FERRARI SF23

La presentazione della “rossa nazionale” è un evento da sempre, quell’evento che ha il “vizio” di caricare di aspettative i tifosi maranelliani sparsi in ogni angolo del mondo.

Si presenta l’auto. Sale l’entusiasmo. Si eccitano gli animi. E poi la stagione andrà come andrà….

La storia si ripete sempre uguale a se stessa da tempo immemore.

Il tifoso rosso strabuzza gli occhi tutte le volte. Apre il cuore alla speranza che quell’oggetto possa essere l’arma totale in grado di difendere l’onore di cotanto blasone rampante.E’ inevitabile per tanti, per troppi.

Ecco cosa è la presentazione di ogni monoposto di Maranello.

I più attempati ebbero gli occhi lucidi di fronte ad ognuna di esse nel passato, persino di fronte ad oggetti che gli occhi “lucidi” di un tecnico davano per spacciati ben prima di scendere in pista.

Al cuor non si comanda e chi scrive è convinto che anche oggi, nel 2023, le emozioni di tanti tifosi Ferrari siano fortissime.

La SF23 è ancora una monoposto “binottiana”, nata e cresciuta quando l’Ing. era Team Principal. Le prestazioni iniziali della stessa saranno farina del suo sacco, nel bene o nel male. In entrambe le situazioni si potrà sempre accampare la scusa di non aver più a libro paga il suo ideatore per poterla sviluppare, di essere stati obbligati a fare dei cambiamenti nei processi interni della squadra, un team da rifondare per l’ennesima volta e per questo mai pronto ad affrontare gli avversari con il petto in fuori ed il cuore impavido.

Cosa accadrà non lo sappiamo oggi e manco ci interessa. Fa più gioco continuare a sperare che una volta (anche solo per errore) si azzecchi tutto “l’azzeccabile” e che la maledizione del Mondiale possa essere finalmente scacciata. Perché a tornare indietro con la memoria non c’è affatto da star sereni.

Meanwhile, le dichiarazioni di rito sono sempre le stesse. Il nuovo TP ha fatto sapere che i due piloti partiranno alla pari e che solo il susseguirsi degli eventi sarà in grado di delineare se si potrà puntare su uno dei due. Frasi già sentite e in passato stigmatizzate perché fuoriuscite da una bocca non più gradita.

Di tecnica è meglio che non ne parli chi scrive lasciando agli esimi commentatori l’opportunità di poter sbagliare un analisi che altrimenti sbaglierei io.

Ah, dimenticavo a proposito di tecnica…… il nuovo ruolo di DT ancora non è stato ufficialmente assegnato.

Chiudo con un pensiero nostalgico. Correva l’anno 1984 e dopo le prime due sfigatissime gare si arrivò a Zolder. Michele la vinse alla grande e Autosprint titolò a caratteri cubitali “TREMATE, LE ROSSE SON TORNATE”.

Al di là di come poi sia andata la stagione (che era scritta ancor prima di cominciare) fu un titolo che mise addosso un sacco di positività. Sarebbe stato bello sentirsi di usare un titolo del genere anche oggi… ma da tifoso rosso non me la sento proprio.

 

Buona Ferrari a tutti.

 

Salvatore Valerioti