LE MANS 24 HOURS 2021

89^ edizione della super-classica di durata, una delle gare più famose del panorama mondiale, “THE BIG ONE” come la chiamano tutti gli appassionati e addetti ai lavori. Anche quest’anno la gara si tiene in un periodo diverso dal consueto mese di Giugno; ciò che cambia sono certamente le condizioni meteo e la durata delle ore notturne, come accaduto l’anno scorso con lo svolgimento a Settembre.

La 24 ore del 2021 rappresenta un punto di svolta, un nuovo inizio con la classe Hypercar. È l’alba di una nuova era e quest’anno si gettano solo le basi per una crescente competizione al vertice. Infatti, grazie alle nuove auto molto più economiche e sostenibili, e soprattutto alla convergenza raggiunta fra IMSA e ACO relativamente ai loro prototipi, un numero molto elevato di costruttori ha già annunciato il proprio ritorno alla lotta per la vittoria assoluta. Spiccano i nomi di Peugeot dal 2022 con la sua rivoluzionaria Hypercar, Ferrari con un ritorno storico, Porsche, Audi, BMW e Acura con potenziale interesse da Cadillac e Lamborghini.

La Le Mans di quest’anno sarà solo un primo assaggio del futuro, con le piccole Alpine e Glickenhaus a sfidare il colosso Toyota, che a Monza ha comunque mostrato ancora delle fragilità nella sua Hypercar. Ovviamente le due GR010 sono le grandi favorite, ma l’Alpine ha dalla sua un’affidabilità molto collaudata e la Glickenhaus ha mostrato grandi doti velocistiche a Monza, vedremo se la spunterà Davide o Golia…

La classe GTE-Pro è stata lasciata orfana dai campioni uscenti dell’Aston Martin, campo libero dunque al duello feroce fra Ferrari e Porsche che sono riuscite a rendere intense le precedenti gare anche con sole 4 vetture in classe. A Le Mans c’è l’atteso ritorno delle Corvette con il debutto della nuova C8R che ha già vinto molto nell’IMSA. Oltre alle sei vetture ufficiali sono presenti due Porsche private del Weathertech Racing e HubAuto Racing, che ovviamente sono gli underdog di categoria. In questa classe le favorite sono indubbiamente la Porsche #92 e la Ferrari #51, ma occhio alle Corvette sulla distanza.

L’anima e la presenza maggiore di vetture è come sempre data dalla LMP2, ormai quasi totalmente monopolizzata dalla Oreca; e dalla classe GTE-Am. In LMP2 la battaglia è serratissima e il fatto che contino solo il team e i piloti fa si che si abbia uno schieramento davvero ravvicinato dove le differenze sono in pochi centesimi. Per quello che si è visto in stagione, i team favoriti sono il United Autosports, il G-Drive e il team WRT dove correrà anche Robert Kubica. La GTE-Am è altrettanto nutrita di team privati con almeno un amatore in equipaggio, ci sono grossi contingenti di Porsche, Ferrari e Aston Martin ed è davvero arduo scommettere su un vincitore, data l’imprevedibilità della corsa.

Nella classe riservata alle nuove tecnologie quest’anno c’è spazio per una vettura portata in gara da ben due piloti paraplegici, seguendo l’esempio di Frederic Sausset e della sua incredibile impresa di 5 anni fa. Un motivo in più per seguire questi atleti che affrontano sfide quotidianamente, ma sono così innamorati dello sport da cimentarsi in una nuova avventura.

Pronti a vivere questa Le Mans d’Agosto? Magari molti saranno di ritorno dalle ferie questo week end e allora niente di meglio da fare che sintonizzarsi su Radio Le Mans (http://radiolemans.0157.org/nplayer.php) per ascoltarsi il commento in inglese. Come sempre la gara sarà trasmessa integralmente su Eurosport e forse si trova anche qualche streaming gratuito nel web…

Buona gara!

ORARI

  • Giovedì 19 Agosto h. 21:00 – Hyperpole
  • Sabato 21 Agosto h. 16:00 – Race start

ENTRY LIST E RACE INFO

http://fiawec.alkamelsystems.com/

LIVE TIMING

https://www.fiawec.com/en/live

 

Aury

CUORE E PALLE – VINCERE CON LE SLICK SUL BAGNATO – AUSTRIA GP

Quando si vincono gare così, con le gomme slick su un circuito che via via va bagnandosi, non è mai un azzardo, non è mai questione di culo, non è mai fortuna. Si tratta di "cuore e palle". Oggi abbiamo assistito ad una vittoria incredibile, che rimarrà nella storia. E lasciamo fuori i discorsi del "non si gioca il titolo" perché con le slick sul bagnato ti giochi la vita. Un "highside" è dietro l'angolo, soltanto i Cavalieri più temerari rischiano il tutto per tutto. Per questo parlare dei temi in grassetto ad eccezione del "cuore e palle" è una mancanza di rispetto assoluto verso questi ragazzi.

Vince Binder ma che spettacolo…

La bandiera crociata, che segnalava gocce d’acqua in pista, ha iniziato a sventolare sin dalle prime fasi di gara. Lo spettacolo è stato di prim’ordine con Bagnaia, Quartararo e Marquez assolutamente una spanna superiore agli altri.

Oggi non era la gara di Jorge Martin, che indubbiamente non ne aveva per stare con quei tre davanti. Non era la gara di Joan Mir che è apparso in difficoltà, rispetto a domenica scorsa, in condizioni di asciutto. Non è stata assolutamente la gara di Joan Zarco, che si stende prendendo le redini di Jack Miller.

La gara è stata dominata, per 25 giri, dal trio la davanti. Se per Bagnaia e Quartararo non potevano esserci dubbi, personalmente mi hanno stupito due cose:

👉 L’assenza dal gruppo di testa del Campione del Mondo, incapace di partire in prima fila da quando è approdato in MotoGP (A secco anche in Moto2…). In difficoltà per tutta la gara Joan Mir, nonostante il nuovo dispositivo Holeshot tanto acclamato domenica scorsa…

👉Marc Marquez. Io non mi aspettavo 25 giri con quella intensità, probabilmente l’avrebbe anche vinta senza lo stop. Ma aldilà di quello, il fatto di vederlo li davanti qui in Austria è un campanello d’allarme che dovrebbe risuonare per tutti. Non manca molto per vederlo come siamo abituati, considerando anche che è il primo back to back fatto dal suo rientro. Il 2022 è più vicino di quanto sembri, circa 8 GP…

Iker Lecuona. Immagine MotoGP.com

Gara da incorniciare anche per Iker Lecuona, personalmente il migliore insieme al vincitore. A ridosso della top 10 per tutta la gara, è risalito il P9 nei giri in cui si è messo a piovere ed è rimasto in pista con le slick. Al penultimo giro era addirittura sul podio, ha chiuso 6°. Personalmente vista la giovane età gli darei un’altra opportunità in MotoGP.

Al giro 25 la pioggia…

Ultima curva, rientro ai box per il cambio moto. Ultimi 3 giri da percorrere per tutti.

Quando ormai mancavano 3 giri alla fine, il gruppo di testa è composto da Marquez, Bagnaia, Martin, Quartararo, Binder e Mir. Proprio in quel momento Marquez decide di rientrare seguito a ruota da tutti eccetto da Binder. Il sudafricano, tutto cuore e palle, tira dritto e rischio il tutto per tutto. Rischio che ha pagato visto che soltanto una parte della pista era completamente bagnata soltanto all’ultimo giro.

 Marquez tira come un dannato e scivola, mentre Bagnaia e Mir vanno a prendersi uno splendido podio con Mir subito dietro. Perde punti e terreno Quartararo. Oltre a Mir anche Aleix Espargaró, Valentino Rossi, Marini, Lecuona ed Alex Marquez tirano dritti con le slick sul bagnato. Tanta roba…

Il Mondiale ha visto il “tonfo” di Zarco, che segue di un GP quello di Miller. Ducati esce davvero sconfitta da questo doppio weekend in Austria, che ha visto la resa di ben due Piloti candidati al Titolo. Rimane soltanto Pecco Bagnaia…

Ad onor del vero Zarco è ancora lì, ma reggerà il contraccolpo di vedere un rookie, suo compagno di team, costantemente più veloce di lui si questa pista?

Classifica Mondiale👇

Ipoteticamente mancano 7 Round alla fine, i prossimi GP di Silverstone🇬🇧, Aragon 🇪🇸 e Misano 🇸🇲 sono certi. Da valutare Austin 🇺🇲e Malesya🇲🇾 mentre non ci sono problemi per i due finali di Portimao🇵🇹 e Valencia🇪🇸. Se non ci saranno Austin e Malesya sicuramente vedremo altre ” doppiette”.

Appuntamento il 29 agosto sul circuito di Silverstone. Vedremo Vinales nel Team Factory⁉️ Pronto Cal Crutchlow per sostituirlo e Jake Dixon in Petronas al posto di Morbidelli.

✍️Francky

 

(Immagine utilizzate tratte dal sito MotoGP.com)

BASTIAN CONTRARIO: OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO

In questa parte dell’anno sportivo, in cui la F1 per regolamento è ferma, apparentemente c’è poco di cui parlare, eppure sarà perché sono un Bastian contrario, volete che non trovi lo spunto giusto nonostante il silenzio dei motori? In questo ultimo periodo ha tenuto banco la squalifica del podio di Vettel al GP d’Ungheria. Immediata è stata la levata di scudi in difesa del cavaliere tedesco senza macchia che per l’ennesima volta è stato funestato e frustrato dal destino ad egli avverso. Il fatto è che su queste righe non mi pongo il problema se la squalifica del tedesco sia stata giusta o meno, anche perché com’è successo a lui poteva succedere a qualunque altro pilota. Qui il problema è casomai se sia giusto che la F1 (ed i suoi appassionati che ancora si affannano a seguirla) si sia ridotta a decidere le sorti di una gara in tribunale e, quindi, ad arrivare ad una sentenza definitiva oltre ogni ragionevole dubbio.
Il caso di Vettel e della sua Aston Martin “in Stroll” è solo l’ultimo triste caso di questa decadente F1 dove purtroppo la pista è divenuta un contorno ed i protagonisti sono diventati gli ingegneri che interpretano prima e applicano dopo il regolamento. Con tutto il rispetto per questi professionisti, mi permetto di ricordare a lor signori che fino a prova contraria chi è che rischia i gioielli di famiglia, ogni domenica di gara, non sono quelli che studiano i cavilli a cui aggrapparsi a fine gara, bensì sono quei ragazzi che sembrano indistruttibili e che invece sono “solo” uomini che inseguono un sogno. Il caso “Aston Martin contro la FIA” è un caso eclatante di quello che è divenuto il nostro sport che, come ho già detto qualche settimana fa proprio su questa rubrica, sta diventando sempre più circo e sempre meno circus… con tutto il rispetto per i circensi, si capisce! Sapete quanti soldi vale quel secondo posto tolto a Vettel? Se qui si crede che la lotta venga perorata per salvare l’onore al tedesco e rendergli giustizia, allora è meglio cambiare canale. Per carità, Vettel quella posizione se l’è sudata tutta indipendentemente da come è giunta, vero è che chi è arrivato primo, guarda caso, è proprio quella Alpine che si sta contendendo con la squadra inglese il primato di quinta forza e, di conseguenza, il “premio partita” che gli arriverà a fine anno.
È di questo che si sta parlando, di soldi e di regolamenti cervellotici che sono concepiti (in teoria) per rendere il prodotto più avvincente ed invece non fanno altro che mortificarlo. Ed ecco che, per conoscere il risultato di un GP, non è più sufficiente la bandiera a scacchi; è fondamentale raggiungere il livello “oltre ogni ragionevole dubbio” e quindi si deve ricorrere all’appello per questo o per quell’altro problema. Ad essere sinceri, non vedo neanche dove sia lo scandalo riguardo all’episodio Aston Martin: il regolamento parla chiaro ed è vecchio quanto la F1 stessa; ogni monoposto deve arrivare al traguardo con un quantitativo sufficiente di benzina per poter effettuare i controlli di routine da parte del personale addetto. Il serbatoio della Aston di Vettel è arrivata al traguardo con il serbatoio più secco di un Martini (questa battuta presa da Die Hard II fa sempre la sua figura!). Sembra che la storia finisca lì, invece no, è proprio lì che inizia la battaglia legale che diviene una telenovela e che, di conseguenza, ecclissa tutto (e dire che di gesta e di azioni ce ne sono da raccontare nell’ultimo GP a cui abbiamo assistito prima che arrivasse la pausa estiva): tutti con il fiato sospeso, per cercare di allungare il brodo già annacquato di questa storia. Al fatidico giorno si viene a scoprire che l’appello Aston in realtà deve passare innanzitutto attraverso una presentazione preliminare (una barzelletta!) delle argomentazioni a disposizioni. La tragedia è che la suddetta e sola presentazione preliminare è già stata sufficiente di per se per smontare tutto il processo.
Chi ha vinto in tutta questa storia? Personalmente, credo che non sia giusto parlare di vincitori, bensì di perdenti e di mortificati. Lo sport, il nostro sport (!), ne esce perdente e tutti gli appassionati, che stoicamente lo seguono arrivano alla fine di questo processo, mortificati oltre ogni ragionevole dubbio. Una gara dovrebbe finire con lo sventolare della bandiera a scacchi e non in un’aula di tribunale (se ci arriva) o peggio in una presentazione preliminare. Non è la prima volta che alcune gare si siano dovute decidere in appello, come si suol dire, solo che prima era la pista con i suoi cavalieri del rischio quali protagonisti assoluti. Questa tendenza, purtroppo, l’abbiamo vista nascere proprio con la Ferrari di Schumacher (ricordate Ross “banana” Brown con la squadretta in mano che misura il pezzo incriminato? Che tempi quelli!) e che poi è esplosa negli ultimi dieci anni. Purtroppo gli interessi economici in F1 sono divenuti esponenziali e con essi sono divenuti al dir poco arzigogolate determinate regole che, inevitabilmente, richiedono tempo per interpretarle. La F1 non ha bisogno di questo, ne tanto meno i suoi appassionati che, oltre ogni ragionevole dubbio, vogliono solo vedere sport e non politica e tribunali.

Vito Quaranta

MOTOGP2021-GP D’AUSTRIA

Ferragosto in pista. Come ai bei tempi, come una festa.

L’unico appunto è che si correrà per la seconda domenica consecutiva al Red Bull Ring, tracciato che anche domenica scorsa ci ha regalato uno spavento con l’incidente Savadori Pedrosa. Non mi pronuncio oltre per scaramanzia, ma passata questa domenica Carmelino Ezpeleta dovrà sedersi ad un tavolo con Uncini e Capirossi ed avere il coraggio di fare delle scelte importanti. Troppe volte negli ultimi anni siam andati vicini alla tragedia e sarebbe auspicabile porre rimedio prima e non dopo… Come? Non siamo pagati per comprenderlo ed attuarlo…. NOI.

E’ vero, i soldini della Red Bull fanno comodo a tutti, ma c’è un limite. E’ vero, adesso che Rossi ha deciso di andarsene il carrozzone ha bisogno dei colossi per stare in piedi quanto e più di prima. Ma a che prezzo? Oggi è ancora buono quel prezzo….. decidessero cosa fare e prima possibile, perché ci saremmo un po’ stufati di tirare i dadi tutte le volte che si corre qui. Il pericolo è intrinseco nelle corse ed in quelle in moto ancor di più, ma quando lo stesso ti avvisa più di una volta NON puoi permetterti di ignorare la sua voce.

Ho sbagliato i pronostici un’altra volta la scorsa settimana. Ad onor del vero non proprio del tutto visto che una Ducati ha vinto. Però ha vinto quella del pilota che meno aveva bisogno di farlo in fretta, soprattutto perché è un deb che ancora ha dolori dopo aver assaggiato il sapore del lancio dalla sella della classe regina solo qualche mese fa in Portogallo. Martinator è stato stupendo, ed ha cominciato a far scricchiolare le certezze dei suoi compagni di marca. Parlo soprattutto di Bagnaia e di Zarco, sui quali le aspettative sono ben diverse rispetto a Jorge.

La scorsa domenica è anche resuscitato Mir in sella alla sua Suzuki per la prima volta dotata di quel marchingegno chiamato Holeshot. Personalmente non credo che abbia fatto tutta sta differenza, non foss’altro perché lo scorso anno Joan ha rischiato di vincerla qui anche senza avercelo montato. Credo piuttosto che la buona prestazione del Campione in carica sia anche stata agevolata dall’ennesimo episodio controverso (mi tengo da dire quello che penso eh) di cui i francesi della Michelin sono stati protagonisti. Moto che tra il primo ed il secondo via cambiano prestazioni in maniera radicale dopo aver cambiato gomma e, soprattutto, pneumatici che perdono pezzi di battistrada come se avessero l’alopecia. Un “mah” grosso come un macigno regna sul costruttore francese… ancora una volta.

Il leader del mondiale ha limitato i danni la scorsa domenica traendo vantaggio dai guai e dagli errori (perché spesso si deve parlare di quelli fatti al box e non solo delle scivolate in pista) della diretta concorrenza. Questa domenica sarà forse più difficile ancora per lui che però ha capito come gestirsi rispetto al passato.

Adesso dovremmo fare il solito elenco pilota per pilota che lascia il tempo che trova.

Siamo in estate piena, siamo a Ferragosto e allora divertiamoci, magari guardando le stelle cadenti esprimendo il desiderio di vedere ognuno vincere il proprio beniamino. Chi scrive dedicherà la stella a Pecco, consapevole che il colpo di Martin lo ha sentito ed anche forte. Solo una vittoria (e subito) potrebbe alleviare i postumi di questo gancio al mento del chivassese. Pecco è forte ed ha talento, ma se non si da una mossa il treno rischia di perderlo per sempre, a patto che non sia già successo.

 

Buone gare a tutti.