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MOTOGP 2021-GP DELLA COMUNITA’ VALENCIANA

La stagione del Motomondiale va in archivio anche quest’anno e, come da tradizione consolidata, lo fa con l’ultimo atto sul circuito di Valencia.

Finisce in archivio anche la carriera di Valentino Rossi al quale è dedicata doverosamente la copertina di queste righe. Ultimo atto di una storia sportiva che si è intersecata tra quattro decadi sin dai ’90. Un campione che ha avuto il merito di far conoscere questo sport a chi non lo conosceva, di averci regalato gioie e soddisfazioni. Come tutti i grandi è passato tra luci ed ombre, trionfando ma anche cadendo. Un personaggio talmente importante per questo sport e per il quale sarebbe limitativo usare un redazionale di anteprima ad una gara per parlarne a dovere.

L’unica cosa che è il caso di dirgli è:

                  GRAZIE VALENTINO, ALL THE BEST

(immagine tratta da tuttomotoriweb)

 

Ma veniamo alla gara. I piloti conoscono Valencia in ogni granello di asfalto, ogni sassolino di ghiaia, ogni filo d’erba che circondano il tracciato di gara.

Manca da assegnare solo un titolo (formalità per Remy Gardner al quale bastano tre miseri punti), quindi il clima sarà quello dell’ultimo giorno di scuola un po’ per tutto il baraccone, in procinto di proiettarsi verso il 2022 tra cambi di casacca, addii, promozioni di categoria, ricchi premi e cotillon….

Sarà una sorta di passerella finale per tutti tranne che per Marc Marquez. Già, perché il Re salterà anche l’ultima dell’anno. L’infortunio subito prima di Portimao non si è risolto con una “semplice” commozione cerebrale, purtroppo. Marc è affetto da diplopia, ovvero ci vede doppio causa il colpo preso che ha interessato il nervo ottico dell’occhio destro. Il calvario per questo campione continua, obbligando a pagare con gli interessi i successi che negli anni passati gli e ci hanno regalato tante gioie.

L’augurio per Marc è che si riprenda durante l’inverno e che torni ad allietare le nostre domeniche con il suo modo gioioso di guidare.

Escluso Remy Gardner, chi ha ancora da chiedere qualcosa a questa stagione sono i due debuttanti Martin e Bastianini in lizza per il platonico titolo “rookie of the year”.

Varrà poco, varrà nulla, ma se fossi in loro ci terrei a questo “titolo” perché, in un modo o nell’altro, arrivare primo tra i deb aumenta l’autostima. Chi scrive lo assegnerebbe ex aequo a prescindere dal risultato di domenica e dei punti finali. Entrambi hanno fatto molto bene. Jorge è riuscito addirittura a vincere una gara dopo essersi fracassato le ossa in Portogallo. Dalla sua Bastianini ha conquistato podi con una moto che risale al decennio scorso….

Di certo il team Pramac sarebbe ben lieto di fregiarsi dell’ultimo “trofeo” conquistabile dopo quello del miglior team privato con Zarco miglior pilota di quella “sezione”.

Trita e ritrita stiamo parlando di team e piloti che usano una moto italiana, la stessa che nella sua veste ufficiale ha conquistato anche il campionato assoluto costruttori. Se ne deduce che debba essere indubbiamente dichiarata miglior moto del 2021.  Cotanto risultato lo si deve ai tecnici capeggiati dal nostro “genio” Dall’Igna, ma anche ad alcuni piloti del passato. Se oggi non si vocifera più di moto “difficile” da usare è merito anche loro che sono stati in grado di indirizzare lo sviluppo fornendo feedback utili alla causa.

I favoriti per la classe regina? I soliti noti, con Fabio Quartararo che avrà voglia di tornare a vincere una gara dopo essersi messo la corona in testa: a questo i piloti ci tengono, e ci tengono pure i puristi.

Il francese dovrà fare i conti con il nostro Pecco che da 5 gare a questa parte è il pilota più veloce del lotto, sia per le pole conquistate che per il passo gara mostrato. Il nostro si è sbloccato e venderà cara la pelle.

Non starò qui ad elencare team e piloti cercando di individuare ciò che gli stessi abbiano ancora da chiedere alla stagione 2021.

Ci sarebbe da ritrovare un acuto da parte della Ktm desaparecida, si potrebbe assistere ad un lampo di Maverick Vinales che trova una pista amica ed ha necessità di riscattarsi dopo la tremenda stagione.

Sarà un weekend senza calcoli, senza impurità….just competition (cit.)

PS.

Non mi sono tenuto un altra volta. Sono tornate le ragazze sulla griglia e nel paddock ed è giusto dar loro merito. Loro NON FANNO PARTE dello spettacolo. Loro SONO uno spettacolo A PARTE.

(immagine tratta dal sito motociclismo.it)

 

(Immagine di copertina tratta dal sito di eurosport)

 

 

MOTOGP 2020-GP DELLA COMUNITA’ VALENCIANA

Valencia Round2.

Forse, e sottolineo forse dato l’anno “straordinario”, la Motogp ha trovato il suo padrone. Anche le categorie minori parevano averlo trovato salvo poi perderlo più e più volte e tornando incerte a due appuntamenti dalla fine.

Andiamo per gradi.

MotoGp

Mir ha finalmente rotto il ghiaccio con la vittoria mettendo al tempo stesso un’ipoteca serissima sul WC 2020. Staranno già gustandosi l’incasso coloro i quali avevano puntato un centello sullo spagnolo ad inizio stagione e chissà che tra questi non ci sia anche quel volpone di Davide Brivio.

E’ prematuro incoronarlo già oggi ma ormai ci siamo quasi, facendo i debiti scongiuri per il ragazzo.

Mancano 14 punti, due noni posti, ammesso (e non concesso) che Quartararo o Rins siano in grado di vincere entrambe le prossime due gare. All’atto pratico basterebbe il gradino più basso del podio questa domenica per andare a Portimao in vacanza premio.

Con Mir vincitore si smorzeranno anche le polemiche che hanno accompagnato questa stagione travagliata, da quella sulle gomme sino all’ultima sui motori Yamaha di Jerez 1.

Ho già esternato il mio pensiero al riguardo delle penalizzazioni e lo voglio rimarcare un’altra volta:

Se il pilota corre su una moto “irregolare” deve perdere punti anche lui. E nel caso di Quartararo c’è anche una vittoria di mezzo.

Sono decenni che andiamo predicando che vince il “pacchetto” migliore e non il singolo pilota o la singola moto. Quindi? In questo caso perché il pilota resta vittorioso e si penalizza solo il Costruttore?

L’ aspetto più disdicevole della faccenda è che gli altri Costruttori abbiano accettato di buon grado senza protestare, come a volersi “tenere un bonus” per il futuro.

Nel post gara Brivio ha candidamente ammesso che del costruttori non gliene frega niente a nessuno, però…

Però siamo certi che Davide avrebbe avuto lo stesso atteggiamento laddove quei punti sarebbero stati utili ad uno dei suoi per balzare in testa alla classifica oppure avere già la certezza della vittoria in Campionato?

Di seguito la classifica “ricalcolata” nel caso in cui anche i piloti avessero subito una penalizzazione.

Risultato: per Mir e per Suzuki non sarebbe cambiato nulla perché in quella gara non marcarono punti. Anche il distacco dal secondo in classifica (che diventerebbe Dovizioso) sarebbe rimasto lo stesso.

Da qui “l’indifferenza” di Brivio.

Per Ducati e Dovizioso sarebbe stata una vittoria in più…eppure nessun ricorso…

La stagione di Fabio sarebbe più mediocre di quello che è stata.

La scorsa domenica le prime posizioni sono state occupate tutte da quelli che ad inizio stagione non erano neanche considerati outsider, quindi siamo certi che questa domenica i risultati saranno diversi, ma pur sempre incerti. Correre sullo stesso circuito non ha dato vantaggi quest’anno a chi meglio aveva figurato nel primo appuntamento e con ogni probabilità accadrà anche questa volta.

Suzuki e Brivio hanno fatto un ottimo lavoro, al punto di permettere a Valentino una critica durissima verso i tecnici di Iwata rei di non riuscire a confezionare un pacchetto vincente pur condividendo la stessa “obsoleta” architettura motore. Vero? Forse, se non fosse che Yamaha è la casa ad aver vinto più gare e pure con tre piloti diversi….

Si scende in pista per la penultima volta quest’anno con la notizia della squalifica di 4 anni inflitta ad Andrea Iannone. Da queste pagine lo abbiamo spesso criticato per quanto ritenevamo stesse sprecando il suo grande talento. Lo abbiamo anche preso in giro per gli atteggiamenti da Vip, eppure non possiamo che dispiacerci per come sono andate le cose: impensabile che in appello la pena sia stata aumentata decretando la fine della carriera del nostro ragazzo. E’ un peccato…un eccesso di “giustizia” che sfocia in un eccesso di pena per una leggerezza che, seppur grave, non ha cambiato di una virgola le prestazioni che il “pacchetto” portava in pista. L’impressione è che abbiano voluto creare un precedente “estremo” per fare giurisprudenza in merito. Resta il fatto che poche volte si è potuto assistere ad una reformatio in peius di tale portata.

(immagine tratta dal sito virgilio.it)

Il parallelo con il “doping” motoristico (ben più pesante) portato in pista da Yamaha è inevitabile. Così come è inevitabile constatare una differenza abissale delle pene comminate.

Carriera finita per Andrea e posto libero in Aprilia. Chi ne prenderà il posto? Un Lorenzo voglioso di fare il collaudatore e qualche wild card (molto fuori forma) oppure un Dovizioso disoccupato che ha appena annunciato un anno sabbatico? Staremo a vedere.

 

Moto2

Nell’introduzione al precedente Gran Premio ho parlato di inerzia della stagione a favore di Lowes. Ecco, conviene tacere perchè è tutto tornato in ballo per l’ennesima volta. Bastianini in testa al mondiale ha mostrato prudenza domenica scorsa, mentre Marini pare essersi sbloccato dopo qualche gara corsa abulicamente. In 29 punti troviamo 4 piloti compreso Bezzecchi splendido dominatore dello scorso round. Tutto è possibile.. nessuno vuol vincere quest’anno.

 

Moto3

Anche tra i ragazzini i ranghi sono serrati. Arenas è passato da incolpevole vittima a pericoloso vendicatore lo scorso GP. La classifica è corta anche in Moto3 ma sullo spagnolo potrebbero pendere eventuali penalizzazioni a seguito del suo comportamento di scorsa domenica.

Lui, Ogura (che non ha ancora vinto una gara) ,i nostri Vietti ed Arbolino ed anche Masia sono ancora tutti in gara per il cucuzzaro, ma per la vittoria di tappa incontraranno rivali pericolosi e senza nulla da perdere come McPhee e Fernandez tutti in grado di scombinare le carte degli aspiranti campioni 2020.

Buon divertimento.

MOTOGP 2020-GP D’EUROPA-VALENCIA

Il Mondiale entra in dirittura d’arrivo. Le prossime tre (forse) domeniche ci regaleranno il nome del Campione 2020. Il “forse” è legato alle incertezze che la pandemia ci sta regalando in questo anno tormentato. Se le due gare consecutive di Valencia si possono dare per certe, non si può dire altrettanto per l’ultimo appuntamento di Portimao. L’orizzonte temporale di 15/18 giorni sembra ormai “il lungo periodo”.

Non ci resta che aspettare, vivendo alla giornata come gli stessi piloti sono tenuti a fare.

In ballo per il bottino grosso dovrebbero esserci rimasti solo i primi quattro, anche quest’anno è meglio non sbilanciarsi.

Quindi non faremo nessun pronostico e nessuna indicazione di circuito adatto alle caratteristiche di una certa moto piuttosto che di gradimento di un particolare pilota.

Un finale di stagione così era nei sogni bagnati di ogni appassionato da molto tempo, ma di certo non lo erano le condizioni che ci hanno portati ad assistere a questo scenario. Pandemia, pneumatici, assenza di Marquez, tutti fattori intervenuti in un sol colpo….

Tant’è…. Mir, Morbidelli, Quartararo e Vinales sono i quattro che hanno le carte migliori per fregiarsi di quell’iride che con il marziano in pista no

L’ordine con il quale sono elencati è anche quello delle probabilità che hanno di vincerlo ad opinione di chi scrive.

Mir ha più punti ed è forte di una grande regolarità.

Morbidelli è quello con più slancio e con la serenità di averci solo da guadagnare.

Quartararo è quello probabilmente “preferito” dai francesi di Michelin e forse anche da Yamaha.

Maverick (7vite) Vinales è sulla carta quello con la maggior esperienza e potenzialità tecnica rispetto a tutti: ma è messo peggio del francese in classifica.

Il quinto in classifica Andrea Dovizioso nel frattempo si dichiara “più motivato”….. adesso… a tre gare dalla fine.. i commenti a voi.

Il toboga intitolato a Ricardo Tormo è una delle piste più “tormentate” e tortuose del Motomondiale. Solo il Sachsenring ha meno strada da percorrere con la moto dritta per sfruttarne tutta la potenza.

Infatti, per la prima volta nell’anno, Michelin porterà solo pneumatici asimmetrici: tutte e tre le mescole che equipaggeranno le Motogp avranno il lato sinistro più duro rispetto a quello destro. La pista ha molte curve lunghe a sinistra e poche curve a destra per giunta più “secche”. La necessità e quella di avere quindi un lato ato destro della gomma più morbido per andare più velocemente in temperatura ed uno sinistro più resistente alle sollecitazioni dei curvoni come il penultimo che tutti gli anni regala immagini memorabili a fotografi ed appassionati.

L’incognità sarà il meteo. Ad oggi ci sono buone probabilità di pioggia sia al venerdi che al sabato mentre il tempo mdovrebbe migliorare per le gare di domenica. Tali condizioni renderanno ancora più complessa la messa a punto delle moto e la scelta delle gomme per la gara regalandoci un altro fattore di incertezza del quale non sentivamo affatto la mancanza.

Se siamo sicuri che Marquez non gareggerà, ancora in dubbio la partecipazione di Valentino Rossi positivo all’ennesimo tampone Covid. Avrà tempo sino a sabato nel caso riuscisse a negativizzarsi, anche se sarebbe opportuno permettere al suo probabile sostituto di provare anche venerdì in vista del debutto. A tal proposito pare che Yamaha abbia scelto il giovane americano proveniente dalla WSBK Garret Gerloff che ha ben figurato quest’anno nel Mondiale delle derivate dalla serie.

A tenere compagnia a Rossi ci sarà Lecuona negativo al Covid ma confinato ad Andorra causa il fratello positivo.

 

Moto2

L’inerzia della stagione è passata tutta dalla parte di Sam Lowes grazie allo slancio che ha preso nell’ultimo mese e mezzo. Luca Marini ha perso il pallino del discorso e si è messo in una condizione nella quale non ha più nulla da perdere: la speranza è che l’aver perso la pressione da leader gli possa permettere di correre con più serenità e recuperare quella velocità che ha avuto per buona parte della stagione. Dalla sua avrà l’aiuto del suo compagno Bezzecchi che si è tirato fuori dai giochi da solo.

Ne godrà il terzo incomodo Bastianini?

 

Moto3

Arenas, Ogura, Vietti e Masia in 24 punti su 75 disponibili da qui alla fine.

Lo spagnolo è favorito per punteggio, tranquillità e per fattore campo. Ma tra i ragazzini è sempre un terno al lotto. Masia si è svegliato all’improvviso facendo l’unica doppietta dell’anno sullo stesso circuito tra i cadetti e sarà presumibilmente l’ago della bilancia, forse colui che alla fine aiuterà proprio Albert Arenas a coronare un sogno.

Lo spettacolo non mancherà.

 

(immagine in evidenza tratta da gpdestinations.com)

 

Buone gare a tutti.

TEST VALENCIA MotoGP 2020- “Rivoluzione Orange”

La Yamaha M1 di Maverick Vinales chiude in testa le due guornate di prove, seguito dalle altre due M1 del SIC Racing Team (Petronas) di Quartararo e Morbidelli ma…

Risultati dei test di Valencia. Immagine tratta dal sito ufficiale della MotoGP

…Non ci sono dubbi, aldilà dei risultati dei test, la casa di Mattighofen ruba la scena agli avversari.

Non abbandoneremo mai la nostra filosofia” tuonavano i vertici KTM qualche mese fa, eppure di fronte all’evoluzione continua della MotoGP tocca stare al passo coi tempi.

Forse serviva un Campione del Mondo per far cambiare idea (Copertina dedicata a Pedrosa)  e portare una novità tecnica “storica” per la casa austriaca. I risultati si sono visti si da subito.

KTM ha portato un nuovo telaio, guardandolo a primo impatto sembra addirittura che abbiano abbandonato la struttura a traliccio ma i tecnici KTM ci spiegano che si tratta sempre di tubolari ma molto larghi. La struttura rimane in alluminio con una geometria molto simile ai tradizionali.

Pol Espargaró già a metà giornata del “Day 2” aveva girato in 1’30″685, quindi ben 789 millesimi in meno rispetto al best lap delle FP4, in condizioni meteo pressoché simili. Nei test di Valencia 2018 chiuse in 1’31″628. Non riesce a migliorarsi ma comunque porta la KTM in TOP10.

Pol Espargaró su RC16 2020 – Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP

Resta da vedere se e quanto abbia influito la nuova anteriore Michelin 2020, già provata a Misano. Tant’è che il cronometro parla ed anche il volto di Pol trasudava felicità.

A mio modesto parere il Pilota (al quale ho dedicato la foto d’apertura) potrebbe tranquillamente ritornare a correre, vederlo in Pista per i test è una gioia per occhi ma allo stesso tempo un colpo al cuore pensando che non sarà nel Mondiale. Quel Pilota è Daniel Pedrosa.

DOMINIO YAMAHA

Come ormai di consueto la M1 condotta da Vinales domina i test di Valencia facendo segnare 1’29″849 ed essendo l’unico Pilota ad abbattere il muro del 30″. È più veloce addirittura della Pole segnata lo scorso sabato da Quartararo in 1’29″978.

Non solo Vinales, anche Quartararo e Morbidelli risultano velocissimi e si piazzano rispettivamente in 2^ e 3^ posizione. Il Francese fa segnare 1’30″013 mentre per l’Italo-Brasiliano 1’30″114 .

Valentino Rossi in azione. Da notare la presa d’aria dell’airbox nuova, più centrata e più alta rispetto alla M1 2019, nella foto successiva. Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP.

Più attardato Valentino Rossi che è lontano quasi 1 secondo (932 millesimi) da Vinales. Ha chiuso in 9^ posizione con il tempo di 1’30″781. Nella 2^ giornata di ha avuto un problema alla M1 2020,  si è fermato per del fumo che usciva dal lato sinistro della moto altezza del motore. Massimo riserbo nel box Yamaha che non ha rilasciato dichiarazioni in merito.

Quartararo in azione. Notare come la presa d’aria della M1 2019 sia diversa dalla M1 2020 nella foto sopra con VR46. Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP.

Notevoli le novità tecniche portate anche dalla casa di Iwata, in foto presa d’aria airbox nuova, per rendere più competitiva la moto in vista del 2020.

Sotto la lente d’ingrandimento finisce inesorabilmente il motore. Vinales ha dichiarato che è più potente ma manca ancora qualcosa agli alti regimi. Nel primo e nell’ultimo settore aveva avuto un grande aiuto dalla maggiore potenza. Nel Day2 i Piloti ufficiali hanno utilizzato solamente la M1 2020. Buon segno a mio avviso.

Il nuovo motore è stato utilizzato soltanto dai Piloti Ufficiali mentre Morbidelli e Quartararo probabilmente lo proveranno a nei test di Jerez de la Frontera.

Nella giornata di martedi (Day1) Quartararo ha “chiesto” in diretta tv  di voler provare a tutti i costi il nuovo motore e che si tratta di qualcosa di troppo importante per il 2020. Probabilmente lo proverà martedi prossimo nei test di Jerez, ricordandoci che diventerà “free agent” nel 2021… Yamaha dovrà giocare una partita molto attenta con Fabio e sopratutto con il suo scaltro manager. Fossi nei manager di Iwata farei attenzione al prefisso 051, qualora arrivassero telefonate “notturne”…

Se KTM e Yamaha hanno “attirato” la mia attenzione per ovvie ragioni, non da meno sono state le altre case. Quella che mi è sembrata più “sicura di se” è stata proprio la Honda.

La RCV213V ha un motore formidabile, causa di problemi per chiunque non si chiami Marc Marquez, quindi hanno lavorato molto sulla ciclistica della moto.

“Per imparare questa moto devi caderci”. Detto fatto ed i Piloti Honda sono finiti nella ghiaia. Alex ,Crutchlow e Bradl alla curva 10 perdendo l’anteriore, mentre Marquez in quasi highside alla 13. Da notare lo sfogo di Crutchlow che non ha gradito il trattamento di HRC. Alcuni dei suoi tecnici (tre)sono stati spostati nel team di Alex Marquez…

Rimanendo sul fronte giapponese  in casa Suzuki ottima impressione per entrambi i Piloti, sopratutto un Mir in palla che si è piazzato in 5^ posizione siglando 1’30″427 davanti a Rins in 1’30″503. Valencia non è il tracciato adatto per valutare le prestazione della Suzuki, anzi sarà interessante vederla nei test di Sepang. Mir si è detto molto contento del motore ma ancor più contento della nuova anteriore Michelin.

Personalmente credo che nel 2020 possa esplodere in maniera definitiva il talento di Joan Mir. Darà filo da torcere a Rins è molti metteranno gli occhi su di lui. Insieme a Quartararo è  il futuro di questa MotoGP.

APRILIA “ON FIRE”🔥🔥🔥🔥

Andrea Iannone con l’Aprilia in fiamme. Hanno “accorciato” la rapportatura del cambio spingendo cosi il motore al limite per più tempo. È esploso. Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP

Ci aspettiamo una rivoluzione da Aprilia. Tutti.

La casa di Noale merita altro, non di certo i risultati degli ultimi anni, questi test di Valencia certificano che è  stata l’unica casa a non fare passi eccezionali in avanti. Certo che la RS GP 2020 arriverà a Sepang ma oggi abbiamo assistito aqualcosa di più unico che raro.

Il motore della RS GP di Iannone esplode letteralmente, lo sfogo del Pilota di Vasto nel box è da film hollywoodiano… “Potevo andarmi ad ammazzare a 300 KM/h, ve l’avevo detto” tuona Andrea… Entrambi i Piloti girano più piano di quanto fatto in Q1 nel GP di Valencia e sugli stessi tempi di quanto fatto in FP4.

DULCIS IN FUNDO…DUCATI

A Borgo Panigale si respira la solita aria da test. Detta la linea Dovizioso, che chiude i test 8° in 1’30″665, e la linea è chiara: I test son fatti per provare, il tempo lasciamolo agli altri. Così è stato anche stavolta. In casa Ducati si sono concentrati molto sul lavoro sporco lasciando perdere la ricerca del tempo.

Dovizioso ha avuto un valido alleato in Miller  visto che Petrucci ha fatto solamente 9 giri in tutto per problemi fisici e Bagnaia ha saltato i test a causa dell’incidente di Valencia. Tutto rimandato a Jerez comunque. Il Dovi è l’unico Pilota che non prova l’attacco al tempo insieme a Iannone e B.Smith.

Ritengo che i mesi di marzo/aprile/maggio saranno infuocati, telefoni bollenti, mail pronte ad esplodere, 007 ovunque sparsi qua e la per il paddock.  Dovizioso in scadeza di contratto, Petrucci pure… Marquez, Vinales, Rins, Mir e Quartararo pure… Signori sarà una primavera infuocata e se Ducati vuole il Titolo Mondiale, a mio modestissimo parere, deve prendere un Pilota da Titolo Mondiale, un Pilota che osa, un Pilota che getti il cuore oltre l’ostacolo… (Ragazzo hai finito di pescare?)

NEXT GENERATION

Alex Marquez seguito dal fratello Marc. Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP

Tre i nuovi Piloti in MotoGP dal 2020.

  • Alex Marquez in Repsol Honda Team chiude in penultima posizione in 1’32″235, non male se si pensa che nelle FP4 Lecuona girava in 1’32″662. Lento se paragonato ai rookie del 2019, Bagnaia chiudeva in 1’31″405, Mir 1’31″714, Quartararo in 1’32″091 (sappiamo poi come è andato il resto della stagione);
  • Iker Lecuona in Red Bull KTM Tech3, che ha avuto il vantaggio di provare ed utilizzare la moto nel GP di Valencia, ha fatto segnare un 1’31″515 in 16^ posizione;
  • Brad Binder in Red Bull KTM Tech3, il Campione del Mondo Moto3 2016 e vice Campione Moto2 2019, chiude ultimo in 1’32″367. Personalmente credo sia stato l’agnello sacrificale di KTM per il Mondiale Moto2, avrebbe lottato per la vittoria ma KTM ha preferito lasciare “libero” Jorge Martin…

Un pensiero finale per lo pneumatico anteriore Michelin portato qui a Valencia e già provato due volte in altrettanti test.  Ad alcuni Piloti è piaciuto mentre a qualcuno no. Nel 2020 a detta di Michelin ci sarà una “rivoluzione” negli pneumatici, daranno infatti maggior grip e saranno più efficaci.

Non resta che sfruttare bene le indicazioni dei Piloti, che hanno provato queste nuove gomme negli appositi test, è sperare che prendano la giusta strada altrimenti… vedranno soltanto il retro del bellissimo casco che é nalla foto qui sotto.

Lo Shoei X Spirit III di Marc Marquez. Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP

La frase del giorno… “Non mi interessa una moto facile, la voglio veloce”.

Saluti.

Francky Longo

 

P.S. Non prendete impegni per l’8 Marzo prossimo…. Mancano 109 giorni da oggi e potrete festeggiare oltre alle donne del vostro ❤…. IL RITORNO DELLA MOTO GP sul circuito di Losail in Qatar✊👑🔥 #StayTuned #BlogDelRing 

 

E’ FINALMENTE SUONATA L’ULTIMA CAMPANELLA DEL 2019

E anche il 2019 è messo negli annali del Motomondiale

Una stagione da poche emozioni in MotoGP, per quello che riguarda la corsa iridata. Marquez  che ha segnato il passo fin da subito, lasciando solo l’illusione agli altri o qualche gara di gioia.

Un ennesimo “noioso” trionfo, che lo porta maggiormente nell’olimpo dei più grandi di sempre, candidato al dominio anche nella prossima stagione.

Il quesito è: Che compagno di box pensionerà nel 2020?

Il 2018 ci aveva fatto vivere quello di Pedrosa, ma clamorosamente, il 2019 ci ha fatto salutare il campionissimo Lorenzo. Due piloti di cui non serve citar numeri o risultati e star a narrarne il valore, ma uniti nell’aver ottenuto davvero poco in una stagione dove il binomio Honda/93 ha dimostrato tutto il suo potenziale.

Tiriamo un due somme?

  • Honda

Una stagione che dimostra ancora una volta che la sua moto funziona bene con un solo pilota, con gli altri alfieri che raccimolano solo piazzamente e vedono il podio quasi con il binocolo, il giorno in cui mai il fenomeno dovesse accasarsi in un’altro team, potrebbe presentare un conto pesante, ma nel frattempo festeggiano la tripla corona, ottenuta quasi esclusivamente da un solo pilota, a dimostrazione del potenziale del binomio Marquez Honda.

Crutchlow, Nakagami, Lorenzo e Zarco, han tutti ottenuto prestazioni da moto clienti di team di terza fascia, ma non me la sento di dar loro delle responsabilità, un caso potrebbe starci, ma 4 su 4 è troppo dai.

  • Ducati

Una moto che pareva la favorita per il titolo, che alla prima gara ha fatto sognare, ma che nell’andare della stagione è stata riassorbita dal gruppo. Speriamo nel 2020, ma grosse speranze non paiono al momento esserci.

Dovizioso è stato ancora una volta il miglior pilota per la casa di Borgo Panigale, regalando due belle gare in Qatar e sopratutto a Zeltweg. Il giorno in cui imparerà a scendere in pista sempre con quella mentalità, potrà farci sognare, anche se il miglior Dovi, lo abbiam già visto nel 2017, tuttavia, chissà.

Petrucci ha fatto una stagione mirata al rinnovo di contratto, ottenuto quello, ciao tutti, in perfetto stile da politico Italiano, si è adagiato alla poltrona da cui non lo schiodano. Troppo poco dopo la bella vittoria del Mugello.

Miller è diventato finalmente un bravo pilota veloce e costante, meritevole di salire sulla Ducati di Petrucci, con 5 buoni terzi posti stagionali.

Bagnaia come debutto è abbastanza deludente, con una stagione in cui non ha mostrato ne la velocità e men che meno capacità di non fare errori clamorosi, segno che il giorno che smetterà di cadere, non lo porterà subito a ottenere bei risultati. C’è da lavorare e tanto, ma purtroppo dovrà saltare i test, quindi già non si comincia bene il 2020.

  • Yamaha

Una moto che è migliorata parecchio da inizio stagione, ma che ha trovato maggior costanza nella fase finale di stagione, con il team satellite e un rookie. Il buon Quartararo è stato artefice di quattro secondi posti nella fase finale, giocandosi per tre volte la gara, portandoci a sperare in un 2020 che lo vedrà contendere molte vittorie e chissà se magari anche qualcosa di più. Una stagione davvero convincente per lui.

Vinales, miglior Yamahista e terzo nel mondiale, chiude con la metà dei punti rispetto a Marquez, cifra che fa fin spavento pronunciarla, e le due vittorie stagionali, salvano una stagione troppo zeppa di alti e bassi.

Rossi? Forse nel 2018 era meglio non firmare quel rinnovo di due stagioni, perchè ormai pare sia definitivamente cominciata la parabola discendente, con prestazioni che lo fan sembrare tornato in sella alla Ducati del 2011-2012, peccato che sotto il sedere abbia la M1. Non è il giusto finale di carriera per un campione qual’è.

Morbidelli, un pilota che ha ottenuto troppo poco, ma che mostra gli stessi difetti delle prime stagioni in moto2, dove aveva un buon giro in qualifica, un buon passo per la prima metà gara, ma che deve imparare a gestire la seconda fase di gara, quando ci riuscirà, potrà farci vedere belle cose, per ora la sufficenza è striminzita o regalata.

  • Suzuki

Stagione iniziata quasi con il botto, con quella bellissima vittoria ad Austin e il secondo posto a Jerez, poi però qualcosa si è perso con un annata passata ad arrivare a un pelo dal podio o in posizioni molto di rincalzo. Qualche errore dei piloti, come ad Assen, ma la casa Giapponese ha ancora tanto da lavorare per mettersi costantemente li con i big.

Rins, due vittorie stagionali davvero belle, con quella di Silverstone arrivata giocando molto di tattica con Marquez. qualche errorino nella fase centrale di stagione, ma un passo abbastanza costante per massimizzare quello che si poteva con una moto non ancora a livello.

Mir un chiaro scuro, con un inizio di stagione deludente e un infortunio che lo ha tagliato fuori per 2 gare, ma dal suo ritorno, si è messo a testa bassa ed ha iniziato a tenere una buona costanza, risultando prestazionalmente veloce come il suo compagno di box.

  • Aprilia

Un team che sappiamo bene essere in continuo sviluppo, in attesa di una rivoluzione per il 2020, dove verranno portate molte modifiche alla moto, con un motore che sarà totalmente nuovo nelle sue geometrie. Stagione che definire positiva sarebbe eufemistico, quando il miglior risultato è un sesto posto.

Espargarò e Iannone han fatto quel che si poteva e forse alle volte anche più di quello che dovevano, finendo in ghiaia. Lo Spagnolo è stato più costante dell’Italiano, sia in qualifica che in gara.

  • KTM

La strada è ancora lunghissima per diventare un team almeno di centro gruppo costante ed aver avuto 4 moto, non è servito a vedere alcun miglioramento prestazionale. Nel bilancio stagionale, i picchi massimi si toccano con il settimo posto di Espargarò a Misano, dopo aver ottenuto una seconda posizione in griglia.

Nell’annata della scuderia Austriaca, va ricordato l’abbandono a stagione in corso di Zarco, che consenzientemente con il team, ha deciso di rescindere il contratto a stagione in corso, senza completare il campionato. Qualcosa che a memoria, non si era mai vista nella massima serie e che mina la professionalità del pilota Francese.

  • MOTO 2

Stagione alquanto indecifrabile, dove a inizio stagione pareva dovesse essere una passeggiata per Baldassarri, ma dal passaggio alla gomma da 200, si è trasformata in un filotto di vittorie di Marquez.

Tutti a pensare che fosse solo talento dello Spagnolo? No, perchè la seconda metà di stagione, il fratello del fenomeno ha iniziato ad arrancare, con un Binder che ha messo assieme un numero di vittorie pari a quelle del campione del mondo e risultati ben più convincenti, tanto da chiudere l’anno a soli 7 punti.

Per il 2020 è da capire quali saranno le scelte di mercato, se arriverà la probabile decisione di vedere Alex Marquez in Hrc ufficiale assieme al fratello Marc.

Onestamente? Una follia se si avverasse.

  • MOTO 3 

La stagione ha preso una linea di vero dominio verso il finale di stagione, con un Dalla Porta che ha maggiormente massimizzato i risultati, più che aver dominato la categoria, riuscendo a far sbagliare un altrettanto costante Canet, che quando si è trovato ad alzare il ritmo per chiudere le corse davanti al rivale, è incappato in molti errori.

Da precisare che alcune cadute non sono state di sua responsabilità, ma avrebbero cambiato di poco l’esito della classifica finale

Per il 2020 è impossibile fare un pronostico, pensando che in questa stagione han vinto 12 piloti diversi.

  • RINGRAZIAMENTI

I doverosi ringraziamenti vanno a tutti coloro che seguono e supportano questa mia voglia di narrare il Motomondiale.

Al Boss Andras, per darmi praticamente carta bianca nella gestione (forse alle volte me ne concedo pure troppa)

A Icemankr7, alias Salvatore, per essere un dannato malato quanto me di questo mondo, oltre che una persona sempre sul pezzo, pronta  a dar supporto quando serve e stimolo per nuovi argomenti, quando prevalica la noia nelle corse. Onesto? Più che un amico, quasi un fratello e lui sa perchè.

A LucaBKK che usa i nostri articoli per avviare la sua prossima attività turistica della zona Asiatica. Scherzo, il ragazzo ne sa e tanto di corse e quando serve un aiuto, non si tira mai indietro.

A Valther, che quando può ci aiuta sempre, con articoli di pre e post gara persona sempre informata, seppur zeppo di mille impegni personali.

A Francky il nuovo acquisto Jolly tutto fare, che sviscera statistiche e aneddoti con una passione presente in poche persone, saltando dal mondo pistaiolo a quello delle road race.

  • Signori e Signore…

…ANCHE QUESTO è IL BLOG DEL RING…

…quel covo di appassionati, a cui piace dire la loro, con infinita competenza, umiltà e dedizione, che speriamo di riuscire a trasmettervi.

Grazie ancora a voi tutti.

P.S. JORGE, ti aspettiamo nel 2021 😉

Saluti

Davide_QV