F1 2023 – GRAN PREMIO DEGLI USA

Arriva il primo di tre Gp nel continente Nord e Sud Americano, che vedrà in rapida successione le monoposto ad Austin, Città del Messico e Interlagos.

Con i mondiali matematicamente già decisi in tutta onestà resta ben poco da argomentare in questo finale di stagione, seppur con ancora cinque gare da disputare.

I team ormai pensano abbondantemente al 2024 e anche gli ultimi sviluppi sono ormai finiti. Ferrari ad esempio non ne porterà più, rimane solo la Mercedes e Aston Martin in pratica a introdurre un nuovo fondo sempre in ottica 2024.

Dicevamo del vuoto pneumatico che è intercorso tra l’ultimo Gp qatarino e questo di Austin. Quando non c’è più neanche Wolff a creare qualche polemicuccia allora si va dall’altra parte della barricata, in casa Red Bull. Ci sono tensioni in famiglia, tra i “grandi” Horner e Marko, con il primo che si è stancato del secondo e anche tra i “piccoli” con Perez che sembra sempre più vicino a perdere il sedile. Ma alla fin fine anche questo gossip spicciolo svanisce come una scorreggia nel vento.

immagine da gpblog.com

Approcciando il Gp di Austin rimane ben poco: gli spiegoni di Isola sull’asfalto sconnesso del circuito delle americhe, l’ennesima gara sprint di cui non si sentiva certamente il bisogno, la possibilità di McLaren di confermarsi la prima degli altri esclusa Red Bull, pardon Verstappen.

Ma francamente, a meno che la gara non si riveli imprevedibile e con una lotta reale, questo Gp degli USA passerà senza lasciare traccia se non nelle statistiche positive del 33 olandese e in quelle negative del 11 messicano. Poi se uno si appassiona alla lotta per il settimo posto nei costruttori tra Williams e Alfa Romeo liberissimo ma non mi sembra proprio un hot topic.

Spulciando tra le poche notizie degli ultii giorni da notare come il gp del Belgio, ultimamente un pò a rischio, sia stato confermato fino al 2025. Molto contento Domenicali “Spa è sinonimo di F1”. Certo, almeno finchè paga giusto?

Altre due riguardano due piloti un pò sfigatelli nell’ultimo periodo ma nel senso che si inguaiano con le proprie mani e reagiscono con la stessa capacità di attenzione di un pesce rosso.

immagine da f1enestadopuro.com

Uno è Hamilton, aka “il passeggiatore”, che forse voleva imitare il Raikkonen del Bahrein 2017 quando appiedato dalla sua Ferrari nelle FP1 si produsse in una delle sue tante e involontariamente iconiche azioni quando tornò verso i box camminando nel deserto del Sakhir. Hamilton non è risultato altrettanto “cool” attraversando la pista in pieno Gp dopo il suo incidente al primo giro, cosa proibita dal regolamento. La FIA riesaminerà il caso non tanto per imporre sanzioni più severe all’inglese ma per capire se non sia il caso in futuro di imporre sanzioni più pesanti. Hamilton non è stato di esempio per i piloti più giovani, dice la FIA. Eh insomma, è un periodo un pò così…

L’altra notizia è quella dell’indagine a carico di Stroll sempre da parte della FIA in seguito agli atteggiamenti post Q1 del Gp del Bahrain. In origine il collegio dei commissari sportivi non ha ritenuto di procedere con sanzioni ma la “spinta social” che ha stigmatizzato il comportamento del canadese, ha riacceso le luci sull’accaduto. Ora, Stroll non è stato certo un signore, ma umanamente mi sento di essere solidale con un ragazzo che da un pò di tempo a questa parte non sa più da che parte girare un volante di una F1 e era comprensibilmente scoglionato dall’ennesima figura di palta rimediata in pista. Un pò di nervosismo e frustrazione ci stanno e tutto sommato la reazione è stata si inopportuna ma neanche di una chissà qualche gravità, seguita da scuse doverose subito dopo. Insomma, la gogna social di gente che non ha neanche la patente continua a fare danni. Forse la FIA si è risentita più per i monosillabi rilasciati alla stampa dopo le suddette qualifiche. Anche quì, Raikkonen rimane unico, inimitabile.

immagine da planetf1.com

Dulcis in fundo, Ricciardo torna in pista reduce dalla frattura del polso rimediata al Gp olandese. Il suo ritorno non può che far piacere, ecco magari non a Tsunoda (e a Perez), ma è sempre una bella cosa avere un pilota di quel calibro in griglia. Meglio che torni subito in palla perchè le porte girevoli in Red Bull sono sempre in funzione e il dr.Marko potrebbe regalargli una seconda possibilità.

*immagine in evidenza da formulatours.com

Rocco Alessandro