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BOTTAS DOMINA IN TURCHIA, MAX FA IL RAGIONIERE

Piove. Ancora una volta. E fa pure freddo, in Turchia. Per fortuna che, quest’anno, gli organizzatori non si sono fatti prendere alla sprovvista e hanno reso l’asfalto molto più abrasivo, per la gioia dei piloti. Di tutti, tranne che di quelli Red Bull, i quali si ritrovano una macchina difficile da guidare, forse conseguenza di simulazioni fatte coi parametri dello scorso anno.

E così, in una qualifica disputata su pista umida, le due Mercedes monopolizzano la prima fila, con Verstappen solo terzo e a debita distanza. Ma partirà comunque in prima fila, perchè il suo rivale ha cambiato parte della power unit, e si ritrova costretto a scattare dall’undicesima posizione. In seconda fila si ritrova Leclerc, che ha puntato tutto sul una gara asciutta. Forse.

Quando si spengono i semafori non piove ma la pista è bagnata, e per tutti la scelta delle intermedie è obbligata. I primi tre scattano bene, Alonso cerca di attaccare Gasly per la quarta posizione ma viene toccato dal francese e si gira. Hamilton guadagna così una posizione, ma la sua rimonta si preannuncia difficile. 

Dopo avere passato Vettel, Lewis si trova inchiodato dietro Tsunoda, il quale, ovviamente, cerca di tenerlo dietro in tutti i modi. L’inglese non può nemmeno usare il DRS, che in condizioni di pioggia è disabilitato. Ma con un bellissimo sorpasso all’esterno riesce a sbarazzarsi del giapponese. Poco dopo è il turno di Norris, e così, dopo 10 giri, Hamilton ha guadagnato 5 posizioni. E inizia a viaggiare un secondo più veloce di Verstappen, al momento in seconda posizione. In pochissimi giri arriva dietro a Gasly, che svernicia letteralmente.

Anche Sainz è autore di una splendida rimonta. Partito 19° per cambio della power unit, dopo 18 giri ha già guadagnato 10 posizioni.

I primi 3 viaggiano in fotocopia su un ottimo ritmo, distanziati fra loro di circa 3 secondi. Anche Leclerc, il cui assetto, evidentemente, è ottimo anche se non è asciutto. Dopo 20 giri, il consumo delle gomme intermedie sta diventando un problema. La pista si asciuga molto lentamente, e non è ancora il momento di montare le slick. Ma le intermedie sono ormai diventate delle slick e non è conveniente montarne di nuove dello stesso tipo.

Poco dopo metà gara, Hamilton raggiunge Perez e dopo qualche tornata di studio lo attacca al giro 35. Ma il messicano deve guadagnarsi lo stipendio, e Lewis lo sa. I due fanno diverse curve affiancati ma alla fine Sergio ha la meglio, e l’inglese, saggiamente, rinuncia per il momento alla quarta posizione.

La Pirelli, dopo avere esaminato le gomme delle prime macchine che si sono fermate, chiede ai team di non prendere in considerazione la possibilità di finire la gara senza pit-stop. Verstappen si ferma al giro 37 e Bottas a quello successivo. Entrambi rimontano le intermedie, Vettel tenta la carta delle slick, che però non funzionano e il tedesco si ferma nuovamente per rimettere le intermedie.

Hamilton e Leclerc decidono di non fermarsi. Il ferrarista si ritrova così in testa al gran premio, con 6 secondi di vantaggio su Bottas. Mancano 18 giri alla fine del GP e i suoi tempi sono buoni rispetto sia a quelli del finlandese che a quelli di Verstappen. Dai box gli confermano che può arrivare alla fine con questo set di gomme, contraddicendo quindi le indicazioni della Pirelli.

Ma l’azzardo non paga, e al giro 47 Bottas supera Charles. Verstappen è lontano, a 7 secondi, ma in Ferrari decidono, tardivamente, di cambiare le gomme. Il monegasco rientra in quarta posizione poco davanti a Perez e a 11 secondi da Hamilton. 

In Mercedes decidono, anche in questo caso tardivamente, di essere prudenti e fermano Lewis, che rientra in quinta posizione dietro a Perez. Il quale riesce a superare Leclerc portandosi in terza posizione. Il ferrarista ha problemi di graining con le gomme posteriori nuove, e in un solo giro viene raggiunto anche da Hamilton. Che però si ritrova a sua volta alle prese con gli stessi problemi, e mentre vede la Ferrari allontanarsi davanti a lui, deve pensare a difendersi da Gasly e Norris che lo hanno avvicinato di gran carriera.

Ma non c’è più tempo, e così la gara finisce con Bottas che vince dopo più di un anno, davanti alle due Red Bull di Verstappen e Perez, ad un deluso Leclerc che ha pagato una tattica discutibile del suo box, e ad Hamilton, la cui rimonta è riuscita a metà. Seguono Gasly, Norris, Sainz, che ha scontato un pt-stop lento, Stroll e Ocon.

Fuori dai punti per un soffio Giovinazzi, autore di una buona gara, 

Ora la F1 si allontana dall’Europa, con il trittico oltre oceano, e quello finale in medio oriente. Verstappen è tornato in testa al mondiale, ma in Turchia si è vista una Mercedes in forma, probabilmente grazie ai motori nuovi. Difficile dire, in questo momento, come potrà finire questo mondiale. Di sicuro, prima dell’inizio dell’anno mai ci saremmo aspettati gare così entusiasmanti, in una stagione che resterà nella storia come una delle più combattute.

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @MercedesAMGF1

F1 2021 – GRAN PREMIO DI TURCHIA

Confermato, poi a rischio cancellazione e alla fine rientrato dalla porta di servizio. E meno male verrebbe da dire, dato che è quasi sempre stato scenario di gare appassionanti.

L’Istanbul Park doppia la presenza del 2020 e sono diversi gli aspetti interessanti da verificare per una tappa del mondiale che potrebbe essere più cruciale di quanto si immagini.

In primis, un “cortocircuito” tecnico tra gli organizzatori e la Pirelli ha fatto sì che, probabilmente, le mescole di uno step più morbido rispetto al 2020 che si è deciso di utilizzare creeranno non pochi problemi in termini di durata in gara.

Motivo? Gli organizzatori hanno trattato l’asfalto del circuito rendendolo più abrasivo dello scorso anno. Più grip ma anche più consumo e una gara che punta decisamente sulle due soste quando si è sempre viaggiato comodamente sulla singola sosta.

Vedremo se questo si rivelerà un vantaggio per Red Bull o Mercedes. Ma le preoccupazioni degli anglo tedeschi sono rivolte principalmente al comparto PU. Tanti gli inconvenienti a carico negli ultimi tempi, soprattutto delle PU dei team clienti, e l’urgenza sempre più pressante di un cambio di PU per Hamilton, con conseguente penalità in griglia.

immagine da alvolante.it

La Red Bull ha già giocato questo jolly a Sochi. Aiutata dal meteo, il secondo posto del 33 olandese è equivalso in pratica ad una vittoria. Pochi punti persi, una PU nuova di zecca e la ragionevole tranquillità di finire il mondiale senza ulteriori penalità.

Per Mercedes invece si impone l’interrogativo su dove e quando (e se…) usufruire del cambio di PU. Potrebbe essere anch solo un bluff  ma nel caso si rendesse necessaria, potrebbe essere proprio in Turchia. Non ci dispiacerebbe vedere l’inglese partire dal fondo e tentare una furiosa rimonta, così come visto per Verstappen a Sochi.

Continua la lotta tra Ferrari e McLaren per il terzo posto del costruttori. Ma rispetto alla prima parte di stagione con un Ricciardo in più tra le armi della squadra di Woking.

L’australiano sembra quasi quello dei tempi belli e può portare tanti punti in più rispetto a quello visto fino ad ora. Come da qualche GP a questa parte, a sviluppo delle monoposto fermo in attesa del 2022, la differenza la farà chi si adatterà meglio alle variabili che ogni pista e condizione meteo propone.

immagine da f1grandprix.motorionline.com

Anche Sainz, come Leclerc in Russia, dovrà partire dal fondo della griglia per l’introduzione della quarta PU stagionale. Come per il monegasco, l’imperativo è accumulare dati e verifiche sul corretto funzionamento di particolare dell’unità motrice che vedremo nel 2022.

Atteso il riscatto di Norris e Leclerc, usciti male dal Gp di Russia, con il monegasco superato in classifica da Sainz.

In Turchia il comparto delle monoposto “midifield” potrebbe arricchirsi di un ospite in più. La Williams è cresciuta molto nelle ultime settimane e Russell è costantemente in zona punti o immediatamente a ridosso.

Non proprio una bella notizia per scuderie che erano partite in netto vantaggio e che potrebbero subirne il ritorno. In particolare l’Aston Martin che fa sempre più fatica a marcare punti, escludendo il GP farsa del Belgio e Monza con Stroll.

Curiosità per il confronto in casa Alpine con Alonso che torna all’Istanbul Park e potrebbe soffrire la mancanza di confidenza con la pista rispetto al compagno di squadra Ocon.

In casa Alpha Tauri i punti mancano da due GP e il GP turco potrebbe essere una buona occasione per prenderne qualcuno. Puntiamo ovviamente su Gasly, ma chissà che “l’incredulo” Tsunoda, sorpreso di essere stato riconfermato per il 2022, non regali una prestazione di alto livello.

Alfa Romeo e Haas cercheranno di sfruttare gli eventuali problemi di chi gli sta davanti. Poche chance di prendere punti ma chi si gioca qualcosa di grosso è Giovinazzi, chiamato in questi ultimi sette GP a delle prestazioni che gli possano garantire un posto in squadra per il 2022. Sempre che non sia già stato tutto deciso a suo sfavore…

*immagine in evidenza da livegp.it

Rocco Alessandro

 

F1 2021 – GP DEL BAHRAIN

La stagione 2021, ultimo giro di giostra per la F1 così come l’abbiamo conosciuta dal 2017. Ultimo anno prima della rivoluzione tecnica che vedrà il ritorno delle monoposto a effetto suolo, ennesimo tentativo di ritrovare una parvenza di incertezza e di spettacolarità in uno sport dove da tempo se ne vede poca, pochissima.

Una stagione che in molti pensavano dovesse essere  la “fotocopia” del 2020, in quanto poco si può modificare sulle monoposto che hanno terminato la stagione 2020. In tanti avevano già annunciato come certo l’ottavo titolo di Lewis Hamilton, al volante dell’imbattibile missile nero/argento Mercedes.

In effetti potrebbe ancora andare in questo modo ma diversi fattori fanno pensare che potremmo assistere ad una delle stagioni più interessanti e incerte degli ultimi anni.

Partendo dalle incertezze, cominciamo con il calendario dei GP. Annunciato in pompa magna come il più lungo di sempre, 23 gran premi, roba da far accapponare la pelle agli addetti ai lavori, quelli che spesso non sono a favore di telecamera a cui sembrerà di essere come quei marinai che stanno via da casa mesi prima di rivedere la terra ferma.

La persistente pandemia di Covid-19 ha già fatto slittare a novembre il GP di Australia, tradizionale tappa d’apertura del mondiale. Al momento resta questa l’unica variazione ma in questo senso di naviga a vista, quindi non è detto che non possano esserci ulteriori modifiche.

La bella notizia è che, con il forfait della Cina e del Vietnam, rientrano dalla finestra due circuiti riscoperti nel 2020 e che dovrebbero essere tappa fissa in un mondiale di F1 che si rispetti: l’Enzo e Dino Ferrari di Imola  e Portimao, previsti come seconda e terza tappa stagionale. Sarebbe stato bello riavere anche il Mugello, ma evidentemente è più funzionale andare a Jeddah per “l’esotico” GP dell’Arabia Saudita…

Come detto si parte dal circuito del Sakhir in Bahrain, già sede dei test prestagionali. Test della durata di ben tre giorni, di cui almeno uno poco indicativo per la presenza di vento e sabbia in pista. Facile immaginarsi la soddisfazione dei team che si ritroveranno nelle prime prove libere del venerdì al buio o quasi.

Tra questi, i più felici saranno certamente quelli della Red Bull, che ha terminato alla grande il 2020 e che si è rivelata di gran lunga la migliore dei test pre-stagionali. Al netto di tutti i sandbagging possibili e immaginabili, hanno dato l’impressione di avere una macchina veloce, stabile ed efficace anche nei long run, pronti a fare da lepre almeno nelle prime gare del campionato.

immagine da bandierascacchi.com

L’arrivo di Perez ha dato ulteriore consistenza ad un team che non dovrà preoccuparsi come nel recente passato degli errori di gioventù e di adattamento di giovani piloti.

Le dolenti note arrivano dalla scuderia dalla quale meno te le aspetti. La Mercedes sembra essere in seria difficoltà con la nuova W12, bellissima ma alquanto ingestibile e che ha mandato per le terre diverse volte i suoi piloti. Pur palesando una buona efficienza globale e facendo intravedere un potenziale da prima della classe per distacco, preoccupano non poco i problemi di affidabilità al cambio e l’instabilità del retrotreno che rende la macchina poco prevedibile. Una situazione che i piloti non amano particolarmente, citofonare al Vettel del 2020 per avere un’idea.

immagine da automotorinews.it

Wolff e soci hanno già messo le mani avanti per le prime gare della stagione. Difficile che a Brackley non riescano a trovare la quadra in tempi relativamente brevi ma una Red Bull che parte a razzo potrebbe rappresentare un problema. Certo potrebbe trattarsi dell’ennesimo trappolone che gli anglo-tedeschi giocano agli avversari, ma questa volta potrebbe essere vera emergenza in casa Mercedes.

Ferrari…l’elogio del basso profilo, bassissimo fin quasi a sfiorare la sfiducia nei propri mezzi. Luci ed ombre hanno evidenziato i test, con la nuova PU e una ritrovata efficienza aerodinamica tra le luci, difficoltà nelle curve medio-lente e un usura gomme eccessiva tra le ombre. Insomma, non è il disastro del 2020 ma sembra che la SF21H non possa lottare stabilmente per il podio. L’arrivo di Sainz ha portato una ventata di aria fresca e qualche novità dal punto di vista dei feedback tecnici, in virtù della sua esperienza in McLaren.

immagine da circusf1.com

Binotto si aspetta una stagione più serena rispetto al 2020 ma niente di clamoroso. Il rischio è di vivere una stagione senza i bassi del 2020 ma sostanzialmente mediocre, senza grossi spunti. La Scuderia ha preso così tante bastonate nel 2020 che preferisce atteggiarsi a team di centro classifica, sperando che le prestazioni in pista la possano issare ben più in alto.

Chi può ambire ad essere la terza forza del campionato è la McLaren. Ha perso la PU Renault e ha guadagnato quella Mercedes, perso Sainz e guadagnato Ricciardo, bilancio nettamente positivo. In più hanno trovato una soluzione tecnica al diffusore posteriore a cui nessuno ha pensato e che potrebbe essere un bel jolly. I test hanno confermato la bontà della vettura che deve essere ancora capita a fondo per sfruttarne appieno il potenziale.

immagine da mclaren.com

Aston Martin, o meglio la W11 ridipinta di verde, ha accusato gli stessi problemi della sua sorella maggiore, soprattutto al cambio e nella ridotta operatività della PU Mercedes. L’arrivo di Vettel porterà esperienza e un pilota che può puntare sempre al podio ma attualmente la vettura è un bel punto interrogativo in quanto a performance in pista.

immagine da alvolante.it

Alpha Tauri invece esce benissimo dai test, con una vettura che sembra veloce, prevedibile nel comportamento e affidabile. Tutti entusiasti della nuova PU Honda e del nuovo arrivo Tsunoda, un giapponese che ha già fatto vedere una buona velocità e una certa aggressività a parole.

immagine da scuderiaalphatauri.com

La neonata Alpine, ex Renault, ha cambiato tantissimo e di solito quando è così ci vuole un pò prima di trovare la quadra. Via Abiteboul dentro Brivio, via Ricciardo dentro Alonso e una vettura che ha fatto storcere il naso per gli ingombri notevoli nella zona del cofano motore. Alonso è carico come una molla dispetto delle sue 39 primavere, ma probabile che il 2021 sia un anno di attesa aspettando il 2022.

immagine da formulaspy.com

Le cenerentole del 2020 sembrano destinate ad esserlo anche nel 2021, con qualche cambio di posizione. Ultima, ultimissima la Haas che ha candidamente dichiarato di non sviluppare la macchina nel 2021 e che concentrerà le risorse sulla monoposto 2022, arrivando a dichiarare che uno/due punti conquistati in qualche gara sarebbero un miracolo.Non fosse per la nuova e giovanissima line-up di piloti passerebbe inosservata. Invece nel 2021 rivedremo uno Schumacher in griglia, cosa piuttosto emozionante e Mazepin che al momento ha fatto correre molto più la lingua e le mani piuttosto che la sua monoposto. A mio parere è il candidato numero uno al nuovo ruolo di “carbonman” lasciato da Grosjean.

immagine da automotorinews.it

Alfa Romeo ha goduto in primis di una PU Ferrari 2021 ben più competitiva. Il passo in avanti rispetto alla monoposto 2020 è palese ma non sembra sufficiente da promettere di essere stabilmente tra le monoposto in grado di giocarsi i punti. Il team è molto contento dei risultati dei test così come i piloti, resta l’incognita sulle effettive prestazioni che potranno mettere in pista già da venerdì.

immagine da autoweek.com

Per la Williams il primo anno con la nuova proprietà dovrebbe portare all’abbandono del ruolo di fanalino di coda, gentilmente ceduto alla Haas. La vettura 2021 sembra avere il grosso difetto di soffrire molto la presenza del vento in pista, per cui potrà avere weekend buoni e altri praticamente disastrosi. Per Russell un’altra stagione di purgatorio in attesa che si aprano definitivamente le porte del paradiso Mercedes.

immagine da williamsf1.com

A tutto questo aggiungiamo che verranno utilizzate delle nuove gomme Pirelli in grado di fornire maggiore durabilità e che saranno utilizzate a pressioni minori rispetto al 2020, per avere un quadro ancora più incerto delle forze in campo rispetto alla passata stagione.

Il tracciato del Sakhir ha spesso visto una Mercedes forte ma non dominante, come ad esempio nel 2020. Alla luce delle recenti difficoltà non è azzardato dire che la Red Bull si presenti con i favori del pronostico.

Curiosità nel vedere come si comporteranno al debutto nelle nuove squadre i vari Perez, Sainz, Vettel, Ricciardo, anche se la vera star è Fernando Alonso, da cui ci si aspetta sempre meraviglie.

Occhi puntati anche sui tre debuttanti, Mick Schumacher, Mazepin e Tsunoda. Per ovvie ragioni l’aspettativa maggiore è sul primogenito del grande Michael ma l’imperativo per lui, così come per Mazepin è portare a casa la macchina e non fare errori grossolani, l’apprendistato sarà lungo e con una monoposto che non è sicuramente lo stato dell’arte. Tsunoda invece ha per le mani una monoposto sicuramente migliore e potrebbe già togliersi qualche soddisfazione, se evita la tentazione di voler strafare.

immagine da football24.news

Sarà un primo weekend di gare che non definirà totalmente i valori in campo ma farà capire chi è in vantaggio e chi dovrà rimettersi al lavoro per recuperare. Certo un Verstappen così calmo e “low profile” come quello visto nei test non lo si è mai visto. Ragione in più per averne paura e indicarlo come il favorito numero uno.

*immagine in evidenza da thelastcorner.it

Rocco Alessandro

 

HAAS-FERRARI VF21

Gli americani l’avevano detto giorni fa: presenteremo la sola livrea.

Così è stato ed è apprezzabile che siano stati onesti.

Con i regolamenti bloccati è davvero più importante l’ingresso di uno sponsor pesante piuttosto che il mostrare delle “micromodifiche” che al primo test in programma saranno ormai vetuste.

Che si tratti della monoposto 2020 riverniciata è ben chiaro anche da questa immagine dall’alto in cui si nota lo stesso fondo 2020 senza le modifiche obbligatorie 2021 con il taglio dello stesso verso l’interno delle ruote posteriori.

Curioso il fatto che un team americano corra con uno sponsor russo e la macchina colorata come la bandiera dello stesso…. Impensabile negli anni 80. Reale nel 2021.

Ad opinione di chi scrive la grafica della VF21 è quella meno accattivante tra tutte quelle viste sinora sulle monoposto 2021.

Il gusto estetico lascia il tempo che trova se l’auto dovesse andar forte (difficile eh)

Mazepin ci ha messo il figlio ed anche i soldi, percorrendo una strada diversa da quella di Lawrence Stroll ma il risultato finale potrebbe essere lo stesso nei prossimi anni.

Questa iniezione di denaro potrebbe far tornare di moda il format per la presenza in F1 inaugurato da Carl Haas sin dal debutto. Quel format che pareva potesse aver successo dopo un paio d’anni di rodaggio, ma che si è infranto in una stagione 2020 disastrosa.

Ferrari ha “regalato” Simone Resta al team e creato una struttura clienti in quel di Maranello per distribuire il proprio personale in funzione delle limitazioni di Budget cap. Se l’obiettivo verrà centrato ci sarà da potersi divertire, altrimenti si dovrà assistere all’ennesima stagione difficile.

Le modifiche alla VF20 saranno limitate? Stanno facendo un “all-in” sul motore Superfast? Presenteranno sostanziali modifiche ai primi tests?

Chissa…

Mick Schumacher sarà il pilota di riferimento accanto all’altro deb tanto chiaccherato durante l’inverno Nikita Mazepin figlio di chi ci sta mettendo denaro.

Non sarà semplice gestire due debuttanti: le incognite sono davvero tante, forse troppe.

 

(immagini tratte dal profilo twitter ufficiale del team)