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MOTOGP 2022-GP D’ARAGONA

Aragon 2021 segnò il momento dell’iniziazione alla vittoria del nostro Francesco Bagnaia. E che iniziazione… una bella battaglia nientepopodimeno che con sua maestà Marc Marquez. Facile adesso dire che quel Marc non era quello di un tempo, ma in quel frangente di stagione riusciva ad essere competitivo nonostante l’infortunio.

(immagine tratta dal sito ufficiale della Motogp)

Da quel giorno di un anno fa le vittorie sono state ben 10, numeri da fuoriclasse assoluto. Eppure il nostro Pecco “paga” il fatto di guidare quella Ducati che ormai è universalmente considerata la moto migliore di tutte.

A lui interessa poco in questo momento, perché è focalizzato sul completare quella rimonta che pareva impossibile due mesi fa e che potrebbe diventare impresa epica in caso di vittoria finale. Eppure ci sarà sempre chi avrà da ridire, da sospettare, da giudicare, da criticare, senza tener conto che poi le gare le devi vincere davvero sull’asfalto.

Aragon non è di certo pista Yamaha, quindi il leader Fabio Quartararo avrà di che non dormire la notte. Sarà costretto a fare gli straordinari nelle curve per recuperare quel gap che inevitabilmente pagherà sul lungo rettilineo aragonese.

Il resto della griglia ha i compiti ben definiti come nelle ultime gare. Bagnaia “potrebbe” contare su più scudieri tutte le domeniche, se questi non pensassero di asfaltarsi come fatto a Misano in un giro e mezzo…

Avere dietro gente come Bastanini, Miller, Zarco, Martin (demoralizzatissimo dopo il mancato accordo con il team ufficiale) sarebbe opportuno per il riavvicinamento alla vetta. Mancano 6 gare a fine stagione: Pecco potrebbe anche farcela da solo vincendole tutte con Fabio sempre secondo e sarebbe Campione in virtù del maggior numero di vittorie. Ma non è verosimile che possa vincerle tutte realizzando una striscia di 10 vittorie consecutive.

Di fatto i ducatisti non hanno più molto da chiedere per se stessi in questa stagione. Dopo l’ufficializzazione nel team Factory di Bastianini e le conferme della line up Pramac è arrivata anche la conferma per entrambi Mooney Vr46. Possono dare gas e far gioco di squadra, qualora ci riuscissero.

In mezzo a loro ci sarà anche un gran bel Maverick Vinales che pare risorto nelle ultime gare. Ha dichiarato di arrivare ad Aragon con l’intenzione di vincere la gara adesso che la sua Aprilia lo asseconda: potrebbe pure provarci. Più appannato il suo compagno Espargaro che ha perso una posizione in classifica generale ma che vorrà far di tutto per mantenere almeno quella.

Veniamo alle note lietissime. Marc Marquez ha annunciato il suo rientro e chissà… ci regalerà un’altra delle sue perle? L’infortunio lo ha reso più “mortale” e gli ha donato più “indulgenza” da parte di coloro che si erano stufati del suo dominio (ivi compreso chi scrive). Se recupererà il feeling potrebbe essere colui che avrà il compito di “decidere” il mondiale 2022. Sono pronto a scommettere che vincerà almeno la gara delle “giapu” in quel di Aragon salvo risalire la china sin dai prossimi appuntamenti.

Al rientro anche Mir sulla Suzuki e Cal Crutchlow che prenderà il posto di Dovizioso ritirato sulla Yamaha RNF.

Con LCR che ha confermato Nakagami (farà coppia con Rins ex Suzuki), si completa un altro tassello dello schieramento 2023. In pratica rimane un unico posto in GasGas Tech3 per il quale il favorito ad affiancare Pol Espargaro dovrebbe essere Augusto Fernandez. Il team userà delle KTM versione 2023.

Usciranno da giro “buono” Remy Gardner e Raul Fernandez, ovvero i due “ufficiali KTM” Moto2 che si contesero il campionato 2021. Un anno solo di Motogp per loro sotto l’ala di KTM e Red Bull… insomma come per i “cugini” a quattro ruote?

Buona gara a tutti e che vinca il migliore……

 

Salvatore V.

 

 

(immagine in evidenza tratta dal sito di sportmediaset)

LA PRIMA VOLTA “PIU'” SPECIALE DI PECCO

E’ sempre speciale vedere un giovane arrivare in vetta al top del Motorsport mondiale.

Tanti anni di corse, di campionati, di piloti, eppure quando assisti alla loro prima volta la soddisfazione e l’emozione sono sempre tanto grandi.

Quando accade ad un pilota italiano è ancora più speciale. Se accade a un pilota italiano che cavalca una moto italiana lo è ancor di più…. What else? Che quel pilota italiano sia nato e cresciuto a pochi chilometri da te… Ma siamo sicuri che basti? No, perché quel ragazzo decide di mettere la prima in carriera battendo in pista il Re.

Grazie Pecco, grazie infinite per l’adrenalina di ieri, per la gioia e per l’urlo che ho dovuto soffocare dentro.

Ho scientemente evitato di guardare la gara in diretta perché me lo sentivo, forse. Ed è stato bello seguirla a distanza. Mi sono sentito come ai bei tempi del passato, quando le notizie arrivavano per radio e via telefono ai membri della squadra. Un salto indietro di 50 anni permesso al sottoscritto sig. Nessuno dai nuovi mezzi di comunicazione.

Ci voleva Pecco…ci voleva. Forse è la volta che la carriera svolti per sempre grazie a quel talento che non è mai mancato ma che non si è mai riusciti a mettere insieme alla domenica in Motogp. La vittoria poteva arrivar prima, le occasioni ci sono state, ma intanto è arrivata e ce la godiamo in attesa della prossima che arriverà, eccome se arriverà…

Perché tanta gioia? In fondo Pecco è già un Campione del Mondo. Vero, ma diciamocela tutta. Quanto vale in più una vittoria di gara nella Top Class rispetto ad un mondiale in una classe inferiore? Tanto, troppo, ed oggi Pecco è salito nel ristretto mondo degli eletti che ce l’hanno fatta.

Oggi vedo un ragazzo che ce l’ha fatta dopo tanti sacrifici e testate sull’asfalto, dopo tanta ghiaia nella tuta e nelle mutande. E vedo con un altro occhio anche un aspetto che poco mi è piaciuto in questi mesi: il traino di Valentino in ogni turno di qualifica. L’ho criticato anche io per questo, ma oggi ho provato a diventare Pecco per un attimo e forse ho capito. Che ci piaccia o meno Rossi ha fatto abbastanza per lui e per sostenerlo. Comprendo che Francesco possa avere un debito di riconoscenza nei suoi riguardi per l’aiuto a scalare le posizioni delle classi inferiori, per l’appoggio nei momenti difficili che noi non possiamo conoscere.

Volete mettere la soddisfazione? Il nostro, come milioni di altri ragazzini in giro per il mondo, è cresciuto col mito di VR negli occhi e nel cuore. Volete mettere l’orgoglio di sapere che lo stia aiutando in qualcosa? Si, un comune mortale (sino a ieri) come Pecco che aiuta un’icona del motociclismo mondiale, che dico una, “L’ICONA” del motociclismo degli ultimi vent’anni. In fondo altro non ha fatto che fare ciò che tanti nipoti hanno fatto con i propri nonni. Da piccoli sono stati accuditi dagli stessi, accompagnati a scuola e presi per mano per attraversare la strada. Diventati grandi hanno contraccambiato facendo il loro bastone della vecchiaia ed aiutandoli con il proprio braccio a fare le scale. Il semplice fatto che Francesco Bagnaia da Chivasso si sia adoperato per farlo fa onore al ragazzo ed ai valori che la sua famiglia gli ha inculcato.

Che dite? Che sono diventato buonista dalla sera alla mattina? No, ma oggi va così e ci credo a dispetto di ciò che chi legge avrà voglia di contestare. Ognuno la pensi come vuole, tanto mi interessa il giusto e non di più..

Ma che bello che è stato?

Uno può prendere la laurea con una vittoria: aggiudicarsi contemporaneamente anche il master è da pochi eletti. Perché la prima volta in Spagna ha un suo grandissimo perché.. E’ la terra che ha prodotto (tolto il fenomeno Stoner) tutti i titoli mondiali del post-Valentino Rossi e la maggior parte delle vittorie di tappa. Perché ieri dopo Pecco ci sono finiti tre-spagnoli-tre e ben sette-titoli-sette mondiali Motogp. Perché ieri Pecco NON ha vinto sfruttando le debolezze e le mancanze altrui. Perché ieri Pecco ha battuto un Marquez in gran spolvero. Perché ieri Pecco non ha avuto timore di tirare le staccate al migliore di tutti, forse il migliore di sempre.

Cosa accadrà domani? E chi lo sa? Meglio non saperlo,  ce ne toglieremmo il gusto….

Ciò che importa oggi è che Francesco Bagnaia da Chivasso potrà raccontare ai propri nipoti di fronte al caminetto che quel giorno, il 12 settembre 2021, lui ha battuto tutti, ha battuto la sfiga, ha battuto gli spagnoli, ha battuto un certo Marc Marquez.

Grazie Pecco. Cento di questi giorni.

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta da sportitalia)

NEL SEGNO DI SAM – MOTO2 TERUEL GP

MOTO2 – TRIPLETTA DI LOWES

Ve lo ricordate quel Pilota in sella alla RS GP Aprilia di qualche anno fa che arrancava in MotoGP⁉️ Era Sam Lowes. Arrancava nelle posizioni di fondo classifica e più volte mi ripetevo che quella moto non valorizzava un Pilota capace di detronizzare nientemeno che Kenan Sofuoglu in Supersport. Sam Lowes fu retrocesso dopo un solo anno in MotoGP ed ha dovuto ricostruire tutto da capo.

Ieri ha vinto una gara straordinaria, comandando dall’inizio alla fine e prendendosi la testa della classifica Mondiale.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1320362268169805825?s=19

 

Semplicemente imprendibile con un ritmo gara da paura, nulla hanno potuto Fabio Diggianantonio ed Enea Bastianini. In netta crisi Luca Marini che sembra aver perso completamente la bussola, forse anche a causa di qualche problema fisico e del probabile passaggio in MotoGP nel Team Avintia. Altro errore per Marco Bezzecchi che cade nuovamente. Per il Pilota che lottó fino all’ultima curva per il Mondiale Moto3 con Martin e Diggianantonio questo week-end di Aragon è stato un autentico dramma. Due cadute e addio Mondiale.

Bezzecchi era virtualmente in testa al Mondiale domenica scorsa. Con due cadute consecutive ha detto addio ai sogni di gloria. Successe lo stesso nel 2018

Enea Bastianini insegue Lowes a soli 7 punti. Foto MotoGP.com

Chiudono la Top5 Gardner Navarro. Il neo acquisto Ducati Jorge Martin (Pramac 2021) ha chiuso in 6^ posizione mentre il britannico Jake Dixon (7°) ha battuto nelle fasi finali Augusto Fernandez (8°). Chiudono la Top10 Marcos Ramirez Joe Roberts.

Luca Marini soltanto 11°. Perde ben 23 punti da Lowes. Foto MotoGP.com

Chiude solamente 11° Luca Marini che vede sfumare tutto il vantaggio accumulato nel corso del Mondiale. C’è da chiedersi quale sia il motivo di una crisi inaspettata. Quest’anno era davvero l’anno giusto per suggellare almeno con un Titolo Mondiale il molto probabile passaggio nella Ducati clienti del Team Avintia al fianco di Bastianini.

Fonte MotoGP.com

Sam Lowes comanda la classifica Mondiale con 178 punti, davanti a sole 7 lunghezze as Enea Bastianini. A -23 Luca Marini mentre Bezzecchi a 48 punti di distanza può quasi dire addio alle speranze di Titolo.

Strano a dirsi ma dovesse vincere il Mondiale Moto2 avremo un Campione del Mondo che rimarrà senza una sella per la MotoGP mentre gli eventuali “sconfitti” avranno un posto nientemeno che in Ducati (Martin in Pramac, Bastianini in Avintia e Marini probabilmente anche in Avintia). Lo sappiamo bene… Sam viene dalla manovalanza del Motociclismo, la sua storia personale mi piace tantissimo perché è un eroe dei due mondi.

Sam Lowes in sella alla CBR600RR. Foto BBCnews.com

Grazie alla vittoria del Campionato Supersport BSB 2010 e poi del Mondiale Supersport 2013 (battendo un certo Sofuoglu) è riuscito ad approdare al Motomondiale. Niente CEV, niente Sponsor di rilievo, soltanto tanto tanto manico. 

Mancano 3 appuntamenti alla fine del Mondiale con soli 7 punti tra Lowes e Bastianini. Sarà grandiosa.

Saluti

Francky

 

 

 

 

 

MORBIDELLI VINCE, MIR VEDE IL MONDIALE – MOTOGP TERUEL POST GP

Morbidelli vince ad Aragon. Vittoria d’autorità. Peccato, sarebbe stato il giusto Campione del Mondo quest’anno senza la sfortuna che lo ha colpito. (Penso a Zarco che lo centra in Austria, ed al motore in fumo a Jerez).

Completano il podio Alex Rins e Joan Mir. I Piloti Suzuki confermano lo bontà di questa immensa moto che si sposa alla perfezione con questa carcassa Michelin.

Joan Mir ha guidato in modo molto intelligente. Partito a bomba, si è fiondato su Vinales e Quartararo. Non appena li ha superati si è messo lì ed ha aspettato il momento giusto per prendersi il terzo posto.

È paradossale. Yamaha non concederà una moto Factory 2021 a Morbidelli nel 2021, poiché ne dispone soltanto una e la affiderà a Valentino Rossi.

Bellissima la gara, ancora una volta, di Alex Marquez che è l’unico Pilota in pista oltre a Mir a provarci sempre, in chiaro stile Marquez. Perde l’anteriore a finisce nella ghiaia senza conseguenze per il fisico ma non per il morale. Honda si è mossa benissimo nello sviluppo della moto andando finalmente incontro alle esigenze dei suoi Piloti.

Se Honda avesse ascoltato le esigenze di Jorge Lorenzo, sviluppando anche una “sua” moto, paradossalmente oggi Alex Marquez lotterebbe sempre per il podio. Jorge avrebbe lottato per il Titolo.

Fonte MotoGP.com

4° un coriaceo Pol Espargaró su KTM e 5° Johan Zarco con Ducati. Chiudono la Top 10 un fantastico Oliveira 6°, poi Vinales, Quartararo, Lecuona e Petrucci.

Capitolo Ducati – Zarco in Top5 mentre Dovizioso, Petrucci, Bagnaia annaspano. Miller dovrebbe fare un viaggio a Lourdes e Rabat non ne parliamo…

Dovizioso era alle spalle di Quartararo, è stato attaccato da Aleix Espargaró e non ha capito più nulla. Errore prima del cavatappino e addio gara, dietro a Petrucci.

La Line-up Ducati Ufficiale del 2021 onestamente mi lascia perplesso. Da altre parti vedo fior di Campioni, in Ducati Miller e Bagnaia. Non si può puntare al Mondiale così. Spero di essere smentito.

Capitolo Yamaha. Quartararo non mi meraviglia, è tornato nell’anonimato dal quale era venuto e nel quale ci ha sempre abituato nella sua carriera (difatti NON È UN CAMPIONE DEL MONDO) . Lo ha fatto in Moto3, meno in Moto2 e lo sta facendo adesso. Ma Vinales⁉️ Vinales ha preso schiaffoni a due mani da Morbidelli. 15 secondi ragazzi… Fossi in Yamaha mi farei delle domande.

Fonte MotoGP.com

Joan Mirò vede salire a 14 i punti di vantaggio su Quartararo e ben 19 su Vinales. Morbidelli ha 25 punti da Mir, 11 da Quartararo e 6 da Vinales. 

Se Morbidelli chiuderà il Mondiale come prima Yamaha, ad Iwata decideranno di affidargli la M1 2021 con il massimo del supporto? Sarebbe ridicolo non farlo.

Sprofonda a – 28 Dovizioso, tanto ormai non ci crede neanche lui al Mondiale.

Fonte MotoGP.com

Il Motomondiale torna tra 14 giorni, covid permettendo, a Valencia per la doppia sul “Kartodromo” tanto caro a Valentino Rossi, il quale tornerà in pista e tenterà di vincere una gara in questo pazzo 2020 visto che è l’unico Pilota Yamaha a non aver vinto quest’anno, a fronte dei 6 successi dei suoi colleghi. Saluti

Francky

 

 

MOTOGP 2020- GP D’ARAGONA

Dalla Francia alla Spagna. La giostra del mondiale si sposta definitivamente in penisola iberica sino alla sua conclusione.

Due gare ad Aragon consecutive, una settimana di pausa e poi una doppia Valencia con la finalissima di Portimao subito dopo. In sei settimane ben cinque gare con l’incognita del tempo essendo ormai in autunno inoltrato.

Petrucci è stato il settimo vincitore stagionale di un mondiale che non vuole trovare un padrone: ma ci sarà mai un padrone per questo Mondiale? L’unica ragionevole strada per trovarlo è quella di vedere un pilota in grado di vincere almeno tre delle restanti cinque gare piazzandosi sul podio nelle altre due. Qualsiasi altra combinazione di risultati ci restituirà un Campione legittimo, assolutamente non autoritario e sicuramente meno autorevole rispetto alla storia recente.

Lo stesso leader Quartararo ha vinto tre gare su nove eppure ha solo 115 punti: in rapporto alle corse disputate fanno la misera media di 12,7 punti/gara. Numeri alla mano avrebbe finito i campionati degli ultimi 15 anni quasi sempre in quarta posizione , con picchi della terza nel 2018/2019, ma anche della quinta nel 2014/2015.

Scavando più in fondo si scopre che, nell’era MotoGp, i due anni con il punteggio più basso sono stati il 2006 vinto da Nicky Hayden con una media di 14,8 punti/gara ed il 2016 vinto da Marquez con la media di 16,5: il Fabio del 2020 sarebbe finito quinto nel 2006 e quarto nel 2016…

Il mondiale potrebbe essere più avvincente se tutti i protagonisti mostrassero almeno una certa costanza di rendimento, e questo anche la netto dell’assenza di Re Marquez. Il nocciolo della questione è proprio quello: l’incostanza.  Ed è una caratteristica comune a tutti i contendenti anche al netto delle cadute e dei problemi meccanici che hanno afflitto tutte le Yamaha in primis a parte quella di Quartararo. Laddove non sono mancate le moto sono mancati i piloti….

Tale incostanza pare ormai chiaro sia da attribuire agli pneumatici che Michelin ha scelto di portare quest’anno. Dopo i primi mal di pancia di alcuni sono arrivate le lamentele di altri e, visto che sulla moto ci vanno i piloti, alla fine dobbiamo fidarci della loro opinione. Interverrà il costruttore francese? Non nel corso di questo campionato, pena il rischio di falsarlo favorendo qualcuno a danno di altri.

Nel frattempo i francesi ci stanno “regalando” una stagione simile a quella del rientro in veste di fornitore unico, il 2016. Quell’anno ci furono 9 vincitori diversi su 18 gare: nel 2020 siamo già a 7 su 14 per cui abbiamo già pareggiato l’incidenza. Tenendo conto che abbiamo ancora 5 appuntamenti e che i due Suzukisti e Bagnaia sono pronti all’impresa, allora ecco che potremmo rischiare di vedere battuto anche il record assoluto. Ed a Portimao dovrebbe rientrare anche Marc… Chi osa pensare che non potrà vincere?

Ma torniamo a questa settimana. Il tracciato presenta curve con diverse caratteristiche, alcune lunghe da percorrere in accelerazione altre in rilascio, altre molto secche da bassa velocità e con cambi di direzione. Il settore finale è composto da un lungo rettilineo nel quale si “entra” da una variante molto lenta, per cui le moto con più trazione ed allungo potrebbero fare la differenza. Gia, ma quali?

(immagine tratta dal sito vanessapaddock)

In un decennio di storia ad Aragon ci hanno vinto solo Stoner con due moto diverse, Pedrosa una volta, Lorenzo due, Marquez cinque. Per i team una vittoria Ducati, due Yamaha e poi solo Honda che quest’anno difficilmente potrà allungare la striscia delle quattro di fila e delle sette totali.

Con Marquez in pista avremmo saltato a piè pari l’intro al GP:  ne ha vinte cinque su sette in classe regina a partire dal 2013. Ma Marc non c’è ancora, ed un topo potrà ballare meglio e più degli altri. Chi?

Nelle ultime intro non ho azzeccato un pronostico manco per sbaglio, quindi mi asterrò.

E vista la “confusione” attuale è improbabile pensare di delineare dei valori dettati dall’adattabilità delle moto al circuito come in passato: tutto troppo condizionato da altri fattori, altrimenti Petrucci non avrebbe vinto in Francia, Oliveira non avrebbe vinto in Austria e Binder a Brno.

A sto giro mettiamo i numeri di gara nel sacchetto di quelli della tombola e tiriamoli fuori a sorte.

Ma ci sarà da divertirsi comunque.

 

 

Moto2

(immagine tratta da motorsport.com)

Lo scorso weekend nessuno dei tre capofila in classifica di ognuna delle tre classi ha vinto, ma chi ha fatto peggio è stato proprio Luca Marini che ha messo in casella un brutto zero figlio della legnata presa in terra venerdì. Avrà voglia di rifarsi sempre che sia in condizioni fisiche per potersi difendere. Abbiamo detto tante volte che il calendario molto “stretto” del 2020 con blocchi di tre gare “ammucchiate” avrebbe avuto qualche scompenso.

Ci auguriamo per lui che possa difendersi e gli è andata bene che i suoi rivali più diretti abbiano fatto punti in maniera inversamente proporzionale al distacco che avevano in classifica e questo gli ha dato modo di non trovarseli sul collo più di quanto già lo siano.

In 22 punti ci sono nell’ordine Marini, Bastanini, Bezzecchi e Lowes. Il Mondiale si deciderà tra questi quattro piloti.

 

 

Moto3

(immagine tratta da oa sport)

Bel colpo in Francia di Vietti che sale in classifica generale avvicinandosi al vertice e, soprattutto, mostrando una lucidità che lo potrebbe far diventare il più serio aspirante alla corona iridata sull’onda dell’entusiasmo.

Cercherà il riscatto Ai Ogura autore di una prova molto incolore in Francia compromessa sin dalle prove, mentre Albert Arenas (il più maturo di tutti) ha limitato i danni.

Anche in Moto3 la classifica si è delineata raggruppando in venti punti Arenas, Ogura, Vietti ed Arbolino. Il campione 2020 è tra di loro.

Sarà la consueta gara di scie, di incroci di traiettorie e di sorpassi pazzi. Un pronostico? Auguri, fatelo voi.

 

(Immagine in evidenza tratta dal sito tuttomotoriweb.com)