ON THIS DAY – 6 APRILE 2003 – DAIJIRO KATO

Ricordo quell’istante come fosse ieri, eppure son passati ad oggi 18 anni.

Nessuno capì cosa fosse successo, soltanto una maledetta scritta “74 crashed out”. Nessuno fece caso, la gara continuò come nulla fosse e li davanti gli Italiani facevano “baldoria” in pista.

Eppure qualcosa non quadrava. Le notizie si rincorrevano, prima era caduto e lo stavano curando; poi era grave; poi lo avevano rianimato… In realtà il suo cervello si era già spento da un po’ a causa della botta tremenda presa prima del tornantino che immette nel rettilineo finale.

Uscì forte dalla 130R ma qualcosa successe in quei metri che lo separavano dalla staccata alla curva 16 (Casio Triangle). Alcuni dicono errore umano, io non ci ho mai creduto a questa cazzata.

Un idolo andava via, uno che avrebbe reso il Motomondiale MotoGP molto più combattuto, perché ragazzi… Daijiro Kato era un fenomeno come pochi.

Ciao Daijiro, tieni a bada Fausto…

 

 

Francky

MOTOGP ROUND 2 DOHA- LA DUCATI VA FORTE MA VINCE SEMPRE LA YAMAHA

Andrò controcorrente? Forse si, ma poco importa.

Gara entusiasmante con distacchi ridotti tra i primi dieci?

Secondo chi scrive no.

E ’comunque vero che chi vince ha sempre ragione: Yamaha ne ha avuta due volte su due su una pista in teoria non proprio amica.

Guardando la corsa ed analizzando il cronologico dei giri è però evidente che si sia trattato (per l’ennesima volta) di una gara a chi risparmiava meglio le coperture per il finale di gara.

Va bene, lo spirito sarà pur quello adesso, ma non ho avuto l’impressione di assistere ad una gara di velocità.

La vince una Yamaha a due facce con il pilota che la settimana scorsa si era perso. Fabio Quartararo riesce a mettersi dietro le due Ducati d’ordinanza come la scorsa domenica, ovvero Zarco ed il poleman del sabato che questa volta risponde al nome di Martin.

Yamaha a due facce perché le moto del team Petronas si sono perse sul fondo della griglia per poi spuntare una posizione decorosa con Morbidelli mai nel vivo della gara.

Perché dico gara al risparmio? Perché se una KTM, in evidente difficoltà per due weekend di fila, arriva a meno di 5 secondi dal vertice non ci sono altre spiegazioni. Perché se l’Honda HRC di uno sperso Pol Espargaro finisce a sei secondi dal vincitore non trovo altre spiegazioni. Perché se Miller e Mir si sportellano all’ingresso del rettilineo e arrivano a 5 secondi… Questi non sono una collezione di indizi ma delle prove inconfutabili.

Fatta questa “fastidiosa” premessa i valori in campo della scorsa settimana sono stati rispettati. Zarco parte dal Qatar con la leadership del campionato sui piloti del team Yamaha Factory (che sono arrivati a posizioni invertite nei due appuntamenti) appaiati al suo inseguimento. Quarto Pecco Bagnaia che ha dato l’impressione di aver perso due occasioni importanti in quel di Losail. Oggi arrivare lungo alla prima curva gli è costato podio e forse vittoria. Ad un certo punto della gara era quello che ne aveva più di tutti, quindi arrivar lungo è stato un errore pesante.

Menzione d’onore per Jorge Martin autore di una spettacolare pole al sabato e di una gara identica a quella di Bagnaia domenica scorsa: ha comunque conquistato un podio alla sua seconda gara di Motogp, quindi applausi e complimenti.

Per completare le menzioni importante anche il risultato di Enea Bastianini finito anch’esso a 5,5 secondi dalla vittoria….

Scusatemi, non voglio essere polemico…..solo realista.

Alla prossima.

 

(immagine di copertina tratta da tuttomotoriweb)

LIBERATE IL KRAKEN – DOHA GP MOTO3 – PEDRO ACOSTA È STORIA

Mi tremano le mani. Sembro avere un groppo alla gola e di sicuro non è il pranzo di Pasqua.

Non mi sembra vero.

Guardavo il live timing durante la gara e dopo il primo giro erano 10 i secondi che lo separavano dal gruppone. Partire dalla PitLane è una condanna per la Moto3, soprattutto in una pista come Losail.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1378710039935004673?s=19

Mi chiedevo “li va a riprendere” poi ho ripensato al warm up e l’ho visto provare la partenza dalla PitLane…

https://twitter.com/MotoGP/status/1378674403525992452?s=19

Quando l’ho visto provare la partenza dalla PitLane ho capito che avrebbe dato il sangue.

Giro dopo giro guadagnava secondi, giro dopo giro andava più veloce di quelli davanti senza avere alcun riferimento e senza scia.

Sentiva l’odore della preda la davanti, voleva la battaglia, voleva la Guerra, è rientrato nel gruppo di testa a 7 giri dalla fine recuperando oltre 10 secondi e si è messo lì pazientemente.

Ma gli altri Piloti⁉️ Venivano saltati come birilli, inermi di fronte a tanta cattiveria agonistica. Mi immedesimo nei rivali… Vederlo li di fianco li ha mortificati, li ha detronizzati. Non c’hanno capito più nulla.

Ad un giro dalla conclusione ha superato il compagno di Team Jaume Masia ed è andato ad attaccare la prima posizione. L’ultimo giro è stato un capolavoro di tecnica Motociclistica con linee perfette che non hanno dato scampo al povero Binder 

Anche Marc Marquez si è accorto ed ha fiutato qualcosa. Il fiuto dei Fenomeni non sbaglia mai.

https://twitter.com/marcmarquez93/status/1378721272096514049?s=19

Per il sottoscritto è un onore aver scritto le emozioni che mi ha fatto provare sulla prima vittoria nel Motomondiale di Pedro Acosta.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1378719971602264065?s=19

È un rookie. Lo scorso anno ha rischiato di essere il primo ha vincere sia il CEV Moto3 che la RedBull Rookies Cup, è alla seconda gara in carriera ed oggi partiva dalla PitLane di Losail.

Uno così nasce ogni decade. Oggi è storia.

Pedro Acosta.

 

Classifica finale del GP di Doha.

Francky

 

 

 

 

AL CUOR NON SI COMANDA, MA LA RAGION S’ADEGUI

Ci stiamo ricascando! Dopo aver salutato la stagione 2020 come una liberazione, pieni di buoni propositi ci siamo riproposti di sederci sulla riva del Gange per aspettare pazientemente, senza rosicare (e senza chiedere la solita lista di epurazioni) il cadavere dei nostri nemici dicendo a noi stessi: “tranquilli e sereni aspettiamo che tanto è grassa se rivediamo il podio nel 2022”!

Con queste frasi piene di buon senso siamo stati ad aspettare prima la presentazione della rossa, e poi i test. Logica voleva che, qualunque cosa avessimo visto, a Maranello e a Sakhir, l’avremmo presa con filosofia. Con la dignità che spesso ci accompagna nella nostra passione. Ahò!!

Alla presentazione, dopo che ci era stato abbondantemente spiegato nelle settimane prima che gli sviluppi possibili erano con gettoni per il retrotreno, che sul motore era stata spesa gran parte dell’energia e della capacità dei tecnici e fino a metà novembre non ci si era dedicati ad altro, questo è stato (ed è) il refrain su molti siti: ehh ma che lavoro insufficiente! Ma il muso non potevano cambiarlo come tutti gli altri? Ma quel colore cos’è? E il verde? Verde speranza, quindi ce n’è poca!?…

E fin qui siamo sul soft, ma altri commenti sono ormai stucchevoli, nonché più ripetitivi del Nam Myoho Renge Kyo buddista. Quando si tratta di emulare le gesta di Tafazzi, lo dico, i peggiori sono i ferraristi. Si, anche io!

Se parti da meno 10 e arrivi a meno 3 sei stato più bravo di chi partiva da meno 5 ed è arrivato a meno 1, nonché di chi partiva da più 1 ed è arrivato a 0. Io ci vedo un trend positivo e confortante. Il miglioramento delle prestazioni della SF21 rispetto alla SF1000 in Bahrain rispetto al 2020 è stato per la Ferrari il più marcato tra tutti i team. Certo, come pensano in tanti, sarebbe stato bene cambiare muso e dunque filosofia. Questo però l’ha potuto fare una squadra come AlphaTauri, la quale al retrotreno non aveva nel 2020 i problemi della Ferrari. Nessuno li aveva! Dunque gli sforzi andavano indirizzati in quella direzione. E magari vedremo chi sarà avanti tra qualche gara!?

Il motore era deficitario (per inciso io non sono del partito del motore depotenziato da FIA, se era avanti col trucco non era avanti), e le regole più stringenti varate nel 2020 lo hanno penalizzato più di altri. Aggiungiamo che avevamo una montagna di drag e lo staff è comunque riuscito nell’equilibrio generale a diminuirlo di tantissimo. Per finire, notizia recente, pare che i parametri misurati sull’ultimo stint di Sainz in Bahrain inducano ad essere più ottimisti rispetto ai test. Si parla di potenziale inespresso ma evidente, il che spiegherebbe anche le facce ben più rilassate ai box rispetto ad un anno fa.

Può questo placare l’ansia rabbiosa di quelli che “siamo la Ferrari, non ci basta arrivare secondi, terzi….”? Ovviamente no! Mi chiedo, da semplice appassionato di motorsport e di F1 in particolare: #essereRedBull, #essereMcLaren, #essereAlphaTauri ecc conta davvero meno che #essereFerrari? Il dono, il piacere e il diritto alla vittoria sono di uno solo?

Dunque, cari fratelli ferraristi, lo so che al cuor non si comanda, ma ragioniamo…siamo sicuri che coloro che hanno sbagliato con la SF1000, (e osservando i progressi sulla SF21), non siano in grado di tirarsi fuori dai guai come sono stati in grado di infilarcisi? Se è vero come è vero che dal 2014 i risultati di un team come la Red Bull che a libro paga ha quel Newey che corteggiamo da un decennio (e che partiva da quattro anni di dominio) sono stati seppur di poco inferiori a quelli della Ferrari, tutto questo sconquasso rispetto agli altri dove è? Forse che negli anni di dominio Ferrari qualcuno in Inghilterra ha additato la McLaren come una squadra di, cito: incompetenti, pellegrini, incapaci, limitati, pusillanimi, politici, e via discorrendo?

Al termine della stagione 2021 dovremmo fare la hola per un terzo posto nel costruttori. Brindare per un quarto. Restare impassibili e rassegnati per un quinto. Al limite ci riserviamo di incazzarci per un sesto.

Ma andiamo ad analizzare “l’insufficiente” lavoro della GES Ferrari:

-A fine novembre, a stagione non ancora conclusa. La Ferrari decide di rivoluzionare la PU, intervenendo su diverse aree, tra cui la turbina e il gruppo candela/iniettore. In pratica Zimmermann con Mahle studia un sistema di combustione in precamera in cui sono inseriti sia l’iniettore che la candela. Il nome di questo motore è superfast.

immagine da: formulapassion.it

Vantaggi riassunti in una migliore miscela di combustione e tempi di accensione legati alla fase di scoppio nettamente più rapidi. Una chiara volontà di fare uno step evolutivo significativo. La squadra capeggiata da Zimmermann però riscontra dati non omogenei anche se promettenti, inducendo il responsabile motori Gualtieri a optare per una soluzione simile a quella adottata da Mercedes da sempre, con separazione di turbo e compressore, ma estremizzando ulteriormente e spostando il compressore nel cassoncino di aspirazione come intervento principale. Naturalmente commentato con: adesso siamo ridotti a copiare la Mercedes (copiare noi è buono e lecito invece…).

immagine da: f1.sport.it

In aggiunta sembra che il disegno delle ali sia non troppo dissimile da quello del 2019. In pratica non si alleggerisce più nel cercare disperatamente velocità perchè il motore è in grado di fornire abbastanza potenza. Orientativamente circa 40 CV in più rispetto al 2020. La nota dolente, ma in una certa misura dispensatrice di speranza poichè risolvibile, è che ancora non si è spinta la PU per rischio affidabilità.

Il piano B però  non può essere un ripiego dell’ultimo istante, bensì una sperimentazione parallela per avere un’opzione nel caso in cui, come successo, il sistema studiato per il superfast fosse ancora da perfezionare all’avvio della stagione. Ci sarebbe tempo fino a giugno per introdurre o meno le soluzioni del superfast prima che tutto venga definitivamente freezato fino al 2024. E’ possibile che alcune soluzioni del superfast siano già inserite nella PU attuale? Può darsi! Quello che resta è tuttavia un gran lavoro che ha dato dei buoni risultati, i cui effetti si sono visti anche nella motorizzata Alfa Romeo. Haas, causa blocco dello sviluppo in ambito aero/telaio non ci da dati utili. Tanto lavoro anche sull’alimentazione con interventi al turbo compressore, per aumentare l’efficienza e il recupero dei gas di scarico. Rivisto il sistema elettronico per ottimizzare il funzionamento della parte ibrida.

immagini da: it.motorsport.com e funoanalisitecnica

Per recuperare il carico perso col taglio diagonale del fondo, hanno dovuto alzare il differenziale di centimetri per creare un diffusore che funziona. Capisco che agli ingegneri del lunedì sembri come alzare un muro di mattoni di un ulteriore mattone (dunque che problema c’è?), ma tant’è. . I due gettoni spesi al retrotreno hanno consentito di modificare la scatola del cambio che, a sua volta, ha permesso di ridisegnare la sospensione posteriore. La scatola del cambio nel 2020, causa alleggerimento e ridimensionamento, soffriva di flessioni che si ripercuotevano sul gruppo semiassi e sospensioni posteriori.

immagine da: funoanalisitecnica.com

L’instabilità del retrotreno è stata spesso citata come il fattore di maggior disturbo per Vettel. Molto meno per Charles. La scatola è stata così irrigidita. Un lavoro previsto nel 2020 e spostato poi in avanti.

-Per quanto riguarda la parte anteriore (telaio e sospensioni) non potendo rifare il telaio e un crash test per il muso, pur essendo largo praticamente come prima, con le stesse sospensioni e senza cambio di filosofia (dunque sempre outwash) l’hanno comunque rivoluzionato stravolgendo i flussi che da lì vanno verso il corpo vettura. Anche qua orde di novelli Newey avevano mille soluzioni inedite, per le quali, sono sicuro, a Maranello la porta è sempre aperta eh! Considerato il fardello della SF1000 per quanto riguarda carico eccessivo e drag notevole, osservando il comportamento della SF21 sia nei test che in gara in Bahrain, è stato un lavoro centrato.

Certo coi poteri dati a certi ingegneri dalla Marvel si poteva fare il motorone supermegafast, il telaio in adamantio e uno chassis su cui il peggior sponsor adesivo faceva guadagnare un decimo al giro (a qualsiasi giro), e rompere il culo alla Mercedes, mentre a Max non gli facevamo toccare il podio neppure a circuito sbaraccato. Oh, io la notte me lo sogno! Poi però mi sveglio.

Ciao!

Seldon

Immagine in evidenza da:f1ingenerale.com

MOTOGP-TISSOT GRAND PRIX OF DOHA

Stesso luogo, stessa ora, stessa pista, è questa la combinazione del prossimo weekend di gara del motomondiale, riusciremo a rivivere una gara stupenda come quella di domenica scorsa?

(immagine tratta dal sito moto.it)

I numeri ci sono tutti, i vari piloti ora hanno i riferimenti per qualifiche e passi gara, han intuito pro e contro dei vari setting e come lavorano le gomme.

 

Far pronostici? impossibile! Dai nella gara scorsa abbiamo avuto i primi 13 in 12 secondi, distacchi che spesso erano quelli che c’erano fra il vincitore e il secondo pilota al traguardo. A lasciar ancora più stupiti, i primi 18 son arrivati a soli 24 secondi  dal vincitore Vinales.

 

Il livello della competizione si è fatto altissimo e ormai basta un nulla che si passa dal podio alle retrovie.

 

Yamaha è stata a due facce, con le ufficiali che han mostrato d’essere decisamente della partita, tanto da vincere ed arrivare vicino al podio, mentre le le Petronas son incappate in problemi tecnici o di setting. Si prevede che le M1 restino fra le favorite per la gara.

 

Ducati probabilmente è la moto da battere, con una D16 che si è mostrata decisamente a suo agio con tutti i suoi piloti, seppur solo Zarco e Bagnaia li a lottare fin la fine. Miller dovrà riscattarsi da una gara un pò opaca se pensiamo che Bastianini, al debutto e senza una D16 ufficiale, gli è arrivato sulla coda.

(immagine tratta dal sito motorsport.com)

 

Nota personale, ma voi avete smesso di riguardare lo start di Martin? Il ragazzino, al debutto nella classe regina ha imbroccato la partenza perfetta al primo colpo!!! Ma da plauso assoluto, ha tenuto la traiettoria e duellato con i primi per più di qualche giro, occhio che questo prima di fine stagione ci stupisce!

 

Honda fra alti e bassi, non si dimostra ancora quella moto completamente convincente e facile da portare al limite, seppure Espargarò alla fine ha chiuso la corsa in maniera buona, ma mai veramente vicino ai primi. Le cadute di Nakagami e Marquez son li a dare il solito campanello dall’allarme.

 

Aprilia, continuo a dire occhio, che con la moto di quest’anno si arriverà al colpaccio, anche se probabilmente non questa domenica, manca ancora qualcosina per essere fra i migliori, ma ci siamo, mentre su Ktm, poniamo la riserva.

 

In attesa di riscatto Rins e sopratutto Mir, che avrà fame di rivincita, dopo quella doppia sverniciata presa dai due Ducatisti, quando ormai pareva fatta. La moto si conferma esserci, devono solo stare attenti a fare una partenza migliore e restare nel gruppo di testa sin dall’inizio, dopo di che potrebbe arrivare la vittoria.

 

Marquez si è recato a Doha per fare il secondo richiamo del vaccino e pare ci sian tutte le intenzioni che voglia tornare per la gara di Portimao. Fonti ben informate mi dicono che il tutto sia molto probabile, tuttavia si dovrà attendere il parere dei medici, che verrà dato il 12 Aprile. Incrociamo le dita per il 93.

 

Moto 2 e Moto 3? Guardiamoci le gare e gustiamoci i duelli, i pronostici vengono stracciati di volta in volta, ma auguriamoci di assistere a delle ulteriori belle bagar e manovre che a momenti ti fan chiudere gli occhi.

 

Vi lascio con gli orari di domenica;

 

Dirette Sky Sport MotoGP e DAZN – Dirette TV8 e TV8 HD

 

Domenica 4 aprile

 

13:40-14:00 – Warm-Up Moto3

14:10-14:30 – Warm-Up Moto2

14:40-15:00 – Warm-Up MotoGP

16:00 – Gara Moto3

17:20 – Gara Moto2

19:00 – Gara MotoGP

 

Saluti

 

Davide_QV

(immagine in evidenza tratta dal sito barcalcio)