BASTIAN CONTRARIO: LA COLPA DI OSARE

Esattamente quindici giorni fa, su questa rubrica, il sottoscritto senza perifrasi (e peli sulla lingua) affermava che Ferrari aveva imboccato la strada giusta. Il GP di Montecarlo è stata una piacevole conferma a quanto detto. Persino il Team Principal Binotto ha affermato che non si sarebbero aspettati di poter essere in condizioni di vincere. In tempi di fake news (e con Toto che fa da maestro nel trollare l’intero paddock) quanto c’è da credere veramente al buon Mattia? Pretattica o meno va da se che è proprio vero il vecchio adagio del:“chi va bene  a Barcellona va bene ovunque”. I token spesi per il retrotreno si sono rivelati un ottimo investimento e là dove la trazione conta Ferrari può dire la sua. Ciò che veramente è importante (non finirò mai di ripeterlo) è che il lavoro speso in GeS porta (finalmente!) i suoi frutti. Questa è la vera notizia su cui ci si deve concentrare, perché questa metodologia di lavoro è la stessa che verrà utilizzata per affrontare il regolamento prossimo venturo.

Non finirò mai di ripetermi in merito a questo argomento: la ricerca della vittoria in questo mondiale da parte della Ferrari, sebbene sia sacrosanta, è allo stesso tempo fine a se stessa considerando che l’obiettivo dichiarato è un altro. Tuttavia, se questa agognata vittoria si presentasse come dono dell’Altissimo, di certo non lo disdegnamo. Ed è proprio quello che è successo nel weekend monegasco dove tutta la squadra rossa ha capito che poteva e doveva osare nell’inseguire questo sogno, e se osare è una colpa allora Ferrari è colpevole. Non a caso parlo di colpa visto che dopo il botto di Charles, come sempre, polemiche e speculazioni non sono mancate. Speculazioni che sono divenute sentenze dopo aver visto Leclerc arrivare ai box zoppo, subito dopo aver messo la macchina in pista, ed aver capito che anche quest’anno la maledizione “del DNF nel GP di casa” si sarebbe rinnovata.

Il tifo come sempre deve essere accantonato e bisogna analizzare con lucidità quanto successo. Se esiste un colpevole per quanto visto domenica allora il beniamino monegasco è l’indiziato numero uno. Charles è colpevole di aver osato di conquistare la pole a tutti i costi? No! Semplicemente egli è reo di aver mancato di lucidità nel momento che più serviva. Al secondo tentativo della Q3 era lui in vantaggio e, su una pista come Montecarlo, due decimi e rotti di margine non sono affatto pochi. Chi avrebbe dovuto attaccare, chi avrebbe dovuto  accollarsi dei rischi sarebbero dovuti essere gli altri ossia i suoi diretti avversari.

Non Hamilton,il quale, insieme alla sua squadra, non c’ha capito nulla per tutto il weekend. Squadra che, quando è sotto pressione, si scioglie come neve al sole. Squadra (inoltre) che il campione inglese dovrebbe idolatrare se non altro per tutto quello che gli ha dato, non sputtanarla appena le cose vanno male. Vincere sempre è una droga e può anche far perdere il senso della realtà.

Chi sono stati dunque i diretti avversari di Leclerc? Naturalmente il suo team mate Carlos Sainz e l’onnipresente Verstappen, al quale bisogna dare merito del fatto che non molla mai! Probabilmente è vero che lo spagnolo aveva nel piede la pole (come da lui affermato). Forse Max sarebbe riuscito a superarlo (anche se per sua stessa ammissione è rimasto stupito dal potenziale espresso dalla rossa). Il punto è che il ferrarista monegasco era in una posizione di controllo e purtroppo ha finito per passare da cacciatore a preda. Capire l’episodio della qualifica di sabato è fondamentale in questa storia perché tutto parte da lì e tutto quello che abbiamo visto è stata una diretta conseguenza di quello stesso episodio.

Nel male bisogna vedere il bene e Ferrari ha dimostrato al mondo (il mondo che veramente vuole vedere) il cambio di passo che ha ottenuto non solo tecnicamente (chi avrebbe mai detto qualche mese fa che ci saremmo giocati almeno una vittoria?) soprattutto nella mentalità. Ferrari ha osato perché voleva vincere. Per quale motivo dovrebbe essere una colpa? La Scuderia avrebbe potuto accontentare i tifosi dal giudizio facile e sostituire il cambio? Certo! Per fare cosa? Per partire dalla terza fila e lì rimanere, perché tanto a Montecarlo con queste macchine non passi neanche col bazooka! Sostituzione tra l’altro che sarebbe risultata inutile visto che il guasto è avvenuto su un altro componente mentre il cambio era ok. I controlli ai raggi X inoltre non saranno mai accurati in trasferta, questo per ovvi motivi di tempo e logistici. Ciò detto dunque, Leclerc si sarebbe comunque fermato nonostante la sostituzione. Ebbene lì Ferrari avrebbe avuto colpa… colpa di non osare e di non credere di poter vincere a qualunque costo. Ci si concentra sul famoso terzo posto nei costruttori quando alla beneamata Scuderia quella posizione sta stretta tanto quanto un paio di scarpe più piccole di un paio di misure. L’atteggiamento dei Rossi è stato un segnale forte, prepotente, di quelli che ti fanno capire che c’è volontà nel voler ottenere il solo risultato possibile: vincere! Guai se non fosse cosi.

L’errore di Charles palesa la sua non ancora completa maturazione che non gli permette di leggere la situazione. Non ci si dimentichi infatti che il monegasco è in Ferrari solo dal 2019 mentre Verstappen è in Red Bull già dal 2016: tre anni almeno di vantaggio (in un top team) che fanno la differenza. Non dimentichiamo i botti dell’olandese proprio tra le stradine del principato tra l’altro. Questo errore non è da condannare, semmai è da custodire gelosamente al fine di imparare la giusta lezione che fa parte dell’insegnamento di Leclerc. Inoltre ben vengano ora questi sbagli, invece di quando si fa sul serio… tipo giocarsi il titolo! Perché quando arriverà quel momento si dovrà sempre essere colpevoli di osare.

 

Vito Quaranta

(immagine in evidenza da Eurosport.it)

 

KAWASAKI DOMINA ARAGON – WORLDSBK POST GP

“Non mi si venga a dire che questa SBK è noiosa. Chi lo dice è in malafede (perché magari deve sponsorizzare altri Campionati) oppure semplicemente non adatto a seguire le gare. È vero, l’attenzione dei Media è notevolmente inferiore all’altro Campionato ma sappiamo bene una cosa: la SBK è una nicchia, è tale deve restare. Con buona pace di tutti

Round d’apertura dominato interamente dalle Kawasaki. La nuova ZX10RR fa impallidire gli avversari, su un circuito sempre ostico come Aragon, dove prima il bicilindrico e poi il V4 Ducati l’hanno sempre fatta da padrone. Vero Jonnhy ci ha vinto, ma Jonnhy è Jonnhy… Il punto è che anche Alex Lowes ha trovato la quadra completa sfoggiando una prestazione super (alla faccia dei tanti detrattori).

Risultato⁉️ I Piloti Kawasaki si portano a casa ben 6 podi in tre gare, lasciando le briciole agli avversari….ad Aragon poi…

Delusione Ducati 

Mi direte “Hanno vinto gara 2”. Vi dico: “Non lasciatevi abbindolare”, la Ducati vista ad Aragon è pochissima roba se paragonata alle vittorie di Chaz Davies su questa pista o alla tripletta di Bautista nel 2019. Il Team Ducati Aruba ha subito un involuzione pazzesca e proprio Chaz Davies ha lanciato un grido d’allarme. 

“I problemi si possono risolvere con dedizione e investimenti” cit.

Scott Redding vince gara 2. Immagine WorldSBK.com

Soltanto l’estro ed i “cojones” di quel matto di Scott Redding hanno permesso alla V4R di vincere Gara2. Ha montato le slick (insieme a Folger) con pista ancora umida quando tutta la griglia montava le intermedie. Dopo qualche giro per scaldare la gomma è andato via indisturbato.

Serve rischiare così per battere questa Kawasaki nonostante le limitazioni dei giri motore⁉️ 

Ad Aragon è stato così, ma vorrei analizzare con voi una cosa. Le velocitá di punta nel GP, prendendo gara 1👇

Top Speed Gara1. Fonte WorldSBK.com

Non tenendo in considerazione Rea, in testa e quindi senza sciaguardate Alex Lowes (la scia di Rea l’aveva) ha top Speed di 313 km/h, una differenza di quasi 10 Km/h dalla Fireblade di Bautista e dalla V4R di Rinaldi.

Razgatioglu e Gerloff a podio.

Toprak si prende il podio in Gara 1 mentre Gerloff nella Superpole Race. Il texano si è reso protagonista di una scivolata, in gara 2, al “cavatappino” che ha coinvolto anche Rea. Fortunatamente Jonnhy è riuscito a rimanere in piedi ed ha accettato le scuse dell’Americano al parco chiuso. Gerloff sarà una spina nel fianco per i Piloti Yamaha Ufficiali quest’anno.

BMW avanti. Delusione HONDA

Ottime le gare delle due BMW ufficiali che si mettono dietro entrambe le Honda HRC in tutte le gare. Tom Sykes sfoggia due gare di livello in cui chiude 6° e 4° facendosi spesso vedere la davanti, meglio a mio avviso di Van Der Mark. Delusione cocente per HRC che non fa meglio del 7° posto. Credo che non sia un problema di moto…

Rookie…

Certo non è che tutti gli anni possiamo avere rookie del calibro di Rea, Biaggi, Spies… il migliore è stato Andrea Locatelli, che ha chiuso tutte e tre le gare a ridosso della Top10 (10°-9°-12°). Nonostante guidi una R1 ufficiale bisognerà attendere qualche gara prima di vedere risultati di rilievo.

Classifica Mondiale👇 

Settimana prossima il Round 2 all’Estoril, in concomitanza con il Mugello. Sarà un bel weekend.

Saluti.

✍️ Francky

VERSTAPPEN DOMINA A MONTECARLO. SAINZ SECONDO, HAMILTON NON PERVENUTO.

Si torna a Montecarlo. Dopo due anni, e una terribile pandemia che ha fermato il mondo intero. E si rivede il rosso. Dopo avere trascorso tre sessioni di prove libere in cima alla lista dei tempi, Leclerc riporta la Ferrari in pole proprio sotto casa sua. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, e una disattenzione all’uscita della variante delle piscine lo fa andando a sbattere. Ci sono dubbi sul cambio, la squadra rassicura dicendo che “non ci sono danni apparenti”, ma durante il giro di formazione qualcosa si rompe (sembra un semiasse, ma dall’altra parte rispetto a quella danneggiata nell’incidente). E così i sogni di gloria di Charles svaniscono prima ancora che la gara abbia inizio. 

E Verstappen si ritrova in pole. Quando si spengono i semafori, l’olandese riesce a mantenere la prima posizione davanti a Bottas, Sainz e Norris.

I primi 30 giri trascorrono senza emozioni, poi Hamilton, fino a quel momento anonimo sesto, prova a fare qualcosa di diverso e si ferma in anticipo per montare gomma bianca. Subito dopo si ferma Bottas, che da qualche giro si lamentava delle gomme. Ma, purtroppo per lui, la gomma anteriore destra non ne vuole sapere di uscire e la sua gara finisce qui. Le cose non vanno meglio per Lewis, che si ritrova ancora dietro  a Gasly ma, quel che è peggio, dietro a Vettel che li supera entrambi con un gran giro prima di fermarsi ai box.

Si ferma anche Sainz che prova l’undercut, ma Verstappen copre la mossa ed effettua la sua sosta il giro dopo. In testa alla gara si ritrova così Perez, che si ferma però immediatamente, e torna in pista in quarta posizione, avendo così recuperato diverse posizioni.

Carlos inizia a recuperare a suon di 1 secondo al giro fino a stabilizzare il distacco sui 3 secondi, illudendo di potere impensierire Verstappen.

Al giro 58 l’olandese inizia a lamentarsi di fantomatici cali di motore, ma il vantaggio sullo spagnolo inizia ad aumentare, grazie anche al graining di cui è vittima il ferrarista. Dietro i primi due, Norris naviga tranquillo in terza posizione, davanti a Perez e a Vettel, autore di un’ottima gara.

Al giro 64, Sainz sembra avere abbandonato le velleità di vittoria, mentre Perez raggiunge Norris e, con gomme di qualche giro più nuove, sembra poterlo attaccare.

Al giro 68 si ferma Hamilton per montare gomme rosse e tentare l’attacco al giro veloce, che puntualmente riesce ad ottenere.

Poi non succede più nulla, e un GP di Montecarlo stranamente senza Safety Car si conclude con Verstappen in trionfo e, per la prima volta nella sua vita, leader del mondiale, Sainz meritatamente secondo, e Norris altrettanto meritatamente terzo. 

Quarto Perez, quinto il redivivo Vettel, sesto un ottimo Gasly e settimo un imbufalito Hamilton, il quale probabilmente avrà di che strigliare la sua squadra. Ottavo Stroll, nono Ocon e decimo Giovinazzi.

Subito fuori dai punti tre piloti il cui rendimento lascia a dir poco perplessi, se comparato a quello dei molto meno titolati compagni: Raikkonen, Ricciardo e Alonso.

Inesistenti come al solito Williams e Haas, nonchè l’ex fenomeno Tsunoda, del quale i vertici Red Bull e Alphatauri hanno smesso di parlare.

Dopo 5 gare la Red Bull è in testa ad entrambi i campionati, per la prima volta nell’era ibrida. La Mercedes è sembrata, nel Principato, molto al di sotto dei suoi standard. La prossima gara sarà in quel di Baku. Di nuovo un circuito cittadino, ma con caratteristiche totalmente diverse. Vedremo se per le frecce d’argento Montecarlo sarà stata solo l’annuale battuta d’arresto, o qualcosa di più serio.

P.S. in questo week-end è sembrato che il mondo, o, almeno, una parte di esso, sia tornato alla normalità. Al di là del risultato sportivo, le cose più belle sono state il ritorno sulle stradine del Principato e quello del pubblico, anche se solo al 40% della capienza. Il fatto che la gara non sia stata eccitante come al solito può, per una volta, passare in secondo piano

P.S. 2 La gara di Sainz è stata a dir poco solida. La Ferrari può contare sulla coppia di piloti più forte di tutti, e, probabilmente, anche una delle più interessanti di tutta la sua storia. Ora c’è di nuovo una macchina onesta, lontanissima parente della sciagurata SF1000. Qualche soddisfazione potrà arrivare, da qui alla fine dell’anno. Sempre che si eviti di commettere leggerezze come quella che ha escluso Leclerc dalla lotta odierna.

* Immagine in evidenza dal sito formula.com

ATTACCO AL POTERE- WOLRD SBK PIRELLI ARAGON GP

Che il Mondiale Superbike abbia inizio.

Inizierà oggi il weekend di gara del Mondiale delle derivate dalla serie, dal circuito di Aragon in Spagna. Lo scorso anno ci furono ben due weekend sul circuito di Aragon. Nelle sei gare trionfò per ben 3 volte Rea, due volte Redding ed una volta Michael Rinaldi.

I cavalieri sono pronti a risalire in sella alle moto che ogni domenica coccoliamo (o che sognamo), quelle che ci lasciano a bocca aperta davanti ad una vetrina o nei saloni d’esposizione.

23 Piloti, 5 Team ufficiali, 11 Team clienti.

È un Mondiale che parla tanto Italiano. Sono 5 i team ufficiali (Kawasaki, Ducati, Honda, Yamaha e BMW) e ben 11 Team Clienti, tra questi 7 sono Italiani. Puccetti (Mahias) e Pedercini (Cavalieri e Cresson) con la Kawasaki, poi Go Eleven (Davies), Motocorsa (Bassani) e Barni (Rabat) con Ducati ed infine RC Squadra Corse con BMW (Laverty).

Il Campione 👑

Il Cannibale ha un nuovo mostro sotto il culo. Per la verità è cambiata tanto esteticamente…Una Ninja (brutta esteticamente IMHO) davvero brutale e cattiva. Più potente, più veloce. Cosa potrà fare Jonnhy con questo nuovo mostro ⁉️ Ricordando che il limitatore girerà a 14600 RPM sarà il solito Rea a dover fare miracoli…

Pretendenti al trono⚔️

Le moto sono tutte iper competitive. La V4R non ha bisogno di presentazioni, la BMW schiera la nuovissima M 1000 RR, con la Honda CBR1000RR-R e la Yamaha R1M pronte per prendersi lo scettro. I Piloti⁉️ Redding e Razgatioglu sono i favoriti per contendere il Titolo, entrambi sono chiamati ad una conferma. Hanno il talento ed il potenziale per impensierire Jonnhy.

Le sorprese😎

Garrett Gerloff e Jonas Folger. Terrò gli occhi puntati addosso sul texano perché ha talento da vendere, tanto più di quanto immaginiamo.

Il tedesco “ex MotoGP” è un altro da tenere d’occhio, seppur con la BMW (ancora da rodare rispetto alla R1) secondo me può dire la sua già nelle prime gare della stagione.

Gli Italiani🇮🇹

Michael Rinaldi ed Andrea Locatelli su tutti. Il primo in sella alla Ducati V4R Ufficiale, il secondo (Campione Mondo SSP 2020) in sella alla Yamaha R1M Ufficiale. Entrambi hanno le capacità, seppur Locatelli sia un rookie, di “rompere” le uova nel paniere ai rispettivi compagni di team. Poi Samuele Cavalieri ed Axel Bassani.

Gli Outsider

Alex Lowes, Alvaro Bautista e Tom Sykes sono Piloti col pelo sullo stomaco e non hanno bisogno di presentazioni. Potranno essere protagonisti in molti GP se troveranno finalmente una giusta continuità (Lowes) e la quadra sulla loro moto (Bautista e Sykes).

“Underdog”

Piloti che dai per sconfitti in partenza ma che potrebbero essere delle spine nel fianco. Parlo di Lucas Mahias e Chaz Davies. Entrambi in sella a moto ultra competitive ed in Team di primo livello. Possono stabilmente occupare la Top10 ad ogni GP, non disdegnando la Top5.

Gli orari delle gare👇

Sabato 22 maggio

12.45 Gara1 WorldSSP300

14.00 Gara 1 WorldSBK

15.15 Gara1 WorldSSP

Domenica 23 maggio

11.00 Superpole Race WorldSBK

12.30 Gara2 WorldSSP

14.00 Gara2 WorldSBK

15.15 Gara2 WorldSSP300

Calendario👇

Calendario 2021. Immagine WorldSBK.com

P.S. La prossima settimana avremo sia la MotoGP (Mugello) che la SBK (Estoril). Bentornati…

✍️ Francky

 

Immagine di copertina WorldSBK.com

 

F1 2021 – GRAN PREMIO DI MONTECARLO

Le stradine del Principato più famoso del mondo tornano ad ospitare il circus della F1 dopo il forzato stop del 2020 per il dilagare della pandemia Covid-19.

Ad ogni nuovo appuntamento sul tracciato monegasco si rinnovano gli interrogativi in merito alla sensatezza di far correre quelle che ormai sono diventate delle bisarche su strade che in certi punti a malapena ne consentono il passaggio in fila indiana.

Questione annosa, a maggior ragione se si pensa all’impossibilità di sorpassare anche in presenza di problemi tecnici che su altri tracciati porterebbero al ritiro, come Ricciardo che riuscì a vincere nel 2018 con la parte ibrida della sua PU ko per due terzi di gara.

Probabilmente, al netto degli interessi commerciali in ballo che sono sempre tanti e hanno il peso maggiore in tutta la vicenda, si avrebbe nostalgia del GP di Montecarlo proprio nel momento in cui non si corresse più.

Anacronistico, spessissimo poco spettacolare e con un risultato praticamente congelato dopo il primo passaggio alla saint devote ma, alla fin fine, tutti ad aspettare un errore, una toccatina alle barriere, un tentativo di soprasso insensato che si conclude con una macedonia di carbonio.

L’attesa dell’inaspettato che alla fine illude spesso il vero appassionato di F1, soprattutto negli ultimi anni dove l’imprevisto è sempre meno…previsto.

Quest’anno dovrebbe tornare anche il pubblico, seppur in forma ridotta e con le consuete regole sul distanziamento sociale ma è comunque un invito e un inizio di “normalità”.

Si arriva nel Principato con il binomio Mercedes/Hamilton in fuga rispetto a quello Red Bull/Verstappen. Gli ultimi due GP hanno dato la sensazione che la Mercedes abbia risolto gran parte dei suoi problemi e che consenta al pilota inglese di sfruttarla con la naturalezza dei giorni migliori.

immagine da masterx.iulm.it

Al contrario, nel box austriaco serpeggia sempre più il nervosismo e una sensazione di impotenza derivante dall’avere un pacchetto inferiore a quello di Brackley. Hai voglia a prendertela con i track limits e quant’altro: Verstappen ha fatto capire chiaramente che, soprattuto in Spagna, non ne aveva per contrastare Hamilton.

Un bel cambio di prospettiva dal primo GP stagionale quando tutto sembrava giocare a favore dell’olandese.

A Montecarlo ci  si giocherà tutto o quasi in qualifica. Verstappen potrà giocarsi una bella carta a patto di evitare errori che negli anni passati non ha lesinato sulle stradine monegasche.

Anche Hamilton dovrà stare attento a non cadere nelle trappole della q1 e q2 quando sull’ultimo tentativo disponibile per fare il tempo c’è sempre una potenziale bandiera gialla che pende come una spada di Damocle.

In ogni caso, la logica impone che siano loro due a giocarsi pole e vittoria, con qualche residua possibilità per i loro team mate.

Le buone prestazioni Ferrari nell’ultimo settore del circuito del Montmelò hanno riacceso le speranze di chi spera di vedere una Rossa competitiva per il podio a Montecarlo.

Io non sarei così ottimista perchè rispetto a quel settore guidato cambia molto: asfalto, sconnessioni, setup della monoposto, mescola di gomme. Potrebbe andare bene ma anche rivelarsi una doccia fredda.

A Montecarlo serve tanto grip meccanico e la capacità di assorbire il più possibile le asperità dell’asfalto. Il pilota può metterci tanto del suo ma le differenze non possono essere abissali, per cui vedrei la Rossa in grado di fare bene ma, se i piloti di Mercedes/Red Bull non si buttano fuori a vicenda, molto difficile andare a podio.

immagine da autosport.it

Leclerc sarà carico a pallettoni sulle strade in cui è nato e cresciuto ma potrebbe non bastare. Occasione invece per Sainz, con una weekend pulito e senza errori di stare subito a ridosso del suo compagno di squadra.

McLaren si presenta con una livrea dal sapore “Le mansiano”, di sicuro di gran effetto ma il grosso del lavoro lo faranno i suoi piloti, con Ricciardo che con il tracciato monegasco ha un feeling particolare e un Norris che ormai guida quasi con un top driver. Occasione di riscatto nei confronti della Ferrari dopo la scoppola rimediata in Spagna.

immagine da mclaren.com

Alpha Tauri rischia di diventare l’incompiuta del mondiale 2021: potenziale elevato ma gestione dello stesso in pista e ai box davvero pessimo in certe occasioni. Tsunoda deve darsi una calmata e Gasly azzeccare finalmente un weekend senza sbavature. Fare tutto ciò a Montecarlo sembra il posto peggiore ma lo junior team Red Bull non ha molta scelta.

Curiosità nel vedere se Vettel e Alonso, in teoria top driver delle loro scuderie, sapranno dare quel qualcosa in più in un tracciato che li ha visti vincere e fare gare degne di essere ricordate.

Le loro quotazioni sono piuttosto in calo negli ultimi due Gp, soprattutto il tedesco, e continuare a prenderle da Ocon e Stroll anche a Montecarlo non sarebbe ben augurante per il proseguio della stagione.

Per Williams e Alfa Romeo vale più o meno lo stesso: Russell e Raikkonen sono chiamati a fare i miracoli in qualifica nella speranza di prendere poi qualche punto in gara. Soprattutto il finlandese deve farsi perdonare qualcosa e tenere a bada un Giovinazzi che ormai lo mette dietro con regolarità al sabato. Nel caso c’è sempre lo yacht disponibile…

immagine da reddit.com

Per Mazepin questo GP è un bell’esame. Occasioni di andare a muro sono praticamente infinite per uno che ha commesso errori gravi in ogni GP fin quì disputato. Immaginiamo che i bookmakers non quotino neanche più un eventuale passaggio a muro.

Anche per Schumacher junior un bell’esame di maturità, in un tracciato dove suo padre è stato spesso quello che più ha ricordato da vicino Senna. Si aspettano tutti zero errori e una gara ordinata, è tempo di crescere più velocemente di qualsiasi tabella di marcia.

Dato il degrado praticamente nullo delle gomme sull’asfalto monegasco, Pirelli porterà le mescole più morbide a disposizione, con strategia, al netto delle safety car comunque molto probabili, di una unica sosta.

Il meteo dovrebbe assicurare un weekend completamento asciutto, con temperature intorno ai 20°C, quindi condizioni praticamente ideali.

Come sempre, il GP di Montecarlo fa storia a sè, è solo una tappa di questo lunghissimo mondiale. Ma potrebbe segnare decisivamente le sorti della classifica piloti verso l’ottavo sigillo di Hamilton. Verstappen deve cercare di portare a casa la vittoria, altrimenti avrà qualcosa in comune con la Scuderia Ferrari: anche quest’anno di vince l’anno prossimo.

*immagine in evidenza da eurosport.it

Rocco Alessandro