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MARTIN SPRECA, BAGNAIA RINGRAZIA- GERMAN GP

Nel Regno di Marquez trionfa Bagnaia. Martin domina ma spreca nella gara importante, regalando il successo al Campione del Mondo. Marquez dopo una qualifica da incubo e tutto indolenzito arriva 2°. Chi vince parla, chi perde spiega.

È un Sachsenring dolcissimo per il Campione del Mondo in carica che infila la quarta vittoria di fila, è la seconda volta che gli riesce ed a memoria soltanto Rossi e Marquez in epoca moderna ci son riusciti. Un regalo scartato sotto gli occhi increduli del dominatore del weekend fino al penultimo giro, quel Jorge Martin che già pregustava l’all in nel Regno di Marquez e che invece, causa un errore madornale è andato giù alla “Coca Cola Kurve”, la 1 subito dopo il traguardo. Entrambi stavano spingendo, entrambi avrebbero potuto sbagliare. È caduto Jorge che si mangia le mani in quanto perde GP e leadership del Mondiale.

Francesco Bagnaia vince da Campione del Mondo, con una condotta di gara perfetta. Non fa lo strappo quando Martin e Morbidelli vanno via, salva la gomma e ricuce il gap poco alla volta. Lo si vede perfettamente nelle linee che fa, alla fine ha avuto ragione luì ed assesta un colpo potentissimo all’autostima di Jorge Martin.

Bagnaia vince davanti ai fratelli Marquez, con Marc autore di una rimonta epica dalla 13^ posizione fino al 2° posto ed Alex che agguanta il primo podio stagionale. Non si vedevano due fratelli sul podio della MotoGP dal 1997 con i mitici fratelli Aoki. Chiudono la TOP5 le due GP24 di Bastianini e Morbidelli, con quest’ultimo sempre più a suo agio sulla moto di Pramac. Sicuramente le prestazioni di Morbidelli consentono al Team VR46 di puntare su di lui nel 2025, tanto da affidargli probabilmente la GP25, con Fabio Diggiannantonio confermato, vittima di una foratura.

CHI DELUDE!?

Senza dubbio le KTM. Il gigante austriaco senza le faville di Pedro Acosta, in ombra già da Assen, sembra aver perso la strada per la vittoria. Jack Miller ed Augusto Fernandez, ormai fuori dal progetto, sono scomparsi dai radar ed hanno offerto un’altra prestazione opaca. Il vero problema è il rendimento di Brad Binder, non all’altezza del suo potenziale.

Sulla sponda Giapponese non si ride. Se gli sforzi (ENORMI) di Yamaha probabilmente verranno ripagati dopo i test di Misano e sicuramente nel 2025, in Honda la situazione è sempre più drammatica con Nakagami e Marini che si giocano la volata finale per il 14° e 15° posto. HRC non è questa roba qui.

Bello davvero il weekend del Team Trackhouse. Dopo la prima fila di sabato, il podio nella Sprint arriva un ottima gara di Miguel Oliveira (6°) e di Raul Fernandez (10°) entrambi davanti a Vinales. Sia Oliveira che Raul sono senza sella per il 2025, gli serviva una presentazione così.

PAUSA RIGENERANTE.

Tre settimane di stop, poi si riprenderà da Silverstone. Sul circuito britannico il grande atteso è sicuramente Marc Marquez che dovrà farsi perdonare l’errore qui al Sachsenring. Il suo weekend, aldilà del risultato nel GP con una rimonta magnifica, è stato al di sotto delle aspettative non tanto per il risultato finale quanto per l’intera gestione del weekend. L’highside è frutto della sua “natura” di volerla per forza salvare, altrimenti sarebbe stata una “normale” scivolata come le altre. Gli è costata una botta tremenda ed ha compromesso una qualifica di per sé bizzarra, nella quale si è cercato un colpevole in Bradl. È vero Stefan passeggiava come un amatore qualsiasi ma non puoi ridurti all’ultimo giro per cercare il tempo per entrare in Q2. 

Marquez e Morbidelli in azione. Fonte MotoGP.com

Jorge Martin promette battaglia e se posso azzardare un paragone con il 2023 dico che lui, lo scorso anno, era molto più indietro. Il Mondiale è roba sua e di Pecco, Marquez potrà tenergli testa qualora cominciasse a vincere ma dubito che dopo i test di Misano la GP23 riuscirà a star dietro alla GP24.

Classifica Mondiale

Appuntamento a Silverstone ad Agosto, queste tre settimane rilassatevi perché ci aspetta una grande battaglia.

 

Francky

 

MARTIN DOMINA, MARQUEZ FA PAURA. – GP DI FRANCIA

Nessuno si aspettava un weekend così. Martin domina e allunga nel Mondiale, Bagnaia rompe la moto nelle qualifiche ed ha un problema nella Sprint, Marquez regala spettacolo.

Nel momento più delicato del Mondiale, per ovvie ragioni di mercato, nessuno si tira indietro. Martin, Marquez e Bastianini si giocano il posto nel Ducati Lenovo Team per le stagioni 2025/2026. In una LeMans che minaccia pioggia è Jorge Martin a vincere la gara  lunga con un Marc Marquez che recupera dalla 13^ posizione fino a giocarsi la vittoria e tenendo un passo straordinario.

Il weekend francese aveva avuto come leitmotiv Pecco Bagnaia ed Jorge Martin. Sono loro due che monopolizzano le FP, con a ruota le altre Ducati ad eccezione di quelle Gresini. Marc Marquez delude nelle prove, al venerdì prova un setup più aggressivo e non paga anzi, distrugge la moto e perde importanti minuti in cui trovare il giusto setup. Partirà 13°, davvero lontano.

Se la gara Sprint era sta il preambolo di quella che sarebbe stata la battaglia domenica, chi ha deluso le aspettative è stato Bagnaia che ha alzato subito bandiera bianca al termine del primo giro della Sprint. Con un Jorge Martin così completo quest’anno non è opportuno perdere tutti questi punti nelle Sprint.  Marquez chiude 2° dopo una straordinaria partenza davanti a Vinales.

Nella gara di domenica Bagnaia parte davvero con un diavolo per capello. Si porta in testa e non la molla fino a ¾ di gara. Non riesce a staccare Martin, i due vanno via anche se l’impressione è che abbiano iniziato a tirare troppo presto. Nelle retrovie Marc Marquez regala spettacolo partendo benissimo e trovandosi in P8, poi sorpassa in successione Bastianini (nel curvone Dunlop), Aleix Espargaro, Vinales, Diggiannantonio ed infine Bagnaia. Il rammarico è per il tempo perso (1.2″) dietro a Diggiannantonio che forza la staccata alla Dunlop Chicane quasi inutilmente, non ne aveva più ed avrebbe potuto sfruttare il traino di Marquez. Il Pilota Gresini praticamente recupera oltre 2″ negli ultimi 10 giri alla coppia di testa e complice la bagarre la davanti si rimette in lizza per la vittoria. L’ultimo giro è al cardiopalma, con una battaglia da spettacolo ed il Campione del Mondo in carica che questa volta non riesce a replicare al Pilota col numero 93.

IL RESTO DEL MONDO!?

Ai piedi del podio  Bastianini ha mostrato un gran ritmo a fine gara, assicurandosi il quarto posto con Vinales che ha chiuso la TOP5.  Di Giannantonio si è piazzato sesto dopo aver fatto un Long Lap, finendo davanti ad un ottimo davanti Franco Morbidelli, che ha tagliato il traguardo P7. Grande gara anche di Brad Binder che dopo esser partito ultimo chiude in P8 davanti ad Alex Espargaro ed Alex Marquez che ha conquistato l’ultimo posto nella top 10.  Caduto dopo pochi giri Pedro Acosta che fin qui aveva sempre chiuso a punti le gare. Brutto errore in staccata, per poco non tirava giù Diggia ed Aleix. Cadono anche Bezzecchi (weekend drammatico), Joan Mir e l’idolo di casa Quartararo che ad onor del vero, finché è rimasto in pista ha condotto un ottima gara. Cadono anche Miller ed Oliveira.

A.A.A. CERCASI GIAPPONESI

La prima moto “non europea” è quella di Zarco, che arriva a 26″ dal vincitore. Poi Nakagami e Rins a 30″ ed infine Luca Marini a ben 40 secondi netti. Praticamente non sono mai state inquadrate, se non per Quartararo fino alla caduta. Da capire quali siano state le “motivazioni ” che hanno spinto HRC, il Reparto Corse più importante del Mondo, a siglare un contratto biennale con il Pilota più lento che si sia mai visto con i colori Repsol. Stiamo parlando di Luca Marini, quello che arriva ultimo ogni GP.

CLASSIFICA MONDIALE

Classifica Mondiale.

 

P.S. Chi dovrebbe andare in Ducati Lenovo? Per me, ad occhi chiusi e cuore leggero, Marc Marquez. Con buona pace di molti…

Appuntamento a al Montmelo, nel GP di Catalunya tra due settimane.

 

Francky

 

 

Immagini fonte MotoGP.com

SCONTRO TRA TITANI – JEREZ GP

Lo aspettavamo da anni, il duello tra Campioni del Mondo della MotoGP. Uno di quelli veri, acerrimi che piace alla stampa ed ai Tifosi. Uno di quelli che divide, perché ci eravamo rotti le palle di questo finto perbenismo che aleggiava. Questo è il Motorsport, duro e puro. Vince Bagnaia, sconfitto Marc Marquez ma a perdere oggi è soltanto Jorge Martin.

https://twitter.com/FranckyHawk29/status/1784564754679201929?t=yDLlEUAfhsUIeoYRr9SP3A&s=19

L’ha vinta Bagnaia, nel modo più duro possibile. Lascia una bella impronta della sua gomma anteriore sulla tuta di Marquez, per poco non lo tira giù. Voleva la vittoria a tutti i costi, doveva vincere per certificare il suo status quo, quello di Campione del Mondo in carica. Serviva Marc Marquez per farlo, con buona pace di Quartararo o Martin. Marc Marquez, colui che ha fatto ritirare malamente gente come Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, è il giusto compenso per ogni Pilota che vuole rivendicare il ruolo di CAMPIONE. È stato cosi per tutti nel corso della storia, i grandissimi hanno sempre battuto i grandissimi.

Si ritorna finalmente in Europa, è qui infatti che comincia davvero il Mondiale come si suol dire.

Nelle prove, condizionate dalla pioggia, svetta incredibilmente Marc Marquez sulla GP23 di Gresini. Buona sensazioni anche per Martin e Bagnaia, nonché il giovanotto Pedro Acosta. Le qualifiche vengono svolte in condizioni davvero difficili con asfalto in parte asciutto ed in parte bagnato. In particolare la curva 5 presenta un evidente problema con l’acqua che scende dalla collinetta e risale direttamente in pista.

MARC MARQUEZ IN POLE!

Ritorna in pole position Marquez, davanti a Bezzecchi e Martin. È la pole numero 93 in carriera, la numero 65 in MotoGP. Ma la cosa più strabiliante è che ha girato completamente da solo. Ricordate cosa dicevano del “Marquez succhia scia” gli scorsi anni!? Oggi stanno zitti, in evidente imbarazzo.

GARA SPRINT

La Sprint Race inizia subito in maniera molto convulsa, con Brad Binder a prendersi la parte del cattivo. Prima entra durissimo su Marc Marquez, facendogli perdere alcune posizioni e poi entra ancora più duro con un sorpasso spettacolare sul Bagnaia e Bezzecchi.

Il sorpasso di Binder su Bagnaia, che si ritrova tra il Sudafricano e Bezzecchi. Cadrà Bagnaia. Foto realizzata da Fabio Marzo.

È un incidente di gara, ma ultimamente ci si ritrova sempre Bagnaia. E puntualmente cade. Sono troppi i punti di distacco da Jorge Martin, adesso i rivali ci sono eccome, non è più soltanto Quartararo con la R1 a carburatori… Ci si aspetta una bella ripresa in gara domenica. È una Sprint condizionata dalle cadute, soprattutto da una direzione gara che non ha il coraggio di fermarla. In curva 5 nello stesso istante cadono ben 3 Piloti, sarebbe da immediata bandiera rossa ma invece si continua. 

C’è da chiedersi come mai non sia stata esposta subito, con immediatezza visto che nessuno aveva contezza di cosa stesse accadendo. In realtà i Marshall erano a conoscenza del problema, già prima della gara e quindi hanno ritenuto non intervenire. Risultato cadono in troppi, cade anche Marc Marquez che dominava la Sprint, davanti a Martin ed Acosta. Al traguardo arriva per primo Jorge Martin davanti ad Acosta e Quartararo, con il francese che verrà poi retrocesso in P5 per la pressione degli pneumatici bassa. Sul podio sale un immenso Daniel Pedrosa. Marc Marquez si classica in P6 e racimola qualche punto su Bagnaia e Bastianini, entrambi caduti nella Sprint.

GARA

Partenza clamorosa di Pecco Bagnaia che regala uno dei sorpassi più belli degli ultimi anni, staccando all’esterno e sorpassando ben due Piloti. Gara tiratissima sin dall’inizio con i valori in campo ben definito, Martin, Bagnaia e Marquez ne hanno decisamente più degli altri.

Il colpo di scena arriva quando Jorge Martin si stende mentre era al comando, lasciando via libera a Bagnaia. Marquez a questo punto supera facilmente Bezzecchi e si porta all’inseguimento di Pecco. Ci regalano 5 giri finali davvero mozzafiato, con Marquez che per ben due volte attacca Pecco e quest’ultimo risponde tirandogli una maratona carenata lasciandogli i segni sulla curva e scappando via al penultimo giro con un 37.4 fenomenale. Vince una gara pazzesca, probabilmente la più bella della sua carriera e guadagna 25 punti su Martin portandosi a meno 17.

Marc Marquez con i 20 punti guadagnati oggi è a soli 32 punti dalla vetta. Ha sicuramente perso la battaglia ma potrebbe aver messo nel mirino l’intera guerra.

Il Resto del Mondo? Poca roba contro quei tre. Alex Marquez chiude ai piedi del podio davanti a Bastianini, Binder e Diggiannantonio, con Oliveira in P8 davanti a Vinales e Acosta a chiudere la Top10. Delusione sia per Maverick che per Pedro Acosta, suo quali le aspettative erano alte viste i recenti risultati. Da segnalare gli strike di Zarco su Aleix Espargaro e di Morbidelli su Miller. Ricordiamocene quando parleranno dei soliti noti, anche per Zarco è lo stesso che quasi decapitava Rossi in Austria…

Classifica Mondiale

Appuntamento tra due settimane a LeMans!

 

Immagine di copertina gentilmente concessa da Fabio Marzo.

Francky

MOTOMONDIALE 2024 – ATTACCO AL RE!

Ci siamo. Questo fine settimana torna il Motomondiale con l’edizione numero 76 ed avrà inizio dal circuito di Losail in Qatar in cui il Campione del Mondo in carica Bagnaia difenderà il Titolo Mondiale tentando l’assalto al terzo consecutivo, cercando di emulare Marquez, Rossi, Doohan, Kenny Roberts, Giacomo Agostini, Mike Hailwood, Surtees e Duke.

22 i Piloti partecipanti, 11 Team dei quali 5 Team ufficiali (Ducati, Aprilia, KTM, Yamaha ed Honda) e 6 Team clienti (Pramac, VR46, Gresini, Trackhouse, GasGas ed LCR).

Schieramento MotoGP 2024. Fonte MotoGP.com

Dei Team clienti Ducati soltanto in Pramac, con Jorge Martin e Franco Morbidelli, avranno un “trattamento full factory” quindi con la GP24, tutti gli altri avranno la GP23.

Grande attesa sicuramente per tre Piloti che per un motivo o per un altro destano attenzione:

Marc Marquez. É il più atteso sicuramente, in sella alla GP23 del Team Gresini, pur avendo un trattamento da privato tenterà di ritornare alla vittoria che gli manca da troppo tempo. Vincere il Mondiale sarà un miracolo tenuto conto che la sua moto non riceverà aggiornamenti durante la stagione e sarà un passo indietro rispetto alle tre Ducati Factory di Bagnaia, Bastianini e Martin. Gli daranno una GP24 dopo la firma con la squadra Ufficiale???

Marc Marquez sulla GP23 del Team Gresini. Fonte MotoGP.com

 

L’adattamento alla Ducati è stato più veloce del previsto, i test ci hanno mostrato un Marc in costante miglioramento ma serviranno i primi GP e soprattutto il ritorno in Europa per capire quanto possa funzionare.

Pedro Acosta. Il rookie che tutti aspettavamo da almeno una decina d’anni. In altri tempi avrebbe anche vinto all’esordio ma con queste MotoGP è tutto più complicato. Serve tempo ma la vittoria arriverà già quest’anno. KTM gli fornirà una moto “Full Factory” e lo porterà nel Team ufficiale dal 2025 al posto di Jack Miller. I test hanno dimostrato che il ragazzo ne ha, d’altronde ha già vinto 2 dei 3 Mondiali disputati fin’ora.

Pedro Acosta sulla KTM Factory. Soltanto la livrea è “clienti”. Ricorda la NSR500 di Valentino nel lontano 2000. Foto MotoGP.com

Enea Bastianini. Il Pilota che senz’altro avrà da dire sul Mondiale 2024. Personalmente non lo metto tra i favoriti bensì come “Vincitore del Mondiale 2024”. Si, avete letto bene. Enea Bastianini può vincere questo Mondiale. Lo scorso anno fu messo fuori gioco al primo round del Mondiale da Luca Marini, quest’anno la musica sarà diversa.

Enea Bastianini in sella alla GP24. Sensazioni positive per lui dopo i test. Foto MotoGP.com

Il resto della griglia è noto. Ci sono stati alcuni cambiamenti davvero interessanti come Alex Rins al fianco di Quartararo nel Team Yamaha Factory. Il Pilota spagnolo ha lasciato la Honda privata di LCR per il Team di Iwata e concorre nel diventare, come già tentano di fare Jack Miller (KTM Factory) e Maverick Vinales (Aprilia Factory), il primo Pilota dell’era MotoGP nel vincere con tre marche differenti. L’ultimo a riuscirci fu Loris Capirossi in 500 con Yamaha (Eastern Creek 94) ed Honda (Mugello 2000), ed in MotoGP con Ducati (Catalunya 2003).

Interessante anche il “salto” (nel vuoto?) di Luca Marini che lascia la Ducati per andare a fare il Pilota ufficiale in Honda HRC. Vero é che su quella moto ci hanno vonto praticamente tutti tranne lui, ed é probabile che questo “metro di paragone” lo abbia spinto ad accettare la sfida HRC.

Il Team Repsol 2024, in un inedita combinazione di colori con il logo HONDA che rimpiazza il classico Repsol. Addio in vista. Fonte MotoGP.com

 

Chi è atteso al varco è lo stesso Joan Mir. Il Campione del Mondo 2020 guida personalmente lo sviluppo e dopo aver preso una sonora paga da Alex Rins (che guidava la Honda del team privato) si ritrova al timone di HRC e la cosa paradossale é che ha il contratto in scadenza. Sarà una leadership a tempo determinato!

Tra le fila Honda viene arruolato, con contratto di due anni, un altro ex ducatista. Johan Zarco. Il francese ha lasciato il Team Pramac per una moto factory nel Team di Lucio Cecchinello e sarà compagno del “senatore a vita” Nakagami.

Grande attesa per Aprilia. 

Aleix Espargaro é il Pilota più anziano della griglia, nonché l’unico ad aver siglato la pole position con 3 marche differenti. Fonte MotoGP.com

La lineup dei Piloti rimane invariata, in vista della rivoluzione del 2025 se non arriveranno i risultati sperati. La delusione del 2023 é tangibile, soprattutto dal lato di Vinales.  Se Aleix Espargaro é il Pilota più anziano della griglia e può avere delle “giustifiche”, quest’anno Vinales dovrà dare qualcosa in più. Anche Raul Fernandez é chiamato ad un cambio di passo dopo un 2023 disastroso. Possono contare anche su Miguel Oliveira che avrà la RS-GP24 full factory a differenza di Raul che avrà la 23 con motore della 2024.

Anche il team VR46 ha cambiato molto,  tra Piloti e sponsor. Avrà Fabio Diggiannantonio al fianco di Marco Bezzecchi (in uscita a mio avviso, verso Yamaha) per il 2024 e lo sponsor “Pertamina” con una livrea tutta gialla e bianca. Sicuramente molto appariscente.

Da chi non aspettarsi nulla? Semplice, da Yamaha.

Fabio Quartararo in azione sulla M1. Nuovo motore, velocità di punta aumentata ma stessi problemi del 2023. Fonte immagine CormacGP

Guardandola sembra di vedere una moto “old school”, quasi ad avere un rigetto di quelle che sono le “novità” di questi anni. Probabilmente stanno anticipando tutti in vista del 2027 altrimenti non si spiega. Sarà un anno durissimo a mio avviso, tra l’altro sono l’unica marca senza un team clienti.  Quartararo ha già fatto capire di avere altre offerte, personalmente lo vedo già in fabbrica a Noale…

Chi dovrà dimostrare un cambio di passo é KTM. Voci di corridoio docono che vogliono un terzo Team, per piazzarci Marc Marquez dal 2025. Intanto dovra dimostrare di poter vincere e stare stabilmente sul podio.  Brad Binder è stato troppo incostante, Jack Miller anche peggio. Probabilmente Pedro Acosta metterà un bel po di pepe al culo ad entrambi.

LO SCHIERAMENTO 2024

 

🔴 Ducati Lenovo – 1 Bagnaia, 23 Bastianini (GP24)

🟣 Ducati Pramac – 89 Martin, 21 Morbidelli (GP24)

🟡 Ducati VR46 – 72 Bezzecchi, 49 Diggiannantonio (GP23)

🔵 Ducati Gresini- 93 M. Marquez, 73 A. Marquez (GP23)

 

🟠 KTM Factory – 33 Binder, 43 Miller (RC-16 2024)

🔴 KTM GasGas – 31 Acosta, 37 A. Fernandez (RC16-2024)

 

⚫ Aprilia Factory- 41 Espargaro, 12 Vinales (RS-GP 2024)

🔵 Aprilia Trackhouse – 88 Oliveira, 25 R. Fernandez (RS-GP 2024 / RS-GP 2023)

 

🟠 Honda HRC – 36 Mir, 10 Marini (RC213V 2024)

⚪ Honda LCR – 5 Zarco, 30 Nakagami (RC213V 2024)

 

🔵 Yamaha Factory- 20 Quartararo, 42 Rins (M1 2024)

 

Ieri Ducati ha ufficializzato il rinnovo del contratto fino al 2026 per il Campione del Mondo in carica Francesco Bagnaia, blindando e dando fiducia al suo Campione. Soltanto Brad Binder è l’unico ad avere il contratto fino al 2026. Nel 2025 avranno la sella garantita soltanto Zarco in LCR e Marini in HRC.

Non ci resta che attendere venerdi per le prime prove libere del 2024.

Buon Motomondiale a tutti. 

 

 

Francky

PECCO BAGNAIA ATTO II-LA VERITA’ DEI NUMERI

Francesco (Pecco) Bagnaia è riuscito nell’impresa di ripetersi due volte di fila nell’era Motogp.

Il chivassese è stato fantastico nella sua “imperfezione”. Si, perché anche quest’anno si è dovuto soffrire e forse il ragazzo ce lo poteva evitare. Qualche caduta gratuita di troppo, un grosso spavento a Barcellona e la variabile delle sprint race hanno tenuto in vita il campionato ed uno splendido rivale come Jorge Martin sino all’ultima gara.

In fondo è questo ciò che la Dorna voleva realizzare. Il dominio di re Marquez aveva “provato” gli spettatori e l’organizzatore ha trovato un modo per tenere alta la tensione sino all’ultimo aumentando i punti in palio tutte le settimane di gara.

Ma, nonostante il cambio di format, il nostro campione ha bissato l’impresa tenendo attaccato al suo cupolino il numero 1 del campione del mondo.

Un campione con i fiocchi se diamo uno sguardo alla storia.

Ripetersi non è mai facile, farlo sulla stessa moto (italiana) è impresa che porta indietro di 50 anni ai tempi di Agostini e della MV.  Ripetersi in era MotoGp è stata impresa solo di Valentino Rossi e Marc Marquez, ed il nostro è riuscito laddove non sono riusciti fuoriclasse come Casey Stoner e Jorge Lorenzo.

Rimarcare questi aspetti è doveroso, soprattutto alla luce di qualche critica ricevuta da parte dei suoi stessi connazionali.

Chi scrive trova quanto meno bizzarro che, per una volta in cui i colori nazionali completano un binomio vincente, ci sia da ridire.

A leggere i social ci si perde la pazienza, perché la memoria è corta, cortissima. L’ottimo Jorge Martin ha avuto un finale di stagione arrembante e nelle parole dei tifosi è diventato il più veloce in assoluto mentre Pecco sarebbe improvvisamente diventato lento e immeritevole del titolo.

Se però si vanno ad analizzare i numeri (quelli che non mentono mai) si scoprono aspetti molto interessanti.

Dato per scontato che con l’introduzione della sprint race la Dorna pare abbia creato dal nulla la “velocità assoluta” e che se un pilota vince le gare normali (quelle dove si fanno più punti ndr) non è più il migliore, quando si va nel profondo si scoprono interessanti verità.

Il crocevia della stagione è indubbiamente stato l’episodio di Barcellona dove per qualche attimo abbiamo temuto il peggio per il nostro campione. Cadere in curva due con tutto il plotone che ti passa intorno (e sopra) avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori e solo la fortuna ci consente oggi di parlarne con serenità.

Ebbene, leggendo le classifiche sino a quell’incidente, si finisce per scoprire che il fatto che Pecco non sia un pilota da sprint race è errato. Preso come benchmark il suo rivale del campionato la classifica delle sole SR a quel punto era la seguente:20 punti di vantaggio per l’italiano e 4 vittorie di tappa a 2.

Senza le SR il vantaggio sarebbe comunque stato cospicuo con 5 vittorie di tappa contro la singola di Jorge Martin

Il conteggio totale dell’anno diviso tra le due tipologie di gare è il seguente

 

Ciò che balza all’occhio è che nonostante l’incidente di Barcellona dopo lo stesso Bagnaia abbia comunque raccolto più punti e podi totali di Martin nelle gare lunghe dove quelli assegnabili sono maggiori.

Quanto sopra non toglie i dubbi a coloro che hanno espresso critiche nei confronti del piemontese. Ad un certo punto della stagione i detrattori hanno cominciato a dire che Martin fosse il più veloce in assoluto ed in quanto tale meritevole del titolo più di Bagnaia. Quindi sono andato a scovare tutti i tempi di qualifica in stagione ed è emerso quanto segue.

 

Anche in questa analisi è evidente che l’incidente di Barcellona abbia avuto un peso importante. Ma dalla Malesia in avanti l’italiano ha ripreso a partire regolarmente davanti allo spagnolo come è quasi sempre accaduto prima del round catalano.

Non pago, ho voluto approfondire gli 1vs1 e ne è uscito quanto segue tolti gli zeri di entrambi che leggerete subito dopo.

Dal dato di cui sopra appare evidente che dopo Barcellona Pecco abbia badato al sodo piuttosto che alla velocità pura.

Per scendere ancor di più nel dettaglio vediamo anche cosa è accaduto nelle occasioni in cui i nostri sono caduti.

E da questo dato si ricava che su 8 zeri per cadute di entrambi una sola volta è successo che Martin fosse davanti in gara, a dimostrazione che Pecco non “pecca” in termini di velocità.

Piuttosto bisognerebbe tirargli le orecchie per le occasioni lasciate per strada di chiudere la partita anzitempo.

Sono stato tentato di andare ad approfondire anche i risultati dei singoli GPV in gara ed in Sprint Race, ma lo risparmio ai  quattro gatti che mi leggeranno. Vale sempre la regola che il Campione è colui che ha fatto più punti di tutti in stagione.  Per il secondo anno consecutivo è stato proprio il nostro Francesco da Chivasso.

In buona sostanza queste analisi servono solo a smontare le impressioni di pancia di chi guarda le gare in tv senza obiettività. E non tolgono un grammo alle capacità ed alla classe di un degno rivale quale è stato (e sarà l’anno prossimo) Jorge Martin: Lo spagnolo ha portato a termine una stagione lodevole e la sconfitta all’ultima gara gli sarà utile nel cercare di amministrarsi la prossima volta. E’ stato semplicemente sublime in tante occasioni soprattutto quando il campione in carica ha avuto la flessione a metà stagione.

Il prossimo anno avrà le stesse armi dell’italiano e lo stesso sostegno ricevuto da Ducati che spesso è criticata anch’essa in maniera ingiustificata.

A Borgo Panigale hanno deciso di fornire lo stesso supporto a 4 moto e di realizzarne altre 4 sufficientemente competitive da vincere con le stesse altre 3 gare lunghe ed altre 3 sprint race con in sella Bezzecchi ed Alex Marquez. Supporto che non mancò nemmeno nel 2022 quando le gare vinte da Bastianini sulla moto affidata al team Gresini furono addirittura 4.

Ed a proposito del fatto che Bagnaia vinca perché pilota la miglior moto del lotto ci sarebbe da scriverci un libro. Perché nel caso di Bagnaia sarebbe un torto?

Giacomo Agostini ha fatto un filotto di mondiali guidando una MV che era già vincente da tempo con altri piloti. Lo stesso Rossi ha vinto il suo primo mondiale su una NSR reduce da 6 titoli vinti con Doohan e Criville. Valentino ha avuto la miglior moto in pista (e per distacco) nel 2002/2003 nonché per i suoi due ultimi mondiali e che poi è stata iridata con in groppa Jorge Lorenzo. Marquez aveva un vantaggio tecnico nei primi mondiali vinti.

Se Pecco ha avuto modo di guadagnarsi e meritarsi una signora moto ciò non può e non deve essere motivo per sminuire i suoi meriti.

La verità sta, secondo me, da un’altra parte. La verità è che il torinese non è un “personaggio” ma soprattutto non fa nulla per cercare di esserlo. In quest’epoca è ormai diventato molto più importante che il risultato in pista, è evidente. Pecco non cerca le telecamere a tutti i costi, non fa dichiarazioni per attirarsi simpatie, non si sforza di voler apparire diverso da ciò che in realtà è, ovvero un bravo ragazzo che si vuole divertire e vuole vincere.

Degli altri gli interessa il giusto e guarda se stesso. La dimostrazione è che non si è mai messo in pista alla ricerca di una scia o alla ricerca di disturbare un avversario. Ha invece concesso la sua a Rossi nel 2021, a Marquez nel 2022 e per una parte di quest’anno senza per questo esprimere lamentele esagerate. Lo stesso Martin a Valencia ha “giocato” con lui eppure non se ne è lamentato. Anzi, nel momento clou delle ultime Q ha preso tutti in contropiede ed è uscito da solo, sicuro dei suoi mezzi e libero dall’essere disturbato/aiutato dagli altri come spesso ha fatto in questi anni. Tanto di cappello.

L’anno è finito ed il prossimo tutti ripartiranno da zero punti. Non sappiamo oggi se vincerà o meno, ma resta un campione ingiustamente meno celebrato di quanto merita.

Gli scenari 2024 sono ancora diversi grazie all’ingaggio di Marquez sulla Ducati di Gresini.

Pecco si troverà nella condizione di avere (ancora una volta) tutto da perdere. Se sarà campione per la terza volta consecutiva (e qui il campo di chi ce l’ha fatta si restringe ancora) sarà perché avrà avuto una moto migliore rispetto a re Marquez. Se non riuscirà a ripetersi sarà pure peggio perché troveremo chi ridimensionerà i successi di questi due anni.

Sono cose scritte oggi a dicembre 2023. Vogliamo scommettere che si sentiranno a fine 2024? No, non ne vale la pena.

“Chi vince festeggia chi perde spiega” è una massima che trovo azzeccata. Oggi ho voluto “spiegare” io la sua vittoria… che lui si possa godere la festa ed il tempo da qui all’inizio del mondiale 2024.

 

Buone feste a tutti e ci si rivede l’anno prossimo.

Salvatore Valerioti

 

PS. Pecco, se mi leggi lascia la colazione pagata da “Piccoli”, grazie.

 

Immagine in evidenza tratta da fanpage