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MOTOGP 2021-GP DELLA COMUNITA’ VALENCIANA

La stagione del Motomondiale va in archivio anche quest’anno e, come da tradizione consolidata, lo fa con l’ultimo atto sul circuito di Valencia.

Finisce in archivio anche la carriera di Valentino Rossi al quale è dedicata doverosamente la copertina di queste righe. Ultimo atto di una storia sportiva che si è intersecata tra quattro decadi sin dai ’90. Un campione che ha avuto il merito di far conoscere questo sport a chi non lo conosceva, di averci regalato gioie e soddisfazioni. Come tutti i grandi è passato tra luci ed ombre, trionfando ma anche cadendo. Un personaggio talmente importante per questo sport e per il quale sarebbe limitativo usare un redazionale di anteprima ad una gara per parlarne a dovere.

L’unica cosa che è il caso di dirgli è:

                  GRAZIE VALENTINO, ALL THE BEST

(immagine tratta da tuttomotoriweb)

 

Ma veniamo alla gara. I piloti conoscono Valencia in ogni granello di asfalto, ogni sassolino di ghiaia, ogni filo d’erba che circondano il tracciato di gara.

Manca da assegnare solo un titolo (formalità per Remy Gardner al quale bastano tre miseri punti), quindi il clima sarà quello dell’ultimo giorno di scuola un po’ per tutto il baraccone, in procinto di proiettarsi verso il 2022 tra cambi di casacca, addii, promozioni di categoria, ricchi premi e cotillon….

Sarà una sorta di passerella finale per tutti tranne che per Marc Marquez. Già, perché il Re salterà anche l’ultima dell’anno. L’infortunio subito prima di Portimao non si è risolto con una “semplice” commozione cerebrale, purtroppo. Marc è affetto da diplopia, ovvero ci vede doppio causa il colpo preso che ha interessato il nervo ottico dell’occhio destro. Il calvario per questo campione continua, obbligando a pagare con gli interessi i successi che negli anni passati gli e ci hanno regalato tante gioie.

L’augurio per Marc è che si riprenda durante l’inverno e che torni ad allietare le nostre domeniche con il suo modo gioioso di guidare.

Escluso Remy Gardner, chi ha ancora da chiedere qualcosa a questa stagione sono i due debuttanti Martin e Bastianini in lizza per il platonico titolo “rookie of the year”.

Varrà poco, varrà nulla, ma se fossi in loro ci terrei a questo “titolo” perché, in un modo o nell’altro, arrivare primo tra i deb aumenta l’autostima. Chi scrive lo assegnerebbe ex aequo a prescindere dal risultato di domenica e dei punti finali. Entrambi hanno fatto molto bene. Jorge è riuscito addirittura a vincere una gara dopo essersi fracassato le ossa in Portogallo. Dalla sua Bastianini ha conquistato podi con una moto che risale al decennio scorso….

Di certo il team Pramac sarebbe ben lieto di fregiarsi dell’ultimo “trofeo” conquistabile dopo quello del miglior team privato con Zarco miglior pilota di quella “sezione”.

Trita e ritrita stiamo parlando di team e piloti che usano una moto italiana, la stessa che nella sua veste ufficiale ha conquistato anche il campionato assoluto costruttori. Se ne deduce che debba essere indubbiamente dichiarata miglior moto del 2021.  Cotanto risultato lo si deve ai tecnici capeggiati dal nostro “genio” Dall’Igna, ma anche ad alcuni piloti del passato. Se oggi non si vocifera più di moto “difficile” da usare è merito anche loro che sono stati in grado di indirizzare lo sviluppo fornendo feedback utili alla causa.

I favoriti per la classe regina? I soliti noti, con Fabio Quartararo che avrà voglia di tornare a vincere una gara dopo essersi messo la corona in testa: a questo i piloti ci tengono, e ci tengono pure i puristi.

Il francese dovrà fare i conti con il nostro Pecco che da 5 gare a questa parte è il pilota più veloce del lotto, sia per le pole conquistate che per il passo gara mostrato. Il nostro si è sbloccato e venderà cara la pelle.

Non starò qui ad elencare team e piloti cercando di individuare ciò che gli stessi abbiano ancora da chiedere alla stagione 2021.

Ci sarebbe da ritrovare un acuto da parte della Ktm desaparecida, si potrebbe assistere ad un lampo di Maverick Vinales che trova una pista amica ed ha necessità di riscattarsi dopo la tremenda stagione.

Sarà un weekend senza calcoli, senza impurità….just competition (cit.)

PS.

Non mi sono tenuto un altra volta. Sono tornate le ragazze sulla griglia e nel paddock ed è giusto dar loro merito. Loro NON FANNO PARTE dello spettacolo. Loro SONO uno spettacolo A PARTE.

(immagine tratta dal sito motociclismo.it)

 

(Immagine di copertina tratta dal sito di eurosport)

 

 

DUCATI CAMPIONE DEL MONDO COSTRUTTORI – PORTUGAL POST GP

Ducati bissa il successo del 2020 e si conferma il costruttore Campione del Mondo anche nel 2021.

Se il 2020 è stato un anno particolare, nel 2021 la Ducati si è confermata la casa Campione del Mondo grazie al magnifico apporto di Pecco Bagnaia ed anche di Jack Miller. Entrambi hanno vinto in totale 6 gare (3 Pecco, 2 Jack ed 1 Martin) collezionando ben 13 podi complessivi su 18 gare, a conferma che è indubbiamente la miglior moto, che funziona in mano a tanti Piloti dal diverso stile. Ricorda un po’ la Yamaha di qualche anno indietro, ma con tanti cavalli in più sotto il culo dei Piloti.

Campioni del Mondo Costruttori 2021.

Certo è che lascia un po’ l’amaro in bocca vincere due Costruttori di fila e lasciare il Titolo più ambito in mano ad altri. Quel Mondiale Piloti tanto inseguito dal 2008 sembra ormai una maledizione. 

Se quest’anno Pecco Bagnaia, al terzo anno sulla Ducati, è sbocciato soltanto nel finale del Campionato c’è da chiedersi quale sarà l’approccio al 2022 visto che sarà il Pilota da battere sulla moto più performante di tutte (per il momento). Quartararo ha chiesto una rivoluzione a Yamaha, Honda prepara un motore nuovo ed avrà finalmente Marquez davvero al 100%.

IL GRAN PREMIO.

Vince, anzi stravince Bagnaia. Non lascia via di scampo a nessuno dando una lezione di guida a Joan Mir, che a dirla tutta, sembra andare davvero a mille soltanto qui a Portimao con questa Suzuki. (È partito in prima fila per la prima volta in carriera in MotoGP).  Il ritmo di Pecco è stato infernale tanto che neanche Jack Miller è riuscito a stargli dietro

Finalmente si rivede Alex Marquez. Il due volte Campione del Mondo ha lottato con Jack Miller per il gradino più basso del podio, sembrando completamente un altro Pilota. Sicuramente il circuito ha contribuito molto ma rimango dell’idea che Alex debba cercare fortuna altrove, su una moto che si adatti meglio al suo stile di guida. Una Suzuki ad esempio, se ne liberano addirittura due il prossimo anno…

Il neo Campione del Mondo chiude la gara perdendo l’anteriore, in un weekend che non l’ha mai visto protagonista.

La gara viene interrotta, con bandiera rossa, per l’incidente tra Lecuona (in SBK dal 2022) e Miguel Oliveira, fortunatamente senza conseguenze.

ROOKIE OF THE YEAR

Lotta serrata per il Titolo di miglior Pilota esordiente. Jorge Martin (7°) ed Enea Bastianini (9°) sono separati da soli 3 punti con l’italiano in testa alla classifica. A Valencia si deciderà chi sarà il migliore tra i due tenendo conto che Bastianini guida la moto più vecchia della griglia…

YAMAHA. FUTURO INCERTO.
Andrea Dovizioso e Maverick Vinales.

Quello che succederà in Yamaha sarà da libro giallo. Vuoi perché Quartararo non è Valentino Rossi o Marc Marquez, vuoi perché la linea scelta da Iwata lascia mille dubbi.

Hanno preso Dovizioso che ogni GP, da quando è rientrato, finisce ultimo. Hanno ingaggiato Darryn Binder per il 2022 sul quale stenderei un velo pietoso. Hanno dato a Morbidelli il tanto agognato team ufficiale ma gli hanno tolto il capotecnico con il quale rischiò di vincere il Mondiale 2020.

Rimane soltanto Quartararo che ha chiesto a gran voce un passo avanti nel motore (da sempre croce e delizia Yamaha). Se lo step non sarà quello previsto sicuramente non ci sarà il rinnovo e ad inizio 2022 Quartararo firmerà con un altra casa (Honda HRC si muoverà sicuramente).

TEAM VR46 – SI FA O NON SI FA⁉️

Il team SI farà. Certo che si farà altrimenti Ezpeleta non ci avrebbe messo la faccia, come fece d’altronde nel 2012 per riportare Valentino in Yamaha ed evitargli il ritiro. 

Si farà con Ducati? Ecco su questo ho i miei dubbi, siamo ad un GP dalla fine ed ancora non è stato annunciato il Team. Sicuramente rimarrà il marchio VR46 al quale Don Carmelo è affezionato, ma perché non vederlo su una Yamaha!? Anche Ezpeleta stesso si è reso conto che 8 Ducati (Non si aspettava il SI a Ducati di Gresini) sono troppe e siccome i soldi “li cacceranno” gli amici suoi deciderà magari di “bilanciare il campionato”.

Oggettivamente vedere 8 moto contro le 4 che è la normalità è un tantino scorretto e controproducente per l’organizzatore stesso.

Detto ciò a Valencia tra meno di una settimana si chiuderanno definitivamente i giochi e non ci resterà che guardare le gare degli anni passati. Fino a Marzo…

 

✍️Francky

MOTOGP 2021-GP DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI

I ragazzi della MotoGp passano dalla sabbia dal deserto della Spagna alla sabbia della Riviera Adriatica per il classico appuntamento di settembre senza nemmeno fermarsi a casa. Misano e dintorni saranno in festa.

Si arriva sull’Adriatico cavalcando l’onda dell’entusiasmo della vittoria di Bagnaia e della sua Ducati ancora fresca. Una vittoria entusiasmante, cristallina per il modo in cui è maturata e soprattutto contro chi è maturata.

Anche le tribune gialle saranno in festa: potranno rendere omaggio una volta di più al Valentino nazionale, ed avranno l’opportunità di fare le prove generali della mega festa d’addio che si terrà tra un mese per l’ultimissima in Italia. Il calendario di quest’anno concede ancora questa opportunità dopo il viaggio di andata e ritorno per il Texas.

Ben venga, perché, che piaccia o meno ai suoi detrattori, si gira una delle pagine più importanti di tutta la storia del motociclismo: è giusto e rispettoso che il Vale nazionale venga celebrato come merita sulla pista a due passi da dove è nato e cresciuto. Ma di questo ci occuperemo a tempo debito.

I favoriti per la gara di Misano?

Impossibile non pensare ai ducatisti che possono arrivarci col monopattino elettrico e le infradito.

Bagnaia stava già dominando lo scorso anno sino a quando non l’ inghiaiò soffocandoci in gola l’urlo che è arrivato dopo un lungo anno d’attesa. Ci arriva con il ruolo del favorito che però potrebbe pesargli sulle spalle. Tra i “piloti rossi” all’appello con la vittoria manca solo Zarco che sembra essersi re-infilato in un loop. Ha perso quella luce negli occhi che gli era tornata nell’ultimo anno e mezzo. Sembra di rivedere il pulcino bagnato dei tempi in cui si vestiva d’arancione in KTM. Dai Giovanni, coraggio.

Fabio Quartararo scende in pista con il compito di gestire il suo vantaggio prestando attenzione a non commettere passi falsi sdraiandosi in gara. Un eventuale zero darebbe fiducia ai suoi avversari, soprattutto se questi conquistassero il bottino pieno. Il vantaggio è ancora cospicuo, ma il rischio di sbagliare scelte di setup o di incappare in un treno di gomme “fallaci” c’è. Non glielo auguriamo, ma sarebbe il sale per questo finale di stagione

Occhio a Marc Marquez. Se diamo per scontato che Pecco abbia compiuto un’impresa battendolo ad Aragon lui (arrivato sotto il secondo di distacco) ha fatto una gara maiuscola e si iscrive d’ufficio sulla lista dei candidati alla possibile vittoria. Ciò che è “particolare” è che sia lì con una moto che ormai è dichiaratamente inferiore alle altre. Ma Marc è Marc, senza dubbio.

Vinales e l’Aprilia saranno più vicini al vertice. Volere o volare lo spagnolo ha preso confidenza con moto e pista proprio con dei tests dedicati in Romagna quindi avrà qualche chances in più di ben figurare. La vittoria? No, ma magari…

Ritroveremo il nostro Frankie Morbido e lo ritroveremo in sella all’Ufficialissima M1 del team interno. Finalmente il nostro ce l’ha fatta ad averla dopo che l’han fatto correre con tutti gli ibridi possibili ed immaginabili. Non sarà semplice ripartire da dove meriterebbe essere. Non sarà semplice perché tutti questi mesi senza moto, in un team nuovo, con un capotecnico diverso peseranno nell’economia del weekend. Ma sarà bello rivedere il suo sorriso e la sua calma olimpica.

Naturalmente, dopo tutte queste parole, spunterà una KTM dal fondo (magari Oliveira che pare sia andato a “chi l’ha visto” portoghese) e vinceranno gli austriaci.

Prima di chiudere voglio dedicare due righe ad Enea Bastianini. Il ragazzo è bravo e mi è simpatico. E’ sfigato perché domenica scorsa ha fatto un garone oscurato dalla prima volta di Bagnaia. Il ragazzo non fa nulla per sembrare diverso da quello che è. E’ genuino, scrive in italiano sui socials e si mette dietro con la “stessa” moto il fratellino del pilota più famoso del mondo. Il tutto senza essere nell’Academy. A me piace, e manco poco.

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(immagine tratta da motorigrandprix)

 

Moto2

Prosegue l’assolo dei due alfieri del team KTM che guidano una Kalex con motore Triumph. Se la vedranno loro due anche questa volta con ogni probabilità. Raul Fernandez sta pagando un po’ di inesperienza rispetto al compagno australiano, ma è indubbiamente il più veloce quasi tutte le domeniche. Gli altri troppo discontinui per poterli impensierire. E’ vero che quando i nostri arrivano in Italia mettono il turbo, ma non sarà semplice non farsi sopraffare dalla foga. Bezzecchi e Diggia potrebbero regalarci una gioia.

 

Moto3

Per i nostri alfieri vale quanto detto sopra. I piloti per vincere la tappa li abbiamo, in primis Fenati e Foggia che hanno vinto le ultime due gare. Ma ci sono anche Antonelli e Migno. Troveranno un Pedro Acosta particolarmente su di giri perché non vince più da un mese e domenica scorsa se ne è tornato a casa con un bel “zero” punti che non gli avranno certo migliorato il morale.

Sarà la solita “corsa più pazza del mondo”, far pronostici non serve: Serve solo divertirsi.

 

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta da twitter)

MOTOGP 2021-GP D’ARAGONA MOTORLAND

Aragon, pista bellissima spersa nel deserto spagnolo.

Il tracciato è bello ed affascinante, ricco di curve di varia ampiezza, qualche saliscendi e tratti lenti misti ai veloci: insomma un tracciato completo come direbbero quelli bravi.

La MotoGp riparte da qui per un back to back Spagna-Italia che, nelle intenzioni del leader Fabio Quartararo, dovrebbe essere l’occasione per spegnere ogni velleità dei propri rivali. Il francese ha gli strumenti per farlo nel polso e sotto il sedere, ma anche nelle manchevolezze dei suoi avversari. Benintesi (è un attimo essere fraintesi) Fabio non ha e non sta rubando nulla, ma qualche recriminazione gli altri ce la devono avere per forza.

Chi scrive è un amante delle imprese leggendarie, degli “one-shot” rider. Non a caso nel cuore si porta imprese storiche come quelle degli australiani Bayliss a Jerez, Vermuelen A le Mans, ma anche Anthony Gobert a Philipp Island con la Bimota. E come non ricordarsi quella di Max Biaggi a Suzuka?

No, non sto divagando. Questa era una semplice premessa per introdurre la speranza di assistere ad un’altra impresa epica. Ma quanto sarebbe bello vedere Maverick Vinales vincere al debutto con l’Aprilia?

Tantissimo, perché quel matto dello spagnolo in fondo se lo merita pure. Magari non vincerà mai un mondiale ma il talento ce l’ha sia per l’impresa storica che per un titolo. Poco male se non dovesse riuscirci, in fondo la storia del motociclismo è piena di talenti immensi che hanno raccolto meno di quanto avrebbero potuto proprio a causa della loro testa di……..

Maverick non è stato trattato bene in questi anni dai giapponesi di Iwata. E’ vero, noi non siamo nel box e tante dinamiche non le possiamo giocoforza conoscere. Ma dall’esterno qualche indizio l’abbiamo avuto.

Domenica il mio tifo sarà tutto per lui e per l’Aprilia che ben ha figurato a Sstone dieci giorni fa. Aleix Espargaro è amico di Maverick sin dai tempi della Suzuki ed ha già dichiarato di essere disponibile a svelare le sue “conoscenze” della RS che porteranno in pista entrambi. Vedremo.

In fondo questa stagione ci ha già regalato un momento epico con il ritorno alla vittoria di Marquez. Perché non poterne vedere un altro?

A proposito di Marc. Ha preso le misure della velocità, ha preso quelle della durata nell’arco della gara, NON ha ancora preso le sue. Sta cercando di strafare andando in overdrive ed è proprio su quest’aspetto che deve fare un piccolo passo indietro. E’ vero, lui ha tante e troppe aspettative su se stesso, ma guida una moto che oggi pare non uno, ma almeno due gradini sotto la concorrenza migliore. Deve resettarsi e darsi tempo per tornare in alto, perchè non deve dimostrare niente a nessuno.

Nel momento in cui scrivo sono alte le probabilità di rivedere anche il nostro Franco Morbidelli di rientro dopo l’operazione al ginocchio. Avrà bisogno di rodarsi, quindi le aspettative su di lui sono proporzionate alle sue condizioni attuali. Pessima la scelta di farlo andare nel team principale orfano del suo fedele Ramon Forcada. Il miglior tecnico Yamaha resterà in SRT Petronas a far da balia a Jake Dixon e poi a Dovizioso a partire da Misano. Rompere un equilibrio come quello che si era creato tra i due è discutibile seppur ci sono dei contratti in essere. Credo sia mancata la volontà di Iwata stessa, perché i contratti si possono sempre “aggiustare” quando questa c’è. Spero che tale binomio possa ricomporsi almeno nel 2022, vista l’esperienza ripetuta più volte dai vari Rossi e Vinales con risultati pessimi.

E i ducatisti? Potrebbero anche pensare che uno di loro questa gara la possa anche vincere. La moto c’è, i piloti pure, eppure manca sempre un centesimo per fare un soldo. Sono tifoso di Pecco, lo sapete, e per questo sono anche stato molto critico nei suoi riguardi. A caldo è sempre difficile essere lucidi e dopo SStone la delusione era tanta. Però ci deve esser pur qualcosa di vero nelle sue dichiarazioni contro la Michelin. Non poteva essere così brutto dal sabato alla domenica senza una motivazione valida. Ok, magari gli manca un pezzo per arrivare a vincere, ma almeno sarebbe rimasto nel gruppo invece di sprofondare come ha fatto la scorsa gara.

Sulla Michelin le ombre aleggiano da illo tempore…. Mi voglio fremare qui.

Occhio alle KTM che erano e restano delle schegge impazzite e alla solidità delle Suzuki che se mettono insieme i tasselli vendono sempre cara la pelle.

Per i piloti Honda? Dovrebbe essere dura, anche se è pur vero che il giapponese cadde mentre era in testa lo scorso anno e che Alex Marquez fece la più bella gara dell’anno rischiando pure di vincerla.

Buon divertimento

* Franco Morbidelli rientrerà soltanto a Misano, qui ad Aragon correrà ancora una volta il britannico Crutchlow.

 

Salvatore V

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale WSBK)

MOTOGP 2021-GP D’OLANDA ASSEN

Back to back from Germany to Netherlands prima di un mese (e poco più) di vacanza per i ragazzi del Motomondiale, ma anche per noi che scriviamo.

Si torna a mettere le ruote sulla pista da sempre definita Università del Motociclismo ad Assen. In realtà lo è un po’ meno dopo le modifiche: resta comunque un bel banco di prova per moto, tecnici e piloti. Per un dinosauro come chi scrive, Assen è teatro di ricordi di battaglie epiche sin dai tempi della 500 (ed anche della SBK) con fior di piloti ad incrociarsi le ruote anteriori nel groviglio di destra e sinistra che caratterizzano il layout olandese. Per chi non lo ricorda, un tempo la gara era di sabato. L’unica pista sulla quale si correva al sabato. Che nostalgia…

Veniamo a noi.

Salto i pronostici alla luce del fatto che la settimana scorsa non farli ha portato benissimo: abbiamo infatti assistito al momento più bello del motociclismo degli ultimi anni. Non starò qui ad incensare nuovamente l’ìmpresa di Marc perché non è necessario, ma il ritorno alla vittoria riporta il catalano nel novero dei piloti con cui fare i conti per la vittoria ogni domenica. Non sarà facile per lui in Olanda ed in tutte le piste a seguire perché i distacchi tra i vari piloti e le varie moto sono più risicati che in passato. La vittoria è però un toccasana per la testa, quel toccasana del quale Marquez aveva tanto bisogno e che adesso ha avuto. Riprendere fiducia nei propri mezzi vale più di una modifica tecnica di mappatura o di settaggio delle sospensioni. Gli altri sono avvisati.

Se chiudo gli occhi e ripercorro il circuito, la pista pare fatta apposta per la Yamaha di Fabio Quartararo e per il suo stile di guida. E’ il favorito d’obbligo sia perché in testa alla classifica ma anche per il piglio mostrato. E’ tuttavia mia opinione che resta da capire come sarà in grado di “gestire” un possibile rientro nelle posizioni di vertice di Marquez: lo spagnolo attaccato codone farebbe tremare i polsi a chiunque, anche a lui. Sta a Fabio mostrare di essersi lasciato alle spalle i timori del 2020.

Qualche Gp fa dissi che la Yamaha andava forte solo con Quartararo e mi fu fatto notare che stavo sbagliando. I risultati dei compagni di marca continuano a dare ragione alla mia opinione, seppur questa non sia riferita a presunti favoritismi verso il francese ma solo ai demeriti dei compagni di colori. Primo tra tutti Maverick Vinales che di questo passo rischia di non arrivare a fine stagione con i tre diapason sulla tuta.

Restando in provincia di Iwata, Razali ha praticamente dato il benservito a Rossi. E’ solo una sensazione di pancia, ma la mia vocina mi sussurra che potremmo assistere all’annuncio del ritiro del Vale nazionale proprio sulla pista teatro della sua ultima vittoria iridata. A meno che non si sia messo in testa di guidare la moto scelta dal team VR46 per il quale annunciare la partnership con il costruttore. Ma questo weekend potrebbe davvero essere quello giusto per le rivelazioni.

Ducati e KTM paiono ormai al medesimo livello di competitività dopo gli ultimi sviluppi in casa austriaca.

I loro piloti sono tutti papabili per il podio e/o per la vittoria in Olanda, quindi daranno filo da torcere a tutti i sopracitati.

Fatalmente dobbiamo anche parlare del campione in carica e del suo compagno. Mir sta fortemente deludendo nel 2021, e quelle rimonte che l’anno scorso gli venivano bene quest’anno non vengono più. Il fatto di non essere un fulmine di guerra in qualifica costa molto più caro in questa stagione dove un paio di decimi fanno la differenza tra la prima e la quarta fila. Se poi le prestazioni in gara delle varie moto si livellano ecco che diventa complicato replicare l’anno magico 2020.

Alla finestra attendiamo anche un guizzo dell’Aprilia che darebbe aria nel box e linfa per l’avventura 2022 con un team interno nuovo di trinca.

Chiudo con l’angolo del tifoso. Pecco Bagnaia.

E’ mio concittadino ed anche se me lo criticano perché parte della cricca VR46 non riesco a non tifare per lui. Tira Rossi in prova? Ok, parrà pur brutto ma se sta bene a Borgo Panigale me lo faccio andar bene anche io. Però deve concentrarsi su sta benedetta prima vittoria, perché il giorno che mostrerà la tuta con la macchia di sangue sarà il giorno in cui prenderà davvero coscienza di ciò che può fare. Domenica scorsa ha fatto un garone considerando dove era alla fine del primo giro e dove è scivolato ancora dopo. Magari non avrebbe vinto in Germania perché gli dei avevano deciso fosse il giorno di Marc, ma sarebbe arrivato secondo. Con i se ed i ma non si fa la storia e manco si vincono mondiali, però FORZA PECCO, VINCILA.

 

MOTO2

Ormai è affare privato tra i piloti del team Ajo. Remy Gardner ha tutta l’esperienza e la velocità per portarsi a casa gara e titolo 2021. Il suo compagno Raul gliela fa sudare, ma deve restare concentrato e non farsi distrarre dalle voci del passaggio di categoria. Sono discorsi che facciamo per ogni rookie, a maggior ragione per il talento spagnolo che di classe pare averne.

Da buon italiano auspico tutte le domeniche un acuto del Bez o di Diggia.

Il vincitore di Assen 2021 uscirà tra questi quattro nomi.

 

MOTO3

Di fronte a Pedro Acosta gli altri dovrebbero scrivere una petizione per assegnare il campionato Moto3 degli altri. Battaglie, spallate, scorrettezze e alla fine esce sempre lui col piglio del fuoriclasse. Speriamo non gli mettano in testa di fare il salto triplo prima del tempo.

Buona gara a tutti.

(immagine in evidenza tratta dal sito della gazzetta dello sport)

 

Salvatore V