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LA DIGRESSIONE DI SELDON: UN 2016 SHACKERATO, ON THE ROCKS CON QUALCHE CHICCO DI RISO!

 

La  “leggerezza della passione”, quel modo molto personale per condividere gli stessi eventi partendo spesso da convinzioni diverse, ma facendo comunque parte di una comunità con valori e riferimenti uguali per tutti, si è riassunta in questo luogo nel dialogo scherzoso che spesso è teso a cercare il dialogo ove non c’è concordia di opinioni. In quel bellissimo 2016, ahimè non per la Ferrari…, lo spirito era eccezionalmente positivo!

La battuta trasversale leviga e congiunge i gradini, fa intendere all’interlocutore che non vuole essere prevaricante, meno che mai offensiva. E’ il suggello del comune intendimento, ovvero dell’armonia cercata anche quando non si è d’accordo. E’ magari la risata che vi portate dietro tutto il giorno, o anche più. Che vi fa scorrere meglio la monotonia dei minuti meno piacevoli della giornata.

Mi è venuto in mente quindi di cercare ciò che più ci ha unito nell’allegria di questo sport. Perché è anche allegria, è bene ricordarlo! Cosa più delle battute, dei commenti ironici, degli sfottò, ci ha avvicinato alla condivisione di questa passione?

Bene! In questo articolo raccolgo le frasi, quasi sempre brevi, che hanno lasciato il segno. Non cercate tra di esse per forza la scintilla della risata incontenibile. Spesso sono fini, ciniche, geniali. Fanno sorridere, non per forza ridere. E’ un estratto della stagione 2016, cominciata con i test prestagionali e finita con Abu Dhabi e Nico WDC.

Nota minore: pur facendo parte di questo gruppo dal primo mese del primo anno (precisamente dal 25 novembre 2015) non troverete le mie, perché evidentemente era destino (poichè scomparse con la cancellazione del primo account), che non comparissero.

 

Divertitevi, se potete…

 

 

Morok6 anni fa Ma Alonso è come la madre dell’aceto, che trasforma anche il vino buono.

Fiammetta Krtica6 anni fa Da Arai a annegai

lucx6 anni fa •  Dai hanno una macchina che definire tale è un’offesa al pandino di “Sanchez” 😀

Morok6 anni fa  Le emozioni più forti del week end le ho avute dal soffiatore da giardino nel raccogliere le foglie dopo il GP.

Andras6 anni fa “è forse finita quando i tedeschi han bombardato Pearl Harbor????” (cit)

LS6 anni fa E dunque comincio ad infestare pure qua.

Morok6 anni fa Poi ci sarebbe il discorso riguardante il motorsport, soprattutto su cosa significhi quel “sport”, ma rimando alla prossima.

Voloandre6 anni fa Nessun disTurbo

Alex Sacchi6 anni fa Las Vegas…..il Tilkodromo prima che arrivasse Tilke

Alex MC126 anni fa “Non è un paese per preti” semi-cit.

Fabrizio Colombari Grumpy6 anni fa Io minatore non tecnico :-))

marloc6 anni fa Da tempo sostengo che RG è un Massa 2.0; veloce quando tutto gli gira bene ma fondamentalmente appena scavi un pochino salta fuori l’imperioso cazzaro di fondo.

LS6 anni fa • Mi preme rendervi partecipi di un commento tecnico (forse troppo) letto altrove (…) che può presentare grossi spunti di riflessione: “La Ferrari è nata bene, specie l’air scope e la parte superiore, Mercedes è effettivamente troppo grossa sopra”. Il candidato discuta…

Morok6 anni fa ci sarà dietro una teoria gender. Io rimango servo della gleba, a testa alta verso il triangolino che ci esalta…

Lattughiz 北斗の拳 • 6 anni fa “Arai, concimai, seminai, ma alla fine raccolsi solo una gran pedata nel sedere…”

Fiammetta Krtica6 anni fa sicuramente, ma insomma, nessun catastrofismo – come nessuno stappaspumantismo 🙂

Fiammetta Krtica6 anni fa nessuno suda freddo, perchè chi ha fede è protetto dal caldo e dal freddo e dall’umido e dal secco

Kimo Timonen6 anni fa A quanto ho capito Kimi ieri era a vomitare nel simulatore..

lucx 北斗の拳 • 6 anni fa Domani Kimi fa i test con quel che resta della monoposto utilizzata da Vettel?

Morok6 anni fa …ma i tempi non calano. Gatta ci cova. Qui ci vorrebbe un insider, un outsider, un lateralsider, quello che volete

Fiammetta Krtica6 anni fa siamo una manica de stronzi eh, vaddetto :))

gianluca726 anni fa Niki tu visto culo di ferrari? stretto stretto Toto tu no preoccuppare….ya……nostro airscope grosso grosso …ya….noi allargare e sfondare tutto….ya

gianluca726 anni fa Giorno a tutti…anche oggi siamo già campioni del mondo?

Lattughiz 北斗の拳• 6 anni fa Riccio si nasconde dietro una vetrina di denti..

Fiammetta Krtica6 anni fa il giro di uscita dai box di Wehrlein è comunque più rapido del giro tirato di haryanto.

Aviatore6 anni fa E’ una questione contrattuale. Gli aerodinamici li paga McLaren, gli esperti di aerofagia Honda.

lucx 北斗の拳• 6 anni fa E infatti Honda ha licenziato il proprio capo aerofago.

LS6 anni fa Io ho dato toner 2 (cit.), posso dare aerodinamica ad occhio?

LS6 anni fa Secondo me io e lei abbiamo curriculum simili, anch’io occhiologia e brancologia li avevo nel piano di studi. Se lei ha dato pure “Estrazione di metodi numerici dal bussolotto” e “Meccanica Irrazionale”, allora abbiamo specialità similari…

@Fiammetta Nordschleife76 北斗の拳• 6 anni fa Mi piaceva un sacco, poi arrivò Sainz e mi appassionai a Sainz. Si sa, la donna è armadio, comodino, divano.

marloc6 anni fa Lo so..lo so io …!!
Allora il primo che porta le mutandine della Michibata parte quinto; quello che porta proprio la Michibata parte quindicesimo; chi risolve il tensore metrico di un buco nero rotante senza utilizzare la soluzione di Kerr parte ultimo ma se porta Jim Kerr dei Simple Minds può scegliere un altro che parte ultimo al posto suo a patto che indossi le mutandine della Michibata tutto il weekend; chi riesce a convincere il botolo peloso di Hamilton a mordere il culo ad Hamilton parte al posto di Hamilton a patto che faccia tutta la gara con il botolo attaccato al bocchettone della benza tipo scena tre uomini e una gamba e ringhio; chi parte in pole parte secondo; chi parcheggia in seconda fila scena via montenapoleone sul marciapiede parte al posto di Mylander con la safety car; chi risolve il tensore metrico di un buco nero non rotante deve partire con Jim Kerr attaccato al guinzaglio come Roscoe visto prima; chi parte ultimo parte penultimo; chi parte penultimo parte penultimo di fianco all’ultimo; chi fa un tempo che è anche un numero primo parte primo ma solo se riesce a trovare un divisore del numero che non sia il numero stesso ed uno (questa in onore a Bernie); chi riesce a fare lo stesso tempo di un altro pilota parte dalla pit lane ma con le gomme winter; chi fa un tempo pari alla somma dei quadrati dei tempi di altri due piloti che hanno una traiettoria ortogonale fra loro, parte quarto; chi riesce a calcolare il rotore di un gradiente parte in pole ma solo se non è già occupata; chi porta un’amica parte decimo; se l’amica è figa parte nono, se l’amica è un trans parte al posto di Verstappen; chi vince a tressette parte quinto a patto che non si trovino le mutandine della Michibata; chi recita a memoria il credo, credo che non parte; chi riesce a fare un giro in retromarcia parte settimo; chi fa un giro contromano parte anche lui settimo ma in senso inverso al quello di prima; chi fa la pole con la dacia logan parte ottavo.
Ecco …
Mi pare sia tutto…..

LoSco6 anni fa Io mi fido anche ma…. Chi cazz’è?

Rosso Ferrari6 anni fa Se in Russia decidono la pole in base a quanta vodka riesci a bere..Kimi in pole con distacchi abissali!

@Fiammetta Nordschleife76 北斗の拳 • 6 anni fa Un primo scoop! Valsecchi non ha perso un grammo X-D

lucx 北斗の拳 • 6 anni fa • Hamilton ha la capacità innata di distruggere tutti i sogni altrui, anche quelli che contano 0

Landerio6 anni fa Amici, amici, amici e poi ti ciulano la bici.

Magic6 anni fa Ora vado a lezione di sintesi da Kimi così la prossima volta (forse) sarò più breve.

lucx 北斗の拳• 6 anni fa Tu hai una mezza idea sul “manettino” Mercedes, io manco quella 🙂 Qualcuno risponderà Ciao

Morok6 anni fa Tiè 20HP, barbone, e vai a vivere un po’

Andras 北斗の拳 • 6 anni fa Barbie mostra il reggiseno ehm i muscoli

Myriam Ferdi6 anni fa Ho bei ricordi del gp del Bahrein dello scorso anno: una serie di strafalcioni di Vettel nel tentativo di superare una mummia finlandese

marloc6 anni fa No vabbè dai. Ana “legata” nella rete.. La Bouchard con la mini e le “schiave” ai piedi.. Faccio la schiuma dal naso già di prima mattina…

Morok6 anni fa Complimenti alla Radiazione ed ai suoi radiatori

lucx 北斗の拳 • 6 anni fa Qualcuno ha notizie del capo radiatore?

Braccio6 anni fa Il mondo non sopporterebbe due me, a dire il vero nemmeno io sopporterei la compagnia di un altro me 🙂

Kimo Timonen6 anni fa Aspetto consapevolmente il Meteorite Quello Grosso, sorridendo.

lucx 北斗の拳• 6 anni fa •  E’ palese che si stanno preparando alla discesa in campo (!) di Audi.
Avremo sicuramente un Q5 a breve.

zebaldo6 anni fa La griglia invertita non mi piace, preferisco l’inversione della grigliata quando da un lato la carne è cotta

Lattughiz 北斗の拳• 6 anni fa • Il fatto è che si è innamorato di Nico e ha deciso che perammore gli lascia vincere il WDC…

Morok6 anni fa O hamiltoniani. O massesi. O sainzisti. O raikkoniani. O ricciardesi. O bottani. O….

Andras 北斗の拳 • 6 anni fa Kimi davanti a Vettel, gombloddone 😂😂😂😂

@Fiammetta Nordschleife766 anni fa Il Titanic aveva la pull rod.

gianluca726 anni fa Vettel:”credo di aver capito dove è andato più veloce kimi”……al bar:)))

Alex Sacchi6 anni fa ci impiega meno una donna a partorire che questi a rimettere la bandiera verde

Lattughiz6 anni fa “Race Car” è palindromo, lo sapevate?… (così su sky sports ammazzano i tempi morti).

Alex MC126 anni fa Il figlio del rallysta ha battuto in qualifica il nuovo Senna/Schumacher/Clark/Fangio. Mannaggia. Mi sta crollando la terra sotto i piedi

Morok6 anni fa il manettino, meglio noto con il termine più classico: “il manico”

Myriam Ferdi Andras6 anni fa “La Ferrari logora chi ce l’ha”

Andras 北斗の拳 • 6 anni fa • Mi permetto di far notare l’equivalenza assoluta tra numero di capelli neri in meno e numero di rughe facciali in più di MAB da quando è stato fatto TP Ferrari

Andras 北斗の拳 • 6 anni fa Noto una tensione più vibrante sul Bring quest’oggi. Si interessano, scambiano commenti

LoSco6 anni fa C’ho un Master in cazzate vintage

LoSco6 anni fa • Ma tu lo hai dato Fondamenti di Futilità? Altrimenti non sei nessuno

Lettore espatriato6 anni fa • Sbarcando a Barcellona, Maurizio vide molti Tifosi e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Evasione fiscale a Panama in 5 minuti, aerodinamica ed effetto Coanda con i cucchiaini, fare le “o” con il fumo. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i tecnici dicendo: “Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando negli hotel, possano mangiare, ordinare “una coperta in camera” e fantasticare degli aggiornamenti e dei decimi guadagnati. Maurizio non capiva perche’ , con 25 gradi fuori , i Tifosi potessero volere una coperta , ma i suoi tecnici dissero che era meglio cosi. Ma egli rispose: “Voi stessi raccontate degli aggiornamenti e dei decimi guadagnati”. Gli dissero: “Dobbiamo andar noi a raccontare per la cinquantesima volta degli aggiornamenti e fargli bere che guadagneremo secondi sui crucchi?”. Ma egli replicò loro: “Quanti decimi avete guadagnato? Andate a vedere”. E, tornati trafelati, riferirono: “Cinque decimi e due bandelle”. Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. Presi i cinque decimi e le due bandelle, levò gli occhi al cielo, pronunziò il bestemmione con Antonini, prese i 5 decimi e li diede ai tecnici perché li distribuissero; e divise le due bandelle fra tutti. Tutti ebbero 5 decimi e un pezzo di aggiornamento, festeggiarono, si ubriacarono ed, alla fine , tornarono in albergo parlando di dodici secondi al giro guadagnati sulla Mercedes, di macchina completamente nuova a ogni Gran Premio e mondiale in cassaforte fino alla nascita del nipote di Max Verstappen. Poi, i tecnici, tornando ai box, riguardarono i dati. Erano 0,5 decimi. E , allora, furono parole, ma non per signore.

Flo6 anni fa • Meglio, piove fino a mezz’ora prima, così l’entusiasmo sale alle stelle, poi spunta un sole che nemmeno a Nairobi e ti asciuga la pista proprio prima del via. E viene voglia ti tagliarsi i maroni.

Pier Alberto 北斗の拳• 6 anni fa I lattinari hanno sempre qualcosa che flette troppo…

gianluca726 anni fa Lo sbaaam che avete appena sentito era il rumore del mio tablet lanciato sul muro….grazie e scusate

gianluca726 anni fa • Come promesso ho chiamato a maranello ed il centralinista, consapevole della legittimità della mia richiesta di chiarimenti sulla particolare situazione della rossa, mi ha prontamente passato l’interno di mab. Lo stesso era già a conoscenza della tesi di Marloc (“ma non ne capiva solo di tette? ??”) e di quella di Seldon ed ha subito risposto ai miei quesiti :”vedi caro Luca (mi chiama sempre così. ..tanto che ho il dubbio che mi scambi per lucx)…il problema tra Fp, q3, q2, q1 sta semplicemente nel fatto che…praticamente…..in effetti. …..in parole semplici. ….. oh scusa devo chiamare a Turrini. ..non so che cippa gli ha detto Marchionne. …ti richiamo io…ciao…tuuuuuuu …..tuuuuuuu ”
a scanso di equivoci il presente commento è frutto di momento di scazzo infinito in attesa che mio figlio finisca di distruggermi il PC. :)))

Lattughiz5 anni fa Domenica, barbecue. Per quanto mi riguarda

Morok5 anni fa che ci conservino, almeno per questo, un po’ di incertezza. E poi s’è sempre detto che questo è l’anno di Nico, mica che era l’uomo del primo quadrimestre

@Fiammetta Nordschleife765 anni fa  Le PL andrebbero sempre commentate dai portantini di Un sacco bello: Poessetutto e poessegnente..

Lettore espatriato5 anni fa …… A proposito di Stella Cometa , pare che i Re Magi ( Sergio, Maurizio e Sebastiano) si siano recati , carichi di Oro, Fumo e Birra , in una grotta vicina alla Lunigiana.

gianluca725 anni fa Su Sky f1 siberia dicono che c’è un diretto collegamento tra la presenza della Masolin sulla Pit Line ed il tasso di umidità, con fenomeni temporaleschi se si avvicina Jacques Villeneuve. ..boh

Lettore espatriato5 anni fa 2 warnings per Verstappen. Quando lo puniscono ? A 35 warnings ?

lucx 北斗の拳 • 5 anni fa • Con il distacco di Allison da Maranello continua quello che è il vero tormentone della Ferrari.
La “paternità”.
Non si sa, oltre ogni ragionevole dubbio, di chi fosse figlia:
la F14T
la SF15T
Di chi è “figlia” la SF16-H.
Di chi sarà “figlia” la SF17qualcheletteradell’alfabeto.
E se le voci di un Binotto “pro tempore” sono vere, anche della SFannoacaso+qualsiasiletteradell’alfabeto

LoSco5 anni fa …… il progetto 2017 è meglio affidarlo a uno che ci si possa dedicare a tempo pieno, nel 2018. Cosi’ lo famo bene 😀

@Fiammetta Nordschleife765 anni fa Ma chi “ha nato” Lauda? Niuno, egli nasce come Minerva dalla testa di Giove, come Venere dalla spuma del mare!!

SUNINGOUT5 anni fa • La Masolin ? La Saderini ? Sky fa cagàre , ma quanto a gnocca nun je poi ddii niente !!!

Pier Alberto 北斗の拳 • 5 anni fa Ho capito bene che la MB ha le fric c’est chic nel vanity panel?

Andras 北斗の拳• 5 anni fa e niente, a maiali come noi Ringers getti ‘na ghianda e ce fai felici :-))))

Landerio5 anni fa Ho deciso che invierò il curriculum in Ferrari che tanto per andar a bere fiaschi di vino a giro per il mondo io sono allenato.

Andras 北斗の拳• 5 anni fa Il lato B. Mandano in streaming delle foto nude di Bieber al Negro che si arrazza e rimonta

Andras 北斗の拳 • 5 anni fa Ho appena finito una Skype con papà Milton. È ufficiale: per il primo compleanno del Blog del Ring mamma Neyde prepara la fajolada per tutti i Ringers! Bruno Lalli porta il vino, zio Emmo le ballerine di Samba. Ed il cruzeiro si impenna!!!!!!!

lucx 北斗の拳• 5 anni fa Visto il tuo famigerato bacio 😘 della morte 💀 in realtà stavano cercando di risolvere il problema alla radice. A Vettel invece per farsi strada il partenza stanno pensando mettere la motosega (a buon mercato) sul muso anteriore.

marloc  • 5 anni fa In mezzo al gruppo a “su-suca” rischi di non finire il primo giro…

Lettore espatriato  • 5 anni fa Raikkonen e Turrini sono come due macchine in scia . Tu credi che a guadagnare velocita’ sia solo quella dietro (Kimi). Invece se ne avvantaggiano entrambe .

Aviatore • 5 anni fa Ron ha capito che per dominare gli ci vuole ancora qualche giorno

Andras 北斗の拳• 6 anni fa Difficoltà nel 2014? Nel senso che con Nico subito out il Neghèr ha corso col braccio fuori pensando a Justin Bieber in costume?

ILKönz5 anni fa Vabbè, Annomobene a malapena sa formulare frasi di senso compiuto nella sua lingua madre, figuriamoci in inglese.

drnice5 anni fa troppe red bull fanno male. c’è scritto anche sull’etichetta. basta leggerla.

drnice5 anni fa appunto. se vanno a torino quelli stanno ad amsterdam, se vanno a londra quelli stanno a torino………l’importante è sapere dove andare.
per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare ????(cit.)

ILKönz5 anni fa • E tanto per cambiare, si rompe il cambio di Vettel. Scusate il gioco di parole.

Andras 北斗の拳• 5 anni fa “Dopo l’uscita di Allison nel team c’è il clima giusto” – MAB
Agile, in scioltezza. Daje

ILKönz5 anni fa Pinone post FP3: Ferrari bellissima sorpresa, resta da capire come ci sono arrivati.
Appunto.

gianluca725 anni fa No no…si narra che Dove passa Marloc non cresce più il pelo….lassa sta:))))

Pier Alberto5 anni fa Scende la notte, la temperatura cambia e la SF16-H si trasforma in mr. Hyde.

Pier Alberto5 anni fa 58 qualifiche, 55 pole Mercedes. A momenti neanche la Dallara in Indycar fa questi numeri…

Morok5 anni fa metti che sono con la MIchibata alle spalle e non me ne sono accorto, ed il Marloc avanza verso me…

gianluca725 anni fa Nell’attesa si consigliano attività rilassanti domenicali….uccidere la moglie, rasare il cane del vicino che abbaia la notte, andare in un luogo di culto ferrarista e dire forza Alonso o andare in uno Alonsiano e scrivere petrovvvvvv…insomma cose del genere. ..buona domenica 🙂

Andras 北斗の拳• 5 anni fa Non ci capì “poco”. Ci capì una sega!

 

Ringrazio per l’attenzione e chiedo perdono se ho esposto solo il 2016, ma voi non vi rendete conto di cosa ci voglia per leggere un anno di commenti con attenzione. Divertente, ma lungo lungo lungo.

Antonio!

 

LA STORIA DELLA FERRARI 312B: 1973 (TERZA PARTE)

Cinque giorni dopo la tragedia di Williamson cominciano le prove libere del GP di Germania.

La Ferrari è ancora assente e ha raggiunto un accordo formale con Jacky Ickx, lasciandolo libero di agire in autonomia per evitare possibili pendenze giudiziarie.

Il colloquio avuto a Zandvoort con Phil Kerr non è stato solo un semplice e cordiale scambio di opinioni ma è sfociato in un accordo a partecipare all’undicesimo GP del campionato con la terza M23 ufficiale, il quarto telaio costruito e finora usato solo come muletto a Zandvoort. Ickx è un pilota che sul Nordschleife ha sempre fatto la differenza, ci ha conquistato l’ultima vittoria per la Ferrari con la “non travolgente” B2 e con una macchina come la McLaren potrebbe concedere il bis per la gioia di Phil Kerr e Teddy Mayer.

Il governo federale, su pressione delle aziende tedesche produttrici di tabacco, impone il divieto di pubblicizzare le sigarette durante il GP così BRM, Lotus, Williams e Embassy Hill devono togliere o coprire tutti i nomi dei loro sponsor da macchine, camion, tute dei piloti, abbigliamento dei meccanici, ecc. Possono rimanere visibili solo i loghi.

Cevert non si preoccupa eccessivamente.

Fittipaldi è ancora malconcio, la caviglia è ancora dolorante ma soprattutto ha a disposizione solo una 72E perché la R5 è stata rispedita a Hethel per completare le riparazioni. Peterson può contare sulle solite due vetture.

Con De Adamich convalescente, la Brabham fa rientrare il tedesco Rolf Stommelen e schiera ancora tre BT42. Gordon Murray ha aggiunto una piccola ala a sbalzo sopra al muso avvolgente per aumentare il carico aerodinamico anteriore.

Dopo la distruzione della 731 di Williamson, l’unica March ufficiale presente è quella sponsorizzata dalla LEC Refrigeration. David Purley è diventato un eroe internazionale, le sue foto fanno il giro del mondo ed è richiestissimo da tutti i media ma lui si schermisce, dice di aver fatto solo il suo dovere di uomo. Il suo atto generoso sarà poi premiato con la George Medal, seconda massima onorificenza civile del Regno Unito.

British racing driver David Purley (1945 – 1985) after his investiture at Buckingham Palace in London, 26th February 1974. He received the George Medal for bravery after his attempt to save fellow driver Roger Williamson from a burning car during the 1973 Dutch Grand Prix. He is pictured with his wife Jane. (Photo by J. Wilds/Keystone/Hulton Archive/Getty Images)

 

Manca anche la 731 di Lord Hesketh perché Harvey Postlethwaite la sta modificando nelle scuderie di Easton Neston per renderla ancora più competitiva.

Durante le prove del venerdì Howden Ganley esce di pista danneggiando la sua Williams tanto da renderla inutilizzabile. L’ex primo meccanico assunto dalla McLaren nel 1966 prende anche una brutta botta a un piede che lo convince a non rischiare e quindi permette a Pescarolo di continuare con l’altra macchina (anche perché il francese paga per correre e questo piace molto a Williams).

La pioggia rende ininfluenti le prove del sabato per cui la griglia di partenza è determinata dai tempi del giorno prima. Stewart è in pole position per la diciassettesima volta con mezzo secondo di vantaggio su Peterson. In seconda fila ci sono Cevert e Ickx, in terza il sempre più convincente Lauda e Reutemann. Le altre M23 di Revson e Hulme sono in quarta fila, staccate di 6 secondi da quella di Ickx. Fittipaldi non riesce a fare meglio del 14° tempo nonostante l’aiuto di un fisioterapista che cerca di sgonfiargli la caviglia.

Peterson fa pattinare troppo le gomme posteriori così Stewart prende subito il comando davanti a Cevert, Peterson, Ickx e Lauda.

Bildnummer: 00665057 Datum: 05.08.1973 Copyright: imago/Thomas Zimmermann
Jacky Stewart (Schottland) führt das Fahrerfeld vor Francois Cevert (li., Frankreich / beide Tyrrell-Cosworth) an; Jacky, Rennwagen, Bolide, Boliden, quer, Front, frontal, vorn, starten, Startsituation, Starterfeld, Teilnehmer, Teilnehmerfeld Großer Preis von Deutschland 1973, Formel 1 Weltmeisterschaft, F1, F, GP, WM, Vdia Nürburg Nürburgring Motorsport Grand Prix Herren Einzel Deutschland Totale Aktion Personen Objekte

 

Le due Tyrrell prendono subito un piccolo vantaggio sulla Lotus che, arrivata al ponte di Breidscheid, ammutolisce e si ferma per un guasto elettrico. La sfida per la vittoria finisce qui, dopo appena 10 km.

Alla fine del primo giro Stewart e Cevert hanno già 8 secondi di vantaggio su Ickx, Lauda, Reutemann e Revson.

Nel corso del secondo giro Lauda esce rovinosamente di pista nel tratto velocissimo di Kesselchen a causa della rottura di una sospensione e nell’urto si frattura il polso destro.

Con la coppia Tyrrell che continua a guadagnare terreno senza forzare e Ickx che li segue perdendo oltre 2 secondi al giro, l’unica lotta è quella per il quarto posto. Dopo il ritiro di Reutemann a metà gara per la rottura del motore, è Carlos Pace che gli subentra con la Surtees, seguito a distanza da Wilson ed Emerson Fittipaldi.

La gara più noiosa del campionato si conclude con la ventisettesima e ultima vittoria di Jackie Stewart, sempre più lanciato verso il terzo titolo iridato. Cevert lo segue come un’ombra per tutto il GP mentre Ickx completa il podio staccato di oltre 40 secondi e Pace è quarto dopo aver fatto segnare il giro più veloce della corsa.

Stewart ha ora 60 punti e Cevert sale al secondo posto con 45, dimostrando la superiorità tecnica e organizzativa della Tyrrell. Fittipaldi chiude al sesto posto dietro al fratello e segue con 42 punti, 18 meno di Stewart, quando ce ne sono ancora 36 da distribuire.

Dall’immenso campeggio del ‘Ring si passa a quello più ridotto ma ad altissima densità di Zeltweg.

La notizia della settimana è il ritorno della Ferrari dopo un mese di assenza impiegato a rifare quasi completamente la B3 voluta dalla FIAT.

Enzo Ferrari richiama in pista Mauro Forghieri che si mette al lavoro sulla 312B3/011 utilizzando gran parte delle conoscenze acquisite con la 312PB del 1973. Il radiatore dell’acqua anteriore viene sostituito con due radiatori lunghi e stretti, montati inclinati su ciascun lato dell’abitacolo, che prendono l’aria da sotto e la espellono dalla parte superiore delle fiancate.

Il serbatoio dell’olio, che prima era sotto all’alettone posteriore, è ora montato sul lato destro del motore (come sulla 312PB) e il relativo radiatore è sul lato opposto, spostando così due masse a peso costante tra gli assi delle ruote (sempre per quella cosa della riduzione del momento d’inerzia polare cercata da Forghieri).

Le due prese d’aria che alimentavano le bancate del 12 cilindri sono state sostituite da una presa d’aria alta molto simile a quella vista sulla 312PB guidata da Merzario e Pace.

Il muso è a forma di cuneo ed è sovrastato da un’ala a sbalzo a tutta larghezza. La geometria delle sospensioni è stata ridisegnata per adattarsi alla nuova distribuzione dei pesi e alla nuova aerodinamica. L’unica parte che non viene toccata è la monoscocca realizzata da John Thompson su progetto di Sandro Colombo. L’unico pilota è ovviamente Arturo Merzario che si è sobbarcato tutto il lavoro di collaudo in pista nell’afa agostana di Fiorano Modenese. Il comasco sfoggia un cappello da cow-boy con la scritta Goodyear. Mauro Forghieri torna a dirigere istrionicamente la squadra ai box.

La curiosità per il ritorno della Rossa è tale che anche Colin Chapman va a vedere le novità mentre Franco Rocchi lo guarda “storto”.

Lord Hesketh ritorna nel paddock insieme alle sue aragoste ma soprattutto con la March profondamente modificata da Postlethwaite. È stato montato un nuovo muso (soprannominato Silly Nose), più corto del vecchio e arrotondato ai lati sotto al quale sporge un lamierino di alluminio. I lati della monoscocca sono rastremati dietro alle ruote anteriori per migliorare il deflusso dell’aria del radiatore.

Contrariamente alle altre squadre l’alettone posteriore è stato spostato in avanti fino alle ruote posteriori e la geometria della sospensione posteriore è stata modificata in funzione della nuova aerodinamica.

Intanto James Hunt cerca di arrotondare le entrate.

Questa volta la March 731/1, l’unica a disposizione della squadra ufficiale, è pilotata da Jean-Pierre Jarier. Il francese sta dominando l’Euro F2 nel quale ha vinto 7 delle 9 gare che ha disputato su un totale di 12 e radio-paddock lo dà in partenza per Maranello per il 1974, spinto dalla Shell francese. La vettura è quella utilizzata da Purley (che questa volta rimane a casa) ripulita dagli adesivi della sua azienda di famiglia e con un muso simile a quello della March di Hunt ma con le fiancate solite.

Questa volta non ci sono problemi per i tabaccai perché lo sponsor del GP è la Memphis (insieme alla Texaco), marca di sigarette di proprietà del monopolio di stato austriaco.

Niki Lauda si presenta a Zeltweg con un tutore al polso destro, conseguenza dell’incidente del Nürburgring. L’austriaco vuole correre il GP di casa ma dopo pochi giri effettuati durante le prove libere si arrende al dolore e rinuncia.

A proposito di incidenti, i fatti di Silverstone e Zandvoort non possono passare inosservati. Nei giorni che precedono il GP si svolge un incontro tra la CSI rappresentata da Dean Delamont, la GPDA rappresentata da Denis Hulme e la FOCA rappresentata da Teddy Mayer. Al termine della riunione si decide che d’ora in poi tutte le griglie di partenza della F1 saranno composte sempre da file di sole 2 monoposto, indipendentemente dalla larghezza della pista, e che se la pista è bloccata o parzialmente bloccata oppure un’auto ha bisogno dell’aiuto di commissari, vigili del fuoco o mezzi di soccorso, il direttore di corsa deciderà se fare entrare in pista una pace-car, sull’esempio delle gare della serie USAC. I commissari dovranno sventolare le bandiere gialle e bianche, poi la pace-car entrerà in pista. Il primo classificato vi si dovrà accodare e la corsa sarà così neutralizzata fino a quando l’incidente sarà risolto. A chi sorpassa un avversario in regime di pace-car sarà applicato un giro di penalizzazione. Il direttore di corsa rilancerà il gruppo a sua discrezione sventolando la bandiera verde e la corsa potrà riprendere. Una nota inserita nel documento specifica che “la procedura non è applicabile al Nürburgring”.

Durante le prove libere vengono effettuate un paio di simulazioni dietro una Opel appositamente attrezzata.

Sempre per quanto riguarda la sicurezza, l’autopsia ha accertato che Williamson è morto per asfissia provocata dal fumo e dai gas scatenati dall’incendio così alcuni piloti montano sul casco un beccuccio sul quale si innesta un tubo flessibile che porta aria medica in caso di incidente.

La GPDA presenta un altro documento nel quale chiede agli organizzatori di impedire a giornalisti e fotografi di accedere ai box per salvaguardare la sicurezza di tutti. Ovviamente i rappresentanti della stampa non ci stanno e organizzano una manifestazione facendo muro davanti alle monoposto che stanno per entrare in pista. Hailwood è disorientato e si ferma, poi però arriva Regazzoni che con due sgasate e una sgommata sgombra la corsia box alla sua maniera. Bernard Cahier, presidente della FOPA e rappresentante Goodyear presenta le rimostranze della categoria direttamente a Max Mosley. La crescente popolarità della F1 è dovuta anche a stampa e fotografi, dal momento che la televisione non riesce ancora ad essere “competitiva” con la carta stampata.

At pit lane exit photographers show their bad mood about new working restrictions
A strike of the photographers in the pitlane kept the drivers away from their cars and IRPA president Bernard Cahier explains the situation to March boss Max Mosley

 

Emerson Fittipaldi si è ripreso completamente e piazza la 72E in pole position (la prima dell’anno per il brasiliano) davanti a Peterson, a dimostrazione dell’ottimo feeling tra l’Österreichring e la creatura di Chapman. In seconda fila ci sono le McLaren di Hulme e Revson e in terza Reutemann e la nuova B3 di Merzario che sembra più competitiva della versione precedente. Stewart è settimo davanti a Pace, Hunt e Cevert.

Questa volta Ronnie Peterson parte a razzo seguito da Fittipaldi che però viene infilato da Hulme all’interno alla prima curva. Revson invece rimane al palo con la frizione bruciata e Merzario si porta subito in quarta posizione.

L’exploit del ferrarista si esaurisce in fretta, prima superato da Stewart e poi raggiunto da Cevert che lo attacca alla curva Sebring ma il comasco chiude la traiettoria, l’urto è inevitabile e Cevert torna ai box con una sospensione piegata. Reutemann ne approfitta per passare entrambi seguito da Pace e ora Merzario deve guardarsi da Jarier che potrebbe essere anche il suo sostituto l’anno prossimo.

Hunt è subito fuori gara per la rottura dell’asta di comando delle farfalle del DFV mentre Hulme insidia la prima posizione a Peterson fino a quando il suo motore perde colpi. Il neozelandese rientra ai box al 13° giro e i meccanici trovano il cappellotto di una candela staccato, lo ripristinano e Hulme torna in pista ma ormai è quindicesimo.

Le Lotus ora sono tranquillamente al comando con Stewart che perde costantemente terreno, così al 17° giro Peterson lascia passare Fittipaldi per fargli recuperare più punti possibili in classifica.

Al giro successivo Pace supera Reutemann, sale al quarto posto e recupera terreno su Stewart dimostrando che quella del Nürburgring non è stata una prestazione casuale.

A 6 giri dal termine arriva il colpo di scena che in pratica chiude il Mondiale quando Fittipaldi si ferma nella parte alta del circuito a causa del distacco di un tubicino della benzina.

Ronnie Peterson vince il suo secondo GP davanti al felicissimo Stewart, tranquillizzato anche dai problemi al motore che hanno rallentato Pace negli ultimi 2 giri ma consentono al pilota della Surtees di salire per la prima volta sul podio.

La classifica iridata vede Stewart sempre più solitario al comando con 66 punti. La matematica concede ancora qualche possibilità sia a Cevert (45 punti) che a Fittipaldi (42) ma con sole tre gare da disputare il recupero del Campione del Mondo uscente è molto ipotetico. Nella Coppa Costruttori la Tyrrell mantiene 9 punti di vantaggio sulla Lotus.

Merzario si classifica settimo, doppiato. Dopo 15 giri il suo motore ha perso potenza e anche le gomme anteriori si sono degradate in modo abnorme. C’è ancora parecchio da lavorare.

 

La settimana seguente la nuova B3 effettua due giorni di prove a Monza. Il giovedì gira Merzario e il giorno seguente tocca a Ickx, segno che correrà il GP d’Italia. Intanto a Maranello “saltano” le prime teste. L’ing. Giorgio Ferrari è ufficialmente in ferie e il capomeccanico Giulio Borsari viene sostituito da Ermanno Cuoghi. Mauro Forghieri e Sandro Colombo sono entrambi presenti.

Il mercato-piloti è in pieno fermento.

Emerson Fittipaldi è molto vicino a firmare un sostanzioso contratto di sponsorizzazione con la Marlboro, azienda concorrente della John Player, per cui è molto difficile che possa rimanere alla Lotus ma non si sa quale sarà la sua prossima squadra dal momento che è molto improbabile che l’azienda di Losanna continui la sua collaborazione con la BRM.

Ickx è già fuori dalla Ferrari e dovrebbe essere sostituito da Regazzoni ma il ticinese dice che l’accordo è saltato. Pare infatti che la Goodyear stia spingendo per portare Revson sulla Rossa. Un altro possibile pilota dovrebbe essere Jarier che ha appena vinto l’Euro F2 con la March alzando la sua quotazione ma a Maranello c’è stata anche la visita di Lauda che però ha già firmato per rimanere alla BRM e ha anche un contratto con la Ford per correre nell’Euro Turismo con la Capri 2.6.

Infine, sembra ormai certo che Stewart si ritiri a fine anno e Cevert diventi il nuovo pilota di punta della Tyrrell.

Come ogni inizio di settembre la F1 arriva a Monza dove la Ferrari ha a disposizione tre 312B3 modificate a disposizione di Ickx e Merzario. Sono presenti ai box Forghieri, Rocchi, Colombo, Montezemolo e Ghedini. Cuoghi è il capomeccanico di Merzario e Borsari è quello di Ickx.

Jacky Ickx and Arturo Merzario, Monza 1973 (Photo by RDB/ullstein bild via Getty Images)

 

Lo scorso 25 aprile Cevert, Ickx, Reutemann, Beltoise, Ganley, van Lennep, Hailwood, Follmer, Merzario, Pace e Jarier hanno corso la 1000 km valida per il Mondiale Marche sul tracciato stradale (pole di Cevert con la Matra a 252,846 km/h di media). Ora quegli stessi piloti correranno sul circuito rallentato dalle chicane perché secondo la GPDA è più sicuro.

La prima vittima è Hunt che durante le prove valuta male l’ingresso alla prima chicane e danneggia pesantemente la March al punto che la squadra carica tutto sul camion e riparte subito per l’Inghilterra.

Dopo le prove del venerdì Frank Williams organizza una gara podistica sulla pista Junior alla quale partecipano anche piloti come Hunt, Ickx, Stewart, Revson e Wilson Fittipaldi oltre a meccanici e rappresentanti di molte squadre mentre Emerson dà il via con una bandiera verde. Alla fine è proprio Williams a vincere battendo la concorrenza di Hunt e di Bob Tyrrell, figlio di Ken. Il team manager si intasca il milione e mezzo di lire in palio (11.600 euro) più altri tre milioni ricavati dalle scommesse raccolte nel paddock. Decisamente un bel gruzzoletto.

Continua la serie di pole position per Ronnie Peterson che stacca di mezzo secondo le McLaren di Revson e Hulme, poi Fittipaldi, Pace (di nuovo!) e Stewart.

Merzario è settimo mentre Ickx è solo quattordicesimo.

Nonostante la prestazione deludente dei ferraristi e il mancato debutto di Vittorio Brambilla dovuto al ritiro della Tecno, il pubblico monzese riempie come sempre l’Autodromo Nazionale in ogni ordine di posti, numerati e non.

La partenza più veloce è di Peterson seguito da Fittipaldi che scavalca Hulme, poi Stewart, Revson e Merzario.

La prima chicane non viene percorsa alla partenza, come anche l’anno precedente, ma i piloti la devono affrontare all’inizio del secondo giro e il primo a farne le spese è Merzario che piega il bilanciere anteriore destro sul cordolo, rientra lentamente ai box e si ritira.

Stewart pressa Hulme per il terzo posto ma all’ottavo giro lo scozzese rallenta in seguito a una foratura e si ferma ai box per la sostituzione della gomma posteriore sinistra. Riparte ventesimo.

Jackie Stewart on Tyrrell-Cosworth 006, Italian GP 1973

 

Al passaggio successivo Hulme va in testacoda alla prima chicane dopo aver urtato il cordolo e si ferma ai box per verificare che non ci siano danni evidenti. Riparte ventunesimo.

Denny Hulme’s McLaren-Cosworth M23 slides sideways and retires after 53 laps of the Italian GP Monza 1973
Denny Hulme’s McLaren-Cosworth M23 retires after 53 laps of the Italian GP Monza 1973
Denny Hulme’s McLaren-Cosworth M23 retires after 53 laps of the Italian GP Monza 1973

 

Le Lotus si avvantaggiano come in Austria e hanno 9 secondi di vantaggio su Revson che precede Cevert, Pace, Reutemann e Ickx.

Jackie Stewart è impegnato in una rimonta impetuosa che lo porta al settimo posto al 33° giro dopo aver superato Ickx. Nello stesso giro la BRM di Lauda esce improvvisamente di pista alla staccata della Parabolica con un incidente dalla dinamica molto simile a quella in cui perse la vita Rindt. Fortunatamente Lauda esce illeso dalla vettura.

Il recupero di Stewart continua con i sorpassi di Hailwood, Reutemann e a 7 giri dalla fine Cevert lo lascia passare. Lo scozzese recupera 2 secondi al giro su Revson che però è troppo lontano per essere raggiunto.

Con Stewart in quarta posizione, tutti si aspettano che Peterson lasci passare Fittipaldi come in Austria per fargli recuperare 3 punti in classifica ma lo svedese non rallenta e dai box non viene data nessuna segnalazione per cui lo svedese vince il suo terzo GP e consegna matematicamente il terzo titolo iridato allo scozzese della Tyrrell.

Ickx è ottavo a un giro nella sua ultima gara su una Ferrari.

Sul podio Peterson festeggia con Chapman e Margherita Freddi. Fittipaldi è molto meno contento, si sente tradito e decide di cambiare squadra.

Dalla calura brianzola si passa al freddo autunno canadese. Il circuito di Mosport Park è tanto amato quanto odiato da squadre e piloti per via delle condizioni precarie dell’asfalto che riveste un tracciato meraviglioso. Questo non scoraggia il sempre numeroso pubblico che si accampa sui saliscendi fangosi.

La prima sorpresa del weekend è l’appiedamento di Regazzoni da parte della BRM in favore di Peter Gethin che manca dalla F1 esattamente da un anno. Il ticinese ha dato mandato al suo avvocato di chiedere a Stanley i soldi che doveva avere da tempo, soldi che finalmente arrivano ma il patron della squadra di Bourne informa il Clay che dovrà fare da spettatore per tutto il fine settimana. Con molta flemma, il suo cappello di tweed e l’abbigliamento ufficiale BRM il pilota svizzero incassa il colpo (e i soldi) e conversa con Caliri e Borsari.

La Ferrari porta una sola 312B3 per Arturo Merzario. Ickx è assente.

Chiusa la deludente avventura con la Tecno, Chris Amon viene ingaggiato da Tyrrell per avere un’opportunità in più nella corsa alla Coppa Costruttori che vede la squadra di Mr. Chopper in vantaggio di soli 3 punti sulla Lotus. Amon ha a disposizione la 005 sperimentale col muso piatto e i radiatori laterali.

Torna in F1 Jody Scheckter che manca dal caotico GP di Gran Bretagna nel quale ha provocato l’incidente che ha messo fuori uso 9 vetture e una caviglia (quella di De Adamich). Il giovane ed esuberante sudafricano, soprannominato “Young Bear” per via dei suoi modi molto simili a quelli di “Old Bear” Denny Hulme, ha nel frattempo vinto il remunerativo campionato statunitense di F5000. La sua McLaren ha il numero zero, già usato sia in F5000 che nella Can-Am. È la prima volta che questo numero appare in F1.

Gordon Murray continua a lavorare sull’aerodinamica della BT42 e porta in Canada una presa d’aria più ampia di quella usata finora. Inoltre tutte le tre Brabham montano un alettone posteriore che finora era stato usato solo da Reutemann in qualche gara. Si tratta di un’ala molto incurvata inventata da Robert Liebeck, ingegnere aerodinamico e aerospaziale della McDonnell-Douglas che garantisce una portanza elevata insieme a una bassa resistenza. Ovviamente l’ala è montata a rovescio rispetto all’aereo.

La scocca della March incidentata da Hunt a Monza è stata riparata ma il lavoro continua perché Postlethwaite sta realizzando una nuova monoposto Hesketh a Easton Neston.

Ronnie Peterson conquista l’ottava pole stagionale battendo il record ottenuto da Jim Clark nel 1963 quando ottenne 7 pole position (ma su soli 10 GP complessivi) sempre con la Lotus. Lo svedese rifila a Revson un distacco di un secondo e 4 centesimi, due centesimi in meno di Scheckter che è seguito da Reutemann, Fittipaldi, Cevert, Hulme, Lauda e Stewart.

Merzario esce di pista durante le prove del venerdì per la rottura della sospensione posteriore, sfonda tre file di reti e viene colpito sul casco da un palo di sostegno che gli fa perdere i sensi per qualche minuto ma senza ulteriori conseguenze. Il giorno dopo torna in autodromo e gira con la macchina riparata dai meccanici ma non va oltre il 20° tempo. Prima di partire per il Canada Arturo ha firmato per correre il Mondiale Prototipi 1974 con l’Alfa Romeo avendo capito che per lui non c’è più posto a Maranello.

La domenica mattina durante il warm-up piove e fa freddo e alcuni piloti escono di pista. Tra questi c’è anche Peterson che va a sbattere all’uscita della curva che immette sul rettilineo del traguardo.

La corsa parte con la pista bagnata ma almeno ha smesso di piovere. Tutti i piloti montano gomme da pioggia tranne Beltoise che tenta il colpaccio con le Firestone intermedie. Peterson prende subito la prima posizione seguito da Scheckter, Lauda, Reutemann e Fittipaldi.

Il primo a fare le spese della pista bagnata è Merzario che esce di pista nel corso del secondo giro danneggiando il muso della B3. Il comasco rientra ai box per sostituirlo ma non ce n’è un terzo a disposizione dal momento che ne aveva già rotto uno in prova per cui viene rimandato in pista con la sospensione anteriore al vento.

Lauda è scatenato sulla pista bagnata e al terzo giro supera Scheckter e Peterson e si porta per la prima volta in testa a un GP di F1 prendendo subito un largo vantaggio sugli inseguitori.

La B3 senza muso è inguidabile e Merzario torna ai box dove gli viene fissata una lamiera trapezoidale (con tanto di numero adesivo) per cercare di dare un minimo di carico aerodinamico all’asse anteriore.

Dopo 15 giri Lauda ha 23 secondi di vantaggio su Peterson che ora è seguito da Fittipaldi, Pace e Oliver che hanno superato Scheckter ma Peterson perde il controllo della Lotus e urta il guardrail con la ruota posteriore sinistra rompendo la sospensione e si ritira lasciando il secondo posto a Fittipaldi.

Emerson Fittipaldi signals Ronnie Peterson that he has a left rear puncture during the race

 

La pista si sta asciugando e le Firestone da bagnato si deteriorano in fretta costringendo Lauda e Pace a fermarsi ai box per sostituirle. L’austriaco viene rimandato in pista con le intermedie in ottava posizione. Ora Fittipaldi è primo seguito da Oliver, Cevert, Scheckter e Stewart.

Tra il 28° e il 34° giro anche i gommati Goodyear si fermano per montare le slick, così come Lauda che rientra per la seconda volta e monta le gomme da asciutto invece delle intermedie. Questo permette a Beltoise, partito proprio con le intermedie, di ritrovarsi in testa alla corsa.

Al 33° giro Cevert attacca Scheckter che però chiude la traiettoria proprio quando il francese gli è a fianco. La collisione è inevitabile, entrambe le vetture escono di pista e la Tyrrell si schianta frontalmente contro il guardrail. Cevert riporta una brutta botta a una caviglia che però non gli impedisce di raggiungere il sudafricano per prenderlo a pugni sul casco prima di essere fermato dai commissari di percorso. L’incidente provoca l’ingresso in pista dell’ambulanza perché Cevert, dopo aver scaricato l’adrenalina su Scheckter, si accascia al suolo per il dolore alla caviglia ferita e deve essere recuperato.

Secondo le regole appena approvate, la presenza di un mezzo di soccorso in pista prevede l’uso della pace-car e il direttore di corsa ne decide l’impiego, il primo nella storia della F1. La macchina è una Porsche 914 gialla guidata da Eppie Wietzes, pilota di F5000 e concessionario Toyota dell’Ontario.

La decisione del direttore di corsa è intempestiva perché in quel momento c’è molto caos tra le auto che si fermano per il cambio gomme mandando in confusione i cronometristi che devono stabilire in fretta chi si deve posizionare dietro alla pace car. In quel momento c’è Beltoise al comando, seguito da Oliver, Revson e Fittipaldi ma erroneamente viene indicato Howden Ganley e tutti si accodano a lui per 10 giri, dando corpo a una classifica completamente sballata. Fittipaldi è infatti bloccato dietro a Ganley e Stewart mentre Beltoise, Oliver e Revson si sono avvantaggiati di quasi un giro accodandosi al serpentone. Beltoise commette un errore nella fretta di accodarsi al gruppo e perde due posizioni in favore di Oliver e Revson.

Quando la gara riparte Ganley pensa veramente di essere al comando e si impegna allo spasimo resistendo a Stewart e Fittipaldi per 8 giri mentre nelle retrovie del gruppo (ma in testa alla corsa) Revson e Beltoise superano Oliver approfittando di un suo problema all’acceleratore.

Con Oliver alle prese con l’acceleratore che non funziona e Beltoise con le gomme finite, Revson ha vita facilissima e li stacca entrambi. Allo stesso modo Fittipaldi, che si è liberato di Stewart e Ganley e sta facendo giri veloci in sequenza, raggiunge entrambi e li supera a 2 giri dal termine convinto di essere al comando della gara, tanto che Colin Chapman lo saluta col lancio del cappellino nero. Ma il direttore di corsa non si muove.

La bandiera a scacchi viene sventolata parecchi secondi più tardi quando arriva Peter Revson che però ha già percorso un altro giro oltre agli 80 prestabiliti. Il podio viene celebrato subito con Revson, Fittipaldi e Oliver ma ci vorranno più di 3 ore per avere la classifica definitiva del GP più caotico di sempre. Peter Revson vince il suo secondo e ultimo GP di F1. La Lotus scavalca di un punto la Tyrrell nella Coppa Costruttori quando manca una sola gara alla fine del campionato.La bandiera a scacchi viene sventolata parecchi secondi più tardi quando arriva Peter Revson che però ha già percorso un altro giro oltre agli 80 prestabiliti. Il podio viene celebrato subito con Revson, Fittipaldi e Oliver ma ci vorranno più di 3 ore per avere la classifica definitiva del GP più

L’ultimo capitolo di questo Mondiale si scrive a Watkins Glen, un circuito dove si può trovare sempre una “fauna” molto variopinta.

Come da tradizione, alcune squadre schierano una macchina più del solito per incassare il ricco premio di partenza. John Watson sale sulla Brabham BT42 Pagnossin usata da Stommelen fino allo scorso GP, Jochen Mass ha a disposizione la terza Surtees e Brian Redman guida la terza Shadow.

Frank Williams iscrive la vettura n°26 per Tom Belsø ma quando il danese arriva al Glen trova la sua macchina impegnata per Jacky Ickx. La Marlboro ha infatti pagato lui e Williams per partecipare al GP statunitense, così Belsø manca il debutto per la seconda volta. Oltretutto Ickx salta la prima giornata di prove perché all’aeroporto si accorgono che ha il visto scaduto per cui deve aspettare che il consolato belga glielo rinnovi.

Frank Williams with driver, Jacky Ickx (BE), Williams FW05.. Ickx failed to qualify.. United States Grand Prix West, Long Beach, california, USA, 28/03/1976.

 

Regazzoni viene reintegrato alla BRM anche perché Gethin non è rimasto esattamente entusiasta della P160E. Clay ne approfitta per pubblicizzare sul suo casco il pub che ha aperto qualche tempo prima a Pregassona.

Durante le prove del venerdì la Ensign svolge delle prove aerodinamiche per cercare di migliorare il flusso d’aria verso l’ala posteriore. Mo Nunn toglie l’ingombrante air-scoop integrato nel cofano motore e si fa prestare una presa d’aria sia da Beuttler che da Hunt per capire come migliorare la propria monoposto.

Alle 11:50 di sabato, quando mancano 10 minuti al termine della sessione del mattino, François Cevert perde il controllo della sua macchina nel tratto in salita della Esse. La Tyrrell sbatte contro il guardrail sulla destra e rimbalza verso il lato opposto dove picchia di nuovo e si capovolge strisciando sopra al guardrail che taglia la vettura all’altezza dell’abitacolo. Scheckter è il primo a giungere sul luogo dell’incidente e vede ciò che non avrebbe mai voluto vedere. Arriva anche Beltoise, cognato di Cevert, ma Scheckter lo ferma per impedirgli di avere un orribile ricordo. Cevert muore sul colpo. Aveva 29 anni.

La sessione del pomeriggio si trascina stancamente. Amon e Stewart fanno qualche giro ma poi Ken Tyrrell decide di ritirare la squadra, in accordo con lo scozzese (e soprattutto con la moglie Helen) che chiude la carriera senza disputare quello che sarebbe stato il suo centesimo e ultimo GP.

Nessuno migliora il tempo ottenuto da Peterson il giorno pima per cui lo svedese porta a 9 il numero di pole position stabilendo un record che verrà superato solo nel 1988 da Senna con la MP4/4.

L’ultimo schieramento dell’anno vede Peterson e Reutemann in prima fila seguiti da Fittipaldi e da Hunt che è sempre più veloce con la March privata di Lord Hesketh. Merzario è undicesimo con l’unica Rossa. Ickx è solo 23° con la Williams.

La partenza di Peterson è come sempre perfetta e gira in testa alla prima curva seguito da Reutemann, Hunt, Fittipaldi, Hailwood, Hulme e Scheckter.

Merzario è dodicesimo e precede Ganley, Follmer, Jarier, Lauda, Watson, Oliver, Beuttler, Hill, Ickx e Revson che si è piantato in partenza e sta recuperando.

Al quarto giro Hunt supera Reutemann e si porta in seconda posizione in scia a Peterson mentre Fittipaldi sente delle vibrazioni all’anteriore e viene scavalcato dalle McLaren di Hulme e Scheckter e ora è sesto. Dopo 33 giri Merzario è risalito al settimo posto ma all’uscita della curva che immette sul rettilineo si rompe il supporto dell’ala posteriore della Ferrari. Il comasco effettua un 360 gradi e continua con l’assetto gravemente compromesso per altri tre giri, poi viene richiamato ai box dove gli montano un musetto senza ala anteriore per bilanciare la macchina. Riparte sedicesimo (terz’ultimo).

Dopo 40 giri Hunt è sempre attaccato al cambio di Peterson mentre Scheckter vive un brutto momento quando gli si attiva l’estintore di bordo posizionato sotto le gambe. Il sudafricano non perde la calma ma subito dopo gli si rompe una sospensione e va in testacoda. Fittipaldi blocca i freni per evitare l’incidente e spiattella le gomme anteriori, rientra ai box per il cambio e lascia la quinta posizione a Revson che ha recuperato dal 23° posto.

Il finale di gara vive sulla lotta di Peterson che per tutta la corsa non è riuscito a distanziare la March di Hunt. L’inglese fa segnare anche il giro più veloce al penultimo giro ma non riesce a portare l’attacco decisivo e conclude al posto d’onore con meno di 7 decimi di distacco.

Terza vittoria nelle ultime 4 gare per Peterson che chiude il Mondiale al terzo posto con soli 3 punti di distacco da Fittipaldi nonostante non abbia conquistato nemmeno un punto nei primi 5 GP per colpe non sue. James Hunt regala a Lord Alexander Hesketh il secondo posto in F1 e si classifica ottavo nella classifica piloti pur avendo disputato solo 9 GP su 15 con una F2 riadattata.

Con la settima vittoria stagionale (4 di Peterson e 3 di Fittipaldi) la Lotus riempie di adesivi l’alettone e vince la sua sesta Coppa Costruttori, tre delle quali con la Lotus 72.

Il giorno seguente, 8 ottobre, la Ferrari annuncia che Clay Regazzoni e Niki Lauda saranno i piloti ufficiali per il 1974.

Peter Revson non ha trovato l’accordo perché avrebbe voluto correre la Indy 500 e Ferrari non glielo ha concesso. Jarier invece aveva già firmato un contratto con la March e Mosley chiedeva una cifra spropositata per svincolarlo. Inoltre la Ferrari sta per interrompere la collaborazione con la Shell francese che spingeva per avere il proprio “protégé” a Maranello.

La firma di Lauda è arrivata in realtà nel weekend del GP d’Austria, quando si è presentato col tutore al polso, ma è stata tenuta segreta perché il viennese doveva ancora avere dei soldi da Stanley e ha preferito evitare spiacevoli complicazioni. I due nuovi piloti vanno subito a Fiorano per fare conoscenza con la B3.

Regazzoni guadagnerà 60 milioni di lire (467mila euro) e Lauda 20 milioni (156mila euro) al netto delle sponsorizzazioni personali, ovviamente. Regazzoni “arrotonda” lo stipendio grazie a un contratto pubblicitario con il marchio di pelletteria di lusso Etienne Aigner.

Entrambi i piloti diventano inoltre ambasciatori della Heuer firmando un contratto direttamente con Jack Heuer che collabora con la Ferrari fin dal 1971 avendo installato l’impianto di rilevazione dei tempi sulla pista di Fiorano.

La settimana successiva la squadra si sposta a Misano dove Lauda ha a disposizione due 312B3 per provare nuove gomme e sospensioni modificate. Regazzoni è assente perché impegnato a Brands Hatch per una gara di F5000. Lauda non conosce la pista e i tempi sono più alti di quelli fatti segnare da Merzario con la vecchia versione dotata di radiatore anteriore.

Enzo Ferrari assiste alle prove (è stato fra i promotori della costruzione dell’autodromo romagnolo) e annuncia che a Maranello si sta completando una 312P con la quale Lauda e Regazzoni correranno alcune gare del Mondiale Sport Prototipi.

Il nuovo organigramma della squadra corse di F1 per il 1974 prevede l’allontanamento di Sandro Colombo e il ritorno di Mauro Forghieri. Giorgio Ferrari e Giancarlo Bussi passano all’Ufficio Esperienze insieme a Giacomo Caliri, il quale comunque sarà presente alle gare. Ermanno Cuoghi è il nuovo capomeccanico di Lauda e Giulio Borsari, “perdonato” da Forghieri, guida la squadra di Regazzoni.

Le prove continuano a Vallelunga l’ultima settimana di ottobre alla presenza di entrambi i piloti. La macchina di Lauda ha la posizione di guida più avanzata di circa 10 cm e sembra avere più guidabilità.

Intanto Louis Stanley minaccia di portare in tribunale entrambi i suoi ex piloti; Regazzoni per aver provato la B3 a Fiorano in estate e Lauda perché ha un contratto di altri 2 anni con la BRM.

Sempre a proposito di beghe legali, Fittipaldi ha finalmente trovato la squadra per il 1974: la McLaren. Com’è noto da tempo, l’ex Campione del Mondo si porta dietro la grossa sponsorizzazione della Marlboro e della Texaco mentre la McLaren ha un’opzione di esclusiva per il 1974 con la Yardley che appartiene alla British American Tobacco ed è quindi concorrente della Philip Morris. Entrambe le parti (McLaren e Yardley) minacciano di trascinarsi vicendevolmente in tribunale. Inoltre, essendo Fittipaldi ancora sotto contratto con la John Player fino al 31 dicembre, scende in pista a Le Castellet per le prime prove con una M23 priva di sponsor ma con qualche riflesso rosso.

A metà novembre Regazzoni prova a Fiorano la 312P ’74 annunciata a Misano da Enzo Ferrari. Si tratta di una biposto col passo corto come la 312PB del 1972 ma con un’aerodinamica molto complessa alle spalle del pilota.

Le ultime prove dell’anno della Ferrari si concludono a metà dicembre, sempre a Le Castellet, ma Regazzoni esce di pista nella curva che immette sul traguardo e danneggia la B3 in modo tale da dover essere riportata a Maranello.

Intanto sul mondo incombe lo spettro della crisi petrolifera.

 

Giovanni Talli

NON CI SARA’ NESSUN OTTAVO (PER ORA): MAX VERSTAPPEN CAMPIONE DEL MONDO AD ABU DHABI

Dopo 9 anni, e una settimana piena di discussioni sui fatti di Jeddah, la Formula 1 vive un’ultima gara con due piloti di due squadre diverse a contendersi il mondiale. E, per di più, a pari punti, come non accadeva dal 1974.

Nelle prove libere la Red Bull si nasconde, ma quando si fa sul serio, e cioè in Q3, Verstappen diventa imbattibile e rifila 4 decimi ad Hamilton, con Norris terzo pronto a godersi lo spettacolo dalla miglior posizione disponibile al mondo.

Tutto sembra a favore di Max, che però parte con mescola soft, non si capisce se per scelta o per necessità. E un assetto molto scarico.

E invece… invece quando si spengono i semafori Max parte malissimo e Lewis lo supera. Tempo di arrivare al nuovo tornante, e si produce in una delle sue solite staccate al limite che portano l’avversario fuori pista. Hamilton va lungo, taglia la chicane in modo clamoroso, e gli esce davanti, senza alcuna intenzione di ridargli la posizione. Ma il tanto criticato Masi questa volta decide di non fare nulla, con una decisione che suscita l’ovvio disappunto della Red Bull e fa gridare al complotto.

Verstappen è così costretto ad accodarsi al furbo rivale, il quale si mette rapidamente a distanza di sicurezza. Dopo 10 giri, come previsto, le gomme soft di Max iniziano a perdere prestazione. E al giro 12 ha già 5 secondi di svantaggio, ed è molto in difficoltà con le posteriori.

Così, al giro 14 Verstappen si ferma per mettere gomme dure. Hamilton lo copre subito e monta anche lui gomme dure, riuscendo ovviamente a rimanere davanti all’olandese ma, cosa più importante, anche a Sainz, quarto. Max è, invece, dietro lo spagnolo, e non riesce a superarlo, perdendo tempo prezioso mentre l’inglese marca giri veloci su giri veloci.

In testa alla gara c’è Perez, ormai in grossa difficoltà con le gomme soft con le quali è partito. E’ lui l’unica possibilità che la Red Bull ha per cercare di raddrizzare la gara. E infatti il messicano riesce nell’impresa di far perdere 5 secondi ad Hamilton, usando tutto il suo mestiere e anche qualche manovra che fino a non molto tempo fa sarebbe stata considerata “guida pericolosa”, mentre per il buon Masi oggi è classificabile solo come “hard racing”. E così il distacco passa da 8 secondi a 2, con i due rivali che a questo punto sono a parità di gomme.

Una volta fatto il suo dovere, Perez si ferma ai box per montare gomme dure, e inizia a segnare giri veloci.

Al giro 27 finisce con un ritiro la carriera di Kimi Raikkonen in Formula 1. Hamilton riporta a 5 sec. il vantaggio su Verstappen, e quando tutto sembra procedere molto tranquillamente, anche l’altra Alfa, quella di Giovinazzi, si ferma lungo la pista, ed esce la Virtual Safety Car. Molto saggiamente la Red Bull ne approfitta e cambia la gomma a Verstappen, che così può beneficiare di uno stop a costo inferiore.

Lewis è perplesso per la scelta del suo box di non farlo fermare, ma questo è niente rispetto alle perplessità che avrà successivamente.

Quando la corsa riparte, mancano 20 giri esatti e il distacco di Max è di 17 secondi. Ma le sue gomme sono nuove, mentre quelle di Lewis hanno già 20 giri, e ne devono fare altrettanti. L’olandese inizia a segnare giri veloci a ripetizione, guadagnando inizialmente 7 decimi al giro, ma poi solamente 1-2 decimi. Probabilmente l’olandese sta pagando la scelta di un assetto molto scarico, ottima per una gara di testa, ma poco adatta per un inseguimento fatto con gomme dure e temperatura dell’asfalto in diminuzione.

A 10 giri dalla fine, il distacco è ancora di 12 secondi. Troppi per sperare in un recupero. E quando, a 6 giri dalla fine, Max si trova 4 macchine da doppiare fra se e Lewis, capisce che il sogno di vincere il suo primo mondiale è definitivamente tramontato, come il sole sul circuito di Abu Dhabi.

E invece la mente oscura che ha scritto la sceneggiatura del mondiale 2021 (stipendiata da Neflix, chissà) ha riservato l’ultima sorpresa. A 5 giri dalla fine Latifi sbatte ed esce la Safety Car. Ancora una volta in Red Bull fermano Max per montare gomma nuova rossa, mentre in Mercedes non fermano Lewis.

Lo scenario che si prospetta per Hamilton è drammatico. Uno o due giri da percorrere, lui con gomme dure, fredde e vecchie, l’altro con gomme morbide e nuove. Sulla carta non ha alcuna possibilità di farcela. La direzione gara prima decide di non far sdoppiare le macchine fra i due battistrada (e ce ne sono ben 5) cosa che favorirebbe l’inglese. Poi la Red Bull protesta in modo veemente e Masi prende la salomonica decisione di far passare solo i doppiati fra i due battistrada, per regalare quell’ultimo giro al fulmicotone che è la degna conclusione del mondiale, ma il cui esito è fin troppo scontato.

Come ampiamente prevedibile, Max brucia Hamilton nello stesso identico modo che aveva utilizzato alla partenza, con una staccata alla morte al primo tornante, questa volta però lasciando abbastanza spazio all’esterno. Poi si difende nel rettilineo successivo facendo il famigerato “waving”, ma oggi tutto è permesso. Hamilton riesce ad affiancarlo, ma va largo, e la gara finisce con la Red Bull in tripudio, la delusione di Lewis e la rabbia di Toto Wolff, che si vede per la prima volta battuto da una squadra che sa muoversi politicamente bene almeno quanto lui, e che ha dovuto, in questi anni, ingoiare tanti bocconi amari anche per colpa sua.

Al terzo posto Sainz, autore di una gara solida, grazie anche al ritiro di Perez a tre giri dalla fine. Zitto zitto, mentre gli occhi di tutti erano sul duello per il mondiale, Yuki Tsunoda coglie un fantastico quarto posto, davanti a Gasly, a completare la festa di commiato per la Honda, che torna a vincere un mondiale piloti a 30 anni esatti dall’ultimo vinto da Ayrton Senna nel 1991.

Sesto Bottas, assolutamente incapace di dare una mano al compagno di squadra. Concludono la zona punti Norris, Alonso, Ocon e un incolore Leclerc.

La Mercedes si consola con l’ottavo titolo costruttori consecutivo, restando ancora imbattuta nell’era ibrida.

Oggi abbiamo dato addio a diverse cose:
– i cerchi a 13 pollici adottati negli anni ’70 e rimasti fino ad oggi;
– il fondo piatto, che durava dal 1983;
– la presenza in griglia di Kimi Raikkonen, iniziata nel 2001;
– la permanenza in F1 della Honda, almeno a livello ufficiale.

Nel 2022 si ripartirà con macchine nuove in tutto tranne che nella Power Unit. In molti sperano in un completo reset della scala dei valori, ma c’è da aspettarsi che, come avvenuto nei due precedenti stravolgimenti del regolamento, qualcuno avrà capito meglio degli altri come interpretare le novità, e avrà un grande vantaggio su tutti. Speriamo che questo sia solo temporaneo e, quindi, di non dovere assistere ad un altro lungo periodo di dominio da parte di una sola squadra e di un solo pilota. 

P.S. in questo mondiale abbiamo visto tutti i limiti di una Formula 1 piena di regole che ormai nessuno è più in grado di gestire. Oggi sono state prese decisioni totalmente incoerenti (e, in parte, contrarie al regolamento) in nome dello spettacolo. Ha vinto l’astro nascente e un noioso dominio si è interrotto, quindi va bene così, ma una sana riflessione su tutto quello che è successo quest’anno forse è necessaria. Accettando anche i rischi che può comportare lo sdoganamento degli stili di guida che i due contendenti hanno mostrato quest’anno.

P.S. 2 c’è una celebre foto che ritrae il Grande Michael Schumacher dare un buffetto ad un Max molto piccolo. Nei giorni scorsi girava su internet un meme che in qualche modo anticipava quanto è successo oggi, con il giovane Mick che, da doppiato, cambia le sorti della gara all’ultimo giro per impedire a Lewis di superare il padre nel numero di titoli conquistati. In effetti è andata quasi così, perchè l’impatto di Latifi contro il guard-rail sembra essere stato provocato da una foratura conseguente ad un ruota a ruota proprio con Mick. Un’altra di quelle incredibili coincidenze che hanno contraddistinto quello che viene già definito il mondiale più bello della storia della Formula 1.

P.S. 3 sono curioso di sperimentare, sul videogioco ufficiale della Formula 1, gli stili di guida che ho visto oggi, per vedere se il Masi artificiale mi appioppa una penalità o meno.

* Immagine in evidenza dal profilo Twitter @redbullracing

F1 2021 – GRAN PREMIO DI ABU DHABI

Eccoci qua, alla fine di questa lunga maratona che è stata il mondiale 2021.

Ventitrè gare, tante, a mio parere decisamente troppe e alcune sostanzialmente inutili ma tantè, i soldi nella F1 odierna contano più di quanto non abbiano mai contato e quindi va bene così, di sicuro per chi deve mantenere in piedi la baracca.

Si chiude con l’ultimo gran premio in terra araba, l’ultimo di un trittico che sinceramente ha un pò svilito la lotta per il titolo. Si perchè, non per voler fare per forza gli eurocentrici a tutti i costi o quelli che “si ok Abu Dhabi, ma vuoi mettere Monza e Spa?” ecc ecc ma forse si poteva optare per una conclusione su circuiti meno anonimi.

In ogni caso, 22 gran premi e alla fine i due rivali arrivano a pari punti. Trecento e passa punti non sono bastati per scavare una seppur minima differenza tra i due che si giocano tutto alla fine come ogni buona sceneggaitura ben orchestrata che si rispetti.

Orchestrata anche troppo perchè non sarebbe stato uno scandalo vedere Verstappen con qualche punto in meno alla luce dei fatti di Gedda. Il comportamento in pista dell’olandese è apparso più volte ben oltre il limite della decenza che un pilota, a maggior ragione di F1, dovrebbe avere.

immagine da 1000cuorirossoblu.it

In tanti tra gli addetti ai lavori hanno avuto modo di “schierarsi” e dire la loro. SI è sentito tutto e il contrario di tutto, addirittura un Damon Hill che ha assolto il 33 dicendo che il suo comportamento non è stato così censurabile. Dichiarazione che sorprende, alla luce anche dei fatti di Adelaide 1996 che lui dovrebbe ben conoscere.

In ogni caso, molti si aspettano l’ennesimo ruota a ruota con eventuali danni in quel di Yas Marina. Con Verstappen nella parte del cattivo e Hamilton in quella del buono, tanto ormai il dualismo è questo.

Ma in realtà la cosa potrebbe risolversi in maniera molto più incruenta e lo suggerisce la logica e il trend delle ultime tre gare, ovvero Hamilton va in pole, parte bene e Verstappen lo vedrà solo al traguardo per vederlo festeggiare l’ottavo titolo.

La Mercedes che tanto aveva sofferto da inizio campionato, ha trovato da Interlagos in poi un colpo d’ala finale che l’ha resa ingiocabile ngli ultimi tre gran premi. La super PU introdotta in Brasile è stato il vero ago della bilancia dell’ultimissima parte di campionato, che ha annicchilito una PU Honda invece arrivata un pò agli sgoccioli, fedele al mantra di non voler prendere penalità in griglia.

Verstappen ci ha messo molto del suo nell’ultimo mese, anche troppo, ma i suoi sforzi sembrano solo un prolungare un agonia già annunciata.

Ovviamente dovremo attendere il responso della pista, che tra l’altro è stata anche modificata in alcuni suoi tratti in maniera tale che si prevede una media sul giro più alta di 20 km/h, non proprio un’inezia.

immagine da sport.sky.it

In tanti aspettano il crash semplicemente perchè questa sembra essere l’unica vera possibilità di Verstappen per poter vincere il titolo. Peccato che Masi&Co abbiano già fatto capire che si adopereranno per rendere questo scenario sconveniente da percorrere.

Considerando la magra figura fatta a Gedda, ci aspettiamo un pò più di rigore e tempestività nelle decisione che eventualmente saranno costretti a prendere nell’ultima gara dell’anno.

Verstappen è nervoso ed è comprensibile. A conti fatti la superiorità della sua monoposto per buona parte della stagione è stata vanificata da pochi episodi che hanno provocato una vera emorragia di punti: la bandiera rossa che ha salvato Hamilton ad Imola, il crash di Silverstone in cui forse l’olandese poteva essere più cauto, la carambola ungherese in cui è stato totalmente incolpevole, la gomma esplosa a Baku anche se quì Hamilton gli ha reso il favore.

In più la sua Red Bull ora soffre terribilmente una W12 targata 44 che sembra aver fatto apposta a nascondersi per buona parte del 2021. Aspetto che rende il suo compagno di squadra una variabile pressocchè inutile a suo favore, mentre diverso è il discorso per Bottas che soprattutto in qualifica potrebbe dare molto fastidio.

immagine da tuttosprint.ch

Chissà che Hamilton, dovesse mettere in saccoccia l’ottavo titolo non saluti la compagnia per dedicarsi a tutto quello che lo aspetta fuori dai circuiti. Lascerebbe da imbattuto e con i galloni del pilota più vincente di sempre…mica male. Personalmente non credo sia un’ipotesi per il 44, uno che ha sempre fame di vittorie e nuove sfide come quella che lo aspetterebbe nel 2022.

Ovviamente il palcoscenico è monopolizzato da questa ultima sfida, gli altri ci sono ma è come se non ci fossero.

Ferrari ormai ha conquistato il terzo posto nel mondiale costruttori. Bastano solo 6 punti ad Abu Dhabi, Binotto può dire di aver fatto un buon lavoro alla luce del disastroso 2020. Il vero banco di prova sarà il 2022, come per tutti, ma ovviamente per la Ferrari ancora di più.

E’ circolata negli ultimi giorni l’ipotesi di un clamoroso ritorno di Jean Todt come super-consulente/vicepresidente/chi più ne ha più ne metta. Ipotesi affascinante che però sembra l’ennesimo capitolo per una squadra che sembra sempre in cerca del salvatore della patria di turno, questa volta non al volante ma a tirare i fili dietro le quinte.

L’ultima volta andò bene, parecchio ma sono cambiati i tempi, i personaggi e lo scenario. Restano solo speranze e dubbi.

Per gli altri team è l’ultimo giorno di scuola e molti, soprattutto i meccanici non vedono l’ora di chiudere questo 2021 massacrante.

Si chiude un periodo della F1 iniziato nel 2014 e ci si approccia al ritorno delle wing car nel 2022. Chissà quale team avrà tratto più vantaggio dal cambio di regolamento. Il rischio è quello di vedere un 2014 bis, magari con la stessa protagonista argento/nera.

Non sarebbe una sorpresa, date le risorse umane di cui dispone ma ovviamente speriamo che non sia così, che possa esserci una battaglia tra più di due team e che tra questi ci sia la Ferrari. Un pò per partigianeria e un pò perchè farebbe bene a tutto l’ambiente. Domenicali&Co non aspettano altro.

Chi invece ad Abu Dhabi scende dalla giostra per sempre è l’ultimo campione del mondo Ferrari, Kimi Raikkonen. Ritiro meritato e forse troppo procrastinato per un vero pilota e un vero personaggio della F1.

immagine dadaidegasforum.com

Gli hanno chiesto se sarà emozionato Domenica. Inutile dire come abbia risposto il finlandese che lascerà un vuoto soprattutto dal punto di vista umano, una figura sempre sincera e schietta in mezzo a tanto finto perbenismo di facciata.

Speriamo di poter assistere ad un’ultima recita degna del suo talento e anche se non dovesse essere così, grazie di tutto Iceman aspettando che un altro personaggio del genere possa piombare all’improvviso nell’ingessato ed esclusivo mondo della F1.

*immagine in evidenza da kimiraikkonenspace.com

Rocco Alessandro