LA FESTA E’ FINITA: VERSTAPPEN VINCE IN GIAPPONE

E’ aprile. Quarta gara del mondiale. E, in nome della sostenibilità, la Formula 1 fa tappa in Giappone. A Suzuka i ciliegi sono in fiore e splende il sole. Atmosfera un po’ diversa rispetto a quella autunnale e spesso umida che caratterizza da quasi cinquant’anni il GP del Giappone.

Quello che non cambia è il la musica. O, meglio, ritorna quella solita, con le Red Bull dominanti a monopolizzare la prima fila, e le Ferrari in difficoltà in qualifica ma con un passo gara promettente (?).

Si spengono i semafori e dopo sole due curve la gara viene subito sospesa. Albon decide che anche l’unico telaio buono rimasto alla Williams merita una ripassata, e lo pianta nelle gomme di curva 2 portandosi dietro Ricciardo. 

Si riparte da fermi dopo mezz’ora, e per i primi 10 giri non succede praticamente niente, con la parte alta della classifica che sostanzialmente non cambia.

I primi a fermarsi, sono quelli della Mc Laren, che montano la gomma più dura. A chiudere il giro delle prime soste è Verstappen, ma all’appello manca Leclerc, che resiste fino al giro 28, quando commette un errore nel tentativo di tenere dietro anche Perez.

Ma l’avere allungato così tanto il primo stint consente al monegasco di pareggiare la strategia con Norris, che era terzo al momento della prima sosta, restandogli davanti dopo la sosta che l’inglese effettua contemporaneamente a lui.

Al giro 30, Verstappen ha ben 10 secondi di vantaggio su Perez, che a sua volta ha 5 secondi di vantaggio su Sainz.

Al giro 34 Perez effettua la sua seconda sosta, e perde la posizione su Leclerc e Norris, che non si dovranno più fermare. Al giro successivo, si ferma anche Verstappen.

Perez si riprende subito la posizione su Norris, e si porta alla caccia di Leclerc, che riesce a superare senza tante difficoltà al giro successivo.

L’ultimo a fermarsi, al giro 36, è Sainz, che, da leader provvisorio, sprofonda in settima posizione. Che diventa subito la quinta superando Hamilton in pista e Rrussell che si è fermato ai box. Per prendersi il  podio, lo spagnolo deve ora passare Norris e Leclerc. Impresa che gli riesce senza troppe difficoltà.

Gli ultimi giri  vivono nel duello per la sesta posizione fra Alonso, Piastri e Russell. Ovviamente la spunta il vecchio marpione, al quale basta lasciare battagliare i due giovani dietro di lui.

Finisce così con Verstappen dominante, davanti a Perez, Sainz, Leclerc, Norris, Alonso, Piastri, Russell, Hamilton e Tsunoda.

Fra due settimane si corre in Cina, dove ci sarà anche la prima garetta. Come detto all’inizio, la musica è tornata la solita, ci sarà poco da divertirsi.

P.S. La regia che ci mostra solo i primi due tagliare il traguardo, e poi si sofferma sui folkoristici tifosi giapponesi è a dir poco scandalosa

P.S 2. Pare che in Williams volessero far ripartire Albon con la macchina di Sargeant. Ci fosse ancora il regolamento del 1984, l’avrebbero sicuramente fatto.

P.S. 3 Se Hamilton ha deciso di scappare dalla Mercedes c’è un motivo.

P.S. 4 Se Alonso ha lasciato l’Alpine c’è ugualmente un motivo

P.S. 5 Sistemata la statistica a Melbourne, e risolte le questioni interne, ora Verstappen le vincerà tutte fino alla fine.

P.S. 6 Leclerc deve iniziare a farsi delle domande, perchè il suo compagno licenziato gli sta costantemente davanti, e i suoi proverbiali errorini si stanno facendo sempre più frequenti. Ma, stavolta, non c’è più la scusa del cavare il sangue dalle rape.