F1 2021 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

Tanto tuonò che piovve. Si sono incrociati e se la sono giurata tante volte Verstappen e Hamilton che alla fine il fatidico crash è arrivato anche per loro.

Scontro che si è risolto a favore di Hamilton: avversario KO e vittoria ottenuta in rimonta non senza una buona dose di fortuna che i campionissimi hanno sempre a bizzeffe.

Personalmente ritengo che l’ìnglese, per marcare il territorio alla Copse, si sia preso un rischio eccessivo, rischiando di finire la gara in via di fuga come Verstappen, evento che senza la bandiera rossa (sacrosanta a scanso di equivoci) sarebbe stato concreto.

Dopo 10 gare distacco di soli 8 punti tra i due Alpha dog del mondiale F1, e una rivalità che più accesa non si può.

immagine da tio.ch

Ora si va in Ungheria, ultimo GP prima della sosta estiva, pista che sembra avere proprio il layout giusto per qualche altra sportellata.

In teoria la Red Bull dovrebbe avere vita più facile rispetto a Silverstone ma arriva con un carico di tensione e rabbia che potrebbe togliergli lucidità.

Mercedes ha fatto “all in” e arriva all’Hungaroring con l’abbrivio e il morale alto di chi sà di essersi tirato fuori da una buca bella profonda.

Al di là dello scontro tra Hamilton e Verstappen, su una pista dove i sorpassi non sono così agevoli diventa fondamentale l’eventuale exploit, soprattuto in qualifica, di Bottas o Perez.

Considerando che Red Bull sembra, sulla carta,  adattarsi meglio alla pista ungherese, una prima fila Red Bull sarebbe già una serie ipoteca sulla gara di domenica.

E gli altri? Ferrari esce da Silverstone con molto ottimismo, consci di essersela giocata fino in fondo e con una monoposto ben più gentile e concreta con le gomme.

immagine da motorbox.com

Sta cercando anche di togliersi di dosso le tante aspettative di un ottimo risultato su una pista da medio carico come l’Hungaroring. Di curve veloci non ce ne sono tante ma comunque il tratto centrale ormai si percorre a velocità piuttosto sostenute che potrebbero mettere in crisi monoposto come quella di Maranello.

In ogni caso, se è vero che, con tutta probabilità la Ferrari ha un jolly da giocare in Ungheria, la McLaren dovrà invece cercare di difendersi su una pista dove l’unico tratto amico è proprio il settore centrale.

Fattore decisivo saranno le qualifiche e chi tra i piloti saprà metterci qualcosa in più, quindi fari puntati su Leclerc e Norris, due che hanno il piede piuttosto caldo al sabato.

Curiosità nel vedere i progressi Aston Martin e Alpine sul toboga ungherese, con Alonso e Vettel che dovranno necessariamente inventarsi qualcosa in qualifica per cercare di arrivare nella zona nobile della classifica.

immagine da scuderiaalphatauri.com

Anche per Alpha Tauri potrebbe essere un weekend da colpaccio, se Gasly e Tsunoda riusciranno a capitalizzare un’ottima qualifica. Al momento è proprio l’incostanza (e la sfortuna di Gasly) a giocare a sfavore dello junior team Red Bull.

Lasciando da parte la Haas che è davvero sempre più la “nave scuola” per Mazepin e MIck Schumacher, anche per  Williams e Alfa Romeo la lotta si giocherà soprattutto in qualifica, con Russell che cercherà un altro colpo ad effetto come di solito gli riescono al sabato, molto meno alla domenica.

Pirelli porterà le tre mescole centrali della sua gamma: C2, C3 e C4. Prevedibile che chi potrà cercherà di evitare la soft almeno per quanto riguarda il primo stint. Occhio al meteo che dà possibilità di temporali nella notte tra sabato e domenica, con conseguente pista poco gommata per la gara e pochi punti di riferimento per le squadre in merito a passo gara e degrado delle gomme.

*immagine in evidenza da kicker.de

Rocco Alessandro