolarmente preoccupati della eventuale perdita di prestazione. Di sicuro tutta la vicenda, gestita in maniera assolutamente irrituale in termini di regolamento e con una grancassa mediatica di dubbio gusto, fa capire come il potere politico di Mercedes sia ancora preponderante all’interno della FIA.

Tornando al GP, per Ferrari si tratta  del post disastro ungherese e sarà interessante capire come si muoveranno gli uomini di Maranello. Forse la lunga pausa ha fatto bene, aiutato a calmare le acque e far riflettere sulle criticità emerse, con l’obbligo che le imbarazzanti decisioni strategiche del Gp di Ungheria non ricapitino.

immagine da motorbox.com

La Scuderia dovrà vedersela con la nuova direttiva e cercare di essere competitiva su un tracciato che in teoria dovrebbe vederla ben figurare. A complicare le cose potrebbe esserci (il condizionale è d’obbligo)  l’introduzione di una nuova ICE e un nuovo ibrido per Leclerc, in modo da avere un’altra ICE fresca per il finale di campionato e che costerebbe solo 5 posizioni di penalità in griglia, considerando che Spa è una pista dove i sorpassi non sono impossibili.

Dall’altra parte delle barricata Red Bull arriva con un corposo vantaggio in entrambe le classifiche ma non per questa molla il colpo, omologando un nuovo telaio più leggero per combattere il peso eccessivo della RB18.

Anche per loro Spa sulla carta è una pista amica e ci si aspetta una competizione serrata tra le due contendenti del mondiale 2022. Verstappen viaggia sul velluto forte dei suoi 80 punti di vantaggio, vederemo se Perez riuscirà a tornare sui livelli di inizio campionato dopo una serie di GP in cui ha fatto molta fatica.

Mercedes si aspetta molto da Spa. In primis vorrà valutare l’effetto del “avvelenamento dei pozzi” di Ferrari e Red Bull grazie alla direttiva 039 e in secondo luogo capire se gli ultimi aggiornamenti funzioneranno anche sulla pista belga. In tal caso potrebbero rientrare nella lotta per la vittoria.

McLaren e Alpine arrivano a Spa nel pieno delle manovre di mercato piloti per il prossimo anno. In realtà molto è già successo con la “fuga” di Alonso verso Aston Martin e il gran rifiuto di Piastri a prendere un sedile per il 2023 essendosi già accordato con Mclaren.

immagine da mclaren.com

Un incrocio di interessi piuttosto intricato di cui ha fatto le spese Ricciardo, che ha annunciato ufficialmente la conclusione del suo rapporto con McLaren alla fine di quest’anno, con un anno di anticipo. Al momento l’australiano non ha trovato ancora un sedile per il 2023 per cui non si esclude un suo futuro lontano dalla F1 anche se lui dichiara che ha ancora tanto da dare.

Anche Alfa Romeo vive momenti complicati con l’incombere dell’Audi a partire dal 2026. In Alfa non c’è fretta, anche perchè in Audi vogliono avere nero su bianco la certezza di una regolamento tecnico in materia di PU che sia di loro gradimento (dove l’abbiamo già vista questa cosa?) prima di ufficializzare l’ingresso in F1, ma comunque è palese che questi giorni sono molto importanti per il futuro prossimo di una scuderia che cambierà di nuovo pelle dopo Stellantis.

In casa Alpha Tauri esordio di Lawson nelle PL1 al posto di Gasly, forse prove tecniche per un possibile approdo in F1 nel 2023, dato che dove c’è Marko nessun pilota è al sicuro a meno che non si chiami Verstappen.

Anche la Haas non si fa mancare fibrillazioni di mercato in termini di piloti con il posto di Schumacher in bilico e le sirene di Steiner verso Ricciardo, così come la Williams che dovrebbe avere un nuovo pilota nel 2023 ma Latifi tiene duro, sicuro di potersi ancora giocare delle buone carte per restare.

Da evidenziare anche la scelta della Haas di concedere a Giovinazzi due turni di PL nei Gp di Monza e Austin, anche queste forse prove tecniche di line up piloti per il 2023 con uno Schumacher sempre più sottopressione.

Il tutto, nell’estate più calda di sempre, con l’incertezza meteo che a Spa è una costante. Rischio pioggia nel weekend che potrebbe scompaginare i calcoli di tutte le scuderie e far tornare le streghe nella testa degli uomini di Maranello.

Pirelli porterà le tre mescole centrali della gamma, C2 C3 e C4. Da valutare il comportamento delle gomme con i nuovi tratti riasfaltati e possibili temperature atmosferiche basse, in stile Ungheria 2022 per intenderci.

Riparte dunque il mondiale che, considerando i due mondiali piloti e costruttori in “ghiaccio”, sembra più una prova generale per il 2023. Una prova di forza in pista e fuori, con Ferrari che va a caccia delle vittorie di tappa e di sviluppare il più possibile la PU prima dei congelamenti previsti fino al 2025.

Mercedes la sua battaglia fuori dalla pista l’ha già vinta con la direttiva 039 e l’obbligo per il 2023 di alzare i pavimenti laterali delle monoposto di 15 mm. Vedremo quali saranno gli effetti in pista di una direttiva nata con l’esigenza di mettere una toppa al progetto W13 ampiamente fallimentare.

In ottica 2026 le propettive non sono rosee, con la Fia che pur di avere nuovi costruttori sta smantellando il regolamento tecnico sulle PU fino ad oggi adottato. ICE depotenziata, eliminazione del MGU-H e più energia da estrarre dal MGU-K senza però, per il momento, prevedere degli accumulatori più grandi di quelli attuali di 4 megajoule. E Ferrari che tanto ha investito e sta investendo nella tecnologia superfast della sua ICE che vedrà vanificati i propri sforzi a partire dal 2026.

Quello dei regolamenti è un argomento difficile da trattare ma tutto indica che, per compiacere i nuovi costruttori, si butti a mare molto di quanto già fatto. E con la Ferrari, nonostante il diritto di veto ecc ecc, a fare il vaso di coccio ancora una volta. Ci sbaglieremo sicuramente ma l’impressione è che il presente sia incerto, il futuro ancora di più.

*immagine in evidenza da rossomotori.it

Rocco Alessandro