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MOTOGP 2023 – ROUND 10 GP DI SPAGNA

Francesco Bagnaia arriva in Spagna con ampio vantaggio in classifica mondiale per un classico sulla pista del Montmelò.

Tracciato spagnolo che è storicamente indigesto alle ultime Desmosedici e con un risultato finale meno scontato che su altre piste.

 

QUALIFICHE

Il campione del mondo in carica mette tutti in fila con un giro dei suoi in Q2 dove spiccano anche le Aprilia che su piste come questa sono più performanti del solito.

La prima fila è completata da Espargaro e dalla Aprilia MY 2022 che fa fare bella figura anche al coriaceo Miguel Oliveira. Vinales quarto e poi in fila ben 4 Ducati Pramac e Gresini prima di arrivare alla prima delle KTM con in sella il solito Binder.

Il “ De profundis giapponese” comincia con un  Marquez che ormai ha deciso di non rischiare più di rompersi ossa gratis e dagli altri che vivacchiano sino all’inizio della gara. Gli altri WC in attività classificati undicesimo, Marquez, diciassettesimo Quartararo, ventesimo Mir. Non si possono fare commenti.

 

SPRINT RACE SABATO

Bagnaia era conscio sin dalla partenza che non sarebbe stata una giornata semplice. Dopo l’ottima partenza e qualche giro al comando cede la posizione ad Aleix Espargaro che va a vincere la seconda gara della stagione seppur in versione dimezzata. Sul podio l’altra Aprilia di Vinales e poi la KTM di Binder.

Bagnaia aumenta il vantaggio in classifica grazie al secondo posto ed al fatto che tutti i suoi diretti concorrenti gli finiscono dietro.

 

GARA

Partenza da incubo come spesso è successo in Spagna. Al via Bagnaia si invola lasciando tutti sui blocchi. Ma all’ingresso della prima curva Bastianini esagera perdendo la sua desmosedici che falcia Zarco, Alex Marquez, Diggiannantonio e pure il solito Bezzecchi che se c’è qualcuno che scivola lui c’è sempre. Neanche il tempo di capire che le immagini inquadrano Pecco autore di un highside in curva due. Scena terribile con lui che vola per aria ed atterra con tutte le altre 15 moto rimaste sulle ruote che gli vanno incontro. Binder lo prende in pieno sulle gambe cadendo a sua volta ed esce la bandiera rossa.

Attimi terribili in cui si è temuto davvero il peggio vista la dinamica dell’incidente. Al momento in cui queste parole vengono scritte le notizie parlano addirittura di assenza di fratture ma solo di diverse contusioni. Per assurdo è andata peggio a Bastianini che si è infilato sotto una Ducati di Gresini rimediando una frattura ad un dito ed al malleolo entrambi da operare.

Domenica prossima ci sarà il Gp di casa a Misano e la Ducati ufficiale rischia di non aver nessune dei suoi due piloti titolari.

Alla ripartenza non c’è storia e la gara è abbastanza noiosa. Vinales prende il comando e lo tiene per due terzi di gara quando il suo compagno di box decide di rompere gli indugi e regalarsi la prima “doppietta” della sua vita e di quella dell’Aprilia. Doppietta con rinforzo di Maverick che gli finisce in scia per il trionfo della casa di Noale che finalmente vede reallizzati in uno strepitoso risultato tutti gli sforzi di questi anni.

A completare il podio troviamo Jorge Martin sulla prima Ducati che precede il compagno Zarco ed un Miguel Oliveira calato dopo la prima parte di gara molto brillante.

Che dire degli altri? Il team VR46 ha deluso le aspettative che negli ultimi tempi aveva creato. Bezzecchi e Marini non sono mai stati protagonisti ed hanno costantemente viaggiato nel gruppo. Gara coriacea di Quartararo che questa volta riesce a mettersi dietro due KTM e tre Ducati. Marquez solo tredicesimo avrebbe una voglia matta di cambiare aria..

 

Considerazioni generali.

Dissi ad inizio stagione che questa storia delle Sprint race non mi piaceva. Dissi ad inizio stagione che sarebbero state il doppio delle partenze, il doppio delle prime curve, il doppio dei primi giri.

Ieri si è rischiato molto. Ok, Motorsport is dangerous, ma aumentare le possibilità che accada qualcosa di grave raddoppiando i momenti più rischiosi del weekend non mi pareva una buon idea mesi fa ed oggi ancora meno.

 

Domenica prossima si andrà in scena a Misano

 

Salvatore Valerioti

 

MOTOGP 2022: BAGNAIA, DUCATI E ITALIA CAMPIONI DEL MONDO

Foto da Motorsport

E’ FAAATTTAAAAAA.

CAMPIONI DEL MONDO PILOTI

CAMPIONI DEL MONDO TEAM

CAMPIONI DEL MONDO COSTRUTTORI.

Un successo tutto italiano a distanza di 50 anni ha un sapore unico ed inarrivabile.

Francesco Bagnaia, Gigi Dall’Igna, Cristian Gabarrini, Paolo Ciabatti, Davide Tardozzi.

Foto da Sportfair

I meriti sono da condividere tra tutti questi uomini e quelli che lavorano in silenzio tra le pareti del box, ma anche tra quelle degli uffici e della factory a Borgo Panigale.

Chi scrive ha fatto fatica a riprendersi dopo ieri, perché la gioia è talmente grande che le parole si incastravano nella tastiera e non usciranno fluide nemmeno oggi.

Foto da La Stampa

Non sembra ancora vero, eppure lo è.

Ho ancora nitido il ricordo di Valencia 2019 quando la sua Ducati lo disarcionò senza ragione alcuna all’uscita della pit lane impedendogli di partecipare alla gara…

Ho chiara in mente anche quella domenica mattina di Misano 2020 in cui c’erano striscioni in giro per Chivasso pronti ad accogliere la prima vittoria che finì nella ghiaia di Curva 6…

Sembra passato un secolo ed invece è successo tutto nello spazio di poco tempo….

Oggi non è il momento di snocciolare numeri, tanto quelli non servono a nulla, il MONDIALE è di Pecco e della Ducati.

15 lunghissimi anni dal quel successo del Sig. Casey Stoner sul quale nessuno avrebbe scommesso ad inizio 2007. Invece su Pecco Ducati ci ha scommesso ed ha vinto, alla faccia dei contestatori per partito preso.

L’ha messo sotto contratto con la convinzione di un progetto a lungo termine. Gli ha messo nel Box il miglior capotecnico disponibile, quel Gabarrini che il mondiale lo aveva vinto già con Stoner e che poi è stato con lui anche in Honda. Ci ha creduto al punto di mandarlo addirittura in Pramac per “svezzarlo”. E ci ha creduto anche quando cadeva, quando la vittoria di tappa tardava ad arrivare, quando ad inizio anno si faticava.

Foto da Now Magazine

Questa è la dimostrazione che non ci si deve far influenzare dall’esterno, dagli umori della stampa o da quelli dei tifosi che del lavoro quotidiano non conoscono niente.

Un esempio che andrebbe seguito anche da coloro che rappresentano l’Italia a quattro ruote.

Gigi Dall’Igna è l’altro esempio. Arrivato nel 2014 ha impiegato 9 stagioni per riportare quel titolo iridato che mancava. Nove stagioni in cui ha lavorato sodo ma nelle quali non è stato mai contestato o messo in dubbio.

Spesso abbiamo contestato alcune scelte del team nella gestione dei piloti (basta ricordare come è finita con Stoner, Lorenzo, Iannone etc.), ma vedere ieri il clima che c’era con il partente Miller dovrebbe far riflettere. Non sempre le cose sono come appaiono….

Sono un semplice tifoso, ed anche ad un giorno di distanza faccio fatica a tirar fuori le parole senza scivolare nella retorica, non abbiatemene.

Tocca parlare della gara di ieri, quella vinta da Rins…

L’ho seguita sempre in piedi, con lo smartphone che riceveva notifiche ed io che mandavo al diavolo chi stava criticando il modo di correre di Pecco.

Doveva solo restare in piedi, perché Valencia non ha mai portato bene ai nostri e strafare non era e non doveva essere nei piani di ieri.

I soliti “bravi dal divano” auspicavano un modo di correre garibaldino, ma dopo 50 anni non era manco da pensare.

Alcuni auspicavano che un vero campione del mondo deve pure vincere l’ultima gara… ma chi se ne fotte se per farlo devi prenderti dei rischi inutili… Prima il risultato. Perché ieri contava più di ogni altra cosa, e perché Francesco è riuscito a mettersi nelle condizioni di poter “passeggiare” partendo da un -91 che avrebbe fatto mollare chiunque….. Chiunque non si chiami Pecco Bagnaia.

Ducati moto migliore? Evviva che lo sia, perché da che mondo e mondo nello sport dei motori è la combinazione dei due fattori quella che trionfa. Se a taluni non va bene che Bagnaia abbia vinto su una Ducati strepitosa allora cambiasse sport ed andasse a seguire la maratona, il nuoto o qualsiasi altro sport dove il mezzo tecnico è assente.

Ah, gia, c’è ancora da parlare della gara di ieri, quella vinta da Rins con la Suzuki.

La gara di ieri mi è sembrata la 24h di Le Mans, non finiva più…. Mi si è gelato il sangue quando il nostro si è preso proprio con Quartararo ed ha perso un pezzo di carena. Col senno di poi sono felice sia accaduto, perché con un sol colpo Pecco è riuscito a tirare fuori le unghie ma poi anche ritrarle scendendo a miti consigli per portare la Moto sulla linea del traguardo.

La lotta per la vittoria di ieri è passata in secondo piano, ieri il mondo era tutto per Pecco e la Ducati.

L’ha vinta Rins entrato per primo alla prima curva che poi ha resistito alla consueta rimonta di Binder che gli è arrivato negli scarichi. Il giorno in cui in KTM metteranno in ordine anche le qualifiche e le partenze avremo un contendente in più li davanti.

Sul podio anche Jorge Martin autore di una pole monstre al sabato che però poi in gara raccoglie meno di quanto potrebbe.

Fabio Quartararo ha perso ma con l’onore delle armi. Ha lottato, ci ha provato e ce l’ha messa tutta ieri, dimostrando che non sempre vale il detto che “il secondo è il primo degli sconfitti”.

Bastianini ha conquistato quel tanto ambito terzo posto mondiale che negli ultimi tempi aveva fatto venire l’orticaria a tanti. Complice un Aprilia che ha causato il ritiro di Espargaro, Enea si presenta nel box rosso a testa altissima. Un peccato che abbia perso il suo capotecnico Giribuola e che debba cominciare da zero davvero.

Tornando ad Aprilia purtroppo un guasto tecnico ha impedito ad Aleix di finire sul podio mondiale. Un peccato, perché i progressi del team sono stati enormi rispetto al 2021 anche se nel finale sono andati in calando forse per mancanza di esperienza.

Ci sarebbe da parlare di ognuno, ma non può essere questa l’occasione.

Oggi e sino al Qatar 2023 possiamo e dobbiamo festeggiare urlano “GRAZIE PECCO” e “GRAZIE DUCATI”.

 

Salvatore V.

 

Foto in evidenza da Il Fatto Quotidiano

MOTOGP 2022 GP DI VALENCIA: E CHE FESTA SIA

foto da Twitter

Mancano solo due fottutissimi punti a Francesco Bagnaia da Chivasso ed alla Ducati per fare la storia.

Cinquant’anni son passati da quel 1972 in cui Giacomo Agostini e la sua MV Agusta portarono sul tetto del mondo per l’ultima volta due tricolori “al prezzo di uno”.

Dall’asse Chivasso-Borgo Panigale può venire quanto riuscito pochissime volte nella storia, ovvero portare contemporaneamente al top l’uomo e la macchina entrambi con DNA italico.

foto da Gazzetta

Nelle quattro ruote dobbiamo addirittura tornare indietro agli anni cinquanta… ma di cosa parliamo?

Non voglio addentrarmi nei meandri della retorica, però quanto potrebbe accadere dovrebbe inorgoglire tutti gli appassionati che parlano la mia lingua, eppure….

Eppure chissenefrega, perché il semplice fatto di essere arrivati a due punti da questo evento per me è motivo d’orgoglio, vada come vada.

foro da Moto.it

Pecco ci ha fatto penare tutti quanti, ma vivaddio che sia riuscito a fare un recupero degno dell’olimpo dei motociclisti.

Spiace sapere a priori che ci saranno connazionali “invidiosi” di quanto accadrà oppure “felici” di quanto non accadrà… Per quanto mi riguarda spero di urlar in faccia loro la mia felicità dal maxi schermo di Piazza D’Armi a Chivasso che sarà virtualmente collegato con quello di Borgo Panigale.

Alla faccia dei tanti denigratori a Ducati va riconosciuto di averci messo tanto del proprio affinchè tutto ciò potesse accadere. A Bologna ci hanno messo soldi, impegno e determinazione perché il mondiale potesse un giorno tornare tutto tricolore. Pochi lo ricordano ma, dal loro debutto in MotoGp nel 2003, hanno avuto almeno un pilota italiano in squadra eccezion fatta per il biennio 2009-2010.

Abbiamo avuto addirittura line-up tutte italiane con Dovizioso e Iannone, con Dovizioso e Petrucci e ne avremo anche una l’anno prossimo con Bagnaia e Bastianini. Incredibile, sono stati più “nazionalisti” di tanti loro tifosi. E dire che per realizzare questo “sogno” non badarono a spese nemmeno quando ingaggiarono Valentino Rossi.

foto da Tuttomotoriweb

Quindi il trionfo (incrocio ancora le dita) sarebbe tutto meritato.

Li abbiamo bistrattati spesso (non sono esenti da critiche) però oggi è giusto ringraziarli per averci permesso di arrivare ad un passo da un sogno e dalla storia.

Mi tocca parlare della gara?

Motivi tecnici? Aspiranti alla vittoria? Non abbiatemene ma non essendo un giornalista non riesco a togliermi di dosso il peso del tifo ed essere obiettivo in questa occasione.

Sarebbe la prima volta che, da appassionato di due e quattro ruote ed orgoglioso dei colori nazionali, si potrebbe realizzare un desiderio covato da quando quell’appassionato era un bambino.

foto da Corse di moto

Non importa chi vincerà, non importa se Pecco dovesse arrivare quattordicesimo recuperando quei due punti con Fabio vincitore della gara. Quello che importa e che quel sogno possa diventare realtà.

La tensione è altissima, della pista, delle gomme, dei rivali non serve parlare.

Forza Pecco e forza Ducati, tantissimi sono con voi. Fateci Godere.

 

Salvatore V.

MOTOGP 2022-GP DI THAILANDIA BURIRAM

Terzo appuntamento di fila per la MotoGp e meno quattro alla fine del 2022.

Cento punti in palio e tre piloti racchiusi in 25 a giocarsi un titolo. Titolo che farebbe gola anche al quarto in classifica Enea Bastainini (che però ne dista ben 49). Lo tiene in gioco solo la matematica ma di fatto è virtualmente fuori dalla lotta: necessita di troppi pianeti allineati per nutrire una reale speranza.

Quartararo, Bagnaia e Espargarò ritroveranno l’asfalto di Buriram dopo tre anni. Le caratteristiche tecniche del tracciato favoriscono la Ducati per via degli allunghi.  In realtà sarebbe più appropriato dire che sfavoriscono la Yamaha, visto che la GP22 ormai va bene ovunque.

(immagine tratta da twitter)

Anche in questo caso gli uomini e le macchine della MotoGp ritroveranno il tracciato thailandese dopo tre anni di assenza. Mancanza di dati recenti e maltempo pressochè certo sono le condizioni ottimali per coloro che cercavano di dare sapore ad un campionato che, sino a due mesi, fa sembrava assegnato.

Fare pronostici diventa quindi impossibile. L’assenza di informazioni “appiattirà” le differenze tra i vari teams ed i vari piloti, privilegiando chi sarà più avvezzo ad adattarsi alle mutevoli condizioni.

Potrebbe venirne fuori una vittoria KTM che in queste situazioni riesce sempre a sorprendere. Potrebbe venirne fuori anche una bella prestazione di Marquez che in caso di pioggia (e lo ha dimostrato sabato scorso) sopperisce con la classe e la sensibilità alla mancanza di forma fisica.

Insomma, potrebbe essere la gara degli outsider visto che non hanno nulla da perdere rispetto ai tre in lotta per il bottino grosso.

La gara di domenica scorsa ne è l’esempio lampante.

Se non hai nulla da perdere (e manco da guadagnare perché le line up 2023 sono già definite) puoi tirare a bestia e provarci, mentre a chi ha da perderci spunta il braccino.

Non è un caso quindi se a Motegi Quartararo & Co abbiano viaggiato nelle retrovie chi per un motivo chi per un altro. Lo stesso Bastianini (che è quello ha meno da perderci) non ha brillato in Giappone e in Thailandia è quello sul quale si dovrebbero puntare i due euro settimanali.

Con Mir ancora assente ritroveremo in sella su una Motogp il nostro pilota “operaio” Danilo Petrucci. Una passerella per lui in quanto, sia per la moto che per lo scarso feeling con la stessa, non potrà molto. L’eventuale pioggia potrebbe però aiutarlo a ben figurare.

Lo spagnolo, invece, deve aver capito che partecipare per il dovere di firma, con un team in chiusura ed una moto non prestazionale, sarebbe valso solo il rischio di farsi male nuovamente. Lo si può criticare?

Scrivere qualcosa di diverso da quanto scritto quando le gare si susseguono con questo ritmo diventa complesso. Soprattutto quando i regolamenti non permettono voli pindarici e variazioni sul tema di gara in gara. Questo ormai è anche il motociclismo….e pensare che nel 2023 ci saranno anche le corse del sabato che tendenzialmente spoilereranno il risultato della domenica. Ma noi ci aggrappiamo al pensiero che durante la minicorsa del sabato si possano raccogliere info utili per far meglio alla domenica.

Buona gara a tutti.

 

Salvatore V

 

(immagine in evidenza tratta da gpone.com)

MOTOGP 2022 MOTEGI-MILLER DOMINA LA GARA (DEGLI ALTRI)

Si arriva ai momenti decisivi del mondiale e Motegi ti regala la gara che non ti aspetti.

Dopo un venerdì ed un sabato bersagliati dalla pioggia (grande pole di Marc Marquez) alla domenica splende il sole e va in scena lo show di Jack Miller.

L’australiano in sella alla Ducati factory regala una perla con un’ottima partenza dalla settima posizione ed un dominio totale dai primi giri sino al traguardo. La resistenza di Jorge Martin è durata lo spazio di qualche curva salvo poi non riuscire nemmeno ad inalare i gas di scarico della Gp22 di Jack.

Miller si è involato ed ha impresso un ritmo forsennato ed insostenibile per chiunque.

Vittoria mai messa in discussione, bella, pulita e limpida come lo è Jack. A me che scrivo Jack è sempre piaciuto. Non sarà un fuoriclasse assoluto, ma resta uno degli ultimi che incarna ancora lo spirito del motociclista del passato, quello che si diverte prima di ogni altra cosa. E quando vince Miller sono belli anche i festeggiamenti a suon di wheeling e ruote fumanti.

(immagine tratta dal sito corse di moto)

Motegi 2022 è stata esattamente “la gara degli altri”, ovvero quella corsa che vedresti tutte le domeniche se i leaders del campionato fossero “oscurati”. Oggi lo hanno fatto da soli, ma ne parleremo più avanti in quanto è giusto celebrare coloro che per una domenica sono stati protagonisti.

Risorta d’incanto la KTM con Binder che torna in seconda posizione sul podio dopo una gara solida coronata con il sorpasso a Martin nel finale. Il suo compagno di box (in scia a Brad per buona parte della corsa) termina quinto sopravanzato nel finale da un buon Marquez in grado di riportare il sorriso in HRC nonostante le vicissitudini personali. Al solito vale “Honda? No Marquez No party”.

Ottimo anche il nostro Luca Marini che sta facendo una seconda parte di stagione molto convincente e che è arrivato a ridosso di Oliveira e Marquez. Il fratellino minore del Rossi nazionale in realtà è meglio di quanto gli haters continuano a professare. Bravo Luca!

Maverick Vinales arriva settimo dopo una gara tutto sommato onesta senza acuti ma nemmeno bassi.

Arriviamo solo adesso (ottavo posto) alla gara dei leaders 2022 che per una volta hanno fatto tutti insieme “la gara degli altri”.

Primo tra di loro Fabio Quartararo ottavo. Una sola posizione guadagnata rispetto alla partenza in griglia sono la testimonianza di un weekend difficile per il francese che comunque ha fatto meno peggio dei sui diretti rivali. In classifica ha adesso 18 punti su Bagnaia e 25 su Espargaro. Ha corso una gara anonima, in difesa, senza mai dare l’impressione di poter essere incisivo. Eppure parte da Motegi con più vantaggio (e meno gare da disputare) alla fine del campionato. Oggi Fabio sorride.

Chi ha davvero poco da sorridere è il nostro Pecco Bagnaia incappato in uno dei peggiori weekend in stagione. Dopo aver tribolato al venerdì ed al sabato, il sole di oggi avrebbe potuto sorridergli. Ed invece? Pur con una moto settata come quella di Miller che ha dominato (stessa scelta di gomme), Bagnaia non ha mai avuto ritmo, girando sin dal principio un secondo più lento rispetto a Jack. Ha lottato con Pol Espargaro per buona parte di gara, salvo essere passato anche da Bastianini (altro pilota senza ritmo viste le ultime prestazioni).

Pecco si è improvvisamente “svegliato” a 5 giri dalla fine completando un bel sorpasso ai danni di Bastianini e riportandosi sotto a Quartararo. Peccato abbia perso il lume della ragione volendo strafare per passarlo lanciando inutilmente la Gp22 nella ghiaia… gettati al vento 8 punti per recuperarne 2……

(immagine tratta dal sito di eurosport)

 

Dall’Igna ha chiosato sull’argomento più o meno così: “Avrei fatto lo stesso al suo posto perché un campione è giusto che ci provi sempre”. Vedremo a fine stagione quanto peseranno questi 8 punti.

A tal proposito Tardozzi ha fatto una capatina al muretto Gresini poco prima del sorpasso di Bagnaia su Bastianini. Per fortuna Pecco lo ha fatto (ed anche di quelli veri) prima di transitare davanti al box e che potesse essere esposto un eventuale cartello di team order.

Al riguardo i discorsi sarebbero molteplici e tutti con una ragion logica condivisibile o meno. Vale tutto ed il contrario dello stesso.

Aleix Espargaro (il terzo dei leaders di campionato) ha avuto sfortuna. Nel warm up lap la sua Aprilia ha avuto un problema elettronico e lo spagnolo è dovuto transitare dal box per il cambio moto in corsa uscendo dai giochi sin da subito e finendo fuori dalla zona punti.

La prossima domenica si metteranno subito le ruote in pista a Buriram in Thailandia. Ci saranno nuove sorprese? Chi farà la gara degli altri?

 

Salvatore V.

 

(immagine di copertina tratta dal sito motorionline)