LECLERC DOMINA, VERSTAPPEN VINCE A BARCELLONA

Si torna in Europa dopo l’americanata in quel di Miami. E si torna sul circuito più difficile, quello che permette di distinguere i progetti giusti da quelli sbagliati, senza possibilità di appello.

E la Ferrari porta il primo pacchetto di aggiornamenti, che “dovrebbe valere 2-3 decimi”, indispensabili per recuperare su una Red Bull dimostratasi molto forte dopo i problemi di affidabilità iniziali. E, dopo un venerdì non proprio brillante, con un tanti problemi di durata delle gomme, al sabato i ferraristi indovinano il setup giusto, e ritrovano il passo gara senza sacrificare il giro veloce. Leclerc, con un giro magistrale piazza la sua rossa in pole, con Verstappen a debita distanza. 

Si spengono i semafori e Leclerc mantiene la posizione senza troppi patemi. Chi invece sbaglia é Sainz che ne perde due a favore di Russell, col quale si tocca pure, e Perez.. Hamilton si scontra con Magnussen e rimedia una foratura, mentre il danese dopo una escursione nella ghiaia riesce a rientrare.

Verstappen cerca di non far scappare Charles. Mentre Alonso rimonta furiosamente dall’ultima posizione nella quale era stato relegato da una pessima qualifica, il suo connazionale Sainz finisce malamente nella ghiaia, continuando la striscia di errori che sta ormai diventando inquietante e perdendo molte posizioni.

Ma il suo errore viene ridimensionato qualche giro dopo da uno molto simile commesso da Verstappen quasi nello stesso punto. Ma l’olandese dopo un giro nella ghiaia rientra perdendo solo due posizioni proprio Perez, che lo fa passare subito. Ma, tanto per complicare ulteriormente la vita all’olandese, il DRS inizia a funzionare male.

Al giro 14 si fermano sia Russel, secondo, che Max, terzo. Al giro 18 si ferma anche Perez, liberando per Leclerc la possibilità di fermarsi  a sua volta. Ma il monegasco é ancora molto veloce, e in Ferrari aspettano. 

Verstappen, col DRS che funziona a singhiozzo, non riesce a superare Russell. Al giro 22 si ferma Charles, e con un pit-stop perfetto rientra in pista con 5 secondi di vantaggio sul due in lotta. Max é infuriato con il suo muretto, il quale gli fornisce istruzioni per cercare di fare aprire la benedetta ala mobile, che però continua a fare le bizze.  Al giro 24 l’ala si apre per un momento, e assistiamo ad un duello favoloso con Russell che riesce a ripassare Max che l’aveva superato in curva uno. Al giro dopo a Max non si apre il DRS, e Perez che ha raggiunto i due, chiede al suo team di passare il compagno, ottenendone un ovvio rifiuto.

Al giro 28, mentre viaggia tranquillo in testa alla gara, con ampio margine e in totale gestione delle gomme, la macchina di Leclerc si rompe e la sua gara finisce lì.

Verstappen rientra per provare l’undercut su Russell, montando gomma rossa. Al giro 31 Perez supera Russell,  mentre Verstappen, scatenato, si prende la terza posizione su Bottas e va alla caccia dell’inglese, che raggiunge qualche giro dopo, ma non ha bisogno di superarlo perché il pilota Mercedes rientra ai box, imitato al giro successivo dal leader Perez che rientra in seconda posizione.

Nel frattempo, Sainz ha rimontato fino alla quinta posizione subito dietro un ottimo Bottas, primo dei motorizzati Ferrari.

Al giro 44 Verstappen ha 16 secondi di vantaggio su Perez e 22 su Russell. L’olandese si ferma per la sua terza e ultima sosta ed esce dietro al compagno di squadra ma davanti all’inglese. Al messicano viene ordinato di far passare Max, e la risposta é un “it’s not fair” che suona piuttosto falso, ma esegue comunque la consegna, ricevendone un sincero *thank you mate” dal compagno.

Al giro 52 Russell effettua la sua terza sosta, e rientra in quarta posizione, con Bottas che si prende il podio, che però dura poco perché l’inglese impiega meno di un giro a ripassare davanti. Anche Perez si ferma ma riesce a mantenere la seconda posizione, 

Gli ultimi giri di gara vivono sulla lotta per il quarto posto, con Sainz che raggiunge Bottas e Hamilton, autore di un’ottima rimonta e, fino a questo momento, del giro piú veloce. Il finlandese, al quale il box ha riservato una strategia errata non fermandolo, in poche curve viene passato sia dal ferrarista che dal sette volte campione del mondo. Il quale subito dopo si prende la quarta posizione.

Ma non é finita, perché ai due Mercedes viene detto di fare attenzione alla benzina, e Hamilton, vittima pure di un problema di surriscaldamento, viene ripassato al penultimo giro da Sainz. Ma Russell é molto lontano, e riesce a tenersi il posto sul podio.

Finisce così con la seconda doppietta stagionale per la Red Bull, la terza vittoria di fila di Verstappen e la conquista di entrambe le classifiche mondiali, Della serie “meglio di cosí…”. Terzo un ottimo Russell, quarto un pessimo Sainz, quinto uno sfortunato Hamilton che da un lato può recriminare per quell’incidente al primo giro e dall’altro può essere contento di “avere finalmente una vera F1 da guidare”. Sesto Bottas, con una Sauber che si conferma quarta forza, settimo Ocon, ottavo un malandato Norris con un’altrettanto malandata McLaren, nono Alonso rimontato dall’ultima posizione, e decimo Tsunoda, ancora una volta davanti al compagno Gasly.

Malissimo Ricciardo, così come le due Aston Martin che hanno presentato una copia della RB18 ma, evidentemente, non hanno fotocopiato il libretto di istruzioni.

Ora si va a Monaco, a casa di Leclerc. Il quale nelle ultime tre uscite non ha avuto molta fortuna (la terza è stata domenica scorsa quando ha sbattuto la 312 B3 di Niki Lauda, a causa di un guasto meccanico). Inutile dirlo, la vittoria è d’obbligo, per dimenticare con un trionfo la grossa delusione di oggi.

P.S. ovviamente dopo la gara di oggi c’è e ci sarà una grande discussione su Carlos Sainz, fra chi ritiene che gli si debba continuare a dare fiducia, e chi, invece, come il sottoscritto, ritiene che i bonus siano ormai terminati.
Questo il pensiero di Binotto su Carlos: “deve ancora adattarsi alla macchina, è indietro di tre decimi, dobbiamo dargli una macchina più veloce così sta davanti a tutti”. 
Il mio pensiero, che ovviamente vale nulla rispetto a quello di Mattia, è invece una semplice considerazione: quando ci si gioca il mondiale, l’apporto del secondo pilota è indispensabile nell’economia del risultato finale. Senza la difesa di Perez ad Abu Dhabi, Verstappen non sarebbe riuscito a vincere il mondiale nemmeno con l’aiuto della FIA. Nel 2010 e 2012, Alonso ha perso il mondiale anche perchè guidava praticamente da solo, e si potrebbero fare tanti altri esempi. E’ necessario che Sainz non diventi un problema per la Ferrari, perchè la Red Bull corre con due macchine, e Leclerc non porterà mai a casa il mondiale da solo. Quattro gare con errori gravi di fila sono un brutto campanello d’allarme. 

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @redbullracing