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MOTOGP 2017 – GOPRO MOTORCYCLE GRAND PRIX OF GERMANY

Il weekend di Assen è ormai alle spalle e la motogp si è trasferita sulla complessa quanto anonima pista del Sachsenring, un toboga infinito di curve inframmezzato da piccoli tratti rettilinei, ed un cambio di direzione pazzesco che mette a rischio i piloti prima del discesone (teatro di molti sorpassi alla fine di esso).

La pista è composta da 3 curve a destra e 10 a sinistra, conformazione che rende molto difficile il setting e che porta in grossa crisi gli pneumatici, con il lato destro sempre a rischio di non essere correttamente in temperatura. Infatti uno dei problemi inizia in uscita da curva 3 dove comincia un filotto di 7 curve a sinistra, con la moto sempre in piega, per poi fare la veloce esse prima del discesone dove, soprattutto con le Bridgestone, le cadute non mancavano a causa del poco grip che dava il lato destro dello pneumatico che si raffreddava troppo.

C’è da dire che questo tracciato non è mai stato troppo avaro di gran bei duelli, anche negli ultimissimi metri, ma la sua conformazione ha portato più di qualche problema fisico ai piloti. Ricordiamo su tutti il bacino fratturato nel 2008 da Pedrosa, cadendo sul bagnato da leader con 5 secondi di vantaggio, che lo tagliò fuori dalla lotta per il mondiale. Già, il meteo, sempre una grossa incertezza su questa gara.

Dal 2010 il circuito è territorio Honda in motogp, con 3 vittorie di Pedrosa per poi trasformarsi nella pista perfetta per Marquez, dominatore delle ultime 4 edizioni. Marquez c’è da dire che anche in moto2 e in moto3 ha vinto su questo tracciato portando a 7 il suo numero di vittorie sul tracciato tedesco.

L’ultima vittoria della Yamaha risale al 2009 quando ci fu una stupenda battaglia fra Lorenzo e Rossi, spuntata da quest’ultimo, per soli 0.099 secondi. Un finale da cardiopalma come molti altri fra quei due in quella stagione.

Il manto stradale del tracciato è stato appena rifatto quindi mette in campo nuove variabili per l’usura gomme e su quale team saprà adattarsi meglio alla pista. Un maggiore grip potrebbe aiutare la Yamaha, mentre la Ducati dovrebbe essere più in difficoltà, ma la stagione 2017 viaggia sull’incertezza più totale quindi aspettiamo almeno le prime prove libere, che per le Motogp saranno allungate di 20 minuti così da dar modo ai team di provare anche la nuova gomma fornita da Michelin.

Per quello che riguarda la moto3 purtroppo sulla griglia di partenza mancherà il nostro Antonelli, sostituito da Danny Kent, che ha chiuso anticipatamente i rapporti con il team Kiefer di moto2.

Auf Wiedersehen DAVIDE_QV

l’Assen delle meraviglie

Come si può titolare un weekend con delle gare così fantastiche, così combattute, così incerte fino all’ultimo metro? Emozioni pure ed indescrivibili.

La moto3 teatro di infiniti sorpassi e contro sorpassi come suo solito, con un Fenati che a momenti fa il colpaccio, con un giro finale da panico, piegato solo da un Canet stratosferico. Classifica che si accorcia, con un Mir arrivato solamente nono.

Nota stonata del weekend, l’annuncio del ritiro a fine stagione della Mahindra, che si dichiara più interessata alle competizioni dei mezzi elettrici.

La moto2 ha visto il nostro Morbidelli dominare un’altra volta la corsa, ed ha firmato con il suo stesso team, per passare nella stagione 2018 in motogp con la Honda. Davvero una stagione incredibile per il Romano cresciuto a Tavullia. Peccato per la penalizzazione presa da Pasini che si ritrova quarto. Gara anche qui combattutissima ed incerta fino alla fine, con abbastanza carenate, e sopratutto l’incertezza della pioggia nei giri finali. Il podio si chiude con Luthi e Nakaghami. Spettacolo.

Ma arriviamo alla classe regina, quella dove si crea una lotta pazzesca fra Zarcò, Rossi, Marquez e Petrucci, che non perdono un istante per passarsi e ripassarsi, ma quando la pista inizia ad avere qualche goccia di pioggia, il primo ad andare per finire fuori pista è Vinales, che butta via gara e leadership di classifica, rischiando di essere investito da Dovizioso. A quel punto Dovi sta risalendo in maniera pazzesca, si mangia facilmente tutti quelli davanti, arrivando alle spalle di Rossi, ma quando pare tutto volgere al meglio per il Forlivese, inizia a fare qualche errorino, perdendo terreno dalla coppia Rossi-Petrucci.

Nel finale di gara i rischi non mancano, con qualche doppiaggio che fa salire più di qualche brivido, con un Crutchlow che pareva capace di andare a podio.

Ma alla fine a spuntarla è il “giovincello” di Tavullia, quello che sommando i suoi numeri sulla carena, fa 10 come le vittorie ottenute da lui qui ad Assen, cosa dire ancora di sto 38 enne? Spesso in molti lo danno per finito, che ormai sta li solo per i soldi, eppure alla fine, stupisce sempre. Come disse un giorno Lin Jarvis “Rossi pull a rabbit out of the hat”, ed anche oggi è andata così, con una gara pressoché perfetta. Chiudono il podio Petrucci ed un buonissimo Marquez, con Dovizioso dietro di lui.

Nel finale c’è stata la polemica con Zarcò, reo di aver messo a rischio la gara del dottore per la seconda volta in questa stagione. Rossi forse poteva risparmiarsi certe frasi, ma lo stesso Zarcò poteva stare un pò più attento, ma sono le corse.

Dovizioso è ora primo in classifica, con un vantaggio comunque limitato dal trio Marquez, Vinales e Rossi, ma è li strameritatamene, forse oggi ha usato più la testa che il rischio, ed ha fatto benissimo.

Capitolo Jorge Lorenzo, beh una situazione abbastanza difficile da giustificare, con una partenza da posizioni infelici dopo aver bagliato le qualifiche e una gara assolutamente incolore e desolante. E’ davvero brutto vedere un pilota del suo talento, non riuscire a domare un mezzo che, nelle mani dei suoi compagni di marca, pare non avere problemi per stare con i più forti. Per Ducati c’è da ripensare ai 15.000.000 dati al Maiorchino, contro il 1.000.000 dato al Dovi e poco più di 180.000 al Petrux.

Cosa dire ancora? A voi il commento.

Davide_esaltato_QV