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A SILVERSTONE VINCE (FINALMENTE) SAINZ. LA RED BULL RINGRAZIA.

La Formula 1 torna “a casa loro”, laddove quasi tutti i team hanno il quartier generale, e il tifo è tutto per Hamilton e company. Mentre per Verstappen ci sono i fischi. La vigilia è preceduta dall’inutile polemica su un’intervista rilasciata mesi fa dal comico Nelson Piquet, al quale verrà impedito d’ora in poi l’accesso al paddock. Il bersaglio era il buon Lewis, reo di avere spedito nelle gomme il genero Max esattamente un anno fa.
Ma oggi i due sono ben distanziati. Uno ha già 6 vittorie, l’altro zero e una Mercedes saltellante. Che, però, in terra inglese sembra avere ritrovato un buon passo.

La qualifica corsa sul bagnato vede Sainz conquistare la sua prima pole position, dopo ben 150 Gp, davanti a Verstappen e Leclerc. Poco prima del via scende qualche goccia, ma la pista non si bagna, nonostante il cielo plumbeo. Tutti i primi montano gomme a mescola media, tranne Verstappen che opta per quella più morbida.

Si spengono i semafori e le due Ferrai perdono immediatamente le posizioni a favore di Max e di Lewis. Ma dietro di loro si vede l’Alfa Romeo di Zhou uscire ad altissima velocità capottata nella ghiaia della via di fuga. La gara viene immediatamente sospesa e l’assenza di replay preoccupa. Nell’incidente sono stati coinvolti Russell, Tsunoda, Zhou e Ocon.

I replay mostrano che l’invasione di pista che era stata preannunciata si stava già verificando, con un gruppetto di 4-5 persone già entrate sul tracciato qualche curva dopo lo start. L’incidente ha quindi solo anticipato la sospensione della gara.

Dopo mezz’ora finalmente arrivano buone notizie sulle notizie di Zhou, e con esse anche i replay, dai quali si vede che è stato vittima di una toccata da parte di Russell, innescata da un urto di quest’ultimo con Gasly. L’auto del cinese si è immediatamente ribaltata, ha percorso tutta la via di fuga con il rollbar collassato e l’halo a strisciare sulla ghiaia, per poi saltare la barriera di gomme e terminare dietro di questa. Una dinamica terrificante, ma dall’esito ancora una volta fortunatamente positivo.

La gara riparte dopo oltre un’ora, con lo stesso ordine delle qualifiche, salvo l’assenza di coloro che non sono riusciti a rientrare ai box con i propri mezzi, fra i quali l’idolo locale Russell. Questa volta anche Verstappen monta le gomme a mescola media. 

Si spengono i semafori e Sainz questa volta chiude Verstappen contro il muro, e riesce a mantenere la posizione. Dietro, Leclerc si fa superare da Perez, poi lo ripassa e attacca anche Max, ma l’olandese lo porta fuori pista. Sia Charles che Sergio hanno la paratia laterale dell’alettone anteriore danneggiata. 

Per Perez il danno è troppo importante e al giro 5 si ferma per sostituire l’ala. Hamilton si riporta così in quarta posizione, superando anche Norris che lo aveva passato in partenza.

Al giro 8 Verstappen entra in zona DRS, Ma non ha bisogno di usarlo, perchè Sainz commette un errore e lo fa passare. Ma l’olandese non scappa via, e, anzi, rallenta improvvisamente a causa di una foratura. Al giro 12 è quindi costretto a rientrare ai box lasciando le due Ferrari al comando ma, soprattutto, trovandosi in sesta posizione dietro ad Alonso. Ma i problemi non si risolvono, e gira 1 secondo più lento, dichiarando in radio che la macchina è “100% rotta”, ma dai box gli dicono di continuare anche se ha molto meno carico al posteriore.

Nel frattempo Leclerc si avvicina a Sainz, ma il più veloce in pista è Hamilton, a 4 secondi. Charles ha già chiesto via radio la posizione, ma ovviamente Sainz non ci pensa minimamente a farlo passare e, anzi, procede a zig-zag in rettilineo per non dargli la scia. Lewis gira 7 decimi più veloce. A Carlos viene detto di andare veloce quanto l’inglese, diversamente dovrà far passare il compagno.

Ma lo spagnolo non va più veloce e per togliersi dall’imbarazzo, in Ferrari lo richiamano al box per montare la gomma più dura. Ma, anche con pista libera, Hamilton va più veloce di Leclerc, e l’inglese si ritrova in men che non si dica in zona DRS.

Al giro 24 si ferma nuovamente Verstappen per montare la gomma più dura. L’olandese si ritrova fianco a fianco con Vettel e lo fa passare. 

Al giro 25 è il momento della fermata per Leclerc, che monta ovviamente la mescola più dura. Il monegasco si ritrova però dietro il suo compagno di squadra. Con gomma usata, Hamilton continua a girare su ottimi tempi, guadagnando su Sainz. Ma Charles, una volta mandate in temperatura le gomme, inizia a segnare tempi velocissimi, e si avvicina al suo compagno di squadra, chiedendo al suo box se può lottare con lo spagnolo, ricevendo la comunicazione “Free to fight”, per la gioia del box Red Bull.

Ma a Sainz viene dato ancora una volta un tempo sul giro target, con l’avviso che se non riuscirà a rispettarlo dovranno scambiare le posizioni. Cosa che avviene al giro 31, e immediatamente Charles segna il giro più veloce, portandosi dietro il compagno di squadra. 

Hamilton si ferma al giro 34, e monta gomma dura. Esce terzo a debita distanza dalle due Ferrari.  Ma Sainz perde progressivamente terreno rispetto al compagno di squadra, e Lewis gli si avvicina di gran carriera. 

Ma al giro 39  Ocon si ferma in mezzo alla pista ed esce la Safety Car. Sainz ed Hamilton ne approfittano per montare gomma rossa. Leclerc invece viene inspiegabilmente fatto proseguire. Quelli dietro di lui hanno tutti gomma morbida nuova, e per il monegasco sarà durissima mantenere la posizione.

La gara riparte quando mancano 10 giri alla fine. Sainz mette le mani avanti avvisando il suo box che sarà molto più veloce del compagno. Ma il box gli dice di dare spazio a Charles alla ripartenza. Cosa che non fa. I due ferraristi ingaggiano un duello e Carlos ha facilmente la meglio. Nel frattempo Perez supera Hamilton e si attacca a Leclerc. Ma il monegasco riesce a difendersi, e Lewis torna sotto al messicano. 

Non appena si può attivare il DRS, Leclerc deve soccombere a Perez e Hamilton. Sergio taglia la chicane e viene investigato, mentre Charles riesce a ripassare davanti a Lewis. Ma dura poco, perchè l’inglese riesce a vincere la strenua resistenza del monegasco.

E così finisce con Sainz che vince il suo primo GP dopo 150 gare corse in F1, Perez secondo che rimedia egregiamente alla sfortuna inziale, e Hamilton che non concretizza un’occasione d’oro per tornare a vincere, per di più in casa sua. Quarto un delusissimo Leclerc che guadagna una manciata di punti nel giorno in cui il rivale non fa meglio di settimo. E avrà da discutere, giustamente, con il suo box. Quinto il solito ottimo Alonso, sesto Norris, settimo Verstappen che ha resistito strenuamente all’attacco di Mick Schumacher, ottavo e finalmente a punti. Nono Vettel, e decimo Magnussen.

Fra solo una settimana si corre a Spielberg, la seconda gara di casa della Red Bull. Leclerc avrà pochi giorni per smaltire l’ennesima delusione di una stagione nella quale, togliendo alcuni episodi del tutto fortuiti, potrebbe avere ben più vittorie e ben più punti in campionato, ma la realtà è questa e ora sembra pure avere un problema in casa. E gli avversari ringraziano.

P.S. Abbiamo visto tante volte, nelle ultime stagioni, due compagni di squadra di cui uno indiscutibilmente più forte dell’altro e, in tutte le occasioni in cui il primo si materializzava di gran carriera dietro il secondo, questo lo faceva inevitabilmente passare per poi mettersi a fare il tappo. Anche ammettendo che Sainz valga Leclerc, oggi quest’ultimo era nettamente più veloce, e non solo non è stato fatto passare, ma la sua squadra ha pure deciso di fare lo split in occasione della Safety Car non fermando la macchina davanti ma quella dietro, altra cosa che non abbiamo mai visto fare dai team inglesi. E, nonostante questo, Charles nelle interviste ha detto “non vorrei che la mia delusione oscurasse la prima vittoria di Carlos”. Questi sono fatti, che passano sopra qualsiasi altra considerazione da tifosi. E sono fatti su cui la Ferrari dovrebbe riflettere, ma non lo farà perchè “l’importante è tornare a vincere”, e “un quarto posto è un ottimo risultato”. Il dito puntato di Binotto verso Leclerc, ripreso dalle telecamere, dice tutto.

P.S. 2 oggi l’angelo protettore dei piloti è stato ben attento, e assieme al suo collaboratore Santo Halo ha salvato almeno due vite umane. Quella di Nissany questa mattina in Formula 2, quando si è trovato letteralmente in testa la macchina di Hauger, e quella di Zhou cui è collassato il roll-bar e il dispositivo introdotto dalla FIA nel 2018, fra mille polemiche, ha tenuto il casco del pilota ben lontano da asfalto e ghiaia. 
Chi di noi ha assistito a qualche stagione di GP, quando esalta i bei tempi dovrebbe sempre ricordare che incidenti come questi qualche decennio fa sarebbero costati quasi certamente la vita a due piloti.

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1

 

 

 

F1 2022 – GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA

Si torna della tana del lupo, “a casa loro” come ebbe modo di dire il buon Vettel nel 2018, l’anno dell’ultima vittoria Ferrari e delle “interesting tactics” che Hamilton pensò di subire al primo giro di quel GP.

Questa volta però, con tutta probabilità, non saranno le frecce d’argento a fare da spauracchio ma le lattine anglo-austriache che cercheranno di fare bottino pieno in una pista che ritengono casa loro al pari di almeno una mezza dozzina di altre scuderie con sede in Inghilterra.

Sarà un bel banco di prove sia per le nuove monoposto a effetto suolo, in particolare vedere come riusciranno ad affrontare la sequenza Copse, Maggots e Becketts (il maiuscolo è d’obbligo…), e come si comporteranno le Pirelli più dure a disposizione (C1, C2 e C3) con temperature più basse rispetto a Barcellona ma con sollecitazioni simili.

Ferrari ha tutte le carte in regola per lottare per la vittoria su una pista le cui curve veloci sembrano adattarsi perfettamente alle forme giunoniche della SF-75.

immagine da motorbox.com

Il Gp del Canada è stato un bel banco di prova per l’affidabilità di entrambe le monoposto, quello che serviva per arrivare in terra d’albione con un rinnovato ottimismo.

Considerando la situazione attuale di entrambe le classifiche mondiali la Ferrari ha l’imperativo di provarci in ogni gara fino al termine del campionato, a costo di prendersi più rischi del normale e spingendo sul fronte delle prestazione a scapito dell’affidabilità della monoposto.

Se è vero che la squadra nella sua interezza non è ancora pronta a lottare per la vittoria del mondiale, quest’anno va visto come una prova generale per l’anno prossimo, in cui riabituarsi a lottare per vincere con una certa regolarità e a limare quelle cadute di prestazione che la Red Bull non ha.

Red Bull che invece arriva a Silverstone in serie positiva di ben 6 GP e con buone possibilità di allungarla. La lotta con Ferrari sarà serrata e anche in questo caso si giocherà sui dettagli e gli episodi, con differenze minime che potrebbero far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

immagine da metronews.it

Si vociferà di una corposa “dieta” a cui è stata sottoposta la RB18, in grado di garantire ben 5 kg in meno di peso. Magari nulla di visibile ad occhio nudo ma impattante in termini di tempo sul giro. Vedremo quale sarà il responso della pista e se si ripresenteranno quei problemi di affidabilità (vedi DRS a singhiozzo) che sono da imputare proprio ad una ricerca spasmodica di alleggerimento della monoposto.

Verstappen vorrà di sicuro finire in maniera ben diversa rispetto al botto del 2021 ma difficilmente si troverà a incrociare le traiettorie con Hamilton. L’inglese avrà ben altro a cui pensare data la scarsa forma della sua W13 che si presenterà però con qualche aggiornamento da verificare in pista.

Difficilmente lotteranno per la vittoria ma (per loro) la speranza è quello di ridurre in qualche modo il gap che li separa da Ferrari e Red Bull, anche se, viene da dire che se non ci saranno regali da parte dei due top team leader dei mondiale, faranno fatica anche a vedere il podio.

La Alpine arriva a Silverstone con la neanche tanto remota speranza di rendere la vita difficile alla Mercedes. Alonso in Canada ha fatto sognare e l’intenzione è quella di essere i primi degli altri dietro a Ferrari e Red Bull.

imagine da caranddriver.com

Ambizione che sarà anche della Alpha Tauri e Alfa che però vediamo dietro alla Alpine fosse solo per i differenti “manici” che hanno al volante.

Tra Haas e Aston Martin è diffiicile scegliere la più deludente in termini di competitività e dabbenaggine nel non saper sfruttare le potenzialità della monoposto. Al momento sono senza dubbio le più grandi delusioni del mondiale, in cui i piloti hanno un bel pò di colpa per la loro deficitaria situazione.

McLaren, al solito, merita un discorso a parte in quanto continua ad essere l’oggetto misterioso del mondiale 2022. Una monoposto che è molto migliorata ma ha ancora il grosso difetto di trovare e perdere competitività senza motivo apparente mandando in confusione i suoi piloti.

Anche alla Williams servirebbe un bel risultato sulla pista di casa ma le probabilità che ciò accada sono più scarse di quelle di vedere un abbraccio tra Verstappen ed Hamilton. Problemi di bilanciamento cronici per la vettura di Grove che si spera possano essere mitigati dagli aggiornamenti previsti per il weekend di gara.

Quattro Gp prima della pausa estiva che diranno tanto sulle ambizioni Ferrari di riaprire il discorso mondiale che sembra ormai quasi chiuso. Silverstone è forse la pista più amica delle quattro che si susseguiranno (A1 ring, Le Castellet, Hungaroring) per cui è imperativo cercare la vittoria.

Come già detto servirà un weekend senza errori, in modo da azzerare il margine di sicurezza che Red Bull può avere nel gestire le fasi di gara più complicate. La differenza tra i due team è minima e per il momento Red Bull si è distinta soprattutto per cinismo e nello sfruttare al massimo i suoi punti di forza.

Ferrari ha buttato via almeno 3 vittorie negli ultimi 5 GP, farlo anche a Silverstone sarebbe la certificazione di una inferiorità che andrebbe al di là della “inesperienza” alla vittoria come detto da molti. E riaprirebbe i soliti processi sommari alla ricerca di ipotetici colpevoli. E’ ora di buttare la palla nel campo avversario e vedere come se la cavano.

*immagine in evidenza da targetmotori.com

Rocco Alessandro