LE NON PAGELLE DI BAHRAIN 2025

Per nostra fortuna la Formula 1 non si presta quasi mai a essere perfettamente incasellata in un alveare di celle perfettamente esagonali in entomologico tripudio di ordine cosicché, dopo il noiosissimo teatrino giapponese, salutiamo festanti questo Gran Premio del Bahrain che ci ha divertito assai.

Già. Perché a parte il primo gradino del podio occupato da uno splendido Oscar Piastri questo GP ha dato molti motivi di tensione, incertezza e divertimento sportivo che pur non facendone il GP più spettacolare mai visto ne hanno comunque costituito gli ingredienti assai succulenti che ci aspettiamo di godere ogni volta. Bene così.

Il Bahrain ci dice anche che le scuderie, tutte, non stanno con le mani in mano e ad ogni GP portano modifiche e fanno esperimenti tali da cambiare, ogni volta, molte carte in tavola. Oggi, ad esempio, abbiamo visto progressi eccezionali da parte di Alpine che spunta inaspettatamente in Top 5 in qualifica grazie certamente ad un Gasly in stato di grazia ma anche con un Jack Doohan che è parso più in fiducia e capace, quindi, di non essere l’ectoplasmatica presenza vista al primissimo inizio di stagione.

La squalifica di Hulkenberg e l’anonima gara di Bortoleto fanno precipitare la Sauber riportandola al poco lusinghiero ruolo di ultima forza in campo occupata durante tutta la stagione 2024 e che dopo il fantastico 7° posto di Hulk in Australia sembrava poter evitare. È in caduta libera anche Aston Martin i cui problemi erano stati mascherati da… Stroll capace di portare buoni punti nelle prime due gare ma che, evidentemente, risaltano in modo ancora più lampante in piste ad alto tasso tecnico come Suzuka e Sakhir.

Ferrari è parsa in leggero progresso rispetto a Suzuka anche se lo sparigliamento strategico rimane un segnale preoccupante di consapevolezza della propria inferiorità non tanto (o non soltanto) rispetto a McLaren ma anche nei confronti di Mercedes. Infatti, deduco, se si considerassero allo stesso livello di Mercedes avrebbero scelto, come quasi chiunque altro, la gomma rossa in partenza anziché la gialla la cui adozione serviva per l’appunto a cercare di costruire un divario strategico su Russell che molto probabilmente pensavano di non ottenere a pari strategia. Sul piano prestazionale aggiungo anche che fino alla SC Mercedes e Ferrari non sembravano molto distanti da McLaren sennonché Piastri è ripartito dalla SC con un ritmo di oltre mezzo secondo più veloce di tutti (ribadito anche da Norris una volta che è riuscito a superare Leclerc). Sicché è difficile dire se questi progressi sono da considerarsi utili. Ma siamo fiduciosi e aspettiamo.

Chi esce da Sakhir delusissimo è invece Max Verstappen il quale, nonostante le sue magie, è incapace di spingersi oltre il settimo (!!!) posto in griglia e il sesto posto in gara strappato con i denti e la sua consueta tenacia a Gasly nell’ultimo giro. Sono francamente sorpreso perché il layout di Sakhir non è così distante, tecnicamente, da quello di Suzuka. Tuttavia, essendo Sakhir una sorta di estremizzazione di Suzuka (più curve veloci in appoggio, più rettilinei) viene da pensare che la RB21 abbia più problemi di quanti ne abbia Ferrari, ad esempio. Pensiero che viene solo parzialmente smentito dall’arrivo a punti Tsunoda (prima volta da Las Vegas 24 che la seconda RBR arriva nei punti) che però ha ottenuto il risultato grazie alla SC.

Insomma, sono tanti i temi proposti da questo GP e non aspettiamo altro che vedere i prossimi per sperare in altrettanta incertezza e tensione aggiungendo la curiosa statistica che in queste quattro gare del 2025 ha sempre vinto il poleman: sarà un caso?

Ma come si sono comportati i piloti?

PIASTRI voto 10 e pacca sulla spalla

E bravo Oscar! Fedele al suo soprannome di novello Iceman, approfitta pienamente dello scivolone in qualifica di Norris e conduce un GP con straordinaria fermezza. Nessun errore, nessuna sbavatura e nella parte finale, dopo la SC, addirittura con performance strabilianti ed inarrivabili per chiunque altro. La statistica più interessante che lo riguarda è che il buon Oscar va a punti in gara da 22 gare consecutive (più di Norris per intenderci, alla pari con Verstappen) e se parliamo di punti in generale, cioè considerando anche la “garetta” di Miami 2024, allora il numero di week end a punti sale a 30. Niente male per un giovincello con due sole stagioni sulle spalle…

RUSSELL voto 9

Ancora una volta il buon Giorgino si conferma veloce e molto molto solido. Il passo in avanti mostrato nella scorsa stagione, a livello di controllo gara ché di quello vettura c’erano pochi dubbi sin dal suo esordio, è ampiamente confermato. Quando nella parte centrale di gara un lanciatissimo Leclerc sembrava arrivargli sotto per farne un sol boccone non si è per nulla scomposto e ha gestito in modo eccezionale il distacco impedendo al monegasco di arrivare anche solo una volta in zona DRS. Stessa strategia, seppur facilitata da un minor numero di giri passati in tensione, la applica con Norris dopo che quest’ultimo era riuscito a superare Leclerc. Ecco, quando si dice che in Formula 1 non basta essere veloci ma bisogna “saper correre” sono queste le particolarità che saltano all’occhio. Ora, finché il gap prestazionale con McLaren rimane quello che è sarà difficile per Giorgino ambire a qualcosa di più che non sia il mettere in mostra le sue doti ma se il gap dovesse assottigliarsi, la solidità e la velocità mostrata in questo inizio di stagione potrebbero farlo assurgere al ruolo di contender. A maggior ragione se RBR continua con il passo del gambero impedendo a Max di battagliare. Staremo a vedere

NORRIS voto tutto sommato 6.5

Il “tutto sommato” va inteso alla lettera: sommando tutto il week end strappa la piena sufficienza grazie al podio. Il Norris calcolatore visto nei primi tre GP a Sakhir ha zoppicato un po’. Deludente, in particolare e ovviamente, è stata la qualifica ove, come in Giappone, non riesce a mettere insieme il giro migliore nell’ultimo tentativo del Q3 solo che stavolta gli costa parecchio di più: sesto posto in griglia. Poco male, però, perché si inventa una partenza strabiliante che lo porta dritto dritto al terzo posto in gara. Tuttavia, il posizionamento della sua vettura in griglia è goffamente sbagliato (immediatamente segnalato dal sempre attento Max) e viene penalizzato di 5 secondi. Decide, quindi, di anticipare il pit contando su un undercut che a Sakhir pare abbastanza remunerativo. La mossa riesce parzialmente perché, causa un assetto piuttosto carico, non gli è facilissimo il sorpasso. Riesce comunque a muoversi bene tant’è che si ritrova, nell’ultimo stint, non lontanissimo da Leclerc. L’operazione podio non sembra comunque facile perché il monegasco è gasatissimo ma arriva la Safety Car a facilitargli il compito dandogli la possibilità di pressare il ferrarista sin da subito. Ci mette un po’ a capire che non può farcela in curva 1, troppo ampio il divario di velocità di punta nonostante il DRS, e questo è forse il suo minus più importante della gara perché fosse riuscito a superare subito il secondo posto era ampiamente alla sua portata. Detto tutto ciò Landino nostro ha comunque motivi per sorridere perché conserva la testa del campionato ma è chiaro che la lotta con un Piastri così deciso la può vincere solo stando attento a non lasciare nulla per strada.

LECLERC voto 8.5

Ottima gara da parte del monegasco. Non sappiamo quante possibilità avesse di resistere al ritorno di Norris se non ci fosse stata la SC: tra le gomme bianche contro gialle e un gap cronometrico troppo ampio era assai difficile riuscirci. Però è chiaro che senza quella SC le possibilità sarebbero state più interessanti. La sua gara, in realtà, viene decisa in partenza: con le gomme gialle non riesce a resistere al ritorno di Russell e di Norris e non può far altro che accodarsi. Vista la velocità di punta mostrata da Ferrari in questo week end sarebbe stato molto interessante vederlo mantenere la seconda posizione al via. Ad ogni modo, il nostro porta a casa una gara molto gagliarda in cui, soprattutto nella parte centrale della gara in cui per parecchi giri è stato il pilota più veloce in pista, ha finalmente fatto vedere una Ferrari capace di dire la sua. Che ciò sia dovuto agli aggiornamenti o ad una scelta di assetto (probabilmente una combinazione delle due) non è dato sapere ma è importante dare questo segnale. Bello, in particolare, è stato rivedere Leclerc fare il tempone all’ultimo giro del Q3 (già visto parzialmente in Giappone): il difetto principale della stagione 2024 era proprio nella qualifica e spero che a Maranello stiano lavorando alacremente al mettere a posto questo dettaglio di non secondaria importanza. A maggior ragione se si considera il fatto che quattro poleman su quattro hanno vinto nel 2025. Non mi è dato sapere quanta voce abbia in capitolo sulla scelta strategica di partire con le gialle. Col il famoso senno del poi è evidente che è stata una scelta errata ma ciò che non comprendo è perché abbiano deciso di farla con entrambi i piloti. L’idea di partire con le gialle era di fare overcut su quelli con le rosse ma Leclerc, secondo in griglia, non poteva pensare di poter davvero vincere la gara sapendo che molto probabilmente avrebbe perso posizioni in partenza. L’idea più consona era quella di far partire Leclerc con le rosse, sperando quantomeno di tenere la seconda posizione in partenza o addirittura di poter attaccare Piastri nel primo giro (cosa del resto non impossibile vista la velocità di punta), e mettere le gialle a Hamilton costretto alla nona casella in griglia per poi gestire l’evoluzione della gara. La scelta effettuata, come accennato in premessa, dà più l’idea di una consapevolezza d’inferiorità rispetto a Mercedes. O no? Si accettano interpretazioni alternative.

HAMILTON voto 6

La sintesi della gara di Lewis è “poteva andare peggio”. In qualifica è parso molto, molto!, più incerto di Leclerc con la conseguenza di dover accontentarsi di una nona casella in griglia che dava ben poche speranze in vista della gara. Molto più consona per lui, rispetto a Charles, l’idea di partire con le gialle che alla fine ha pagato piuttosto bene. I replay ci mostrano che allo spegnimento dei semafori il suo è uno degli scatti migliori ma è sfortunato nel trovarsi bloccato nella staccata della prima curva. La sua gara nei primi due stint è sostanzialmente volta a gestire l’aspetto strategico: né alti né bassi ma va bene così. Diverso è il giudizio dell’ultimo stint in cui, con le bianche, pare ben poco a suo agio. Però è molto lontano dalle prestazioni di Leclerc il che, soprattutto nell’ultima parte della gara dopo la SC, è un minus non di poco conto. Se, infatti, fosse riuscito a pareggiare i tempi di Leclerc avrebbe potuto contribuire a salvarne il podio grazie alla possibilità di tenere Norris “nel panino” e con saggi interventi in rettilineo disturbarne in modo decisivo la pressione sul monegasco. Questo è quanto è veramente mancato alla gara di Lewis e la domanda su cosa avrebbe potuto fare Sainz in una situazione analoga sorge spontanea. Ad ogni modo, in interessanti dichiarazioni post-gara Lewis fa notare come la sua difficoltà, in questa fase di adattamento, è capire il funzionamento del freno-motore Ferrari rispetto a quello Mercedes che ha avuto prima (a suo dire, praticamente inesistente) e con i freni Brembo anziché i Carbon Industries che aveva prima. Mi ha colpito la nota sul freno-motore: in effetti potrebbe essere un punto non indifferente da gestire in staccata dopo 12 anni passati a farlo in modo diverso. Riuscirà il 40enne Hamilton a cambiare le sue abitudini per far fronte in modo efficace a queste differenze? Ai posteri…

VERSTAPPEN voto 6

È molto difficile dire qual è il break-even tra i demeriti della vettura e quelli di Max in questa gara. Se la RBR21 è la stessa degli scorsi GP, ove un Max stellare è riuscito a guidare oltre il suo reale valore, allora verrebbe da pensare che anche a Sakhir avrebbe potuto dire la sua con le stesse possibilità avute in precedenza. E invece abbiamo assistito ad uno dei peggiori week end di Max degli ultimi anni. Probabilmente sfiduciato da qualche problema alla vettura e dalla per lui inedita posizione in griglia non abbiamo visto certo il meglio che può dare. A questo aggiungiamo due pit stop con qualche secondo perso prima per il la segnalatore di via libera non funzionante e poi per una gomma che faticava ad entrare, il fatto che il secondo pit stop è stato fatto due giri prima della SC, uno Tsunoda che sgomitava da par suo nell’agone di centro gruppo a pochi secondi di distacco dalla RBR con il numero 1, una ventina di giri passati dietro a Ocon senza riuscire neanche a mettersi a distanza DRS e capiamo che questa gara Max la deve mettere nel dimenticatoio. Avevo pensato anche di mettere un voto insufficiente ma il nostro ha ben pensato di fare un sorpasso da urlo all’ultimo giro su Gasly.

GASLY voto 8.5

Sarebbe stato da 9 se non fosse per il sorpasso subito da Max (il che non è poi questo gran demerito ma se avesse resistito sarebbe stato meglio) proprio all’ultimo giro in curva 4. Che dire? L’Alpine sorprende tutti con prestazioni nettamente più convincenti di quelle viste nei primi tre GP. In tutta onestà non so quanti e quali aggiornamenti abbiano portato ma sta di fatto che non solo il buon Pierre piazza una qualifica tra le sue migliori (poi ulteriormente migliorata dalla retrocessione di Antonelli) ma sfodera una gara tanto solida quanto eccellente in cui la sua posizione, a parte per l’appunto l’ultimo giro, non è praticamente mai stata in discussione. Anche Doohan si è fatto vedere bene in qualifica (11° mancando il Q3 per pochi millesimi) il che significa che il miglioramento della vettura va giudicato netto e indiscutibile. Il buon Pierre ne approfitta da par suo e porta i primi (forse insperati) punti alla squadra e con la prospettiva, se questi miglioramenti non sono frutto di qualche casualità legata al circuito, di poterne portare altri in futuro.

OCON voto 8.5

Anche Ocon porta a casa una gara eccellente in un week end rovinato da un inutile errore in qualifica che ha rischiato di compromettere anche la sua partecipazione al GP. Fortunatamente per lui i meccanici sono riusciti a rimettere in sesto la vettura perché poi ha fatto una delle sue solite “Oconate”, stavolta in senso positivo perché partendo dal 14° posto in griglia è riuscito subito a guadagnare qualche posizione e poi decide di pittare tra i primi (al 9° giro). Quel che ne esce è una sorta di mega undercut perché a parte uscire davanti a Max e tenerlo dietro per tutto lo stint si ritrova, intorno al giro 20, in settima posizione dietro a Gasly. Posizione che mantiene, sempre davanti a Max, fino alla ripartenza da SC dopo la quale perde la posizione da Max (che mi sono perso). Da lì in avanti perde qualcosa ma riesce a tenere abbastanza per evitare che il ritorno di Tsunoda possa essere pericoloso. Bene!

TSUNODA voto 7

I primi punti in stagione Tsunoda (ebbene sì: con i racing bulls aveva fatto bene ma non abbastanza per entrare a punti) li prende con la RBR il che coincide con il ritorno a punti della seconda vettura del team RBR dopo un bel po’ di GP. Tra l’altro ciò accade in un GP dove il celebrato caposquadra zoppica vistosamente. E per molti giri, almeno fino alla SC il suo ritmo è stato del tutto in linea con quello di Max, duelli di centro gruppo permettendo. In fondo è questo quel che gli avevano chiesto e lui, solo alla seconda gara, porta a casa la pagnotta. Come già in Giappone arriva in Q3 e poi butta probabilmente via la possibilità di partire nelle immediate vicinanze di Max pasticciando nell’ultimo tentativo. È ancora presto per dare un giudizio sulla mossa di mettersi in RBR ma al momento tutto sommato non sta andando male e certamente Lawson, a Milton Keynes, è già un lontano ricordo.

BEARMAN voto 7

Tanto brutta la qualifica quanto bella la gara. Il giovane Ollie non si risparmia in quel di Sakhir e sfodera una bella prestazione che lo porta a punti per la terza gara consecutiva. L’avreste mai detto dopo l’orribile inizio di stagione di Haas? Il processo di crescita è in corso: deve sfruttare bene questa stagione per trovare la continuità che manca al suo compagno di squadra e affermarsi. Vedremo

 

NOTE DI MERITO

Il già citato Jack Doohan (6.5), che già in Giappone (a parte il ridicolo quanto pericolosissimo incidente che l’ha visto protagonista) non si era fatto disprezzare, approfitta della ritrovata competitività della vettura sfiorando il Q3 e facendo una gara per lui inedita, con lotte continue a centro gruppo che l’hanno visto protagonista, talvolta anche in positivo. La sua posizione finale risente di una penalità per track limits. Una iniezione di fiducia che non è ancora sufficiente per proteggere il suo sedile ma che quantomeno pone dubbi. Il suo problema, paradossalmente, è che con una vettura più competitiva il team aumenterà le aspettative ancora di più. Staremo a vedere

Sainz (7), dopo il disastroso inizio di stagione esce da Sakhir alzando finalmente la testa. La qualifica è eccellente: Q3, ottavo posto in griglia e soprattutto una bella zampata nei confronti di Albon che nei primi tre GP l’aveva surclassato. Anche in gara si da molto da fare, con bei duelli (uno piuttosto piccante con Hamilton) che lo vedono protagonista e comunque sempre davanti, e non di poco, ad Albon. Forse si da anche troppo da fare perché viene coinvolto in un paio di toccate con altri piloti una delle quali gli rovina la fiancata e lo costringe al ritiro. Però è una bella iniezione di fiducia per il prosieguo del campionato.

NOTE DI DEMERITO

Con tanti meriti espressi in pista è facile immaginare che i demeriti escano di conseguenza.

Disastrosa la AM con Alonso (6–) frustratissimo e Stroll (3) che torna ad essere un turista in pista.

Hadjar (5.5)  fa una buona qualifica ma paga dazio in gara ove perde quasi tutti i duelli in cui è stato coinvolto (e per sua sfortuna spesso inquadrati).

Lawson (4) si prende le piste da Hadjar e gioca all’autoscontro un po’ con tutti: brutto segnale.

Albon (5) fa il passo del gambero.

Bortoleto (5) ha una vettura che può poco ma al momento non ha ancora fatto vedere un guizzo, una sessione, o qualunque altro elemento che ci possa far capire di che pasta è fatto. Il punto è che con la stessa vettura Hulk si sta dannando per portare a casa risultati mentre lui pare invece assai anonimo. Ma c’è ancora tempo e spero vivamente che ci faccia vedere qualcosa in più.

NOTE DI che cos’hanno combinato con i dati?

Hulk (7) gira bene in Q1 e si ritrova in Q2, gira da par suo e porta a casa anche una posizione in griglia (e farà poi un’ottima gara vanificata dalla squalifica) decente sennonché gli cancellano tutti i tempi perché il tempo del Q1 era viziato da un track limit. Anche in gara per molti giri la tabella dei tempi e dei distacchi era assai confusa o addirittura ammutolita al punto che la regia ha dovuto ricorrere ad un altro riquadro grafico per notificare i distacchi in tempo reale. Problemi ai trasponder (Russell, Ocon e mi pare anche Hadjar ogni tanto sparivano dalla classifica)? Problemi al sistema? In un mondo cui non mancano certo i fondi per gestire backup e high-availability dei sistemi la cosa mi sorprende non poco.

Ci vediamo a Gedda!

 

 

 

Bastian Contrario IV: IL CUORE NON BASTA

Sembra che il manager di Max Verstappen, immediatamente dopo la scialba (per la Red Bull) conclusione del GP del Bahrain, sia andato da Helmut Marko (non l’ingegnere di pista di Max, cioè Lambiase e, non Christian Horner… direttamente “dall’eminenza grigia” della Red Bull!) e l’abbia preso per “il cravattino”, come si dice dalle mie parti e, gliene ha cantate quattro come si suol dire. Esce fuori che nelle mille clausole del contratto pluri milionario dell’attuale campione del mondo, ce ne sia una che recita, che il suddetto contratto può essere rescisso caso mai l’olandese concludesse il campionato al di sotto del terzo posto. Inutile dire che Aston Marti, nella persona di Lawrence Stroll e, soprattutto Mercedes con Toto Wolff a capo, si stanno già sfregando le mani. Il possibile abbandono di Verstappen della sua attuale squadra decreterebbe di fatto la fine degli stessi bibitari, perché il team anglo austriaco è tutto costruito attorno all’olandese ed è totalmente dipendente da egli e, sebbene la mossa di prenderlo sia stata audace e fortunata, è altrettanto vero che la politica di perseguire ogni singola azione in funzione della sua presenza, non è stata altrettanto lungimirante. Inutile dire che il castello di carte si è sfaldato con la dipartita di Newey che, sebbene la sua assenza sia stata mascherata dalla vittoria del mondiale proprio dallo stesso olandese, è altrettanto vero che ora tutta la melma sta venendo a galla. Tutto questo, tra le altre cose, con buona pace del pacioccone Vasseur che, con la sua calma serafica ed il suo gioioso sorriso, affermò che “un uomo solo non fa una squadra”… infatti si è visto!

Come mai ho citato questo episodio? Ebbene la risposta è da ricercare in un’altra domanda: per caso qualcuno ha visto Nicolas Todt andare dal rubicondo Team Principal Rosso e fare la stessa cosa che ha fatto il manager di Verstappen? Il perché Ferrari e, a questo punto LeClerc, stiano messi male è riassunto tutto in questo singolo evento. Il manager dell’olandese si lamenta dopo solo quattro GP, di cui uno vinto (l’unico GP non vinto da una McLaren!) proprio dal suo assistito con lo stesso Max che addirittura ne viene da ben quattro titoli consecutivi (!), mentre dal lato di LeClerc che è al suo settimo anno consecutivo in Ferrari (dove non solo non vede cavare un ragno dal buco, addirittura ha già capito che quasi sicuramente ha buttato l’ennesimo anno… ed intanto il tempo scorre inesorabile), tutto tace. Addirittura Vasseur lo ritroviamo che giustifica prima Russell (anziché provare quanto meno a buttare fumo negli occhi, cercando di organizzare una sortita dai commissari, per combattere per quel terzo posto) e lo ritroviamo dopo a sorridere con “il suo amico” Wolff. Mi spiace Charles purtroppo il cuore non basta, lo stesso cuore che hai messo nell’abitacolo della SF-25, lottando come un matto fino a quando le fallaci gomme dure non hanno retto allo stress delle tue staccate, che dovrebbero essere insegnate a scuola. La differenza tra Red Bull e Ferrari, tra l’entourage del campione del mondo e quello del monegasco e, soprattutto tra Max e Charles, è tutta in quell’episodio a mio modesto giudizio. L’olandese non è venuto in F1 per perdere tempo o per accontentarsi dei milioni che gli “piovono” dal cielo, egli è venuto con l’intenzione di vincere e di farlo il più a lungo possibile. Certo, questo è l’obiettivo di qualunque pilota direte voi, solo che non tutti possono permetterselo e, Charles dopo sette anni, credo che il suo tributo lo abbia pagato abbondantemente per questo sarebbe giunto anche il momento di battere i pugni, proprio come fa il suo collega avversario il quale di rimando, già da tempo ha capito che solo il cuore non basta. La SF-25 vista in Bahrain non era male, perché gli aggiornamenti portati, hanno assolto il loro compito su una pista che comunque era ostica per la vettura di Maranello, questo grazie al carico che il nuovo fondo generava (aspettando di poter abbassare la stessa vettura). Lo si è visto proprio con il solo Charles (Hamilton al quarto GP già ha chiesto scusa per la bastonata ricevuta in qualifica dal monegasco… alè!) che è riuscito a tenere, marginalmente, il passo dei migliori e facendo sudare al povero Norris (in questo caso altro che cuore!) la terza posizione, solo (c’è sempre il trucco ricordate!) che questo comunque non basta. Ammesso e non concesso che la Rossa del monegasco fosse arrivata a podio, sarebbe comunque stato un magro bottino, un risultato insufficiente e deludente perché (anche questo lo ricorderò sempre!), considerando come abbiamo concluso la stagione 2024, la Ferrari aveva il dovere di lottare per il mondiale già dalla prima gara e questo, non solo a chiacchiere come hanno fatto nel periodo pre stagionale.

Cosa è successo? Di chi è la colpa? Suppongo che, nella “giusta” tradizione italiana, il turno di essere messo in croce (che in periodo pasquale ci sta tutto) sia quello di Diego Tondi. Magari inizierei già a chiedere la sua testa fossi nei panni degli acerrimi tifosi che purtroppo seguono il nostro sport… inutile dire che è proprio questa politica, continuamente perseguita a Maranello, che ci ha trascinato in questo guano. Lo stesso guano che ha portato Cardile ad abbandonare Maranello per più verdi e grassi pascoli: cito l’ultimo pezzo pregiato che la Rossa ha lasciato andare e, che è stato additato come colpevole della disfatta estiva dell’anno scorso, perché la sua SF-24 al quarto GP del mondiale dell’anno scorso, ci aveva già regalato una vittoria e, da li a breve, sarebbe arrivata anche quella di Monaco per LeClerc. Sempre la sua SF-24, riveduta e corretta dopo i casini spagnoli, ci ha permesso di lottare per il mondiale costruttori fino alla fine del campionato. Al suo posto ora c’è l’incolpevole (per ora!) Serra e intanto, sarà un caso che ci troviamo in questa attuale situazione? Cos’ha fatto Vasseur per trattenere Cardile? Cos’ha fatto Vasseur nel periodo in cui era a capo “in pectore” dell’ufficio tecnico? La storia della F1 ce lo insegna: cambiare sempre non è sinonimo di fortuna, la stabilità è tutto e, non è un caso che a dominare a fase alterna negli ultimi quindici anni, sono proprio le squadre con lo staff tecnico dirigenziale più stabile. Mercedes, con a capo Allison (ex Ferrari ovviamente!), non c’ha mai capito nulla di questo regolamento che sfrutta l’effetto suolo, eppure nessuno si è sognato di epurarlo o di lasciarlo andare via e indovinate un po’? AMG all’ultimo anno regolamentare è la squadra che fa più paura alla McLaren. Coincidenze? Ne dubito. Il cuore non basta più purtroppo, serve qualcos’altro e alla svelta anche perché come ho detto già in passato, ammesso che Ferrari riesca a risolvere i problemi congeniti del suo retrotreno, bisogna vedere sempre nel frattempo gli avversari dove sono arrivati e, inutile dire che una volta centrato l’obiettivo risolutivo, bisogna vincerle tutte. Decisamente il cuore non basta!

La F1 non è magia nera, ne sa qualcosa Andrea Stella (altro ex Ferrari… sparo sulla croce rossa oggi!) che assieme al suo staff, si è rimboccato le maniche ed ora si ritrova una macchina da mondiale e, due piloti che potenzialmente possono aspirare entrambi al titolo, sebbene ci sia una sottile differenza: uno di loro ha capito, proprio l’anno scorso, che il cuore non basta se si vuole vincere, mentre l’altro proprio non ci vuole arrivare. Il pilota più progredito dal 2024 è proprio Piastri il quale, sebbene l’anno scorso abbia palesato un evidente calo verso la fine del mondiale, è anche vero che evidentemente in quell’apparente “down”, non stava facendo altro che mettere i pezzi assieme e, se non fosse stato per lo svarione in Australia, ora sarebbe comodo al comando della classifica piloti. Lando, domenica scorsa ha dato tutto proprio come Charles, ed ha marginalizzato i danni solo che a mio avviso la frittata è fatta, in quanto proprio in questo ultimo weekend ha scoperto il nervo che, se l’anno scorso si chiamava “pressione data da Verstappen, oggi si chiama “il mio compagno di box è un martello”. L’inglese ampiamente supportato dalla sua squadra, dalla regia internazionale (vergognoso non aver inquadrato Oscar mentre tagliava il traguardo!) e dalla anglofona F1, se non cambia atteggiamento presto verrà sicuramente fagocitato dal compagno (il quale avendo capito che di supporter ne ha pochi, deve fare tutto da solo a cominciare dal sabato!) per non parlare di Verstappen e Russell, con la differenza che se prima Norris poteva essere giustificato in quanto lottava per la prima volta contro una bestia come Max, ora invece caso mai fosse l’australiano ad avere ragione di lui, non ci sarebbero giustificazioni che reggano… anche se avesse messo tutto il suo cuore; perché solo quello non basta.

Vito Quaranta

IL MONDIALE INIZIA IN EUROPA – GP DEL QATAR

Marc Marquez sigla la pole position, il giro record del circuito, vince la gara Sprint, vince la Domenica e fa segnare il giro veloce con record in gara. Il tutto su una pista “amica”. Ma non preoccupiamoci, finora è stato un gioco ed il Mondiale vero inizia in Europa…

Era un GP atteso quello del Qatar, da molti addetti ai lavori era il GP della “rivincita”, quella della “pista amica” che finalmente arrivava a soccorso di Bagnaia poiché l’inizio di Campionato era “palesemente” a vantaggio di Marc Marquez. Teoria alquanto bizzarra nata nel salotto dell’emittente che trasmette il Motomondiale.

AVETE VISTO BAGNAIA!?

In Qatar tutti aspettavamo Francesco Bagnaia che infatti non ha deluso le aspettative. Durante le qualifiche si è steso nel secondo tentativo dell’ultimo run ed ha dovuto dire addio alla prima fila mentre quell’altro faceva pole e record della pista. Non è riuscito a trovare il feeling durante la Sprint tanto da arrivare solamente 8° (peggiore Ducati) mentre in gara ha chiuso 3° alle spalle di Vinales che verrà poi penalizzato per la pressione gomme, quindi un 2° posto che lascia davvero tanto amaro in bocca.

 

Il problema non è tanto la sconfitta in sé, anche perché un secondo posto in Qatar è un ottimo piazzamento. Il problema è come arriva la sconfitta e soprattutto quanto Pecco sia inerme dinanzi al compagno di team che ancora una volta gioca con tutti, aspetta il momento decisivo e piazza due giri record a fine gara andando via. Il problema è tutto li.  Ma non preoccupatevi che adesso arriva l’Europa…

NON STUZZICARE MARC…

https://x.com/FranckyHawk29/status/1911472574128672896?t=egNisd8NaAZJNeyHKVwoag&s=19

Quando il GP scorso Marc ha regalato la vittoria a Pecco dissi chiaramente “attenzione che in Qatar vorrà vincere”. Così è stato, non ha lasciato scampo a nessuno dominando praticamente ogni turno di prove ed ha anche saputo “giostrarsi” tra alcune difficoltà poste in essere soprattutto dal Team VR46, il vero rivale dal quale Marc (qui lo scrivo a futura memoria) dovrà fare attenzione. 

Senza la cappellata del Texas staremmo parlando di un Pilota che, salito sulla moto Factory, ne vince 8 su 8 con quasi 50 punti di vantaggio sul compagno di team. Una carneficina praticamente. Invece è stato magnanimo, ne ha vinte soltanto 7 su 8 ed il Gap su Pecco oggi è di soli 26 punti. Ma non preoccupiamoci che adesso arriva l’Europa…

LA GARA DEGLI ALTRI.

La Ducati praticamente ne piazza sempre tre sul podio e tutte e sei nella TOP 10. Rimangono solo le briciole per gli altri. Si conferma in ottima forma Franco Morbidelli che sale sul gradino più basso del podio in entrambe le gare ed è praticamente in linea con le prestazioni di Bagnaia. Va meglio in qualifica mentre paga ancora qualcosa in gara, soprattutto sulla gestione degli pneumatici. Ottima la gara di Zarco che arriva 4° e si conferma la migliore Honda in pista. Chiude in TOP5 il rookie Fermin Aldeguer che è in grandissima crescita in questi ultimi GP e conferma quanto di buono c’è nel Team Gresini nel fare crescere i giovani Piloti. Giornata nera per Alex Marquez che, dopo il 2° posto nella Sprint, commette un errore in staccata e prende Diggiannantonio rovinando la gara del Pilota VR46. Viene giustamente penalizzato con un LLP ed arriva 6°. Aveva un gran passo probabilmente ha sentito il peso di una vera chance di vittoria. Chiudono la Top10 Quartararo, Acosta, Bezzecchi e Marini.

Capitolo a parte per Maverick, autore di un gran weekend di gara ed in testa per parte della corsa. Chiude 2° alle spalle di Marc ma viene penalizzato per la pressione gomme. Urge assolutamente rivedere questa regola anche se finché rimarrà Michelin credo non ci saranno margini. A fine gara Bastianini ha detto che Vinales è stato l’unico ad utilizzare una KTM diversa rispetto agli altri, perciò mi chiedo “perché non l’hanno fatta utilizzare agli Ufficiali!?” Magari era la RC16 del 2024…

CLASSIFICA MONDIALE

Nell’era della Sprint è il miglior inizio di Mondiale di Bagnaia, lo scorso anno ad esempio Martin dopo quattro GP aveva 92 punti. Bagnaia ne ha già 97. Purtroppo per lui c’è un fenomeno vero in pista che riesce a trascinare anche il fratello per adesso, vedremo dopo i test di lunedì a Jerez e valuteremo nel GP di Francia a LeMans se il divario tra GP24 e GP25 diverrà più ampio…

Il prossimo GP sarà a Jerez de la Frontera, finalmente torna l’Europa. Il Mondiale vero inizia in Europa, almeno così dicono gli esperti…

 

Francky

 

 

PIASTRI DOMINA IN BAHRAIN. FERRARI INCOMPRENSIBILE.

La Formula 1 arriva in Bahrain con tante certezze e la speranza di vedere qualche sorpresa. Che puntualmente non arriva, se è vero che il venerdì la McLaren mostra ancora una volta uno stato di forma straordinario, e il sabato Piastri la piazza in pole.

A farci sperare in una gara non troppo scontata ci pensano Leclerc, che piazza la sua SF-25 miracolosamente in prima fila (grazie anche alla penalizzazione di Russell), Norris, che improvvisamente si dimentica come si guida una Formula 1, e Verstappen la cui RB21 non ne vuole sapere di andare. Loro partiranno nelle retrovie, e ci danno la speranza di vedere una rimonta, che, in effetti, ci sarà per l’inglese ma non per l’olandese.

Ferrari in prima fila, quindi. Ma i geni della strategia decidono di partire con le gialle, unici in tutta la griglia, e il monegasco allo start precipita in quarta posizione, dietro a Piastri, Russell e Norris che é partito a fionda, ma dalla posizione sbagliata e si becca 5 secondi di penalitá.

Le gomme rosse iniziano a soffrire giá al giro 10, e si fermano sia Norris che Verstappen.

Al giro 14 si ferma anche Russell, e le due Ferrari salgono così in seconda e terza posizione dietro a Piastri, ma a 6 e 9 secondi.
Piastri si ferma al giro 15 e, così, le due rosse vanno al comando.

Al giro 18 entrambe le Ferrari rientrano e montano un’altra volta gomma gialla, rendendo ancora più incomprensibile una scelta che era già sembrata poco intelligente.

Al giro 20 il diciottenne da Bologna svernicia Verstappen, che, stranamente, non oppone molta resistenza. Max é in grande difficoltá e poco dopo viene superato anche da Hamilton.

In questa fase, Leclerc é il più veloce in pista e al giro 24 attacca Norris ma l’inglese si difende. Al giro successivo, Charles passa.

Al giro 33 viene fatta uscire la Safety Car per pulire la pista, e tutti rientrano ai box.
I primi tre montano gomme diverse. Gialle per Piastri, rosse per Russell e bianche per Leclerc. E anche per Hamilton. Anche questa pare una scelta strana e, infatti, dopo qualche giro Lewis si lamenterà pesantemente delle sue gomme.

Si riparte al giro 35. Leclerc si difende da Norris, e lo rallenta quel tanto che basta per consentire ad Hamilton di passarlo, ma Lando lo ripassa uscendo di pista e deve ridargli la posizione. Ma al giro successivo deve cedere definitivamente la quarta posizione.

Al giro 46 Norris attacca Leclerc ma va lungo e il monegasco respira un po’. Lando ci riprova diverse volte e al giro 52 riesce a prendersi la terza posizione.

All’ultimo giro ci prova anche per la seconda posizione all’ultimo giro, ma Russell si difende bene.

Finisce così con Piastri davanti a Russell, Norris, Leclerc, Hamilton, Verstappen, Gasly, Ocon, Tsunoda e Bearman.

Fra una sola settimana si correrà nell’insulso e pericoloso circuito di Jeddah. Sarà solo la quinta gara ma potrebbe già dare qualche chiara indicazione su come finirà questo mondiale (ammesso che ce ne sia bisogno).

P.S. E’ vero che è facile giudicare dal divano, ma se alla Ferrari tocca di fare una strategia diversa dagli altri per arrivare quarta e quinta, a debita distanza, probabilmente è già al livello “disperazione”.

P.S. 2 E’ interessante continuare a sentire indicazioni contrastanti fra il team principal e i piloti riguardo l’efficacia degli aggiornamenti.

P.S. 3 Ed è altrettanto interessante sentire Leclerc che dice che ha trovato una strada tutta sua e, anche, che abbia detto al suo capo che d’ora in poi farà come pare a lui. Segno che se c’è una sedia, che traballa questa non è certo la sua.

P.S. 4 Per chiudere i P.S. su Maranello, oggi anche Bearman sarebbe arrivato quinto. Il risparmio netto sarebbe stato in termini economici di 39M€, ai quali bisogna aggiungere, a livello di benefici, una quantità industriale di rotture di scatole in meno per gli ingegneri e qualche sorriso in più ai box.

P.S. 5 A proposito di sorrisi, mi dispiace per Norris, che ritengo un bravo pilota, ma se non farà pace con se stesso prima possibile, Piastri gli starà davanti stabilmente.

P.S. 6 Qualcuno crede che Newey possa far tornare l’Aston Martin davanti?

P.S. 7 Ma Sainz non doveva far tornare in alto la Williams?

P.S. 8 Per la prima volta nella storia, non abbiamo visto il vincitore tagliare il traguardo. O, meglio, lo abbiamo visto in un minuscolo riquadrino. Cade così uno degli ultimi retaggi del motorsport dei tempi che furono, dopo che, da un po’ di gare, non si inquadrano più i piloti che tagliano il traguardo nelle posizioni dopo la prima.

F1 2025 – GRAN PREMIO DEL BAHRAIN

Domenica si corre il Gran Premio del Bahrain, secondo dei tre appuntamenti di fila che si concluderanno domenica prossima in Arabia Saudita.

Ci si riavvicina alla stagione europea della F1 non prima di aver fatto tappa in Medio Oriente su due circuiti che potrebbero riservare qualche sorpresa.

Per quanto riguarda il circuito del Bahrain l’imperativo per tutti sarà evitare di arrivare sulle tele in gara, dato l’alto degrado imposto dall’asfalto e da temperature che con tutta probabilità saranno le più alte di questo inizio di stagione.

Circuito ricco di curve a media e bassa percorrenza e violente staccate su cui predominerà la stabilità in frenata, la trazione e la gestione del surriscaldamento degli pneumatici.

Proprio il tema della gestione dei pneumatici in gara potrebbe  mettere sulla graticola Ferrari che si presenterà in Bahrain con la consapevolezza di avere una macchina potenzialmente buona ma con grosse criticità da risolvere, in primis l’altezza da terra.

immaginer da autogear.pt

Sembra che ci saranno corposi aggiornamenti che cercheranno di tappare alcune falle ma, ovviamente, il tutto è da verificare in pista e anche piuttosto velocemente. Insomma, la SF-25 rischia di essere un cantiere aperto ancora per un pò di tempo e su una pista in cui le curve medio lente dovrebbero metterla in croce. Il vantaggio potrebbe essere quello di potersi prendere qualche rischio in più in relazione all’altezza da terra date le poche sconnessioni del circuito ma anche questo è tutto da verificare.

Insomma per il “cetriolo rosso” (cit. Bild) sarà complicato mettere assieme un weekend soddisfacente, anche se l’enorme mole di dati di partenza (in Bahrain ci sono stati i test pre stagionali) dovrebbe aiutare a sgrossare di molto la ricerca del setup ottimale.

Tra gli altri top team ovviamente in testa alle preferenze McLaren che ha tutte le caratteristiche di essere una monoposto che va bene un pò dappertutto. Il problema del team di Woking diventa poi concretizzare questa superiorità, cosa in cui i suoi piloti sono decisamente molto meno pronti del loro muretto. Se Piastri e Norris si troveranno a loro agio potrebbero essere una passeggiata ma i fantasmi visti a Suzuka potrebbero ripresentarsi.

Il BauBau in questione è olandese, corre in Red Bull e sta per diventare papà. Il circuito del Bahrain sembra meno adatto ad esaltarne la capacità di fare le differenza nei confronti degli altri ma ormai siamo abituati a tutto con Verstappen, in attesa che prima o poi abbia un team mate degno di questo nome.

immagine da apnews.com

Mercedes arriva con le solite aspettative buone ma non eccezionali, pronta eventualmente a raccogliere i cocci degli eventuali disastri dei loro competitor. L’esperto e la matricola sono già sufficientemente complementari, anche se Antonelli dovrà fare molta attenzione alla gestione di una gara che in Bahrain potrebbe essere più complicata che in altri circuiti.

In merito ai team in lotta per i punti, al solito c’è una gran confusione. C’è da capire chi si adatterà meglio al circuito e alle sue condizioni e ci verrebbe da puntare su Williams ed Haas, sugli scudi in questo inizio di stagione. Possibili exploit da parte di Racing Bulls ma davvero, a bocce ferme, è un terno al lotto azzardare delle previsioni.

Gli analisti dicono che conterà più la gara che la qualifica. Considerando quanto conti correre con aria pulita ci viene da dire che la qualifica conterà comunque tanto, almeno per il primo stint di gara ed  eventualmente conterà altrettanto capire quando fermarsi per le soste ai box cercando di sfruttare pista libera e undercut. Fondamentale avere un muretto box lucido e sveglio per ottenere dei vantaggi.

Proprio il fatto che tutti i team hanno tanti dati avendo fatto in Bahrain i test pre stagionali ci porta a pensare che bene o male tutti riusciranno ad ottenere un buon setup, cosa che renderà la gara più prevedibile e sposterà il focus sulla qualifica.

La McLaren ha grosse possibilità di fare addirittura doppietta. Verstappen proverà certamente a erodere le loro certezze ma questa volta c’è qualche dubbio in più sulle armi che si troverà ad avere a disposizione. Dalla sua c’è il fatto che, storicamente in Bahrain le qualifiche vedono sempre differenze molto ridotte tra i piloti: un altro miracolo in Q3 potrebbe propiziare una gara meno scontata di quanto ci si possa immaginare.

P.S: forse non sarete d’accordo con me ma l’evento sportivo di questa domenica è la Parigi-Roubaix che ha tutte le premesse per essere un evento epocale. Della F1 onestamente comincio a fare a meno senza patemi d’animo.

*immagine in evidenza da f1.newsauto.it

Rocco Alessandro

 

 

Life is racing, all the rest is waiting