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F1 2022 – GRAN PREMIO DEL BELGIO

Finite le ferie riparte il mondiale F1 da quello che è il Gp per antonomasia, il GP del Belgio sul tracciato di Spa-Francorchamps.

Tracciato che quest’anno ha subito diverse modifiche delle quali la più macroscopica riguarda la curva forse più famosa del mondo del motorsport, la sequenza Eau Rouge-Radillion.

Le modifiche riguardano più le vie di fuga e la superficie che il layout vero e proprio, con lo spianamento dei dossi di cui si erano lamentati i piloti, un nuovo cordolo per la prima salita in curva più filante rispetto al passato e una via di fuga più grande.

immagine da auto.everyeye.it

All’esterno di tre curve, Bruxelles, Blanchimont e La Source,  è stata riposizionata la ghiaia, con i piloti che dovranno fare molta più attenzione ai track limits e a cercare il limite delle loro monoposto.

Vedremo se questi cambiamenti avranno ridato alla pista belga quell’alone di sfida vera per i piloti che negli ultimi anni si era decisamente persa.

Il Gp del Belgio segna anche l’inizio della direttiva 039, quella pagliacciata voluta da Mercedes in merito al porpoising e alla flessibilità del fondo piatto. Ferrari e Red Bull l’hanno da sempre osteggiata e non si dichiarano particolarmente preoccupati della eventuale perdita di prestazione. Di sicuro tutta la vicenda, gestita in maniera assolutamente irrituale in termini di regolamento e con una grancassa mediatica di dubbio gusto, fa capire come il potere politico di Mercedes sia ancora preponderante all’interno della FIA.

Tornando al GP, per Ferrari si tratta  del post disastro ungherese e sarà interessante capire come si muoveranno gli uomini di Maranello. Forse la lunga pausa ha fatto bene, aiutato a calmare le acque e far riflettere sulle criticità emerse, con l’obbligo che le imbarazzanti decisioni strategiche del Gp di Ungheria non ricapitino.

immagine da motorbox.com

La Scuderia dovrà vedersela con la nuova direttiva e cercare di essere competitiva su un tracciato che in teoria dovrebbe vederla ben figurare. A complicare le cose potrebbe esserci (il condizionale è d’obbligo)  l’introduzione di una nuova ICE e un nuovo ibrido per Leclerc, in modo da avere un’altra ICE fresca per il finale di campionato e che costerebbe solo 5 posizioni di penalità in griglia, considerando che Spa è una pista dove i sorpassi non sono impossibili.

Dall’altra parte delle barricata Red Bull arriva con un corposo vantaggio in entrambe le classifiche ma non per questa molla il colpo, omologando un nuovo telaio più leggero per combattere il peso eccessivo della RB18.

Anche per loro Spa sulla carta è una pista amica e ci si aspetta una competizione serrata tra le due contendenti del mondiale 2022. Verstappen viaggia sul velluto forte dei suoi 80 punti di vantaggio, vederemo se Perez riuscirà a tornare sui livelli di inizio campionato dopo una serie di GP in cui ha fatto molta fatica.

Mercedes si aspetta molto da Spa. In primis vorrà valutare l’effetto del “avvelenamento dei pozzi” di Ferrari e Red Bull grazie alla direttiva 039 e in secondo luogo capire se gli ultimi aggiornamenti funzioneranno anche sulla pista belga. In tal caso potrebbero rientrare nella lotta per la vittoria.

McLaren e Alpine arrivano a Spa nel pieno delle manovre di mercato piloti per il prossimo anno. In realtà molto è già successo con la “fuga” di Alonso verso Aston Martin e il gran rifiuto di Piastri a prendere un sedile per il 2023 essendosi già accordato con Mclaren.

immagine da mclaren.com

Un incrocio di interessi piuttosto intricato di cui ha fatto le spese Ricciardo, che ha annunciato ufficialmente la conclusione del suo rapporto con McLaren alla fine di quest’anno, con un anno di anticipo. Al momento l’australiano non ha trovato ancora un sedile per il 2023 per cui non si esclude un suo futuro lontano dalla F1 anche se lui dichiara che ha ancora tanto da dare.

Anche Alfa Romeo vive momenti complicati con l’incombere dell’Audi a partire dal 2026. In Alfa non c’è fretta, anche perchè in Audi vogliono avere nero su bianco la certezza di una regolamento tecnico in materia di PU che sia di loro gradimento (dove l’abbiamo già vista questa cosa?) prima di ufficializzare l’ingresso in F1, ma comunque è palese che questi giorni sono molto importanti per il futuro prossimo di una scuderia che cambierà di nuovo pelle dopo Stellantis.

In casa Alpha Tauri esordio di Lawson nelle PL1 al posto di Gasly, forse prove tecniche per un possibile approdo in F1 nel 2023, dato che dove c’è Marko nessun pilota è al sicuro a meno che non si chiami Verstappen.

Anche la Haas non si fa mancare fibrillazioni di mercato in termini di piloti con il posto di Schumacher in bilico e le sirene di Steiner verso Ricciardo, così come la Williams che dovrebbe avere un nuovo pilota nel 2023 ma Latifi tiene duro, sicuro di potersi ancora giocare delle buone carte per restare.

Da evidenziare anche la scelta della Haas di concedere a Giovinazzi due turni di PL nei Gp di Monza e Austin, anche queste forse prove tecniche di line up piloti per il 2023 con uno Schumacher sempre più sottopressione.

Il tutto, nell’estate più calda di sempre, con l’incertezza meteo che a Spa è una costante. Rischio pioggia nel weekend che potrebbe scompaginare i calcoli di tutte le scuderie e far tornare le streghe nella testa degli uomini di Maranello.

Pirelli porterà le tre mescole centrali della gamma, C2 C3 e C4. Da valutare il comportamento delle gomme con i nuovi tratti riasfaltati e possibili temperature atmosferiche basse, in stile Ungheria 2022 per intenderci.

Riparte dunque il mondiale che, considerando i due mondiali piloti e costruttori in “ghiaccio”, sembra più una prova generale per il 2023. Una prova di forza in pista e fuori, con Ferrari che va a caccia delle vittorie di tappa e di sviluppare il più possibile la PU prima dei congelamenti previsti fino al 2025.

Mercedes la sua battaglia fuori dalla pista l’ha già vinta con la direttiva 039 e l’obbligo per il 2023 di alzare i pavimenti laterali delle monoposto di 15 mm. Vedremo quali saranno gli effetti in pista di una direttiva nata con l’esigenza di mettere una toppa al progetto W13 ampiamente fallimentare.

In ottica 2026 le propettive non sono rosee, con la Fia che pur di avere nuovi costruttori sta smantellando il regolamento tecnico sulle PU fino ad oggi adottato. ICE depotenziata, eliminazione del MGU-H e più energia da estrarre dal MGU-K senza però, per il momento, prevedere degli accumulatori più grandi di quelli attuali di 4 megajoule. E Ferrari che tanto ha investito e sta investendo nella tecnologia superfast della sua ICE che vedrà vanificati i propri sforzi a partire dal 2026.

Quello dei regolamenti è un argomento difficile da trattare ma tutto indica che, per compiacere i nuovi costruttori, si butti a mare molto di quanto già fatto. E con la Ferrari, nonostante il diritto di veto ecc ecc, a fare il vaso di coccio ancora una volta. Ci sbaglieremo sicuramente ma l’impressione è che il presente sia incerto, il futuro ancora di più.

*immagine in evidenza da rossomotori.it

Rocco Alessandro

 

 

LECLERC DOMINA IN CASA RED BULL. VERSTAPPEN LIMITA I DANNI.

Le verdi colline della Stiria ospitano l’undicesima prova del mondiale 2022, questa volta con annessa garetta del sabato. É la gara di casa della Red Bull, e, infatti, Verstappen domina qualifiche e gara sprint, per la gioia delle decine di migliaia di olandesi giunti in terra austriaca.

Dietro di lui incombono le due Ferrari, con Leclerc e Sainz bisognosi di affermare il proprio ruolo di Leader, dandosi battaglia al sabato e lasciando, cosí, scappare Max indisturbato. Ma dalla serenità di Charles si capisce che c’è qualcosa che non abbiamo ancora visto, nonostante l’olandese abbia dato l’impressione di andare a spasso.

Si spengono i semafori e i due in prima fila scattano senza problemi. Sainz si trova invece in lotta con Russell e Perez, con quest’ultimo che osa troppo e si fa spedire nella ghiaia dall’inglese. Il messicano é costretto ai box e riparte ultimo.

Leclerc non molla Verstappen e resta costantemente in zona DRS. All’olandese viene chiesto di aumentare il distacco ma risponde che piú di così non puó fare.

Al giro 10 Leclerc prova un sorpasso a sorpresa, ma Max riesce a difendersi. Il monegasco ci riprova dopo due giri e la manovra riesce. Charles tenta di scappare, e l’olandese, nel tentativo di stargli dietro, spiattella le gomme ed é costretto ad un pit-stop anticipato, uscendo in sesta settima posizione.

Nel frattempo Russell si era fermato per scontare la penalitá comminata per il contatto con Perez, e cambiare l’ala anteriore, sprofondando cosí in fondo alla classifica.

Verstappen risale rapidamente fino alla terza posizione, ed é giá virtualmente davanti ai due ferraristi al comando.

Al giro 25 le gomme delle Ferrari sono finite, e i tempi si alzano molto. Verstappen si trova a 15 secondi da Leclerc, e in Ferrari decidono di farlo rientrare al giro 27. Charles torna in pista di poco davanti ad Hamilton, e 7 secondi dietro Max. Al giro successivo é il turno di Sainz, che, invece, non riesce a stare davanti a Lewis, che non si é ancora fermato, cosa che fa al giro 29.

Leclerc con la gomma dura ha un passo decisamente superiore a quello che aveva Verstappen con la stessa gomma all’inizio del suo stint, e gli guadagna da un secondo ad un secondo e mezzo al giro. Gli bastano 5 giri per tornare sotto all’olandese e passarlo in scioltezza, mentre Max si lamenta dell’imprevedibilità della macchina.

Bastano pochi altri giri e anche Sainz raggiunge Verstappen, ma in Red Bull decidono di fermarlo per un ulteriore pit stop. Siamo solo a metá gara, e si prospetta una gara a tre soste per lui. Il box gli dice addirittura di mettersi sui tempi di Hamilton, avendo forse capito che contro i rossi oggi non ci sará nulla da fare. Max si mette peró a tirare come un matto e guadagna 1 secondo al giro su Leclerc, anche a causa dei tanti doppiati che quest’ultimo deve superare.

Al giro 45 l’olandese é di nuovo virtualmente davanti al ferrarista, seppure di poco. Leclerc rientra al giro 49 ed, infatti, torna in pista molto piú vicino di quanto non lo fosse al pit-stop precedente, Max ha ora gomme di 12 giri piú vecchie. Al giro successivo rientra anche Sainz.

Bastano solo due giri e per la terza volta Leclerc supera in scioltezza il rivale. Ma proprio quando anche Sainz sta per attaccare l’olandese, il suo motore cede, e, con la macchina che prende fuoco, viene attivata la Virtual Safety Car. Sia Leclerc che Verstappen si fermano per montare gomme a mescola media.

Si riparte con 11 giri da percorrere, e Leclerc con 4 secondi di vantaggio. Verstappen segna giri veloci a ripetizione, mentre Charles inizia a lamentare problemi all’acceleratore. Dal box gli confermano che il pedale rimane bloccato in frenata, e dalla telemetria si vede che l’acceleratore non va mai a zero.  Quando mancano 4 giri alla fine, il distacco é sceso sotto i 3 secondi.

Gli ultimi giri sono una sofferenza per Charles, che riesce a concludere la corsa con una splendida vittoria, davanti a Verstappen. Terzo, staccatissimo, Hamilton, davanti al compagno Russell, rimontato dalle ultime posizioni.

Quinto Ocon, sesto Mick Schumacher, autore ancora una volta di una gara solida, settimo Norris, ottavo Magnussen, nono Ricciardo, autore finalmente di una prestazione decente, e decimo Alonso, rimontato dall’ultima fila e capace di sgridare Tsunoda a 300 all’ora e con due ruote sull’erba.

Fra due settimane la Formula 1 farà tappa al Paul Ricard, pista che da sempre riserva gare molto noiose. Le nuove macchine hanno dimostrato, una volta di più, di avere raggiunto pienamente l’obiettivo di darci duelli ravvicinati. Oggi in alcuni momenti abbiamo visto anche 5 macchine in lotta fra loro, una scena che non si vedeva forse nemmeno negli anni Sessanta e Settanta, e che oggi non si vede più neanche in MotoGP. Chissà se anche in Francia potremo divertirci come è successo oggi.

P.S. oggi, nel momento in cui si stava materializzando una doppietta dominante della Ferrari “in casa loro”, mi sono chiesto cosa sarebbe mai potuto accadere per rompere le uova nel paniere come è successo da Montecarlo in poi. La risposta l’ho avuta poco dopo, quando il motore di Sainz è letteralmente esploso. Molto probabilmente questo non sarà l’anno del ritorno alla vittoria mondiale della Ferrari. Chissà se è vero che tutti i problemi di affidabilità dipendono dal fatto che stanno cercando di deliberare un motore più potente in vista del congelamento. Se così fosse, sarebbe una mossa sicuramente intelligente. Sempre che nei prossimi anni non ci si ritrovi con un motore potentissimo e una macchina non all’altezza della F1-75, che oggi ha dimostrato di essere la migliore dai tempi lontani della F2008.

P.S. 2 l’immagine in evidenza è la dimostrazione di quanto sia pericoloso fare copia-incolla e non ricontrollare quello che si è fatto.

 

 

 

 

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Dalla tana del leone al recinto del toro…non è la filastrocca di zio Tobia ma il calendario della F1 che dopo Silverstone fa tappa in Austria sul circuito di casa della Red Bull Racing, sull’ex A1 ring ora Red Bull ring (che fantasia…)

Confermando il suo status di scuderia sui generis e assolutamente “speciale”, Ferrari è riuscita a Silverstone in un’impresa quasi impossibile: riuscire a vincere la gara ma con il pilota meno quotato nella lotta al titolo piloti e più o meno casualmente penalizzando quello che invece ha ancora diverse possibilità di vincerlo.

Non scomodiamo paragoni quasi blasfemi (vedi Imola 82) ma il mood del tifoso medio Ferrari è un pò quello: ennesima sciocchezza fatta dal team e prima guida incazzata come una biscia.

immagine da ilfaroonline.it

Ma non c’è tempo di rimuginare troppo sulla cosa che subito arriva un altro appuntamento di quelli importanti per gli uomini di Maranello, sul circuito dei rivali di quest’anno e (speriamo) dei prossimi anni per la lotta al titolo.

Il Red Bull Ring è un circuito diverso da Silverstone, dove conta molto la trazione e la stabilità in frenata oltre ad una sapiente gestione della PU che lavorerà con un ICE meno efficiente dato che, seppur non ai livelli di Città el Messico, si corre in altura.

Ci si aspetta il solito dualismo Red Bull/Ferrari con le solite minime differenze ma con una incognita in più: la Mercedes. Il tracciato austriaco è un bel banco di prova per confermare i grandi passi avanti mostrati in casa a Silverstone, con una W13 che sembra aver quasi risolto il porpoising  e molto più stabile in curva.

Certo il manto stradale del Red Bull Ring non è così liscio come quello di Silverstone e questo potrebbe creare grossi problemi alla W13 ma ovviamente bisogna aspettare il responso della pista.

immagine da perheadonsports.com

Red Bull arriva in casa sapendo di aver schivato un bel proiettile in Gran Bretagna: dopo pochi giri sembrava un completo disastro e alla fine, complice una safety car un pò generosa (la macchina di Ocon non poteva essere spostata in regime di VSC?) e il semi-regalo Ferrari che ha penalizzato Leclerc, han perso pochi punti in entrambe la classifiche di campionato. Ovviamente arriveranno carichi a pallettoni in Stiria e punteranno al bersaglio grosso.

Tra gli altri solito dilemma su chi sarà il primo degli “altri”. Alpine sembra quella con più potenziale ma c’è da verificare lo stato di forma di Alfa Romeo e McLaren che potrebbero regalare delle sorprese.

Aston Martin e Alpha Tauri si aspettavano molto dalla gara inglese e ne sono usciti con un pugno di mosche e una brutta figura, saranno chiamate al riscatto.

Haas ha finalmente ritrovato il suo secondo pilota, Mick Schumacher che ha ottenuto i suoi primi punti in F1 in una gara non facile da gestire. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo campionato per lui e la sua squadra.

immagine da tehcheckeredflag.co.uk

Williams ha quasi centrato un obbiettivo impossibile a Silverstone: andare a punti con Latifi, una roba probabilmente neanche quotata dagli scommettitori. Chissà che le voci di appiedamento non siano state decisive per il cambio di passo del pilota canadese.

Pirelli porterà le tre mescole più morbide a disposizione, C3 C4 e C5, data la scarso impatto dell’asfalto austriaco in termini di usura. Anche in Stiria c’è il rischio di avere pioggia in certe fasi del weekend, una ulteriore variabile da considerare.Di scena al Red Bull Ring anche la seconda sprint race dell’anno, con conseguente stravolgimento del format del weekend: meno tempo per girare nelle prove libere, meno tempo per cercare il giusto setup.

Curiosità nel vedere di che entità sarà il porpoising sul tracciato austriaco considerando che entro il Gp di Francia la Fia introdurrà dei controlli nel misurare le osillazioni verticali e, cosa potenzialmente ben più impattante sulla competitività delle monoposto, la misurazione statica della flessibilità del fondo delle vetture dato che alcune sembra abbiano trovato il modo di renderlo molto flessibile e ottenere più carico aerodinamico dal fondo vettura.

Leclerc ha fatto buon viso a cattivo gioco a Silverstone ma non si può nascondere una tensione crescente tra lui e Binotto, seppur fisiologica dopo un GP così convulso e ricco di eventi. Vedremo con che spirito si presenterà a Spielberg: dovrà inevitabilmente recuperare lucidità e non pensare che il nemico ce l’ha in casa piuttosto che fuori. Binotto e il team saranno chiamati a gestire e raffreddare una situazione il cui eventuale peggioramento non gioverebbe a nessuno, se non ai padroni di casa lattinari.

*immagine in evidenza da steiermark.com

Rocco Alessandro

LECLERC DOMINA, VERSTAPPEN VINCE A BARCELLONA

Si torna in Europa dopo l’americanata in quel di Miami. E si torna sul circuito più difficile, quello che permette di distinguere i progetti giusti da quelli sbagliati, senza possibilità di appello.

E la Ferrari porta il primo pacchetto di aggiornamenti, che “dovrebbe valere 2-3 decimi”, indispensabili per recuperare su una Red Bull dimostratasi molto forte dopo i problemi di affidabilità iniziali. E, dopo un venerdì non proprio brillante, con un tanti problemi di durata delle gomme, al sabato i ferraristi indovinano il setup giusto, e ritrovano il passo gara senza sacrificare il giro veloce. Leclerc, con un giro magistrale piazza la sua rossa in pole, con Verstappen a debita distanza. 

Si spengono i semafori e Leclerc mantiene la posizione senza troppi patemi. Chi invece sbaglia é Sainz che ne perde due a favore di Russell, col quale si tocca pure, e Perez.. Hamilton si scontra con Magnussen e rimedia una foratura, mentre il danese dopo una escursione nella ghiaia riesce a rientrare.

Verstappen cerca di non far scappare Charles. Mentre Alonso rimonta furiosamente dall’ultima posizione nella quale era stato relegato da una pessima qualifica, il suo connazionale Sainz finisce malamente nella ghiaia, continuando la striscia di errori che sta ormai diventando inquietante e perdendo molte posizioni.

Ma il suo errore viene ridimensionato qualche giro dopo da uno molto simile commesso da Verstappen quasi nello stesso punto. Ma l’olandese dopo un giro nella ghiaia rientra perdendo solo due posizioni proprio Perez, che lo fa passare subito. Ma, tanto per complicare ulteriormente la vita all’olandese, il DRS inizia a funzionare male.

Al giro 14 si fermano sia Russel, secondo, che Max, terzo. Al giro 18 si ferma anche Perez, liberando per Leclerc la possibilità di fermarsi  a sua volta. Ma il monegasco é ancora molto veloce, e in Ferrari aspettano. 

Verstappen, col DRS che funziona a singhiozzo, non riesce a superare Russell. Al giro 22 si ferma Charles, e con un pit-stop perfetto rientra in pista con 5 secondi di vantaggio sul due in lotta. Max é infuriato con il suo muretto, il quale gli fornisce istruzioni per cercare di fare aprire la benedetta ala mobile, che però continua a fare le bizze.  Al giro 24 l’ala si apre per un momento, e assistiamo ad un duello favoloso con Russell che riesce a ripassare Max che l’aveva superato in curva uno. Al giro dopo a Max non si apre il DRS, e Perez che ha raggiunto i due, chiede al suo team di passare il compagno, ottenendone un ovvio rifiuto.

Al giro 28, mentre viaggia tranquillo in testa alla gara, con ampio margine e in totale gestione delle gomme, la macchina di Leclerc si rompe e la sua gara finisce lì.

Verstappen rientra per provare l’undercut su Russell, montando gomma rossa. Al giro 31 Perez supera Russell,  mentre Verstappen, scatenato, si prende la terza posizione su Bottas e va alla caccia dell’inglese, che raggiunge qualche giro dopo, ma non ha bisogno di superarlo perché il pilota Mercedes rientra ai box, imitato al giro successivo dal leader Perez che rientra in seconda posizione.

Nel frattempo, Sainz ha rimontato fino alla quinta posizione subito dietro un ottimo Bottas, primo dei motorizzati Ferrari.

Al giro 44 Verstappen ha 16 secondi di vantaggio su Perez e 22 su Russell. L’olandese si ferma per la sua terza e ultima sosta ed esce dietro al compagno di squadra ma davanti all’inglese. Al messicano viene ordinato di far passare Max, e la risposta é un “it’s not fair” che suona piuttosto falso, ma esegue comunque la consegna, ricevendone un sincero *thank you mate” dal compagno.

Al giro 52 Russell effettua la sua terza sosta, e rientra in quarta posizione, con Bottas che si prende il podio, che però dura poco perché l’inglese impiega meno di un giro a ripassare davanti. Anche Perez si ferma ma riesce a mantenere la seconda posizione, 

Gli ultimi giri di gara vivono sulla lotta per il quarto posto, con Sainz che raggiunge Bottas e Hamilton, autore di un’ottima rimonta e, fino a questo momento, del giro piú veloce. Il finlandese, al quale il box ha riservato una strategia errata non fermandolo, in poche curve viene passato sia dal ferrarista che dal sette volte campione del mondo. Il quale subito dopo si prende la quarta posizione.

Ma non é finita, perché ai due Mercedes viene detto di fare attenzione alla benzina, e Hamilton, vittima pure di un problema di surriscaldamento, viene ripassato al penultimo giro da Sainz. Ma Russell é molto lontano, e riesce a tenersi il posto sul podio.

Finisce così con la seconda doppietta stagionale per la Red Bull, la terza vittoria di fila di Verstappen e la conquista di entrambe le classifiche mondiali, Della serie “meglio di cosí…”. Terzo un ottimo Russell, quarto un pessimo Sainz, quinto uno sfortunato Hamilton che da un lato può recriminare per quell’incidente al primo giro e dall’altro può essere contento di “avere finalmente una vera F1 da guidare”. Sesto Bottas, con una Sauber che si conferma quarta forza, settimo Ocon, ottavo un malandato Norris con un’altrettanto malandata McLaren, nono Alonso rimontato dall’ultima posizione, e decimo Tsunoda, ancora una volta davanti al compagno Gasly.

Malissimo Ricciardo, così come le due Aston Martin che hanno presentato una copia della RB18 ma, evidentemente, non hanno fotocopiato il libretto di istruzioni.

Ora si va a Monaco, a casa di Leclerc. Il quale nelle ultime tre uscite non ha avuto molta fortuna (la terza è stata domenica scorsa quando ha sbattuto la 312 B3 di Niki Lauda, a causa di un guasto meccanico). Inutile dirlo, la vittoria è d’obbligo, per dimenticare con un trionfo la grossa delusione di oggi.

P.S. ovviamente dopo la gara di oggi c’è e ci sarà una grande discussione su Carlos Sainz, fra chi ritiene che gli si debba continuare a dare fiducia, e chi, invece, come il sottoscritto, ritiene che i bonus siano ormai terminati.
Questo il pensiero di Binotto su Carlos: “deve ancora adattarsi alla macchina, è indietro di tre decimi, dobbiamo dargli una macchina più veloce così sta davanti a tutti”. 
Il mio pensiero, che ovviamente vale nulla rispetto a quello di Mattia, è invece una semplice considerazione: quando ci si gioca il mondiale, l’apporto del secondo pilota è indispensabile nell’economia del risultato finale. Senza la difesa di Perez ad Abu Dhabi, Verstappen non sarebbe riuscito a vincere il mondiale nemmeno con l’aiuto della FIA. Nel 2010 e 2012, Alonso ha perso il mondiale anche perchè guidava praticamente da solo, e si potrebbero fare tanti altri esempi. E’ necessario che Sainz non diventi un problema per la Ferrari, perchè la Red Bull corre con due macchine, e Leclerc non porterà mai a casa il mondiale da solo. Quattro gare con errori gravi di fila sono un brutto campanello d’allarme. 

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @redbullracing

 

F1 2022 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Da un pò di anni a questa parte è sempre stato definito il “GP della verità”, quello che ” se una macchina va bene quì va bene dappertutto”, dove si capiva se i tecnici  avevano fatto un buon lavoro sugli aggiornamenti oppure si certificava ufficiosamente un proseguio di campionato in sofferenza.

In un anno di rivoluzione regolamentare e di budget cap e considerato quello che è successo nei primi cinque Gp stagionali, Il GP di Spagna sul circuito del Montmelò riveste, se possibile, con maggiore evidenza il ruolo di giudice sulle ambizioni di ogni team per i GP a venire.

Praticamente tutti i team porteranno la gran parte degli aggiornamenti aerodinamici e di PU previsti fino almeno alla pausa estiva se non oltre, per cui si capisce bene che la posta in palio è alta per due motivi: capire se funzionano o meno e sperare di non aver sprecato risorse del budget cap per modifiche inutili.

Tutti in attesa dei verdetti che la pista catalana imporrà ai team e ai loro ingegneri, tracciato che tutti conoscono molto bene e che rivela moltissimo della bontà e dell’efficienza aerodinamica e meccanica delle monoposto.

immagine da tuttomotoriweb.it

Fino ad ora è stato un testa a testa deciso da episodi, setup azzeccati e problemi di affidabilità inaspettati tra Ferrari e Red Bull. Il confronto recita un 3 a 2 per Red Bull, tutte vittorie molto risicate (esclusa Melbourne a favore della Ferrari).

Red Bull ha fatto valere soprattutto la facilità di sorpasso in rettilineo, figlia di un’ottima efficienza aerodinamica mentre la SF-75 si fa preferire nel conportamento nelle curve medio-veloci e in qualifica, segno che la PU Ferrari si può scatenare appieno sul giro secco ma deve essere molto più conservativa sul passo gara.

Binotto ha più volte annunciato che il grosso degli aggiornamenti sarebbe arrivato in Spagna e infatti sono previsti una nuova ala posteriore con drag ridotto, un nuovo fondo anti-porpoising, delle fiancate più strette e braccetti dello sterzo modificati in funzione aerodinamica. Oltre a sperare di poter liberare qualche cavallo in più in ottica gara dal motore endotermico della PU.

Red Bull è sembrata avere un margine su Ferrari dopo le modifiche introdotte negli ultimi 2 gp e alla cura dimagrante della RBR-18, per cui urge una pronta risposta degli uomini di Maranello.

La pista catalana dovrebbe sposarsi bene con le caratteristiche della SF-75, a suo agio sui curvoni veloci e anche la scelta delle gomme operata da Pirelli, C1 C2 e C3 le più dure a disposizione, dovrebbe sorridere alla Ferrari, in difficoltà rispetto ai rivali nella gestione delle gomme medie e soft sul passo gara.

Ovviamente questa è tutta teoria, solo la pista dirà effettivamente se gli equilibri saranno stati modificati o meno. Anche Red Bull porterà aggiornamenti anche se meno significativi rispetto a Ferrari e alla fine potrebbero ritrovarsi in una situazione di parità sul piano prestazionale in cui i dettagli e gli errori dei piloti potranno fare una grande differenza.

Ferrari è consapevole che i prossimi due Gp sono fondamentali per il proseguio di stagione: sia il Gp di Spagna che quello di Montecarlo dovrebbero vederla favorita rispetto a Red Bull e con l’obbiettivo non dichiarato ma necessario di portare a casa due vittorie.

Il vantaggio in entrambe le classifiche del mondiale si è eroso negli ultimi due GP e serve dare una dimostrazione di forza e compattezza. Di sicuro in Ferrari hanno dato prova di essere piuttosto scaltri approfittando dei test Pirelli di Imola e di un filming day a Monza per provare alcune soluzioni aerodinamiche definite promettenti in fase di simulazione.

Anche il richiamo continuo che Binotto pone sul tema del controllo da parte della FIA del budget cap relativi agli aggiornamenti è indice di una ritrovata attenzione a 360° che il team di Maranello ha su ogni aspetto della competizione che si svolge inevitabilmente anche sul piano politico e di relativo “peso” da spendere nei confronti dei commissari.

Chi invece vede il GP di Spagna come il primo e ultimo crocevia fondamentale per la stagione è la Mercedes. La W13 è una monoposto con tanti problemi e le modifiche che verranno introdotte in Spagna faranno capire se vale la pena continuare nel progetto oppure tirare una riga e i remi in barca e pensare già al 2023.

immagine da tuttomotoriweb.it

Un weekend ad alta tensione e aspettativa per il team anglo-tedesco che potrebbe certificare la loro definitiva uscita di scena nella lotta alla vittoria, anche solo di qualche Gp, per il 2022.

Un altro protagonista sulla graticola è Mick Schumacher. Il figlio d’arte non ha per il momento rispettato le aspettative in quella che è la sua seconda stagione in F1. Magnussen lo ha costantemente messo sotto e, a parte pochi lampi, la prestazioni di Mick non sono state memorabili ma anzi, sono state condite da qualche botto ed errore di troppo sia in qualifica che in gara. Si fanno insistenti le voci di un suo possibile appiedamento a fine stagione se non riuscirà a dare una svolta alla sua stagione.

Chi invece ha svoltato quest’anno sembra l’Alfa Romeo, monoposto che sta dando buoni risultati in pista soprattutto con Bottas. Non fosse stato per qualche errore nelle fasi finali di gara di Bottas il bottino di punti sarebbe potuto essere anche migliore. Il Montmelò è il giusto banco di prova per capire se si può ulteriormente innalzare l’asticella.

immagine da chepoker.it

Tante squadre vedono nell’inizio della campagna europea l’occasione per una svolta decisiva alla propria stagione. Tra queste ci sono di sicuro Alpine, Alpha Tauri e Aston Martin per differenti ragioni. Lo junior team Red Bull ha pagato qualche problema di affidabilità di troppo alla PU che ne ha minato la buona velocità di base, mentre per Alpine si è accanita la sfortuna soprattutto con Alonso, costretto al ritiro spesso per colpe non sue. Aston Martin rientra nel novero di quelli che hanno sbagliato qualcosa in fase di progettazione e hanno cambiato tanto in vista del Gp di Spagna.

McLaren continua ad essere un oggetto misterioso. Posto il fatto che non hanno più i grossi problemi di inizio stagione, resta l’imprevedibilità di una monoposto che non lascia capire appieno perchè a volte è competitiva e altre volte no. Potenzialmente sembra molto veloce ma il problema è che non si sa esattamente perchè e quando questo possa verificarsi.

La Williams invece deve ringraziare tanto Albon, capace di portarla a punti già due volte. Non male per una vettura nata non proprio bene e che sconta soprattutto in qualifica la sua scarsa competitività.

La FIA ha intanto dichiarato che il GP di Sochi non verrà sostituito, pertanto il mondiale sarà su 22 GP e non 23 come preventivato.

immagine da sport.sky.it

Il circuito del Montmelò provvederà a separare, magari poco evangelicamente, il grano dal loglio. Sarà interessante capire chi avrà fatto bene e chi no con conseguenze che andranno ben al di là dell’appuntamento spagnolo.

Conseguenze che si vedranno in pista ma anche dal punto di vista psicologico negli organici dei team, che potrebbero ricevere una bella mazzata in caso di esito nefasto. Prospettiva che infesta soprattutto l’immaginario del tifoso ferrarista, più volte frustrato da possibili migliorie che poi non si sono rivelate tali. Si spera che questi fantasmi siano ben lontani dalla mente di Binotto e della sua squadra, pena un mondiale che prenderà inevitabilmente e nuovamente le via dell’Olanda.

*immagine in evidenza da skysports.com

Rocco Alessandro