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F1 2025 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Sembra finita ieri eppure è già arrivato l’inizio della nuova stagione di F1, anno 2025, l’ultimo prima dell’ennesimo cambio di regolamenti e di una (molto) teorica rivoluzione dei valori in campo.

Si riparte come da tradizione dal circuito dell’Albert Park di Melbourne, con orari di partenza che rimandano ad altri tempi in cui forse ci si divertiva di più anche se non ne sarei così sicuro.

Si riparte da cosa? E soprattutto con quale spirito (inteso quello di chi guarda le gare)? La risposta alla prima domanda è facile facile, per la seconda forse un pò meno, ma andiamo con ordine.

immagine da it.motorsport.com

Volendo guardare alla parte finale della stagione 2024 e ai test pre stagionali, troppo facile dire che la McLaren sembra la Red Bull dei mondiali 2 e 3 di Verstappen: veloce sul giro secco, devastante nel passo gara, detentori del titolo costruttori quindi non si può dire che non abbiano imparato a vincere. Ok, quindi tutto finito? Ovviamente no perchè poi le gare riservano sorprese e valori mutevoli in base alle condizioni del momento per cui possiamo dire che il padrone c’è ma ci sarà (si spera) anche lotta. E poi, onestamente, mi sta più sulle palle la McLaren e i suoi piloti che tutti gli altri team messi insieme per cui spero che perdano un mondiale che molti reputano già in tasca.

Si parlava di lotta e chi sembra essersi estraniato da essa è proprio il team del quattro volte campione Verstappen. Le (grosse) avvisaglie c’erano già state l’anno scorso e i test 2025 hanno confermato questo andazzo, con un Verstappen piuttosto contrariato. Ci sarà da limitare i danni nella prima parte di stagione per cercare di recuperare pian piano una rinnovata competitività ma quest’anno c’è un Newey in meno, un Horner che rischia di pagare ancora il suo essere “horny” e un Marko che parla come fosse al bar sport. E soprattutto un olandese in cerca di altri lidi…

immagine da f1sport.auto.cz

Ed eccoci arrivati alla beneamata Scuderia Ferrari che, come ogni anno rinvigorisce nello spirito e nel gradimento finchè le bocce sono ancora ferme. Progetto valido nel 2024 ma azzoppato dal solito sviluppo a gambero e da una serie di azioni autolesionistiche non banali, si ripresenta con una macchina evoluzione della 2024, forse anche troppo. Nuova geometria delle sospensioni anteriori che sembra abbia bisogno di una certa curva di apprendimento che i tecnici sperano sia veloce. Al momento si potrebbe dire bene ma non benissimo ma non mi preoccuperei più di tanto, anche perchè vale sempre lo stesso concetto: se non puoi vincere cerca almeno di non fare cazzate e i mondiali si vincono con gli sviluppi. Ecco appunto, non mi preoccuperei finchè questi non si palesano.

Mercedes quest’anno dovrebbe farsi preferire un pò di più anche solo per il fatto di aver messo in macchina un giovane pilota italiano di cui si parla molto bene. Chissà che dopo anni non si torni a vincere una gara proprio grazie ad Antonelli. La cosa fastidiosa è che sembra che al momento Ferrari e Mercedes siano più o meno sullo stesso livello. Si vedrà anche se riaffora già quella sgradevole sensazione di deja vù, sensazione che ricompare ogni volta inquadrano Wolff e Russell, due che proprio non mi vanno giù.

immagine da racingnews.365.com

Finite le fantastiche quattro è il momento dei wannabe e forse in cima quest’anno c’è la Williams, forte di una struttura tecnica finalmente adeguata e di un Sainz che ha lasciato tanti estimatori a Maranello.

Aston Martin è nell’ennesima stagione di transizione anche perchè tutti aspettano i frutti del lavoro del genio Newey già immortalato al lavoro col suo fidato tecnigrafo. Quindi ok il 2025 ma gli sforzi maggiori sono rivolti al 2026, stagione in cui Alonso ne farà 44. Incredibile come una persona intelligente come lui non abbia ancora trovato cosa fare da grande. Piccola considerazione personale: ma dopo venti e passa anni di professionismo non ti sei ancora rotto le palle di tutto il carrozzone?

Tra gli altri curiosità per quanto riguarda la Sauber ormai Audi che guarda al 2025 come trampolino per il 2026. Il nuovo Dt Binotto anche detto ditino sta lavorando per costruire un team vincente, sperando per i tedeschi che non voglia decidere anche i turni di pulizia dei locali di Inwil.

Menzione di demerito per Haas solo per il fatto di aver ingaggiato Ocon e mentre per Alpine solo applausi per averlo mandato via. Poi vabbè Alpine ritorna sul fondo della classifica del gradimento quando vedi chi la gestisce, l’ex bannato Briatore. Da queste cose si vede come il concetto di inclusività in F1 ha fatto passi da gigante, anche troppo.

Per quanto riguarda i piloti, si notano tante facce nuove tutte da verificare in quanto a capacità in pista. Se su Bearman e Lawson possiamo avere già delle certezze seppur parziali, i vari Hadjar, Bortoleto, Dohann e Antonelli, con i dovuti distinguo, sono tutti da scoprire. Mentre Antonelli sembra già un predestinato (quanta sfiga che porta questo appellativo), si parla benissimo di Bortoleto, mentre Hadjar e Dohann sembrano quelli più debolucci per motivi diversi: il primo verrà giudicato da Marko, il secondo ha già la spada di Damocle di Briatore e Colapinto sulla testa. Ottimo modo di cominciare la carriera in F1.

Sulla prima gara di stagione i luoghi comuni e il maniavantismo si sprecano, così come tutto e il contrario di tutto: Albert Park circuito atipico, andrà bene McLaren perchè è la macchina migliore, no saranno tutti vicini perchè il tracciato non è selettivo, il risultato finale dirà poco dei valori in campo ecc ecc ecc.

Di sicuro i 25 punti al vincitore valgono come quelli di qualsiasi altro Gp e quindi si torna a quanto detto in precedenza: se non puoi vincere allora cerca di salvare il salvabile e non fare scemenze, che poi questi sono i famigerati punti che puoi rimpiangere alla fine dell’anno (vero Ferrari?). Ah, sembra che la domenica di gara sia prevista pioggia…a proposito di errori da evitare a ogni costo.

Quindi eccoci alla partenza della circo che quest’anno conterà 24 fermate. E veniamo alla seconda domanda. Personalmente, data la lunghezza e la prospettiva di un possibile dominio McLaren sono già stufo ancor prima di cominciare. Speriamo che la Scuderia e i suoi piloti, un Antonelli o un Verstappen in versione destruction derby possano farci divertire perchè se speriamo che ci emozionino Norris e Piastri, ciao core…

Ultima domandina facile facile: meglio una stagione da protagonisti ma perdendo il mondiale sul filo di lana con Leclerc oppure vittoria del titolo con Sir Lewis Hamilton? Io non ho dubbi, in questo la penso come il Drake. Buon mondiale a tutti.

*immagine in evidenza da formulacritica.it

Rocco Alessandro

SAINZ RIENTRA E DOMINA IN AUSTRALIA. VERSTAPPEN FRENATO.

C’era un tempo in cui svegliarsi all’alba per vedere il GP d’Australia significava iniziare bene la domenica.

Accadeva quando la Red Bull faceva solo lattine, e la Mercedes solo motori. Poi le cose sono un po’ cambiate, ma l’aria australiana ha sempre fatto bene alle monoposto rosse.

Dopo avere dominato tutte le sessioni di prove libere, nonchè Q1 e Q2, la Ferrari si ritrova con Sainz, al rientro dopo l’operazione di appendicite, secondo e Leclerc quinto, poi promosso quarto, e il solito Verstappen in pole.

Partenza senza grandi emozioni, ma già al secondo giro Sainz si scatena e passa davanti a Verstappen, che si lamenta della macchina instabile. E al quinto giro il colpo di scena: esattamente 2 anni dopo l’ultimo ritiro, proprio in Australia, l’olandese è costretto ad abbandonare la gara con un freno in fiamme.

Al giro 9 iniziano i pit-stop, con Hamilton che rientra seguito al giro dopo da Russell. Al giro 12 è il turno di Leclerc e Norris. Nel frattempo, Sainz continua a macinare giri veloci, e il vantaggio sull’inglese della McLaren, secondo, sale a diversi secondi. Quando Lando si ferma, al giro 16, si ritrova dietro sia al monegasco della Ferrari che al compagno di squadra.

Al giro 17 è il turno del leader, che, però, si ritrova dietro ad Alonso. Contemporaneamente, Hamilton si ritira, e viene attivata la Virtual Safety Car. Nando ne approfitta così per fare il suo pit-stop e Sainz ritorna primo.

La Ferrari si ritrova così con le macchine nelle prime due posizioni, seguite dalle due McLaren. L’altra Red Bull di Perez naviga in un’anonima settima posizione.

A Leclerc viene detto di non attaccare Sainz, che comunque si cautela a suon di giri veloci. Al giro 29 il suo vantaggio è di ben 6 secondi, mentre dietro di loro la McLaren chiede a Piastri di fare passare Norris, che ha gomme di 6 giri più fresche rispetto a Charles.

Il monegasco si ferma al giro 35 per la sua seconda sosta, e si ritrova di pochissimo davanti a Perez e Alonso in lotta fra loro. Ma gli bastano due curve per metterli a distanza di sicurezza. Le due McLaren ancora non si fermano,

La sosta per Piastri arriva al giro 40, dopo un lungo che gli ha fatto perdere diversi secondi, e dare l’addio al podio in casa sua. Al giro successivo si ferma anche Norris, che rientra con 4 secondi di svantaggio da Leclerc. 

Per Sainz l’ultima sosta arriva al giro 41. Il suo vantaggio sul compagno di squadra scende da 10 a 5 secondi. 

Gli ultimi giri vivono del tentativo di Norris di avvicinarsi a Leclerc. Che non riesce, e la gara si conclude con il botto di Russell all’ultimo giro, che congela le posizioni.

Sainz vince così un GP dominato fin dalle prove libere, davanti a Leclerc che può recriminare sull’errore di ieri in qualifica. Norris completa il podio, seguito da Piastri, Perez a più di un minuto, Alonso, Stroll, Tsunoda, Hulkenberg e Magnussen.

Prossima tappa a Suzuka, circuito che non mente sulle qualità della monoposto. La SF-24 in Australia era più forte della RB20. Vedremo se saprà confermarsi in Giappone. 

P.S. C’è quasi un anno per cambiare idea. 

P.S. 2 Per una squadra che gestisce con Excel la distinta base della monoposto è normale non riuscire a produrre in tempo un terzo telaio. Quello che non è normale è appiedare un pilota perchè il compagno ha distrutto la propria auto. Perchè poi a punti non ci arriva nemmeno lui.

P.S. 3 Se, come dice Hamilton, la W15 ha molto potenziale, lo stanno nascondendo molto bene. E buttarla a muro non serve a tirarlo fuori.

P.S. 4 Steiner fa le interviste e le sue ex macchine arrivano entrambe a punti come non succedeva quando c’era lui. Giusto dare la precedenza all’aspetto ingegneristico anzichè a Netflix.

P.S. 5 Vive la France

P.S. 6 Non facciamoci troppe illusioni guardando la classifica del mondiale

F1 2024 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Il circus si sposta ancora piu’ a est per la prima di tre tappe che toccheranno Australia, Giappone e Cina. E’ arrivato il momento del GP australiano sull’ormai ”storico” circuito dell’Albert Park.

Ci si arriva da due doppiette Red Bull, schiacciasassi in pista a dispetto delle clamorose lotte intestine che hanno agitato le ultime settimane.

A dire il vero negli ultimi giorni sembra essere tornato un po’ di sereno o quanto meno non sono deflagrati altri leaks o sparate a mezzo stampa dichiarazioni bellicose da parte dei diretti interessati. Certo il futuro e’ ancora parecchio incerto e tutto da definire nei termini delle posizioni occupate dagli uomini chiave del team ma se addirittura Jos Verstappen si augura che ”il team ritrovi un po’ di calma” forse la fase acuta della crisi e’ superata. Oppure si rifiata per i fuochi di artificio finali che potrebbero far implodere quel meccanismo perfetto che al momento e’ la Red Bull targata Verstappen.

immagine da english.aawsat.com

In ogni caso, in pista c’e’ poco da stare allegri per gli altri dato che l’olandese cerchera’ la terza affermazione consecutiva, cosa tutt’altro che remota dato il fatto che Max non e’ mai stato seriamente impensierito da nessuno fino ad ora ed e’ sempre sembrato in totale controllo della situazione. Molto piu’ attaccabile invece Perez che comunque e’ riuscito ad assicurare al team due doppiette nelle prime due gare. Sui curvoni veloci dell’Albert Park il pronostico e’ tutto dalla loro parte.

Ferrari invece dovra’ cercare quella velocita’ che si e’ vista nella parte finale della gara saudita, con Leclerc al pari delle Red Bull. Il layout della pista dovrebbe favorirli, cosi’ come le gomme portate da Pirelli, le piu’ morbide a disposizione. La SF-24 sembra buona ma non ancora abbastanza da rappresentare una seria minaccia per gli austriaci, a meno che Leclerc non si inventi magie in qualifica e possa sfruttare situazioni impreviste in gara. Da risolvere in primis la difficolta’ di mandare in temperatura le gomme e utilizzarle nella finestra corretta di funzionamento, specie a serbatoio pieno, in pratica il contrario del problema dello scorso anno.

Dovrebbe essere della partita anche Sainz, ormai ristabilito dall’appendicectomia subita in Arabia Saudita. Ci piacerebbe rivedere il giovane Bearman anche perche’ e’ probabile che quella a Jeddah potrebbe essere la prima e ultima gara in Ferrari della sua carriera…

Mercedes arriva a fari spenti e deve far fronte ai problemi che le prime due gare hanno evidenziato sulla W15, soprattutto nei curvoni veloci di cui il tracciato australiano abbonda. Non sara’ un weekend facile per gli uomini di Brackley, alle prese anche con un Hamilton apparso parecchio sotto tono nelle prime di gare e regolarmente battuto dal suo compagno di team. L’appuntamento australiano non sembra proprio quello piu’ indicato per i sogni di gloria ma potrebbe servire molto nel cercare di capire come migliorare le carenze della W15 che, a detta degli esperti del settore, nelle simulazioni assicurava un livello di performance di almeno un secondo piu’ veloce.

immagine da fuoripista.net

A Brackely si consoleranno con altri due tecnici cresciuti in Ferrari che andranno a ingrossare l’organico della stella a tre punte. Un nome poi e’ piuttosto pesante, Simone Resta, uno che ha lavorato davvero bene in Ferrari per poi vivere una sorta di esilio in Haas con scarsa considerazione da parte dei vertici di Maranello. Lo scambio di tecnici tra top team e’ una prassi, non e’ il caso di preoccuparsi troppo quanto invece considerare l’ambiente in cui i tecnici possano esprimersi al meglio. Ecco questo, pensando al recente passato della Ferrari, dovrebbe preoccupare un po’ di piu’.

La McLaren sara’ invece tutta da scoprire, considerando che le curve veloci dell’Albert Park potrebbero valorizzarla. La MCL38 pero’ sembra una creatura alquanto difficile da sfruttare al meglio, in quanto necessita di un setup ottimale non facile da trovare.

In quanto agli altri team difficile capire chi potra’ esaltarsi o meno. La Aston Martin, considerando quanto visto a Jeddah, potrebbe far fatica soprattutto in gara a meno di un insperato aiuto da parte delle mescole Pirelli piu’ morbide. Alpha Tauri si gioca la carta Ricciardo, idolo di casa, che arriva gia’ avvertito da Marko in merito ai suoi scarsi risultati delle prime due gare.

immagine da motorsportweek.com

Alfa Romeo deve risolvere i problemi sul giro secco in modo da potersi giocare la buona velocita’ dimostrata in gara. Anche la Williams e’ a caccia dei primi punti in stagione ma sara’ dura considerato quanto visto in questo inizio di stagione. Possiamo dire invece che non rappresentera’ una minaccia la Alpine, ormai rassegnata a vivere questa prima meta’ di stagione come test per migliorare e fare qualcosa di buono nella seconda parte. C’e’ chi la vede gia’ assente dal mondiale del prossimo anno, ipotesi non cosi’ campata in aria nel caso dovesse replicare i pessimi risultati fino ad Abu Dhabi.

Ah, alla fine anche Ben Sulayem e’ stato scagionato dall’accusa di aver interferito con l’omologazione del Gp di Las Vegas e di aver voluto ”aggiustare” il risultato del Gp dell’Arabia Saudita 2023. Tanto rumore per nulla? Restiamo in attesa del prossimo ”scandalo” che fara’ parlare molto piu’ di quello che accade in pista.

*immagine in evidenza da autoracing1.com

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN DOMINA LA FARSA DI MELBOURNE. FERRARI NEL BARATRO.

Due settimane di pausa fra un GP e l’altro consentono ai giornalai e agli youtuber “esperti” di F1 di raccontarne di tutti i colori, sfruttando le voci che abilmente vengono fatte filtare da varie parti.
E così abbiamo sentito parlare di Ferrari rivoluzionata per Imola, prove libere abolite e gare con F1 e MotoGP assieme.

La pista, invece, racconta sempre le stesse cose, con Verstappen a dominare le qualifiche davanti alle due Mercedes, e le Ferrari sempre in difficoltà. Come Perez, che insabbia la sua Red Bull al primo giro buono (ovviamente a causa di un problema meccanico) e partirà in ultima posizione.

Si spengono i semafori e Verstappen viene bruciato dalle due Mercedes, con Russell già davanti alla pima curva, e Hamilton che lo passa di forza alla terza. Dove finisce la gara di Leclerc, che tenta un sorpasso impossibile all’esterno di Stroll e finisce nella ghiaia.

Esce così la Safety Car, che fa perdere a Russell il cospicuo vantaggio che in un solo giro era riuscito ad accumulare.

Dopo 4 giri la gara riparte e i primi tre si ricompattano subito, con Russell braccato da Hamilton e Verstappen che bracca a sua volta il sette volte campione del mondo.

Ma non c’è tempo per vedere un duello, perchè al giro 7 Albon, che viaggiava in un’ottima sesta posizione, sbatte e provoca un’altra safety car. Russell e Sainz vengono fatti fermare, ma subito dopo la gara viene sospesa, e la loro domenica sembra irrimediabilmente rovinata.

Si riparte dopo venti minuti con start da fermo e ancora una volta la Mercedes parte meglio della Red Bull, e Verstappen si accoda ad Hamilton, con Alonso che, dopo una prima partenza molto tranquilla, viaggia silenzioso in terza posizione.

Non appena viene abilitato il DRS, Max svernicia Lewis, che non oppone resistenza, e gli bastano poche curve per scomparire dalla sua vista.

Al giro 19 la situazione diventa difficile per la Mercedes. Mentre Alonso si fa minaccioso con Hamilton, il motore di Russell, che era risalito fino al quarto posto, esala l’ultimo respiro. Viene attivata per qualche giro la Virtual Safety Car, 

Quando la gara riparte, Hamilton riesce a mettere qualche secondo di distanza fra sè e l’antico rivale spagnolo, mentre Verstappen ha già scavato una voragine fra sè e l’immediato inseguitore.

Al giro 25, con un sorpasso “uao, mai visto cuesto”, Carlos Sainz supera Gasly e si porta in quarta posizione, non molto lontano dai primi tre. Stranamente, la SF23 con le gomme dure sembra funzionare bene, ma è anche possibile che i primi stiano gestendo le gomme, dovendo fare ancora 30 giri con le coperture dure che hanno montato durante la sospensione della gara.

Tutto resta tranquillo per una ventina di giri, fino a quando, alla 48a tornata, Verstappen non regala un brivido andando sull’erba alla penultima curva, perdendo di colpo 4 secondi. Ma è solo una distrazione, perchè al giro successivo segna il giro più veloce. Dietro di lui, Alonso non riesce a raggiungere Hamilton, 

A 4 giri dalla fine, Magnussen urta il muro e perde una gomma. Esce così nuovamente la Safety Car, subito seguita da una provvidenziale (per lo spettacolo) bandiera rossa.

Si riparte da fermi con due giri di gara da fare, e tutti montano la gomma più morbida. E, come prevedibile, assistiamo ad una pagliacciata, che comincia con Sainz che tocca Alonso mandandolo in testacoda, e Gasly che taglia la prima curva e rientra in pista mandando contro il muro il compagno di squadra Ocon, concludendo con un disastro l’ottima, fino a quel momento, gara delle Alpine. Dietro si scatena il caos, e la direzione gara espone immediatamente la bandiera rossa.

Il tutto avviene con un solo giro da percorrere, e si attende con ansia la decisione che i clown della FIA prenderanno. Quella più ovvia sarebbe, ovviamente, terminare la gara e usare la classifica della ripartenza. E, invece, in nome dello spettacolo si decide che ci deve essere la parata finale, percorrendo l’ultimo giro dietro la Safety Car e utilizzando la classifica del secondo settore dell’ultimo giro percorso, ma con l’infuriato Alonso riportato nella sua meritata terza posizione. Dove stia scritto questo sul regolamento non è dato a sapere. Fatto sta che, da un punto di vista sportivo e regolamentare si tratta di una vera e propria pagliacciata, cosa che in realtà non stupisce proprio perchè, come detto, il circo è governato dai pagliacci.

Sainz si becca una penalizzazione di 5 secondi che lo fa imbufalire, anche se obbiettivamente è meritata. 

L’ennesima farsa che, a noi “vecchi appassionati” ha riservato la Formula 1 da quando è stata rilevata dagli americani (ma, lo ricordiamo, è guidata da un italiano), si conclude così con uno dei più bei podi della storia. Verstappen vincitore davanti ad Hamilton e Alonso (al terzo podio consecutivo), con gli ultimi due che ritornano lì assieme dopo 16 anni ancora con un motore Mercedes dietro la schiena.

Sainz, con la penalità, sprofonda in dodicesima posizione, e il quarto posto viene ereditato da Stroll. Seguono Perez, Norris, Hulkenberg, Piastri, che prende i primi punti proprio nella gara di casa, come accaduto a Webber oltre 20 anni fa. Chiudono la zona punti Zhou e Tsunoda.

Ora ci sono ben 4 settimane di pausa che serviranno ad alcuni team per recuperare un po’ della competitività mancante. Ma, c’è da scommetterci, questo non sarà sufficiente a raggiungere la Red Bull.

P.S. per la Ferrari il peggior inizio del mondiale dal 2014. E, oggi, ci si sono pure messi i piloti a commettere errori imperdonabili. Ma si può ancora fare di peggio.

P.S. 2. Il caro Stefano Domenicali da CEO della Formula 1 sta mettendo in mostra un’intraprendenza che non gli avevamo visto quando guidava la Ferrari. E così da Baku vedremo due qualifiche e una sola sessione di prove libere. Prossimo passaggio: abolire anche questa e farla diventare un’altra qualifica, troveranno sicuramente qualche ordine ulteriore da stabilire.

P.S. 3. E invece di pensare a cambiare il format, dovrebbero chiedersi come mai oggi abbiamo visto dal secondo in giù le macchine viaggiare a 1-2 sec. di distanza, come avveniva prima dell’avvento dell’effetto suolo. L’imposizione dell’altezza minima da terra ha portato le squadre ad utilizzare orpelli vari per recuperare il carico perduto, ristabilendo, di fatto, la situazione che si aveva fino al 2021. Complimenti.

F1 2023 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Come cambiano le cose da un anno all’altro. Nel 2022 ci si approssimava al Gp australe con una Ferrari sugli scudi, reduce da un gp saudita perso per un’inezia ma con la consapevolezza che, forse, i tempi bui erano passati e ora era tempo di riscuotere a quel tavolo che tante volte ha visto uscire il nero e non il rosso.

Speranze, aspettative confermate di un gp trionfale, dominato dalle prove libere al giro finale, con la ciliegina sulla torta di un Verstappen appiedato dalla sua RB18. Bene, un anno fa la Ferrari toccava il punto più alto della sua parabola sportiva almeno dall’anno 2012 (per tacere del 2007-2008): macchina veloce e affidabile, Leclerc in testa al mondiale e classifica costruttori dominata.

Un anno dopo torniamo a camminare sui cocci di una squadra che perde letteralmente pezzi, in pista e ai box, una carrozza trasformata in zucca e con i topi che abbandonano la nave. Il Gp d’Australia 2023 si prospetta ben diverso rispetto a quello di un anno fa ma con la stessa litanie di domande, incazzature e speranzielle che accompagnano la rossa da lustri a questa parte.

immagine da sportal.it

La rossa arriva con una monoposto e una squadra ai minimi termini come morale e competitività. Si annunciano, come da prassi del resto, grandi aggiornamenti, un nuovo fondo che permetta di abbassare l’altezza da terra e ridurre di colpo molti dei problemi della rossa 2023, addirittura nuove forme nel telaio evoluzione della F1-75 che tanto si era distinta per coraggio e efficacia nel 2022.

Insomma, la Scuderia prova a reagire e a fare ordine nel caos che la accompagna da sempre. Alla fine sembra che dove non potè la TD039 (tra l’altro apprendiamo che è stata “sospesa” per il momento perchè “non serve più”…) ci hanno pensato i controlli al fondo piatto, il vero segreto della velocità della monoposto 2022, un fondo flessibile, sembra oltre il consentito, che riusciva a garantire carico in curva e sul dritto.

Alla fin fine, il tutto sembra risolversi in un banale “trick” non consentito dalla FIA. Ennesima conferma che anche provando a fare come Red Bull e Mercedes (quella pre 2022…), ovvero esplorando le famigerate aree grigie del regolamento, si viene scornati e si ritorna a casa con la coda fra le gambe.

Vedremo cosa proporrà la rossa a Melbourne ma non aspettiamoci chissà quali miracoli. Piuttosto c’è da interrogarsi come saremo messi a livello di budget cap da metà stagione in poi, presumendo i grossi sforzi che la Ges sta compiendo per raddrizzare una situazione al limte del ridicolo.

Lo stesso vale per Mercedes che pare rivoluzionerà anch’essa la monoposto considerata la pochezza di quella attuale. Risorse spese per recuperare, mica per vincere, e alla fine ecco che anche la sanzione comminata a Red Bull per l’affaire budget cap 2022 diventa molto più facile da gestire. Se i tuoi avversari sprecano soldi solo per cercare di salvare il salvabile, tu che sei in testa al mondiale non hai di che preoccuparti.

immagine da racingnews365.com

Unica preoccupazione forse viene da una monoposto che è una lama ma soffre di qualche piccolo problema di affidabilità ma, francamente, sembra davvero una questione di poco conto considerando l’enorme vantaggio competitivo che la RB19 si trova ad avere sulla concorrenza, e questo a causa principalmente della dabbenaggine di quest’ultimi.

Chi continua a fare un figurone cercherà di ripertersi a Melbourne. Al momento Alonso&co non hanno una speranza che sia una di vincere una gara in condizioni “normali” ma metti che il cambio di Perez o Verstappen si rompe in gara e non in prova e allora la prima storica vittoria per la Aston Martin diventa una cosa fattibile, quasi auspicabile.

Dietro queste quattro sarà la solita rincorsa ai punti, ad una bella qualifica, a fare meno danni possibili. Tra queste sembrano farsi preferire la Alpine, Williams e Alfa Romeo ma fare una previsione diventa un esercizio di stile più difficile che cercare di immaginare la prossima cazzata tecnica o gestionale che uscirà da Maranello…

Molto dipenderà dai piloti e allora un gettone vale spenderlo per Bottas, ormai australiano di adozione che si trova molto bene nel cittadino di Melbourne quando riesce e a non stamparsi a muro in prova. Gasly ha una motivazione extra che gli viene dal suo team mate, probabilmente uno dei più antipatici mai apparsi ai box. Ad uno così sei costretto a stargli davanti anche solo per avere ancora rispetto di te stesso. Ultimo gettone per Albon, uno che in teoria valeva poco ma si sta ritagliando il suo spazio, piccolo e senza clamore ma molto meglio di tanti altri.

immagine da granprix247.com

Per gli altri sarà un gp in cui raccattare quell che si può e soprattutto quello che verrà lasciato da altri. Senza dimenticare che per chi deve recuperare, in primis Ferrari, Melbourne potrebbe diventare una sessione di test ao vivo prima di un’assurda pausa di 4 settimane grazie agli ineffabili cinesi che hanno cancellato l’ennesimo Gp causa covid…

Pirelli porterà le mescole centrali della sua gamma: C2, C3 e C4. E’ stato rifatto l’asfalto che dovrebbe avere più grip ma andrà adeguatamente condizionato essendo vergine e quindi con tempi ed evoluzione del conportamento delle monoposto da ridefinire dopo ogni sessione.

A questo proposito, l’ultima boutade che viene addirittura da Domenicali è quella di abolire le prove libere perchè di nessun interesse per il pubblico. E noi ancora ce la prendiamo a male pere seguire questa roba quì…

*immagine in evidenza da austadiums.com

Rocco Alessandro