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F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Dalla tana del leone al recinto del toro…non è la filastrocca di zio Tobia ma il calendario della F1 che dopo Silverstone fa tappa in Austria sul circuito di casa della Red Bull Racing, sull’ex A1 ring ora Red Bull ring (che fantasia…)

Confermando il suo status di scuderia sui generis e assolutamente “speciale”, Ferrari è riuscita a Silverstone in un’impresa quasi impossibile: riuscire a vincere la gara ma con il pilota meno quotato nella lotta al titolo piloti e più o meno casualmente penalizzando quello che invece ha ancora diverse possibilità di vincerlo.

Non scomodiamo paragoni quasi blasfemi (vedi Imola 82) ma il mood del tifoso medio Ferrari è un pò quello: ennesima sciocchezza fatta dal team e prima guida incazzata come una biscia.

immagine da ilfaroonline.it

Ma non c’è tempo di rimuginare troppo sulla cosa che subito arriva un altro appuntamento di quelli importanti per gli uomini di Maranello, sul circuito dei rivali di quest’anno e (speriamo) dei prossimi anni per la lotta al titolo.

Il Red Bull Ring è un circuito diverso da Silverstone, dove conta molto la trazione e la stabilità in frenata oltre ad una sapiente gestione della PU che lavorerà con un ICE meno efficiente dato che, seppur non ai livelli di Città el Messico, si corre in altura.

Ci si aspetta il solito dualismo Red Bull/Ferrari con le solite minime differenze ma con una incognita in più: la Mercedes. Il tracciato austriaco è un bel banco di prova per confermare i grandi passi avanti mostrati in casa a Silverstone, con una W13 che sembra aver quasi risolto il porpoising  e molto più stabile in curva.

Certo il manto stradale del Red Bull Ring non è così liscio come quello di Silverstone e questo potrebbe creare grossi problemi alla W13 ma ovviamente bisogna aspettare il responso della pista.

immagine da perheadonsports.com

Red Bull arriva in casa sapendo di aver schivato un bel proiettile in Gran Bretagna: dopo pochi giri sembrava un completo disastro e alla fine, complice una safety car un pò generosa (la macchina di Ocon non poteva essere spostata in regime di VSC?) e il semi-regalo Ferrari che ha penalizzato Leclerc, han perso pochi punti in entrambe la classifiche di campionato. Ovviamente arriveranno carichi a pallettoni in Stiria e punteranno al bersaglio grosso.

Tra gli altri solito dilemma su chi sarà il primo degli “altri”. Alpine sembra quella con più potenziale ma c’è da verificare lo stato di forma di Alfa Romeo e McLaren che potrebbero regalare delle sorprese.

Aston Martin e Alpha Tauri si aspettavano molto dalla gara inglese e ne sono usciti con un pugno di mosche e una brutta figura, saranno chiamate al riscatto.

Haas ha finalmente ritrovato il suo secondo pilota, Mick Schumacher che ha ottenuto i suoi primi punti in F1 in una gara non facile da gestire. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo campionato per lui e la sua squadra.

immagine da tehcheckeredflag.co.uk

Williams ha quasi centrato un obbiettivo impossibile a Silverstone: andare a punti con Latifi, una roba probabilmente neanche quotata dagli scommettitori. Chissà che le voci di appiedamento non siano state decisive per il cambio di passo del pilota canadese.

Pirelli porterà le tre mescole più morbide a disposizione, C3 C4 e C5, data la scarso impatto dell’asfalto austriaco in termini di usura. Anche in Stiria c’è il rischio di avere pioggia in certe fasi del weekend, una ulteriore variabile da considerare.Di scena al Red Bull Ring anche la seconda sprint race dell’anno, con conseguente stravolgimento del format del weekend: meno tempo per girare nelle prove libere, meno tempo per cercare il giusto setup.

Curiosità nel vedere di che entità sarà il porpoising sul tracciato austriaco considerando che entro il Gp di Francia la Fia introdurrà dei controlli nel misurare le osillazioni verticali e, cosa potenzialmente ben più impattante sulla competitività delle monoposto, la misurazione statica della flessibilità del fondo delle vetture dato che alcune sembra abbiano trovato il modo di renderlo molto flessibile e ottenere più carico aerodinamico dal fondo vettura.

Leclerc ha fatto buon viso a cattivo gioco a Silverstone ma non si può nascondere una tensione crescente tra lui e Binotto, seppur fisiologica dopo un GP così convulso e ricco di eventi. Vedremo con che spirito si presenterà a Spielberg: dovrà inevitabilmente recuperare lucidità e non pensare che il nemico ce l’ha in casa piuttosto che fuori. Binotto e il team saranno chiamati a gestire e raffreddare una situazione il cui eventuale peggioramento non gioverebbe a nessuno, se non ai padroni di casa lattinari.

*immagine in evidenza da steiermark.com

Rocco Alessandro

A SILVERSTONE VINCE (FINALMENTE) SAINZ. LA RED BULL RINGRAZIA.

La Formula 1 torna “a casa loro”, laddove quasi tutti i team hanno il quartier generale, e il tifo è tutto per Hamilton e company. Mentre per Verstappen ci sono i fischi. La vigilia è preceduta dall’inutile polemica su un’intervista rilasciata mesi fa dal comico Nelson Piquet, al quale verrà impedito d’ora in poi l’accesso al paddock. Il bersaglio era il buon Lewis, reo di avere spedito nelle gomme il genero Max esattamente un anno fa.
Ma oggi i due sono ben distanziati. Uno ha già 6 vittorie, l’altro zero e una Mercedes saltellante. Che, però, in terra inglese sembra avere ritrovato un buon passo.

La qualifica corsa sul bagnato vede Sainz conquistare la sua prima pole position, dopo ben 150 Gp, davanti a Verstappen e Leclerc. Poco prima del via scende qualche goccia, ma la pista non si bagna, nonostante il cielo plumbeo. Tutti i primi montano gomme a mescola media, tranne Verstappen che opta per quella più morbida.

Si spengono i semafori e le due Ferrai perdono immediatamente le posizioni a favore di Max e di Lewis. Ma dietro di loro si vede l’Alfa Romeo di Zhou uscire ad altissima velocità capottata nella ghiaia della via di fuga. La gara viene immediatamente sospesa e l’assenza di replay preoccupa. Nell’incidente sono stati coinvolti Russell, Tsunoda, Zhou e Ocon.

I replay mostrano che l’invasione di pista che era stata preannunciata si stava già verificando, con un gruppetto di 4-5 persone già entrate sul tracciato qualche curva dopo lo start. L’incidente ha quindi solo anticipato la sospensione della gara.

Dopo mezz’ora finalmente arrivano buone notizie sulle notizie di Zhou, e con esse anche i replay, dai quali si vede che è stato vittima di una toccata da parte di Russell, innescata da un urto di quest’ultimo con Gasly. L’auto del cinese si è immediatamente ribaltata, ha percorso tutta la via di fuga con il rollbar collassato e l’halo a strisciare sulla ghiaia, per poi saltare la barriera di gomme e terminare dietro di questa. Una dinamica terrificante, ma dall’esito ancora una volta fortunatamente positivo.

La gara riparte dopo oltre un’ora, con lo stesso ordine delle qualifiche, salvo l’assenza di coloro che non sono riusciti a rientrare ai box con i propri mezzi, fra i quali l’idolo locale Russell. Questa volta anche Verstappen monta le gomme a mescola media. 

Si spengono i semafori e Sainz questa volta chiude Verstappen contro il muro, e riesce a mantenere la posizione. Dietro, Leclerc si fa superare da Perez, poi lo ripassa e attacca anche Max, ma l’olandese lo porta fuori pista. Sia Charles che Sergio hanno la paratia laterale dell’alettone anteriore danneggiata. 

Per Perez il danno è troppo importante e al giro 5 si ferma per sostituire l’ala. Hamilton si riporta così in quarta posizione, superando anche Norris che lo aveva passato in partenza.

Al giro 8 Verstappen entra in zona DRS, Ma non ha bisogno di usarlo, perchè Sainz commette un errore e lo fa passare. Ma l’olandese non scappa via, e, anzi, rallenta improvvisamente a causa di una foratura. Al giro 12 è quindi costretto a rientrare ai box lasciando le due Ferrari al comando ma, soprattutto, trovandosi in sesta posizione dietro ad Alonso. Ma i problemi non si risolvono, e gira 1 secondo più lento, dichiarando in radio che la macchina è “100% rotta”, ma dai box gli dicono di continuare anche se ha molto meno carico al posteriore.

Nel frattempo Leclerc si avvicina a Sainz, ma il più veloce in pista è Hamilton, a 4 secondi. Charles ha già chiesto via radio la posizione, ma ovviamente Sainz non ci pensa minimamente a farlo passare e, anzi, procede a zig-zag in rettilineo per non dargli la scia. Lewis gira 7 decimi più veloce. A Carlos viene detto di andare veloce quanto l’inglese, diversamente dovrà far passare il compagno.

Ma lo spagnolo non va più veloce e per togliersi dall’imbarazzo, in Ferrari lo richiamano al box per montare la gomma più dura. Ma, anche con pista libera, Hamilton va più veloce di Leclerc, e l’inglese si ritrova in men che non si dica in zona DRS.

Al giro 24 si ferma nuovamente Verstappen per montare la gomma più dura. L’olandese si ritrova fianco a fianco con Vettel e lo fa passare. 

Al giro 25 è il momento della fermata per Leclerc, che monta ovviamente la mescola più dura. Il monegasco si ritrova però dietro il suo compagno di squadra. Con gomma usata, Hamilton continua a girare su ottimi tempi, guadagnando su Sainz. Ma Charles, una volta mandate in temperatura le gomme, inizia a segnare tempi velocissimi, e si avvicina al suo compagno di squadra, chiedendo al suo box se può lottare con lo spagnolo, ricevendo la comunicazione “Free to fight”, per la gioia del box Red Bull.

Ma a Sainz viene dato ancora una volta un tempo sul giro target, con l’avviso che se non riuscirà a rispettarlo dovranno scambiare le posizioni. Cosa che avviene al giro 31, e immediatamente Charles segna il giro più veloce, portandosi dietro il compagno di squadra. 

Hamilton si ferma al giro 34, e monta gomma dura. Esce terzo a debita distanza dalle due Ferrari.  Ma Sainz perde progressivamente terreno rispetto al compagno di squadra, e Lewis gli si avvicina di gran carriera. 

Ma al giro 39  Ocon si ferma in mezzo alla pista ed esce la Safety Car. Sainz ed Hamilton ne approfittano per montare gomma rossa. Leclerc invece viene inspiegabilmente fatto proseguire. Quelli dietro di lui hanno tutti gomma morbida nuova, e per il monegasco sarà durissima mantenere la posizione.

La gara riparte quando mancano 10 giri alla fine. Sainz mette le mani avanti avvisando il suo box che sarà molto più veloce del compagno. Ma il box gli dice di dare spazio a Charles alla ripartenza. Cosa che non fa. I due ferraristi ingaggiano un duello e Carlos ha facilmente la meglio. Nel frattempo Perez supera Hamilton e si attacca a Leclerc. Ma il monegasco riesce a difendersi, e Lewis torna sotto al messicano. 

Non appena si può attivare il DRS, Leclerc deve soccombere a Perez e Hamilton. Sergio taglia la chicane e viene investigato, mentre Charles riesce a ripassare davanti a Lewis. Ma dura poco, perchè l’inglese riesce a vincere la strenua resistenza del monegasco.

E così finisce con Sainz che vince il suo primo GP dopo 150 gare corse in F1, Perez secondo che rimedia egregiamente alla sfortuna inziale, e Hamilton che non concretizza un’occasione d’oro per tornare a vincere, per di più in casa sua. Quarto un delusissimo Leclerc che guadagna una manciata di punti nel giorno in cui il rivale non fa meglio di settimo. E avrà da discutere, giustamente, con il suo box. Quinto il solito ottimo Alonso, sesto Norris, settimo Verstappen che ha resistito strenuamente all’attacco di Mick Schumacher, ottavo e finalmente a punti. Nono Vettel, e decimo Magnussen.

Fra solo una settimana si corre a Spielberg, la seconda gara di casa della Red Bull. Leclerc avrà pochi giorni per smaltire l’ennesima delusione di una stagione nella quale, togliendo alcuni episodi del tutto fortuiti, potrebbe avere ben più vittorie e ben più punti in campionato, ma la realtà è questa e ora sembra pure avere un problema in casa. E gli avversari ringraziano.

P.S. Abbiamo visto tante volte, nelle ultime stagioni, due compagni di squadra di cui uno indiscutibilmente più forte dell’altro e, in tutte le occasioni in cui il primo si materializzava di gran carriera dietro il secondo, questo lo faceva inevitabilmente passare per poi mettersi a fare il tappo. Anche ammettendo che Sainz valga Leclerc, oggi quest’ultimo era nettamente più veloce, e non solo non è stato fatto passare, ma la sua squadra ha pure deciso di fare lo split in occasione della Safety Car non fermando la macchina davanti ma quella dietro, altra cosa che non abbiamo mai visto fare dai team inglesi. E, nonostante questo, Charles nelle interviste ha detto “non vorrei che la mia delusione oscurasse la prima vittoria di Carlos”. Questi sono fatti, che passano sopra qualsiasi altra considerazione da tifosi. E sono fatti su cui la Ferrari dovrebbe riflettere, ma non lo farà perchè “l’importante è tornare a vincere”, e “un quarto posto è un ottimo risultato”. Il dito puntato di Binotto verso Leclerc, ripreso dalle telecamere, dice tutto.

P.S. 2 oggi l’angelo protettore dei piloti è stato ben attento, e assieme al suo collaboratore Santo Halo ha salvato almeno due vite umane. Quella di Nissany questa mattina in Formula 2, quando si è trovato letteralmente in testa la macchina di Hauger, e quella di Zhou cui è collassato il roll-bar e il dispositivo introdotto dalla FIA nel 2018, fra mille polemiche, ha tenuto il casco del pilota ben lontano da asfalto e ghiaia. 
Chi di noi ha assistito a qualche stagione di GP, quando esalta i bei tempi dovrebbe sempre ricordare che incidenti come questi qualche decennio fa sarebbero costati quasi certamente la vita a due piloti.

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1

 

 

 

F1 2022 – GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA

Si torna della tana del lupo, “a casa loro” come ebbe modo di dire il buon Vettel nel 2018, l’anno dell’ultima vittoria Ferrari e delle “interesting tactics” che Hamilton pensò di subire al primo giro di quel GP.

Questa volta però, con tutta probabilità, non saranno le frecce d’argento a fare da spauracchio ma le lattine anglo-austriache che cercheranno di fare bottino pieno in una pista che ritengono casa loro al pari di almeno una mezza dozzina di altre scuderie con sede in Inghilterra.

Sarà un bel banco di prove sia per le nuove monoposto a effetto suolo, in particolare vedere come riusciranno ad affrontare la sequenza Copse, Maggots e Becketts (il maiuscolo è d’obbligo…), e come si comporteranno le Pirelli più dure a disposizione (C1, C2 e C3) con temperature più basse rispetto a Barcellona ma con sollecitazioni simili.

Ferrari ha tutte le carte in regola per lottare per la vittoria su una pista le cui curve veloci sembrano adattarsi perfettamente alle forme giunoniche della SF-75.

immagine da motorbox.com

Il Gp del Canada è stato un bel banco di prova per l’affidabilità di entrambe le monoposto, quello che serviva per arrivare in terra d’albione con un rinnovato ottimismo.

Considerando la situazione attuale di entrambe le classifiche mondiali la Ferrari ha l’imperativo di provarci in ogni gara fino al termine del campionato, a costo di prendersi più rischi del normale e spingendo sul fronte delle prestazione a scapito dell’affidabilità della monoposto.

Se è vero che la squadra nella sua interezza non è ancora pronta a lottare per la vittoria del mondiale, quest’anno va visto come una prova generale per l’anno prossimo, in cui riabituarsi a lottare per vincere con una certa regolarità e a limare quelle cadute di prestazione che la Red Bull non ha.

Red Bull che invece arriva a Silverstone in serie positiva di ben 6 GP e con buone possibilità di allungarla. La lotta con Ferrari sarà serrata e anche in questo caso si giocherà sui dettagli e gli episodi, con differenze minime che potrebbero far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

immagine da metronews.it

Si vociferà di una corposa “dieta” a cui è stata sottoposta la RB18, in grado di garantire ben 5 kg in meno di peso. Magari nulla di visibile ad occhio nudo ma impattante in termini di tempo sul giro. Vedremo quale sarà il responso della pista e se si ripresenteranno quei problemi di affidabilità (vedi DRS a singhiozzo) che sono da imputare proprio ad una ricerca spasmodica di alleggerimento della monoposto.

Verstappen vorrà di sicuro finire in maniera ben diversa rispetto al botto del 2021 ma difficilmente si troverà a incrociare le traiettorie con Hamilton. L’inglese avrà ben altro a cui pensare data la scarsa forma della sua W13 che si presenterà però con qualche aggiornamento da verificare in pista.

Difficilmente lotteranno per la vittoria ma (per loro) la speranza è quello di ridurre in qualche modo il gap che li separa da Ferrari e Red Bull, anche se, viene da dire che se non ci saranno regali da parte dei due top team leader dei mondiale, faranno fatica anche a vedere il podio.

La Alpine arriva a Silverstone con la neanche tanto remota speranza di rendere la vita difficile alla Mercedes. Alonso in Canada ha fatto sognare e l’intenzione è quella di essere i primi degli altri dietro a Ferrari e Red Bull.

imagine da caranddriver.com

Ambizione che sarà anche della Alpha Tauri e Alfa che però vediamo dietro alla Alpine fosse solo per i differenti “manici” che hanno al volante.

Tra Haas e Aston Martin è diffiicile scegliere la più deludente in termini di competitività e dabbenaggine nel non saper sfruttare le potenzialità della monoposto. Al momento sono senza dubbio le più grandi delusioni del mondiale, in cui i piloti hanno un bel pò di colpa per la loro deficitaria situazione.

McLaren, al solito, merita un discorso a parte in quanto continua ad essere l’oggetto misterioso del mondiale 2022. Una monoposto che è molto migliorata ma ha ancora il grosso difetto di trovare e perdere competitività senza motivo apparente mandando in confusione i suoi piloti.

Anche alla Williams servirebbe un bel risultato sulla pista di casa ma le probabilità che ciò accada sono più scarse di quelle di vedere un abbraccio tra Verstappen ed Hamilton. Problemi di bilanciamento cronici per la vettura di Grove che si spera possano essere mitigati dagli aggiornamenti previsti per il weekend di gara.

Quattro Gp prima della pausa estiva che diranno tanto sulle ambizioni Ferrari di riaprire il discorso mondiale che sembra ormai quasi chiuso. Silverstone è forse la pista più amica delle quattro che si susseguiranno (A1 ring, Le Castellet, Hungaroring) per cui è imperativo cercare la vittoria.

Come già detto servirà un weekend senza errori, in modo da azzerare il margine di sicurezza che Red Bull può avere nel gestire le fasi di gara più complicate. La differenza tra i due team è minima e per il momento Red Bull si è distinta soprattutto per cinismo e nello sfruttare al massimo i suoi punti di forza.

Ferrari ha buttato via almeno 3 vittorie negli ultimi 5 GP, farlo anche a Silverstone sarebbe la certificazione di una inferiorità che andrebbe al di là della “inesperienza” alla vittoria come detto da molti. E riaprirebbe i soliti processi sommari alla ricerca di ipotetici colpevoli. E’ ora di buttare la palla nel campo avversario e vedere come se la cavano.

*immagine in evidenza da targetmotori.com

Rocco Alessandro

 

VERSTAPPEN PASSEGGIA A BAKU. LA FERRARI RIPOSA.

Il campionato Indycar, pardon, il campionato del mondo di Formula 1 fa tappa nel cittadino di Baku. “Una gara dalla quale ci si può aspettare di tutto”, per dirla con Binotto. 

Ma non per la pole, che è ormai un’esclusiva di Charles Leclerc. Con un giro incredibile, rifila 3 decimi al secondo, che non è Verstappen e nemmeno il suo compagno di squadra Sainz, bensì Perez, che da qualche gara pare più in forma della prima guida Red Bull.

Si spengono i semafori, e si capisce subito che per Leclerc sarà una pessima giornata. La partenza di entrambe le Red Bull è da manuale, e Perez passa primo in curva 1. Come se non bastasse, Charles spiattella l’anteriore destra. Il messicano della Red Bull guadagna velocemente diversi secondi.

Al giro 7, il ferrarista si riavvicina a Perez, ma ha Max alle calcagna, con la possibilità di aprire il DRS. A differenza delle gare precedenti, questo non è sufficiente per consentire a Max un facile sorpasso sul lunghissimo rettilineo di Baku.

Al giro 10 altra mazzata per la Ferrari: Sainz si ritira con problemi idraulici. Viene attivata la Virtual Safety Car, e la Ferrari ne approfitta per effettuare il cambio gomme di Leclerc, che, purtroppo risulta più lento di 3 secondi. Charles riesce a mantenere la terza posizione, e la VSC viene disattivata prima che la Red Bull riesca a fare effettuare il pit-stop ai suoi piloti. 

Al giro 15 Verstappen supera Perez, al quale viene intimato di non combattere. Poi il messicano inizia a girare molto lentamente, perdendo fino a 3 secondi al giro su Leclerc, che, invece segna giri veloci a ripetizione. Al giro 17 Checo si ferma, e riesce a stare davanti a Russell, quarto, di un soffio.

Al giro 19 è il turno di Verstappen, che in questo momento ha soli 7 secondi di vantaggio su Leclerc, il quale ritorna in testa alla gara, ma con gomme con ben 9 giri in più rispetto a Max. 

La durata delle gomme però non è un problema, perchè al giro 22 la PU n. 2 esala l’ultimo respiro. 

Al giro 35 tocca a quella di Magnussen, ed esce nuovamente la Virtual Safety Car. In Red Bull, visto che ormai alle spalle non c’è più alcuna minaccia, decidono prudenzialmente di operare un altro cambio gomme. A questo punto della gara, Perez si trova a 12 secondi da Verstappen, mentre al terzo posto c’è l’inossidabile Russell, e al quarto Gasly.

Al giro 44, il francese dell’AlphaTauri viene raggiunto e superato dal rimontante Hamilton, alle prese con un fastidioso mal di schiena. 

La gara finisce così con una doppietta Red Bull, seguita dalle due Mercedes. Al quinto posto Gasly, ritornato su ottimi livelli, seguito da Vettel. Poi Alonso, Ricciardo, Norris e, a chiudere la zona punti, Ocon. 

Nessun motorizzato Ferrari nelle prime 10 posizioni. E su 4 ritiri, tutti e 4 hanno riguardato macchine motorizzate Ferrari. 

Purtroppo per la Ferrari e per i suoi tifosi, Baku rischia di essere lo spartiacque del mondiale. Doppietta Red Bull contemporanea a doppio ritiro Ferrari. Come nella prima gara, ma a parti invertite. E con la differenza che alle spalle ci sono solo vittorie Red Bull, e che ora il problema è l’affidabilità, anche, ma non solo, del motore endotermico. 

Fra una sola settimana si correrà a Montreal, altro circuito da motore. C’è poco tempo per correre ai ripari. E c’è da sperare che in Ferrari non siano costretti a risolvere i problemi depotenziando la PU, con conseguente perdita di prestazione. Perchè, se così fosse, rischieremmo di vedere una restante parte della stagione caratterizzata dal fastidioso dominio di un solo pilota. E sarebbe poco sopportabile, dopo essere ritornati a vedere gare combattute nel 2021 e nella prima parte di questa stagione.

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AZERBAIGIAN

Per l’ottavo appuntamento stagionale della F1 si passa da un circuito cittadino all’altro, da Montecarlo a Baku. Entrambi circuiti cittadini ma non potrebbero essere più diversi uno dall’altro anche se una cosa resta in comune: il margine per errori praticamente nullo concesso ai piloti.

Si arriva a Baku archiviando il primo terzo di campionato e con la certificazione della prima (mini) fuga in classifica piloti e costruttori con la Red Bull e il suo pilota di punta Verstappen a issarsi in cima alla classifica.

Un filotto di quattro gare vinte per gli anglo-austriaci, in cui hanno semplicemente dimostrato come siano più abituati e capaci a gestire situazioni complicate e cariche di tensione e portare a casa il massimo risultato possibile.

immagine da alvolante.it

Per contro Ferrari sconta una disabitudine figlia delle sciagurate stagioni che si sono susseguite dal 2018 in poi, in cui al massimo si lottava per una sporadica vittoria o per un podio, cosa ben diversa dal doversi giocare ogni GP in una singola chiamata ai box o con una strategia particolarmente efficace.

Peccato perchè da Barcellona si può dire che la SF-75 sia la più completa monoposto in pista e non sarebbe stato uno scandalo se Leclerc fosse stato il vincitore dei quattro GP che invece sono andati agli alfieri Red Bull.

Una somma di errori, problemi tecnici e sciagurate strategie di gara hanno vanificato totalmente quanto di buono fatto nelle prime tre gare di stagione. In questo senso la tappa di Baku deve servire agli uomini di Maranello come un nuovo inizio di campionato.

Le prove al simulatore hanno promosso la SF75 sul tracciato azero ma quì la Red Bull fa decisamente più paura considerando la velocità di punta che potrà sfoderare sul lungo rettilineo che immette sul traguardo. La SF-75 dalla sua potrà far valere la stabilità in frenata e l’ottima trazione ma servirà anche il decisivo apporto di Sainz e del muretto box per portare a casa la vittoria.

Pirelli porterà le stesse mescole utilizzate a Montecarlo dato che il circuito di Baku è poco esigente nei confronti degli pneumatici in termini di forze laterali e usura.

Sarà interessante capire come la Ferrari si approccerà al weekend azero dopo la batosta e le polemiche di Montecarlo. Il rischio è quello di vivere ogni appuntamento come una sorta di ultima spiaggia per recuperare punti ad una Red Bull solidissima in gara e quindi aumentare il rischio di commettere errori.

immagine da rossomotori.it

L’utilizzo del terzo turbo e MGU-H per Leclerc sembra andare proprio nelle direzione di non lasciare nulla di intentato sul piano delle prestazioni, anche se è un fatto ormai che Ferrari dovrà forse anticipatamente rispetto alle previsioni, scontare una penalità per il futuro utilizzo di componenti della PU oltre il numero di tre concesso dal regolamento.

Attesa anche per la Mercedes che cercherà di confermare a Baku i progressi visti da Barcellona in poi. La W13 è indubbiamente migliorata anche se sinceramente sembra un pò sopravvalutata nelle sue prestazioni in pista considerando il distacco da Red Bull e Ferrari che rimane comunque molto ampio. Bravi invece, soprattutto con Russell, a raccogliere sempre il massimo possibile sfruttando i problemi altrui.

Nel pacchetto di mischia del mid-field difficile anticipare chi andrà bene e chi no. Tra McLaren, Alpine, Alfa Romeo e Alpha Tauri sono troppe le variabili in gioco e fare un pronostico diventa difficile.

Certo è che Bottas potrebbe essere un fattore per emergere dalla lotta, dato che al finlandese piace il tracciato azero e l’Alfa può contare su una PU di primo livello (quando non ha problemi).

Chi riuscirà a trovare il giusto compromesso tra asse anteriore e posteriore, cercando di non far raffreddare troppo le gomme anteriori nei lunghi rettilinei e non surriscaldare le posteriori nei tratti soggetti a maggiori trazione avrà un bel vantaggio in ottica gara.

immagine da sport.sky.de

Al momento l’Aston Martin è una sorta di work in progress dopo il cambio radicale di filosofia aerodinamica che l’anno avvicinata molto (forse troppo) alle forme della RB18. Baku potrà essere un buon test per verificare la bontà del nuovo pacchetto aerodinamico, facilitato dal fatto che non ci sono curve veloci da affrontare, attuale punto debole della verdona della F1.

Per la Haas l’ìmperativo, come sottolineato da Steiner, è letteralmente non fare danni. Ormai la conta dei pezzi di ricambio per le monoposto distrutte in pista comincia ad essere davvero impattante sulle finanze di una squadra che deve fare i conti con il budget cap.

Schumacher è sotto osservazione in questo caso, avendone distrutte già due a Miami e Montecarlo oltre al fatto che le sue prestazioni in pista sono, al momento, francamente insufficienti.

Williams resta sempre un pò la cenerentola del gruppo, aggrappata alla buona luna di Albon e a particolari condizioni di gara che possono avvicinarla alla zona punti. Quanto meno sarà più difficile per loro fare danni in fase di doppiaggio così come successo a Montecarlo anche se non bisogna mai porre limiti alla provvidenza…

Baku di solito offre sempre gare spettacolari e con tante sorprese, forse proprio quello che non vuole la Ferrari che in situazioni caotiche ha già dimostrato di non essere proprio il massimo. Servirà fare bottino pieno in terra azera anche solo per mandare un segnale, che la lotta è viva e quelli di Maranello sono della partita. Se lo augurano in tanti, di sicuro non Red Bull e probabilmente neanche quel simpaticone di Norbert Haug ma per il campionato sarebbe oro colato.

*immagine in evidenza da fanpage.it

Rocco Alessandro