BASTIAN CONTRARIO: LA PIOGGIA NON MENTE

“Non può piovere per sempre”, diceva il figlio di Bruce Lee ne “Il Corvo” ed infatti anche il diluvio universale è stato a tempo determinato. C’è una peculiarità della pioggia quando scende giù… non mente mai. Bastano quattro gocce d’acqua ed esce fuori la vera natura degli esseri umani. Fateci caso, per strada, cosa succede quando piove: persone che scappano, altri con l’ombrello che camminano sotto i balconi, lasciando gli altri passanti sprovvisti dello stesso sotto il cielo plumbeo… genitori che parcheggiano dentro la classe se necessario, pur di non far bagnare i propri figli! Potrei continuare per ore, solo che qui si parla di F1 e allora portiamo il parallelo alla pista magiara. Già nella notte tra il venerdì ed il sabato ha piovuto, lavando la pista e complicando tutto il sabato (Ferrari ne sa qualcosa). Solo che questo è stato il meno peggio, perché domenica la pioggia era presente proprio nel momento della partenza, portando inevitabilmente alla luce tante verità.

Una di queste tristi realtà è che i piloti non sono abituati a correre sul bagnato. Inutile nascondersi attraverso giustificazioni che puzzano di ridicolo. Il calendario di F1 è concepito affinché la probabilità di incontrare un meteo avverso, nella data in cui è fissato il weekend di gara, sia ridotto al minimo. Certo, non si ha la sicurezza assoluta, vero è che è più facile (o meglio, dovrei scrivere “è più probabile”) che piova in estate o in autunno? Appunto. Motivo per il quale il mondiale inizia sempre in Australia (a Marzo lì è ancora estate) ad esempio. Usando questo metodo reiterato nel tempo, ha portato alla inevitabile disabitudine da parte di tutti (piloti e team che vanno in crisi) a correre sul bagnato. Sia chiaro, su queste righe non sto affermando che questi consumati professionisti non sappiano guidare sul bagnato, qui si parla di abitudine. Ed infatti l’orgia che si è consumata subito dopo la partenza in curva uno ne è un esempio concreto! Diciamocela tutta, l’intero circo non ci ha fatto una gran bella figura. Non c’erano condizioni di pioggia battente, addirittura dai camera car la nube d’acqua, alzata da chi stava davanti, non era così fitta da impedire completamente la visibilità. Siamo stati anche fortunati a non aver avuto una partenza dietro safety car… perché, purtroppo, anche questo ci hanno costretto a vedere. Una vergogna indicibile!

La pioggia non mente mai ed infatti così come partire dalla pole è un indiscutibile vantaggio (immaginate se terzo fosse stato Lewis, per poi essere centrato dal compagno), è anche vero che partire dietro è una roulette russa. Ne sa qualcosa Fernando Alonso quando era in Ferrari ed era costretto a partire dalla terza fila (Spa 2012 vi ricorda qualcosa?)… lo stessa Fernando che domenica scorsa, invece, è stato graziato da quella carambola, a differenza del malcapitato Verstappen per il quale, ora, i giochi iniziano a farsi duri. A poco o a nulla è valsa la sua rincorsa con una monoposto completamente monca da un lato, di quella preziosa aerodinamica che gli tiene incollata la macchina a terra e gli permette di fare le sue evoluzioni. Persino un gagliardo Schumacher ha disturbato la sua vana rincorsa. Red Bull a questo punto o si inventa qualcosa o può dire addio ad ogni speranza iridata. Per AMG il primo d’agosto è stato Natale: ha conquistato la vetta in ambo i mondiali… la pausa estiva non poteva iniziare con miglior regalo. AMG ha ripreso a volare da quando hanno cambiato le gomme. A questo punto la domanda che mi pongo è la seguente: era Red Bull che “giocava” con le vecchie mescole oppure era AMG che non sapeva farle lavorare? Vedremo al ritorno dalle vacanze cosa succederà.

In quella nube d’acqua è emersa una incredibile ed amara (per gli altri) verità e cioè che Bottas è utile anche come proiettile vagante. L’anno prossimo, Hamilton  rimpiangerà ogni giorno il fido compagno, perché Russell per quanto rispetto potrà avere per il blasonato compagno, attaccherà di brutto (LeClerc ha fatto scuola nel 2019 a riguardo), perché a sua volta Hamilton tenterà di schiacciarlo, se non altro per far pagare a tutti l’affronto che gli hanno fatto. So che  l’annuncio ufficiale non c’è stato ancora, vero è che ormai questo è il segreto di Pulcinella… ridicolo tenere George un altro anno in Williams. Intanto quel velo d’acqua ha portato alla luce cosa significhi avere esperienza: Vettel, sapientemente, si tiene lontano dai guai, anche se il suo compito finisce li visto che non è mai stato un pensiero per il trionfante Ocon. Peccato che il suo podio sia stato cancellato, causa mancanza benzina. Ancora più amarezza c’è nel sapere che Aston Martin farà ricorso e anche questo GP finirà davanti ad un avvocato e, ancora più dell’amarezza, rimane la tristezza dei tifosi del tedesco che anche questo weekend hanno dato il meglio di sè. LeClerc paga la posizione in qualifica come detto, centrato dal proiettile Stroll: sebbene il canadese stia imparando il mestiere (“il lavoro si impara lavorando” no?) e spesso e volentieri è sempre davanti al suo mate, è anche vero che non poteva nascondere “la bugia”  per sempre e la pioggia di domenica ha tirato fuori tutta la sua inesperienza ed inadeguatezza a riguardo.

La pioggia, abbattutasi in quel di Budapest, sebbene si sia poi asciugata, ha lasciato degli strascichi… di verità: tralasciando la partenza in solitaria di Hamilton (la quale ormai farà giurisprudenza come si suol dire), rimarrà indelebile la battaglia tra lui ed Alonso. Fernando non lo scopriamo ora, eppure molti, troppi, si sono resi conto solo domenica scorsa di cosa fosse ancora capace il campione spagnolo. Guardando le sue difese, riflettevo sul fatto che è vero che Lewis ha cinque titoli in più rispetto allo spagnolo (quindi questo potrebbe portare a sudditanza), solo che è anche vero che il buon Fernando ne dovrebbe avere almeno tre in più rispetto a quello che riporta il suo palmares… ed infatti l’asturiano ha mostrato tutta la sua classe, ha sfogato tutta la sua rabbia repressa tenuta dentro per troppi anni. Alonso, con una Alpine che tiene dietro per dieci giri Hamilton, porta alla luce un lato del suo carattere sportivo che mal si sposa con le sue epiche gesta: il lamento! Certo che fanno sorridere (amaro) le sue parole ai danni del coriaceo e cazzuto Alonso, soprattutto dopo quello che lui stesso ha combinato alla Copse quindici giorni prima nel  GP di casa. A volte mi chiedo cosa voglia veramente Hamilton. Davvero pensa che, piangendo in mondo visione via radio, poi tutti debbano obbedire a partire da chi sta avanti e quindi lasciarlo passare? Di questo lato dell’epta campione del mondo non c’era bisogno della pioggia per conoscerlo, ormai fa parte del pacchetto Hamilton ed è un vero peccato.

La pioggia non mente mai e domenica scorsa ci ha confermato un’altra verità, che su queste pagine avete sempre letto: la Ferrari ha la coppia di piloti più forte del mondiale. Se manca l’uno c’è l’altro. LeClerc, totalmente incolpevole, ha rimediato un altro zero in classifica; poco importa. Ci pensa Carlos a salvare baracca e burattini, riportando Ferrari a pari punti con McLaren, la quale, a differenza della rossa, ha una grossa difficoltà… corre praticamente con un solo pilota! La pioggia magiara non ha fatto altro che raccontarci una verità che ormai è assodata. Spiace per l’australiano, che reputo un ottimo pilota, solo che proprio non riesce ad ingranare al momento con questa squadra. Certo è che è importante che si rimbocchi le maniche, perché in un ambiente come quello della F1 le giustificazioni non reggono per molto tempo: Carlos si è dato da fare subito e, sebbene deve migliorare in qualifica, è alla domenica che si fanno i punti (tranne quando c’è la Sprint Race… sigh!) ed il suo contributo è evidente; con buona pace di chi critica aspramente Binotto e le sue scelte.

Come vedete, una cosa così comune e di routine come la pioggia che cade dal cielo può rivelare tante cose, può dirci tante verità che non sapevamo o alle quali non volevamo credere. Tutto quello a cui abbiamo assistito domenica scorsa non è altro il frutto di verità che sono da sempre presenti, comportamenti ed atteggiamenti che sono insiti in ogni pilota che si cimenta ogni domenica di GP ed è bastato un po’ d’acqua per far emergere tutto… perché la pioggia non mente.

Vito Quaranta