Ultimo Gp in terra asiatica del 2025 prima della lunga trasferta nel continente americano. Gp importante anche solo per capire se davvero Verstappen potrà raggiungere la terza vittoria consecutiva e ritornare prepotentemente in lotta per un titolo piloti che sembra(va?) chiuso.
I punti da recuperare sono ancora tanti ma si sà che il circuito cittadino di Singapore può aprire a scenari imprevedibili, addirittura tragicomici se pensiamo a ciò che è successo alla Ferrari qualche anno fa.

Sarà però difficile per l’olandese e la sua squadra, in una pista dove la McLaren dovrebbe trovarsi molto più a suo agio rispetto a Baku e dove l’efficienza Red Bull sul dritto sarà molto meno influente.
La curiosità sarà nel verificare se davvero la Red Bull ha fatto un salto in avanti nelle prestazioni grazie ai nuovi aggiornamenti e al nuovo corso Mekies oppure rientrerà nei ranghi. Certo che avere il 33 olandese dalla propria parte ti fa lavorare con una certa fiducia e sicurezza.
In McLaren non siamo al panico ma qualche spia di allarme nella testa dei due piloti si deve essere accesa, tra problemi tecnici e errori personali. La sagoma di Verstappen è tornata ad affacciarsi negli specchietti di Norris e Piastri e di sicuro non è una cosa che fa stare tranquilli.
A Singapore ha una buona opportunità per ristabilire di nuovo le gerarchie ma servirà un’esecuzione all’altezza della situazione. Quell’esecuzione che a Baku è clamorosamente mancata in Ferrari che si trova ad avere sempre meno occasioni per cercare di muovere il personale tabellino delle vittorie in stagione.

Il tracciato di Singapore dovrebbe consentire una maggiore libertà nel setup delle sospensioni poichè i problemi di usura del fondo dovrebbero essere molto meno marcati rispetto a Baku ma comunque la SF-25 rimane una monoposto equilibrata ma che non eccelle in nessuna area per cui serve una buona dose di fortuna per cercare di raggiungere un buon risultato.
Se poi a questo aggiungiamo le defaillance dei piloti per overdriving (Leclerc) o non volontà di rischiare (Hamilton) allora il tutto diventa molto più difficile. Vasseur riparla di “massimizzare” la prestazione ma ormai è una discorso che è venuto a noia.
Chi dovrebbe essere in difficoltà è la Mercedes, che potrebbe trovarsi di fronte e problemi nel surriscaldamento degli pneumatici e che non potrà contare sulle staccate che tanto le hanno fatto bene a Baku.
Intanto Antonelli sembra avere il posto assicurato anche l’anno prossimo ma fossi in lui non starei tanto tranquillo: purtroppo servono risultati e il 2026 diventa l’anno del dentro o fuori. Cosa che potrebbe valere anche per Russell che al momento non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo del contratto.

In ogni caso Singapore è uno di quei GP in cui è fondamentale non fare errori e in cui l’esecuzione in pista e ai box è fondamentale. Tra problemi di degrado gomma, caldo torrido, possibilità di safety car e capacità di trovare il giro buono in qualifica sono tante le variabile che possono trasformare un buon risultato in un incubo. Lo sanno bene in Ferrari che nonostante tutto non ha ancora esorcizzato l’harakiri del 2017. E lo sa bene anche Verstappen che sa come contribuire al caos altrui. Sarà una prova importante per il team McLaren, forse più di quanto non immaginano.
*immagine in evidenza da1000cuorimotori.it
Rocco Alessandro






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