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Motul Grand Prix of Japan, Motegi Twin Ring Circuit

Alla ricerca del record mancante, potrá Marquez fare la pole al Motegi Twin Ring?

Ben tornati in Giappone dove il motorsport ed in particolare le moto sono parte integrante della cultura locale, nella MotoGP il Giappone é la nazione piú rappresentata dal punto di vista motoristico infatti ben tre dei piú grandi costruttori al mondo sono giapponesi: Honda, Yamaha e Suzuki.

Il Motegi Twin Ring si trova nella zona centro/nord del Giappone, precisamente nella provincia di Kanto non troppo distante da Tokyo per intenderci; venne costruito dalla Honda nel 1997 per ospitare ed in parte promuovere le gare della IndyCar americana e successivamente anche gare NASCAR, infatti il suo layout é un ovale con low-banked che lo rende adatto a questo tipo di competizioni. Lo scopo per il quale fu creato il circuito, vennero meno nel 2011 con l’uscita dal calendario della Indycar. Il Motegi Twin Ring peró é in realtá un circutio completo che va oltre la parte ovale dedicata alle gare americane, infatti all’interno del circuito esiste anche una parte giudata con curve e rettilinei separata ma allo stesso tempo sovrapposta all’ovale che lo rendono nel complesso un circuito adatto a molteplici eventi e gare; infatti sul circuito a noi piú consciuto gareggiano le F4, Formula Nippon e Super GT. La MotoGP invece corre al Motegi Twin Ring dal 2004, precedentemente si correva a Suzuka fino alla tragica scomparsa di Daijiro Kato.

La MotoGP arriva in Giappone con veramente poco da dire, Marquez si é gia coronato campione del mondo in Thailandia per l’ottava volta ed avrá la testa sgombera da calcoli e pensieri in ottica mondiale, in realtá qualche piccolo motivo di interesse possiamo trovarlo; il Motegi Twin Ring é l’unico circuito del mondiale dove il Marziano non ha ottenuto la pole, riuscirá ad abbattere anche questo record? Certo che si!

Quest’anno la Honda celebra i suoi 60 anni di gare nel motomondiale e vorrebbe cogliere il titolo costruttori al piú presto possibile per poi festeggiare, magari nella gara di casa, ci riuscirá? Domanda scontata.

Gli altri: Quartararo é unanimamente considerato il primo rivale di Marquez, il talento e soprattutto l’etá sono dalla sua parte, in piú dalla gara del Buriram la Yamaha ha provveduto, finalmente direi, a dargli un motore ufficiale, purtroppo peró Quartararo ancora non ha vinto una gara. I piloti Yamaha in generale sono sempre molto competitivi, su tutti Vinales anche se non sembra in grado di impensierire Marquez, Vale e Morbidelli sembrano abbastanza vicini nelle prestazioni. Le Ducati sperano che al Motegi Twin Ring utilizzino la parte ovale, scherzi a parte fino adesso sono sicuramente la delusione del 2019, almeno per me.  Lorenzo al Motegi Twin Ring celebra i suoi 200 gran premi, purtroppo per lui peró sembra l’ombra di se stesso, si parla continuamente di aggiornamenti alla moto e tecnici Honda che cercano di assecondare le sue richeste in modo da metterlo a suo agio, pare non funzioni nulla. La Suzuki nella gara di casa schiera un’altro pilota oltre alla coppia ufficiale, la wildcard Sylvain Guintoli (un giovane di belle speranze) insieme al rookie Mir, che ben sta figurando nelle ultime gare ed il pilota di punta Alex Rins, il quale vorrebbe confermare la sua terza posizione in classifica mondiale ottenendo punti importanti. KTM ed Aprilia sono in crescita e ci si attende che possano continuare su questa strada, in particolare uno dei nostri piloti il piú ammirato e sicuramente colui che gode di una forte dose di invidia da parte di molti, da parte mia sicuro, Iannone.

Tra i piloti dei teams indipendenti c’é da sottolineare la strana storia di Nakagami su LCR Honda, il quale ha appena esteso il suo contratto per il 2020 quí a Motegi, dove peró dopo la gara dovrá sottoporsi ad un’operazione che lo terrá lontano dalle gare, quindi per lui la stagione si chiude anticipatamente al GP di casa, indovinate chi é il fortunello che prenderá il posto di Nakagami fino a fine stagione? Si lui, da non credere.

Moto2 e Moto3

Il titolo della Moto2 andrá al fratello di Marquez, c’é solo da capire quando, Marini viene da una gara di dominuo assoluto in Thailandia magari ci delizia con un’altra cavalcata solitaria (vizio di famiglia dei tempi migliori). Baldassarri é fuori dai giochi da parecchio ormai, diciamo che si é autoescluso considerando le cadute; al contrario il suo teammate Fernandez in realtá avrebbe anche delle speranze mondiali, ma come detto in precedenza il titolo Moto2 2019 andrá al Marquez minore.

Il mondiale Moto3 come la categoria in generale é in assoluto la cosa piú interessante da vedere e seguire, la lotta per il titolo é un gigantesco “chapa no” (spero di aver scritto bene, non c’entro nulla con il milanese ma il termine mi sembrava perfetto). Al comando c’é Arbolino del team Leopard (per motivi di gratitudine ho il dovere di nominarli) il distacco dal secondo é di 22 punti che sembrano molti, o forse lo sono si spera, ma il problema é che il secondo in classifica é Aron Canet il pilota piú forte della Moto3 a parer mio. Se poi consideriamo le cadute, non sempre per responsabilitá diretta che affliggono la categoria ecco che l’improbabilitá é una certezza.

Buon divertimento

LucaBKK

 

Immagini prese dal sito MotoGP.com

L’OTTAVA EMOZIONE PER MARC MARQUEZ

Preambolo

ONORE A MARC MARQUEZ PER IL SUO OTTAVO TITOLO MONDIALE

Detto questo…

Finalmente ci siamo goduti una stagione davvero I N C E R T I S S I M A , di quelle che non si vedevano da un pezzo, di quelle che ogni gp non sapevi cosa aspettarsi, con gare tutte tirate e combattute, ogni volta qualcuno di diverso sul podio più alto, i primi che diventano ultimi, gli ultimi che diventan primi…

…no spe, non sto scrivendo la Bibbia e manco una favola per bambini…

dunque:

  • Marquez

Ha provato a illuderci che avrebbe avuto una stagione difficile, facendosi battere all’ultima curva in Qatar e poi stendendosi a Austin, ma da Jerez ci ha fatto capire che sto anno non avrebbe lasciato manco le briciole, affamato di vittoria come se fosse alla ricerca del primo titolo in motogp.

Aveva nella mani la certezza di essere su un binomio praticamente imbattibile, perchè lui e la sua RC213V sono qualcosa di pazzesco assieme, pare che la fisica abbia nuove regole, quando lo vedi guidare e lo Spagnolo ha dimostrato di saper dominare o gestire, a seconda dell’occasione.

Gestire? si può parlare di gestione quando il peggior risultato a traguardo è secondo? Per levargli il gusto di non essere sul gradino più alto, ci sono volute le giornate perfette di Dovizioso, Petrucci, Vinales e Rins, che gli han sottratto 4 vittorie su 15 gare (Texas non fa testo)

Possiamo solo che inchinarci e ammettere che ha vinto il migliore.

Spe, io però ho sempre la voglia di veder separarsi le strade di Marc e HRC, perchè ormai che sto binomio sia vincente è assodato e non basta dire; “guarda dove sono le altre Honda” perchè in MotoGP nessuno ha mai vinto con in mano un cancello (poveri Harleysti, mai una gioia).

Io vorrei vedere il 93 lanciarsi in una nuova scommessa, che mi permetta di vedere il suo valore anche nello sviluppo della moto, in un team dove al momento molti non ci sono ancora riusciti. Ducati sarebbe la sfida delle sfide, quel riuscire dove han mancato Rossi e Lorenzo, ma più bello di tutti, sarebbe imbarcarsi in un azzardo come quello di Aprilia o Ktm. Ne uscirebbe una di quelle sfide, che avrebbe il profumo di epico, allora li potremmo elevare nell’olimpo il 93.

  • Quartararo

è giovane e tosto, date il tempo a questo ragazzo di capire come giocarsela con Marquez, fare esperienza per la gestione completa della corsa e come giocarsela bene all’ultima staccata e questo ragazzo diventerà una bega anche per Marquez, oltre che per gli Yamahisti.

Il giorno che trova la vittoria, questo pilota sarà un papabile Campione del Mondo!

  • Vinales

Nel limbo, mai fuori dal podio, ma mai vicino ai due di testa, ma pur sempre li davanti e ancora una volta a podio, a confermare buona costanza.

  • Dovizioso

Senza infamia e senza lode quarto

  • Suzuki

Un gp complicato si dalle prove, che avevano fatto capire che non potessero essere della partita, chiudono con un quinto e settimo posto, più che positivi.

  • Rossi

Al miglioramento prestazionale della M1, paiono uscir fuori i limiti dei suoi anni, sarà un caso? Un tempo è stato quarto dei quattro che si giocavano la vittoria, per poi risorgere. Oggi quarto delle quattro Yamaha, quasi non verrebbe voglia di assistere al 2020, se la situazione continuerà ad essere questa….chissà!

  • Honda

Se dovessero perdere il loro campione, la situazione è fra il disperato e il tragico. Stiamo assistendo a qualcosa di simile a quel che erano le stagioni Ducati con Stoner, dove solo uno sapeva portarla. Vedere Crutchlow e sopratutto Lorenzo in fondo al gruppo, fa male.

MOTO 2

Per vedere una vittoria di un “Rossi” dobbiamo puntare su Luca Marini e la VR46, che non han solo vinto, ma proprio dominato, distaccando tutti, senza lasciar la minima speranza agli altri. Convincente questa prestazione, sarebbe bello che non fossero più delle casualità e che si cominci a vedere un pò di costanza.

Chiudono il podio Binder e Lecuona, con Marquez Jr. in difficoltà con il setting, che chiude quinto, perdendo solo qualche manciata di punti da Fernandez.

MOTO3

Una gara pazza nel perfetto stile di questa categoria, con i soliti 300.000 sorpassi, ma con la solita follia di un Binder, che stende in un solo colpo Suzuki, McPhee e sopratutto….Aron Canet…il contendente al titolo.

Non sono pubblicabili le parole dedicate dal GiappoRiccionese a Binder.

Nell’ultimo giro, Migno stende Ogura, anche qui ce ne sarebbe molto da dire.

Alla fine vince Arenas, davanti a Dalla Porta che le busca ancora una volta all’ultimo giro e Lopez. La classifica di campionato è sempre più a favore dell’Italiano, che ora ha un vantaggio di 22 punti. Tutto è ancora apertissimo

Saluti

Davide_QV

Ps #toglieteglilahondadasottoilculodiMarquez

TRE IN FUGA

Weekend dalle poche emozioni in gara…

MotoGP

Già il venerdì Marquez aveva fatto capire che non vi fosse speranza per nessuno, rifilando un distacco impressionante a tutti. Un weekend con un netto vantaggio di un solo pilota, come non si vedeva da tempo.

La Gara ovviamente lo ha visto partire in fuga e gli altri lo han rivisto solo a gara conclusa, in parco chiuso.

Dietro di lui, buona la rimonta di Dovizioso e un Miller concreto a podio. Il Forlivese ha dimostrato i perchè della sua incazzatura di ieri, per un errore che lo ha relegato in terza fila in griglia.

Yamaha che parevano in palla, ma che son svanite come neve al sole. Quartararò e Vinales all’inizio parevano avere un buon passo, ma con il passare dei giri son calati molto nel ritmo, con Rossi andato in difficoltà quasi da subito. Preoccupante, dopo una Misano che aveva dato qualche speranza.

Bella la prestazione di Espargarò, che mantiene nei primi dieci la sua Aprilia, dando qualche speranza alla casa di Noale, mentre Rins deve aver spento il cervello in qualche momento, sopratutto nell’entrata molto ottimistica su Morbidelli.

Lorenzo ancora in crisi fisica e di feeling chiude ventesimo.

Moto2

Dominio Ktm con Binder, che precede Navarro e Marquez JR. Lo Spagnolo allunga ancora in classifica, visto lo zero rimediato da Fernandez. quindi una classifica che vende sempre più probabile il doppio trionfo dei due fratelli a fine stagione.

Gara senza grandi emozioni o cose particolari da raccontare

Moto3

Canet saluta tutti e se ne va fin da subito, lasciando il plotone giocarsela fra di loro.

Ramirez si prende a carenate con Dalla Porta e poi si stende, Masià esce malconcio dal suo ennesimo rischio eccessivo, Arbolino inizia bene ma poi va in crisi e chiude decimo, Dalla Porta prende solo qualche punto dalla sua undicesima posizione finale.

Bravo Foggia a salire sul podio, assieme a un costante Ogura.

Mondiale che si riapre del tutto, con Canet ora a soli 2 punti da Dalla Porta.

Saluti

Davide_QV

MOTOGP 2019- GRAN PREMIO MICHELIN DE ARAGON-MOTORLAND ARAGON

Aragona è una regione del nord-est della spagna, che confina con Francia (i Pirenei) con Catalogna, Castiglia e Valencia. La sua capitale è Saragozza e qualche anno fa ci han costruito nel mezzo un bel circuito con annessi parco tecnologico, area sportiva ed area culturale…

Il Mondiale latita di interesse quindi gli argomenti di cui parlare non sono moltissimi. L’unica speranza potrebbe essere quella di vedere una bella gara a fronte di un campionato ormai morto ammazzato. Però, molto realisticamente, anche questa aspettativa è mortificata dai numeri impressionanti di un tal pilota di nome Marc Marquez in questo 2019. Su 13 gare 7 vittorie, 5 secondi posti ed uno zero ad Austin quando era in testa con un distacco pari ad una sosta in autogrill. Se ci vogliamo mettere anche i 93 punti di delta sul secondo in classifica generale capite che diventa impresa ardua trovare argomenti di cui parlare… 93 punti sono 3 vittorie ed un terzo posto di vantaggio su Dovizioso che però, pur portando a casa tutto, sarebbe lo stesso dietro al marziano per il computo delle gare vinte in stagione. Di cosa parliamo?

Della tecnica…ah no!!! i motori sono congelati da inizio stagione quindi non abbiamo spunti e manco speranze che una Evo porti in alto le Suzuki o le Yamaha.

Marc è libero dal peso della conquista di un Campionato che oramai può vincere anche montando le gomme intermedie sull’asciutto. La “programmazione software” menzionata all’indomani della sconfitta austriaca può essere resettata permettendogli di correre ancora più sereno e pronto a mostrarci ciò di cui è capace, ovvero guidare alla grandissima. Proseguire a palare di Lui è superfluo e ridondante…

Meglio passare a parlare degli altri…o di ciò che ne è rimasto.

Fabietto Quartararo avrebbe meritato di vincere la sua prima gara già in Riviera. Si respira la sua vittoria, è nell’aria, anche se Aragon con quel rettilineo di un chilometro non ha le caratteristiche adatte alla sua moto e dovremo attendere ancora un po’. Il ragazzino ha sopravanzato i colleghi di marca nelle gerarchie interne, correndo con una moto meno sviluppata delle altre (si parla anche di 500 giri motore in meno) e sostituendo Vinales nelle speranze di trovare l’ater ego necessario a combattere il Marziano. Forse la Yamaha potrà aiutarlo perché sembra aver imboccato la strada giusta a Misano, tracciato che è stato definito più scivoloso rispetto agli anni scorsi da tutti i piloti, ovvero proprio la condizione sofferta dal 2017 a questa parte dalle moto di Iwata. Lo scopriremo nelle prossime puntate, perché sarebbe anche ora di vedere arginata la supremazia del binomio Marquez/HRC.

E l’Italia della classe regina?

Un bel sogno per tutti rivedere Vale costantemente in lotta per il campionato, in primis per chi scrive: mi piacciono le storie belle e ne verrebbero fuori parecchie a prescindere dal tifo e dalla simpatia/antipatia verso Rossi. Però l’età avanza e purtroppo non basta più l’esperienza per star davanti ai ragazzini terribili di questa new generation…l’asticella è alta e invecchiando la si raggiunge sempre più a fatica, anche in caso di Yamaha tornata competitiva.

Sarebbe bellissimo anche vedere la nazionale rossa a due ruote sempre viva a combattere con il marziano: non sta accadendo. Il Dovi ha perso la sua occasione buona nel 2017 e l’inerzia non è più dalla sua parte. Oltre a questo in quel box deve essere successo qualcosa che ha spezzato l’equilibrio che c’era. Forse la volontà di Dall’Igna di riprendersi Lorenzo ha incrinato il rapporto con il forlivese, forse HRC è riuscita a prendere un terzo piccione con la stessa fava con la quale indebolì sia Ducati che Lorenzo per questo 2019. Congetture, per carità, ma le evidenze dicono che pur con un ottima moto Ducati non riesce a puntare al bottino grosso nemmeno quest’anno.
Iannone? Ancora non è certo di essere dichiarato “fit to race”, ma in tutta onestà che cambia? Peccato, una bestemmia vedere tutto quel talento sprecato….

L’aria di casa potrebbe far bene a Rins reduce da un weekend romagnolo piuttosto opaco e anche a Policio Espargaro su una KTM che appare in grande crescita: a Misano è riuscito a tenersi dietro per diversi giri sia Rossi che Dovizioso oltre che far impazzire lo stesso Rins, ovvero tre moto già vincenti quest’anno. La cura Pedrosa sta portando i suoi frutti, in attesa che Marquez abbia il coraggio di salirci sopra come taluni cominciano a sussurrare. Nel frattempo ci è sceso Zarco che non terminerà la stagione sostituito da Kallio. Era inevitabile, probabilmente, ma questa storia è un brutto capitolo nella carriera del francese che rischia seriamente di uscire dal giro buono dopo tutte le premesse/promesse. Non ci sono “manubri buoni” liberi per il 2020 a meno di un colpo di scena HRC/Lorenzo che difficilmente vedremo.
Proprio qui ad Aragon nel 2018 cominciò la sequela di infortuni di Giorgio che lo hanno portato alla situazione attuale. Speriamo che il clima spagnolo gli dia un ulteriore spinta per quella risalita che in tanti auspichiamo per il suo bene ma soprattutto per quello del Campionato.

IMMAGINE TRATTA DAL SITO AUTOSPORT.COM

Adoro parlare dei giovani soprattutto se questi sono Italiani. Morbidelli sta facendo una stagione tutto sommato decorosa, non fosse per la presenza nel suo box di quel ragazzaccio che ha fatto cambiare tutta la prospettiva facendola sembrare deficitaria. Chi invece sta latitando è il mio concittadino Bagnaia: troppo falloso e troppe volte per prati (meglio cemento verde) per poter dare un voto positivo a questo debutto in MotoGp. Da suo estimatore mi auguro che il vento cambi in vista del 2020 perchè i numeri li ha..

A proposito di cemento verde……la Moto2. La sensazione del furto subito da Di Giannantonio non cambia pur riguardando le immagini dell’ultimo giro della scorsa gara cento volte, perché di furto si è trattato. Le immagini delle due infrazioni sono evidentissime ed innegabili. Se esiste la regola, a prescindere della comunicazione al pilota, va fatta rispettare, fine di ogni discorso. Altrimenti la regola non è una regola, ma un consiglio e quindi passibile di interpretazione. Fuori dalle interviste il nostro pilota ha commentato mestamente che non c’era un precedente all’ultimo giro (questa la motivazione della commissione) quindi Fernandez è rimasto il vincitore anche per far fede al cerimoniale TV. Ogni ulteriore commento sarebbe tempo perso. Furto degli spagnoli “a casa nostra”. PUNTO.

L’augurio e che la lotta per il Mondiale tragga giovamento da tale risultato, con i nostri che staranno a guardare gli spagnoli dopo due anni di dominio. Ed in effetti a pensar male si fa peccato ma di solito ci si azzecca: due mondiali a Zarco ed uno a testa a Morbidelli e Bagnaia significa solo che gli spagnoli non vincono dai tempi di Rabat, quindi è ora che anche quel trofeo torni in penisola iberica.

La Moto3 è costantemente la gara  più bella da vedere ma anche la più difficile da pronosticare. La bella storia Di Suzuki a Misano ha riconciliato con il cuore tanti tifosi sulla pista del Sic ed ha regalato l’ennesimo vincitore di tappa del 2019. La classifica è corta con Dalla Porta e Arbolino ancora in lotta aperta racchiusi in 30 punti. Sarà al solito la gara più entusiasmante… speriamo lo siano anche le qualifiche perché non se ne può più dei trenini a vapore…

Speriamo di divertirci e buona gara a tutti…

PS.

ATTENZIONE… la gara MotoGP andrà in onda alle ore 13 prima di quella della Moto2 per evitare la concomitanza con il GP di Singapore F1.

Salvatore Valerioti

Immagine in evidenza tratta dal sito moto.it

MOTOGP 2019- GoPro British Grand Prix Silverstone Circuit

Inghilterra e Silverstone, sinonimi di motorsport e gare in pista, di clima piovoso.
MotoGp 2018: corsa cancellata per impraticabilità della pista causa pioggia. Detta così fa ridere, eppure lo scorso anno è accaduto veramente…
Parliamo di Silverstone, non di un circuito esotico martoriato da una perturbazione monsonica.
Silverstone, non una pista magicamente apparsa dal nulla in pieno deserto arabico…. A distanza di un anno faccio ancora fatica a pensare che sia successo.
Intendiamoci, è stato giusto non far correre i piloti perché c’erano delle pozze degne dell’acqua alta in piazza San Marco a Venezia. E’ stato giusto pensare alla loro sicurezza visto che le avvisaglie con l’incidente di Tito Rabat erano state chiarissime. Ciò che è imbarazzante è che sia successo a Silverstone dando luogo ad un pomeriggio inverosimile.

immagine tratta da crash.net

Lo scorso anno ha quindi vinto la pioggia. Se volessimo tornare indietro nel tempo potremmo parlare della vittoria di Dovizioso nel 2017, o di quella di Vinales nel 2016, o di quella di Rossi nel 2015.. E già, perché il marziano non vince in terra britannica dal 2014, quindi la sua voglia di riscatto sarà alle stelle.
Gli eventi dell’anno scorso hanno obbligato a rivedere il manto stradale ed i relativi sistemi di smaltimento dell’acqua, quindi i team ed i piloti si troveranno condizioni inedite non avendo avuto l’opportunità di provare le Michelin su questa pista dopo i cambiamenti. Ciò obbligherà tutti ad un lavoro supplementare necessario ad individuare la gomma adatta per la gara tra le mescole che i francesi porteranno. Di certo la tradizionale suddivisione tra gomme Hard, Medium e Soft non ha più la valenza di un tempo perchè fondamentale per la scelta sarà il fattore temperatura dell’aria e dell’asfalto. Anche a Spielberg la gomma soft di Dovizioso era messa meglio a fine gara rispetto alla medium montata da Marquez, quindi il range di temperatura di utilizzo ricopre, come in F1, un ruolo determinante nell’economia dell’intera corsa. Staremo a vedere chi sarà più bravo ad interpretare il tutto nella speranza di vedere una battaglia simile a quella austriaca invece della noia degli ultimi GP.
I favoriti saranno i soliti, ovvero Marquez e la Ducati con l’incognita Yamaha che in Austria, pur non lottando per la vittoria, ha sensibilmente migliorato i tempi totali del 2018 sulla pista che in teoria doveva essere la più ostica per la casa dei tre diapason. Evidentemente ci stanno capendo poco anche loro e la mancanza di linearità dei risultati rischia di confonderli ulteriormente seppur Valentino & Co. continuino a predicare di essere sulla strada giusta.
Finalmente Jorge Lorenzo tornerà in sella alla sua RCV. Sarà arduo vederlo competitivo dopo tutto il tempo in cui è stato fermo, ma sarà importante capire il suo atteggiamento e la sua motivazione dopo le voci di mercato delle scorse settimane. Il Mondiale ha bisogno di un Lorenzo forte almeno quanto ne ha bisogno Giorgio stesso. Continuerà a riposare invece Mir che sarà sostituito da Guintoli sulla seconda Suzuki.
Voci di mercato: Miller riconfermato in Pramac con moto 2020 e Zarco che abbandona KTM per le ragioni che ben ha illustrato ma che ad oggi è ancora senza manubrio per l’anno prossimo. Lui ha preteso una KTM ufficiale e si aspetterebbe ancora una moto ufficiale ma, a meno di grossi stravolgimenti, i giochi paiono fatti per tutti i team più importanti. Trovo sensato che ogni pilota pretenda il massimo, che si senta il migliore di tutti altrimenti non avrebbe senso corresse. E’ pur vero che se lui è un top rider senza aver ancora vinto una gara della massima serie, allora più top rider di lui ci sono i vari Crutchlow, Petrucci, Miller, Rins, tutta gente che almeno una volta una gara l’ha finita prima di ogni altro. In taluni casi possono anche esserci circostanze più o meno favorevoli, ma una gara mondiale non la vinci mai solo per caso.. lui ancora non c’è riuscito.
Tra chi pretenderebbe di più troviamo anche il nostro Andrea Iannone che comincia ad esternare i suoi mal di pancia per la scarsa competitività di Aprilia. Avrà pur ragione perché le prestazioni della moto di Noale continuano a restare molto al di sotto delle aspettative di chiunque, però il buon Andrea sapeva ciò a cui andava incontro e forse non sarebbe ancora il caso di lamentarsi pubblicamente quando lui stesso non è il benchmark per il compagno di marca. Ha la fortuna di essere nell’orbita di Carlo Pernat che in qualche modo lo piazzerà da qualche parte se si dovesse rompere il rapporto con Aprilia. Chissà…. potrebbe essere utile alla Ducati in SBK per vincere un mondiale e rilanciare se stesso per il futuro.
Moto2
Bastianini sarà presente in pista seppur con due microfatture al piede per le quali deve ringraziare Marini.
Marquez Jr dovrebbe avere vita abbastanza semplice a consolidare la propria leadership di campionato, anche perché l’aver rinnovato ancora per un anno con la stessa squadra potrebbe dargli serenità. Chissà quando e se mai riuscirà a fare il salto della quaglia nella classe superiore….Confidiamo in una bella gara dei nostri che però hanno perso buona parte dello smalto di inizio campionato.

Moto3.
Anche in Austria abbiamo avuto un vincitore diverso a rimarcare quanto siano instabili gli equilibri in questa serie e quanto spettacolo ci regali tutte le domeniche. A Spielberg ha vinto Fenati scatenando tutta una serie di discorsi sulla redenzione, sulla voglia di rinascere, sulla seconda possibilità eccetera eccetera. Ebbene, chi vi scrive sarà anche scettico, freddo, insensibile, dissacrante e quant’altro volete… però in moto ci è andato e ci continua ad andare tuttora: il gesto dello scorso anno a Misano continuo a non riuscire a perdonarlo. Posso capire l’errore di foga in una staccata, capisco la voglia di rivalsa nei confronti di chi ti ha fatto perdere tempo, ma non accetto un fallo di reazione di quella portata perché avrebbe potuto avere conseguenze impensabili. L’anno scorso non fu Manzi ad essere fortunato, ma Fenati stesso.. Questo non cambia il mio giudizio sull’atleta che è forte, semplicemente non riesce più ad appassionarmi nonostante sia italiano ed io molto campanilista. Vogliate perdonarmi.
Buone gare a tutti.

Dirette Sky Sport MotoGP HD
Venerdì 23 agosto
10:00-10:40 – FP1 Moto3
10:55-11:40 – FP1 MotoGP
11:55-12:35 – FP1 Moto2
14:15-14:55 – FP2 Moto3
15:10-15:55 – FP2 MotoGP
16:10-16:50 – FP2 Moto2
Sabato 24 agosto
10:00-10:40 – FP3 Moto3
10:55-11:40 – FP3 MotoGP
11:55-12:35 – FP3 Moto2
13:35-14:15 – Qualifiche Moto3
14:30-15:00 – FP4 MotoGP
15:10-15:50 – Qualifiche MotoGP
16:05-16:45 – Qualifiche Moto2
Domenica 25 agosto
10:00-10:20 – Warm-Up Moto3
10:30-10:50 – Warm-Up MotoGP
11:00-11:20 – Warm-Up Moto2
12:20 – Gara Moto3
14:00 – Gara MotoGP
15:30 – Gara Moto2

Immagine in evidenza tratta da motociclismo.it

Salvatore Valerioti