Bagnaia vince Sprint e Gara, ma Martin è ancora in testa al Mondiale di 10 punti e visto il grave errore in qualifica il suo GP è da incorniciare. La “questione qualifica” è troppo importante con con queste moto, il Mondiale lo si vincerà al sabato. Marquez a podio in entrambe le gare si mette dietro Bastianini e rifila 14″ a Morbidelli e 16″ alle altre GP23…
Vince Bagnaia, la gara. Vince sia al sabato e sia alla domenica, in totale controllo nel weekend più difficile per Martin che sbaglia la qualifica, cadendo all’ultimo tentativo, partendo in P11. Oggi era imprendibile ed è scappato via sin dall’inizio. Pedro Acosta si stende sia nella Sprint che nella gara di domenica, il talento c’è tutto e mi ricorda il Rolling Stoner del 2006 sulla RCV di Cecchinello…
Mette un tassello importante per il Titolo Mondiale Martin, il vero vincitore morale di questo weekend al netto delle nuvole rosse ed urli vari. Partiva in undicesima posizione, in altri tempi dalla foga di sarebbe steso e quest’oggi non è cascato nel tranello di Bagnaia a fine gara. Oggi Martin ha corso da vero Campione, è ancora in testa al Mondiale.
Nel finale di gara Bagnaia ha pelato il gas, facendo avvicinare Martin fin quando non gli hanno segnalato sul dashboard lo 0.8 di gap dopodiché ha ridato lo strappo. Era in controllo totale ed oggi ha provato a giocare ed a fare cascare Martin nella trappola della “foga”.
Poi c’è Marc Marquez, altro capolavoro, che si mette dietro Bastianini e Morbidelli. Specialmente Enea non riesce a ricucire il gap dallo spagnolo ed ora ha solo due punti di vantaggio nel Mondiale per il gradino più basso del podio. Non aspettiamo altro che vederlo su una moto Factory, perché quello che sta facendo su una moto vecchia è sublime, soprattutto al primo anno. Il resto del Mondo è troppo lontano.
Le grida, le urla e tutto il resto non servono. Soprattutto i paragoni. Valentino e Lorenzo erano nello stesso Team, non avevano box diversi ne tantomeno moto di anni differenti. Se vogliamo fare dei paragoni aspettiamo il 2025.
Bravo Pecco, bravo Jorge, bravo Marc! Questo è puro e sublime Motociclismo, gara vecchio stampo, noiosa che più noiosa non si può. Adesso una pausa, poi ultimo trittico (Australia, Thailandia e Malesia) ed infine Valencia.
Ci siamo. Questo fine settimana torna il Motomondiale con l’edizione numero 76 ed avrà inizio dal circuito di Losail in Qatar in cui il Campione del Mondo in carica Bagnaia difenderà il Titolo Mondiale tentando l’assalto al terzo consecutivo, cercando di emulare Marquez, Rossi, Doohan, Kenny Roberts, Giacomo Agostini, Mike Hailwood, Surtees e Duke.
22 i Piloti partecipanti, 11 Team dei quali 5 Team ufficiali (Ducati, Aprilia, KTM, Yamaha ed Honda) e 6 Team clienti (Pramac, VR46, Gresini, Trackhouse, GasGas ed LCR).
Dei Team clienti Ducati soltanto in Pramac, con Jorge Martin e Franco Morbidelli, avranno un “trattamento full factory” quindi con la GP24, tutti gli altri avranno la GP23.
Grande attesa sicuramente per tre Piloti che per un motivo o per un altro destano attenzione:
Marc Marquez. É il più atteso sicuramente, in sella alla GP23 del Team Gresini, pur avendo un trattamento da privato tenterà di ritornare alla vittoria che gli manca da troppo tempo. Vincere il Mondiale sarà un miracolo tenuto conto che la sua moto non riceverà aggiornamenti durante la stagione e sarà un passo indietro rispetto alle tre Ducati Factory di Bagnaia, Bastianini e Martin. Gli daranno una GP24 dopo la firma con la squadra Ufficiale???
L’adattamento alla Ducati è stato più veloce del previsto, i test ci hanno mostrato un Marc in costante miglioramento ma serviranno i primi GP e soprattutto il ritorno in Europa per capire quanto possa funzionare.
Pedro Acosta. Il rookie che tutti aspettavamo da almeno una decina d’anni. In altri tempi avrebbe anche vinto all’esordio ma con queste MotoGP è tutto più complicato. Serve tempo ma la vittoria arriverà già quest’anno. KTM gli fornirà una moto “Full Factory” e lo porterà nel Team ufficiale dal 2025 al posto di Jack Miller. I test hanno dimostrato che il ragazzo ne ha, d’altronde ha già vinto 2 dei 3 Mondiali disputati fin’ora.
Enea Bastianini. Il Pilota che senz’altro avrà da dire sul Mondiale 2024. Personalmente non lo metto tra i favoriti bensì come “Vincitore del Mondiale 2024”. Si, avete letto bene. Enea Bastianini può vincere questo Mondiale. Lo scorso anno fu messo fuori gioco al primo round del Mondiale da Luca Marini, quest’anno la musica sarà diversa.
Il resto della griglia è noto. Ci sono stati alcuni cambiamenti davvero interessanti come Alex Rins al fianco di Quartararo nel Team Yamaha Factory. Il Pilota spagnolo ha lasciato la Honda privata di LCR per il Team di Iwata e concorre nel diventare, come già tentano di fare Jack Miller (KTM Factory) e Maverick Vinales (Aprilia Factory), il primo Pilota dell’era MotoGP nel vincere con tre marche differenti. L’ultimo a riuscirci fu Loris Capirossi in 500 con Yamaha (Eastern Creek 94) ed Honda (Mugello 2000), ed in MotoGP con Ducati (Catalunya 2003).
Interessante anche il “salto” (nel vuoto?) di Luca Marini che lascia la Ducati per andare a fare il Pilota ufficiale in Honda HRC. Vero é che su quella moto ci hanno vonto praticamente tutti tranne lui, ed é probabile che questo “metro di paragone” lo abbia spinto ad accettare la sfida HRC.
Chi è atteso al varco è lo stesso Joan Mir. Il Campione del Mondo 2020 guida personalmente lo sviluppo e dopo aver preso una sonora paga da Alex Rins (che guidava la Honda del team privato) si ritrova al timone di HRC e la cosa paradossale é che ha il contratto in scadenza. Sarà una leadership a tempo determinato!
Tra le fila Honda viene arruolato, con contratto di due anni, un altro ex ducatista. Johan Zarco. Il francese ha lasciato il Team Pramac per una moto factory nel Team di Lucio Cecchinello e sarà compagno del “senatore a vita” Nakagami.
Grande attesa per Aprilia.
La lineup dei Piloti rimane invariata, in vista della rivoluzione del 2025 se non arriveranno i risultati sperati. La delusione del 2023 é tangibile, soprattutto dal lato di Vinales. Se Aleix Espargaro é il Pilota più anziano della griglia e può avere delle “giustifiche”, quest’anno Vinales dovrà dare qualcosa in più. Anche Raul Fernandez é chiamato ad un cambio di passo dopo un 2023 disastroso. Possono contare anche su Miguel Oliveira che avrà la RS-GP24 full factory a differenza di Raul che avrà la 23 con motore della 2024.
Anche il team VR46 ha cambiato molto, tra Piloti e sponsor. Avrà Fabio Diggiannantonio al fianco di Marco Bezzecchi (in uscita a mio avviso, verso Yamaha) per il 2024 e lo sponsor “Pertamina” con una livrea tutta gialla e bianca. Sicuramente molto appariscente.
Da chi non aspettarsi nulla? Semplice, da Yamaha.
Guardandola sembra di vedere una moto “old school”, quasi ad avere un rigetto di quelle che sono le “novità” di questi anni. Probabilmente stanno anticipando tutti in vista del 2027 altrimenti non si spiega. Sarà un anno durissimo a mio avviso, tra l’altro sono l’unica marca senza un team clienti. Quartararo ha già fatto capire di avere altre offerte, personalmente lo vedo già in fabbrica a Noale…
Chi dovrà dimostrare un cambio di passo é KTM. Voci di corridoio docono che vogliono un terzo Team, per piazzarci Marc Marquez dal 2025. Intanto dovra dimostrare di poter vincere e stare stabilmente sul podio. Brad Binder è stato troppo incostante, Jack Miller anche peggio. Probabilmente Pedro Acosta metterà un bel po di pepe al culo ad entrambi.
Ieri Ducati ha ufficializzato il rinnovo del contratto fino al 2026 per il Campione del Mondo in carica Francesco Bagnaia, blindando e dando fiducia al suo Campione. Soltanto Brad Binder è l’unico ad avere il contratto fino al 2026. Nel 2025 avranno la sella garantita soltanto Zarco in LCR e Marini in HRC.
Non ci resta che attendere venerdi per le prime prove libere del 2024.
Thermas de Rio Hondo, Argentina. Terra, anzi circuito, di battaglie epiche e controverse. Di prestazioni al di sopra di ogni regola ed aspettative. In Argentina cade la pioggia già dal giovedì, tutti sanno che sarà una gara da dentro fuori.
La sapeva Bagnaia, che aveva un occasione ghiotta visto che Marquez e Bastianini saltano il round, lo sapeva Aprilia che sperava in una gara asciutta.
Tutti hanno deluso le aspettative, tutti tranne la Ducati, tutti tranne Bezzecchi. Marco ha letteralmente fatto un altro lavoro, ha spinto come un dannato dal primo all’ultimo giro dando una paga “della madonna” a tutti gli altri, Campione del Mondo compreso. Una serie di giri sotto al 46, nella prima parte di gara, gli ha permesso di creare un gap a dir poco imbarazzante.
Probabilmente avrebbe trionfato anche nella Sprint Race se il compagno di team non gli avesse rifilato una carenata in partenza. Nella gara “veloce” trionfa Brad Binder proprio davanti al Bez ed a Marini. Nella gara reale invece non c’è scampo.
Proprio dove aveva vinto la prima gara in carriera nel 2018, trionfa in sella alla Ducati del Team di Valentino Rossi che porta un proprio Pilota sulla moto gestita dal suo team alla vittoria in MotoGP.
DUCATI AL TOP
La moto di Borgo Panigale si conferma in assoluto la moto da battere in ogni condizione e soprattutto sul bagnato diventa imprendibile, basti pensare ad esempio alla Top10 di Diggiannantonio che sull’asciutto arriva dietro pure al magazziniere che chiude l’autodromo.
Zarco encomiabile nella gestione gomma, fa sfuriare Alex Marquez e Bagnaia e poi li va a riprendere e li salta come birilli, avrebbe preso anche Pecco se non si fosse steso. Ai piedi del podio un ritrovato Franco Morbidelli davanti ad Jorge Martin e Jack Miller. Nelle prime 10 posizioni ben 6 Ducati considerando le 2 Ufficiali out sarebbe stato 8 su 10. Imbarazzante…per gli altri. Ottimo lavoro a Borgo Panigale.
DELUDE BAGNAIA, DELUDE APRILIA.
Sia chiaro. Non è che non si può dire che Pecco abbia scazzato alla grande buttando 20 punti e regalandoli letteralmente a qualcuno (uno a caso, fate voi). Bagnaia ogni volta che si trova qualcuno davanti che spinge sembra voler sempre strafare, vedi Marquez a Misano, Martin a Losail, Bastianini a LeMans e domenica Alex Marquez a Rio Hondo.
Grande delusione anche da Aprilia che sul bagnato Argentino proprio non è andata avanti. Un passo indietro brusco visti i risultati di Portimao. Urge un inversione di tendenza subito dal Texas, sperando che non sia stata un allucinazione quanto visto in Portogallo.
ALEX MARQUEZ CONVINCE ADESSO?
Ricordo la sterile polemica di qualche “haters” che dava ad Alex del raccomandato, addirittura vincente in Moto2 perché gli avevano portato il “gommone” posteriore. Non solo la storia li sconfessa, vincendo due Mondiali (uno per categoria), facendo due podi nell’anno d’esordio in MotoGP su una moto costruita per il fratello. Nel primo anno su Ducati, dopo un ottimo GP di Portogallo, fa la pole position in Argentina, chiude davanti a Bagnaia la Sprint Race dopo una battaglia molto accesa e addirittura fa podio nella gara domenicale. Bagnaia fatica molto a passarlo e nel tentativo di allontanarsi da lui si stende. Che dire, un raccomandato…
YAMAHA ED HONDA NEL BARATRO.
Con Honda abbiamo perso le speranze, visto anche il ko di Joan Mir. Senza Marc Marquez sono destinati all’anonimato. Yamaha invece non sembra essere in grado di combattere con Ducati, non traggano in inganno le condizioni della pista, su asciutto avrebbero faticato ancor di più. Qui Morbidelli grazie alla sua guida pulita da anni 90 è riuscito a piazzarla vicinissima ai primi, ma sarà sempre così? No.
Tra due settimane appuntamento in Texas, a casa di Marc Marquez nella speranza di rivedere sia lui che Bastianini.
Nemmeno il tempo di godersi il Mugello che le moto tornano in pista in quel di Montmelò.
Il fresco (magistrale) vincitore del Gp italiano ha l’obbligo di dare continuità all’altissimo livello a cui è arrivato negli ultimi 3 appuntamenti. Non può permettersi di tirare il fiato nemmeno tra un turno di prove e l’altro. Pecco si è messo addosso by himself una situazione stressante, e da solo deve tirarsene fuori per non arrivare a fine anno pieno di rimpianti. La moto più “migliore” è sotto le sue natiche: è doveroso che ne tragga fuori il massimo perché quest’anno va così, ma l’anno prossimo chi lo può sapere?
Nelle due occasioni in cui ha vinto la gara, il francesino della Yamaha gli è comunque arrivato dietro ad un tiro di schioppo, segno che ha capito contro chi lotta e che lo deve marcare stretto tutte le volte che gli è davanti.
In questo senso Fabio Quartararo ha dato testimonianza di essere maturato, facendo uno switch mica da poco. Le altre Yamaha servono giusto per rinfoltire il numero della griglia quindi, se vorrà riconfermarsi, non potrà che contare su se stesso.
Bagnaia (al contrario) è svantaggiato dalla classifica ma potrebbe essere “aiutato” dalle altre Ducati in pista. Bastianini, che ha il dovere di gareggiare per se stesso. Miller, che deve tornare a fare il Miller. Ed infine i due Pramac hanno necessità di “arripigliarsi”. Con quella moto non è impossibile frapporsi tra il chivassese e Quartararo, a patto di tornare tutti in palla. Non necessariamente sempre e tutte le volte, ma queste sono le variabili che Fabio dovrà considerare. E lo è anche Aleix Epargaro: lo spagnolo sta facendo una stagione da urlo in groppa all’altra eccellenza made in Italy by Noale.
Gli altri?
Con l’assenza di Marquez, ed il clima che regna in HRC, la Honda fa numero quanto e poco meglio delle altre tre Yamaha solo perché sono quattro. In Suzuki sono riusciti nella storica impresa di prendere un grande condottiero e poi annebbiare il futuro a breve della sua truppa. In Ktm i lavori sono sempre in corso e non si gareggia sempre sul bagnato o in Portogallo. Le gesta dei due prodi VR46 in Toscana sono state frutto di una serie di situazioni favorevoli piuttosto che di un alto livello raggiunto in maniera definitiva.
Gli esperti dicono che sarà una gara di gestione gomme. L’asfalto di Barcellona è più scivoloso di altri e questo porta i pneumatici (si, “i” e non “gli”) a strapparsi più in fretta che altrove se troppo stressati. Quindi il vincitore sarà quello più bravo a trovare il compromesso giusto con il setup ed il polso destro, non necessariamente quello che sarà il più veloce in assoluto in pista. Ad oggi rischio pioggia nullo.
Buona gara a tutti.
(immagine di copertina tratta dal sito automotorinews)
Siamo a Losail per il primo dei 21 gran premi di questa lunga stagione che terminerà il 6 novembre a Valencia.
La stagione più lunga di sempre ad emulare il calendario F1 e chissà se questo elemento contribuirà a sparigliare le carte in tavola. Carte in tavola che, comunque le si giri, tendono a evidenziare sfumature di rosso ( incrocio di dita d’obbligo).
Questa è anche la prima stagione senza Valentino Rossi in griglia. Per come sono andate le ultime stagioni si può pensare che dal punto di vista sportivo non sarà troppo traumatico. Dal punto di vista dello spettacolo invece chissà se i ricordi e il team VR46 saranno sufficienti per continuare a dipingere di giallo le tribune degli autodromi. Non saprei.
Credo sia sbagliato cercare un nuovo Valentino. Piuttosto la griglia vede tanti piloti italiani come ai bei tempi. La vera scommessa è portare sul gradino più alto chi ha già dimostrato il suo valore e trasformare in campioni quelli che oggi sono belle promesse.
Questo primo appuntamento stagionale è stato preceduto dalle consuete sessioni di test invernali che hanno confermato il trend di fine stagione e mostrato forti velleità nella maggior parte dei team. Alla fine vincerà solo uno ma il divertimento si prospetta di alto livello.
Vediamo le squadre.
Yamaha
L’apertura spetta al team campione del mondo, la Yamaha ufficiale con la quale Quartararo ha meritatamente portato a casa il titolo 2021. Nonostante il titolo la moto aveva evidenziato carenze in termini di cavalli rispetto a praticamente tutte le altre marche. I test hanno mostrato che a Iwata hanno preso il problema sottogamba o comunque l’hanno sottovalutato rispetto alle attese del campione del mondo in carica creando malcontento già prima di iniziare. Vedremo se durante la stagione saranno in grado di tirare fuori qualche cavallo in più dal cappello.
La squadra ufficiale conferma il campione del mondo Quartararo e Morbidelli; quest’ultimo, dopo una stagione di problemi fisici, conta di riprendersi una posizione al top di griglia.
Il team satellite WITHU che rimpiazza il glorioso Petronas, schiera il debuttante Binder (un altro fratello in Motogp!) a fianco di Andrea Dovizioso. Dopo il rodaggio del finale di stagione scorso, per AD04 non è sicuramente più “tempo delle mele” e dovrebbe essere arrivato il momento di aprire il “gas”. Vedremo.
Ducati
Ducati ha terminato la stagione scorsa con una moto “perfetta” e quest’anno le hanno in pratica solo riverniciate aggiungendo qualche pennellata di nero ma conservando il meraviglioso rosso. In questa logica conservativa rientra anche la scelta di Bagnaia di scartare la nuova versione del desmosedici rinunciando a una manciata di nuovi cavalli in favore della perfezione di erogazione.
Ai due team ufficiali confermatissimi con Bagnaia e Miller a Borgo Panigale e Zarco e Martin in Pramac si è aggiunto il team Gresini con Di Giannantonio e Bastianini; quest’ultimo è stato protagonista di un finale di stagione che lascia ben sperare.
Debutta con la motorizzazione Ducati anche il team VR46 MOONEY e schiera a fianco del confermato Luca Marini un volenteroso Marco Bezzecchi. Dopo le figuracce legate a sceicchi improbabili e a sponsorizzazioni fantasiose ha il compito non facile di tenere vivo il ricordo del 46. Vedremo.
Honda
Honda negli ultimi tempi ha lavorato sodo per fornire una moto più addomesticabile anche da piloti che non siano Marc Marquez e forse questo cambio di strategia è la vera grande novità, un tentativo di rimediare all’impossibilità di schierare un team vincente senza il 93. Ma al di là dei buoni propositi anche i cordoli sanno che la vera grande questione (speranza) dell’annata riguarda il recupero di Marc dai problemi fisici che lo hanno accompagnato ormai per troppo tempo. I test sono stati molto promettenti e anche Marc è sembrato desideroso di cercare il limite (e l’asfalto) come ai bei tempi. Il team ufficiale ha confermato Pol Espargaro copiato anche dal team satellite LCR che ha confermato Nagakami e Marquez junior.
Aprilia
Aprilia sta facendo le cose per bene a passi nemmeno tanto piccoli. La moto ha sempre dettato il passo durante i test invernali e sembra arrivato il momento delle soddisfazioni per Aleix Espargaro e della rivincita (su se stesso) per Vinales. Il lavoro di Rivola & C. merita di essere ripagato dai risultati. Dita rigorosamente incrociate.
Suzuki
La Suzuki si presenta con i confermatissimi Mir e Rins. Le prestazioni dei test sono state buone, la moto sembra non essere il problema principale per questo team. La vera domanda è se il fresco ingaggio di Livio Suppo consentirà di porre termine alla vedovanza da Brivio. Sicuramente non è un innesto di poco conto. Vedremo.
KTM
Ktm schiera un team completamente nuovo sul fronte piloti, promuovendo i piloti di Moto2 alla classe regina. Raul Fernandez è sicuramente uno dei talenti più cristallini espressi dalla moto2 e si affianca a Remy Gardner che se ha il DNA del padre …
Un team da osservare a mio parere.
Buon campionato a tutti.
I principali orari della copertura televisiva di sky e di TV8 (orari fra parentesi)
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