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F1 2022 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

Ultimo appuntamento del circus prima della lunga pausa estiva di Agosto. Si va in Ungheria sul circuito del Hungaroring, ormai iconico per numero di presenze in calendario.

Potevano essere tre di fila e così non è stato a causa della più improbabile delle ragioni, un errore clamoroso del pilota più atteso, Leclerc in una fase di gara che non sembrava delle più complicate.

Il ragazzo è al secondo errore pesante di quest’anno e sommando i problemi di affidabilità (tra cui quelli del muretto) fanno -63 da Verstappen. In pratica una condanna in termini di speranze di vittoria del mondiale.

immagine da rossomotori.it

Peccato perchè da Silverstone sembra sempre più evidente che la SF-75 sia la monoposto migliore in pista e pensare ad un filotto di vittorie fino alla pausa estiva non era poi un’ipotesi così campata per aria.

Invece nuovo stop e nuova ripartenza con Binotto in testa a chiamare alla lotta e alla ricerca di una doppietta inUngheria, senza troppi giri di parole.

Il tracciato ungherese dovrebbe essere molto favorevole alla rossa di Maranello, a maggior ragione considerando gli ottimi aggiornamenti portati in Francia. Quindi si va in Ungheria per comandare ma sappiamo che non sarà così semplice.

Un potenziale problema sarà capire chi dei due piloti “scontentare” in ottica strategia di gara: Leclerc arriverà carico e voglioso di riscattare il botto del Paul Ricard ma il suo errore ha inevitabilmente riaperto la questione leadership con Sainz che sembrava archiviata dopo Zeltweg. Considerando anche che Sainz è stato autore di una gara…alla Leclerc in Francia.

Altra questione sarà confermare lo standard di affidabilità visto in Francia, cosa non scontata dato che anche in Ungheria farà parecchio caldo, con tutto ciò che comporta.

In Red Bull invece siamo alla fase del massimo risultato con il minimo sforzo. Non si fa la pole? No problem. Perez è alquanto appannato? Nessun problema neanche lì. Ci pensa Verstappen a seminare il terrore e raccogliere quello che merita e che, spesso, gli viene gentilemente offerto.

immagine da eurosport.com

La via per il suo secondo mondiale sembra quasi spianata, deve solo evitare di imitare il suo avversario storico dai tempi dei kart.

Mercedes continua la sua marcia di lento avvicinamento ai migliori, quanto meno in termini di prestazione. In Francia la gara è andata piuttosto bene, con un passo non troppo lontano dai migliori, anche se, a onor del vero, dopo l’uscita di Leclerc e la safety car, Verstappen si è messo in modalità “partenza per le vacanze” e ha fatto il minimo indispensabile per vincere la gara.

Molto più veloci e bravi a lavorare dietro le quinte e apparecchiarsi le migliori condizioni possibili per tornare al vertice nel 2023. La famigerata TD039 non ha più oggettivamente senso considerando che il porpoising è stato molto attenuato e il tutto sembra fatto apposta per modificare il regolamento in vista dell’anno prossimo e recuperare più velocemente il disastro combinato in questo 2022.

Vero che Mr.Wolff è uno famoso per risolvere problemi (i suoi a scapito degli altri) ma speriamo che Ferrari/Red Bull e compagnia bella facciano fronte comune per evitare l’ennesima pagliacciata regolamentare a vantaggio di pochi (uno in realtà…)

Per gli altri le cose all’Hungaroring potrebbero cambiare e di molto rispetto al Paul Ricard. Curiosità nel vedere quale McLaren si presenterà, quella Hyde o quella Jekyll, considerando la facilità con cui ciò avviene. Norris rimane una garanzia, e Ricciardo è sempre andato forte sul tracciato ungherese quindi tutto fa ben sperare.

immagine da planetf1.com

Stesso discorso vale per Alonso, autore di gare fantastiche in Ungheria. Il dilemma sarà capire se la sua Alpine sarà ugualmente a suo agio come visto in Francia.

Le deluse del Paul Ricard potrebbero esserlo anche in Ungheria. Per Haas e Alfa Romeo il tortuoso tracciato del Hungaroring potrebbe rivelarsi indigesto. Meglio vediamo la Alpha Tauri, quest’anno sempre stata più a suo agio sui tracciati medio/lenti.

In Ungheria la Williams potrebbe sfruttare il più classico dei falli da confusione: una macedonia di carbonio alla staccata di curva 1 dopo lo start e l’obbiettivo zona punti si avvicina di molto.

Pirelli porterà le stesse mescole viste in Francia, C2 C3 C4, ma sarà il caldo a decidere le strategie in vista della gara. Presumibile, dato il gran caldo atteso, che le mescole buone per la gara saranno C2 e C3.

Con quella francese le potenziali vittorie “buttate” via da Ferrari diventano cinque (considerando che in Canada un Leclerc senza penalità in griglia se la sarebbe giocata alla grande). C’è da capire se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, monoposto al top e grande prospettiva sul 2023, o quello vuoto, piloti molto fallosi, afidabilità ancora carente e un potenziale mondiale buttato via.

Ragionando sul lungo periodo tutto sta dalla parte della Ferrari, che sta facendo le mosse giuste per aprire quel famigerato ciclo di vittorie che manca da un pò. Il problema è che la vittoria manca così da tanto che ogni occasione persa sembra una pugnalata al cuore degli appassionati, oltre a gettare sconforto su una squadra ancora non abituata a lottare constantemente per la vittoria.

Un Binotto solitamente molto prudente ha affermato senza mezzi termini che si aspetta di lottare concretamente per la vittoria in tutte le gare che restano. Ne arrivassero un pò più della metà sarebbe già un enorme successo.

*immagine in evidenza da eurosport.com

Rocco Alessandro

 

VERSTAPPEN VINCE IN FRANCIA, LECLERC SBATTE.

Al Paul Ricard c’è sempre un gran caldo. E quando l’Europa meridionale è vittima degli effetti del riscaldamento globale, a Le Castellet fa ancora più caldo.
La gara che rappresenta il giro di boa del mondiale di Formula 1 2022 si disputa con temperature che definire torride è un eufemismo. E non solo per questioni climatiche, ma anche per la incredibile lotta che si sviluppa in pista fra Red Bull e Ferrari, con Verstappen e Leclerc che si disputano la pole position sul filo dei centesimi, e il monegasco che riesce a distanziare il rivale grazie anche alla scia fornitagli dal compagno Sainz, relegato in ultima fila per avere utilizzato il quarto motore della stagione.

Gli sviluppi portati dalla Ferrari sembrano funzionare molto bene, mentre lo stesso non si può dire per quelli portati dalla Red Bull, smontati già il venerdì.  Ma il lavoro del sabato pare avere portato Verstappen ad un ottimo livello per quanto riguarda il passo gara. 

Si spengono i semafori e i due in prima fila scattano senza problemi. Chi parte meglio di tutti è però Hamilton, che supera Perez e per poco non affianca Verstappen.

Al duo di testa bastano pochi giri per mettere a distanza gli avversari. Leclerc però non riesce a scrollarsi di dosso Verstappen, che, grazie al DRS, gli resta attaccato agli scarichi. Al giro 6 Charles commette un errore e Max lo affianca dopo Signes, ma non riesce a passarlo. Il ferrarista sembra essere già al limite.

Ma in realtà non arrivano ulteriori attacchi, e al giro 11 iniziano i problemi di gomme per l’olandese, mentre il suo compagno di squadra Perez si fa raggiungere da Russell. Nel frattempo Sainz, partito con gomma dura, è risalito fino alla decima posizione.

Al giro 14 Verstappen esce dalla zona DRS. Evidentemente Leclerc ha, fino a questo momento, gestito le gomme. E al giro 17 Max effettua la sua prima sosta per montare gomma dura, rientrando subito alle spalle di Lando Norris. 

A Charles viene comunicato che la gomma dura è di 2 decimi più lenta di quanto ci si aspettasse. Interessante notare che la Ferrari ha a disposizione due treni di gomme medie nuove, mentre la Red Bull ne ha solo uno, e, in caso di due soste, sarà quindi costretta a fare due stint con la gomma più dura.

In un solo giro, Max si ritrova virtualmente davanti, ma la cosa è irrilevante perchè Leclerc finisce la sua gara contro le barriere. 

Esce la Safety Car, e tutti, tranne Verstappen, effettuano la loro sosta. 

Si riparte senza emozioni con Hamilton secondo dietro all’olandese. Chi è indiavolato è Sainz, che sfrutta la sua gomma media per risalire fino alla quinta posizione. Ma per allietare ulteriormente la giornata della Ferrari, gli vengono appioppati 5 secondi di penalità per unsafe release.

Carlos non si perde d’animo, e con un sorpasso all’esterno supera Russell e si prende anche la quarta posizione. Verstappen è solo 7 secondi più avanti, con ancora 21 giri da percorrere, e i 5 secondi di penalità da scontare. Ma quando lo spagnolo arriva dietro a Perez, la sua rimonta imperiosa si ferma, e dopo un conciliabolo con il suo box, che gli dice che non ci saranno altre fermate, decide di andare all’attacco del messicano. Dopo un duello durato diverse curve lo passa. Ma subito dopo viene fatto fermare ai box, e, scontando  anche la penalità, rientra alle spalle di Ricciardo, in nona posizione.

Quando mancano 4 giri alla fine, la macchina di Zhou si ferma in una via di fuga, e viene attivata la Virtual Safety Car. Nel momento in cui viene disattivata, Perez si addormenta e Russell lo supera prendendosi il gradino più basso del podio. Ma il messicano si risveglia improvvisamente, e passa gli ultimi giri tentando di riprendersi la posizione, cosa che non gli riuscirà.

Finisce così con Verstappen che si porta a casa la settima vittoria stagionale, e, con essa, una grossa ipoteca sul mondiale. Secondo un felicissimo Hamilton, al trecentesimo gran premio, seguito dal compagno di squadra Russell. Quarto Perez, autore di un week-end molto sotto tono. Quinto Sainz, che si prende anche il giro veloce. E, senza la penalità, il terzo gradino del podio sarebbe stato suo. Sesto si piazza il sempre ottimo Alonso, poi Norris, Ocon, Ricciardo e Stroll a completare la zona punti.

Fra solo una settimana il mondiale farà tappa in Ungheria, una pista che, sulla carta, dovrebbe essere favorevole alla Ferrari. Ma la F1-75 ha dimostrato in Francia di essere ormai la favorita in qualsiasi tipo di circuito. Anche se per rivedere il mondiale a Maranello bisognerà, probabilmente, aspettare almeno ancora un altro anno.

P.S. negli anni Ottanta ci fu un pilota di lingua francese che a causa di problemi di affidabilità e di suoi errori perse 3 mondiali consecutivamente, ma ne vinse poi 4. Sto ovviamente parlando di Alain Prost. L’errore di Charles di oggi ci può stare per un pilota che è alla sua prima stagionse con una macchina veramente vincente. L’importante è che la Ferrari continui a fornirgli una vettura all’altezza e, vista la storia degli ultimi 15 anni, questa è la vera incognita.

P.S. 2 “L’acceleratore non c’entra niente, non voglio spostare l’attenzione, io non posso fare questi errori. Fra Imola e qui sono 32 punti persi per colpa mia”. Il pilota di lingua francese di cui al p.s. precedente, spesso tirava in ballo chiazze d’olio che c’erano solo per lui. In questo, era molto simile a tanti colleghi dell’epoca che avevano un campionario di scuse infinito da utilizzare quando commettevano qualche stupidaggine. All’epoca ce la potevano raccontare, perchè la tecnologia non portava lo spettatore fin dentro la macchina. Ma, forse, i ragazzi di oggi sono anche più sinceri.

* Immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1

F1 2022 – GRAN PREMIO DI FRANCIA

Non c’è due senza tre?

Se lo staranno domandando in quel di Maranello, reduci dalle due vittorie consecutive in Gran Bretagna e Austria. La Scuderia non vince tre gare di fila dal 2019 (2008 furono quattro di fila) quindi si capisce bene che è uno scenario al quale non sono abituati da un pò di tempo.

Nel 2021 il GP di Francia fu terribile per i rossi ma quest’anno le cose dovrebbero andare molto meglio, almeno sulla carta. Prevista infatti l’introduzione di una nuova ala posteriore a maggiore efficienza aerodinamica, in modo da ridurre il drag e avvicinare ulteriormente l’efficienza aerodinamica in rettilineo che è da inizio stagione una delle armi principali della Red Bull.

Il manto stradale molto liscio del Paul Ricard farà un favore a Mercedes che dovrebbe soffrire meno di porpoising e quindi avvicinarsi a Ferrari e Red Bull ma anche queste ultime potranno beneficiarne permettendosi assetti più estremi in termini di vicinanza del fondo vettura al suolo.

immagine da funoanalisitecnica.com

Dall’altra parte però potrebbe esserci una penalità in vista per Sainz, reduce dal “barbecue” della sua PU nel GP di Austria. Non è ancora strettamente obbligato a tale scelta ma l’introduzione di una nuova PU con nuova parte ibrida (come la PU che Leclerc ha smarcato in Canada) e la relativa facilità di sorpasso che il Paul Ricard permette, ne fanno un’eventualità abbastanza concreta.

Red Bull ha l’obbligo di risollevarsi dopo la brutta gara in casa. Degrado gomme eccessivo e l’essere stati passati in pista tre volte da Leclerc sono stati un incubo e il Gp di Francia sembra essere la giusta location per il riscatto.

Saranno previsti aggiornamenti al fondo della RB18 in chiave normativa anti-porpoising, di flessibilità del fondo e di miglioramento della guidabilità della monoposto sull’asse posteriore. A questo si aggiunge la naturale propensione alle alte velocità in rettilineo e nelle curve veloci che ne fanno una avversaria più che temibile.

Anche Mercedes attende con ansia il Paul Ricard, dove potrà permettersi di viaggiare più bassa e sfruttare meglio il suo particolare (e brutto) corpo vettura.

immagine da motorlat.com

In più si parla insistentemente di una misterioso aggiornamento “invisibile” che dovrebbe dare una mano alla W13. Probabilmente si tratta dei bastoni tra le ruote che Wolff e compagnia stanno mettendo a Ferrari e Red Bull in termini di flessibilità del fondo…

Gara di casa questa volta per Alpine che ci tiene a fare bella figura. Seppur staccatissimi dalla vetta, Ocon ha portato a casa un ottimo quinto posto in Austria e l’intenzione è quella quanto meno di ripetersi sul circuito di casa. Alpine che porterà diversi aggiornamenti, facendo storcere un pò il naso ad Alonso che vorrebbe concentrare già sforzi e risorse per la vettura del prossimo anno.

immagine da motorsport.com

Considerando lo stato di forma è d’obbligo mettere la Haas tra le pretendenti al piazzamento a punti. La vettura sembra aver acquisito una base di performance molto più stabile che in passato e lo dimostra anche la rinascita di MIck Schumacher, che con gli ultimi due Gp sta allontanando lo spettro del licenziamento a fine anno. La PU Ferrari potrà dare una grossa mano al Paul Ricard, affidabilità permettendo.

Per Alfa Romeo invece fanno parlare più i rumor di acquisizione da parte di Audi a partire dal 2026 che per i risultati in pista. La monoposto è valida ma per un motivo o per l’altro non riesce a ottenere i risultati sperati. Anche loro potranno avvantaggiarsi della PU Ferrari al Paul Ricard, a patto di fare qualifiche decenti e non incappare in tremendi incidenti in gara…

Il trio Aston Martin – Alpha Tauri – McLaren è ancora in cerca di una chiara definizione in questo mondiale. Performance molto altalenante (McLaren), a volte inesistente (Aston Martin) e piloti che ci mettono del loro per complicare le cose (Il duo Alpha Tauri e Ricciardo).

Per fortuna la McLaren ha Norris che spesso riesce  a sopperire alle mancanze della monoposto mentre per gli altri, soprattutto Ricciardo è notte fonda al punto da paventare una possibile sostituzione a fine anno.

Williams spera che il fondo liscio del Paul Ricard sia un toccasana anche per le sue prestazioni. Previsti anche diversi aggiornamenti per permettere alla FW30 di avvicinare la zona punti.

Pirelli porterà le mescole C2, C3 e C4 che saranno messe a dura prova dalle alte termperature che sono previste nel weekend. Ochchio quindi anche alle PU che saranno messe sotto stress.

Penultima gara prima della sosta estiva e non si fa che parlare di quello che potrà succedere a fine Agosto, quando le direttiva FIA sul porpoising e la flessibilità del fondo piatto saranno operative.

Ora, il fatto che da qualche gara il porpoising sia molto limitato non ha fermato la Fia dall’emanare una direttiva che, diciamocelo chiaramente, è stata fatta solo perchè Hamilton si è prodotto in patetiche sceneggiate da “vecchietto con la sciatica” a fine gara, mostrando a favore di telecamera la sua sofferenza dopo una gara passata a saltellare allegramente nella sua W13. Salvo poi ringalluzzirsi all’improvviso al GP successivo quando è stata ora di salire sul podio.

immagine da motorbox.com

E anche quella sul fondo piatto “flessibile” sembra aver solleticato le attenzioni della FIA ben di più dell’ala anteriore di gomma della W13 che flette alle alte velocità in rettilineo. Sarà che il potere politico della Mercedes è ancora preponderante in F1 o per il fatto che un loro ex-dipendente ha fatto direttamente il salto come nuovo segretario generale per lo sport e direttore esecutivo, in pratica il punto di contatto tra i team e la FIA.

Red Bull e Ferrari a parole non si dicono preoccupate dell’impatto delle nuove direttive sulla performance delle loro monoposto, sperando che la pista dia ragione della loro sicurezza in merito.

In ogni caso la vicenda non fa che gettare ombre sull’effettiva imparzialità che un organo come la FIA dovrebbe avere verso tutti i team. Imparzialità che, adducendo motivazioni francamente risibili come il porpoising pericolo per la sicurezza e la salute dei piloti e fondi flessibili che vanno contro lo “spirito del regolamento” (ci risiamo…), sembra essere messa a dura prova.

Non resta che aspettare il responso della pista per capire se quel poco di fiducia che gli appassionati, quelli veri, ancora hanno in questo sport sia fondato o ormai è ora di buttare il ferro a fondo e occuparsi di altro.

*immagine da gpfrance.com

Rocco Alessandro

 

LECLERC DOMINA IN CASA RED BULL. VERSTAPPEN LIMITA I DANNI.

Le verdi colline della Stiria ospitano l’undicesima prova del mondiale 2022, questa volta con annessa garetta del sabato. É la gara di casa della Red Bull, e, infatti, Verstappen domina qualifiche e gara sprint, per la gioia delle decine di migliaia di olandesi giunti in terra austriaca.

Dietro di lui incombono le due Ferrari, con Leclerc e Sainz bisognosi di affermare il proprio ruolo di Leader, dandosi battaglia al sabato e lasciando, cosí, scappare Max indisturbato. Ma dalla serenità di Charles si capisce che c’è qualcosa che non abbiamo ancora visto, nonostante l’olandese abbia dato l’impressione di andare a spasso.

Si spengono i semafori e i due in prima fila scattano senza problemi. Sainz si trova invece in lotta con Russell e Perez, con quest’ultimo che osa troppo e si fa spedire nella ghiaia dall’inglese. Il messicano é costretto ai box e riparte ultimo.

Leclerc non molla Verstappen e resta costantemente in zona DRS. All’olandese viene chiesto di aumentare il distacco ma risponde che piú di così non puó fare.

Al giro 10 Leclerc prova un sorpasso a sorpresa, ma Max riesce a difendersi. Il monegasco ci riprova dopo due giri e la manovra riesce. Charles tenta di scappare, e l’olandese, nel tentativo di stargli dietro, spiattella le gomme ed é costretto ad un pit-stop anticipato, uscendo in sesta settima posizione.

Nel frattempo Russell si era fermato per scontare la penalitá comminata per il contatto con Perez, e cambiare l’ala anteriore, sprofondando cosí in fondo alla classifica.

Verstappen risale rapidamente fino alla terza posizione, ed é giá virtualmente davanti ai due ferraristi al comando.

Al giro 25 le gomme delle Ferrari sono finite, e i tempi si alzano molto. Verstappen si trova a 15 secondi da Leclerc, e in Ferrari decidono di farlo rientrare al giro 27. Charles torna in pista di poco davanti ad Hamilton, e 7 secondi dietro Max. Al giro successivo é il turno di Sainz, che, invece, non riesce a stare davanti a Lewis, che non si é ancora fermato, cosa che fa al giro 29.

Leclerc con la gomma dura ha un passo decisamente superiore a quello che aveva Verstappen con la stessa gomma all’inizio del suo stint, e gli guadagna da un secondo ad un secondo e mezzo al giro. Gli bastano 5 giri per tornare sotto all’olandese e passarlo in scioltezza, mentre Max si lamenta dell’imprevedibilità della macchina.

Bastano pochi altri giri e anche Sainz raggiunge Verstappen, ma in Red Bull decidono di fermarlo per un ulteriore pit stop. Siamo solo a metá gara, e si prospetta una gara a tre soste per lui. Il box gli dice addirittura di mettersi sui tempi di Hamilton, avendo forse capito che contro i rossi oggi non ci sará nulla da fare. Max si mette peró a tirare come un matto e guadagna 1 secondo al giro su Leclerc, anche a causa dei tanti doppiati che quest’ultimo deve superare.

Al giro 45 l’olandese é di nuovo virtualmente davanti al ferrarista, seppure di poco. Leclerc rientra al giro 49 ed, infatti, torna in pista molto piú vicino di quanto non lo fosse al pit-stop precedente, Max ha ora gomme di 12 giri piú vecchie. Al giro successivo rientra anche Sainz.

Bastano solo due giri e per la terza volta Leclerc supera in scioltezza il rivale. Ma proprio quando anche Sainz sta per attaccare l’olandese, il suo motore cede, e, con la macchina che prende fuoco, viene attivata la Virtual Safety Car. Sia Leclerc che Verstappen si fermano per montare gomme a mescola media.

Si riparte con 11 giri da percorrere, e Leclerc con 4 secondi di vantaggio. Verstappen segna giri veloci a ripetizione, mentre Charles inizia a lamentare problemi all’acceleratore. Dal box gli confermano che il pedale rimane bloccato in frenata, e dalla telemetria si vede che l’acceleratore non va mai a zero.  Quando mancano 4 giri alla fine, il distacco é sceso sotto i 3 secondi.

Gli ultimi giri sono una sofferenza per Charles, che riesce a concludere la corsa con una splendida vittoria, davanti a Verstappen. Terzo, staccatissimo, Hamilton, davanti al compagno Russell, rimontato dalle ultime posizioni.

Quinto Ocon, sesto Mick Schumacher, autore ancora una volta di una gara solida, settimo Norris, ottavo Magnussen, nono Ricciardo, autore finalmente di una prestazione decente, e decimo Alonso, rimontato dall’ultima fila e capace di sgridare Tsunoda a 300 all’ora e con due ruote sull’erba.

Fra due settimane la Formula 1 farà tappa al Paul Ricard, pista che da sempre riserva gare molto noiose. Le nuove macchine hanno dimostrato, una volta di più, di avere raggiunto pienamente l’obiettivo di darci duelli ravvicinati. Oggi in alcuni momenti abbiamo visto anche 5 macchine in lotta fra loro, una scena che non si vedeva forse nemmeno negli anni Sessanta e Settanta, e che oggi non si vede più neanche in MotoGP. Chissà se anche in Francia potremo divertirci come è successo oggi.

P.S. oggi, nel momento in cui si stava materializzando una doppietta dominante della Ferrari “in casa loro”, mi sono chiesto cosa sarebbe mai potuto accadere per rompere le uova nel paniere come è successo da Montecarlo in poi. La risposta l’ho avuta poco dopo, quando il motore di Sainz è letteralmente esploso. Molto probabilmente questo non sarà l’anno del ritorno alla vittoria mondiale della Ferrari. Chissà se è vero che tutti i problemi di affidabilità dipendono dal fatto che stanno cercando di deliberare un motore più potente in vista del congelamento. Se così fosse, sarebbe una mossa sicuramente intelligente. Sempre che nei prossimi anni non ci si ritrovi con un motore potentissimo e una macchina non all’altezza della F1-75, che oggi ha dimostrato di essere la migliore dai tempi lontani della F2008.

P.S. 2 l’immagine in evidenza è la dimostrazione di quanto sia pericoloso fare copia-incolla e non ricontrollare quello che si è fatto.

 

 

 

 

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Dalla tana del leone al recinto del toro…non è la filastrocca di zio Tobia ma il calendario della F1 che dopo Silverstone fa tappa in Austria sul circuito di casa della Red Bull Racing, sull’ex A1 ring ora Red Bull ring (che fantasia…)

Confermando il suo status di scuderia sui generis e assolutamente “speciale”, Ferrari è riuscita a Silverstone in un’impresa quasi impossibile: riuscire a vincere la gara ma con il pilota meno quotato nella lotta al titolo piloti e più o meno casualmente penalizzando quello che invece ha ancora diverse possibilità di vincerlo.

Non scomodiamo paragoni quasi blasfemi (vedi Imola 82) ma il mood del tifoso medio Ferrari è un pò quello: ennesima sciocchezza fatta dal team e prima guida incazzata come una biscia.

immagine da ilfaroonline.it

Ma non c’è tempo di rimuginare troppo sulla cosa che subito arriva un altro appuntamento di quelli importanti per gli uomini di Maranello, sul circuito dei rivali di quest’anno e (speriamo) dei prossimi anni per la lotta al titolo.

Il Red Bull Ring è un circuito diverso da Silverstone, dove conta molto la trazione e la stabilità in frenata oltre ad una sapiente gestione della PU che lavorerà con un ICE meno efficiente dato che, seppur non ai livelli di Città el Messico, si corre in altura.

Ci si aspetta il solito dualismo Red Bull/Ferrari con le solite minime differenze ma con una incognita in più: la Mercedes. Il tracciato austriaco è un bel banco di prova per confermare i grandi passi avanti mostrati in casa a Silverstone, con una W13 che sembra aver quasi risolto il porpoising  e molto più stabile in curva.

Certo il manto stradale del Red Bull Ring non è così liscio come quello di Silverstone e questo potrebbe creare grossi problemi alla W13 ma ovviamente bisogna aspettare il responso della pista.

immagine da perheadonsports.com

Red Bull arriva in casa sapendo di aver schivato un bel proiettile in Gran Bretagna: dopo pochi giri sembrava un completo disastro e alla fine, complice una safety car un pò generosa (la macchina di Ocon non poteva essere spostata in regime di VSC?) e il semi-regalo Ferrari che ha penalizzato Leclerc, han perso pochi punti in entrambe la classifiche di campionato. Ovviamente arriveranno carichi a pallettoni in Stiria e punteranno al bersaglio grosso.

Tra gli altri solito dilemma su chi sarà il primo degli “altri”. Alpine sembra quella con più potenziale ma c’è da verificare lo stato di forma di Alfa Romeo e McLaren che potrebbero regalare delle sorprese.

Aston Martin e Alpha Tauri si aspettavano molto dalla gara inglese e ne sono usciti con un pugno di mosche e una brutta figura, saranno chiamate al riscatto.

Haas ha finalmente ritrovato il suo secondo pilota, Mick Schumacher che ha ottenuto i suoi primi punti in F1 in una gara non facile da gestire. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo campionato per lui e la sua squadra.

immagine da tehcheckeredflag.co.uk

Williams ha quasi centrato un obbiettivo impossibile a Silverstone: andare a punti con Latifi, una roba probabilmente neanche quotata dagli scommettitori. Chissà che le voci di appiedamento non siano state decisive per il cambio di passo del pilota canadese.

Pirelli porterà le tre mescole più morbide a disposizione, C3 C4 e C5, data la scarso impatto dell’asfalto austriaco in termini di usura. Anche in Stiria c’è il rischio di avere pioggia in certe fasi del weekend, una ulteriore variabile da considerare.Di scena al Red Bull Ring anche la seconda sprint race dell’anno, con conseguente stravolgimento del format del weekend: meno tempo per girare nelle prove libere, meno tempo per cercare il giusto setup.

Curiosità nel vedere di che entità sarà il porpoising sul tracciato austriaco considerando che entro il Gp di Francia la Fia introdurrà dei controlli nel misurare le osillazioni verticali e, cosa potenzialmente ben più impattante sulla competitività delle monoposto, la misurazione statica della flessibilità del fondo delle vetture dato che alcune sembra abbiano trovato il modo di renderlo molto flessibile e ottenere più carico aerodinamico dal fondo vettura.

Leclerc ha fatto buon viso a cattivo gioco a Silverstone ma non si può nascondere una tensione crescente tra lui e Binotto, seppur fisiologica dopo un GP così convulso e ricco di eventi. Vedremo con che spirito si presenterà a Spielberg: dovrà inevitabilmente recuperare lucidità e non pensare che il nemico ce l’ha in casa piuttosto che fuori. Binotto e il team saranno chiamati a gestire e raffreddare una situazione il cui eventuale peggioramento non gioverebbe a nessuno, se non ai padroni di casa lattinari.

*immagine in evidenza da steiermark.com

Rocco Alessandro