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GP di San Marino e della Riviera di Rimini, il ritorno del Re.

Bentornati nella terra dei motori dove la passione si fonde con emozioni e unicità, il GP di San Marino e della Riviera di Rimini sul circuito Marco Simoncelli di Misano inizia con alcune sorprese già dalle qualifiche, la scaramuccia tra Valentino e Marquez durante l’ultimo giro di qualifica, la KTM che mette una sua moto (no non quella del pilota di punta e più pagato) in pole provvisoria fino alla zampata di Vinales arrivata all’ultima tornata dell’ultimo giro delle qualifiche ad infrangere il sogno KTM di Espargaro, Ducati in affanno sia con Dovizioso sia con Petrucci un po’ meglio il buon vecchio Pirro come wild card, Yamaha nettamente favorite. La gara vede, come da previsione, le Yamaha prendere il comando con Vinales seguito da Quartararo, l’immancabile Marquez seguito da Morbidelli (Yamaha) la sorpresa Espargaro su KTM e poi Rins (Suzuki) e Valentino.  La gara si svolge all’inizio con le due Yamaha di Vinales e Quartararo a dettare il ritmo seguiti da Márquez. Dopo pochi giri però El Diablo all’ingresso del curvone passa Vinales e si prende la prima posizione, che terrà fino all’ultimo giro. A questo punto Marquez capisce che Quartararo ne ha di più, ed infatti sta mettendo un po’ di margine, l’unica cosa da fare è passare Vinales per non perdere il contatto, e così al Tramonto si prende la seconda posizione. Posizioni di testa congelate fino alla fine, dietro se la giocano Morbidelli (Yamaha), Espargaro (KTM), Rins (Suzuki), Valentino (Yamaha) e Dovizioso (Ducati) tutti molto vicini tra loro ma troppo distanti dalle posizioni che portano al podio. La gara si rivitalizza all’ultimo giro quando Márquez prova il sorpasso ai danni di Quartararo, una prima volta alla Rio ma niente, successivamente alla Quercia Marquez ci riprova e riesce nel sorpasso ai danni del Diablo il quale prova l’incrocio di traiettorie ma stavolta lo spagnolo tiene stretto la corda e per poco Quartararo non lo tampona successivamente in un ultimo disperato tentativo, finisce così Marquez primo El Diablo secondo e terzo Vinales. Dalle posizioni sotto il podio da segnalare la caduta di Rins ed il sorpasso di Valentino ai danni di Morbidelli per il quarto posto, Dovizioso e la sua Ducati passano il traguardo al sesto posto. Quattro Yamaha nelle prime cinque posizioni, come volevasi dimostrare qui erano competitive, peccato però che bisogna sempre fare i conti con l’alieno. Marquez questa volta non si è fatto fregare ed ha studiato per bene il suo avversario per quasi tutta la gara, ed all’ultimo giro ha piazzato il colpo del KO, voleva la vittoria oggi e si è visto! Male le Ducati, mai in lotta per le posizioni che contano e male anche Bagnaia che cade senza riuscire a finire la gara. Peccato per Quartararo ci va sempre vicino ma la prima vittoria in MotoGP stenta ad arrivare, il talento c’è. Spiace anche per Rins, ma quest’anno va così alti e bassi.

Moto 2

Gran bella gara che ha visto una lotta, per alcuni un po’ troppo accesa per altri maschia, tra Di Giannantonio e Fernandez con il leader del mondiale Marquez che si deve guardare da Luthi che lo tiene sotto pressione. Ultimo giro e sorpasso di Fernandez su Di Giannantonio, conatto tra i due con Fernandez che ne esce vincitore e si prende la prima posizione e la vittoria. Terza posizione per Marquez che mette margine tra lui e Luthi nel mondiale. Il dubbio è che Fernandez arrivando sulla parte verde del circuito riesca a trarre quel vantaggio in accelerazione che gli permette di superare Di Giannantonio, ed infatti è sotto investigazione.

 

Moto 3

Forse la categoria più combattuta ed in alcuni momenti anche la più divertente, qui sul circuito Marco Simoncelli di Misano il destino ha scritto una pagina bellissima.

Pole del Giappo Riccionese del team SIC 58 completata con una splendida vittoria che porta così al suo primo successo Tatsuki Suzuki Riccionese di adozione. La gara ha visto il Giappo Riccionese essere quasi sempre al comando o comunque controllare la gara, dietro di lui come spesso accade in questa categoria gli incidenti sono frequenti ed infatti tra i vari quello tra Vietti e Antonelli VR46/SIC58 poteva, per la dinamica dell’incidente, avere conseguenze diverse. Canet lascia la gara per problemi meccanici verso metà gara, quando era in terza posizione e capace di lottare per la vittoria, Dalla Porta dovrebbe approfittarne ma non fa meglio di un quinto posto finale per di più punito di 3 secondi dalla direzione gara che lo porta ad un ottavo posto finale.

Moto E

Gara della domenica, vede De Angelis in pole (da padrone di casa essendo di San Marino), Moto E dove ci sono anche vecchie glorie della MotoGP come Gibernau e De Puniet. Lo so non è il massimo questa categoria, ma essendo agli albori mi faceva piacere dargli un po’ di fiducia. La gara si svolge sulle 7 tornate e vede all’inizio una lotta tra DeAngelis, Ferarri e Nicolò Canepa, ma dopo un paio di giri Ferrari prende un po’ di margine sul gruppo che manterrà fino alla fine. Il gruppetto che si gioca il podio dalla seconda posizione in poi è folto e molto agguerrito ne viene bene su anche la Herrera che lotta insieme ai maschietti senza nessuna timore reverenziale, a due giri dalla fine perdiamo DeAngelis che ormai era finito nelle retrovie e anche il buon vecchio Sete. La gara si conclude con Matteo Ferrari primo, lo spagnolo Garzo secondo e  Mattia Casadei terzo, appena fuori dal podio Canepa e la ottima Herrera. Le moto non emozionano più di tanto bisogna essere onesti, la gara è di soli 7 giri ed il livello medio è appena decente vedasi la presenza di vecchie glorie della MotoGP. Come dicevo prima però questa categoria è agli albori e quindi un uno sguardo senza troppe aspettative lo si può dare.

 

Immagini prese dal sito CNN Indonesia e dal profilo twitter di Suzuki.

 

LucaBKK

 

MotoGp2019- Gp Italia- Immenso Petrucci

Grande, grande e poi ancora grande Danilo Petrucci.
Oggi Danilo ha spiazzato chiunque avesse in mente cosa scrivere sul Gran Premio d’Italia immaginando una nuova probabilissima vittoria di Marquez dopo quanto mostrato nelle prove e nelle qualifiche.
Ed invece il pilota “operaio” ha costretto tutti a reinventare daccapo i loro commenti al GP, lasciando di stucco il pubblico assiepato sulle colline toscane ed anche quello appeso alla TV.
Danilo è stato grande. La sua è la vittoria del sudore e delle lacrime. Sudore per una carriera cominciata e proseguita in una maniera differente rispetto ai suoi colleghi più blasonati. Lui è la dimostrazione che la forza di crederci aiuta tantissimo, anche quando non hai un background che parte dalle classi minori con i classici step che vanno dalla Moto3 per arrivare nella classe regina.
Il suo percorso è stato diverso ed oggi sublimato con la più bella vittoria che potesse ottenere. Non ci sono state cadute o problemi tecnici altrui a spianargli la strada, e nemmeno condizioni atmosferiche favorevoli ad aiutarlo.
Oggi Danilo è semplicemente stato il più bravo di tutti. E si è messo dietro entrambi i piloti con le più serie ambizioni di titolo.
La gara è partita con il solito ritmo “controllato” che ha consentito la formazione di un gruppone che ha regalato qualche giro di battaglie spettacolari. Nel gruppone anche Rins e Miller hanno partecipato allo show, insieme a Pecco Bagnaia fin quando le Ducati Pramac non sono andate per campi. A tre quarti di gara i tre del podio hanno cominciato a staccarsi rendendo evidente che la vittoria era esclusivamente affar loro.
Danilo ha spento il cervello ed ha acceso il cuore. Non ha pensato di accodarsi al suo compagno di team per fare da spettatore privilegiato della battaglia Dovizioso/Marquez. Petrux ha semplicemente ascoltato il suo cuore ed ha capito che quella poteva essere un occasione splendida da non farsi sfuggire. Sono cominciate le staccate a vita persa in entrata della San Donato col gambone aperto quasi ad ostruire il passaggio agli altri due compagni di lotta. All’inizio dell’ultimo giro è entrato terzo alla San Donato uscendo primo e credendoci sino alla linea del traguardo sulla quale ha preceduto un sempre irresistibile Marc Marquez ed Andrea Dovizioso. Lo spagnolo ha provato a cambiare le regole della fisica entrando a vita persa con moto di traverso inclinata oltre i 45 gradi sia alla Casanova Savelli che alla Scarperia Palagio pur di guadagnare qualche metro. Però oggi si è dovuto inchinare a Danilo e le sue manovre gli hanno solo permesso di difendersi da Dovizioso.
Vittoria per Danilo inequivocabile ed indiscutibile. Conferenza stampa con gli occhi rossi e tutto il Mugello a rendergli merito. Non sarà un fuoriclasse, ma una vittoria in MotoGP battendo Marc Marquez resterà tatuata nella sua memoria ed anche in quella degli appassionati dello sport. Non sarà un fuoriclasse ma una gara di MotoGP non la vinci a caso…

In ottica campionato il risultato è favorevole per Marquez che guadagna qualche punto su Andrea Dovizioso autore di una gara concreta ma al quale è mancato quel piccolo guizzo per star davanti allo spagnolo.
Celebrato Petrucci e celebrata la sua consistente Ducati la gara degli altri è stata per tanti (troppi) in chiaroscuro.
Rins è stato buon quarto dopo aver provato a mettere le sue ruote davanti a tutti nella prima parte di gara. Purtroppo non aveva il ritmo ed il motore per stare insieme ai tre del podio. Le due Ducati Pramac sono state in evidenza per tutta la prima parte di gara fin quando entrambi i portacolori non sono scivolati per eccesso di foga. Crutchlow con la seconda Honda ha fatto una gara onesta, vicino ai primi ma mai con la reale possibilità di lottare.
La grande delusione del weekend sono state un altra volta le Yamaha. Opache le ufficiali sin dalle prove soprattutto con Valentino, anche le Petronas sono scomparse presto, complice una caduta nei primi giri di Morbidelli ed una gara nelle retrovie sia per Quartararo che per Vinales. I passi avanti che parevano essere stati compiuti non sono stati sufficienti per dare competitività ad una moto che sta diventando un vero rebus. Valentino è stato autore di prove travagliate ancora una volta, ed è stato obbligato a partire dal fondo del gruppone con tutte le conseguenze che ne vengono fuori, ivi compresa la foga di recuperare ed il maggior rischio di finire in terra come regolarmente è accaduto.
Lorenzo…Jorge non è mai realmente esistito in gara. Ha cominciato ad alzare la mano verso il team durante il weekend, chiedendo un aiuto sulla moto.. Probabilmente sta cominciando a “pestare qualche callo” anche a Marquez che si è premunito di mettere le mani avanti invitandolo a non lamentarsi. Stanno cominciando anche in Hrc le schermaglie verbali alle quali abbiamo già assistito sia in Yamaha che in Ducati, purtroppo. Con questa Ducati Lorenzo sarebbe stato un serio problema per Marquez. Forse in Honda sono stati bravi ad intuire che ingaggiandolo avrebbero preso due piccioni con una fava..
KTM continua a recitare il ruolo di comprimaria insieme ad Aprilia, seppur qualche lampo austriaco ogni tanto si intravede, contrariamente a quanto accade in Aprilia dove di luce non se ne vede da un pezzo.

Lo sport, quello che si è visto in pista e non sulle tribune…al solito le nostre piste sono popolate da persone che comprano il biglietto senza sapere il vero significato della parola “sport”, parola che assume un significato ancora più profondo quando si parla di Motorsport. Purtroppo dobbiamo ancora sprecare del tempo e delle parole per coloro che fischiano ed ululano contro qualcuno che rischia la propria vita per amore della competizione. I fischi a Marc Marquez NON ci stanno. Marquez altro non è che la versione spagnola del nostro Valentino dei tempi d’oro, ovvero un pilota sublime, furbo, dannatamente veloce e attualmente migliore di chiunque altro. Merita solo applausi.


(il pilota operaio)

MOTO2
Un Marquez doveva pur vincere ed alla fine ha vinto in Moto2.
Il fratellino di Marc pare aver ritrovato lo smalto di qualche anno fa ed ha infilato la seconda vittoria di fila dopo Le Mans tornando in lotta per il campionato.
Dagli italiani ci si aspettava qualcosa di più. Marini, brillantissimo secondo, ha perso il treno giusto lottando contro Luthi nel momento in cui Marquez davanti provava a dare lo strappo che alla fine si è rivelato decisivo per la vittoria. Bene Lorenzo Baldassarri alla fine quarto e quindi non troppo penalizzato per la lotta in campionato. Partiva dalla quindicesima posizione ed ha fatto una gara grintosa. Bene anche Bastianini sempre concreto in questo suo primo anno da rookie, benino Pasini, male Bulega.

MOTO3
Vedere la danza delle piccole moto sulle colline e nelle curve toscane è sempre un grande spettacolo per gli occhi. La pista permette diverse traiettorie nelle esse e nelle curve del Mugello, ed i ragazzini non si fanno mai pregare a prenderle tutte e sempre contemporaneamente. Tony Arbolino vince la sua prima gara in carriera davanti ad Dalla Porta ed a Masia. Il quarto e quinto posto di Antonelli e Foggia completano un risultato splendido per i nostri ragazzini.

Su nove posti sul podio oggi gli italiani ne hanno conquistati cinque.
Due medaglie d’oro, due d’argento ed una di bronzo….. Se fossero le Olimpiadi..Bravi gli italiani tutti ma soprattutto:

BRAVO BRAVO DANILO PETRUCCI

Salvatore Valerioti

Immagine in evidenza tratta dal sito “corrieredell’umbria.it”
Immagine articolo tratta dal sito “gpone.com”