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MAX PASSEGGIA NEL PARCO, LA FERRARI SI ACCONTENTA

A Monza la Ferrari si risveglia. Sempre. Anche, se necessario, con l’aiutino. Nonostante la mediocre prova di Zandvoort solo una settimana fa, e a dispetto della definizione di “macchina sbagliata” che ne ha dato chi l’ha progettata, la SF-23 si rivela macchina adatta ai circuiti a basso carico, e infatti Sainz, dopo avere primeggiato in tutte le sessioni di prove libere, la piazza in pole davanti a Verstappen e ad un deluso Leclerc.

Dopo un rinvio di 20 minuti causato da Tsunoda il cui motore l’ha lasciato a piedi sul rettilineo verso la parabolica, la partenza non riserva alcuna emozione, e i primi 3 se ne vanno, con Sainz, Verstappen e Leclerc racchiusi in un secondo e mezzo.

Al giro 6 Max ci prova alla prima variante, ma Carlos tiene duro. Questo permette a Leclerc di avvicinarsi ai primi due. Il DRS a Monza non consente di fare la differenza, e questo rende i sorpassi molto difficili.

Dietro di loro, Russell cerca di tenere a bada Perez. Al giro 14 entrambi tagliano la prima variante, il messicano passa ma deve fare ripassare l’inglese.

Al giro 15 Sainz blocca alla prima variante, ed esce lentissimo dalla seconda curva. Max lo affianca al curvone e lo passa alla Roggia.
Subito dopo, Perez passa Russell.

L’ olandese dà 1 secondo al giro alle due rosse, e il suo compagno si avvicina a loro allo stesso ritmo.

Con le gomme finite, Sainz si ferma a montare la mescola più dura al giro 20. Al giro successivo entrano Verstappen e Leclerc. Charles esce di fianco a Sainz e i due iniziano a battagliare. Perez esce subito dietro di loro.

Al giro 31 Charles perde il DRS da Sainz, il messicano ci prova alla Roggia ma viene portato sull’erba. Al successivo passaggio sul traguardo non c’é però nulla da fare e il messicano guadagna la terza posizione.

Il vantaggio di Sainz sulla seconda guida Red Bull é tale da non consentirgli l’uso del DRS e Leclerc gli rimane incollato agli scarichi.

Al giro 41 però Sainz crolla, e Perez prova ripetutamente ad attaccarlo alla prima variante ma gli ci vogliono diversi giri per prendersi la seconda posizione.

Inizia poi una lotta senza quartiere fra i due ferraristi, con Leclerc che riesce a superare Sainz alla prima variante, ma ne esce molto lentamente, e i due quasi si toccano alla Roggia, con lo spagnolo che si riprende la terza posizione.

Carlos chiede di congelare le posizioni, ma Charles non ci sta. All’ultimo tentativo, il monegasco blocca tutte e 4 le gomme alla prima variante e dà addio alle speranze di podio.

Finisce così con Verstappen a prendersi tranquillamente la decima vittoria consecutiva, davanti a Perez, Sainz, Leclerc, Russell, Hamilton, un sempre ottimo Albon, Norris, Alonso, oggi in ombra con una Aston Martin inadatta ai circuiti veloci, e, a chiudere la zona punti, Bottas.

Monza chiude la stagione europea, e fra due settimane il circus riprenderà in oriente, nella notte di Singapore, per una gara che, si spera, sia un po’ più imprevedibile delle ultime che abbiamo visto.

P.S. Vasseur ha definito la pole di Sainz “una pietra miliare nella storia della Ferrari”. Se qualcuno ha capito perchè, è pregato di scriverlo nei commenti, perchè a me francamente sfugge il motivo. L’asticella del francese deve essere posta molto in basso, se si dichiara entusiasta per un terzo e quarto posto a Monza che nessuno già domani ricorderà più.

P.S. 2 in Mercedes chi ha ha coordinato il progetto di una macchina sbagliata per due anni di fila è stato cambiato di ruolo (nota bene, non licenziato) ed è stato richiamato chi precedentemente si era occupato di un progetto vincente. Se in Ferrari si dovesse fare la stessa cosa, bisognerebbe andare a cercare in quel di Varano, ovviamente senza alcuna speranza che la proposta venga accettata.

P.S. 3 10 vittorie consecutive di un pilota, 15 di una macchina. Chi ha permesso tutto questo deve riflettere a lungo, perchè se è vero che è giusto che a vincere siano i migliori, in uno sport così complesso come la F1 non è nè normale nè ammissibile che si arrivi a questo. Dominare va bene, ma monopolizzare no. E se in 14 stagioni si passa senza soluzione di continuità (a parte il 2021) da un dominio (Red Bull) ad un altro dominio (Mercedes) e, infine, ad un monopolio (di nuovo Red Bull), la cosa è ancora più inaccettabile. 

F1 2023 – GRAN PREMIO D’ITALIA

Ferrari. Monza. Gran premio d’Italia un anno dopo.

Cosa è cambiato? A conti fatti tanto, in realtà davvero ben poco e, guardando i risultati, in peggio.

Ci si approssima al Gp di casa per la Scuderia e il piatto piange, ma di brutto. Si arriva dall’ennesima scialba prestazione in casa di Verstappen, su una pista che sembra più un esercizio di stile che un luogo dove gareggiare. In Olanda è andata in scena una sintesi della condizione Ferrari del 2023: macchina lenta, piloti tra lo scontento e l’incazzato, strategie ai box ancora insufficienti. Non proprio un bel viatico per il gp di Monza.

immagine da motorbox.com

Nel 2022 c’era ancora Binotto e Leclerc conquistò l’ottava pole dell’anno, riuscendo ad artigliare comunque un secondo posto in una gara finita sotto safety car per l’avaria alla McLaren di Ricciardo. Oggi i tifosi ci metterebbero la firma con il sangue. Non vuole essere un’operazione nostalgia per gli uomini che nel frattempo sono andati via ma la realtà è che dopo un anno regna ancora un discreto caos nella GES, parzialmente mitigato dai continui annunci di acquisizioni di ingegneri da altri team.

Il weekend di quest’anno in quel di Monza vedrà con tutta probabilità una Ferrari in affanno, che non potrà ambire alla lotta per il podio, con l’aggravante che il tutto accadrà sotto l’occhio dei suoi tifosi. Vasseur cerca di gettare acqua sul fuoco parlando di una monoposto completamente revisitata (e ci mancherebbe…) per il 2024 ma ispira davvero poca fiducia. Non è solo colpa sua ma è il pregresso dei regressi, scusate il gioco di parole, a cui ha abituato la Scuderia negli ultimi anni ad abbattere in partenza le speranze di chi sogna una vettura competitiva.

In tutto ciò, fonti ben informate parlano di dati di affluenza quasi da record, con sold out per la gara domenicale e buoni numeri anche per le giornate di venerdì e sabato, nonostante l’aumento dei prezzi e il fatto che il circuito di Monza non è proprio all’avanguardia in  quanto a servizi offerti. E’ davvero il segnale che il pubblico della F1 è cambiato? Sono spariti i “dinosauri”, gli appassionati “veri” per accogliere un altro genere di spettatore, quello interessato più al contorno e al passaggio delle monoposto pur capendo poco di quello che sta succedendo?

immagine da motoremotion.it

I quasi 350mila attesi nel weekend potranno comunque essere testimoni di un evento storico, il decimo successo di fila di Verstappen che così facendo diventerebbe il primo pilota ad aver raggiunto un simile traguardo. Questo potenziale dato, unito a quello di una Red Bull che ha finora vinto tutte le gare della stagione in corso ( più l’ultima del 2022 ad Abu Dhabi), la dice lunga sullo strapotere degli anglo-austriaci e la dice ancora più lunga sulla pochezza e discontinuità dei suoi avversari.

A questo proposito non è un caso che la McLaren, partita in maniera orribile quest’anno, sia riuscita a raggiungere Mercedes, Aston Martin e Ferrari nella lotta al  podio. Le sporadiche incursioni di Alpine poi non fanno che confermare che di sicuro la Red Bull è quella che ha lavorato meglio ma le altre “big” hanno davvero fatto svariati passi indietro lasciando il campo libero ad altri contendenti.

Ecco, senza Red Bull sarebbe un campionato super appassionante ma sarebbe davvero quello che avremmo voluto vedere? Al momento i bibitari sono gli unici a viaggiare sul terrenno dell’eccellenza mentre gli altri affogano in un mare di mediocrità e purtroppo, la prima in questa shame list è proprio la Ferrari.

Addirittura la Williams, antica nobile sul punto di scomparire, si sta ritagliando un posto di tutto rispetto nella lotta per i punti e per le posizioni a ridosso del podio. Sarà l’effetto del budget cap oppure è solo l’effetto dello stato confusionale che attanaglia tanti team, tra cui Mercedes?

immagine da f1world.it

Come già detto ormai i Gp che restano alla fine del campionato, e sono molti, serviranno solo per aggiornare le statistiche del 33 e della Red Bull, quasi un esercizio di stile. Per gli altri sono solo una lunga serie di test per cercare di arrivare pronti al 2024. Ma c’è già chi dice che, considerando il dominio attuale Red Bull, bisognerà aspettare il 2026 con i nuovi regolamenti sui propulsori, per avere un rimescolamento delle carte. Leclerc in questi termini è stato chiaro. Eccesso di pessimismo? Speriamo di no, ma alla fine, se con questo “spettacolo” ci sarà comunque un nuovo record di affluenza a Monza, che senso ha parlare di lotta tra team e di una Ferrari competitiva? Il circus va avanti lo stesso e a gonfie vele, vince il più bravo dentro e soprattutto fuori dai box. Domenicali e Briatore felici. Sipario.

Rocco Alessandro